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jgrossi108

Adolescenza Riflessa - Approfondimento psicologico - iEducation - Specchio del web - 4 views

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    AUTORE: Dott.ssa Psicoanalista Irene Ruggiero, scrive questo articolo, pubblicato sul Sito ufficiale della Società Italiana di Psicoanalisi, affrontando il tema dei Social Network e della Rete in Adolescenza. COMMENTO: L'articolo parte con una premessa, nella quale l'Autrice descrive la Rete come uno strumento formidabile per condividere informazioni e diversi punti di vista anche se, in alcuni casi, potrebbe comportare dei rischi negli Adolescenti che sono più fragili. Per comprendere alcuni degli aspetti fondamentali che potrebbero portare i ragazzi ad usare la Rete in modo non sano, parte dal concetto del "narcisismo sano", che dovrebbe essere presente per creare una buona base di personalità e per godere di una solida fiducia in se stessi e di una buona autostima. La Psicoanalista parte dai primi momenti di vita del bambino, poiché in questi anni è fondamentale avere un buon rispecchiamento nella madre o nel caregiver, per costruire il proprio senso di sé, riproponendo che se questo rispecchiamento materno non dovesse funzionare in modo corretto, e dovesse essere carente o assente, nella crescita si potrebbe avvertire un sentimento di vuoto incolmabile che potrebbe sfociare in quelle che sono le dipendenze patologiche. Allo stesso modo la Dott.ssa Ruggiero sottolinea l'importanza del gruppo dei pari in Adolescenza, nel quale avviene ugualmente il rispecchiamento che contribuirà a costruire il proprio Sé. Ecco che partendo da questa cornice teorica, l'Autrice si collega all'utilizzo della Rete, come strumento anch'esso di rispecchiamento, definendola né positiva né negativa. Ella spiega come da una parte sia molto importante per condividere abitudini, stili di vita, impressioni, sensazioni.. rafforzando la propria identità ed il senso di appartenenza ad un gruppo; mentre dall'altra l'uso della Rete potrebbe essere anche usata in modo negativo quando anziché aiutare nella crescita personale, diventa uno strumento per rinchiudersi in se stes
walterguidotti

Internet in adolescenza: normalità, dipendenza e ritiro sociale | Psicologia ... - 5 views

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    Questo articolo di Matteo Lancini e Tommaso Zanella presente anche nel numero 270 della rivista "Psicologia"sottolinea la mancanza di giudizio di molti adolescenti nell'uso di uno strumento utile e costruttivo ma che se non viene utilizzato in modo corretto può avere effetti devastanti. L'attenzione è sul non demonizzare l'uso dei videogiochi o altro aspetto di internet ma contestualizzare eventuali abusi al singolo individuo
giannib71

Adolescenti - 2 views

Adolescenti Il mondo degli adolescenti e' sempre stato in movimento, cangiante ma negli ultimi anni con l'avvento delle nuove tecnologie questa accelerazione e' diventata ancora più dirompente. Il ...

started by giannib71 on 17 Mar 21 no follow-up yet
anonymous

Body Image Concerns: The impact of digital technologies and Psychopathological Risks in... - 4 views

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    Lo scopo dello studio condotto dai Professori Martina Mesce, Luca Cerniglia e Silvia Cimino era indagare come l'uso di Internet, ed in particolare dei social network, potesse rappresentare un fattore di rischio per l'insorgenza di disturbi psicopatologici internalizzanti o esternalizzanti, nonché di problemi legati all'immagine del corpo. Il campione, costituito da adolescenti maschi e femmine è stato suddiviso in tre fasce d'età: prima, media e tarda adolescenza. Si voleva indagare la correlazione tra le variabili dipendenza da social media (SMA - Social Media Addiction) e concetto di immagine del corpo (BIC - Body Image Concern), sul presupposto che la condivisione tra pari mediante i social media sia fortemente incentrata sull'immagine e per tale motivo possa esercitare una pressione maggiore rispetto al confronto sociale offline. È risultato che, ad eccezione della fascia tarda adolescenza, i ragazzi e le ragazze reagiscono in maniera diversa a questo tipo di confronto: mentre i maschi esprimono disagio attraverso sintomi esternalizzanti (es. aggressività), le femmine tendono a problemi internalizzanti (es. depressione). L'insoddisfazione corporea dei maschi sembra correlata alla presenza sui social media di immagini legate alla massa muscolare, con possibile sviluppo di problemi psicopatologici di dismorfia muscolare, mentre per le femmine si manifesta attraverso disturbi dell'alimentazione nel tentativo di raggiungere un ideale di magrezza. Per entrambi, la percezione della discrepanza tra l'ideale interiorizzato proposto dai media e il proprio corpo reale conduce all'insoddisfazione del corpo. Un'alfabetizzazione precoce all'uso dei media potrebbe concedere ai c.d. "nativi digitali" strumenti adeguati a proteggersi da tali influenze e sviluppare un concetto di sé che vada al di là dell'immagine.
giuliartt

Sviluppare la propria identità nell'era dell'ONLINE - 4 views

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    Nell'articolo proposto e scritto da Francesco Minelli, psicologo e psicoterapeuta , si affronta il tema dello sviluppo del proprio sé e della propria identità nell'era del digitale; Oggigiorno gli adolescenti costruiscono il proprio sé "Online" grazie al quale possono sperimentare diverse identità. La costruzione del sé con Internet diventa un concetto, un laboratorio di identità, che fornisce supporto concreto all'immaginazione, dà il vantaggio di espressione delle parti inesplorate del sé e concede il permesso di fingersi qualcun altro in rete o nel mondo virtuale ma anche di attuare strategie di presentazione. L'osservarsi in rete offre maggiori possibilità di provare più identità in quanto caratterizzata da riduzione uditiva e visiva che incoraggia a cambiare e nascondere caratteristiche fisiche di se stessi, ma anche da anonima e ciò spinge la persona ad essere meno inibita e dare informazioni più facilmente. L'identità virtuale rappresenta quindi gli aspetti più salienti del sé, che possono variare in base al contesto e all'ambiente in cui ci troviamo. Questa nuova identità aiuta sicuramente a migliorare il concetto di autostima; la note negativa è che i ragazzi coì facendo sono sovraesposti a più relazioni e ciò potrebbe aumentare dubbi sul loro vero Sé.
mariannasulpry

Sexting e adolescenza: processo di maturazione sessuale o cattivo utilizzo dei media di... - 4 views

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    Nell'epoca della digitalizzazione sta diventando sempre più frequente il tema dei rischi e dei benefici dei media digitali. Nell'articolo le autrici Katalin Parti, Cheryl E Sanders e Elizabeth Kandel Englander affrontano il tema del sexting durante la preadolescenza e l'adolescenza, evidenziando come tale fenomeno possa condurre a cattive conseguenze sulla salute mentale dei giovani adulti. La condivisione di contenuti sessuali attraverso l'uso dei media sta diventando una pratica sempre più frequente negli ultimi anni, diverse ricerche hanno infatti dimostrato che si sta incrementando tra gli adolescenti l'invio e la ricezione di materiali sessuali, soprattutto tra gli adolescenti delle scuole superiori rispetto ai preadolescenti delle scuole medie. Il sexting è stato descritto come una naturale conseguenza e parte del processo di maturazione sessuale, allora perché è importante ridurlo? L'utilizzo di questa sessualità digitalizzata potrebbe sfociare in abusi quali ricatti, vendetta ad una conseguente rottura di una relazione oppure inoltro delle immagini per vantarsi con i coetanei. A ricevere materiali sessuali sembrano essere più i ragazzi rispetto alle ragazze, le quali si sentono pressate nel dover inviare immagini sessuali ai propri ragazzi per paura di essere lasciate. Le conseguenze sono reazioni emotive negative quali imbarazzo e paura, gli studi hanno infatti dimostrato che la messa in atto di tale comportamento può portare ad ansia, depressione e pensieri di suicidio. Il fatto che il fenomeno del sexting possa iniziare in una fase della vita molto giovane, già dal periodo delle scuole medie, evidenzia quanto sia importante la prevenzione attraverso la media education associata ad una buona educazione sessuale.
franceschisimo

Giovani sguardi sulla media education - 4 views

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    La Media Education (ME) pone tra i suoi obiettivi quello di dotare i soggetti delle competenze necessarie per leggere e analizzare i messaggi veicolati dai media e per entrare attivamente a far parte del loro processo produttivo. Partendo dalle parole dei reali protagonisti del mutamento descritto, questo articolo vuole problematizzare il rapporto minori-nuove tecnologie per ciò che riguarda le attività mediaeducative che si rivolgono ai ragazzi. Il fine ultimo è quello di fornire a insegnanti, educatori e adulti in genere spunti utili per creare assieme ai più piccoli discorsi e pratiche capaci di riposizionare gli usi delle tecnologie mediali all'interno delle attività quotidiane, in linea con ciò che suggeriscono gli approcci più recenti che riguardano la ME. Questo articolo si sviluppa attorno ai risultati di ricerca che ha coinvolto un istituto scolastico secondario di primo grado (circa 300 studenti) in cui è stato svolto un progetto di digital media education rivolto a ragazzi, insegnanti e genitori. Il materiale empirico è composto da 62 ore di osservazione etnografica svolte durante gli incontri con i gli studenti dell'istituto e i questionari di gradimento raccolti al termine del progetto. L'obiettivo della ricerca è quello di comprendere, a partire dalla voce dei ragazzi, cosa questi pensino della media education, quali aspettative abbiano e in che modo rispondano agli stimoli e alle attività che gli vengono proposte. Il fine ultimo è quello di fornire strumenti interpretativi e operativi utili a creare discorsi e pratiche capaci di intersecare le pratiche mediali e le attività quotidiane dei giovani.
diego1968

I nuovi media come possibili strumenti di «alfabetizzazione» per i tempi moderni - 14 views

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    numero monografico rivista
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    il "mondo" dell'infanzia e dell'adolescenza sia stato e sarà sempre di più profondamente influenzato anche dall'uso delle nuove tecnologie (Buckingham). Dagli studi effettuati da David Buckingham e presentati nel testo Media Education emerge infatti non solo quanto facilmente i mezzi tecnologici siano oggigiorno accessibili anche a bambini e adolescenti, ma anche come vi sia stata una integrazione e globalizzazione delle industrie dei media: esistono pochi brand globali che propongono una 'cultura comune', soprattutto tra i giovani. Spesso questi media sono cross mediali (integrano cioè più media tra loro), ma non per questo sono omogene i e sono suddivisi in settori specifici che permettono la creazione e la diffusione di communities che vanno oltre i confini nazionali. Non è un caso, infatti, se Buckingham e Sefton-Green evidenziano come la recente «ricerca sulle culture giovanili ha focalizzato l'attenzione sui modi in cui i giovani si appropriano di forme di espressione di cultura popolare con lo scopo di costruire le loro identità sociali. Da questo punto di vista, i media sono risorse simboliche che i giovani usano per dar senso alle loro esperienze, in relazione agli altri e per organizzare la loro vita quotidiana» Come emerso in numerose ricerche sembra infatti che le nuove tecnologie entrino in maniera decisiva a far parte proprio dell'esperienza quotidiana degli educandi d'oggi. Grazie alle caratteristiche principali dei nuovi media questi mezzi sono divenuti veicoli e allo stesso tempo testimoni privilegiati dei vissuti dei ragazzi e delle ragazze contemporanei. Considerando gli studi effettuati da gli esperti del settore sopraindicati e, nello specifico, i dati riscontrati nel Rapporto di ricerca europeo può notare infatti quanto l'uso della tecnologia si a capillare tra la popolazione più giovane. In particolare, Internet risulta essere utilizzato da una volta al giorno a una volta a settimana dal 93% dei ragazzi tra i nove e
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    Negli ultimi anni i nuovi Media sono stati in grado di influenzare tutti i settori del vivere quotidiano, e come afferma Roger Silverstone "nel quotidiano che si inseriscono le dimensioni culturali e funzionali dei media". Infatti proprio nei contesti quotidiani questi strumenti poliedrici hanno avuto la loro influenza maggiore, coinvolgendo appieno la sfera educativa e pedagogica, tanto che alla scuola viene richiesto di saper fronteggiare delle sfide sempre più complesse. Gli insegnanti dovrebbero accettare la necessità di un cambiamento culturale (in cui si riprogettino i curricula intorno ai media). Quindi una delle sfide è il passaggio dall'alfabetizzazione tradizionalmente intesa, ad una forma più aggiornata che sviluppi negli studenti nuove competenze e capacità critiche in merito all'uso e alla partecipazione attiva ai nuovi media.
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    Questo articolo vuole sottolineare quanto sia importante assumere una nuova prospettiva educativa e pedagogica, una pedagogia che sia costantemente in cammino, un campo aperto a nuove esperienze pedagogiche, come per esempio quelle offerte dai nuovi media. L'orientamento pedagogico dovrebbe togliere il timore che gli strumenti digitali possano impoverire il livello culturale dei più giovani, trasformandoli, come spesso si dice, in quasi degli analfabeti. Invece, grazie ad un utilizzo adeguato delle nuove tecnologie in ambito educativo, si può offrire a tutti gli studenti conoscenze, abilità e risorse per essere "alfabetizzati" anche rispetto ad una delle literacy emergente, quella appunto legata ai nuovi media, rendendoli così in grado di «afferrare» la realtà. E se la realtà vissuta, rappresentata, immaginata dai giovani d'oggi è fortemente influenzata anche dalle nuove tecnologie, ogni educatore consapevole del valore e della responsabilità insiti nella propria professione, dovrebbe essere in grado di offrire alla persona con la quale lavora non solo gli strumenti per «leggere la parola» ma anche per «leggere il mondo».
luciaiantorno95

Il potere del mi piace nell'adolescenza - 3 views

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    Alcuni studiosi hanno analizzato il modo in cui l'influenza dei pari adolescenti avviene sui social media. Utilizzando Instagram, un popolare strumento di condivisione di foto sociali hanno misurato le risposte comportamentali e neurali degli adolescenti ai mi piace. Gli adolescenti sono stati sottoposti a fMRI durante la visualizzazione di foto apparentemente inviate a Instagram. Hanno constatato come agli adolescenti piacessero foto con molti Mi piace rispetto alle foto con pochi Mi piace; La visualizzazione di foto con molti (rispetto a pochi) mi piace era associata a una maggiore attività nelle regioni neurali implicate nell'elaborazione della ricompensa, nell'imitazione e nell'attenzione.
gennisam

Il binomio: media e disabilità - 6 views

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    Il presente articolo indaga il binomio media e disabilità. Da un lato possiamo vedere il grande contributo che hanno portato i media nell'ambito formativo per le persone con difficoltà, attraverso l'utilizzo di tecnologie educative, come la sintesi vocale, i libri digitali, i software didattici multimediali. Dall'altro lato possiamo vedere invece come i media possono essere visti certamente come strumenti per sensibilizzare il grande pubblico su certe problematiche , ma spesso non si riscontra una sufficiente maturità culturale sulla disabilità poichè le modalità con cui se ne parla non sono adeguate.
ilariagiuseppini

Cittadini in Crescita numero unico del 2013-Raccolta di approfondimenti a cura del Cent... - 3 views

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    Questa pubblicazione del Centro Nazionale di Documentazione e Analisi per l'Infanzia e l'Adolescenza raccoglie una serie di contributi significativi sul tema bambini, adolescenti e nuovi media. In particolare la prima parte (fino a pag. 42) riporta: esperienze di innovazione in campo scolastico grazie all'introduzione e utilizzo di media e tecnologia; l'utilizzo di tecnologie e media a supporto di bambini e ragazzi con DSA; punti di vista diversi, supportati da ricerche scientifiche, sul rapporto tra i giovani e i media (in particolare social network); la trasformazione che dovrebbero subire la scuola e il metodo di insegnamento per integrare e sfruttare le possibilità offerte da tecnologia e media; progetti di ricerca-intervento realizzati, volti all'utilizzo responsabile e consapevole della rete da parte dei ragazzi, con attenzione ai rischi connessi; l'azione "Cl@ssi 2.0" promossa dal Miur con lo scopo di portare la tecnologia nelle aule formando il personale docente e coinvolgendo vari attori sul territorio.
alemahdi

Life is strange: un videogioco che riproduce temi adolescenziali - 3 views

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    Questo articolo postato all'interno della rivista "State of Mind", analizza dal punto di vista sociale e psicologico un videogame intitolato "Life is strange". Il gioco tratta varie tematiche adolescenziali come: il cyberbullismo, la violenza, le droghe, il suicidio e il sesso. È un ottimo strumento, che permette ai ragazzi (e non solo) di vedere proiettati sullo schermo i problemi quotidiani che li affliggono e poter attivamente agire per affrontarli compiendo delle scelte. Tra i vari punti di forza di questo videogame, il più importante riguarda l'empatia che riesce a suscitare contrastando l'analfabetismo emotivo presente purtroppo in molti adolescenti. Buona lettura
cosmopolita

Adolescenti e web: tutti i pericoli della rete - 4 views

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    Internet ha purtroppo favorito anche l'utilizzo criminoso del mezzo telematico al fine di commettere reati, sia da parte della criminalità organizzata, sia da parte dell'utente comune che rimane vittima delle illusioni di onnipotenza e anonimato tipicamente riscontrate. I soggetti maggiormente esposti sono i minori vittime di adescamento in chat, droga on-line, pedopornografia, frodi on line. Per contrastare tale fenomeno e necessario in via prioritaria attenta viglilanza dei genitori che troppo spesso utlizzano la rete e i nuovi media come luoghi di intrattenimento dei propri figli senza alcuna vigilanza.
CARMELA BELLAVIA

Social network e nuovi media, fra rischi e potenzialità - 4 views

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    3 marzo 2014 - Scienza e tecnologia "I bambini vengono educati da quello che gli adulti sono, non da ciò che dicono" (Carl Jung) Il Centro Infanzia Adolescenza Famiglie "Edda Fagni" (CIAF) del Comune di Livorno ha posto al centro della sua mission il lavoro con le famiglie, le scuole, i bambini e i ragazzi, guardando a una prevenzione primaria delle varie, possibili forme di disagio relazionale, con particolare attenzione ai "climi" delle classi. Nel corso dell'attuale anno scolastico, in collaborazione con Compartimento di Polizia Postale e delle Comunicazioni Toscana - Sezione di Livorno e con il Progetto Trool (Tutti i Ragazzi Ora On Line) della Regione Toscana/Istituto degli Innocenti, per la scuola primaria è stato attivato il Progetto "Sicuri in rete" in cui nei laboratori per genitori/figli attraverso attività creative si offre l'opportunità di condividere esperienze concrete di gestione consapevole di ciò che si incontra in rete, mettendo in evidenza il valore dei contenuti e dei buoni comportamenti da promuovere nella rete stessa. Per la scuola secondaria di secondo grado è stato attivato il progetto "Uso consapevole del web e delle nuove tecnologie" rivolto ai ragazzi e agli adulti coinvolti nella loro tutela (genitori ed insegnanti) per promuove una "navigazione" responsabile e consapevole attraverso incontri-laboratorio sull'uso dei social network, sulla privacy e sul diritto d'autore. La metodologia del progetto prevede interventi della pedagogista del CIAF, degli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni della Sezione di Livorno e dei media educatori del Progetto TROOL. I contenuti affrontati durante il progetto sono: Le comunità e i gruppi di ragazzi si trasformano con la mediazione di internet: pregi e difetti L'accesso alla rete (da computer e da smartphone) e il suo utilizzo consapevole i vantaggi e le insidie della rete per i preadolescenti fornire informazioni per la prevenzione di forme di cybe
vincenzopapillo

iGeneration: impatto delle nuove tecnologie su bambini e adolescenti - 5 views

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    A cura di Giulia Radice - Psicologa, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta in formazione - Psicoterapia Cognitiva e ricerca Milano - l'articolo, pubblicato su State of Mind il giornale delle scienze psicologiche, si concentra sulle iGeneration cioè su quelle generazioni nate fra l'80 e il 90 cresciuta insieme ad internet. L'autrice cita alcune ricerche sulla plasticità neurale, sull'impatto che l'utilizzo dei nuovi media potranno avere sull'attività cerebrale delle nuove generazioni. Aspetti positivi e negativi che coesistono ancora una volta quando si parla dell'utilizzo dei nuovi media sopratutto quando sono i più giovani a farlo. Si passa dalle evidenze di un sovraccarico in taluni casi della memoria di lavoro che impedisce il formarsi di connessioni neurali profonde e a lungo termine al miglioramento dell'attenzione e della memoria attraverso la fruizione di videogiochi. Buona lettura.
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    Generazione Z (iGeneration) è un termine che raccoglie gli individui nati dalla seconda metà del 900 fino al 2010, essi non usano internet ma lo vivono in modo attivo quotidianamente. L'articolo invita alla riflessione su quanto le nuove tecnologie stanno rivoluzionando positivamente e negativamente la nostra vita. Un aspetto considerato dall'autrice dell'articolo (Giulia Radice) è l'incapacità di riuscire a finire un compito senza prima guardare l'email, facebook o whatsapp. L'uso spropositato di internet è visto come una vera e propria dipendenza che con i suoi eccessivi stimoli modifica le connessioni cerebrali e mette a dura prova la plasticità neuronale. Tali informazioni sovraccaricano cognitivamente la memoria di lavoro impedendo la formazione di connessioni neurali profonde e a lungo termine, condizionando la presa di decisione. Prove scientifiche dimostrano aspetti positivi della tecnologia cui la capacità di alcuni videogiochi di aumentare le abilità visive, strategie migliori di problem solving, l'attenzione selettiva e la maggiore elaborazione dei dati. Se da un lato la tecnologia digitale non ci aiuta a riconoscere le nostre e le emozioni altrui causa ad esempio l'assenza di comunicazione non verbale dall'altro non si può non considerare la creazione di una nuova forma di alfabetizzazione, quella digitale (digital literacy) che consiste nella valutazione qualitativa e veritiera delle informazioni scovando ed eventuali manipolatori o ingannatori. Si può concludere affermando che il rapporto tra le nuove generazioni e le tecnologie digitali è circolare in quanto uno cambia in funzione dell'altro mentre la chiave per rendere positivo questo enorme cambiamento la si può trovare nell'insegnamento dell'uso della rete, rendendo l'uso di ciò moderato e consapevole.
fobox71

cosa farò da grande - 1 views

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    Sono padre di un neo adolescente di 13 anni e le "guerre" famigliari vertono sui profitti scolastici ed il tempo/ modo di fruizione delle nuove tecnologie. Una lotta a tre teste, Io padre, nato digitalmente con il commodore 64 (anzi le consolle a stanghette e quadrati) e di tutti i derivati informatici successivi, la madre reietta ad ogni fonte digitale se non il cellulare e i social (controsenso) e il figlio che non si staccherebbe mai da Youtube o Fortnite. Ragazzo che ira al liceo classico, alla facoltà di lingue con il sogno nel cassetto di fare lo Youtuber, con la convinzione che sia semplice, un pò come io pensavo fosse una banalità fare il calciatore, il musicista. Notizia recente che un 16enne ha vinto 3 milioni di dollari ad un torneo di Fortnite. L'errore di base che si commette è comune alle generazioni, nessuno emerge per caso, servono i soliti tre ingredienti magici: talento, passione e impegno. L'articolo riprende le eterne discussioni di casa e non solo della mia. Trovo interessante approfondire un argomento sempre più diffuso.
manufoli

Tik Tok: App pericolosa! - 5 views

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    Quest'applicazione è il riflesso di ciò che la società attuale infligge alle ragazzine, e a ciò cui esse sembrano aspirare. Queste ragazze sono sempre piu immerse negli stereotipi sociali che diffondono un concetto di realtà mitigato da filtri e disegnini. Sembra che anche solo semplicemente per esistere ed essere notata, per essere accettata e ben voluta la nuova generazione debba riflettere i miti maschili o suscitare il desiderio degli uomini. La femminilità è tristemente ridotta all'immagine di un corpo ben tornito vestito di abiti sexy. e la mascolinità è ridotta ad un rozzo scimmiottamento di stereotipi senza anima ne volto. Questo è il modello a ci aspirano le nuove generazioni Contro il diktat delle apparenze, tocca agli insegnanti e ai genitori promuovere i valori dello spirito e della benevolenza. Io da mamma di due bambini ancora piccoli per questo mondo ma sicuramente più addentro ai social di me, mi sento davvero inquieta a riguardo. credo sia necessario e doveroso informare i ragazzi dei rischi dei social network cercando il più possibile di controllarne i contenuti. Non credo basti solo applicare tutti i filtri privacy necessari, credo sia doveroso spiegare ai ragazzi cos'è la bellezza della diversità, dell'unicità e dell'essere se stessi anche se per esserlo occorre staccarsi dalla massa..
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    Insegnare l'autenticità,Sono d'accordo.Giocare con l'immagine può essere divertente ma è necessario imparare a decidere consapevolmente cosa si vuole far trapelare. L'App di per se è solo un mezzo,tra l'altro molto utile. Molteplici possono essere invece,gli scopi. Grazie Manu per il tuo contributo
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    Non conoscevo questa applicazione, ti ringrazio del contributo. Aggiungerei ai tag "Cyber bullismo"
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    E' un articolo senza riferimenti a ricerche con metodi scientifici e sembra scritto solo con obiettivi #moralistici e per spaventare i genitori, invece che promuovere l'educazione alla #Media Literacy, TikTok come qualunque #tecnologia, compresa la tecnologia della scrittura, può essere usato per scopi #educativi e creativi oppure per danneggiare, come fanno tantissimi genitori pubblicando le foto dei propri figli su Facebook e/o Instagram senza la loro autorizzazione. TikTok piace tanto anche ai giovanissimi, perché è molto divertente, infatti utilizza moltissimo i principi della #gamification, arrivando anche a far guadagnare € reali se ogni giorno si effettuano alcune azioni. Consiglio a tutte/i di provare TikTok prima di farsi contaminare dagli #stereotipi altrui e di cercare di capire la creatività dei #cosplayer e diventare consapevoli che la maggior parte gli utenti di TikTok sono ironici come in questo video: https://vm.tiktok.com/xpdUCL/ Ecco una ricerca scientifica su TikTok da studiare: Understanding User Behaviors of Creative Practice on Short Video Sharing Platforms - A Case Study of TikTok and Bilibili https://etd.ohiolink.edu/pg_10?0::NO:10:P10_ACCESSION_NUM:ucin155421202112545
bdeluca72

Internet addiction disorder: nuova emergenza nel mondo dell'infanzia e dell'adolescenza... - 4 views

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    Questo articolo, scritto dagli psicologi e psicoterapeuti F. Russo, R. Ceria, J. Jarach, C. Laglia, L. Lombardi e L. Isola, descrive alcune componenti che riguardano la dipendenza da Internet in infanzia e adolescenza. L'Internet addiction porta gravi disagi psicosociali, fallimenti scolastici, ed è correlato con l'aumento di disturbi depressivi e d'ansia. Gli adolescenti affetti da dipendenza, modificano la propria vita scolastica e le relazioni. Il trattamento di questa tipologia di pazienti richiede programmi di prevenzione principalmente applicati alla scuola e alla famiglia. In particolare, emerge l'importanza di elaborare programmi che aiutino i genitori a sviluppare una comunicazione qualitativa, e ridurre la motivazione adolescenziale a usare i social. È auspicabile che per il futuro si metta a punto un programma chiaro per supportare i genitori a gestire questa emergenza che, essendo soggetta a rapidi e radicali cambiamenti, necessita di continui approfondimenti.
agiuliano

Si può diventare dei dementi digitali? Attualità - Voce Settimanale di Attual... - 3 views

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    L'articolo riporta l'intervista del dottor Paolo Soli del Servizio di Neuropsichiatria per l'infanzia e l'adolescenza dell'Ausl di Modena che parla dei rischi insiti nell'uso eccessivo delle nuove tecnologie per la salute psichica di bambini e adolescenti; considerando altresì le opportunità che tali nuove tecnologie apportano loro, seppure consigliandone un uso più moderato.
maccorinti

Educazione all'affettività nell'era degli smartphone: così si combatte il bul... - 3 views

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    Questo articolo racconta il lavoro svolto in due classi delle superiori da una psicoterapeuta esperta di bullismo e di come abbia potuto realizzare quanto i ragazzi vogliono essere visti dagli adulti e ascoltati. l'impossibilità di costruire un mondo interiore attraverso gli smartphone li rende emotivamente fragili ed evidenzia la necessità di una alfabetizzazione affettiva.
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