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anonymous

Media and Information Literacy. Curriculum for Teachers - Unesco - 5 views

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    a questo link è possibile scaricare il "MIL Curriculum for teachers" prodotto dall'Unesco, cui la prof.ssa Sherri Hope Culver fa riferimento nelle sue lezioni. Il testo è disponibile in varie lingue.....ma non l'italiano. E' un testo di fondamentale importanza perché riconosce la necessità di una formazione ai media per poter garantire lo sviluppo democratico delle popolazioni, attraverso la partecipazione attiva e critica (critical thinking) dei cittadini. Inoltre è importante per l'approccio olistico ai media, includendo quindi non solo i media "tradizionali" (radio, tv, stampa), ma anche quelli "nuovi", come internet. In particolare il testo è rivolto agli insegnanti che si occupano di media literacy, fornendo, fra le altre cose, delle linee guida sulle competenze che gli insegnanti devono acquisire per poi trasferirle ai propri studenti.
dogaru-cristina

Pensiero Creativo e Pensiero Laterale, Il metodo "Sei cappelli per pensare" di E. de Bono - 4 views

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    Il termine pensiero laterale è coniato dallo psicologo Edward De Bono, considerato uno dei più grandi esperti del pensiero e, in particolar modo, del pensiero creativo. Nel suo libro "The Use of Lateral Thinking", De Bono parte dall'analisi del pensiero verticale e dai suoi limiti, per giungere alla conclusione che un pensiero alternativo, laterale appunto, possa aiutare a trovare nuove soluzioni a un problema, stimolando la ricerca di nuove interpretazioni della realtà. Secondo l'autore, uno degli esercizi per sviluppare il pensiero laterale più conosciuti è la metodologia dei sei cappelli, molto utilizzata sia in ambito educativo, sia nelle attività orientate al benessere organizzativo delle aziende. Per affrontare un problema in modo alternativo non basta dirsi "pensa fuori dagli schemi", ma bisogna mettere in pratica questa abilità con l'utilizzo di tecniche di pensiero laterale specifiche come quella che Del Bono spiega nel libro "Sei cappelli per pensare". Un'altra tecnica simile è il brainstorming, dove la mente è libera di proporre idee anche totalmente diverse l'una dall'altra. Condivido con voi due video dove si può osservare come funziona il metodo dei "Sei capelli per pensare", uno in ambito scolastico, e uno in ambito aziendale. https://www.youtube.com/watch?v=MO4T_pQBVQc https://www.youtube.com/watch?v=rZ3bqcjivVI&t=45s
massimomoretti

L'innovazione tecnologica nella scuola italiana. Per un'analisi critica e storica - 8 views

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    L'articolo, pubblicato nel 2016, evidenzia la rilevanza dell'introduzione delle tecnologie nella scuola italiana, processo che si è sviluppato negli ultimi quarant'anni. Inizialmente molti insegnanti furono influenzati dalle innovazioni modificando atteggiamenti e metodologie; tuttavia, a mano a mano che l'introduzione delle ITC nella scuola si andava affermando, emersero criticità e contraddizioni provocate da problemi tecnici, incompatibilità, mancanza di tempo e carenza di preparazione degli insegnanti. L'esperienza del passato, a fronte delle difficoltà verificate, rischia di passare in second'ordine o - addirittura - di essere dimenticata, unitamente al portato teorico e didattico caratterizzante la fase precedente. S'impone pertanto una riflessione critica attraverso la presentazione di alcuni lineamenti della storia dell'introduzione delle ITC nella scuola, delle concezioni che l'hanno accompagnata e dei rapporti che spesso, anche all'insaputa degli innovatori, si mantengono tra passato e presente. La tecnologia informatica fu introdotta ufficialmente nella scuola italiana nel 1985 (primo Piano Nazionale Informatica - PNI 1), affiancata agli insegnamenti di matematica e fisica del primo biennio della scuola superiore. Il PNI 1 nacque dall'idea che l'alfabetizzazione informatica costituisse l'unica via d'accesso alla società dell'informazione e dalla fiducia nella possibilità per gli strumenti e le tecniche dell'informatica di favorire lo sviluppo cognitivo degli studenti. In seguito, l'introduzione del linguaggio di programmazione, dei videogiochi e degli ambienti di scrittura indussero a ritenere il computer uno strumento di supporto per l'apprendimento, capace di dilatare la conoscenza e il processo per acquisirla, favorendo l'autonomia e la creatività, secondo un approccio cognitivistico-costruttivista. Negli anni Novanta, con l'avvento dell'ipertestualità, la tecnologia venne accolta nella scuola
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    con lo scopo di avvicinarla alla realtà vissuta dagli studenti a casa e in altri ambienti, contraddistinta dall'interazione tra parola orale, testi scritti, suoni e immagini. Le più recenti iniziative ministeriali da un lato spingono verso limiti più avanzati l'idea della partecipazione sociale, dall'altro sembrano riscoprire il valore di pratiche già sperimentate negli anni Ottanta e in parte dimenticate dalla scuola. L'articolo, in particolare, pone l'accento sulla pratica del coding, vale a dire sul processo finale di programmazione, quello della scrittura del codice attraverso l'uso di un determinato linguaggio. In sostanza, questa analisi storico-critica mette in evidenza come nel nostro Paese la normativa che regola l'introduzione del digitale nella scuola insegua l'innovazione tecnologica, tentando di stare al passo con questo processo fluido, rapido e costante.
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    FORM@RE - Open Journal per la formazione in Rete L'innovazione tecnologica nella scuola italiana. Per un'analisi critica e storica Technological innovation in the Italian school. A critical and historical analysis Camilla Moricca - Università degli Studi di Firenze, camilla.moricca@unifi.it Abstract L'introduzione tecnologica nella scuola è caratterizzata da ondate che si succedono conservando scarsa consapevolezza e ricordo della fase precedente. Il lavoro ripercorre in modo sintetico le principali iniziative istituzionali e le più note teorie di riferimento che le hanno accompagnate nell'ottica di favorire una consapevolezza storico-critica su ciò che l'esperienza ci può aver insegnato. Nell'ultima parte ci si sofferma su riferimenti oggi in voga, quali il coding e la robotica, chiedendoci se siano davvero nuovi e se poggino su criteri pedagogici fondati. Parole chiave: tecnologie dell'educazione; analisi storica; coding; robotica. Abstract Technological introduction into school takes place in the form of innovations that maintaining low awareness and memories of the previous phases. The work recalls briefly the main institutional initiatives and best-known theories of reference in order to foster a historical-critical awareness of what the experience may have informed us. In the last part we focus on references in vogue, such as coding and robotics, wondering if they are really innovations and if they are based on valid educational criteria. Keywords: educational technology; historical analysis; coding; robotics. 1. Introduzione L'introduzione delle tecnologie nella scuola ha rappresentato un avvenimento rilevante negli ultimi quarant'anni e il processo che l'ha accompagnata ha coinvolto direttamente molti insegnanti, influenzando i loro atteggiamenti e le loro concezioni metodologiche. Sembra quindi ragionevolmente importante soffermarsi a riflettere su questo percorso per comprenderne meglio la natura. Tuttavia sono carenti i lavori
ar_donato

La media education in europa - 8 views

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    L'articolo riporta anche le associazioni impegnate nella media education.
giopelle

Privacy, Francia avverte genitori: non postate foto di figli. In futuro potrebbero denu... - 3 views

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    PARIGI - Non è detto che vogliano essere condivisi. Guardati, sfoggiati. Le bacheche dei social sono tappezzate ogni giorno con immagini di bambini, Uno scenario che si sta profilando molto vicino a noi, in Francia. Un anno di detenzione oppure una multa da 35mila euro è quanto rischierebbe un adulto che pubblica un'immagine di un bambino (anche di suo figlio), senza il consenso dell'interessato. C'è una legge sulla privacy molto restrittiva che prevede che il figlio, una volta cresciuto, possa far causa ai genitori e mandarli addirittura in carcere per non averlo debitamente tutelato online. La legge francese parla espressamente «di obbligo di responsabilità di ciascun genitore nei confronti dell'immagine dei propri figli».Tra pochi anni, i bambini di oggi potranno facilmente portare le loro mamme e papà, colpevoli di aver pubblicato le loro foto online, di fronte a un giudice. Critichiamo spesso gli adolescenti per il loro comportamento in rete, ma i genitori non si comportano in maniera migliore. Non possiamo sapere oggi come il soggetto ritratto potrà sentirsi in futuro nel vedere quelle foto . Il dibattito sull'opportunità di mettere un freno alla presenza dei minori in Rete impazza anche da noi, dove Telefono Azzurro ha recentemente diffuso dati allarmanti sulla pedofilia online.
robertobrunelli

Hikikomori. La solitudine degli adolescenti giapponesi. - 2 views

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    marinamarina on 21 Nov 15 Il fenomeno hikikomori, che in giapponese significa stare in disparte, isolarsi, è una sindrome sociale particolarmente diffusa in Giappone, che coinvolge specialmente adolescenti e post-adolescenti: giovani tra i 14 e i 30 anni, di estrazione sociale medio-alta, nel 90% dei casi maschi, di solito figli unici di genitori laureati, con il padre che ricopre spesso un ruolo dirigenziale ed è molto assente, vittima di una forte pressione sociale dovuta alla competitività e dedizione al lavoro, e la madre che si occupa totalmente della gestione della famiglia, dei figli e della casa. Il fenomeno si sviluppa di solito dopo un lungo periodo di assenza da scuola da parte del giovane. I dati reperiti dai centri di Supporto No-Profit e dal ministero della Salute, Sanità e Lavoro nel 2010 parlano di una cifra ufficiale di oltre un milione di persone che in Giappone praticano l'hikikomori, ma si tratta di un fenomeno in espansione in Corea, in Cina e anche nella cultura occidentale. Il termine è stato coniato agli inizi degli anni '80 da un noto psichiatra giapponese, Saito Tamaki, e identifica una forma di isolamento dal contesto sociale e di rifiuto totale per ogni tipo di relazione, e anche per la luce del sole. La vita di questi giovani si svolge all'interno della propria camera, dormono di giorni e vivono solo di notte, e le uniche forme di interrelazione avvengono attraverso Internet, videogiochi o libri. La reclusione è sostenuta dai genitori, che mantengono come unica forma di contatto il passaggio del cibo attraverso la porta della camera del giovane.
isabellaciciolla

Homepage | Nuovi occhi per i media - 6 views

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    Nuovi occhi per i media è un interessante sito che promuove corsi di formazione, incontri, argomenti con un particolare interesse per le scuole allo scopo di educare ai media. L'obiettivo è creare nelle persone, soprattutto i giovani spirito critico e consapevolezza sui messaggi che arrivano dai vari canali di comunicazione e quindi sul variegato mondo che li circonda. Tra i vari articoli che si possono scorrere nel sito mi hanno colpito 2 notizie. La prima si riferisce ad un articolo che si intitola L'IGNORANZA DI INTERNET.In sintesi: un documentario il Corpo delle Donne viene bollato da YouTube come "non adatto al pubblico generico" dopo che per anni è stato trasmesso dallo stesso YouTube ed è stato mostrato nelle scuole medie, superiori e università. Altra scelta illogica Facebook rimuove un post dove veniva riportato il testo della canzone di Cecile presentata all'ultimo Festival di San Remo, minacciando di chiusura definitiva l'account per aver promosso una canzone contro il razzismo. Le cause di queste scelte discutibili sono automatismi che usati senza criterio ottengono come risultato ciò da cui i modelli matematici dovrebbero allontanare: l'errore! Il secondo articolo intitolato INTERNET BILL OF RIGHTS annuncia l'impegno del governo alla promozione e adozione dei prìncipi contenuti nella Dichiarazione del 28 luglio 2015 adottata dalla Commissione per i diritti e i doveri di Internet, istituita presso la Camera dei Deputati, allo scopo di costituire un percorso per la governance della rete definendo compiti e obiettivi in una logica multistakeholder. Lorella Zanardo, scrittrice e attivista italiana coautrice del documentario "Il corpo delle donne" ha promosso e redatto il terzo paragrafo della Carta dei Diritti, quello sull'educazione come parte imprenscindibile di un approccio civile ed evoluto ai media. Conoscenza e consapevolezza sono il futuro, Internet è solo uno strumento. Eccezionale , ma solo uno strumento che dipende
Costantina Tenace

360 Terabyte in un cristallo eterno e grosso come un'unghia - 10 views

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    "I ricercatori del dipartimento di Optoelettronica dell'Universita di Southampton in Inghilterra hanno appena raggiunto un importante traguardo in materia di archiviazione dei dati sviluppando una rivoluzionaria tecnologia in grado di sopravvivere per miliardi di anni, probabilmente molto di più della razza umana." Sembra che il bisogno di lasciare memoria di sé influenza sempre più le ricerche scientifiche del nuovo millennio, la sfida che l'uomo porge al naturale deterioramento della vita è sempre sorprendente e rivoluzionario. La memoria resta il potere maggiore dell'intelligenza umana, delle culture e dell'orgoglio scientifico.
poldans

The Isis propaganda war: a hi-tech media jihad - 3 views

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    Articolo scritto da Steve Rose e pubblicato su The Guardian relativo all'utilizzo dei media da parte dell'ISIS. L'articolo spiega come i nuovi media siano diventati parte integrante degli strumenti di comunicazione e propaganda nell'ambito strategico della guerra combattuta dagli estremisti Islamici. L'utilizzo dei nuovi media ha una duplice funzione; da una parte la minaccia e l'intimidazione e dall'altra la promozione finalizzata al reclutamente al di fuori del territorio di appartenenza. L'articolo spiega inoltre, come le tecniche mediatiche siano utilizzate con maestria, nonostante le produzioni a basso costo, per tradurre il messaggio estremistico con la maggior enfasi possibile. Anche questo è il mondo dei nuovi media
ester93

Social network e minorenni, 'I need like': se non sei social, non esisti - 3 views

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    Secondo me è necessaria ed anche urgente una rivoluzione etica. Chi ha capito quello che non va in queste nuove tecnologie dovrebbe ribellarsi e spingere alla ribellione ed alla resistenza; ribellarsi e resistere all'abuso ed al cattivo uso di cose che non sono indispensabili per essere qualcuno. Essere "uomini" vuol dire tutt'altro che "apparire" su facebook, socializzare e piacere in rete, copiando quello che tutti fanno. Ci si può raccontare anche attraverso internet, ma conservando e rispettando la base di vera e profonda umanità che dovrebbe caratterizzare ognuno di noi. I genitori, la scuola e gli educatori in genere dovrebbero educare prima se stessi e poi insistere nel fornire un'educazione etica a tutti e in particolare ai bambini,fin dalla loro tenera età.
ester93

Pregi e pericoli dei Mass Media 1 (Gennaio 2010) - 3 views

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    L'articolo mi ha colpito, perché invita a riflettere sulla "rivoluzione" dei media.Credo che non si possa, nel nostro villaggio globale, essere indifferenti a questo fenomeno ed alle problematiche che esso comporta. Pertanto è necessario, prima di tutto, un'educazione ai media,un'educazione che coinvolga tutti,di cui si sia consapevoli e che sia motivata da una precisa intenzione ed una ferma volontà.La medaglia ha sempre due facce per cui non è possibile che cambiamenti così vistosi, continui e repentini non portino con sé aspetti anche negativi. Un'ottica superficiale potrebbe inneggiare al miracolo dell'informazione veloce e libera; all'accorciamento delle distanze:fisiche, culturali e mentali; alla caduta del pregiudizio, sostituito dalla tolleranza e dalla comprensione...Una visione approfondita,invece, farebbe un'analisi critica circa la distinzione concettuale tra informazione e formazione;tra il parlare sempre e comunque e il dialogare vero e profondo; tra il contatto "tecnologico" e il serio contatto umano; tra il gioco e la vita; tra la fiction e la realtà. Educarsi ai media significa scegliere, avvalendosi del positivo e scartando il negativo. E questo non dovrebbe essere demandato soltanto alle masse,agli studenti, agli educatori e ai critici,ma anche ai responsabili a livello politico, sociale,economico, nonché scientifico-tecnologico.
Francesco Pio Fabietti

Fabio Volo intervista Noam Chomsky (2012) - 6 views

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    Analizzando i discorsi di Buckinghan, mi sono ricordato di quest'intervista di 2 anni fa in cui Chomsky spiega perchè i bambini sono l'obiettivo principale della pubblicità/propaganda e perchè le trasmissioni indirizzate agli adulti sono spesso banali e infantili.
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    Interessantissimo!!!
a_caporuscio

media education foundation - 7 views

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    il link è alla pagina di presentazione della fondazione, il sito con il materiale audiovisivo che veicola si rivolge agli adulti, cui cerca di espandere il campo visivo sulle nuove culture e lifestyle in cui le nuove generazioni sono immerse, e ai giovani verso i quali attua il tentativo di amplificare la lettura critica dei media attraverso la condivisione partecipata dei contenuti disponibili nella library della fondazione.
giuseppsignorile

Osservatorio Europeo di Giornalismo - EJO - - 6 views

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    L'Osservatorio Europeo di Giornalismo (EJO) diffonde Ricerca e Analisi sul giornalismo e sull'industria Dei media in Una Prospettiva Globale. Suoi Obiettivi Sono, Oltre la qualita Del giornalismo ed il rafforzamento della Libertà di Stampa, l'ampliamento della Comprensione dei Media e la Trasparenza degli Stessi.
protomarycosima

Al crocevia tra tempo scolastico e tempo libero: musica di sottofondo come innesco cogn... - 6 views

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    Il recente articolo apre un nuovo campo applicativo alla materia tradizionale della musica e alla sua diffusione e fruizione durante il tempo libero da parte dei giovani, è possibile cercare e trovare punti d'incrocio tra gradimento musicale e apprendimento. Sono stati analizzati gli effetti dell'ascolto di musica pop in sottofondo sulla performance logico - matematica. Un gruppo di 50 studenti italiani con un'età media di 16, 29 anni, frequentano un Liceo scientifico di Roma (Italia) sono stati esposti a 3 diverse condizioni: silenzio-assenza di musica, musica allegra-in modo maggiore e musica triste-in modo minore, durante lo svolgimento di compiti logico-matematici e spaziali. L'analisi dei risultati ha evidenziato differenti performance tra i diversi test e le condizioni musicali di sottofondo (un'attitudine allegra verso la matematica è predittiva di una buona performance matematica durante l'ascolto di musica in modo maggiore e viceversa). Lo studio conferma ricerche precedenti sull' induzione cognitivo-emotiva: nozioni matematiche precedentemente acquisite e soluzioni logiche nuove possono essere favorite da scelte consone di ascolto musicale attraverso la stimolazione acustica, in futuro si potranno considerare gli effetti positivi sulle aree accademiche e le possibili applicazioni nel campo della pedagogia neuro-cognitiva.
Matteo Griziotti

WEBULLI: sono i ragazzi a insegnarci la prevenzione dai rischi dei social network - 4 views

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    WEBULLI è un laboratorio creativo che nasce da "Industria Scenica", una ONLUS che, collaborando sia con enti pubblici e privati come referente qualificato per il supporto di interventi e programmazioni di percorsi che integrano le cosiddette "Visual Art" con temi sociali (principalmente di formazione). Il fine di WEBULLI è indubbiamente quello di prevenire cosiddetti comportamenti a rischio nell'utilizzo dei social network, tramite la realizzazione di una ricerca-azione di tipo quanti-qualitativo. Interessante è la modalità scelta per divulgare pratiche di utilizzo dei social network utili alla condivisione di conoscenza (o all'attivazione di nuovi percorsi), ovvero l'utilizzo di tecniche espressive per le quali gli adolescenti sono particolarmente entusiasti, come ad esempio il broadcasting di "video su youtube" o le etichette tipo "hastag" (in questo caso #WEARE) Consiglio la visione di questo primo progetto: https://www.youtube.com/watch?v=w_UMPZOKFw4 , di questa presentazione in infographic: https://prezi.com/ibrbwivavr0u/weare-social-media-education/ e di questo questionario, redatto dagli stessi ragazzi e condiviso su Google Drive: https://drive.google.com/a/students.uninettunouniversity.net/file/d/0BxJa9O2mZlBddWg4QlZJNUlVSzQ/edit
anonymous

Media violence is made to attract and entertain people: Responses to Media Literacy Les... - 7 views

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    la violenza nei media, uno tema da sempre analizzato e dibattuto dagli psicologi: ricordate ad esempio i famosi studi di Bandura sul modellamento? In questo articolo, pubblicato su JMLE, pubblicazione ufficiale del NAMLE, viene presentato uno studio condotto negli USA su ragazzi di circa 11 anni (6th grade che dovrebbe corrispondere più o meno alla nostra 1° media), i quali dovevano analizzare le azioni violente (violenza fisica, verbale e relazionala) in programmi televisivi prodotti per ragazzi/e e riflettere sui motivi per cui i produttori di media inseriscono tale violenza (faccio notare che il primo approccio consisteva nell'analizzare "Tom e Jerry" e "Shrek"). Fra i risultati, solo uno studente ha indicato esplicitamente il profitto commerciale come motivo per proporre programmi con contenuti violenti, mentre la maggior parte degli studenti vedevano il "solo" lato di intrattenimento. Anche per quanto riguarda gli effetti della visione di azioni violente sui comportamenti reali, si conferma la tendenza a sentirsi immuni da effetti negativi e a considerare altri soggetti, ad esempio i bambini più piccoli, come maggiormente a rischio. Per altri articoli pubblicati da JMLE, questo è l'indirizzo: http://digitalcommons.uri.edu/jmle/
Nicolina Strangio

Edoardo Fleischner - Progettista Cross Mediale - 7 views

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    Acquisiamo, in modo sempre più consapevole, il concetto di "Culture Partecipative". In questo Convegno (Millecanali Evolution Media) Edoardo Fleischner affronta i grandi cambiamenti del rapporto TV-spettatore, il quale diventa social, fornisce feedback erappresenta un pubblico mutato; Si allarga la filiera, dove i broadcaster, ne devono concedere l'ingresso, per ottenere un contributo di spessore al cross mediale. Viene reinterpretato il processo di costruzione delle competenze. Fleischner, ne illustra con estrema semplicità di linguaggio, i punti di forza.
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