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Cittadinanza onlife; uno studio per progettare l'Educazione Civica Digitale | R... - 4 views

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    L'articolo è stato pubblicato sulla rivista "RicercAzione del giugno 2003 ed è stato redatto da Stefano Pasta, docente e ricercatore scientifico, membro del Cremit (Centro di Ricerca sull'educazione ai media, all'Innovazione e alla tecnologia: http://www.cremit.it) in cui si occupa in di tematiche legate alla Media Education, è membro del Tavolo tecnico dell'URS per la formazione di dirigenti e docenti. Coautrici sono state M. Cristina Garbui e Federica Pelizzari, anch'esse ricercatrici e membri del Cremit. Il progetto sperimentale "Educazione Civica Digitale" è stato pensato per la Scuola Primaria. Il focus dell'articolo riguarda la necessità di una formazione docente in grado di soddisfare gli obiettivi educativi dell'odierno tempo onlife. L'articolo critica l'approccio rigido e statico del DigComp inerente la formazione e la valutazione delle competenze digitali sostenedo che tali tali competenze necessitino di essere misurate in contesti real life. Il progetto descritto si concentra sugli usi concreti delle competenze all'interno dei singoli contesti didattici, sull'accompagnamento alle progettazioni didattiche e sulla cittadinanza onlife come ripensamento del digitale a scuola. L'articolo esplicita le fasi del progetto e descrive i risultati con una serie di grafici. I risultati dimostrano che il ruolo della formazione e della progettazione sono fondamentali per portare le nuove generazioni a essere cittadini capaci di stare on life esercitando attivismo civico. I risultati positivi hanno confermato l'importanza di creare un corso che passi attraverso esempi e buone pratiche di progettazione didattica.
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Parent empowerment can change media education - 2 views

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    Questo è un articolo del 2023 scritto da Mateja Rek, in cui cita diverse volte Buckingham. L'articolo raccoglie i dati di una serie di questionari rivolti ai genitori di bambini di età prescolare compresa tra 1 e 6 anni nel 2022. La ricerca è stata confrontata con i dati di una precedente ricerca del 2015: i risultati sottolineano un incremento delle capacità e conoscenze delle linee guide nella media education da parte dei genitori. Dall'indagine emerge che l'empowerment dei genitori su tutto ciò che concerne i media ha effetto positivo sulla media education e l'esposizione dei piccoli allo schermo. Sono i genitori ad influenzare in modo significativo la conoscenza e l'esperienza dei media da parte del bambino. I genitori sono modelli che i bambini imitano, per questo negli ultimi decenni sono state fornite raccomandazioni e linee guida per supportare il genitore.
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Pensiero Creativo e Pensiero Laterale, Il metodo "Sei cappelli per pensare" di E. de Bono - 4 views

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    Il termine pensiero laterale è coniato dallo psicologo Edward De Bono, considerato uno dei più grandi esperti del pensiero e, in particolar modo, del pensiero creativo. Nel suo libro "The Use of Lateral Thinking", De Bono parte dall'analisi del pensiero verticale e dai suoi limiti, per giungere alla conclusione che un pensiero alternativo, laterale appunto, possa aiutare a trovare nuove soluzioni a un problema, stimolando la ricerca di nuove interpretazioni della realtà. Secondo l'autore, uno degli esercizi per sviluppare il pensiero laterale più conosciuti è la metodologia dei sei cappelli, molto utilizzata sia in ambito educativo, sia nelle attività orientate al benessere organizzativo delle aziende. Per affrontare un problema in modo alternativo non basta dirsi "pensa fuori dagli schemi", ma bisogna mettere in pratica questa abilità con l'utilizzo di tecniche di pensiero laterale specifiche come quella che Del Bono spiega nel libro "Sei cappelli per pensare". Un'altra tecnica simile è il brainstorming, dove la mente è libera di proporre idee anche totalmente diverse l'una dall'altra. Condivido con voi due video dove si può osservare come funziona il metodo dei "Sei capelli per pensare", uno in ambito scolastico, e uno in ambito aziendale. https://www.youtube.com/watch?v=MO4T_pQBVQc https://www.youtube.com/watch?v=rZ3bqcjivVI&t=45s
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Exploring Situated Empathy through a Metaverse Campus | Proceedings of the 26th Interna... - 0 views

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    In questo recentissimo paper si esplora il contributo che la realtà virtuale può apportare nell'aiutare le persone ad immedesimarsi nelle difficoltà altrui, sviluppando empatia. In particolare, si analizzano ostacoli e disagi incontrati da una comunità di immigrati in una micro-società all'interno di un campus universitario finlandese. L'esperimento è stato condotto su 18 soggetti per vivere le situazioni che hanno creato difficoltà attraverso interazioni con avatar in una versione di realtà virtuale, entro il campus dove si trova la comunità. I risultati preliminari tratti dai questionari suggeriscono che la conoscenza dei partecipanti e la tendenza alla volontà di discutere delle difficoltà sono migliorate grazie alla partecipazione all'esperienza. Inoltre, le interviste semi-strutturate riflettono positivamente sulla 'memorabilità' dell'esperienza fatta nella realtà virtuale, sulla plausibilità delle storie e sull'aumento dell'empatia situata e della consapevolezza dei partecipanti riguardo alle difficoltà della comunità internazionale locale. L' empatia è descritta come un fenomeno multidimensionale che include componenti cognitive ed emotive, con implicazioni per la salute mentale, le relazioni interpersonali e il benessere sociale. Vengono condivisi i risultati delle misurazioni e le osservazioni sul fatto che molto rimane da fare sia in termini di perfezionamento tecnologico che di riflessioni su aspetti etici e di privacy. Il tema è di particolare rilievo in società sempre più multiculturali, dove l'utilizzo dei media e new media può essere strumento critico di educazione e socializzazione
esandrelli

"Beyond Accessibility: How Media Literacy Education Addresses Issues of" by Yonty Friesem - 2 views

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    In questa pubblicazione del 2017, Yonty Friesem parla di un tema molto particolare: la pedagogia speciale per le persone con disabilitá nell'ambito della Media Education. La pubblicazione e' interamente in inglese ma spero comunque che sia fruibile a piu' persone possibile all'interno di questo gruppo. Sviluppare una buona Media Literacy è importante per chiunque voglia vivere in societá e il tema dell'inclusivitá, soprattutto per le persone con disabilitá, è di fondamentale importanza.
decaranto

"Non avevo le parole": i giovani imparano a sfidare la violenza di genere attraverso l'... - 3 views

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    In questo articolo, pubblicato ad agosto 2022, vengono presentati i risultati di nove focus group a cui hanno partecipato 32 giovani di età compresa fra i 15 e i 25 anni che hanno che hanno utilizzato i social media per sviluppare le loro idee sulla prevenzione della violenza di genere. Lo studio, realizzato in Australia, vuole esplorare come la violenza di genere viene percepita, ma non elaborata come tale, fin da bambini soprattutto nell'ambiente domestico, ma anche a scuola e fra pari e come i contesti educativi e i cambiamenti sociali, in rapida evoluzione, strutturino le pratiche di genere nelle relazioni adolescenziali. Durante lo studio i ragazzi hanno avuto l'opportunità di riconsiderare alcune convinzioni sulla discriminazione, sui ruoli domestici, sulla minimizzazione della violenza, che avevano vissuto da bambini e l'esperienza della condivisione li ha portati a dire che "non c'era una parola per descriverla", per descrivere cioè la disuguaglianza di genere avvertita a casa e nella comunità. Mentre alcuni partecipanti hanno acquisito consapevolezza grazie alla loro istruzione, la maggior parte si sono rivolti ai social media, da soli, senza alcuna guida, alla ricerca di queste parole. Molti di loro sono stati ispirati e incoraggiati al cambiamento dal lavoro di influencer femministe popolari su internet o attrici famose che promuovevano l'attivismo, alcuni hanno addirittura messo in discussione miti come la Rowling per le sue dichiarazioni e tutti hanno scoperto che sui social si potevano trovare persone con cui essere d'accordo o anche opinioni contrastanti o differenti esperienze, ma che fosse utile condividere con sui social network idee sulla prevenzione della violenza. I risultati dello studio indicano come i giovani utilizzino i media digitali per dare risposte ai loro dubbi e questo ci fa comprendere come sia importante stimolare la ricerca attiva e il pensiero critico attraverso la media education.
daniacappa

Sviluppare le abilità di pensiero critico attraverso l'uso creativo dei meme - 4 views

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    In questo articolo di luglio 2023 vengono illustrati i risultati di di uno studio relativo all'utilizzo dei meme come strumento didattico su un campione di studenti universitari. La ricerca analizza come i meme, che spesso vengono utilizzati online per diffondere disinformazione e fake news, possano favorire lo sviluppo del pensiero critico se si viene "educati" a costruire e decostruire il loro significato. Attraverso apposite rubriche per l'analisi dei meme, questionari somministrati ai partecipanti allo studio, laboratori sull'utilizzo dei meme, gli studenti hanno evidenziato come, lo studio di questa particolare forma di comunicazione li stimolasse ad interessarsi agli argomenti trattati anche grazie all'umorismo e al clima rilassato che si creava in aula.
giadaspina28

View of Didattica Inclusiva a Distanza: tecnologie e tecniche per l'Inclusion... - 4 views

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    In questo articolo pubblicato da Lucia Maffione nel dicembre del 2020 si mette in evidenza attraverso il caso di una ragazza ipovedente di 15 anni frequentante la Scuola Secondaria di II grado di Barletta come la sospensione delle attività didattiche in presenza dell'anno scolastico 2019/2020, a causa dell'emergenza sanitaria da CoVID-19, ha rappresentato per tutti i discenti , una barriera al raggiungimento del successo scolastico, ma le tecnologie digitali, opportunamente contestualizzate e valorizzate hanno agito come efficaci facilitatori, rendendo 'digitale' il supporto didattico del docente specializzato, e permettendo così al processo di l'inclusione di non fermarsi. Infatti è stata attivata una didattica inclusiva che come finalità aveva quella di rispondere ai bisogni educativi speciali della studentessa sfruttando a pieno le potenzialità di strumenti informatici e di software didattici specifici, i quali grazie ad un'iniziale alfabetizzazione ed un uso costante nella pratica didattica, hanno permesso di compensare il deficit visivo della discente e di poter raggiungere gli obbiettivi previsti nel P.E.I. ( piano educativo individualizzato ) elaborato. Per verificare infine quali delle tecnologie didattiche utilizzate fossero risultate più efficaci per la studentessa di riferimento, le è stato chiesto di fornire un feedback, rispondendo ad un breve questionario.
psicolb

Will the Spread of Digital Technologies Spell the End of the Knowledge Divide? - 4 views

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    In questo interessante articolo, originariamente presentato in Lingua Inglese, l'autore esprime come le tecnologie digitali possono aiutare ad espandere e democratizzare la conoscenza diffondendola equamente. Evidenze suggeriscono che le tecnologie digitali stanno effettivamente contribuendo ad espandere la conoscenza, ma non riescono a democratizzarla. Esse se da un lato stanno contribuendo a colmare il divario, non sono sufficienti a colmare il divario della conoscenza. La conoscenza e la sua democratizzazione per l'autore richiede il rafforzamento delle "fondamenta analogiche" della rivoluzione digitale quali: concorrenza, istruzione e istituzioni che influiscono. Queste analizzate sotto tre esempi: i social media, gestione dei dati (Big Data e Open data) e l'uso di piattaforme digitali.
picfab

Intervista con Mario Aldo Cedrini, economista dell'Università di Torino: Il s... - 0 views

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    Nel suo Saggio sul dono, Marcel Mauss sosteneva che nelle società arcaiche non c'era lo scambio di mercato, che esso non era affatto naturale come affermava Adam Smith nella Ricchezza delle nazioni. Al contrario, agli albori delle Civiltà, c'era una società basata sul principio del dono. Questo principio trova oggi una nuova forma di espressione nei nuovi media, nella misura in cui rendono possibile la condivisione spontanea di giudizi, commenti, informazioni, testi digitalizzati, risorse bibliografiche, ecc. Accanto agli usi commerciali della Rete, esiste infatti chi gratuitamente offre in dono il frutto del proprio lavoro di ricerca e di elaborazione agli altri utenti di Internet. Questa condivisione rafforza i legami sociali e comunitari.
asia08

nuove forme di violenza nei social media - 6 views

Questo articolo della professoressa Anna Grazia Lopez parla della violenza online, tema molto diffuso e odierno. Le vittime sono soprattutto giovani ragazze che attraverso commenti o like vengono c...

social network violenza online social adolescenza

started by asia08 on 22 Sep 23 no follow-up yet
tugleairina

Rischi di Internet: una panoramica della vittimizzazione nel cyberbullismo, abuso di ap... - 2 views

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    È stato condotto uno studio analitico e trasversale con 3212 partecipanti (46,3% maschi) provenienti da 22 scuole spagnole. Sono stati utilizzati strumenti di valutazione con adeguati standard di affidabilità e validità. Attraverso i media digitali, gli adolescenti costruiscono e co-costruiscono i loro ambienti, collegando i loro mondi online e offline. Il crescente possesso di smartphone, e il loro maggiore uso quotidiano, è la porta d'accesso a potenziali rischi che influenzano negativamente il benessere bio-psico-sociale, e questi possono avere esiti gravi. I ragazzi speso presentano problemi interiorizzanti ed esternalizzanti, perdita della qualità della vita. Il cyberbullismo è un atto violento intenzionale che viene eseguito ripetutamente, per un lungo periodo di tempo, attraverso l'uso delle nuove tecnologie, da una persona diretta contro un 'altra persona che ha difficoltà a difendersi. Il sexting si riferisce all'atto di inviare fotografie o video con un certo livello di contenuto sessuale, scattati o video registrati del protagonista, attraverso l'uso di media digitale. I risultati di questo studio suggeriscono l'esistenza di comorbilità tra i diversi rischi di Internet, con la vittimizzazione del cyberbullismo che è il rischio singolo più diffuso.
chiaraognibene

Gli effetti negativi dei social network: depressione, problemi psicologici e fisici - 1 views

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    La nascita delle tecnologie digitali e dei social network ha portato numerosi vantaggi, come la possibilità di rimanere in contatto con persone lontane, e la nascita di nuove amicizie che danno anche la possibilità di conoscere nuove culture. Però è stato dimostrato che un' eccessivo utilizzo dei social network può causare disturbi dovuti da una sovraesposizione, quali depressione, ansia, stress… Questa sovraesposizione può causare una forte dipendenza dal digitale, spesso le persone si isolano dal mondo esterno, entrando in contatto con gli altri solo tramite i social network. Un altro degli effetti dei social network è la continua ricerca di autostima e approvazione da parte degli altri; si cerca sempre di dare sempre un' immagine di sé che possa soddisfare gli altri, mostrando i lati positivi e nascondendo le imperfezioni. L'innovazione tecnologica, però, può anche aiutare a diminuire questi effetti nocivi dovuti all'eccessivo utilizzo dei social network, ad esempio tramite app che monitorano la nostra permanenza, o che aiutano a gestire lo stress e gli stati di ansia.
biancascartoni

The impact of the media on eating disorders in children and adolescents - 3 views

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    Questo articolo, pubblicato nel 2003 per la rivista accademica "Pediatrics & Child Health" e scritto da Anne M. Morris e Debra K. Katzman, propone una serie di studi epidemiologici che evidenziano come i media possano svolgere un ruolo centrale nel creare e intensificare il fenomeno dell'insoddisfazione per il proprio corpo e, di conseguenza, possano essere in parte responsabili dell'aumento dell'incidenza di disturbi alimentari. L'articolo dimostra come l'esposizione a modelli considerati "perfetti" proposta quotidianamente dai media sia lesiva per i bambini e gli adolescenti che, trascorrendo dalle cinque alle sei ore di fronte allo schermo, vengono profondamente influenzati da ciò che vedono e sviluppano ansie e preoccupazioni riguardo alla propria immagine corporea, che appare inadeguata e deludente. La letteratura scientifica conferma che questi soggetti sono particolarmente vulnerabili ai messaggi e alle immagini veicolate attraverso i media, e molto spesso non riescono a discriminare tra ciò che vedono e ciò che invece è reale. In ultima battuta, l'articolo si focalizza sull'importanza di media education e media literacy come strumenti per sensibilizzare a un uso più consapevole e critico dei media.
alessialacorte7

Il video come strumento della didattica a distanza per studenti sordi - 5 views

Durante la pandemia di SARS-CoV-2, la formazione scolastica si è svolta a distanza, mostrando lacune significative nella pianificazione organizzativa nonché didattica. La gestione delle attività cu...

Didattica a distanza studenti sordi media didattici media education istruzione

started by alessialacorte7 on 26 Aug 23 no follow-up yet
dalilaroccam

Social Media Interventions for Nutrition Education Among Adolescents: Scoping Review - 2 views

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    L'articolo è una revisione esplorativa delle caratteristiche, della fattibilità, dell'efficacia e dei fattori che influenzano gli interventi di educazione alimentare basati sui social media per gli adolescenti. Gli autori sono Yalinie Kulandaivelu, Jill Hamilton, Ananya Banerjee, Jennifer Stinson e altri, ed affrontano il problema degli gli interventi sui social media riguardo la nutrizione degli adolescenti. Secondo gli autori gli interventi futuri dovrebbero rafforzare le componenti del sostegno tra pari. Questa revisione esamina l'uso dei social media come mezzo principale per l'educazione alimentare per la fascia degli adolescenti. L'analisi utilizzata in questa revisione sostiene l'importanza del supporto tra pari negli interventi nutrizionali basati sui social media e la necessità di una progettazione degli interventi centrata sull'utente.
iannacconeantonio47

Filter bubbles ed echo chambers - 1 views

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    Questo articolo di Pietro Corazza ci aiuta a comprendere in modo specifico le Filter Bubbles e le echo chambers, lo fa analizzando in modo approfondito di come gli algoritmi restituiscono all'utente determinate ricerche piuttosto che prime pagine. L'articolo offre riferimenti filosofici del passato e soprattutto riferimenti bibliografici molto accurati.
mcaputo2

Sustainability | Free Full-Text | ICT Skills of University Students from the Faculty of... - 1 views

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    In periodo COVID per gli studenti dell'Università della facoltà di scienze motorie le difficoltà si sono modificati. Infatti, i metodi di insegnamento si sono orientati verso ICT anche per uno studio così specifico come quello della facoltà di Scienze Motorie, ove si è sempre pensato doverci essere un limite all'incontro in presenza. Si sono pertanto avviati degli studi sugli Studenti di un'Università Serba, nello studio stesso la domanda specifica era sul potenziale di crescita delle conoscenze ICT degli studenti di Scienze Motorie. A conclusione dello studio, si conclude che nonostante lo stato di pandemia incoraggiava nella riforma del metodo di insegnamento valido sino a quel momento, basandosi sull'analisi condotta e con i dati raccolti si poteva concludere che gli studenti di Scienze Motorie avevano una soddisfacente conoscenza del mondo ICT, e poteva essere citato che la loro sostenibilità e adattabilità ai nuovi requisiti di insegnamento online non era preoccupante. Il questionario sottoposto non valutava però il livello di conoscenze informatiche.
trinca

Emotions in Media Education: How media based emotions enrich classroom teaching and lea... - 1 views

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    Articolo vuole confermare come le emozioni legate agli oggetti di apprendimento basati sui media possono aumentare la concentrazione, l'interesse e persino l'impegno e i legami sociali degli studenti, migliorando così la loro motivazione intrinseca a impegnarsi con l'argomento. Inoltre, i media sembrano influenzare la durata e l'intensità dell'esperienza di apprendimento s generando così non solo interesse ma anche un senso di coinvolgimento (diversi esempi riportati nell articolo. buona lettura
tugleairina

https://www.mdpi.com/1660-4601/15/11/2471 - 5 views

È stato condotto uno studio analitico e trasversale con 3212 partecipanti (46,3% maschi) provenienti da 22 scuole spagnole. Sono stati utilizzati strumenti di valutazione con adeguati standard di a...

media education ; cyberbullismo abuso di appuntamenti informatici; sexting; uso problematico di Internet

started by tugleairina on 20 Aug 23 no follow-up yet
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