Skip to main content

Home/ Media Education/ Group items tagged inclusione

Rss Feed Group items tagged

antonella63

Rai Scuola- Generazione Digitale - 4 views

  •  
    Vengono riportate una serie di puntate, relative al programma Generazione Digitale proposto da Rai Educational, in collaborazione con il MIUR, che tratta importanti argomenti su: La scuola 2.0; I nuovi spazi della scuola; La didattica collaborativa; Educare ai media; Inclusione e accessibilità ecc.
aissela

Esperienze di inclusione di bambini e giovani nell'educazione ai Media - 4 views

  •  
    Questo articolo esplora come il concetto di inclusione può essere affrontato nell'educazione dei bambini e dei giovani sui media. Negli ultimi anni l'agenda dell'educazione ai media si è concentrata sulla progettazione di programmi per responsabilizzare e includere gli emarginati sociali. L'educazione ai media deve insegnare ai discenti ad arrivare a scelte informate, critiche, coerenti con i propri valori e che gli permettano di prendere posizione contro gli stereotipi negativi verso le diversità. Questa libertà consente agli studenti di sentirsi inclusi nella loro esperienze educative. Utilizzando un approccio di studio di casi multipli, in questo articolo vengono presentati tre casi in cui i programmi di educazione ai media sono stati forniti a studenti nella Repubblica ceca. Il primo caso è un programma volto a coltivare l'alfabetizzazione mediatica degli studenti e incoraggiare la loro partecipazione civica. Il secondo caso è un programma che promuove la cooperazione dei bambini con i loro coetanei con i media in una società diversificata. Il terzo è un programma di educazione ai media basato sull'autoriflessione guidata degli studenti sulle loro esperienze con i media. Nonostante le numerose differenze che presentano questi approcci alla promozione dell'inclusività, emerge che ciascuno di essi ha il potenziale per contribuire alla creazione di una società più inclusiva che rispetta la diversità.
micheleadamo

Servizio Civile Universale strumento di crescita, impegno civico, inclusione sociale e ... - 1 views

  •  
    Quante volte abbiamo sentito dire: " Bisognerebbe tornare a rendere obbligatorio il servizio militare per educare i nostri giovani?" Ma siamo sicuri che il servizio militare sia lo strumento migliore per insegnare ai giovani ad essere dei cittadini migliori? La funzione di un esercito è quello di difendere militarmente la nazione e quindi di conseguenza anche l'addestramento deve essere mirato a questo scopo? Esistono degli "istituti" nazionali che invece nascono con questo preciso scopo? Nel dibattito politico e purtroppo ancora più in campagna elettorale si strumentalizza l'argomento, fornendo soluzioni a problemi seri con strumenti non idonei, quando gli strumenti già esistono ma non vengono valorizzati e supportati con una programmazione nel tempo con scelte politiche chiare e condivise.
vitaclelia

I servizi socio-educafivi nell'era del digitale. Sfide e opportunità - 3 views

  •  
    L'articolo e' di Roberta T. Di Rosa e Antonio Lopez Pelaez dell'Università di Palermo. I media digitali e la rete, pur generando resistenze, risvegliano entusiasmo e investimento scientifico. Anche il lavoro sociale, basato sulla relazione faccia a faccia, è spinto a integrare .e tecnologie della comunicazione. D'altro canto la digitalizzazione ha rilevato le preesistenti disuguaglianze con maggiore criticità vissuta da chi non disponeva di risorse tecniche e cognitive. Le misure introdotte per affrontare la recente Pandemia hanno imposto rapide trasformazioni e le numerose piattaforme esplose hanno fornito l'opportunità di interagire in diverse cornici, ma nello stesso tempo hanno reso maggiore la rilevanza dell'accesso ai servizi e la sua connessione con il successo dei percorsi di inclusione. Nell'esperienza della pandemia tutti i mondi che gravitano intorno ai processi di aiuto ed educativi si sono confrontati con rischi e opportunità. Alcuni gruppi come anziani, persone a basso reddito e disabili hanno sofferto limitazioni di accesso ai processi diinclusione sociale mediati da ambienti digitali. Varie le ricerche effettuate da cui si rileva per esempio che l'apprendimento transmediale offre opportunità di sapere mai sperimentate prima nonostante le resistenze delle scuole. In particolare si evidenzia la necessità di aggiornamento e sviluppo professionale. Si riflette su bisogno di nuovi percorsi di miglioramento dei servizi pubblici e sociali e nello stesso tempo dare voce ai destinatari.
ang2401

Un intervento di media education attraverso il videogioco - 5 views

  •  
    L'articolo è stato scritto da Benedetta Vagnetti e pubblicato dalla stampa dell'Università di Firenze. Presenta un progetto, svolto presso la scuola primaria di Perugia, che si pone due obiettivi principali: comprensione delle emozioni e inclusione di un bambino della classe con bisogni educativi speciali appassionato di videogiochi. Il contesto classe risulta essere eterogeneo. Sfruttando la passione del bambino per i videogiochi, è stato costruito un percorso che partiva dall'ascolto di brani musicali, per poi passare a trailer di due videogiochi molto diversi tra loro mostrati alla classe. I bambini dovevano contestualmente esprimere le proprie emozioni. La ricerca ha portato ad evidenziare quanto un videogioco possa modificare l'umore della persona che lo usa. E' stato possibile condurre questo tipo di ricerca senza l'esclusione del bambino con bisogni educativi speciali.
ericalegari

Disturbi specifici dell'apprendimento e uso di tecnologie come supporto - 4 views

  •  
    L'articolo tratta il tema dell'uso delle tecnologie nelle scuole, come strumento compensativo e di supporto per alunni DSA ovvero con disturbi specifici di apprendimento. In questo articolo si vuole sottolineare il ruolo fondamentale della tecnologia, utilizzata per migliorare e facilitare l'apprendimento dell'alunno con difficoltà e soprattutto aiuta a creare un clima di inclusione e appartenenza al gruppo. Spesso infatti, i bambini con difficoltà vengono isolati dal contesto classe, costretti a lavorare singolarmente con l'insegnante di sostegno e non partecipare alle attività della classe, ma questi strumenti compensativi vogliono proprio essere strumenti di "autonomia" per favorire appunto una ricerca autonoma e personalizzata, per far si che gli alunni possano affrontare gli stessi argomenti semplicemente con strumenti più adatti alle proprie capacità. Vengono illustrati molti strumenti compensativi tra cui computer e tablet che con i loro programmi facilitano l'apprendimento del bambino. Esistono ad esempio programmi di videoscrittura con correttore ortografico, libri digitali, audiolibri, software per mappe digitali che facilitano lo studio e così via. È molto importante però istruire gli insegnanti alle competenze tecnologiche per essere anche loro strumento di aiuto e non di ostacolo per i bambini con bisogni educativi speciali.
lgrandi

La metodologia EAS e il progetto "Smart Future" - 0 views

  •  
    L'articolo, pubblicato nel Maggio 2018 su "Bricks", descrive il progetto "Smart Future" e la sperimentazione della metodologia EAS (Episodi di Apprendimento Situato) nelle classi quarta e quinta elementare di un istituto di Agnone (IS). La metodologia EAS è stata introdotta dal prof. Rivoltella, e offre agli studenti la possibilità di un apprendimento situato e significativo, che porti alla realizzazione di artefatti digitali, e ad un'appropriazione personale dei contenuti. Uno degli scopi del progetto è la diffusione dell'innovazione tecnologica nella didattica, con particolare attenzione a disabilità e disagio, cercando con l'utilizzo delle Nuove Tecnologie da parte di alunni "svantaggiati", di garantire pari possibilità di beneficio. I risultati positivi della sperimentazione sottolineano l'importanza dell'innovazione digitale a supporto della didattica.
lauradausilio

Media literacy e digitale: le sfide della scuola italiana - 5 views

  •  
    L'articolo preso in considerazione è stato estrapolato dal sito internet Voice Over, blog della Fondazione Mondo Digitale (FMD), organizzazione che ha come scopo la diffusione della conoscenza coniugando innovazione, istruzione, inclusione e valori fondamentali. FMD descrive la situazione del sistema educativo italiano in relazione alla Media Literacy elencando alcuni progetti promossi dal Piano Nazionale Scuola Digitale (Pnds). Purtroppo nonostante la buona volontà e progettualità dell'amministrazione scolastica italiana la strada per recuperare il ritardo nei confronti di altri paesi Europei è ancora lunga. Infine l'articolo descrive il progetto di creazione di una rete europea relativo all'educazione ai media (progetto Emedus).
marinadangelo

Didattica a distanza e Autismo si può? - 4 views

  •  
    Se l'utilizzo della didattica a distanza ha colto un po' tutti di sorpresa dobbiamo dire che lo è stato ancor di più per gli insegnanti di allievi e genitori di figli con disabilità. Ma lo spirito critico, l'empatia, la forte motivazione ed un buon programma pensato e studiato ad hoc ha reso tutto più coinvolgente ed interessante e istruttivo. L'ispettore scolastico intervistato ha definito la didattica a distanza la didattica della vicinanza come binomio possibile per l'inclusione scolastica soprattutto per i ragazzi affetti da dsa perché fatta di umanita', di intimita' Partendo da obiettivi minimi e graduali, aiutando lo studente a familiarizzare con gli strumenti associandoli ad attività piacevoli e, come indicato dall'associazione Dalla luna con il sistema di Token economy, si è riusciti a mantenere e a generalizzare le abilità nell'ambiente naturale. Così anche le varie testimonianze descritte nell'articolo successivo, l'utilizzo di vari sistemi tecnologici, video, whatsapp ecc. sono riusciti a mantenere il "contatto" con una concreta e fattiva continuità.
aspenga

Mobile learning: esempi di buona pratica basata sull'uso dello smartphone - 1 views

  •  
    La necessità di una didattica che sia inclusiva, motivante, con discenti attivi, può essere colmata con l'uso di un ambiente tecnologico. In questo articolo, redatto da Luigina Maria Gabriella Da Pra che dal 2017 sta svolgendo un dottorato di ricerca presso l'Università per Stranieri di Siena, vengono portati degli esempi sull'uso dello smartphone come un nuovo ambiente di apprendimento grazie all'accessibilità delle funzioni, alla maneggevolezza e alle apps che consentono una buona autonomia e creatività.
sofia-cacciatore

Non solo marketing. L'ecosistema YouTube come opportunità per l'autonarrazion... - 2 views

  •  
    Questo saggio evidenzia una caratteristica positiva di YouTube: un'occasione concessa a tutti di narrare le proprie esperienze e di essere se stessi. Il saggio dimostra come YouTube non faccia differenze di età, sesso e genere ma è completamente accessibile a chiunque. All'interno di YouTube si formano delle comunità connesse, si sperimenta la propria identità personale, professionale e il proprio orientamento sessuale ma in particolare il saggio mostra la condizione della comunità disabile che grazie al potere di YouTube riesce a costruire autonomamente le proprie narrazioni, raccontando gli stereotipi e i pregiudizi che fronteggiano tutti i giorni e si rivelano orgogliosi di essere disabili, rivendicando il loro diritto ad essere visti come esseri umani a pieno titolo.
elisabenvenuti82

Formare gli insegnanti all'inclusione - 3 views

  •  
    l'emersione del tema dell'inclusività nella Linguistica Educativa spinge a chiedersi se sia possibile migliorare la consapevolezza circa alcuni tratti identitari dei linguisti educativi; ci siamo interrogati sulla possibilità di individuare nei bisogni imposti dall'insegnamento in alcuni presupposti per una didattica inclusiva della lingua e delle discipline.
dtomassini

Le tre facce del Digital Divide - 2 views

  •  
    Non tutte le persone hanno accesso alle tecnologie e il Digital Divide indica proprio l'esclusione digitale. Tra le categorie, i gruppi sociali esclusi sono: gli anziani, gli immigrati, le donne disoccupate e detenuti, disabili e persone con poca istruzione. Eppure, in Italia nel 2015 è stata approvata la Dichiarazione dei doveri e diritti in Internet, la quale sancisce il "diritto di accedere a Internet in condizioni di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e aggiornate che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale". E l'esclusione digitale "impedisce anche di usufruire al meglio dei diritti di cittadinanza e di partecipazione" L'esclusione digitale rende difficile accedere e/o integrarsi nel mondo del lavoro, della sanità, della vita quotidiana. Basta pensare alla prenotazione di prestazioni sanitarie, alla home banking, alla emissione di certificati. Ne è un esempio lo SPID non accessibile ad una persona anziana, poco istruita, senza l'aiuto di un figlio o nipote che possa aiutarla o alla riscossione della pensione di anzianità senza un conto bancario o postale al quale poter accedere tranquillamente da casa per gestirne i pagamenti delle utenze domestiche, e il tutto via internet. Tra le cause di questo divario tecnologico troviamo:  mancanza di una rete internet adeguata, scarsa velocità e costi eccessivi (quindi in ambito infrastrutturale);  scarse competenze digitali dovute a questioni generazionali, linguistiche, culturali, mancanza di supporti tecnologici, accesso a dispositivi e scarso reddito (si tratta di divario socioculturale);  assenza di connessione internet e/o centri di servizi e assistenza tecnica (caratteristiche territoriali).
  •  
    Dovendo fare un excursus storico sul Digital Divide si individuano due tappe importanti: la prima risale agli anni '90 - con l'inizio del dibattito pubblico sulla inclusione digitale - e l'altra al 2012, quando l'ONU riconosce l'accesso al web come diritto fondamentale dell'uomo (*). Ogni stato membro è chiamato a promuovere e "facilitare" l'utilizzazione di internet. (*) la rete viene definita "una forza nell'accelerazione del progresso verso lo sviluppo nelle sue varie forme". E nel 2015 in Italia nel 2015 viene approvata la Dichiarazione dei doveri e diritti in Internet. Tale documento sancisce quel diritto di accedere ad internet in "condizioni di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e aggiornate che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale". Nonostante le premesse di cui sopra e nonostante una rilevante transazione digitale, l'Italia: - è posizionata al terzultimo posto fra i ventotto Stati membri, secondo il DESI (Indice di digitalizzazione dell'economia e della società della Commissione Europea - 2020 - 1/3 delle famiglie italiane non ha ancora a disposizione un computer e/o l'accesso a Internet da casa secondo un rapporto ISTAT BES del 2020 (Benessere equo e sostenibile). Tale divario è fortemente legato a fattori socio-economici-culturali e soprattutto nel Sud Italia. Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) prevede di realizzare formazione digitale con destinati 250 milioni di euro e di portare all'inclusione circa il 70% della popolazione entro il 2026. Testo integrale dell'articolo al link riportato all'item URL.
pastexyz

Un intervento educativo-didattico inclusivo, con l'uso delle tecnologie, per ... - 5 views

  •  
    Questo articolo di G. Filippo Dettori e Barbara Letteri, pubblicato a giugno 2022 nella rivista "MEDIA EDUCATION - Studi, ricerche e buone pratiche", tratta di un intervento educativo-didattico, durato tre mesi, realizzato in una classe III della Scuola Secondaria di I grado con lo scopo di attuare un insegnamento personalizzato motivante, coinvolgente ed inclusivo con l'utilizzo delle nuove tecnologie, rivolto ad un'alunna con disabilità intellettiva lieve. Le attività sono state progettate considerando gli interessi e le propensioni dell'alunna con BES e coinvolgendo l'intera classe, sia per favorire l'inclusione della studentessa, ma anche perché le strategie didattiche attuate favoriscono un apprendimento significativo, fondamentale per un più efficace apprendimento scolastico di tutta la classe. Questo approccio rende l'insegnamento tradizionale più flessibile e adattabile ai discenti. Gli esiti di questa esperienza didattica sono stati positivi: l'alunna con BES ha partecipato col gruppo alla quasi totalità delle consegne; si è creato un clima positivo, partecipativo, cooperativo ed inclusivo; le tecnologie, come compensazione delle abilità residue, hanno reso possibili attività che prima erano precluse all'alunna con BES perché troppo complesse; hanno stimolato i docenti ad arricchire l'insegnamento per tutti gli allievi anche ad intervento concluso.
contribuire

Exploring Situated Empathy through a Metaverse Campus | Proceedings of the 26th Interna... - 0 views

  •  
    In questo recentissimo paper si esplora il contributo che la realtà virtuale può apportare nell'aiutare le persone ad immedesimarsi nelle difficoltà altrui, sviluppando empatia. In particolare, si analizzano ostacoli e disagi incontrati da una comunità di immigrati in una micro-società all'interno di un campus universitario finlandese. L'esperimento è stato condotto su 18 soggetti per vivere le situazioni che hanno creato difficoltà attraverso interazioni con avatar in una versione di realtà virtuale, entro il campus dove si trova la comunità. I risultati preliminari tratti dai questionari suggeriscono che la conoscenza dei partecipanti e la tendenza alla volontà di discutere delle difficoltà sono migliorate grazie alla partecipazione all'esperienza. Inoltre, le interviste semi-strutturate riflettono positivamente sulla 'memorabilità' dell'esperienza fatta nella realtà virtuale, sulla plausibilità delle storie e sull'aumento dell'empatia situata e della consapevolezza dei partecipanti riguardo alle difficoltà della comunità internazionale locale. L' empatia è descritta come un fenomeno multidimensionale che include componenti cognitive ed emotive, con implicazioni per la salute mentale, le relazioni interpersonali e il benessere sociale. Vengono condivisi i risultati delle misurazioni e le osservazioni sul fatto che molto rimane da fare sia in termini di perfezionamento tecnologico che di riflessioni su aspetti etici e di privacy. Il tema è di particolare rilievo in società sempre più multiculturali, dove l'utilizzo dei media e new media può essere strumento critico di educazione e socializzazione
giadaspina28

View of Didattica Inclusiva a Distanza: tecnologie e tecniche per l'Inclusion... - 4 views

  •  
    In questo articolo pubblicato da Lucia Maffione nel dicembre del 2020 si mette in evidenza attraverso il caso di una ragazza ipovedente di 15 anni frequentante la Scuola Secondaria di II grado di Barletta come la sospensione delle attività didattiche in presenza dell'anno scolastico 2019/2020, a causa dell'emergenza sanitaria da CoVID-19, ha rappresentato per tutti i discenti , una barriera al raggiungimento del successo scolastico, ma le tecnologie digitali, opportunamente contestualizzate e valorizzate hanno agito come efficaci facilitatori, rendendo 'digitale' il supporto didattico del docente specializzato, e permettendo così al processo di l'inclusione di non fermarsi. Infatti è stata attivata una didattica inclusiva che come finalità aveva quella di rispondere ai bisogni educativi speciali della studentessa sfruttando a pieno le potenzialità di strumenti informatici e di software didattici specifici, i quali grazie ad un'iniziale alfabetizzazione ed un uso costante nella pratica didattica, hanno permesso di compensare il deficit visivo della discente e di poter raggiungere gli obbiettivi previsti nel P.E.I. ( piano educativo individualizzato ) elaborato. Per verificare infine quali delle tecnologie didattiche utilizzate fossero risultate più efficaci per la studentessa di riferimento, le è stato chiesto di fornire un feedback, rispondendo ad un breve questionario.
lucagotelli

Turtle Game Stop & Go: Un Edugame per promuovere le funzioni esecutive nei ba... - 3 views

  •  
    In questo articolo di Michele Domenico Todino(e colleghi), disponibile sul portale dell'Associazione Italiana Media Education, si parte da una breve panoramica storica di come i media digitali, sono passati da uno strumento da non integrare con la didattica a nuova potenzialità dell'educazione, l'articolo evidenzia come in particolare i videogame possano essere utilizzati come uno strumento educativo che tenga conto della pluralità e delle problematicità dei soggetti con disabilità e di come possano essere progettati su misura dello studente, per migliorarne determinate skill cognitive; i videogame quindi si configurano come giochi digitali a servizio della didattica, che rendendo l'alunno il protagonista del proprio processo di apprendimento, favoriscono la motivazione e danno vita ad ambienti di apprendimento significativo. In modo più specifico si evidenzia come attraverso l'edugame che è stato sviluppato, Turtle Game Stop & Go, si ottenga un miglioramento delle funzioni esecutive degli studenti, intese come inibizione, memoria di lavoro e flessibilità cognitiva, stimolandole durante il gameplay; questi 3 elementi influenzano indirettamente ma significativamente l'apprendimento e l'inserimento degli alunni nella vita scolastica. L'edugame sviluppato (Turtle Game Stop & Go), di fatto si configura come una versione digitale in 3D del Test delle Ranette di Marzocchi e Cornoldi (strumento per valutare carenze nei meccanismi inibitori e processi attentivi), creato, tenendo conto del fenomeno dell'Uncanny Valley (Mori), con una grafica cartoon per attivare la motivazione dei bambini che ne fanno uso.
giovannicipriani

Piano d'azione europeo per l'istruzione digitale 2021-2027 - 4 views

  •  
    L'articolo pubblicato il 24/10/2022 su www.latteseditori.it, a cura di Viviana Rossi e Maria Enrica Bianchi, vuole presentare il "Piano d'azione europeo per l'istruzione digitale 2021-2027". L'articolo presenta alcuni dati rilevati dal rapporto DESI del 2020 relativi ai livelli di alfabetizzazione digitale dei cittadini europei, ponendo l'accento sulla situazione dell'Italia, che ci vede all'ultimo posto in Europa. In seguito si focalizza sul piano d'azione per l'istruzione digitale attivato dalla comunità europea, che non punta a sostituire la normale attività in presenza, considerata più efficace, ma a fornire strumenti di rinforzo e potenziamento dell'apprendimento tramite le tecnologie digitali. Si pone infine l'attenzione su come sia necessario per il futuro trovare strategie che garantiscano inclusione e accessibilità all'istruzione digitale.
crossoni

Interventi di cittadinanza digitale. - 4 views

  •  
    In questo articolo, Giuseppe Filippo Dettori, dopo una breve introduzione dove analizza gli obiettivi del PNRR in Italia e spiega brevemente cosa si intende per Media Education, porta all'attenzione una ricerca effettuata su 150 corsisti del corso di specializzazione per il sostegno, svoltosi presso l'Università degli Studi di Sassari nell'A.A. 2019/20. Le domande di ricerca vertono sull'importanza che danno i docenti all'utilizzo delle tecnologie nella didattica, sui punti di forza e le criticità nell'utilizzo di tali tecnologie, e quanto sono conosciuti e utilizzati gli specifici applicativi per favorire l'apprendimento degli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES). Le metodologie utilizzate sono state l'analisi con matrice SWOT e il focus group, i cui contenuti emersi sono stati analizzati tramite il software Atlas.ti. I risultati evidenziano una scarsa capacità dei docenti di offrire, grazie alle TIC, strumenti compensativi utili agli studenti con BES, la diffidenza dei docenti rispetto alle tecnologie e alla rete. In conclusione le TIC rappresentano un'importante risorsa per una didattica, ma è necessario, in primis, investire nella formazione dei docenti, coinvolgendoli in esperienze dirette di sperimentazione.
1 - 20 of 20
Showing 20 items per page