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Luciano Di Mele

Chi siamo - GET Cooperativa Sociale - 8 views

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    Il GET opera a Bari nel campo della ricerca e della didattica audiovisiva.
Luciano Di Mele

alberoventi - 12 views

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    Sito di attività di formazione per l'uso attivo della  TV
gscarpi

Effetti della cascata reputazionale - 2 views

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    Un breve articolo fa capire gli effetti deleteri di ciò che Riva chiama "cascata reputazionale". La notorietà e la reputazione di una persona aiutano le informazioni a diffondersi e - se ci sono le condizioni - portano a conseguenze difficili da immaginare. Non importa che la persona stessa metta in circolazione la notizia, basta che ne sia il soggetto (anche inconsapevole). Bene, ora basta ambiguità. L'articolo su Trump l'ho scritto io, ed è totalmente falso. Mi sono avvalso di un interessante "servizio" per creare fake news, lo trovate qui: https://www.worldgreynews.com/add-news L'aspirante fake-journalist scrive la notizia a proprio piacimento, magari inserendo foto e link per renderla più credibile, poi la "pubblica" attribuendola ai principali media americani (es. CNN). La fake è pubblicata assieme ad altre notizie autentiche, il che contribuisce all'effetto finale. Vi assicuro che, nel gruppo dei miei amici, qualcuno c'è cascato! Va anche detto che ho giocato sporco ed ero quasi sicuro di vincere. Ho infatti usato alcune "dritte" di Sherri Culver ed ho fatto leva sulla cascata reputazionale. Per creare una buona Fake, la notizia deve essere: - verosimile; - rinforzata da fatti già noti e considerati autentici; - provenire da fonte di alta rilevanza e credibilità, in modo che manchi lo stimolo a verificare; - avere scarsa importanza per il destinatario, che ancora una volta non attiverà la verifica. Ecco perché il meccanismo descritto da Riva per Twitter (creare utenti fittizi, far salire la loro reputazione e gradualmente usarli per diffondere notizie di parte) è così efficace in campo politico. Spero di non aver offeso alcun seguace di Trump. Per farmi perdonare, allego un secondo link della IFLA su come riconoscere le fake news: https://www.ifla.org/publications/node/11174
emytir

Fake news e democrazia - 4 views

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    L'articolo, pubblicato su Medialaw - rivista di Diritto dei Media, nel 2019 è stato redatto da Eva Lehner Ricercatrice a tempo indeterminato e Professore aggregato dal 2005 nell'Università di Siena in Diritto Regionale (presso il DISPI) e dal 2016 in Istituzioni di Diritto Pubblico (presso il DISPOC). La Lehner ha partecipato a progetti nazionali ed internazionali di ricerca cofinanziati dal MIUR e alla curatela di volumi collattanei. Svolge ricerche nell'ambito del diritto costituzionale, elettorale e parlamentare, con particolare attenzione alla giustiziabilità dei diritti, al processo di integrazione europea e alle garanzie formali e sostanziali derivanti dalla forma di Stato democratico pluralista. La ricerca svolta dall'autrice, rappresenta un interessante disamina sul termine "fake news", sulla pluralità di significati che notizie così etichettate possono contenere, e sugli effetti che possono generare sulla vita sociale e politica di un paese. Valutando le varie forme di "Fake News", si può definire quanto labile sia il confine tra ciò che si può intendere come falso e ciò che veramente lo sia, quanto il sistema dell'informazione sia vittima e carnefice dell'informazione "Fake" e quanto, allo stesso modo gli Stati possano sfruttare o subire il flusso di informazioni che i nuova media consentono di far circolare in modo capillare all'interno di una comunità. Personalmente, la lettura dell'articolo, mi a confermato quanto complessa sia la questione "Fake News" e quanto poco efficaci possano essere i tentativi di regolarle. Ritengo che le "Fake News" siano un esempio della potenza dei nuovi Media, e che la Media Literacy sia uno strumento fondamentale per rapportarsi ad esse in modo criticamente costruttivo. Ritengo quindi che forse, più che le leggi, sia necessario un diverso approccio culturale per interpretare le notizie in circolazione e per comprendere la loro reale finalità, al di là dei dubbi sulla reale veridicità o meno.
boschero

L'uso dei social network nelle scuole come strumento di alfabetizzazione e apprendimento - 14 views

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    Se per anni gli studi sull'utilizzo dei social media si sono concentrati principalmente sui pericoli e le conseguenze disadattive legate ad un loro eccessivo uso (ridotta attenzione, dipendenza, ansia, esclusione sociale, tra le altre), oggi l'interesse si sposta sempre più sull'utilità in campo educativo. Un recente studio sovietico (2021) si è proposto di indagare le possibilità dell'utilizzo dei social media come strumento per migliorare l'alfabetizzazione digitale e facilitare l'apprendimento. L'indagine è stata condotta su 268 studenti di due scuole medie di Mosca divisi in gruppo di controllo e sperimentale. Gli studenti sono stati incoraggiati a utilizzare autonomamente i social network per risolvere problemi educativi e migliorare le loro conoscenze. Basandosi su test di performance e rendimento scolastico, i risultati hanno mostrato nel gruppo sperimentale un notevole miglioramento dei voti e anche un cambiamento di "prospettiva": il social network non veniva visto più solo come mezzo di intrattenimento e socializzazione, ma anche come strumento cognitivo e collaborativo. Gli ottimi risultati hanno indotto i ricercatori a concludere che è auspicabile, sotto la supervisione e il supporto di un insegnante preparato, l'introduzione e l'utilizzo dei social media nei programmi scolastici come veri e propri strumenti cognitivi per accedere alle informazioni e sviluppare l'alfabetizzazione digitale. La ricerca ha altresì rilevato che esistono due fattori ambientali che influenzano drasticamente il comportamento degli utenti nei social media: il livello di istruzione e lo stato socio-economico della famiglia: non per tutti l'accessibilità alle nuove tecnologie è scontata.
oliviauninettuno

Insegnare al tempo dei 'nativi digitali' - 8 views

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    La trasformazione tecnologica rapida condiziona ogni aspetto della vita intersoggettiva . Coinvolti sono soprattutto i giovani e il mondo degli adulti i quali hanno il compito di comprendere ed interagire con nuovi stili cognitivi ed attuare , nello specifico a scuola, un nuovo sistema di apprendimento efficace per i nativi digitali : Didattica 2.0 I problemi principali da affrontare in questo nuovo scenario sono il rapporto tra mezzi di comunicazione e processi formativi e la conseguente ridefinizione del ruolo che gli educatori sono chiamati a sostenere. Pier Cesare Rivoltella , Direttore del CREMIT ( Centro di ricerca sull' Educazione ai media, all'informazione e alla Tecnologia) introduce le tematiche inerenti alla Media Education, alla Education technology e al concetto di Media come strumenti non sostitutivi ma bensì integrativi della realtà nella quale i bambini vivono in modo attivo e partecipe.
michelegiaconi2

View of La didattica universitaria a distanza durante e dopo la pandemia: impatto e pro... - 18 views

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    Anderson: definisce la didattica online come una tra le tante possibilità di insegnamento e apprendimento attualmente esistenti, avente come peculiarità la possibilità di offrire un accesso all'esperienza educativa più flessibile per quanto riguarda gli spazi e i tempi, dal momento che non implica la compresenza in un determinato luogo di docente e discenti e contempla la fruizione asincrona; tale caratteristica le consente di essere potenzialmente accessibile a un numero incredibilmente elevato di utenti, raggiungendo soggetti ai quali la frequenza a forme in presenza sarebbe preclusa, per motivi personali, lavorativi, economici, geografici . Sempre secondo Anderson, un ulteriore aspetto che la contraddistingue è il superamento del testo scritto come unico ambiente di apprendimento lineare e la proposta di un approccio multimediale, che sappia "abbandonare la logica sequenziale del manuale" per procedere in modo ipertestuale e reticolare, favorendo l'interazione tra i saperi e una concezione della conoscenza come costante costruzione e ridefinizione attuata dal soggetto in modo attivo, opportunamente sollecitato da stimoli provenienti sia dalla cosiddetta educazione formale, sia da quella informale e non formale. L'efficacia dei percorsi di e-Learning poggia in buona parte sul grado di autonomia che il fruitore sa esercitare e padroneggiare , in quanto egli stesso, libero da controlli e condizionamenti, è responsabile del successo del proprio processo di apprendimento. Arriverà speriamo il prima possibile, il tempo in cui verranno trovate e messe in atto contromisure al coronavirus "Covid-19" e assestamenti organizzativi e logistici efficaci al punto tale da consentire un ritorno alla piena frequentazione delle lezioni in presen
mccarnuccio

Giovani sguardi sulla media education | Scarcelli | Mediascapes journal - 4 views

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    Questo articolo di Cosimo Marco Scarcelli (ricercatore presso FISPPA, Università di Padova) illustra un intervento realizzato presso un istituto secondario di primo grado fra circa 300 ragazzi, con la collaborazione di alcuni ricercatori. Con l'obiettivo di favorire un utilizzo di Internet più consapevole e quindi più sicuro da parte dei ragazzi, e un supporto più consapevole da parte dei genitori e degli insegnanti, il progetto ha cercato di favorire lo sviluppo di adeguate competenze. E' stato rilevato il punto di vista dei ragazzi, includendo nel progetto una ricerca sul campo, divisa in una prima fase (ante intervento) di osservazione etnografica e una seconda fase (post intervento) in cui ai ragazzi è stato sottoposto un questionario di gradimento. I risultati dell'osservazione preliminare sono stati utilizzati per calibrare l'intervento cercando di rispondere alle esigenze espresse dai ragazzi, in particolare riguardo l'importanza della partecipazione attiva, la negoziazione e la condivisione. Dalla ricerca è emersa la visione dicotomica, presente sia nei ragazzi sia negli adulti, dei ragazzi come o "vittime" dei sistemi digitali o, all'estremo opposto, "naturalmente" competenti nell'ambito digitale. E' emersa anche l'esigenza da parte dei ragazzi di una media education fondata sul dialogo, co-costruita e soprattutto calata nella vita quotidiana.
lballarin

The Impact of Technology on People with Autism Spectrum Disorder - 3 views

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    Questo articolo è una ricerca evidence-based, che tratta di come la tecnologia possa dare accesso alle persone nello spettro autistico a differenti modi di apprendimento in una maniera più confortevole e più dimensionata al loro tipo di funzionamento. Oltre a dare una spiegazione di base su cosa sia l'autismo, e su quali sono le percentuali di incremento delle diagnosi di autismo negli Stati Uniti negli ultimi anni, spiega come il mondo cibernetico e in particolare quello dei videogames siano un ambiente particolarmente adatto ed apprezzato dalle persone (bambini ragazzi e adulti) nello spettro autistico. Considerato questo, pone in luce i diversi metodi di approccio dall'e-learning classico al gaming, che sfrutta i simboli e i sistemi tipici della tecnologia di intrattenimento (videogames) e il tipo di script usato per quel determinato media per insegnare attraverso di esso alcune specifiche situazioni reali. Quindi eseguono varie ricerche attraverso questionari di gradimento e ricerche su tags nei motori di ricerca per evidenziare le risposte al quesito "quanto la tecnologia contribuisce all'apprendimento e allo sviluppo di determinate abilità in soggetti ASD". Sono poi stati evidenziati, come risultanti di questi tipi di ricerca basati sull'analisi fattoriale e di interviste, che vi sono vari livelli di sviluppo e apprendimento a seconda del media utilizzato: performance migliori rispetto all'utilizzo classico dei sistemi scolastici, sviluppo di capacità di regolazione cognitivo emotiva appreso dal sistema di gaming e riportato nella realtà, apprendimento di abilità di programmazione informatica. In conclusione la ricerca mostra che la tecnologia è molto autistic-friendly, sia perché ben si adatta alle funzionalità delle persone ASD sia perché riesce a colmare alcuni gap che nelle strutture scolastiche classiche restano di difficile accesso. Si pone quindi maggiore attenzione sui punti forza e non sui deficit.
anonymous

Gli influencer dei teenager, ecco chi sono - Teen - ANSA.it - 5 views

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    L'influencer è una persona che grazie alla propria popolarità è in grado di influenzare le opinioni e gli atteggiamenti degli altri attraverso i social network. I loro seguaci sono soprattutto ragazzi di età inferiore ai 18 anni, con il desiderio più grande di seguire il loro stesso percorso, ovvero di diventare ricchi, famosi e popolari, facendo un lavoro divertente e che apparentemente non costi impegno e fatica. Infatti uno dei tratti caratteristici di tutti gli influenzar è la trasmissione della perfezione, diffusa attraverso immagini di vita ideale, oppure canoni di bellezza a volte irraggiungibili. Avendo un pubblico molto giovane, ciò che trasmettono può provocare effetti negativi sulla loro autostima o produrre disturbi di natura psicologica, come distorsione della visione del proprio corpo, ansia, depressione, fino a cercare soluzioni drastiche a problemi spesso inesistenti. Tuttavia esistono anche influencer che hanno un impatto positivo sui giovani, ispirandoli e diventando portavoce di messaggi incoraggianti. La relazione che si instaura tra influencer e followers è senza distanze: tanto da diventare amici. Molti seguaci arrivano a confidarsi, a parlare dei problemi più intimi. Rispetto al passato i nuovi idoli non sono distaccati, ma diventano parte integrante dei seguaci. Nell'età adolescenziale è giusto avere dei punti di riferimento e degli ideali da seguire, però bisogna avere una consapevolezza nello scegliere queste fonti d'inspirazione. In questo possono essere d'aiuto i genitori, che devono monitorare e filtrare i contenuti dei video degli influencer seguiti dai figli.
bfrattesi

La consapevolezza per ridurre i rischi dei media - 3 views

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    I social network inducono volontariamente alla dipendenza a discapito del benessere dei propri utenti, poiché attualmente i guadagni delle aziende provengono dal tempo passato dalle persone sulle loro piattaforme. Per rendersi più appetibili personalizzano i contenuti che vengono mostrati a ciascun utente, grazie alla raccolta di dati sulle preferenze. Viene così alterata la percezione della realtà dell'utente e diventa difficile giudicare autonomamente ciò che ci viene mostrato. Il documentario di Netflix "the social dilemma" attraverso le opinioni degli esperti spiega che neppure conoscere il funzionamento di tali meccanismi protegge dal subirne gli effetti, poiché come le droghe, agiscono rilasciando dopamina e quindi producendo gratificazione. Secondo gli esperti la soluzione migliore è quella di essere consapevoli di non essere consapevoli, poiché nessuno è immune alle tecniche dei social. Partendo dal presupposto che si debba avere consapevolezza, i consigli che andrebbero seguiti sono quelli di mantenere sempre un atteggiamento attento e critico e sottoporre attivamente a verifica tutto ciò che visualizziamo, senza dare niente per scontato.
es4451dipsi

Meme: le funzioni comunicative dei contenuti virali - Psicologia Digitale - 5 views

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    Il mondo digitale ha potenziato le possibilità comunicative: i meme sono un modo semplice ed immediato per condividere stati d'animo, emozioni, espressione di sé e affiliazione alla comunità a cui si appartiene. Si tratta di artefatti della cultura di massa, che, combinando un'immagine e una didascalia apparentemente incongrue, ironizzano sulla quotidianità, creando un legame sociale e culturale tra le persone che partecipano alla loro creazione e diffusione; i meme veicolano sempre un significato che però viene svelato solo comprendendo l'abbinamento tra immagine e didascalia. Spesso nei meme si associa una determinata situazione ad un'espressione facciale estrapolata da altri contesti (film, eventi pubblici, quadri…) in quanto l'universalità di determinate espressioni facciali ne semplificano la comprensione. Questa nuova forma di comunicazione e condivisione è espressione della cultura partecipativa in cui viviamo: l'articolo spiega i bisogni e le funzioni che si celano dietro alla loro continua creazione e diffusione.
ludodepi

Educazione e social network: due realtà così lontane ma così vicine - 5 views

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    Sembra ormai scontato parlare di social network affiancati all'idea di educazione. Questo è avvenuto dal momento che essi hanno iniziato ad essere parte integrante della società, soprattutto tra i giovani, che attraverso i social network si identificano e si relazionano con gli altri. Nell'articolo si vede come studi recenti si siano appunto chiesti cosa leghi il versante educativo a quello dei nuovi media; esso può essere suddiviso in tre principali ambiti: educare ai social network, apprendere con i social network e formarsi nei social network. Tre azioni che in qualche modo, chi ha a che fare con i social, compie ogni giorno. Essi ci permettono di sviluppare nuove capacità e di metterle in pratica, sfruttando anche la cooperazione con altri individui. Il poter comunicare e condividere ci permette di apprendere, confrontarci e insegnare su diversi ambiti della nostra vita. Essere connessi in qualunque momento e in qualunque luogo è un grande vantaggio, infatti si ha la possibilità di "incontrarci" con individui lontani dalla nostra realtà. Oltre ai lati positivi dell'educazione attraverso i social network, è importante sottolineare anche i rischi che questi possono avere. Non sempre gli insegnamenti, che soprattutto i giovani subiscono, sono favorevoli alla loro crescita. Dal momento che chiunque può accedere a queste piattaforme, spesso c'è il rischio di imbattersi in individui o esempi poco raccomandabili, per questo motivo è fondamentale l'utilizzo dei social con intelligenza e in modo appropriato, tutelando se stessi e la propria privacy.
marinadangelo

Didattica a distanza e Autismo si può? - 4 views

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    Se l'utilizzo della didattica a distanza ha colto un po' tutti di sorpresa dobbiamo dire che lo è stato ancor di più per gli insegnanti di allievi e genitori di figli con disabilità. Ma lo spirito critico, l'empatia, la forte motivazione ed un buon programma pensato e studiato ad hoc ha reso tutto più coinvolgente ed interessante e istruttivo. L'ispettore scolastico intervistato ha definito la didattica a distanza la didattica della vicinanza come binomio possibile per l'inclusione scolastica soprattutto per i ragazzi affetti da dsa perché fatta di umanita', di intimita' Partendo da obiettivi minimi e graduali, aiutando lo studente a familiarizzare con gli strumenti associandoli ad attività piacevoli e, come indicato dall'associazione Dalla luna con il sistema di Token economy, si è riusciti a mantenere e a generalizzare le abilità nell'ambiente naturale. Così anche le varie testimonianze descritte nell'articolo successivo, l'utilizzo di vari sistemi tecnologici, video, whatsapp ecc. sono riusciti a mantenere il "contatto" con una concreta e fattiva continuità.
patriziarossana

QUANDO IL "TEATRO" APPRODA NEI NEW MEDIA - 5 views

Bullismo, cyberbullismo, legalità. Temi attualissimi, ma quanto è difficile parlarne a scuola e soprattutto in tempo di Covid 19? Sciara Progetti Teatro lo fa con Inside "Uno Strappo", che parla d...

BULLISMO CYBERBULLISMO scuola

started by patriziarossana on 29 Dec 20 no follow-up yet
erikafenaroli

Viaggio onlife: perché il web non è più una bolla - 6 views

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    In occasione del Safer Internet Day (9 Febbraio 2021) "Cattolica News" ha dato voce ad esperti dell'Ateneo in ambito di comunicazioni in rete. Cristina Pasqualini, sociologa, esprime come i ragazzi, in un momento di riduzione di libertà e relazioni, abbiano dimostrato di essere resilienti e di sapersi gestire con naturalezza da "remoto". Giuseppe Riva, docente di Psicologia della comunicazione, spiega come l'iperconnessione provochi in modo inevitabile una continuità tra la vita sui social e la vita reale così che le due sfere non siano più separate ma si fondino insieme. Giovanna Mascheroni, sociologa, illustra come la rete sia fonte di discriminazione e stereotipi, risultando così un potenziale rischio, mentre lo psichiatra Federico Tonioni approccia i rischi del "gaming". Continuando in tema di rischi della rete ,vengono inoltre illustrati fenomeni come il cyberbullismo, cybergravidanza minorile, il sexting e i rischi di incorrere in cybertruffe. L'articolo è corredato da video informativi molto interessanti che articolano gli argomenti trattati.
anonymous

Social Media Literacy in Crisis Context: Fake News Consumption during COVID-19 Lockdown - 1 views

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    L'evoluzione esponenziale e graduale delle fake news e la frequenza di utilizzo, i rischi connessi per la democrazia, l'affidabilità di notizie nei media di pubblico utilizzo, hanno aumentato la necessità di intraprendere ricerche accademiche sulle fake news inserite in questo articolo. Questo studio si concentra su un corpus di 186 persone (essenz.giovani) raggiunte con sondaggio online. Mentre si cerca di comprendere il grado di proliferazione delle fake news in un contesto di crisi epidemica, questa ricerca indaga sulla dipendenza delle persone dai social media durante il loro periodo di "confinamento". L'uso dei social media è un meccanismo che aiuta a ridurre lo stress e la solitudine delle persone confinate durante le grandi crisi. È anche uno spazio di espressione aperto che consente alle persone di rimanere costantemente in contatto con i loro cari. Il suo utilizzo è cresciuto in modo da indurre alcuni utenti a utilizzarlo come canale di consumo e diffusione delle informazioni e questo studio ha dimostrato che i social media sono un vero mezzo di democratizzazione dell'informazione e che il consumo di false notizie attraverso queste piattaforme aumenta notevolmente nei contesti di crisi. La Social Media Literacy (SML) può essere un particolare insieme di abilità pratiche, intellettuali ed emotive richieste agli utenti dei social media per creare contenuti o rilevare post di notizie false, che va oltre la comprensione in un contesto di crisi pandemica di COVID-19. Lo studio dimostra che le persone con un livello più alto di stress in quarantena adottano reazioni spontanee irrazionali nel condividere informazioni false, senza prestare molta attenzione alla loro accuratezza, approntando un approccio meno critico e analitico. In un contesto di crisi globale, fattori socio-emotivi e psicologici giocano un ruolo significativo nella propagazione di fake news, facilitando di fatto la diffusione attraverso le piattaforme dei social media.
bdeluca72

Internet addiction disorder: nuova emergenza nel mondo dell'infanzia e dell'adolescenza... - 4 views

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    Questo articolo, scritto dagli psicologi e psicoterapeuti F. Russo, R. Ceria, J. Jarach, C. Laglia, L. Lombardi e L. Isola, descrive alcune componenti che riguardano la dipendenza da Internet in infanzia e adolescenza. L'Internet addiction porta gravi disagi psicosociali, fallimenti scolastici, ed è correlato con l'aumento di disturbi depressivi e d'ansia. Gli adolescenti affetti da dipendenza, modificano la propria vita scolastica e le relazioni. Il trattamento di questa tipologia di pazienti richiede programmi di prevenzione principalmente applicati alla scuola e alla famiglia. In particolare, emerge l'importanza di elaborare programmi che aiutino i genitori a sviluppare una comunicazione qualitativa, e ridurre la motivazione adolescenziale a usare i social. È auspicabile che per il futuro si metta a punto un programma chiaro per supportare i genitori a gestire questa emergenza che, essendo soggetta a rapidi e radicali cambiamenti, necessita di continui approfondimenti.
bonellina

Riflessioni per i Maestri del tempo presente. Franca Da Re - 1 views

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    L'articolo, scritto da Franca Da Re, psicologa, docente, Dirigente Scolastica e Dirigente Tecnico del MIUR ,offre una riflessione sul ruolo dei maestri alla luce degli avvenimenti accaduti a causa dell'epidemia da Coronavirus. Sono rimasta piacevolmente colpita dall'accento posto sulla qualità e sulla generosità della risposta che migliaia di docenti sono riusciti a dare durante la didattica a distanza offrendo tutto ciò che fosse possibile, con i mezzi presenti al momento dell'emergenza, magari anche in maniera improvvisata e a volte disorganizzata ma sempre animati dal desiderio di rimanere vicino ai loro alunni. L'articolo si sofferma anche sulle difficoltà, che nessuno si sarebbe mai aspettato da questa generazione perennemente online e in vista, che molti ragazzi, anche i più impegnati, hanno avuto nel mostrare la loro intimità domestica , a conferma di quanto sia a volte difficile comprendere la mente degli adolescenti. Sicuramente molto interessante è la parte dell'articolo che si focalizza sulle pratiche da capitalizzare , sarebbe un vero peccato se, terminata l'emergenza ,ci dimenticassimo di tutto quello che abbiamo imparato senza portarlo a regime. Classe rovesciata, materiali da utilizzare da parte degli studenti ma anche a disposizione dell'intera comunità scolastica. Tecnologia e media al servizio della comunità, finalmente mezzo inclusivo e di sostegno verso i più bisognosi di attenzione. Occorre un dibattito nazionale sul valore delle tecnologie, sulle loro potenzialità, sulle criticità da superare, non solo in ambito scolastico, ma dell'intero paese. Occorre animare un confronto nazionale sullo stato delle infrastrutture digitali, sui modi per colmare i divari di competenze, possibilità di accesso non solo per disponibilità di dispositivi, ma anche per possibilità di connessione e accesso alla rete. Discutere le potenzialità della tecnologia per cambiare gli ambienti di apprendimento, in termini di spazio, te
linda_alboretto

Tecnologia positiva: utilizzo di tecnologie interattive per promuovere il funzionamento... - 1 views

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    Nell'articolata discussione sull'impatto delle nuove tecnologie e dei media sul benessere, in questo articolo Riva e collaboratori sostengono che la qualità dell'esperienza dovrebbe diventare il principio guida nella progettazione e nello sviluppo di nuove tecnologie, e soprattutto il metro di misura primario per la valutazione delle loro applicazioni. La Psicologia Positiva di Seligman fornisce secondo gli autori un quadro utile: invece di attingere a i modelli disfunzionali del comportamento umano, si concentra su fattori che consentono agli individui e alle comunità di prosperare e costruire al meglio la loro vita. In questo articolo, viene proposto un approccio scientifico e applicato all'uso della tecnologia ispirato alla Psicologa Positiva per migliorare la qualità dell'esperienza personale attraverso la sua strutturazione: la "Tecnologia Positiva". Riva e collaboratori hanno individuato e analizzato tre caratteristiche dell'esperienza personale: attivazione emotiva, realizzazione e connessione con gli altri. Questi tre aspetti possono essere influenzati dalle tecnologie per promuovere comportamenti adattivi e un funzionamento positivo. Le tecnologie positive vengono quindi classificate in base ai loro effetti su una caratteristica specifica dell'esperienza personale. Come studenti di Psicologia e di Educazione ai nuovi media l'articolo offre spunti di riflessione inerenti: la connessione tra le tecnologie e il benessere personale, delle organizzazioni e della società grazie alle esperienze in rete, delineando anche le caratteristiche ideali dei gruppi virtuali per favorire esperienze sociali ottimali e ridurre i sentimenti di isolamento e depressione, fino a presentare la pratica clinica Virtual Reality Therapy la quale, inducendo specifiche risposte emotive, può consentire di creare o ricreare un tema di vita.
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