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palmadalessio

ALFABETISMO SCIENTIFICO VISUALE TRA SCIENZA E MASS MEDIA OGGI - 6 views

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    Il 25/4/1953 la struttura molecolare del DNA viene presentata nella sua forma gradica da Watson e Crick.Tale immagine è ancora oggi icona e simbolo di una scoperta scientifica fondamentale emblea di una grande trasformazione comunicativa anche mediatica. La comunicazione digitale e visuale dei concetti e delle scoperte scientifiche cambia con i mass media e oggi con il mondo digitale e virtuale propone una scienza fatta di contenuti anche attraverso e con le immagini. L'alfabetismo scientifico visuale è passato tra i mass media tradizionali e oggi si lega al mondo virtuale nei modi più disparati e lo fa nell'apprendimento, nella comunicazione quanto nella divulgazione. E riguarda teorie e teoremi, formule e operazioni, ma coinvolge anche e direttamente lo scienziato. La comunicazione scientifica oggi si lega in modo determinante all'immagine pubblica di colui che è portatore di una scienza nuova. Celebrità, immagine e scienza descrivono, oggi, concetti e significati scientifici in modo diverso, fuori da quell'ambito chiuso e nascosto delle università e dei laboratori. Una scienza per tutti che grazie ai mass media,al digitale, ai social e alle immagini le hanno consentito di esplorare aspetti nuovi nella comunicazione pubblica e mediatica rendendo condiviso e contemporaneo quel desiderio di scoperta che è fonte prima del lavoro scientifico
vevy92

Media education e lavoro con i pari - Famiglia Cristiana - 7 views

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    Ho scelto questo articolo principalmente per un motivo personale, perché sono una ragazza e, in un certo senso, sento di appartenere al gruppo dei "nativi digitali" di Prensky. Sebbene oramai televisione, computer e smartphone siano parte integrante della mia vita, ritengo di riuscire ad avere un certo distacco emotivo da essi. Ricordo bene quando un mio professore del liceo ci parlò dell'opportunità di rimpiazzare i libri con i tablet, ma ancora di più mi ricordo la sua risposta, che mi diede una "scossa": in sintesi, ci fece capire che la figura del docente sarebbe potuta scomparire, ma soprattutto che sarebbe stato difficile far mantenere concentrati gli alunni, i quali, con una connessione internet attiva, avrebbero potuto navigare in rete in qualsiasi momento, trascurando così le lezioni. Premetto che il mio giudizio è estremamente influenzato dal fatto che considero i libri qualcosa di "sacro" e non potrei/vorrei mai sostituire il cartaceo, che con il suo odore, o colore, o la sua forma sa dare delle emozioni. Mi sembra impossibile pensare che anche l'educazione finisca per essere interamente trasmessa tramite degli strumenti tecnologici. Con questo non voglio dire che sia un metodo inefficace, perché sarebbe un'incoerenza con il percorso di studi che ho affrontato finora in Uninettuno, e soprattutto perché ritengo che sia importante imparare ad utilizzare i media e affiancarli alle attività scolastiche. Semplicemente penso che il contatto umano sia essenziale per la crescita, soprattutto perché è negli anni della scuola che si forma un individuo. Però, vorrei mettere in luce un aspetto: ho 21 anni, e sono uscita da poco dal liceo. Fino a qualche anno fa era raro avere internet sul telefono, e ci si limitava a mandarsi qualche messaggio di nascosto, durante le lezioni; adesso, che con questa Università telematica sono quasi sempre a casa, mi accorgo che i ragazzi passano ore intere su Facebook, nelle quali invece dovrebbero seguire gli insegnan
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    L'articolo, pubblicato sul sito di "Famiglia Cristiana", affronta il tema dell'educazione dei media nella scuola analizzando la media education sotto le tre diverse accezioni ovvero: 1. Strumento da utilizzare nella formazione; 2. Capacità di comprensione critica dei media; 3. Competenza necessaria per la formazione dei media educator. Punto focale dell'articolo è la necessità di far acquisire ai ragazzi una capacità critica nei confronti dei nuovi media per impedire che vengano vissuti per "immersione" poiché da molto tempo ormai, sono presenti massivamente nella scuola ma soprattutto nella quotidianità. Fondamentale, quindi, un'"educazione ai media" ovvero un'educazione rivolta alla lettura critica ed alla comprensione dei vari linguaggi affinché i ragazzi riescano a interpretare quelle che sono le diverse rappresentazioni della realtà ed evitare l'assorbimento passivo delle informazioni. Compito dei media educator dovrebbe essere proprio quello di aiutare nella formazione di un pensiero libero, indipendente e non manipolato. Altro aspetto sollevato nell'articolo è la funzione che i nuovi media dovrebbero avere ossia non di semplice trasferimento di nozioni, quanto di vera e propria costruzione della conoscenza. Utilizzando i diversi strumenti a loro disposizione, dalle foto, ai filmati, ai video creati dagli stessi ragazzi si vanno a creare le cosiddette cooperative learning con le quali ognuno, svolgendo la funzione di pari più capace, può mettere a disposizione il proprio sapere per una condivisione comune. E' un tipo di apprendimento mirato alla discussione ma soprattutto a quella che De Kerckhove sosteneva essere la cognizione distribuita, il proprio sapere, le proprie risorse cognitive, al servizio di tutti.
nicolettap

Il difficile ruolo della scuola nella Media Education - 4 views

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    Pier Cesare Rivoltella riassume in questo articolo i temi trattati nel suo saggio "Screen Generation" dove prova ad indagare quali trasformazione comportino i nuovi media, da Internet al cellulare, sul contesto culturale, quali usi, sociali ed individuali promuovano e che posto occupino nella vita dei giovani. L'articolo parte dal presupposto che mentre l'epoca dei vecchi media era contrassegnata dallo stretto rapporto esistente tra un dispositivo e il tipo di messaggi che quel dispositivo veicolava, i nuovi media stanno imponendo nuovi stili cognitivi e nuove forme di comportamento, di linguaggio e di pratiche di consumo che spesso rischiano di sfociare in un uso distorto soprattutto da parte degli adolescenti. Si comincia a parlare della fine dei "mass media" e, contemporaneamente, dell'avvento dei "personal media" e la profondità di questo passaggio viene analizzata considerando tre livelli di analisi: livello tecnologico, livello di consumo e livello cognitivo. L'articolo analizza le caratteristiche peculiari dei nuovi media ed i motivi che conducono a definirli "personal media" con particolare attenzione alle conseguenze che le loro caratteristiche intrinseche di portabilità, ubiquità e pervasività comportano. Vengono analizzate inoltre le conseguenze delle possibilità offerte dalla videocamera del cellulare di produrre contenuti per poi condividerli in Rete sottolineando l'urgenza di educare non solo lo spettatore (come accadeva al tempo dei mass media) ma anche, e soprattutto, l'autore. L'articolo prosegue analizzando i vari tipi di risposta a questa urgenza e dedica la parte conclusiva all'importanza della Media Education nell' individuare modalità e strumenti con cui gli insegnanti possano educare efficacemente al corretto rapporto con i media.
unibeatrices

La Rappresentazione sociale della malattia mentale: Uno sguardo al ruolo dei mass media - 2 views

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    Attraverso le rappresentazioni sociali condividiamo una serie di contenuti e saperi con gli altri individui.I Mass Media hanno un ruolo importante nella loro costruzione, e con il loro "bombardamento" di informazioni alimentano miti e credenze influenzando l'opinione pubblica. Il Focus dell'articolo si concentra sulla Malattia Mentale e su come le informazioni veicolate dai Mass Media su di essa, vista frequentemente in termini di accezione negativa e dispregiativa portano alla formazione di stereotipi. L'articolo riporta studi effettuati su persone adulte, tramite Focus Group ed interviste, ed i risultati confermano un ruolo significativo dei Mass Media nella diffusione delle rappresentazioni sociali della malattia mentale. Gli studi sono poi stati rivolti ai bambini. I programmi, i diversi Media quali cinema, fumetti videogames utilizzano un linguaggio ad effetto che attira facilmente la loro attenzione. I contenuti spesso riportano storie di personaggi che hanno a che fare con la "Pazzia", stereotipandone i comportamenti in negativo e inducendo la formazione di rappresentazioni sociali errate. Sopratutto per il fatto che i bambini difficilmente hanno a che fare con "Malati Mentali" e quindi le rappresentazioni mentali che essi si formano saranno su un'idea di come dovrebbe il Pazzo ma non sul "Vero" disturbo che porta la malattia mentale. L'articolo ci indica che negli ultimi anni si stia assistendo ad un'inversione di marcia circa l'impiego degli strumenti di comunicazione riguardo ad una maggiore sensibilizzazione e modifica del linguaggio riferito alla malattia mentale. In conclusione trasmettere ai bambini informazioni corrette è importante per mettere le fondamenta per la costruzione di una rappresentazione sociale della malattia mentale più congruente con la realtà.
angelamaesano

Generazione Digitale - Media Education - 4 views

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    L'intervento di Massimiliano Andreoletti ricercatore universitario sottolinea l'importanza dell'approccio ai media: nè positivo né negativo ma utile all'uomo per amplificare i suo mezzi di comunicazione e di pensiero, e soprattutto per esprimere se stessi come cittadini e uomini; sono uno strumento che fa parte della nostra vita ed è necessario educare a tale strumenti sia gli adulti che i ragazzi. La scuola stessa ha capito che deve mettersi "in mezzo" tra i ragazzi e il mondo esterno, attraverso una media education. Alla maggior parte degli adulti mancano delle competenze e questo impedisce ai ragazzi di interagire con loro e di rivolgersi a loro in caso di necessità. Ciò che diventa necessario è anche intervenire sugli adulti/genitori per una media education, così da renderli in grado di diventare un supporto nei confronti dei ragazzi.
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    Oggigiorno la televisione, da sempre cattiva maestra (e mass media per eccellenza ), internet e i media in generale, fanno parte a pieno titolo degli strumenti della didattica. Il dibattito riproposto da Rai educational vede presenti figure di spicco, tra cui Mario Morcellini. Per prima cosa si insiste sul fatto che non è esatto considerare, come si faceva tempo fa, la tv un virus di cui sbarazzarsi. Una visione del tutto negativa dei media non è dunque adeguata. Vanno presi in considerazione anche gli aspetti positivi. I media si potrebbero infatti considerare anche un' estensione dell'uomo, che ne facilita la vita. E' però necessario che i giovani vengano guidati nel loro uso. Il professor Mandarano insiste sul fatto che il mondo reale e quello virtuale siano ormai in stretta connessione, anche se spesso non riusciamo a capirlo. Ciò in conseguenza de fatto che il modo in cui i genitori si approcciano ai media è ambiguo. C'è chi è entusiasta e chi è allarmato dal fatto che Internet possa sostituire i vecchi libri di testo. La paura è una conseguenza della scarsa conoscenza che si ha in merito alla modalità attraverso cui andrebbe considerato e indagato il web. Esso può essere utilizzato adeguatamente solo se se ne conoscono pro e contro. Le posizioni estreme, come sempre, non hanno ragion d'essere. Perchè si possa prender coscienza degli aspetti positivi e negativi del web è dunque necessaria la formazione sia dei genitori che dei ragazzi. A tal proposito negli ultimi anni sono stati stanziati dei fondi a favore dei progetti di educazione ai media. Tra questi viene citato il progetto "scuole aperte" (2009). Secondo MARIO MORCELLINI i media andrebbero considerati non di fronte ai bambini ma di fianco come fossero un loro supporto. Il professor Mandarano insiste invece sul fatto che il medium venga spesso considerato un gioco. Non ci si rende invece conto che si compiono degli illeciti anche sul web. La polizia postale ha un ruolo di primo piano e dunque
angelasica

Il potere dei media - 3 views

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    Chomsky analizza il più classico dibattito moderno sul potere dei media, esponendo l'idea alla base di ogni discorso complottista, cospirazionale, di New World Order o che dir si voglia legato al più classico intramontabile tema degli "Illuminati", "società segrete" o gruppo di "potenti". Gruppi di controllo che si elevano a "gestori" del mondo e detenendone le ricchezze, utilizzando nel corso della storia strumenti di controllo sempre diversi. Religione, misticismo, occultismo e politica sono gli strumenti classici e storici, ai quali si aggiunge lo strumento che è per eccellenza il più soggetto a "evoluzioni": La comunicazione.La comunicazione è sempre stata alla base della cultura umana, e come migliorarla ha spinto a ricerche forsennate, a tal punto che si potrebbe dire che non è la comunicazione ad essersi evoluta grazie alla scienza e alla tecnologia, ma sono queste ultime ad aver raggiunto gradi di eccellenza (per noi uomini d'oggi) grazie alla necessità di migliorare sempre più il modo in cui le menti potessero comunicare nel mondo, e di conseguenza si aiutano a vicenda a progredire di pari passo. Quello che spaventa maggiormente chi detiene "Il comando", è la forza dell'unione che i "sudditi" possano avere coalizzandosi. La massa, seppur ignorante e innocua, può essere fastidiosa, se compatta. La comunicazione moderna si basa quasi unicamente sui media, e per il controllo delle masse bisognava trovare un nuovo stratagemma. La sinergia che hanno creato la capacità comunicativa dei media e l' inarrestabile progresso tecnologico della scienza ha qualcosa di incredibile.Insieme hanno creato un sistema in cui con i media si può arrivare alle masse, creando allo stesso momento i falsi bisogni offerti dalla scienza e dalla tecnologia, spingendoci in un circolo vizioso in cui l'individuo, schiavo di questi bisogni che vengono ripetutamente pubblicizzati, si "arricchisce" di tali bisogni anche tecnologici e che rendono inevitabile il sottrarsi a
anonymous

social media e comportamenti sessuali - 7 views

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    Questo studio ha esaminato come i social network influenzano i comportamenti sessuali degli studenti universitari in Nigeria, paese dove povertà e corruzione rendono la questione ancora più seria. Il comportamento sessuale a rischio tra i giovani è una delle principali preoccupazioni per la salute pubblica in tutto il mondo. Questo studio è stato condotto adottando il metodo di ricerca dell'indagine e ha utilizzato 7 università distribuite in cinque stati nel sud-est della Nigeria; affonda le sue basi teoriche nel "determinismo tecnologico" che vede nel progresso tecnologico l'unica causa delle trasformazioni della nostra società. La varietà dei contenuti disponibili su Internet oggi è praticamente illimitato e sostituisce, includendoli, quelli che prima erano considerati "mass media" come film, giornali, cinema. Sulla base dei risultati, questo studio si è concluso confermando l'esposizione dei giovani a una notevole quantità di contenuti sessuali sui social media. Questa esposizione influenza i loro pensieri psicologici e atteggiamenti nei confronti del sesso e li predispone a comportamenti sessuali a rischio che hanno gravi conseguenze: doppi appuntamenti, flirt, lesbismo e altri orientamenti sessuali. Si rende quindi necessario un processo educativo tra gli studenti universitari per aiutarli a comprendere vantaggi e svantaggi dell'esposizione costante ai siti di social media e riuscire ad adottare misure normative per monitorare e regolare i contenuti condivisi sulle diverse piattaforme.
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    L'articolo affronta il tema dei comportamenti sessuali a rischio tra i giovani, in particolare nei Paesi del terzo mondo come la Nigeria. Lo studio esamina la letteratura che collega l'uso dei social network ai comportamenti sessuali degli adolescenti e discute i tipi di contenuti che si possono trovare sulle piattaforme dei social media, compresi i comportamenti devianti e le attività antisociali. Nello studio di Kalunta-Crumpton (2017) è stato evidenziato come i giovani nigeriani siano esposti a numerosi contenuti sessuali e comportamenti devianti attraverso vari media, sia tradizionali che digitali. ed esamina gli effetti non voluti di tale esposizione, rivedendo le nuove iniziative mediatiche volte a migliorare la salute degli adolescenti. Vengono discusse anche le teorie degli effetti dei media sui giovani e presentate prove empiriche della relazione tra i media tradizionali e le attitudini e i comportamenti sessuali degli adolescenti. Infine i ricercatori raccomandano alla direzione scolastica, il governo e le organizzazioni non governative di condurre campagne di sensibilizzazione per educare gli studenti sui vantaggi e gli svantaggi di una costante esposizione ai siti di social media e consiglia al governo di adottare misure normative per monitorare e regolare i contenuti condivisi sulle piattaforme di social media.
dadrew

Storia dei mass media in Italia - 2 views

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    Il testo, anche se non aggiornato e turbato da qualche refuso ortografico, narra in modo semplice, intuitivo, ma soprattutto trasversale (svariando cioè nella politica, nella storia contemporanea, nell'economia) la storia e l'evoluzione dei mass media nel nostro Paese, ovviamente anche con richiami ad altre realtà occidentali (Usa, UK, Europa occidentale). Una storia esaltante, che ha contribuito a modellare il nostro Paese in maniera capillare, dalle classi sociali più agiate a quelle più popolari, ed a renderlo come è oggi, con tanti, tantissimi momenti salienti. Dagli albori della radio si passa al periodo della dittatura fascista, alla guerra ed alla ripresa post-bellica, alla nascita della televisione, che è a mio avviso l'unica vera rivoluzione vissuta in Italia, alla crisi petrolifera, ai mondiali di calcio, lo sbarco sulla luna, l'avvento delle private, il berlusconismo ed il sistema politico/mediatico della seconda repubblica, fino ad arrivare all'avvento di Internet, delle tv via satellite (al momento della stesura ancora non diffusissime ma già comunque affermate) e di quelle via cavo. Il link non contiene ovviamente una storia completa e dettagliata, perché questa forse non entrerebbe nemmeno in un libro di duecento pagine, ma l'autore si sforza di toccare un po' tutti i punti, cercando di non tralasciare quelli che, con linguaggio aeronautico, definiremmo waypoint dell'argomento. Vengono fornite statistiche sulla composizione dei programmi televisivi nei vari decenni ed in breve si ha un compendio, una sorta di "Bignami" della storia della radiotelevisione italiana, oggi ancora molto celebrata dalla tv stessa ma anche da tanti siti (si pensi ad es. RaiPlay, Mediaset Infinity, Teche RAI, ecc.). Sinceramente mi sarebbe piaciuto molto contribuire alla stesura di questo testo, integrandolo con statistiche e con i numerosi (ahimé) ricordi personali.
angelamaesano

Giovani sguardi sulla media education - 9 views

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    Questo articolo si sviluppa attorno ai risultati di ricerca che ha coinvolto un istituto scolastico secondario di primo grado (circa 300 studenti) in cui è stato svolto un progetto di digital media education rivolto a ragazzi, insegnanti e genitori. Ben 62 ore di osservazione etnografica hanno permesso la raccolta e 'elaborazione dei dati. Aspetto interessante della ricerca è stato quello di comprendere, a partire dalla voce dei "nativi digitali", cosa questi pensino della media education, quali aspettative abbiano e in che modo rispondano agli stimoli e alle attività che gli vengono proposte. Curiosi e simpatici i pensieri dei ragazzi riportati all'interno dell'articolo. La "Net Generation" utilizza sempre più le risorse messe a disposizione da internet ma spesso ci si limita sul "come fare" rifacendosi a mere competenze tecniche. La media education aiuta a colmare i vuoti educativi e comunicativi che si creano tra adulti e minori in relazione all'utilizzo delle tecnologie digitali.
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    Gli adolescenti e i preadolescenti,definiti "nativi digitali" usano sempre più spesso le risorse offerte da internet. Il fatto che si parli di "nativi digitali" comporta la presenza di una categoria opposta, quella degli "immigrati digitali", i quali a differenza dei primi hanno meno dimestichezza con i digital media. Ciò in virtù del fatto che hanno vissuto in prima persona il passaggio dalla modernità alla post-modernità e dai mass media ai digital media. La media education è frequentemente chiamata in causa per colmare i vuoti educativi e comunicativi che si creano tra adulti e minori in relazione all'utilizzo delle tecnologie digitali. L'articolo proposto si sofferma sui risultati di ricerca ottenuti in un istituto scolastico secondario di primo grado in cui è stato svolto un progetto di digital media education rivolto a ragazzi, insegnanti e genitori. L'obiettivo della ricerca è quello di comprendere cosa i ragazzi pensino della media education e di fornire strumenti utili a correggere e indirizzare le attività quotidiane dei giovani. Il tutto passa per la formazione degli adulti e degli insegnanti.
giuliafanuzzi

Effetti negativi dei mass-media sui minori - 6 views

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    Il dominio dei mass-media, e in particolare della televisione, sulla vita dei bambini è aumentato negli ultimi anni. Studi affermano che i bambini sin dall'infanzia sono esposti ai programmi televisivi e a partire dall'età di 6 anni usano regolarmente la televisione. E' un problema importante in quanto influenza non solo la vita sociale ma anche i loro comportamenti. Tutti i dati e le informazioni infatti, scorrono tramite l'inconscio e di conseguenza vengono acquisiti. Bisognerebbe pianificare un uso corretto dei media che sia essenziale per lo sviluppo non solo culturale, ma anche morale e spirituale. I principali responsabili sono la scuola e i genitori che devono preoccuparsi di limitarne il loro uso, in particolar modo quello dei videogiochi che alimenta nei bambini e negli adolescenti la formazione di un carattere sempre più violento e aggressivo. Questo avviene perché oggi i genitori sono troppo impegnati nella vita lavorativa e in altri ambiti e quindi hanno poco tempo per stare con i propri figli.
loredana73

Media education - La media education - 1 views

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    Francesco Cambi approfondisce il tema della media education nel libro"Media education tra formazione e scuola. Principi, modelli, esperienze". I mass media sono in crescita e penetrano sempre più nella vita quotidiana. Le tecnologie della comunicazione sono entrate, negli anni 80/ 90 in una nuova fase. Dalla tv scatola ingombrante, fissa e a senso unico, si è passati all'uso del telecomando e, in seguito, a quello del videoregistratore, delle pay tv per giungere a internet; in tal modo da una fruizione monodirezionale passiva si è giunti all'uso dell'universo di immagini disponibili in rete in modo bidirezionale. Tale rivoluzione dei media, a cui si aggiungono i cellulari e il loro uso, i computer e i videogiochi, ha prodotto effetti significativi nelle abitudini di vita, sui processi cognitivi, sul rapporto col mondo, nelle relazioni interpersonali. Il testo tratta della fruizione della tv da parte del pubblico infantile. Cambi fa presente che, malgrado questi cambiamenti, guardare la TV risulta ancor oggi una delle attività prevalenti cui si dedicano i bambini e gli adolescenti nel loro tempo libero. L'autore avanza l'ipotesi che i nuovi media (internet e cellulare) si aggiungano ai quelli vecchi (Tv e radio) ma non li sostituiscono, almeno non completamente. Ciò che motiva maggiormente l'esposizione alla televisione è il potere di disporre di una compagnia contro la noia e la solitudine. Ne è la riprova il fatto che quando i bambini hanno alternative preferiscono impegnarsi in altre attività piuttosto che guardare la Tv. Il tempo che i bambini dedicano alla Tv è una misura della carenza di offerte culturali e di divertimenti loro proposti. I bambini di oggi sono sempre più tecnologici e multimediali ma non hanno rinunciato ad altre attività più tradizionali. Pare, al contrario, che l'utilizzo combinato di vari mezzi, sia tradizionali (tv, cinema, radio) che newmedia (pc, internet, cellulare), si autoalimenti. Nonostante l'avvento dei
samuele11

Gli effetti dei mass media su di noi: danno o beneficio? - 4 views

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    Leggendo questo articolo su internet mi sono accorto che vivo nell'era della crescita esponenziale della tecnologia . L'Influenza dei mass media è di notevole impatto e importanza nella nostra società e di riflesso su noi stessi. Questi canali digitali possono creare diffusione di massa di messaggi , idee , iniziative , ma inevitabilmente anche creare e portare ad atteggiamenti diversi in base al contenuto e alle credenze che includono . Molti dei giovani oramai sono condizionati nello stile di vita , negli atteggiamenti e anche nella veicolazione dei messaggi e feedback che possono portare anche a relazione con in pari giudicabili e quindi toccare l'autostima . Per tener conto dell'efficacia dell'utilizzo dei media bisogna usarli in modo appropriato , capire quali emozioni e pensieri scaturiscono . Gli stessi media possono creare dipendenza , come i fenomeni di addiction, di tipo compulsivo che portano a un'immersione totale nella sfera digitale . Probabilmente gli individui non sanno la potenza dell'influenza nella loro mente , proprio come diceva Davidson nel "effetto terza persona " . Abbiamo la fortuna di avere tutto a portata di mano con il mondo digitale , per cui è importante utilizzarli in modo appropriato .
biancascartoni

The impact of the media on eating disorders in children and adolescents - 3 views

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    Questo articolo, pubblicato nel 2003 per la rivista accademica "Pediatrics & Child Health" e scritto da Anne M. Morris e Debra K. Katzman, propone una serie di studi epidemiologici che evidenziano come i media possano svolgere un ruolo centrale nel creare e intensificare il fenomeno dell'insoddisfazione per il proprio corpo e, di conseguenza, possano essere in parte responsabili dell'aumento dell'incidenza di disturbi alimentari. L'articolo dimostra come l'esposizione a modelli considerati "perfetti" proposta quotidianamente dai media sia lesiva per i bambini e gli adolescenti che, trascorrendo dalle cinque alle sei ore di fronte allo schermo, vengono profondamente influenzati da ciò che vedono e sviluppano ansie e preoccupazioni riguardo alla propria immagine corporea, che appare inadeguata e deludente. La letteratura scientifica conferma che questi soggetti sono particolarmente vulnerabili ai messaggi e alle immagini veicolate attraverso i media, e molto spesso non riescono a discriminare tra ciò che vedono e ciò che invece è reale. In ultima battuta, l'articolo si focalizza sull'importanza di media education e media literacy come strumenti per sensibilizzare a un uso più consapevole e critico dei media.
ester93

Pregi e pericoli dei Mass Media 1 (Gennaio 2010) - 3 views

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    L'articolo mi ha colpito, perché invita a riflettere sulla "rivoluzione" dei media.Credo che non si possa, nel nostro villaggio globale, essere indifferenti a questo fenomeno ed alle problematiche che esso comporta. Pertanto è necessario, prima di tutto, un'educazione ai media,un'educazione che coinvolga tutti,di cui si sia consapevoli e che sia motivata da una precisa intenzione ed una ferma volontà.La medaglia ha sempre due facce per cui non è possibile che cambiamenti così vistosi, continui e repentini non portino con sé aspetti anche negativi. Un'ottica superficiale potrebbe inneggiare al miracolo dell'informazione veloce e libera; all'accorciamento delle distanze:fisiche, culturali e mentali; alla caduta del pregiudizio, sostituito dalla tolleranza e dalla comprensione...Una visione approfondita,invece, farebbe un'analisi critica circa la distinzione concettuale tra informazione e formazione;tra il parlare sempre e comunque e il dialogare vero e profondo; tra il contatto "tecnologico" e il serio contatto umano; tra il gioco e la vita; tra la fiction e la realtà. Educarsi ai media significa scegliere, avvalendosi del positivo e scartando il negativo. E questo non dovrebbe essere demandato soltanto alle masse,agli studenti, agli educatori e ai critici,ma anche ai responsabili a livello politico, sociale,economico, nonché scientifico-tecnologico.
fabriziaburgio

Positive and Negative Influences of the Mass Media upon Education - 6 views

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    L'articolo in questione parla di "potere di influenza dei mass-media" e delle possibili conseguenze che tali mezzi di comunicazione di massa possono creare su un pubblico a volte distratto e inconsapevole. I mass media presentano una forma di socializzazione molto diversa da qualsiasi altra, perché non offrono alcuna possibilità di interazione. Sono un importante strumento educativo per i ragazzi e influiscono in modo più o meno diretto sui processi cognitivi. I media non si possono definire né positivi né negativi, e la loro influenza dipende da diversi aspetti: il tempo di utilizzo, l'uso che ne viene fatto e l'adeguatezza dei contenuti proposti in relazione all'età dei soggetti. Dunque tali mezzi di comunicazione costituiscono una valida risorsa, ed è compito della famiglia e insegnanti capire in quale misura adottarli al fine di produrre effetti positivi sullo sviluppo cognitivo della gioventù.
msireci

MEDIA EDUCATION: tra tradizione sfida del nuovo - 8 views

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    Proprio mentre l'elaborazione della prospettiva di lavoro della Media Education da parte della scuola italiana è ancora in corso, l'avvento del digitale e l'evoluzione tecnologica dei media producono una vera e propria rivoluzione in tutto il sistema della comunicazione ridefinendone in profondità sia gli strumenti che soprattutto le modalità di consumo. Il dato macro-culturale, a questo riguardo, sta racchiuso nei titoli di alcuni volumi che di recente hanno provato a farsene interpreti: quello cui si assiste è la fine dei mass media cioè la trasformazione profonda delle variabili che aveva no caratterizzato nell'epoca del cinema e della televisione l'appropriazione dei significati e la costruzione dell'industria culturale. Se si guarda dentro questo fenomeno con lo sguardo dell'educazione, si possono isolare almeno quattro aspetti che complicano l'ipotesi di intervento chiedendo una ridefinizione di acquisizioni su cui la Media Education riposava. 1. Il primo aspetto è quello della portabilità . Uno dei trend di sviluppo della tecnologia, oggi, è l'affrancamento dell'utente dalla necessità di usufruire di una postazione fissa per l'accesso alle informazioni. Il cellulare ha reso possibile ciò nei confronti del vecchio telefono fisso, il palmare in relazione al PC di casa o dell'ufficio; l'incontro tra i due dispositivi (nei cosiddetti smart-phone) sta proponendo soluzioni attraverso cui con il cellulare è possibile navigare in Internet, scattare fotografie, girare video e inviarli, vedere la televisione. Questa caratteristica ridefinisce fortemente le modalità di consumo di questi media invalidando accorgimenti educativi codificati dall'uso e dai libri. E' il caso delle indicazioni di non lasciare che il minore consumi i media da solo, o di collocare la postazione Internet in un ambiente condiviso della casa. Come si capisce la portabilità rende inefficaci tali indicazioni: affrancandosi dal luogo fisico, l'accesso di
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    documento che narra la trasformazione della media education, dai primi programmi educativi RAI alle nuove sfide date dalla trasformazione digitale.
famanisa

Gli effetti dei mass media su di noi: danno o beneficio? - 2 views

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    La nostra società può essere definita la società della comunicazione, dove è impossibile non comunicare e nella quale, per produrre informazioni, ci serviamo della comunicazione di massa, uno strumento molto complesso che prevede una ricerca vasta e varia. Al centro dell'attenzione vi è la questione del tipo di influenza esercitata dai media, sia sull'individuo e i suoi comportamenti, sia sulla società e i suoi orientamenti. I media costituiscono infatti nello stesso tempo un investimento tecnologico in continua evoluzione, un'esperienza individuale quotidiana e un mezzo di mediazione culturale e di integrazione sociale. L'articolo prova a spiegare come ciò che emoziona ci "invade" in modo consapevole o senza che il soggetto se ne renda conto. Nell'infanzia soprattutto, ma non solo, si assiste alla tendenza a imitare modelli comportamentali dei personaggi che suscitano ammirazione. Si tende a riconoscere l'influenza dei media sugli altri piuttosto che vederne gli effetti su noi stessi! I media stimolano i sogni a occhi aperti, ma i inibiscono l'immaginazione creativa. Inoltre diversi studi hanno evidenziato come il potere dei messaggi subliminali sia inferiore rispetto ai messaggi pubblicitari consapevoli. Infine, poiché un aspetto molto importante della comunicazione di massa è la produzione in serie di messaggi come "merce", diventa molto importante lo studio delle strategie con cui vengono prodotti e diffusi i messaggi, specialmente quando lo scopo di questi messaggi è quello di influenzare le idee ed i comportamenti dei destinatari.
anonymous

"Media education": la piccola grande rivoluzione dei giornali scolastici - 9 views

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    L'articolo spiega come un'ottima base di "Media education" nasca dalla rete di testate scolastiche. Due recenti iniziative, "Penne Sconosciute" di Osa Onlus, "GiornaliNoi" promossa dal mensile Okay!, avvalorano questa tesi. Il giornale scolastico, che vede protagonisti docenti, alunni e genitori, rappresenta una valvola di sfogo per le creatività, antidoto alla noia da aula scolastica. Una grande rivoluzione già in atto dentro e le scuole che mira a rafforzare il senso di appartenenza e di partecipazione dei giovani alle attività sociali attraverso una rete definita "buona informazione". E' inevitabile, se le nuove forme di comunicazione vorranno recuperare rapporto con i soggetti destinatari del messaggio, non potranno ignorare questa realtà in grado di unire aspettative e speranze delle generazioni.
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    L'articolo parla di come il giornalismo scolastico sia una concreta applicazione della media education. Esso espone dei progetti che mobilitano la creatività giovanile già da 15 anni. La redazione di un giornale scolastico è un'attività molto utile per avvicinare gli studenti al lavoro del giornalista, per dare spazio a pensieri, constatazioni, notizie, novità, per raggiungere i vertici dell'istituto e farsi portavoce di iniziative, raggiungendo allo stesso tempo ogni singolo studente e creare un senso di appartenenza. Attraverso questo mezzo i giovani possono comprendere e analizzare il senso dei messaggi dei mass media. L'autore di questo articolo fornisce anche dei esempi concreti di come la stampa scolastica abbia rivelato delle realtà sorprendenti, parlando di temi sociali e attuali dal punto di vista di ragazzi giovani. L'articolo, infine, sottolinea l'importanza di che quest'attività ha sugli studenti, che sono prima di tutto cittadini, per metterli a contatto con la buona informazione.
floriana83

La violenza di genere trattata dai media italiani: tra stereotipi e ambiguità - 5 views

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    L' articolo si riferisce alla " violenza di genere", una tematica di grande attualità che quasi quotidianamente apre i titoli di giornali e telegiornali. La conta delle donne uccise per mano di un uomo è purtroppo inarrestabile. Non c'è giorno in cui i mass-media non diano comunicazione di una donna uccisa, violentata o picchiata e ciò ci fa capire come la violenza sulle donne sia diventata (o forse lo è sempre stata) un problema sociale di grande importanza.Tale articolo inoltre ci dice quali possono essere le misure di prevenzione della violenza ,i mass-media e le istituzioni nell'impegno per far fronte a questa problematica.
paola3333

Mass-media e bambini. Bambini e televisione. - 5 views

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    La televisione, può essere un bene o un male, dipende da chi la usa e da come la si usa. I genitori dovrebbero informarsi sui programmi prima che siano visualizzati dai bambini. Films, dibattiti, cartoni, dovrebbero essere conosciuti dai genitori che possano così mediare l'informazione che passa in televisione ed arriva al bambino. Un'eccessiva fruizione della televisione può incorrere in vari problemi: problemi di vista, obesità da scarso movimento, consumo di cibi non sani durante i programmi televisivi, disturbi del sonno, attivazione di meccanismi ormonali surrenalici (reazione d'attacco/fuga) in caso di scene particolarmente forti. I bambini dovrebbero usufruire della televisione solo qualche ora al giorno e giocare all'aria aperta, per fre sport, divertirsi con gli amichetti, sviluppando la socialtà e il contatto con la natura.
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