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irenezara

Una revisione narrativa della letteratura a supporto della comprensione critica e dell'... - 1 views

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    In questo articolo del 2022, Francesca Crudele e Juliana Raffaghelli, analizzano, attraverso lo "snowball sampling", la necessità di creare strumenti a sostegno delle competenze argomentative e del pensiero critico, adattati ai contesti della nuova società post-digitale. Nel contesto attuale, è fondamentale un coinvolgimento attivo e critico con la società, ma non sempre siamo in grado di elaborare le informazioni disponibili e riflettere adeguatamente. Questo è particolarmente evidente con l'avvento dei new media, che hanno rivoluzionato il nostro modo di comunicare. Sebbene l'accesso e la diffusione delle informazioni siano diventati più semplici, serve una nuova "alfabetizzazione" per utilizzare i media in maniera critica. Tuttavia, le attuali strategie didattiche rimangono legate a informazioni statiche. Con l'emergere di contesti dinamici, l'educazione deve essere ripensata attraverso approcci innovativi, come l'uso di mappe argomentative adattate a dei testi dinamici. A partire da queste riflessioni, una revisione narrativa della letteratura ha evidenziato quattro concetti chiave: a) la logica argomentativa, dal parlato allo scritto; b) le mappe argomentative come supporto al pensiero critico; c) l'evoluzione del testo argomentativo, da analogico a multimodale; d) new media e alfabetizzazione digitale. Questa analisi ha contribuito a definire una cornice epistemologica per future ricerche, inclusa quella dottorale al centro dello studio. I risultati evidenziano l'importanza dell'argomentazione nella società post-digitale e suggeriscono un'indagine empirica sull'utilizzo delle mappe argomentative per promuovere la digital literacy.
mimmo62

RAPPRESENTARE LA REALTA' - 1 views

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    Michele Aglieri e Silvia Aprigliano, in un articolo pubblicato nel 2019 su "MEDIA EDUCATION - Studi, ricerche, buone pratiche", descrivono una sperimentazione accademica sulla "Pedagogia della parola" che ha avuto come riferimento culturale il Teatro dell'Oppresso, introdotto in Brasile da Augusto Boal nella seconda metà degli anni 60 del secolo scorso, durante il regime dittatoriale, e successivamente diffusosi in tutto il mondo. La formula popolare del Teatro dell'Oppresso ha consentito di sperimentare una modalità scenica in cui si destruttura e ristruttura la realtà con il fine ultimo di rappresentare la verità. In essa si realizza una rivoluzione estetica, si abbatte la cd "quarta parete" e attori e spettatori si fondono in unico soggetto con cambi di contenuto e trama. Tale formula sperimentale è stata mutuata in un insegnamento di Media Education, presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, durante il triennio accademico 2016-2019. In tal modo docenti e discenti hanno sperimentato un nuovo modello pedagogico, rivolto in particolare al linguaggio scritto (Teatro Giornale), teso a destrutturare e ricostruire criticamente l'informazione, "contro le nuove oppressioni" e i Gate Keeper, al fine di educare ad un uso utile dei media e di facilitare l'assunzione di nuovi ruoli docente/discente, non più legati a modelli di trasmissione di informazioni ma a modelli di costruzione partecipata, condivisa e facilitata dell'informazione, più aderente alla realtà, in un processo continuo di democratizzazione dell'accesso.
elladi-sara

Le opportunità della tecnologia - 3 views

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    L'articolo, pubblicato in "Psicologia e Marketing" nel Marzo 2024, descrive la ricerca effettuata da Parco Ha Eun e Sheau-Fen Yap nel contesto di una piattaforma di comunità online creata per gli Hikikomori: condotta attraverso uno studio netnografico fatto di 2 anni di osservazioni naturalistiche della comunità online Hikikomori Escape in Corea, ha avuto l'obiettivo di esplorare la tecnologia come opportunità e mezzo psicologico per intervenire nel ritiro sociale. Basandosi sulla teoria dell'affordance, questo studio esplora il potenziale della tecnologia, considerata nei suoi aspetti positivi, come intervento intermedio per aiutare gli Hikikomori a reintegrarsi nella società, cercando di rispondere ad una domanda: "In che modo le affordance della tecnologia vengono sfruttate per contribuire alla graduale reintegrazione degli Hikikomori nella società?" La ricerca affronta questo malvagio problema dell'isolamento sociale sfidando la comune associazione della tecnologia con l'esacerbazione dello stesso: essa possiede infatti sia la capacità di favorire dipendenza e passività, erodendo la competenza umana ma può anche offrire opportunità di libertà, controllo e reinserimento sociale.
paolacosentino

How to Make Learning as Addictive as Social Media | Luis Von Ahn | TED - 0 views

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    Nel TED Talk "How to Make Learning as Addictive as Social Media" Luis von Ahn, fondatore di Duolingo, esplora come rendere l'apprendimento coinvolgente utilizzando le stesse tecniche impiegate dai social network. Originario del Guatemala e cresciuto con un'educazione di alta qualità grazie ai sacrifici familiari, von Ahn ha voluto creare un'app per rendere l'istruzione accessibile a tutti, indipendentemente dalle risorse economiche. Ciò è stato reso possibile dal modello freemium che consente agli utenti paganti che non vogliono ricevere pubblicità, e che provengono soprattutto dagli Stati Uniti e dal Canada, di finanziare lo stesso servizio per chi non può permettersi un abbonamento, garantendo così un'educazione di qualità per tutti. Duolingo adotta tecniche psicologiche simili a quelle dei social media, come la gamification, la personalizzazione dell'apprendimento grazie alla grande interazione con i contenuti, presentati in maniera accattivante e l'uso strategico delle notifiche. L'app sfrutta gli "streaks" cioè i punteggi che premiano la continuità di uso per monitorare i giorni consecutivi di utilizzo e invia notifiche 24 ore dopo l'ultimo accesso per incoraggiare il ritorno degli utenti sulla piattaforma. Se l'utente rimane inattivo per sette giorni, riceve una notifica finale con un approccio quasi passivo-aggressivo, simile a un ultimatum materno. Inoltre l'impiego di giochi di difficoltà crescente permette la definizione di obiettivi specifici, misurabili, raggiungibili, motivanti e vincolati al tempo (S.M.A.R.T.), per trasformare l'apprendimento in un'esperienza gratificante e orientata alla crescita personale. Questo modello offre stimoli interessanti per il mondo della scuola e dell'alta formazione.
gm1977net

Intelligenza Artificiale e Processi Educativi secondo ChatGPT - 1 views

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    L'articolo scientifico, pubblicato sulla rivista "Journal of Inclusive Methodology and Technology in Learning and Teaching" nel 2023, redatto a cura del Dott. Pio Alfredo Di Tore, ricercatore in "Didattica e Pedagogia Speciale" presso l'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, e distribuito sotto licenza "Creative commons", ha come scopo quello di voler descrivere un esperimento condotto al fine di mostrare l'utilizzo di un modello di Intelligenza Artificiale Generativa (nello specifico ChatGPT) per poter definire lo stato dell'arte sull'Intelligenza Artificiale in ambito educativo. In pratica è stato chiesto a ChatGPT di generare un articolo scientifico sull'utilizzo dell'Intelligenza Artificiale nei processi educativi. La gran parte dell'articolo, così come riferito dall'autore, ad eccezione dei paragrafi "Introduzione, Metodologia e Conclusioni", sono stati interamente generati da ChatGPT. È interessante notare, così come riportato nelle conclusioni, che il testo generato, attraverso un procedimento ricorsivo di "domanda / risposta", sia di fatto risultato un prodotto originale nel senso di non meccanicamente riproducibile. Lo scopo dell'articolo è proprio quello di innescare una riflessione sull'utilizzo di tali tecnologie e sulle potenzialità espresse dalle "nuove forme di conoscenza distribuita", che non sono immuni da rischi come la veridicità e attendibilità delle informazioni e delle fonti riportate.
ang2401

L'analisi del discorso multimodale come metodo di ricerca-azione per l'educazione ai media - 1 views

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    L'articolo è opera di Mariangela Picciuolo, Alma Mater Studiorum dell'Università di Bologna. Quest' articolo presenta un nuovo approccio alla Media Education che adotta l'analisi multimodale come strumento di ricerca-azione nelle scuole. In particolare, nell'articolo si approfondiscono gli obiettivi e le metodologie utilizzate in un caso studio: un progetto offerto dall'Università di Bologna agli studenti di scuole secondarie di secondo grado. L'articolo mostra nel particolare come l'approccio pedagogico, l'analisi e il linguaggio del discorso multimodale ha permesso di far emergere negli studenti credenze e preconoscenze sul tema del cambiamento climatico, che sono state poi ridiscusse alla luce delle conoscenze apprese, attraverso l'applicazione pratica e la creazione di artefatti digitali. Nell'articolo viene mostrato come un approccio multimodale ha favorito, negli studenti, l'accrescimento delle competenze e la capacità di immaginare nuovi "mo(n)di" possibili di rappresentare la realtà.
ang2401

Un intervento di media education attraverso il videogioco - 5 views

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    L'articolo è stato scritto da Benedetta Vagnetti e pubblicato dalla stampa dell'Università di Firenze. Presenta un progetto, svolto presso la scuola primaria di Perugia, che si pone due obiettivi principali: comprensione delle emozioni e inclusione di un bambino della classe con bisogni educativi speciali appassionato di videogiochi. Il contesto classe risulta essere eterogeneo. Sfruttando la passione del bambino per i videogiochi, è stato costruito un percorso che partiva dall'ascolto di brani musicali, per poi passare a trailer di due videogiochi molto diversi tra loro mostrati alla classe. I bambini dovevano contestualmente esprimere le proprie emozioni. La ricerca ha portato ad evidenziare quanto un videogioco possa modificare l'umore della persona che lo usa. E' stato possibile condurre questo tipo di ricerca senza l'esclusione del bambino con bisogni educativi speciali.
gise11

La SoMeLit, le realtà molteplici e l'importanza dell'educazione ai Social Media - 3 views

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    Il presente articolo, pubblicato su Sage Journals e scritto da Hyunyi Cho e altri collaboratori della Ohio State University, analizza come i modelli tradizionali della Media Literacy, sviluppati nell'era dei mass media, non siano in grado di cogliere nella totalità la complessità e la dinamica dei social media, e introduce la necessità di focalizzarsi su un nuovo framework concettuale, la SoMeLit (Social Media Literacy). Tra i punti chiavi della SoMeLit vi è il ruolo attivo dell'utente, che crea e plasma la propria esperienza sui Social Media attraverso le scelte di contenuti, la consapevolezza della molteplicità di realtà discrete che si vengono così a creare, tutte personalizzate per ogni utente, e l'importanza della diversità delle piattaforme. In SoMeLit, dunque, il sé e i suoi valori e le sue scelte sui SM agiscono in una relazione di causa ed effetto reciproca per costruire la propria realtà. Questo aspetto sottolinea l'importanza di un'educazione mediatica concentrata sui SM, volta ad aiutare l'utente a sviluppare un pensiero critico rispetto alle informazioni ricevute. È necessario dunque sostenere lo sviluppo di ambienti online più sicuri e informativi, creare programmi educativi per gli utenti e sviluppare nuovi metodi di ricerca.
ssibona

Un Framework Concettuale per Colmare il Divario Digitale e Promuovere l'Alfabetizzazion... - 2 views

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    Il documento, redatto da Sani Boye Mohammodu, Patricia Namukombo Mwansa, Gaudencia Mutanu Muthike e Pascal Chabwino Ndowo, presenta un framework concettuale mirato a ridurre il divario digitale e a promuovere l'inclusione della competenza tecnica nei contesti educativi. L'articolo discute strategie per affrontare le disuguaglianze nell'accesso alle tecnologie digitali e alle risorse connesse, con l'obiettivo di garantire equità educativa e mobilità socioeconomica. Viene proposto un approccio che comprende la revisione della letteratura, la collaborazione tra stakeholder, lo sviluppo del framework e l'implementazione di programmi pilota per promuovere l'inclusione digitale e l'alfabetizzazione tecnologica. Il documento sottolinea l'importanza di uno sforzo collettivo per migliorare l'accesso alle tecnologie digitali e per integrare l'alfabetizzazione digitale nei curricula educativi.
pioiozzi

L'importanza e l'impatto della rivoluzione digitale nella didattica - 1 views

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    Le autrici, la prof.ssa Melania Talarico e la prof.ssa Manuela Repetto, analizzano le conseguenze della transizione digitale in campo educativo, identificando il ruolo cruciale e la responsabilità della didattica nel supportare gli studenti all'interno del processo di potenziamento delle competenze digitali. Queste infatti risultano fondamentali non soltanto come strumento di accesso alle tecnologie digitali, che caratterizzano ormai ogni aspetto della società odierna, ma rappresentano anche un tassello fondamentale per lo sviluppo delle competenze trasversali. Partendo da una riflessione intorno alle tematiche del DigComp e dei nativi digitali, attraverso un focus sul mondo dei media e sulla media literacy, viene evidenziata l'importanza dell'alfabetizzazione digitale e del coinvolgimento attivo da parte degli studenti nella progettazione di artefatti digitali con tecnologie digitali, in grado di favorire un processo di apprendimento significativo.
noemigitau

Can media literacy education increase digital engagement in politics? - 6 views

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    L'articolo di Joseph Kahne e Benjamin Bowyer esplora come la media literacy education possa influenzare positivamente l'engagement politico online nei giovani. Attualmente, piattaforme digitali e social media rappresentano dei centri cruciali per le attività politiche, in modo particolare per i giovani. Queste attività includono la raccolta fondi, i dibattiti politici, la mobilitazione di individui e gruppi e la pressione su governi, aziende e organizzazioni non profit. Tale partecipazione si svolge all'interno di un'ecologia mediale caratterizzata da una cultura partecipativa, dove i giovani sono spesso innovatori e protagonisti principali. Nel testo si evidenzia come molti giovani siano coinvolti nelle attività politiche online, ma come al contempo emerga una significativa disconnessione dalla vita civica e politica per la maggior parte di essi, non risultando infatti partecipanti attivi. Gli autori utilizzano un sondaggio per valutare se gli sforzi educativi volti a promuovere tali competenze possano aumentare l'impegno politico online dei giovani. I risultati analizzati indicano che gli sforzi educativi in questo senso sono da considerare efficaci. Gli educatori che promuovono la media literacy riescono ad aumentare l'engagement politico dei giovani, migliorando la loro partecipazione alle politiche partecipative e la loro capacità di esercitare pressioni mirate su governi, aziende e organizzazioni non profit. L'articolo, in sintesi, sottolinea l'importanza di integrare la media literacy education nei programmi scolastici al fine di preparare i giovani ad una cittadinanza attiva e ad una partecipazione efficace alla vita politica digitale.
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Possibile quadro di riferimento di alfabetizzazione all'intelligenza artificiale - 2 views

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    L'articolo apparso sulla rivista Computers abd Education Open nel mese di giugno 2024 è frutto dello studio della Prof.ssa Stolpe e del Prof. Hallström, entrambi docenti presso l'Università svedese di Linköping. L'obiettivo dello studio svolto è quello di fornire un quadro di riferimento a docenti e ricercatori per integrare l'alfabetizzazione dell'Ai all'interno dell'alfabetizzazione tecnologia. Questo tipo di alfabetizzazione è necessaria soprattutto per gli studenti di oggi che devono sviluppare capacità, conoscenze e ragionamenti etici legati a tecnologie destinate a rimanere a lungo. Nello studio vengono analizzati e confrontati cinque quadri di riferimento per l'AI literacy presenti in letteratura attualmente e poi messi in relazione con l'alfabetizzazione tecnologica, per fornire un modello di alfabetizzazione specifica dell'intelligenza artificiale. Il quadro formulato appare completo, secondo i due autori, anche se attualmente necessita di prove empiriche sul campo. Ne emerge comunque che l'alfabetizzazione sull'IA per gli studenti è collegata alla conoscenza scientifica tecnologica, anche se risulta comunque difficile definire le competenze tecniche "pure" relative all'intelligenza artificiale. Tale studio risulta comunque utile non solo per gli studenti ma anche per ricercatori, politici, dirigenti scolastici e insegnanti in un'ottica di intreccio sempre più fitto tra uomo e tecnologia.
nehelee

An Analysis of Media Literacy Messages in Popular Children's Television - 3 views

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    I bambini negli Stati Uniti consumano abitualmente almeno quattro ore di media al giorno. Questa esposizione influenza significativamente la loro comprensione di vari aspetti della vita, tra cui casa, famiglia, amici, scuola e comunità. Di conseguenza, i bambini ricevono principalmente messaggi legati ai media direttamente dai media stessi. Questi messaggi, a causa del consumo ripetuto, hanno un'influenza considerevole. Come definito dalla National Association for Media Literacy Education (NAMLE), l'alfabetizzazione mediatica implica "la capacità di accedere, analizzare, valutare, creare e agire utilizzando tutte le forme di comunicazione". Purtroppo, l'alfabetizzazione mediatica non è un corso o un argomento obbligatorio nell'istruzione statunitense, il che porta a un'educazione formale inconsistente e spesso inesistente sull'argomento. Lo studio di ricerca ha analizzato l'integrazione dei concetti di alfabetizzazione mediatica in quattro programmi televisivi per bambini molto apprezzati di Nickelodeon e Disney Channel; diverse serie hanno rivelato 196 momenti di alfabetizzazione mediatica, variabili per complessità e profondità. Sebbene i contenuti mediatici per bambini sfruttano con successo il loro interesse per i media come trama, esiste l'opportunità di migliorare l'educazione all'alfabetizzazione mediatica e al pensiero critico nella vita dei bambini.
Manuela

Apprendere ed insegnare nell'era degli ecosistemi digitali intelligenti: pratiche didat... - 1 views

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    Gli autori, Salvatore Messina, Cristina Gaggioli e Chiara Panciroli, descrivono i risultati preliminari di uno studio investigativo volto ad esplorare le preferenze degli studenti nell'affrontare specifici compiti con particolare attenzione all'impatto potenziale dell'ambiente esterno sulla determinazione delle scelte strategiche e analizzare l'influenza delle piattaforme digitali e dell'IA sul panorama educativo attuale. La ricerca ha l'obbiettivo di comprendere quali sono i metodi di studio, le strategie adottate dagli studenti nell'affrontare specifici compiti, sviluppare metodi didattici che possano potenziare tali strategie e infine proporre modalità per ottimizzare i processi di organizzazione delle conoscenze. I risultati preliminari offrono uno sguardo approfondito sulle dinamiche di apprendimento evidenziando la coesistenza di pratiche tradizionali e una crescente apertura alle potenzialità delle tecnologie digitali soprattutto quando queste offrono un approccio visivo globale e intuitivo. Secondo gli autori riveste grande importanza rendere gli studenti consapevoli della possibilità di ottimizzare il tempo di studio e migliorare l'efficacia del proprio apprendimento attraverso l'utilizzo di strumenti tecnologici interattivi.
Alina Ghioldis

LEVERAGING MEDIA EDUCATION TO ENHANCE EMPLOYEE ENGAGEMENT AND PERFORMANCE By Eyesiere E... - 1 views

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    L'articolo, pubblicato da Eyesiere Essien parla dell''educazione ai media come uno strumento che può essere sfruttato per migliorare le prestazioni e il coinvolgimento dei dipendenti all'interno delle organizzazioni, caratteristiche fondamentali per il raggiungimento del successo, portando a un miglioramento della produttività. L'educazione ai media aiuta a comprendere meglio il mondo che li circonda da parte dei dipendenti, la loro capacità di pensare in modo critico e di prendere decisioni ragionate (Hui 2019). I social network emulano e promuovono il processo di interazione con strumenti che consentono di connettersi con una rete molto più ampia di persone come parte della loro esperienza di apprendimento. L'educazione ai media si concentra su come apprendere, valutare e analizzare varie forme di media. Di questo processo fa parte l'alfabetizzazione mediatica, l'alfabetizzazione digitale e la produzione mediale .Viene insegnata la responsabilizzazione per creare, consumare e criticare i media. È uno strumento per diventare cittadini attivi e responsabili dell'era digitale tenendo sempre conto dei vantaggi e dei svantaggi che questo comporta.
atapparelli

L'importanza dei nuovi media nella valorizzazione del patrimonio culturale pe... - 4 views

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    L'articolo prende in considerazione la relazione tra nuovi media (in particolare il digital storytelling), educazione e la valorizzazione del patrimonio culturale, al fine di creare e supportare una cittadinanza attiva, partecipativa ed inclusiva. Il digital storytelling è un metodo che combina la narrazione (sotto svariate forme) con i nuovi media digitali. Nell'ambito della promozione del patrimonio culturale ciò si traduce in: mostre in realtà virtuale (VR), realtà aumentata (AR), applicazioni digitali (web e mobile), videogiochi, condivisione, ecc. Emerge che occorre riflettere sulle condizioni che rendono tutto ciò esperienze di apprendimento e che permettono la maturazione del soggetto affinché da membro competente possa contribuire al benessere della comunità. Il digital storytelling viene utilizzato come strumento per educare e per formare fin dall'età prescolare fino all'università, adattandolo alle varie esigenze, ma spesso manca una formalizzazione della progettazione e anche un'integrazione tra istituzioni culturali ed educative, come invece ci si auspicherebbe che fosse (un sistema formativo integrato). L'obiettivo infatti sarebbe quello di creare competenze trasversali, basate su uguaglianza, partecipazione e decisione al fine di formare cittadini attivi e responsabili, quindi comunità empowerment e favorire culture partecipative. E' uno strumento che favorisce la creatività, il pensiero critico e abilità sociali come relazionali, che permette sia di capire meglio noi stessi sia aprire un dialogo con le altre culture.
anonymous

Exploring News Media Literacy and its Dimensions - 1 views

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    L'articolo esamina l'impatto della competenza mediatica sulla partecipazione civica e democratica, concentrandosi sulla motivazione intrinseca, lo scetticismo nei confronti dei media e il locus of control mediatico come componenti chiave. Lo studio è stato condotto con studenti di quarta superiore di una scuola superiore privata filippina utilizzando un questionario in due parti che includeva un test di conoscenza dei media e un test self-report sul livello di alfabetizzazione ai media.
frauni

Digital media, lo spazio di lotta per i diritti delle donne - 1 views

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    L'articolo è una riflessione complessiva su come i social media hanno dato un importante contributo alla lotta contro la violenza di genere dando visibilità agli invisibili e innescando veri e propri movimenti di emancipazione globali. Attraverso un excursus a volo d'aquila sulle singole aree geografiche (America Latina, Asia, USA, Europa, Iran, Gaza), ciascuna afflitta dalle proprie specifiche problematiche culturali di genere, la giornalista porta esempi di come i social media hanno aperto la strada alla denuncia "social" fratturando quelle bolle mediatiche che le istituzioni locali creano per il controllo informativo verso l'interno e l'offuscamento informativo verso l'esterno.
dadrew

Storia dei mass media in Italia - 2 views

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    Il testo, anche se non aggiornato e turbato da qualche refuso ortografico, narra in modo semplice, intuitivo, ma soprattutto trasversale (svariando cioè nella politica, nella storia contemporanea, nell'economia) la storia e l'evoluzione dei mass media nel nostro Paese, ovviamente anche con richiami ad altre realtà occidentali (Usa, UK, Europa occidentale). Una storia esaltante, che ha contribuito a modellare il nostro Paese in maniera capillare, dalle classi sociali più agiate a quelle più popolari, ed a renderlo come è oggi, con tanti, tantissimi momenti salienti. Dagli albori della radio si passa al periodo della dittatura fascista, alla guerra ed alla ripresa post-bellica, alla nascita della televisione, che è a mio avviso l'unica vera rivoluzione vissuta in Italia, alla crisi petrolifera, ai mondiali di calcio, lo sbarco sulla luna, l'avvento delle private, il berlusconismo ed il sistema politico/mediatico della seconda repubblica, fino ad arrivare all'avvento di Internet, delle tv via satellite (al momento della stesura ancora non diffusissime ma già comunque affermate) e di quelle via cavo. Il link non contiene ovviamente una storia completa e dettagliata, perché questa forse non entrerebbe nemmeno in un libro di duecento pagine, ma l'autore si sforza di toccare un po' tutti i punti, cercando di non tralasciare quelli che, con linguaggio aeronautico, definiremmo waypoint dell'argomento. Vengono fornite statistiche sulla composizione dei programmi televisivi nei vari decenni ed in breve si ha un compendio, una sorta di "Bignami" della storia della radiotelevisione italiana, oggi ancora molto celebrata dalla tv stessa ma anche da tanti siti (si pensi ad es. RaiPlay, Mediaset Infinity, Teche RAI, ecc.). Sinceramente mi sarebbe piaciuto molto contribuire alla stesura di questo testo, integrandolo con statistiche e con i numerosi (ahimé) ricordi personali.
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