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valentina11

SOCIAL NETWORK: effetti sui processi di socializzazione - 3 views

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    L'utilizzo dei social network ha cambiato il modo di concepire la quotidianità. Le persone infatti, vengono "illuse" da questi per via delle loro capacità molto elevate e coincise. Le nuove tecnologie ci permettono di incontrare molte persone, ma tendono a togliere l'originalità delle relazioni interpersonali. D'altra parte non si può ignorare la diffusione di queste in quanto si stanno estendendo e comprendono non solo il mondo adulto, ma anche quello dei giovani e dei più piccoli che "purtroppo", molto spesso vengono abituati ad utilizzare la tecnologia precocemente. Al giorno d'oggi i social network sono entrati a far parte della vita di ognuno di noi, c'è chi li utilizza per lavoro, per studio, per incontrare nuove persone o per contattare amici e parenti lontani con cui non ci si sente da tanto tempo; esempi di questi possono essere Facebook, LinkedIn, Instagram.
mvoltan

In che modo i social media stanno ri-modellando il sistema scolastico - 5 views

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    Questo articolo è stato pubblicato sul sito del centro ricerca per l'impatto sociale della comunicazione della Georgetown University Washington D.C. È interessante perché parte da un dato di fatto, ossia che i social media sono presenti nella nostra vita e che stanno cambiando il nostro modo di vivere e pertanto stanno rimodellando tanti aspetti uno di questi il nostro sistema educativo anche senza venga messo nel programma, non si tratta di analizzare aspetti morali o altro ma di osservare il dato di fatto che coinvolge genitori, insegnanti e studenti. Una domanda che si pone l'autrice dell'articolo è proprio questa: dato che i ragazzi dedicano molto tempo ai social media perché non consentire loro di usarli anche durante l'orario di scuola indirizzandoli in una attività didattica? Fa un esempio di come alcuni studenti di una contea hanno dibattuto sulla meieosi su Twitter utilizzando uno specifico hashtag, in questo modo hanno imparato ad usare un social in modo diverso, si sono divertiti e hanno studiato biologia. Prof. Carla Dowson dell'Università Cattolica di Cordoba sottolinea che anche se ci sono resistenze il nuovo trend diventerà uno standard. Importante in questo processo è il coinvolgimento della relazione non solo con gli studenti ma tra insegnati e genitori.
francylamoni

L'alfabetizzazione mediatica dovrebbe essere un corso obbligatorio a scuola? - 3 views

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    L'articolo ci fa riflettere sull'importanza di portare l'alfabetizzazione mediatica a scuola, poiché troppo spesso gli studenti gestiscono e diffondono grossolanamente la disinformazione senza saperlo. Bisogna far comprendere come i siti web traggono profitto dalle notizie fittizie, come lanciano gli algoritmi digitali e i robot e, soprattutto, come esaminare i siti Web sospetti che imitano i notiziari reali. La disinformazione online potrebbe sembrare un virus incurabile, ma le società di social media, i responsabili politici e le organizzazioni non profit stanno iniziando ad affrontare il problema in modo più diretto. Insegnare abilità di alfabetizzazione mediatica agli adolescenti e agli studenti più giovani proteggerà i lettori dalla disinformazione, proprio come insegnare una buona igiene riduce le malattie.
micheleadamo

Servizio Civile Universale strumento di crescita, impegno civico, inclusione sociale e ... - 1 views

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    Quante volte abbiamo sentito dire: " Bisognerebbe tornare a rendere obbligatorio il servizio militare per educare i nostri giovani?" Ma siamo sicuri che il servizio militare sia lo strumento migliore per insegnare ai giovani ad essere dei cittadini migliori? La funzione di un esercito è quello di difendere militarmente la nazione e quindi di conseguenza anche l'addestramento deve essere mirato a questo scopo? Esistono degli "istituti" nazionali che invece nascono con questo preciso scopo? Nel dibattito politico e purtroppo ancora più in campagna elettorale si strumentalizza l'argomento, fornendo soluzioni a problemi seri con strumenti non idonei, quando gli strumenti già esistono ma non vengono valorizzati e supportati con una programmazione nel tempo con scelte politiche chiare e condivise.
maurosolimano

Dipendenze comportamentali dal gioco: Quando il gioco si trasforma in sofferenza - 4 views

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    In questo articolo tratto dalla rivista online Educare.it , scritto dalla Dott.ssa Bevelacqua e il Dott. Chiapasco ,viene evidenziato quando il gioco online e il gioco d'azzardo da semplici svaghi si trasformino in sofferenza. Al pari di altre dipendenze quali la tossicodipendenza, la dipendenza per lo Shopping, per il sesso, per le relazioni, la dipendenza dal gioco può portare l'individuo ad innescare comportamenti ossessivi compulsivi, che possono sfociare in un atteggiamento patologico. La dinamica comportamentale vissuta da queste persone sembra avere sempre lo stesso riscontro. Al inizio il giocatore online adotta questa modalità come pratica sociale, o svago, poi diventa parte integrante della vita, nella quale la persona si rifugia da traumi o eventi che con difficoltà riesce ad affrontare nella realtà. Questi tipi ti comportamenti hanno esiti sempre negativi, portano la persona a disinteressarsi del lavoro, della famiglia e ad avere sostanziosi problemi economici. Gli autori di quest'articolo pongono l'enfasi sulla prevenzione e l'informazione dei rischi per gioco online, soprattutto nei giovani. Incoraggiano prima i genitori ad adottare un atteggiamento responsabile verso le nuove tecnologie (ormai indispensabili nella vita quotidiana). Suggeriscono inoltre, di monitorare con attenzione eventuali segnali problematici da parte dei ragazzi e di promuovere attività sociali non solo tecno-mediate.
martaru

Il Metaverso e la didattica nel Metaverso: analisi dei principali studi - 3 views

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    Frutto della collaborazione tra le Università di tutto il mondo (Cina, Francia, Turchia, Corea del Sud, Sudafrica, India, Palestina, Pakistan e Spagna), questo studio pubblicato il mese scorso è tanto una rassegna delle principali ricerche quanto un tentativo di definire i concetti di Metaverso e di didattica nel Metaverso, adottando una prospettiva temporale che va dalla loro comparsa ad oggi. Le nuove tecnologie che danno forma ai quattro tipi di Metaverso (Realtà Aumentata, Lifelogging, Mondi Virtuali, Mondi Specchio o paraversi), permettono applicazioni nel settore educativo che possono condurre ad ottimi risultati sia in ambiti specifici, come le scienze matematiche e ingegneristiche, sia in ambiti generici, come la motivazione degli studenti. Le ricerche, tuttavia, non si dimostrano esaustive dell'argomento (quasi tutte si limitano alla Realtà Aumentata e ai Mondi virtuali) e solo poche di esse si fondano su solidi dati empirici. Organizzando le conoscenze accumulate in oltre 15 anni di ricerche, lo studio in questione permette di far luce sugli aspetti considerati e quelli ancora da considerare.
claudiab1973

I social media: una potenziale causa e un trattamento per i disturbi alimentari - 2 views

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    In questa recente ricerca, pubblicata l'11 luglio 2022, è stata esaminata la letteratura presente sulla relazione tra disturbi alimentari e social media in un campione di ragazzi di età compresa tra i 13 e i 18 anni con e senza disturbi alimentari. Sono stati esaminati 8 articoli che descrivono gli esperimenti condotti da vari studiosi al fine di trovare le evidenze dell'influenza negativa dei social media sugli adolescenti in particolare nel campo dei disturbi alimentari. Gli esperimenti descritti negli articoli mostrano che i social media hanno una relazione diretta con i disturbi alimentari tra gli adolescenti, che i commenti alle fotografie postate sono un fattore che ha una forte influenza su di loro; l'abitudine di postare fotografie porta infatti all'insorgenza di un qualche sintomo di disturbo alimentare. È stato dimostrato come i social media portino a dare troppa importanza al proprio corpo facendo sviluppare problemi psicologici e mentali. Alcuni di questi esperimenti hanno indagato anche i fattori che influenzano la guarigione e si è visto che i fattori cognitivi comportamentali e sociali sono correlati con la capacità di recupero dei pazienti. Si è quindi ritenuto efficace un utilizzo dei social media nella futura progettazione del trattamento dei disturbi alimentari. La conclusione della ricerca è stata che i social media possono essere una potenziale causa dell'insorgenza dei disturbi alimentari, è importante però considerare il limite della ricerca che è rivolto ad una popolazione di ragazzi adolescenti e potrebbe non adattarsi agli adulti. L'altro dato importante è che i social media possono essere anche una soluzione efficace per risolvere i problemi legati ai disturbi alimentari.
Giulia Tocchetti

UN TENTATIVO DI MEDIA EDUCATION: IL CASO DELLE FAKE NEWS DURANTE LA PANDEMIA COVID-19 - 4 views

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    In questo articolo le autrici partono da alcune considerazioni: nell'infosfera in cui ci muoviamo oggi siamo sottoposti più che mai a una grande quantità di notizie, specialmente visto l'irrompere della pandemia globale Covid-19 - per questo, sostengono, è fondamentale sviluppare le capacità critiche degli utenti, affinché possano analizzare tali testi, valutarne l'autenticità, la parzialità e identificare le rappresentazioni che forniscono della realtà: solo così si formano cittadini attivi e consapevoli, capaci di navigare nel nuovo panorama sociale. Nello studio discusso all'interno dell'articolo, in una classe di lingua inglese, di terza superiore, di un istituto bilingue brasiliano, viene effettuato un intervento pedagogico che, sfruttando materiali direttamente presi dal web, si pone l'obbiettivo di stimolare l'occhio critico degli studenti proprio rispetto alle fake news: viene creato un contesto di apprendimento collaborativo dove i discenti sono invitati ad analizzare tali materiali e discutere sul fenomeno della disinformazione online, dando ciascuno il proprio personale contributo. L'obbiettivo dell'articolo è dimostrare la realizzabilità e la fruttuosità di una simile pratica formativa, ai fini di alfabetizzare i giovani in senso ampio e renderli cittadini liberi.
danielapasqua

studio basato su un programma di media literacy education sulla salute sessuale degli s... - 3 views

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    Il presente contributo riguarda uno studio americano pubblicato sul Journal of Youth and Adolescence, studio che descrive gli effetti del programma "Media Aware". I messaggi veicolati dai media, infatti, spesso fanno sembrare attraenti comportamenti sessuali rischiosi e relazioni non sane. "Media Aware" è un programma di salute sessuale diffuso via web e rivolto agli studenti delle scuole superiori che promuove il pensiero critico verso i messaggi veicolati dai media e diffonde informazioni medicalmente corrette riguardo alla sessualità. Uno studio randomizzato controllato è stato condotto nel 2019-2020 negli USA con gli studenti di 17 scuole superiori. Lo studio riguardava gli effetti immediati e nel breve periodo (3 mesi) del programma Media Aware. Il programma ha avuto un forte impatto già nell'immediatezza: è stato infatti dimostrato che "Media Aware" ha migliorato le conoscenze degli studenti in materia di salute sessuale e il pensiero critico circa i messaggi veicolati dai media, aiutandoli a sviluppare competenze che permettano loro di decostruire i messaggi ricevuti; ha inoltre corretto le loro credenze sbagliate riguardanti i rischi legati ai comportamenti sessuali. Ci sono state differenze legate al sesso dei partecipanti: per quanto riguarda le femmine, il programma ha migliorato la loro comunicazione con le figure familiari riguardo alla salute sessuale e le loro credenze riguardo al sesso. Per quanto concerne i maschi, il programma ha permesso loro di rivedere le loro credenze circa la violenza nelle relazioni. Gli studenti hanno dato un feedback positivo riguardo a questo programma, dimostrando di apprezzare particolarmente il fatto che si sia svolto on line. In definitiva, il programma Media Aware ha dimostrato di migliorare la salute sessuale e la comunicazione circa la salute sessuale negli studenti delle scuole superiori.
Valentina Sebastiani

Disturbi alimentari e social network: i rischi della fitispiration - 3 views

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    Articolo centrato sull'influenza dei Social network nei disturbi alimentari. Nell'articolo viene presentato il tema altamente sviluppato attraverso i Social Network della "fitispiration", che rappresenta la tendenza a ispirare le persone a raggiungere obiettivi inerenti alla forma fisica o alla salute attraverso l'esercizio fisico o la dieta, e di come questa influenzi i disturbi alimentari negli adolescenti. Si è constatato che anche se il messaggio iniziale dei social è positivo, spesso tende ad insinuare nel ricevente un senso di inadeguatezza fisica. L'articolo puntualizza però che il cliente del Social network dovrebbe tener presente che tutti i messaggi pubblicitari o i contenuti dei cosiddetti Influencer sono quasi sempre immagini o video che vengono modificati o ritoccati per mostrare solamente il meglio!
anonymous

Body Image Concerns: The impact of digital technologies and Psychopathological Risks in... - 4 views

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    Lo scopo dello studio condotto dai Professori Martina Mesce, Luca Cerniglia e Silvia Cimino era indagare come l'uso di Internet, ed in particolare dei social network, potesse rappresentare un fattore di rischio per l'insorgenza di disturbi psicopatologici internalizzanti o esternalizzanti, nonché di problemi legati all'immagine del corpo. Il campione, costituito da adolescenti maschi e femmine è stato suddiviso in tre fasce d'età: prima, media e tarda adolescenza. Si voleva indagare la correlazione tra le variabili dipendenza da social media (SMA - Social Media Addiction) e concetto di immagine del corpo (BIC - Body Image Concern), sul presupposto che la condivisione tra pari mediante i social media sia fortemente incentrata sull'immagine e per tale motivo possa esercitare una pressione maggiore rispetto al confronto sociale offline. È risultato che, ad eccezione della fascia tarda adolescenza, i ragazzi e le ragazze reagiscono in maniera diversa a questo tipo di confronto: mentre i maschi esprimono disagio attraverso sintomi esternalizzanti (es. aggressività), le femmine tendono a problemi internalizzanti (es. depressione). L'insoddisfazione corporea dei maschi sembra correlata alla presenza sui social media di immagini legate alla massa muscolare, con possibile sviluppo di problemi psicopatologici di dismorfia muscolare, mentre per le femmine si manifesta attraverso disturbi dell'alimentazione nel tentativo di raggiungere un ideale di magrezza. Per entrambi, la percezione della discrepanza tra l'ideale interiorizzato proposto dai media e il proprio corpo reale conduce all'insoddisfazione del corpo. Un'alfabetizzazione precoce all'uso dei media potrebbe concedere ai c.d. "nativi digitali" strumenti adeguati a proteggersi da tali influenze e sviluppare un concetto di sé che vada al di là dell'immagine.
lorenzinibarbara

La dipendenza da web? Si batte con un videogioco - La Stampa - 0 views

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    Articolo interessante in cui il Prof. Giuseppe Lavenia, psicologo e psicoterapeuta, oltre a dare delle linee guida sul ruolo genitoriale nell'educazione mediale, ci parla del Progetto del Ccm del Ministero della Salute rivolto a studenti delle scuole medie per l'acquisizione di consapevolezza nell'uso delle tecnologie, in particolare di internet, per l'apprendimento di strategie di autoregolamentazione e autodisciplina, anche e soprattutto a livello emotivo per superare dipendenze e frustrazioni. Cosa ancora più interessante, l'apprendimento avviene attraverso un videogioco!
carusoneroberta

Lezioni Americane Leggere Calvino attraverso McLuhan, per una pedagogia dell'immaginazi... - 1 views

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    Punto di partenza tra i due intellettuali la celebre definizione "il mezzo è il messaggio". Le sei lezioni americane di Italo Calvino inquadrano sei aspetti fondamentali; leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità, e consistenza, proiettando il proprio essere attraverso gli altri. McLuhan pioniere della nuova scienza dei media, Il quale mise le basi della critica letteraria, decisero di trovare una relazione tra letteratura e nuovi media, tra pedagogia e immaginazione.
alexaballarin

Minori ed internet educazione ad un uso consapevole del web - Net Reputation - 18 views

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    Internet è uno strumento indispensabile e a disposizione di tutti, minori compresi. Qualche spunto per una educazione ad un uso consapevole del web e dei social network. Sempre più le vicende di cronaca rendono fondamentale affrontare le questioni dell'educazione ai nuovi strumenti di comunicazione (e fruizione dell'informazione) che internet ci mette a disposizione. Siamo connessi h 24 grazie a Smartphone che per prestazioni (velocità CPU, memorie, dimensioni schermo) e per connettività (spesso in Italia le connessione ad internet da cellulare risultano anche più veloci delle "adsl normali") sono molto più potenti dei "vecchi pc" e ci consentono di fare acquisti, chattare, leggere, comunicare, cercare musica online, formarci ecc. ecc. Questi processi cambiano il nostro modo di pensare, il nostro modo di relazionarsi agli altri, di acquistare, di studiare ecc. E' quindi necessario un "supporto" che vada in tante direzione, non solo tecnico informatico (come si usa un determinato software o un determinato dispositivo) ma più profondo, "olistico", che possa andare in profondità, per esempio spiegando come funzionano davvero i social, quali sono i meccanismi che sottintendono alla pubblicità e al marketing sui social network e sul web, come individuare una fonte attendibile ed evitare "fake news" e bufale, come utilizzare in sicurezza un motore di ricerca, le regole da tenere in ambito social, comprendere le dinamiche dietro al "gaming" e alle chat nei giochi online ecc. In questo processo di comprensione non devono esser coinvolti solo i ragazzi ma è fondamentale coinvolgere anche i docenti ed i formatori e i genitori.
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    Gli adolescenti devono imparare ad essere critici nei confronti del materiale che trovano su internet, ma devono essere anche creativi. Poichè i ragazzi, di tutte le età, passano sempre più tempo davanti al loro smarthphone, gli adulti (genitori, docenti e formatori) sono tenuti ad agire come "interpreti": devono saper comunicare la molteplicità della realtà , rendere pubblico il pericolo nascosto dietro la community. I giovani sono sempre più esposti, tramite l'accesso alla rete, ad immagini di violenza, sesso, droga. I confini tra infanzia ed età adulta diventano sempre più confusi ed i ragazzi non sempre sono pronti ai cambiamenti repentini proposti dalla rete. In un tempo come il nostro, dove entrambi i genitori lavorano, i ragazzi passano parecchio tempo da soli, imparando ad usare i media attraverso l'esplorazione ed il gioco, anche attraverso gli errori. La scuola, tramite gli insegnanti, dovrebbe insegnare agli alunni a sviluppare il proprio senso critico, a prendere coscienza della complessità dei media, della diversità offerta, per poter agire secondo la propria coscienza ed i propri valori. Ma è difficile per le istituzioni scolastiche formare i ragazzi se non si hanno a disposizione, nelle proprie strutture, gli strumenti necessari (computer, LIM, ecc.): solo lavorando a contatto coi giovani, sulla rete, si possono valutare insieme caratteristiche, pregi e difetti. Gli insegnanti dovrebbero essere più formati al mondo digitale, spesso troviamo insegnanti che non hanno mai visto un computer, che utilizzano un cellulare di vecchia generazione e quindi trovano difficoltà a trasmettere nozioni che non hanno!
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    Si tratta di un articolo scritto da Marco Pini, formatore e consulente web, pubblicato da Net Reputation, del cui team Pini fa parte. Il link di questo post è suggerito da MiurIstruzione.it, nell'ambito dell'articolo:" La Media Education nelle scuole, ecco perchè è importante". L'accento è posto sulla centralità di un supporto in ambito educativo, genitoriale e scolastico, nell'utilizzo dei media. Questo supporto deve andare in tante direzioni, e non deve essere solo tecnico informatico ma più profondo e "olistico". Non serve reprimere o censurare, ma FORMARE e la scuola deve essere all'avanguardia nelle competenze e nelle conoscenze dei nuovi strumenti digitali. Sono inseriti , all'interno di questa presentazione, anche due video e delle interviste sul bullismo e sul cyber bullismo, più la possibilità di scaricare gratuitamente un e-book sullo stesso argomento. Inoltre troviamo il link di un interessante video " della Stampa sulla reputazione digitale e sul recruitment e un link che collega alla traduzione dall'inglese di una lettera/contratto su cui troviamo 18 regole sull'utilizzo del primo smartphone, scritte, come biglietto di accompagnamento al regalo, da una madre al figlio tredicenne. Per concludere troviamo un video del Garante per la protezione dei dati personali dal titolo: Social network: quando ti connetti, connetti anche la testa!
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    L'articolo pone l'evidenza sull'utilizzo del web da parte dei minori, essendo internet uno strumento di conoscenza ormai indispensabile per la vita di tutti i giorni è necessario farne la sua conoscenza e, soprattutto è importante utilizzare con consapevolezza tutti i dispositivi che ci permettono di essere connessi h24. Il Web viene fruito dai minori tramite dispositivi mobili che aumentano la portata e la possibilità di navigare sulla rete in occasioni diverse ed alle volte, fuori dal controllo di un adulto. Ad oggi si parla spesso di cyberbullismo , una forma di bullismo digitale ma comunque reale; inoltre molto frequente è la nomofobia, una patologia che si manifesta come la paura di restare disconnessi dal proprio cellulare. Quindi, la conoscenza è la miglior soluzione per un utilizzo intelligente e consapevole del Web. Tuttavia, dai giovani, non viene ancora concepito come uno spazio reale al 100% , ma come un luogo privo di regole grazie al quale è possibile sfogarsi. L'educazione ai nuovi media è quindi indispensabile e l'articolo elenca una serie di consigli (legati soprattutto al rispetto della privacy), per imparare ad utilizzarli.
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    Questo articolo si propone di Marco Pini (formatore, divulgatore, consulente Seo) di dare consigli utili e pratici alle famiglie per educare i minori ad un uso consapevole del web. Da una prima infarinatura di cos'è la media education, quali sono i rischi ma anche i tanti vantaggi per l'apprendimento. Alla fine, parte che ho trovato molto interessante, mette a punto una serie di consigli pratici per poter aiutare le famiglie ad indirizzare i propri figli nella direzione dell'utilizzo consapevole del web.
fedeballatore99

Affrontare il sovrautilizzo dello smartphone attraverso la media education - 3 views

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    L'articolo in questione prende in esame l'argomento del sovrautilizzo dello smartphone in particolare tra i giovani. Il consumo eccessivo dello smartphone è dovuto al fatto che oggi esso sia uno strumento onnipresente nella vita quotidiana, ed oltre ad essere utile in certi ambiti lavorativi, tende a fornire stimoli piacevoli (come ricompense sociali) che conducono l'individuo ad utilizzarlo sempre di più. Il problema del «sovrautilizzo» è stato affrontato all'interno del progetto «Benes- sere Digitale - Scuole», un intervento formativo di educazione ai media volto a formare gli insegnanti all'utilizzo consapevole e produttivo dei media, promosso dall'Università di Milano-Bicocca in collaborazione con Fastweb S.p.a. L'efficacia è stata testata in un quadro di studi controllati randomizzati, su gruppi di studenti delle scuole superiori durante l'intero anno scolastico. Il progetto comprende quattro moduli, ma nell'articolo è stato descritto solo il primo: gestione del tempo e dell'attenzione, il quale prevede che gli studenti riflettano sulle loro abitudini basandosi su dati quantitativi ottenuti da un'app di monitoraggio delle attività online (RescueTime). I risultati confermano che l'intervento ha contribuito a ridurre significativamente il sovrautilizzo dello smartphone e le percezioni di uso problematico fra i partecipanti. Lo scopo finale dell'esperimento è di spingere gli studiosi dei media a concentrarsi maggiormente sulle strategie educative per affrontare l'uso eccessivo del digitale, suscitando maggior sensibilità sull'argomento.
giuliana1996

The power of the like in Adolescence - 1 views

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    Questo studio ha indagato come la popolarita delle foto pubblicate influenzi le risposte comportamentali e neurali.
mtripepi

Il corpo vittima dei social - Il Giornale della Società Italiana di Psicologi... - 1 views

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    Tale articolo è stato pubblicato nel 2019 dal Dott. Enrico Prosperi, medico chirurgo specialista in Psicologia Clinica responsabile della Società Italiana di Psicologia Clinica Medica (SIPCM). L'autore presenta una riflessione su come, adulti ed adolescenti, interiorizzino stereotipi fisici non solo per mezzo dei rimandi sociali da parte delle figure autoritarie o paritarie a loro vicine, ma anche venendo influenzati dai modelli proposti virtualmente mediante l'utilizzo dei social network, agognando ad un corpo che spesso si configura essere come estremamente distante da quello che si possiede. Il mancato raggiungimento di un'immagine corporea desiderata, rispetto a quella posseduta, può provocare negli utenti gravi sentimenti di inadeguatezza e frustrazione, oltre che dispercezioni della propria immagine corporea. Per evitare queste dannose conseguenze psico-fisiche sui singoli, e per fuggire dalla possibilità che lo stile di vita sano e salutare promosso dai più noti influencer diventi un fattore scatenante di problematiche legate ad una scorretta nutrizione, è necessario costruire programmi di alfabetizzazione mediatica che permettano a tutti gli utenti dei social network di conferire il giusto peso a tematiche inerenti qualità valoriali piuttosto che fisiche.
cabriolet

I nuovi media tra eredità, identità e legame - 4 views

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    In questo articolo, Diego Zanelli, dottorando alla università del Galles, Trinity Saint David, ci parla di quelli che sono oggi i nuovi media immersi in una realtà che è sempre più un punto d'origine verso la multimedialità. Il medium, ogni nuovo media, fa da filtro verso quell'altra dimensione dove il corpo non ha modo di arrivare e, dall'altra parte, c'è un altro, che è ognuno di noi ma diverso da ognuno di noi. E' come guardarsi allo specchio da piccoli e non sapere che dall'altra parte ci siamo noi. L'immagine che ci restituisce il medium, però, la possiamo cambiare grazie ad un qualsiasi software, o ci consente di essere altri con molteplici identità (Facebook). I nuovi media sono utilizzati da tutti ma non per tutti con la stessa facilità o lo stesso scopo. Zanelli divide i nativi digitali (la nuova generazione che è cresciuta a pane e internet e che non ha avuto bisogno di istruzioni) da quelli che chiama "immigrati" digitali (la vecchia generazione che non ha invece avuto istruzioni a sufficienza per immergersi nell'utilizzo dei nuovi media) con una introspezione che rasenta la psicoanalisi nelle parti in cui misura l'Altro nel non-spazio di Internet.
lidiapirovano

Nomofobia: l'ansia di non essere online e rintracciabili. No-Mobile-Phobia - 4 views

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    Questo articolo mostra le conseguenze comportamentali dell'uso costante degli smartphone tanto presenti nelle nostre vite tanto da diventare una vera e propria "addiction" che comporta anche la nascita di nuovi fenomeni come questo della Nomofobia (no-mobile fobia). Nell'articolo viene data una definizione del fenomeno andando ad analizzare le caratteristiche e al come riconoscersi nei comportamenti che attuiamo ogni giorno. Passa poi a spiegare come possa essere considerata una nuova dipendenza e analizza chi possono essere i soggetti piú a rischio di svilupparla. Sicuramente si tratta di un fenomeno da indagare e che dovrebbe essere messo in evidenza in quanto sempre piú diffuso. La Media Education potrebbe sicuramente aiutare le persone, soprattutto i giovani, a riconoscere i comportamenti in modo da riacquisire una modalitá di pensiero consapevole.
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    Purtroppo una delle conseguenze negative dell'utilizzo dei nuovi media risiede proprio nella dipendenza, "addiction", che crea nelle persone. Nella sua accezioene negativa, la dipendenza patologica, genera disagio e spesso impedisce o compromette lo svolgimento delle relazioni di coppia. Spesso è una problematica che riguarda i giovani, ma può colpire anche gli adulti, che si trovano a contatto con un nuovo modo di gestire le relazioni, senza avere la giusta preparazione per affrontare gli insidiosi pericoli che la tecnologia senza controllo porta.
marisaccomani

Privacy online: decisioni e consapevolezza nell'utilizzo di Internet - 1 views

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    Questo articolo, tratto dal sito "State of mind", descrive quali sono i pericoli derivanti dalla condivisione dei dati personali on line. Quando ci colleghiamo ad un sito, quando decidiamo di acquistare qualcosa on line o scarichiamo un "app", ci viene richiesto non solo di pubblicare i nostri dati personali, ma di accettare quello che di questi dati ne verrà fatto. La tempestività con cui accettiamo deriva da un processo decisionale che segue la via breve, un processo cognitivo rapido ed economico, non privo di conseguenze. Internet non dimentica, la cancellazione di un applicazione, non implica la cancellazione delle nostre informazioni, Essere consapevoli delle nostre azioni potrebbe aiutarci ad evitare errori e ad imparare ad utilizzare al meglio uno strumento che altrimenti diventerebbe un potenziale nemico.
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