Skip to main content

Home/ Media Education/ Group items tagged Cyber Bullismo

Rss Feed Group items tagged

veronica2478

Se la competenza digitale non contrasta il cyber-bullismo - 3 views

  •  
    Il terzo articolo - scritto da Luciano Di Mele ed Erika Isatto dell'Università Telematica Internazionale Uninettuno - l'ho scelto perché ci aiuta a riflettere sul ruolo attuale della competenza digitale, che non è solo e sempre fattore di protezione ma in alcuni casi agevola comportamenti disfunzionali. Tale articolo riporta uno studio svolto con adolescenti della scuola secondaria sulla valutazione della competenza digitale. Obiettivo dell'indagine era esplorare variabili target, costituite da comportamenti disfunzionali (come cyber bullismo e cyber vittimismo), e metterle in relazione con altrettanti fattori di protezione (come Efficacia Tecnologica ed efficacia Metacognitiva). Uno dei risultati ottenuti da tale studio è che l'autoefficacia metacognitiva si correla positivamente con le tendenze alla cyber vittimizzazione e soprattutto con il cyber bullismo. Tale esito fa riflettere sull' importanza dell'educazione alla competenza digitale, non basta conoscere gli strumenti per ridurre il fenomeno del cyber bullismo, talvolta chi è più esperto ha tendenze ad attuare comportamenti disfunzionali, quindi, è necessario, nell'educazione ai media, coinvolgere anche gli aspetti etici. Gli autori sottolineano l'esigenza di approfondire la ricerca in tale campo e verificare se determinate azioni educative siano efficaci per promuovere comportamenti etici in rete.
  •  
    Questo interessante articolo sul cyber-bullismo e le competenze digitali si concentra sulla relazione esistente tra i due fattori. In particolare ci si chiede come la media educational può modulare azioni a specifiche necessità riguardo il fenomeno del cyber- bullismo, cyber-vittimizzazione e le competenze digitali che riguardano il mondo degli adolescenti. 837 studenti di scuola secondaria, ragazze e ragazzi in età compresa tra i 14 e i 19 anni, sono stati sottoposto a questionari di autovalutazione, . La ricerca ha rilevato che negli adolescenti queste competenze non diminuiscono la tendenza al cyber-bullismo, competenze digitali più evolute come quelle metacognitive si associa a un comportamento che porta al bullismo o alla vittimizzazione in internet. Dato positivo Quello che ci si chiede è se i stessi ragazzi hanno ben chiari i confini etici che vanno al di là delle competenze digitali che possono essere usate in modo costruttivo o distruttivo. In questa era, dove identità reale e virtuale diventano una cosa sola, gli adolescenti hanno bisogno non solo di essere educati al digitale, ma in particolar modo aiutati ad essere sempre più consapevoli e coscienti dei propri comportamenti in rete che, seppur protetti dallo schermo il quale crea un evitabile distacco emotivo con il mondo reale, possono avere conseguenze gravi, specie se non guidati dall'etica. Questa potrebbe diventare la nuova sfida educativa della media education, ovvero non solo educare i giovani alla competenza tecnologica, ma anche saper promuovere nuove consapevolezze sui comportamenti etici in rete.
andreaagnese

L'educazione digitale funziona: più del 90% affronta il tema della sicurezza ... - 5 views

  •  
    L'articolo si focalizza sull'educazione digitale degli studenti e riferisce alcuni dati di rilievo inerenti all'utilizzo dei media digitali, al rapporto degli studenti con i media digitali e tratta di temi di rilievo come il cyber bullismo e le fake news. Prima di tutto, la stragrande maggioranza (il 92%), dichiara di aver discusso a scuola con gli insegnanti di temi legati alla educazione digitala. Solo pochissimi dichiarano di essere poco connessi, appena il 4%. Due ragazzi su cinque dichiarano di contribuire a combattere le fake news. Quanto al bullismo, oltre due terzi (77%) dichiara di parlare con un adulto di eventuali episodi di bullismo, o comunque di segnalare a un adulto tali episodi. Chi non è bullizzato direttamente, si dice infastidito quando si accorge di fenomeni di bullismo riguardanti altre persone (9 su 10). L'articolo sottolinea come sia importante occuparsi di quei pochi che non intervengono discutendo con gli adulti eventuali fenomeni di bullismo, o peggio ancora mostrino adesione personale, inserendo dei like o condividendo le manifestazioni di bullismo (il riferimento deve intendersi al social Facebook, per quanto non sia espressamente menzionato). L'articolo segnala inoltre come nelle scuole gli insegnanti si stiano attrezzando per trattare il tema dell'educazione digitale, ciò che viene ritenuto positivo, in quanto ulteriore presidio a difesa dei ragazzi. Inoltre, consta come la quasi totalità dei partecipanti abbia discusso di nuove tecnologie con i propri insegnanti (il 91%). Il 40% dei giovani ha espresso il desiderio di approfondire le seguenti tre tematiche in particolare: cyberbullismo, dipendenza da Internet, uso delle tecnologie digitali nella didattica (tra l'altro, solo il 58% dichiara di utilizzare quotidianamente in classe gli strumenti tecnologici, quali LIM, tablet o personal computer, per approfondire lezioni). Viene poi analizzato il delicato tema di quante ore i ragazzi passino connessi online; sul punto
mariarosa30

Il ruolo della scuola e della famiglia verso il fenomeno sociale del Cyber-bullismo - 1 views

  •  
    L'articolo che propongo è di Silvia Morosi, scrittrice per "Il Corriere della Sera". Si tratta di un'intervista rivolta alla Psicologa e Psicoterapeuta Michela Pensavalli, la quale gestisce il servizio di supporto alle vittime di Cyber-bullismo. La dottoressa Pensavalli distingue il bullismo, in cui vittima e bullo si conoscono, dal Cyber-bullismo in cui l'offesa e la persecuzione si propaga in rete proprio perchè il Cyber-bullismo è protetto dall'anonimato e quindi insiste sulla vittima al fine di lederla. Penso sia fondamentale il ruolo delle agenzie educative nei confronti di questo fenomeno sociale.Leggendo questo articolo mi rendo conto ancor di più di quanto sia importante che scuola e famiglia prendano consapevolezza dell'esistenza del Cyber-bullismo, e in seguito aiutino i ragazzi a non sottovalutare gli effetti negativi che ne conseguono. Infatti gli effetti di questo fenomeno sociale possono trasformarsi in tragedie: non dimentichiamoci di tutti quei ragazzi denigrati sul web , nei confronti dei quali il Cyber-bullismo li ha portati ad un progressivo abbattimento dell'autostima, fino a giungere alla depressione e subito dopo al suicidio. Tutti questi casi rappresentano un'ennesima sconfitta per tutti noi.
francescamanco

Cyber Bullismo,aggressione Psicologica. - 4 views

  •  
    La video-notizia da me presa in considerazione tratta della storia di Carolina Picchio una bellissima ragazza di quattordici anni, vittima di Cyber bullismo che l'ha portata al suicidio. Ella in precedenza è stata soggiogata da un gruppo di coetanei, sette ragazzi di Novara che dopo averla fatta bere e resa incosciente, l'hanno ripresa con il telefonino priva di qualunque difesa mentre veniva adoperata sessualmente e mentre vomitava. In seguito a questa terribile violenza, ella iniziò a manifestare una depressione con un forte ritiro sociale in quanto i suoi aguzzini non appagati della indegna azione fatta, iniziarono a pubblicare il video su internet e la clip aveva ricevuto migliaia di visualizzazioni,ciò creò una persecuzione per la povera ragazza che a limite della sofferenza, decise di suicidarsi, defenestrandosi dal terzo piano di casa. Un gesto disperato arrivato dopo una lunga gogna mediatica. Prima di lanciarsi la ragazza aveva scritto un messaggio ''alcune volte le parole fanno più male delle botte''. La vita per Carolina Picchio si era trasformata in un inferno a causa del Cyber bullismo, così tanto che aveva scelto di farla finita. Questo video mi colpii, come nella vita reale il Cyber bullismo può costituire un problema sempre più grave e difficile da risolvere, spesso al centro di tragedie che sconvolgono l'opinione pubblica. Secondo gli ultimi dati infatti in Italia una ragazza su dieci tenta il suicidio perché è vittima di Cyber bullismo, nella scuola anche chi è ritenuto diverso, per l'aspetto estetico, timidezza, orientamento sessuale o politico, l'abbigliamento e causando ad esso danni psicologici non indifferenti, come la depressione o cosi come questa storia con il suicidio.
maccorinti

Educazione all'affettività nell'era degli smartphone: così si combatte il bul... - 3 views

  •  
    Questo articolo racconta il lavoro svolto in due classi delle superiori da una psicoterapeuta esperta di bullismo e di come abbia potuto realizzare quanto i ragazzi vogliono essere visti dagli adulti e ascoltati. l'impossibilità di costruire un mondo interiore attraverso gli smartphone li rende emotivamente fragili ed evidenzia la necessità di una alfabetizzazione affettiva.
fsettembrini

Cyberbullismo: un'analisi del comportamento e delle motivazioni degli osservatori - 7 views

  •  
    Ancor più che nel bullismo "tradizionale", nelle forme di bullismo "cyber" il comportamento del pubblico costituisce una componente decisiva del fenomeno e gli interventi preventivi più efficaci comprendono la sensibilizzazione degli spettatori, che spesso restano inerti, o addirittura si alleano con i persecutori, inoltrando il messaggio denigratorio ad altri utenti dei social e della rete. Tre ricercatori dell'Università di Cincinnati hanno analizzato il comportamento di alcuni studenti di college coinvolti in una simulazione di conversazioni su Facebook, in cui assistevano ai ripetuti attacchi verbali, chiaramente offensivi, che due amici rivolgevano a un terzo; in seguito hanno raccolto i commenti degli osservatori, in cui chiarivano se ciò a cui avevano assistito era a loro avviso cyberbullismo e perché avevano o, quasi nella metà del campione, non avevano reagito alla persecuzione contro la vittima (benché il 91% fosse consapevole che si trattava di cyberbullismo). Tra le variabili più significative alla base della scelta se intervenire o meno a sostegno della vittima, l'indagine ha confermato che ci sono il livello di empatia e il senso di autoefficacia degli osservatori e il grado del loro "disimpegno morale", ma anche la convinzione che i social non siano il canale comunicativo più adatto per esprimersi su questioni così delicate: alcuni hanno infatti dichiarato che avrebbero cercato di contattare gli aggressori o l'amico aggredito di persona.
sarapetrosino

Il bullismo virtuale è peggio di quello reale - 5 views

  •  
    Il cyber bullismo, dunque, sta sempre più lanciando, agli educatori, la sfida di insegnare come utilizzare in modo consapevole e responsabile tutte le enormi potenzialità del Web, senza trascurare il giusto rispetto che si deve portare in ogni frangente alle persone. Ed Internet, dove corrono spesso molte relazioni tra individui, non costituisce un'eccezione, ma al contrario deve essere un nuovo terreno su cui concentrare l'opera educativa. Serve uno sforzo educativo importante da parte di tutti gli enti preposti, famiglia in primis: affinché la rete, che i giovani frequentano abitualmente, diventi un luogo sicuro, ove possano ampliare le loro conoscenze, e non uno strumento dove poter essere danneggiati o danneggiare.
katyacervio

Indagine conoscitiva Istat su cyberbullismo - 2 views

  •  
    Il documento presenta alcune riflessioni preliminari sulla definizione del fenomeno del bullismo e cyberbullismo; prosegue presentando un'ampia gamma di informazioni attualmente a disposizione dell'Istituto Istat provenienti da diverse fonti; conclude illustrando le prospettive future sulla misurazione di bullismo e cyberbullismo e le sfide poste dalla valutazione quantitativa di un fenomeno complesso, che coinvolge una fascia particolarmente vulnerabile della popolazione.
alexaballarin

Minori ed internet educazione ad un uso consapevole del web - Net Reputation - 18 views

  •  
    Internet è uno strumento indispensabile e a disposizione di tutti, minori compresi. Qualche spunto per una educazione ad un uso consapevole del web e dei social network. Sempre più le vicende di cronaca rendono fondamentale affrontare le questioni dell'educazione ai nuovi strumenti di comunicazione (e fruizione dell'informazione) che internet ci mette a disposizione. Siamo connessi h 24 grazie a Smartphone che per prestazioni (velocità CPU, memorie, dimensioni schermo) e per connettività (spesso in Italia le connessione ad internet da cellulare risultano anche più veloci delle "adsl normali") sono molto più potenti dei "vecchi pc" e ci consentono di fare acquisti, chattare, leggere, comunicare, cercare musica online, formarci ecc. ecc. Questi processi cambiano il nostro modo di pensare, il nostro modo di relazionarsi agli altri, di acquistare, di studiare ecc. E' quindi necessario un "supporto" che vada in tante direzione, non solo tecnico informatico (come si usa un determinato software o un determinato dispositivo) ma più profondo, "olistico", che possa andare in profondità, per esempio spiegando come funzionano davvero i social, quali sono i meccanismi che sottintendono alla pubblicità e al marketing sui social network e sul web, come individuare una fonte attendibile ed evitare "fake news" e bufale, come utilizzare in sicurezza un motore di ricerca, le regole da tenere in ambito social, comprendere le dinamiche dietro al "gaming" e alle chat nei giochi online ecc. In questo processo di comprensione non devono esser coinvolti solo i ragazzi ma è fondamentale coinvolgere anche i docenti ed i formatori e i genitori.
  • ...2 more comments...
  •  
    Gli adolescenti devono imparare ad essere critici nei confronti del materiale che trovano su internet, ma devono essere anche creativi. Poichè i ragazzi, di tutte le età, passano sempre più tempo davanti al loro smarthphone, gli adulti (genitori, docenti e formatori) sono tenuti ad agire come "interpreti": devono saper comunicare la molteplicità della realtà , rendere pubblico il pericolo nascosto dietro la community. I giovani sono sempre più esposti, tramite l'accesso alla rete, ad immagini di violenza, sesso, droga. I confini tra infanzia ed età adulta diventano sempre più confusi ed i ragazzi non sempre sono pronti ai cambiamenti repentini proposti dalla rete. In un tempo come il nostro, dove entrambi i genitori lavorano, i ragazzi passano parecchio tempo da soli, imparando ad usare i media attraverso l'esplorazione ed il gioco, anche attraverso gli errori. La scuola, tramite gli insegnanti, dovrebbe insegnare agli alunni a sviluppare il proprio senso critico, a prendere coscienza della complessità dei media, della diversità offerta, per poter agire secondo la propria coscienza ed i propri valori. Ma è difficile per le istituzioni scolastiche formare i ragazzi se non si hanno a disposizione, nelle proprie strutture, gli strumenti necessari (computer, LIM, ecc.): solo lavorando a contatto coi giovani, sulla rete, si possono valutare insieme caratteristiche, pregi e difetti. Gli insegnanti dovrebbero essere più formati al mondo digitale, spesso troviamo insegnanti che non hanno mai visto un computer, che utilizzano un cellulare di vecchia generazione e quindi trovano difficoltà a trasmettere nozioni che non hanno!
  •  
    Si tratta di un articolo scritto da Marco Pini, formatore e consulente web, pubblicato da Net Reputation, del cui team Pini fa parte. Il link di questo post è suggerito da MiurIstruzione.it, nell'ambito dell'articolo:" La Media Education nelle scuole, ecco perchè è importante". L'accento è posto sulla centralità di un supporto in ambito educativo, genitoriale e scolastico, nell'utilizzo dei media. Questo supporto deve andare in tante direzioni, e non deve essere solo tecnico informatico ma più profondo e "olistico". Non serve reprimere o censurare, ma FORMARE e la scuola deve essere all'avanguardia nelle competenze e nelle conoscenze dei nuovi strumenti digitali. Sono inseriti , all'interno di questa presentazione, anche due video e delle interviste sul bullismo e sul cyber bullismo, più la possibilità di scaricare gratuitamente un e-book sullo stesso argomento. Inoltre troviamo il link di un interessante video " della Stampa sulla reputazione digitale e sul recruitment e un link che collega alla traduzione dall'inglese di una lettera/contratto su cui troviamo 18 regole sull'utilizzo del primo smartphone, scritte, come biglietto di accompagnamento al regalo, da una madre al figlio tredicenne. Per concludere troviamo un video del Garante per la protezione dei dati personali dal titolo: Social network: quando ti connetti, connetti anche la testa!
  •  
    L'articolo pone l'evidenza sull'utilizzo del web da parte dei minori, essendo internet uno strumento di conoscenza ormai indispensabile per la vita di tutti i giorni è necessario farne la sua conoscenza e, soprattutto è importante utilizzare con consapevolezza tutti i dispositivi che ci permettono di essere connessi h24. Il Web viene fruito dai minori tramite dispositivi mobili che aumentano la portata e la possibilità di navigare sulla rete in occasioni diverse ed alle volte, fuori dal controllo di un adulto. Ad oggi si parla spesso di cyberbullismo , una forma di bullismo digitale ma comunque reale; inoltre molto frequente è la nomofobia, una patologia che si manifesta come la paura di restare disconnessi dal proprio cellulare. Quindi, la conoscenza è la miglior soluzione per un utilizzo intelligente e consapevole del Web. Tuttavia, dai giovani, non viene ancora concepito come uno spazio reale al 100% , ma come un luogo privo di regole grazie al quale è possibile sfogarsi. L'educazione ai nuovi media è quindi indispensabile e l'articolo elenca una serie di consigli (legati soprattutto al rispetto della privacy), per imparare ad utilizzarli.
  •  
    Questo articolo si propone di Marco Pini (formatore, divulgatore, consulente Seo) di dare consigli utili e pratici alle famiglie per educare i minori ad un uso consapevole del web. Da una prima infarinatura di cos'è la media education, quali sono i rischi ma anche i tanti vantaggi per l'apprendimento. Alla fine, parte che ho trovato molto interessante, mette a punto una serie di consigli pratici per poter aiutare le famiglie ad indirizzare i propri figli nella direzione dell'utilizzo consapevole del web.
claudiaangelino

Come proteggere i nostri bambini dal cyberbullismo - Psiconet.it - 1 views

  •  
    Il centro Psiconet nasce a Roma nel 2010 per offrire un aiuto psicologico professionale a bimbi,adolescenti, adulti, coppie e famiglie. In questo articolo affrontano il tema del cyberbullismo ed è rivolto ai genitori che intendono supportare e soprattutto insegnare ai propri figli ad usare in maniera costruttiva i media digitali, poichè questo è un tema molto importante ed attuale. Il cyberbullismo è una forma di attacco continuo e ripetuto messo in atto da una persona o da un gruppo, contro un' altra persona, attraverso l'uso di tecnologie digitali. Spesso i genitori hanno difficoltà ad individuare questo tipo di violenza, perchè avviene in maniera poco evidente ( attraverso l'uso di telefoni, pc , tablet o social media) quindi è importante osservare con attenzione il comportamento dei propri figli, e promuovere con essi un dialogo attivo su i rischi ai quali potrebbero essere esposti se per esempio decidessero di condividere online un qualcosa di personale, incoraggiare il bimbo a parlare con gli adulti riguardo messaggi o immagini online che li hanno fatti sentire feriti, ed infine controllare le loro attività sui social media in modo tale da accorgersi subito se diventano vittime di bullismo o se c'è qualche segnale di comportamenti di bullismo nei confronti di altri bambini.
mariagraziano

La Media Education nelle scuole, ecco perchè è importante - MIUR Istruzione - 20 views

  •  
    I media fanno parte della nostra società. Capire come "leggere" le notizie veicolate dai media e come interagirci è una competenza fondamentale, In particolare l'avvento del così detto Web 2.0, dei social network ha creato grandi occasioni di comunicazione.
  • ...1 more comment...
  •  
    Nell'articolo viene evidenziata l'importanza della Media Education come materia di insegnamento che dovrebbe trovare grande spazio nelle scuole non solo per quanto riguarda i "new media" ma tutti i media. La Media Education, nasce e si sviluppa allo scopo di fornire ai ragazzi tutti gli strumenti idonei a comprendere meglio le dinamiche e i messaggi offerti dai media e a rielaborarli autonomamente, in maniera critica. La fruizione di internet in modo praticamente illimitato consente infinite potenzialità di apprendimento e sperimentazione ma anche dei rischi connessi ad un uso "superficiale di strumenti potentissimi"; sopratutto gli adolescenti (nativi digitali) sono sottoposti ai rischi maggiori dovuti ad una grande abitudine e dimestichezza con i dispositivi ma che se non guidata e formata opportunamente può provocare seri danni, si pensi solo per fare qualche esempio al Cyber bullismo. La Media Education, se applicata ad internet, può essere d'aiuto per muoversi meglio in rete (da google a Facebook), tanti sono i consigli che potrebbero essere dati ai ragazzi, ma anche a genitori e docenti che dovrebbero essere opportunamente formati per affrontare questi cambiamenti. Insegnare ai ragazzi a gestire meglio il rapporto con i social costituisce uno dei punti cruciali della materia, considerato il ruolo preponderante che questi canali hanno assunto nella quotidianità di molti adolescenti: ad esempio educare e formare su "cosa e come postare" o a riconoscere le "fake news". Una buona competenza mediale (media literacy) è ciò che questa disciplina intende offrire ai propri allievi. L'articolo riassume quali competenze mediali un media educator dovrebbe contribuire a trasmettere.
  •  
    l'educazione svolge una funzione essenziale e che la scuola debba essere all'avanguardia nelle competenze e nelle conoscenze dei nuovi strumenti digitali. La neccesita di imparare ed educare a districarsi tra i vari linguaggi dei media ed imparare ad approcciarli in maniera corretta. Sviluppare negli studenti la capacità di comprendere i diversi media e le varie tipologie di messaggi, utilizzarli correttamente, saper interpretare in maniera critica il messaggio, essere in grado di generare un messaggio e quindi usare in maniera propositiva i media. La neccesita della prevenzione dello sviluppo del cyberbullismo e la dipendenza e varie patalogie come nomofobia
  •  
    In questo articolo viene definito bene il concetto di Media Education e il ruolo che dovrebbe avere nelle scuole allo scopo di fornire ai ragazzi tutti gli strumenti idonei a comprendere meglio le dinamiche e i messaggi offerti dai media e a rielaborarli autonomamente, in maniera critica. Anche se si tratta di un articolo del 2017 si evidenziano punti importanti quali le modalità di utilizzo di tali mezzi e la necessità di educare sia i ragazzi, utenti finali, che chi ha la funzione di tutore di questi, quindi genitori, scuola ecc… Attraverso lo studio ed il trasferimento d'informazioni ai ragazzi i docenti potranno insegnare a questi a gestire meglio il rapporto con i social e far comprendere che questo rappresenta una dei punti cruciali della materia, considerato il ruolo preponderante che questi canali hanno assunto nella quotidianità di molti adolescenti (educare e formare su "cosa e come postare" o a riconoscere le "fake news" per esempio). Saper discernere le notizie, filtrarle e comprendere quali informazioni e fonti siano più autorevoli di altre. Altro messaggio importante che vuole essere da monito a tutti, politici, ministero, dirigenti scolastici, è che la scuola non può rimanere indietro su queste tematiche ed è fondamentale pensare a percorsi per i docenti e genitori di adolescenti e pre-adolescenti.
sarinaarmati

Child protection online | Educating 21st Century Children: Emotional Well-being in the ... - 1 views

  •  
    La OECD (Organisation for Economic Co-operation and Development) è un'organizzazione internazionale che da 60 anni lavora con Governi, legislativo e cittadini per trovare soluzioni a sfide sociali, economiche e ambientali. Il capitolo 10 "Child protection online" tratto dalla pubblicazione "Educating 21st Century Children: Emotional Well-being in the Digital Age" del 01.10.2019, si focalizza sui rischi che i bambini incontrano online (bullismo, razzismo, predatori sessuali, ecc.) e sulla necessità che sviluppino skill adatte a riconoscerli. Nel 2017 la OECD ha condotto un sondaggio tra 34 paesi per verificare se le raccomandazioni riguardo la sicurezza online per i bambini del 2012 fossero ancora attuali. Questo capitolo analizza le seguenti tipologie di rischio: rischi legati alle tecnologie di Internet (pornografia, sexting, cyber-grooming e cyber bullismo), rischi legati al consumatore (frode e marketing online) e rischi riguardo le informazioni, la privacy e sicurezza (diverse tipologie di condivisione dei dati personali consapevole e/o inconsapevole). Per ognuno di questi rischi sono presentati esempi legislativi di diversi paesi (anche in risposta al sondaggio del 2017) che spesso si limitano al loro approccio nella vita reale e non alla estensione online e pertanto i Governi negli ultimi anni si sono mossi in tal senso. Di fatto tutti questi rischi, in cui incorrono i bambini in particolare, sono costantemente in evoluzione e sono la trasposizione online di quelli già esistenti nella vita reale, ma che in Internet trovano un ambiente in cui agire, vasto, iperconnesso e spesso indisturbato da sguardi indiscreti.
olgaderamo

MIUR: linee di prevenzione e di contrasto al cyberbullismo - 1 views

  •  
    Il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, il 13 /04/2015 ha elaborato , in con il contributo degli Enti afferenti all'Advision Bord del Safer Internet Centre per l'Italia www.generazioniconnesse.it,, delle linee di prevenzione e di contrasto al bullismo e alla sua manifestazione in rete, ovvero il cyberbullismo . All'interno del testo che ho allegato troviamo una prima introduzione della problematica con una serie di norme di comportamento che andrebbero seguite. Vi è poi un elenco di politiche di intervento e quali sono gli strumenti di segnalazione. Trovo molto interessante la parte dedicata alle azioni mirate rivolte agli studenti e alle famiglie e di grande utilità la linea di formazione degli insegnanti. Viene sottolineata la necessità di informazione, educazione in modo da non limitarne l'uso ma renderlo appunto un "ambiente di vita" dove si possono avere esperienze cognitive, affettive e socio-relazionali costruttive. Ritengo che queste linee guida siano molto utili anche ai fini conoscitivi perché esaminano il fenomeno tenendo conto di tutte le possibili situazioni che si possono creare e sviscera il problema da ogni punto di vista e va ad integrare, rendendo più attuale, un orientamento già presente nelle istituzioni scolastiche, mediante nuove strategie che tengano conto dei mutamenti sociali , culturali e tecnologici della nostra società. All'interno del testo troviamo anche dei riferimenti ad una serie di siti di grande utilità: da quelli che forniscono una visione più ampia e sempre attuale delle iniziative, di nuove strategie educative e didattiche e quelli dove segnalare gli episodi di cyberbullismo e la presenza di materiale pedopornografico in rete. La parte finale del testo sottolinea come sia importante una preparazione specifica da parte di docenti e formatori, che possano così rispondere ai nuovi stili cognitivi e comunicat
michela95

Il Cyberbullismo - 9 views

  •  
    Al giorno d'oggi il fenomeno del Cyberbullismo è in aumento, in quanto sono sempre di più gli utenti che usano i media per sfogare le proprie frustazioni. Come possiamo leggere nel seguente articolo le differenze sostanziali tra bullismo e cyberbullismo, sono l'anonimato del molestatore, che convinto di essere in un "luogo" deresponsabilizzato, o comunque non di facile accesso crede di poter offendere le proprie vittime senza conseguenza alcuna, incosciente dei danni morali che può recare alla persona che si trova " dall'altro lato dello schermo". Un' altra importante differenza è che la vittima di cyberbullismo può ricevere degli attacchi in qualsiasi momento della giornata e quindi non solo durante il contesto scolastico. Un ruolo importante affinchè questo fenomeno si ridimensioni lo hanno la famiglia e la scuola, che dovrebbero cooperare nell'insegnamento dell'uso corretto di tutto ciò che concerne i media e l'uso di social network. I genitori, dovrebbero seguire il figlio minorenne nell'uso della rete, per evitare che esso incoscientemente possa imbattersi in questi comportamenti che spesso vengono sottovalutati.
roby64

CYBERBULLISMO E PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE: UN'OPPORTUNITÀ PER LE SCUOLE ... - 4 views

  •  
    L'articolo è stato pubblicato da Ersilia Menesini, Elisa Corbo, Annalaura Nocentini dell'Università di Firenze e dopo una breve descrizione del fenomeno, identificato come una forma di aggressività interpersonale, conduce una ricerca tesa ad individuare le strategie più efficaci per contrastarlo. I risultati del contributo scientifico, rilevano un andamento parallelo tra il cyber e le forma generiche di bullismo il cui comun denominatore è costituito dall'individualismo e dalla prevaricazione. Si sottolinea la necessità di interventi integrati e multilivello, dalla promozione della salute alla prevenzione dei comportamenti a rischio e alla riabilitazione. Emerge un dato incoraggiante che riguarda le strategie di prevenzione, focalizzate sulla prevenzione, comun denominatore ad entrambe le forme. La prevenzione si configura come strategia da attuarsi già nella scuola mediante teams di esperti che diffondono informazione ed educazione per un uso consapevole dei media.
alefoglia

3-6-9-12: La teoria di Serge Tisseron per l'inserimento degli schermi nella vita del ba... - 3 views

  •  
    Questo libro, dello psichiatra infantile S. Tisseron, è una guida per i genitori (e non solo) che aiuta a capire quando e come vanno inseriti i media nella vita del bambino. "La regola del 3-6-9-12 è necessaria, ma non sufficiente. È importante, infatti, controllare il tempo della loro permanenza davanti allo schermo a tutte le età. Se, come genitori, non facciamo il nostro lavoro, qualcun altro farà il suo in senso contrario."
alefoglia

Diario di un cyberbullo - 2 views

  •  
    "Pierfrancesco Favino interpreta Laura, una ragazzina di quattordici anni che, come tutti i suoi coetanei, è decisa a diventare famosa su Internet. Quando suo padre le regala il nuovo smartphone comincia la sua scalata verso il successo. Mentre scrive il suo diario, gli anni passano e le vicende si susseguono fino a portarla a una triste presa di coscienza. Come Laura, molti ragazzi non sanno di essere dei potenziali cyberbulli." Questo video mi colpii, oltre che per la bravura dell'attore, per come è realistico nel sottolineare la superficialità delle nuove generazioni nel vivere sui social. L'ho voluto condividere affinché possa essere utilizzato (specialmente da insegnanti/educatori) per stimolare le giovani popolazioni alla riflessione sulla pericolosità della vita digitale.
biancamariabura

Cyberbullismo - 1 views

  •  
    Vanity fair
veliadauria

1- MED Introduzione alla MediaEducation. Conduce Maria Ranieri - YouTube - 1 views

  •  
    Video esplicativo sulla Media Education
  •  
    La ME, ovvero, il processo di insegnamento/apprendimento centrato sui media, ha come risultato la Media Literacy, cioè, il saper leggere e scrivere i media. Obiettivi di tale strategia sono lo sviluppo di capacita' di comprensione critica e partecipazione attiva permettendo chi apprende di imparare ad utilizzare le piattaforme digitali in modo consapevole. L'insegnamento della Media Education libera il campo da un'interpretazione sbagliata di tale strategia educativa, in quanto, essa non insegna ad utilizzare le strumentazioni,ma ad apprendere tramite il loro utilizzo perche' costituiscono un aiuto all'acquisizione della conoscenza. Ci si interessa quindi di aspetti culturali e non tecnici. Le origini di tale metodo partono addirittura dagli anni '30, ma negli anni '60 si ha una resistenza verso i media. Negli anni '70- '80 essi vengono rivalutati in chiave culturale per poi assumere negli anni '90 un carattere di empowerment incoraggiandone l'utilizzo. La ME affronta quindi le dimensioni di etica, tecnologia e cognizione, in quanto, l'etica è correlata all'uso consapevole degli strumenti, la tecnologia riguarda l'uso corretto di queste ultime e la cognizione è la capacita' di comprensione dei contenuti mediali. Altro aspetto etico riguarda i social network, i quali hanno fatto sollevare la problematica di difesa della propria identita' e di protezione dal fenomeno del cyberbullismo. Si interroga quindi dell'ambito relazionale e patologico connesso alle piattaforme sociali.
thom111

Notizie false: come non caderci. L'alfabetizzazione delle news spesso non vie... - 15 views

  •  
    Un articolo molto interessante uscito il 21 settembre 2017 : il tema centrale è la necessità di un'alfabetizzazione alle news. L'idea di news false è diventata più complicata di recente, perché la gente recentemente ha cominciato a usare questo termine per indicare cose diverse. Alcune persone lo usano per descrivere storie con cui non sono d'accordo. Ma solo perché non sei d'accordo con una storia non lo rende falso. A volte, le notizie reali contengono degli errori. Mentre alcune persone etichettano alcune storie come "notizie false". Un ragazzo di 7 anni ha recentemente trovato un'immagine del presidente Donald Trump su internet e lo ha guardato con indignazione. "Guarda quanto è stupido!" Disse al padre, indicando l'immagine. La foto ha mostrato Trump mentre scriveva il suo discorso inaugurale, con la sua penna rivolta a testa in giù. Naturalmente, l'immagine non era la fotografia originale. Era stato Photohopped a modificarla. Il padre della ragazza ha rapidamente sottolineato l'errore, e ha iscritto il figlio ad un corso sull'alfabetizzazione delle news. Il padre conosceva bene il tema perché insegna giornalismo scientifico all'Università di New York, a New York City.
1 - 20 of 38 Next ›
Showing 20 items per page