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silviachi1

L'insostenibile pesantezza dell'apparire: influenze socioculturali e immagine corporea ... - 6 views

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    L'articolo, pubblicato nel luglio 2023, parla di quanto l'immagine corporea abbia assunto un ruolo molto importante, soprattutto nelle culture occidentali e per le giovani donne. Nel contesto socioculturale attuale le donne sono sottoposte ad una forte pressione a raggiungere degli standard ideali di perfezione fisica e attraenza. Questo porta ad alti livelli di insoddisfazione corporea che possono avere impatti negativi sulla loro salute. Tutto ciò porta anche a considerare la chirurgia per motivazioni estetiche e, qualsiasi intervento chirurgico non è immune da rischi. Le variabili socioculturali sono coinvolte nello sviluppo dell'insoddisfazione per il proprio corpo e le tre principali fonti di influenza sono i pari, la famiglia e i nuovi media. Queste fonti agiscono sull'immagine corporea attraverso due processi di mediazione: l'interiorizzazione degli ideali socioculturali di bellezza e la tendenza ripetuta al confronto sociale del proprio corpo. Il ruolo dei social networks (SNs) è rilevante. Nei SNs il desiderio di apparire più attraenti ha portato all'aumento dell'utilizzo di strumenti per l'editing digitale che portano a modificare la propria immagine corporea per renderla più aderente agli standard proposti, falsando la realtà. È importante intervenire per attenuare gli effetti deleteri che questo utilizzo dei SNs ha sulla percezione dell'immagine corporea. Sono particolarmente utili interventi di social media literacy, body compassion e functionality appreciation. Attraverso la media literacy si può incrementare lo scetticismo degli utenti dei SNs rispetto al realismo dei contenuti proposti, sollecitando quindi un pensiero critico sugli stimoli a cui sono sottoposti e con cui interagiscono. La body compassion riguarda l'atteggiamento di gentilezza e accettazione delle inadeguatezze percepite rispetto al proprio corpo e la funcionality appreciation è la modalità di rapportarsi al proprio corpo avendo riguardo a ciò che esso
annapantalone

Instagram: relazione con autostima e percezione corporea - 4 views

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    Instagram è un social network che nasce nel 2010 e che ha rapidamente guadagnato popolarità soprattutto tra i giovani: nel 2021 contava un'utenza attiva superiore a 1 miliardo, di cui il 70% di età inferiore ai 35 anni. Dalla recente letteratura scientifica è emerso che le persone con bassa autostima utilizzano maggiormente i social e che i feedback ricevuti (like e commenti) possono determinarne un aumento o una riduzione. Poiché l'identità fisica e quella psichica si formano attraverso i rapporti interpersonali che ad oggi si sviluppano sempre più spesso attraverso i social network, Instagram risulta collegata a preoccupazioni relative all'immagine corporea e al controllo del peso (Wesseldyk,2017). Gli studi riportano come, indipendentemente dalla cultura e dal genere, esiste una relazione negativa tra dipendenza da social media e autostima (Hawi&Samaha, 2016). La ricerca condotta nel 2019 che ha coinvolto 344 soggetti di età compresa tra i 18 e i 57 anni ha evidenziato come i partecipanti che hanno trascorso maggior tempo su Instagram condividendo un maggior numero di foto e storie hanno una bassa autostima con una correlazione tra like e autostima seguiti da controlli compulsivi della propria immagine corporea e delle condotte di evitamento. Questa ricerca pone l'attenzione sul fatto che, nonostante i giovani siano dotati di abilità tecniche che li aiutano a identificare i pericoli presenti nella rete, non si prendono in considerazione le complesse motivazioni che spingono i ragazzi a spendere tempo e risorse nell'uso dei social e quindi la necessità di affiancare a competenze digitali l'educazione ai media.
biancascartoni

The impact of the media on eating disorders in children and adolescents - 3 views

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    Questo articolo, pubblicato nel 2003 per la rivista accademica "Pediatrics & Child Health" e scritto da Anne M. Morris e Debra K. Katzman, propone una serie di studi epidemiologici che evidenziano come i media possano svolgere un ruolo centrale nel creare e intensificare il fenomeno dell'insoddisfazione per il proprio corpo e, di conseguenza, possano essere in parte responsabili dell'aumento dell'incidenza di disturbi alimentari. L'articolo dimostra come l'esposizione a modelli considerati "perfetti" proposta quotidianamente dai media sia lesiva per i bambini e gli adolescenti che, trascorrendo dalle cinque alle sei ore di fronte allo schermo, vengono profondamente influenzati da ciò che vedono e sviluppano ansie e preoccupazioni riguardo alla propria immagine corporea, che appare inadeguata e deludente. La letteratura scientifica conferma che questi soggetti sono particolarmente vulnerabili ai messaggi e alle immagini veicolate attraverso i media, e molto spesso non riescono a discriminare tra ciò che vedono e ciò che invece è reale. In ultima battuta, l'articolo si focalizza sull'importanza di media education e media literacy come strumenti per sensibilizzare a un uso più consapevole e critico dei media.
mtripepi

Il corpo vittima dei social - Il Giornale della Società Italiana di Psicologi... - 1 views

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    Tale articolo è stato pubblicato nel 2019 dal Dott. Enrico Prosperi, medico chirurgo specialista in Psicologia Clinica responsabile della Società Italiana di Psicologia Clinica Medica (SIPCM). L'autore presenta una riflessione su come, adulti ed adolescenti, interiorizzino stereotipi fisici non solo per mezzo dei rimandi sociali da parte delle figure autoritarie o paritarie a loro vicine, ma anche venendo influenzati dai modelli proposti virtualmente mediante l'utilizzo dei social network, agognando ad un corpo che spesso si configura essere come estremamente distante da quello che si possiede. Il mancato raggiungimento di un'immagine corporea desiderata, rispetto a quella posseduta, può provocare negli utenti gravi sentimenti di inadeguatezza e frustrazione, oltre che dispercezioni della propria immagine corporea. Per evitare queste dannose conseguenze psico-fisiche sui singoli, e per fuggire dalla possibilità che lo stile di vita sano e salutare promosso dai più noti influencer diventi un fattore scatenante di problematiche legate ad una scorretta nutrizione, è necessario costruire programmi di alfabetizzazione mediatica che permettano a tutti gli utenti dei social network di conferire il giusto peso a tematiche inerenti qualità valoriali piuttosto che fisiche.
maspao

Strategie di autopresentazione di giovani studentesse sui social media - 3 views

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    In questo articolo, pubblicato il 27 giugno del 2022, vengono presentati i risultati tramite interviste semistrutturate di 10 trampoliniste universitarie di età compresa tra i 19 e i 24 anni. Il presente studio ha esplorato il modo in cui le giovani donne che competono negli sport estetici adottano strategie di auto-presentazione sui social media. I dati sono stati analizzati attraverso un'analisi tematica riflessiva e sono stati generati sei temi: 1. Autoanalisi: Le partecipanti hanno dimostrato un forte bisogno di presentare il loro "meglio di sé". L'incapacità di farlo si traduce nella paura del giudizio, nell'estrema autocritica e successivamente, nella post-prevenzione. 2. Il meglio di te: Le giovani donne cercano di presentarsi in modo favorevole, spesso selezionando gli aspetti più positivi di sé stesse. 3. Conseguenze emotive: L'auto-presentazione influisce sul benessere emotivo. La mancanza di conformità all'ideale desiderato può portare a sentimenti negativi. 4. Giudizio: La paura del giudizio sociale è un fattore significativo nell'auto-presentazione online. 5. Percezioni sui social media: Le partecipanti utilizzano i social media per presentarsi, ma spesso si confrontano con gli altri. 6. Accettazione: La necessità di alterare l'auto-presentazione per adattarsi agli standard sociali e di bellezza. Questo studio contribuisce alla letteratura sull'immagine corporea dimostrando una comprensione più dettagliata di come i social media influenzano la percezione di sé e la necessità di adattare la propria auto-presentazione
anonymous

Body Image Concerns: The impact of digital technologies and Psychopathological Risks in... - 4 views

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    Lo scopo dello studio condotto dai Professori Martina Mesce, Luca Cerniglia e Silvia Cimino era indagare come l'uso di Internet, ed in particolare dei social network, potesse rappresentare un fattore di rischio per l'insorgenza di disturbi psicopatologici internalizzanti o esternalizzanti, nonché di problemi legati all'immagine del corpo. Il campione, costituito da adolescenti maschi e femmine è stato suddiviso in tre fasce d'età: prima, media e tarda adolescenza. Si voleva indagare la correlazione tra le variabili dipendenza da social media (SMA - Social Media Addiction) e concetto di immagine del corpo (BIC - Body Image Concern), sul presupposto che la condivisione tra pari mediante i social media sia fortemente incentrata sull'immagine e per tale motivo possa esercitare una pressione maggiore rispetto al confronto sociale offline. È risultato che, ad eccezione della fascia tarda adolescenza, i ragazzi e le ragazze reagiscono in maniera diversa a questo tipo di confronto: mentre i maschi esprimono disagio attraverso sintomi esternalizzanti (es. aggressività), le femmine tendono a problemi internalizzanti (es. depressione). L'insoddisfazione corporea dei maschi sembra correlata alla presenza sui social media di immagini legate alla massa muscolare, con possibile sviluppo di problemi psicopatologici di dismorfia muscolare, mentre per le femmine si manifesta attraverso disturbi dell'alimentazione nel tentativo di raggiungere un ideale di magrezza. Per entrambi, la percezione della discrepanza tra l'ideale interiorizzato proposto dai media e il proprio corpo reale conduce all'insoddisfazione del corpo. Un'alfabetizzazione precoce all'uso dei media potrebbe concedere ai c.d. "nativi digitali" strumenti adeguati a proteggersi da tali influenze e sviluppare un concetto di sé che vada al di là dell'immagine.
antonellasip

Social media literacy protects against the negative impact of exposure to appearance id... - 1 views

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    Questo studio analizza l'impatto dei social media sulla soddisfazione sul proprio corpo in giovani donne e uomini. Si tratta di uno studio sperimentale pubblicato sulla rivista scientifica "Body Image" del 2018. Lo studio ha incluso 187 donne e 187 uomini tra i 18 e 30 anni. Ai partecipanti sono stati somministrati diversi strumenti, tra cui il VAS, per la valutazione della soddisfazione/percezione del proprio corpo, il SML (social media literacy), un test per valutare il livello di media literacy, che analizza il pensiero critico e lo scetticismo nei confronti dei media, e il SATAQ per analizzare il grado di approvazione e interiorizzazione degli ideali di bellezza. Il gruppo sperimentale è stato esposto a stimoli visivi di pubblicità sull'alcol con protagoniste celebrità che incarnano l'ideale di bellezza attuale. Dai risultati emerge che le donne con bassi livelli di social media literacy (calcolata con il SML) hanno avuto una diminuzione significativa della soddisfazione sul proprio corpo dopo l'esposizione, al contrario delle donne con alti livelli di social media literacy. Tale effetto protettivo non è stato registrato negli uomini. Da questo studio, dunque, emerge che la media literacy può rappresentare un fattore protettivo all'esposizione dei social media commerciali. Questo risultato è coerente con studi precedenti sui media tradizionali che hanno rilevato che alti livelli di alfabetizzazione mediatica, in particolare il pensiero critico, sono in grado di moderare l'effetto negativo dell'esposizione a immagini che mostrano ideali di bellezza stereotipata. In conclusione, questi risultati mettono in luce l'importanza di implementare strategie di intervento di alfabetizzazione ai social media in un'ottica preventiva, per contrastare i problemi di immagine corporea negli adolescenti e i conseguenti disturbi alimentari, derivanti dal sempre crescente uso dei social media.
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