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crileone

Zygmunt Bauman: "Il futuro non esiste, va creato" - 3 views

"Devo deludervi, non sono un guru", ha esordito Zygmunt Bauman, aprendo il suo intervento milanese a Meet The Media Guru: "non vi dirò come condurre la vostra vita". La conferenza di Bauman, uno de...

Guru Futuro Social Network Relazioni Conoscenza Media education

started by crileone on 24 Mar 15 no follow-up yet
giuseppsignorile

Derrick de Kerckhove: La società del futuro? Meno individui e più tribù - 3 views

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    Derrick de Kerckhove, 70 anni tra pochi giorni, è uno dei più conosciuti sociologi a livello internazionale. In questo articolo, ci spiega la sua visione del futuro.
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    Seguire le sue videolezioni per il corso di Psicotecnologie è stato come andare sulle montagne russe :)
francescaaruna

Bambini tecnologici - Rapporto con i media - 8 views

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    L'articolo, preso dal giornale la Repubblica, tratta l'argomento, attuale, del rapporto tra giovani e media, attraverso l'intervista allo psicologo Giuseppe Riva, docente di psicologia dei nuovi media di Milano , che spiega quanto è delicato il legame tra i vari supporti high tech e il cervello dei nostri figli e di come gestire al meglio il rapporto dei minori con Internet . Inoltre apre una discussione sui vantaggi e svantaggi dell'utilizzo dei computer e dei social, da parte dei giovani. Senza demonizzare l'uso dei social e internet è importante per i giovani poter avere sempre lo stimolo dalla famiglia a relazionarsi in modo diretto con la realtà e i propri coetanei.
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    Da una ricerca condotta da Lenzi e coll. presso l'Università di Padova nel giugno del 2015 intitolata ' Facebook ha lo scopo informativo di favorire l'impegno civico negli adolescenti?' dimostra l'associazione tra siti di social networking e l'impegno civile sono mescolati. Il presente studio si propone di valutare un modello teorico che collega l'uso informativo di Internet-based social media (in particolare, Facebook) con competenze civiche e le intenzioni per il futuro impegno civico, tenendo conto del ruolo di mediazione delle discussioni civili con la famiglia e gli amici e la condivisione della news online.I partecipanti sono stati 114 gli studenti delle scuole italiane di età compresa tra 14-17 anni (57% maschi). Il percorso di analisi è stato utilizzato per valutare il modello teorico proposto. I risultati hanno mostrato che lo scopo informativo di Facebook è stato associato con livelli più elevati competenza percepita di azione civica in età adolescenziale, sia direttamente che tramite la mediazione di discussione civica con i genitori e gli amici (offline).Livelli più elevati di competenze civiche, poi, sono stati associati con un intento più forte di partecipare al dominio civico in futuro. I nostri risultati suggeriscono che Facebook può fornire agli adolescenti ulteriori strumenti attraverso i quali possono imparare attività civiche o sviluppare le competenze necessarie per il futuro.
giannib71

Adolescenti - 2 views

Adolescenti Il mondo degli adolescenti e' sempre stato in movimento, cangiante ma negli ultimi anni con l'avvento delle nuove tecnologie questa accelerazione e' diventata ancora più dirompente. Il ...

started by giannib71 on 17 Mar 21 no follow-up yet
giopelle

Privacy, Francia avverte genitori: non postate foto di figli. In futuro potrebbero denu... - 3 views

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    PARIGI - Non è detto che vogliano essere condivisi. Guardati, sfoggiati. Le bacheche dei social sono tappezzate ogni giorno con immagini di bambini, Uno scenario che si sta profilando molto vicino a noi, in Francia. Un anno di detenzione oppure una multa da 35mila euro è quanto rischierebbe un adulto che pubblica un'immagine di un bambino (anche di suo figlio), senza il consenso dell'interessato. C'è una legge sulla privacy molto restrittiva che prevede che il figlio, una volta cresciuto, possa far causa ai genitori e mandarli addirittura in carcere per non averlo debitamente tutelato online. La legge francese parla espressamente «di obbligo di responsabilità di ciascun genitore nei confronti dell'immagine dei propri figli».Tra pochi anni, i bambini di oggi potranno facilmente portare le loro mamme e papà, colpevoli di aver pubblicato le loro foto online, di fronte a un giudice. Critichiamo spesso gli adolescenti per il loro comportamento in rete, ma i genitori non si comportano in maniera migliore. Non possiamo sapere oggi come il soggetto ritratto potrà sentirsi in futuro nel vedere quelle foto . Il dibattito sull'opportunità di mettere un freno alla presenza dei minori in Rete impazza anche da noi, dove Telefono Azzurro ha recentemente diffuso dati allarmanti sulla pedofilia online.
c2018reduzzi

Rete 5G, rischi e opportunità per le connessioni del futuro. I medici di ISDE... - 3 views

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    Il seguente articolo riporta l'intervista fatta al dott. Agostino Di Ciaula (internista Asl Barletta-Andria e Trani nonche' Segretario Scientifico e Presidente del Comitato Scientifico ISDE) circa i rischi o meno dell'introduzione della tecnologia 5G. La rete 5G verra' definitivamente commercializzata in larga scala in larga scala mentre la sperimentazione e' gia' iniziata in diversi paesi d'Europa e non nel 2017, infatti ad esempio negli USA molte associazioni ambientaliste e di consumatori hanno gia' chiesto limitazioni a livello locale. La 5G sara' la base su cui si sviluppera' l'intera nuova rete mobile. Essa consentira' connessioni sempre piu' veloci , qualita' di servizio maggiore e sara' la base dell'Internet of Things. Il problema e' verificare se i timori di potenziali danni alla salute connessi a questa innovazione siano fondati o meno. La rete 5G registra una frequenza delle onde elettromagnetiche molto piu' elevata rispetto alle precedenti tecnologie arrivando fino alle decine di gigahertz (GHz)e siccome tali onde hanno meno capacita' rispetto alle tecnologie attuali di penetrare attraverso aria, vegetazione o attraverso le pareti degli edifici avranno bisogno di un numero maggiore di micro-ripetitori per Km quadrato (circa un milione). 170 scienziati di 37 paesi diversi hanno chiesto all'UE di bloccare lo sviluppo della tecnologia 5g fino ad accertamento dei rischi e la medesima linea e' stata tenuta anche dall'ISDE Italia. La sperimentazione sino ad oggi ha gia' rilevato notevoli problemi quali l'alterazione dell'espressione genica con conseguenti danni metabolici, effetti sulla cute, effetti circa esi di proteine e sui processi infiammatori , ovviamente come per l'utilizzo prolungato dei cellulari anche il rischio di tumori , effetti dovuti alle esposizioni croniche oltre a quelli biologici e persino il rischio dell'aumento dell'antibiotico-resistenza. Ma anche rischi che colpiscono l
Roberto LINZALONE

Il gioco come futuro dell'educazione - 9 views

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    la realtà virtuale e la realtà aumentata al servizio del Sapere
ciruzzobbell

Derrick de Kerckhove: La società del futuro? Meno individui e più tribù - 4 views

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    Derrick de Kerckhove, 70 anni tra pochi giorni, è uno dei più conosciuti sociologi di Internet a livello internazionale. Già allievo di Marshall McLuhan, docente universitario a Toronto e a Napoli, studia da anni gli effetti della rivoluzione digitale nei comportamenti umani e nell'interazione fra persone.
patrizia1

Come sarà la scuola dei veri Nativi Digitali? Il futuro nella flipped classroom - 6 views

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    come cambia l'insegnamento attraverso l'utilizzo della banda larga attraverso l'utilizzo di piattaforme dedicate: l'utilizzo "tematico" da parte dei docenti sfrutta ambienti virtuali di apprendimento consentendo nuove forme di apprendimento attraverso i metodi del problem solving ed imparando secondo il "learning by doing" sfruttando appieno le capacita' dei cosidetti nativi digitali.
ariannavib

Aula 3.0, la classe flessibile del futuro - 5 views

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    Aula 3.0 è un progetto che ha come obiettivo la trasformazione della classe scolastica in un laboratorio in cui gli studenti possono creare ricerche,indagini e apprendere al meglio attraverso la collaborazione. Quando pensiamo ad una scuola, siamo soliti avere in mente una struttura composta da apposite stanze caratterizzate da una cattedra, da banchi e da una lavagna con gessetto. Proviamo ora ad immaginare uno spazio completamente diverso, in cui non esiste una forma fissa per prendere posto nel banco assegnato, ma una classe componibile a proprio piacimento. La trasformazione dei banchi rettangolari in tavoli di forma circolare consente una migliore interazione tra gli studenti, una partecipazione attiva e lo svolgimento in gruppo degli esercizi assegnati.Immaginiamo ora di sostituire le classiche cartine geografiche sui muri con dei pannelli scrivibili e magnetici e di sostituire la lavagna col gessetto con lavagne interattive connesse ad un computer e accessibili ad internet.I mezzi di comunicazione interattivi e digitali consentono agli studenti di imparare tramite l'apprendimento fondato sull'esperienza e sull'indagine, abolendo cosi' la classica interrogazione che gli studenti sono soliti studiare a memoria. Le esperienze messe in atto dal MIUR hanno dimostrato che l'apprendimento avviene sempre più in ambienti virtuali. Pensare quindi ad un insegnamento di questo tipo è decisamente stimolante e gratificante; gli insegnanti possono sfruttare la loro creatività per realizzare percorsi didattici sempre nuovi con l'obiettivo di stimolare l'attenzione,la collaborazione e il raggiungimento di un obiettivo da parte degli studenti i quali sono più motivati nel condurre ricerche scolastiche in internet e/o attraverso la realizzazione digitale di questionari.I ragazzi si sentono cosi' seguiti e non abbandonati nelle loro insufficienze,si sentono parte di un gruppo sviluppando certezze,una migliore comunicazione e aumentando l'autoefficacia.
federica domenella

#Coding: 300mila studenti imparano l'Abc della programmazione - 4 views

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    "Programma il futuro", nata dalla collaborazione tra Miur e Consorzio interuniversitario nazionale per l'informatica (Cini), partita lo scorso settembre con l'obiettivo di portare il «coding» - la programmazione informatica - nelle aule scolastiche. Progetto interessante ma purtroppo coinvolge troppi pochi studenti in una disciplina in continua evoluzione .
crileone

Zygmunt Bauman: "Il futuro non esiste, va creato" - 3 views

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    Trovo fulminante ciò che sostiene Bauman e a tratti anche preoccupante soprattutto per ciò che riguarda oggi le relazioni sociali e l'utilizzo di alcuni nuovi media. Condivido il pensiero che i nuovi media come la rete Internet, nella visione di Bauman portano con sé la disponibilità quasi infinita di conoscenza ma portano anche un numero di perdite collaterali quindi per certi versi un "non progresso" oltre ai noti pericoli. Lo studio della Media Education e i conseguenti scopi ci proteggono da ciò a cui siamo inevitabilmente esposti e che espone nell'articolo Bauman.
eliaalbino

MEDIA EDUCATION: contrastare il linguaggio d'odio e favorire la cultura del rispetto - 39 views

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    La scuola svolge un ruolo centrale nel processo della Media Education, in tutte le fasce di età, e supporta i genitori in questo complesso percorso. La politica e le istituzioni devo porre una maggiore attenzione alla Media Education, potenziando le attività didattiche e la formazione dei docenti. Risulta inoltre fondamentale istituire nuovi strumenti per contrastare il linguaggio dell'odio favorendo una cultura del rispetto (a partire dai più giovani per poi proseguire alla politica). La ministra Lucia Azzolina ha promosso una giornata di approfondimento, presso la Nuova Aula dei Gruppi della Camera dei deputati, sottolineando l'importanza di una nuova forma di alfabetizzazione digitale che fornisca un valido aiuto alla comprensione e utilizzo di questi nuovi strumenti di comunicazione. Fondamentale sarà per il futuro scrivere delle linee guida per l'Educazione civica rivolta alla Media Education per creare una nuova generazione di cittadini consapevoli e coscienti. Tra i relatori il professor Marco Gui, Università di Milano Bicocca, la professoressa Gianna Cappello, Università di Palermo, il professor Pier Cesare Rivoltella, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Nunzia Ciardi, Direttore del Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni, Rosy Russo, Presidente dell'associazione 'Parole Ostili'.
denisedesio

iGeneration: l'impatto delle nuove tecnologie su bambini e adolescenti - 9 views

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    Sebbene siano noti gli aspetti positivi della tecnologia digitale e le loro trasformazioni in particolare sulla Generazione Z; bisognerebbe insegnarla maggiormente nelle scuole alle nuove generazioni per diminuire il rischio degli effetti negativi che tali strumenti possono apportare e per ottimizzare il loro utilizzo. Giovani sempre più multitasking, problem solver, creatori attivi della loro conoscenza tramite procedimenti non lineari, veloci e rapidi che vivono internet e non semplicemente ci navigano; rischiano, a causa anche della non conoscenza approfondita degli stessi item, di sperimentare fenomeni di apatia, di mancanza di attenzione profonda ( "in internet si tende a passare da un rubinetto di informazioni all'altro ") di analfabetismo emotivo e di relazioni superficiali.
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    L'articolo è stato pubblicato il 5 aprile del 2017, dalla Dott.ssa Giulia Radice, psicologa psicoterapeuta cognitivo comportamentale, iscritta all'ordine degli psicologi della Lombardia dal 12/03/2015. Nell'esercizio della sua professione si occupa di ansia e panico, depressione, disturbi di personalità, trauma, lutti e separazioni, difficoltà relazionali e sociali. L'autrice nata tra il 1980 e 1990 si attribuisce l'appellativo di nativa digitale riproponendo in bibliografia l'articolo di Prensky "Digital Natives, Digital Immigrants" del 2001, dove egli identifica con questo termine gli individui che hanno vissuto a contatto con i mezzi di comunicazione digitale. All'interno dello studio, 1985 è la data che segna il passaggio cruciale dovuto alla diffusione di massa del computer, le persone nate prima di questa data che si sono poi approcciate al linguaggio digitale in una fase successiva sono definiti immigrati digitali da Prensky. L'autrice si interroga sul modo in cui le tecnologie digitali stanno trasformando le nostre vite, le nostre abitudini, le nostre abilità cognitive e i nostri comportamenti, interrogativo che genera il titolo dell'articolo: "come le nuove tecnologie ci stanno cambiando: la iGeneration". L'autrice presenta inizialmente l' Igeneration o generazione z, gli iperconnessi di cui molto ha scritto la docente Twenge , psicologa alla San Diego University, autrice di saggi ed articoli sull'adolescenza dove ha proposto un'analisi accurata della iGeneration attraverso il confronto con le generazioni che l'anno preceduta (Baby boomers 1946-1964, Generazione X 1965-1979 e i Millenials 1980-1994) individuandone otto tendenze che la definiscono: immaturità, iperconnessione, incorporeità, instabilità, isolamento e disimpegno, incertezza e precarietà e inclusività. Degli articoli e dei saggi della Dott.ssa Twenge non vi è traccia in bibliografia, così come di una parte della posizione di Cesare Rivoltella, che
massimomoretti

Hikikomori Italia: Chi sono gli hikikomori? - 9 views

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    Negli anni Ottanta la supremazia nel campo tecnologico consente al Giappone di vivere un momento di grandissimo splendore economico, ma l'intera società è sotto pressione. Lo sono i lavoratori, lo sono gli studenti, e questa pressione, oltretutto, si scontra con le contraddizioni di una società fortemente tradizionalista che sta correndo verso il futuro. È in questi anni che alcuni giovani, terrorizzati da ciò che li circonda, smettono progressivamente di andare a scuola, si chiudono in casa, mantengono sporadici rapporti con la famiglia e tagliano completamente le relazioni sociali. Non c'è Internet, ma c'è la tv e ci sono i primi videogiochi: chiusi nelle loro camere, i primi hikikomori consumano la loro esistenza nella solitudine. Non sanno di essere hikikomori (letteralmente dal giapponese "stare in disparte" perché questa etichetta verrà coniata dallo psichiatra Tamaki Saito nel 1998. Ai giorni nostri il fenomeno hikikomori non è più soltanto giapponese: gli hikikomori, anche in seguito all'affermazione delle tecnologie digitali, si sono moltiplicati e diffusi nel mondo, con percentuali in costante crescita. In Italia si parla di almeno centomila ragazzi che hanno scelto di isolarsi dal mondo: passano il loro tempo in Internet o a programmare computer o a giocare ai videogame. Mentre in Giappone gli hikikomori sono quasi totalmente maschi, in Italia c'è un 30% di ragazze che fa parte di questa triste squadra. Tuttavia, molti hikikomori riescono a venirne fuori, a ricostruire un rapporto con la realtà e con il prossimo. Le ricerche più recenti mostrano che gli adolescenti più solitari sembrano rispondere alle situazioni sociali in modo tale da perpetuare la propria solitudine. La ricerca futura dovrebbe indagare quando e come la solitudine temporanea diventa solitudine cronica e capire come si possa intervenire per evitare che ciò accada.
ornelladelcore

Action Video Games Make Dyslexic Children Read Better - ScienceDirect - 2 views

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    La dislessia, la discalculia, la disortografia sono disabilità dell'apprendimento che influenzano la capacità di processo scritto e talvolta anche parlato. Colpisce circa il 10% dei bambini, indipendentemente dalla loro intelligenza. Una delle principali sfide è essere in grado di identificare la dislessia nei bambini in età prescolare. È quindi cruciale ottenere presto diagnosticare e aiutare i bambini colpiti il prima possibile. In generale, la dislessia viene diagnosticata utilizzando difficoltà di lettura come primo indicatore; quindi, non prima del secondo o addirittura terzo anno della scuola primaria, a seconda della lingua. Invece, essere in grado di identificare e trattare questo problema anche negli anni prescolari garantirebbe una migliore possibilità di limitare il suo impatto e aiutare la capacità di lettura futura del bambino. Simone Gori, Sandro Franceschini, Milena Ruffino, Maria Enrica Sali,Massimo Molteni, Andrea Facoetti sono solo alcuni dei ricercatori di diverse università impegnati in questo e per questo scopo hanno sviluppato una serie di giochi seri . I giochi sono stati creati con un approccio multipiattaforma in modo da generare, in un unico sforzo, versioni di giochi per piattaforme mobili e il Web. Inoltre sono stati progettati per essere adeguatamente stimolante e divertente per i loro utenti target, oltre che efficace.I giochi sono progettati così come per allenare l'attenzione spaziale visiva, il suono vocale rapido identificazione e discriminazione, nonché visual-to-speechsound (cross-modal) mapping, mentre i bambini fanno terapia si divertono giocando. In questo contesto, i giochi hanno il vantaggio di mantenere alto motivazione e attenzione nei bambini, riducendo così il tasso di abbandono. La scuola potrebbe vedere nel futuro bimbi impegnati con videogame specifici e terapeutici.
isabellaciciolla

Homepage | Nuovi occhi per i media - 6 views

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    Nuovi occhi per i media è un interessante sito che promuove corsi di formazione, incontri, argomenti con un particolare interesse per le scuole allo scopo di educare ai media. L'obiettivo è creare nelle persone, soprattutto i giovani spirito critico e consapevolezza sui messaggi che arrivano dai vari canali di comunicazione e quindi sul variegato mondo che li circonda. Tra i vari articoli che si possono scorrere nel sito mi hanno colpito 2 notizie. La prima si riferisce ad un articolo che si intitola L'IGNORANZA DI INTERNET.In sintesi: un documentario il Corpo delle Donne viene bollato da YouTube come "non adatto al pubblico generico" dopo che per anni è stato trasmesso dallo stesso YouTube ed è stato mostrato nelle scuole medie, superiori e università. Altra scelta illogica Facebook rimuove un post dove veniva riportato il testo della canzone di Cecile presentata all'ultimo Festival di San Remo, minacciando di chiusura definitiva l'account per aver promosso una canzone contro il razzismo. Le cause di queste scelte discutibili sono automatismi che usati senza criterio ottengono come risultato ciò da cui i modelli matematici dovrebbero allontanare: l'errore! Il secondo articolo intitolato INTERNET BILL OF RIGHTS annuncia l'impegno del governo alla promozione e adozione dei prìncipi contenuti nella Dichiarazione del 28 luglio 2015 adottata dalla Commissione per i diritti e i doveri di Internet, istituita presso la Camera dei Deputati, allo scopo di costituire un percorso per la governance della rete definendo compiti e obiettivi in una logica multistakeholder. Lorella Zanardo, scrittrice e attivista italiana coautrice del documentario "Il corpo delle donne" ha promosso e redatto il terzo paragrafo della Carta dei Diritti, quello sull'educazione come parte imprenscindibile di un approccio civile ed evoluto ai media. Conoscenza e consapevolezza sono il futuro, Internet è solo uno strumento. Eccezionale , ma solo uno strumento che dipende
altymea

Programma il Futuro. Un nuovo progetto per le nostre scuole. - 1 views

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    Nelle scuole italiane dal 2014 ha preso il via un progetto di Media Education che prevede l'insegnamento di ciò che la dottoressa Jeannette Wing, a capo del Dipartimento di Computer Science della Carneige Mellon University di Pittsburgh, definisce "pensiero computazionale", attraverso la programmazione informatica (Coding). Il progetto, promosso dal MIUR in collaborazione con il Consorzio Interuniversitario Nazionale per l'Informatica, prevede l'introduzione di un'ora all'anno di Coding nelle scuole primarie che scelgono di aderirvi con l'obbiettivo di formare gli studenti sui principi di base dell'informatica fornendo alle scuole gli strumenti adatti e seguendo il paradigma dell'insegnare giocando. Attraverso questo programma integrativo, sempre più diffuso, i bambini potranno essere informati sul funzionamento dei nuovi sistemi di comunicazione e su come utilizzare questi strumenti al meglio. Sebbene forse potrebbe essere fatto molto di più nell'ambito della Media Edication approfondendo rischi e benefici di un utilizzo responsabile, questo progetto rappresenta sicuramente un ottimo punto di partenza in quanto intervento continuativo e svolto direttamente all'interno del sistema scolastico.
lorenzomagri

Identità digitale e narrazione di sé nell'era del web - 3 views

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    L'articolo si basa su come vengono definite le modalità di strutturazione ed identificazione del Se a fronte di produzioni narrative di studenti universitari in una comunità virtuale. Le relazioni che si creano e successivamente l'esporre, anche se in un contesto anonimo, di proprie informazioni personali come se lo stesso contesto non possa influenzare gli stessi rapporti interpersonali. Lo sviluppo della propria identità anche in contesti virtuali, un modellarsi continuo non riferito a tratti innati del se ben definiti e stabili. Lo studio è stato effettuato sulla piattaforma Blogspy reclutando studenti universitari i quali hanno aderito su base volontaria e in forma anonima registrandosi con un nickname. Gli studenti hanno interagito tra loro, definendo la propria identità e narrandosi all'interno della comunità virtuale. Questa realtà virtuale è diventata sempre più attuale nei giovani d'oggi che sono nati già nell'era digitale. Dallo studio dei risultati dei vari test effettuati risulta che a dispetto dell'anonimato i partecipanti hanno progressivamente svelato il loro se facendo paradossalmente riconoscere, in maniera palese, la loro vera dimensione e svelando il loro percorso di crescita con riferimenti ad accadimenti reali o riferimenti ad amici o parenti. Pertanto la piattaforma anonima ed a primo impatto depersonalizzante non ha avuto l'effetto creduto ma ha lasciato spazio ai partecipanti di accrescere la conoscenza del loro se e di spaziare anche su argomenti personali quali sviluppo futuro, studio università ed ambito familiare.
annamariacirino

Derrick de Kerchove e l'inconscio digitale - 6 views

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    In questo interessante articolo il sociologo e teorico della comunicazione Derrick de Kerchove definisce il concetto di "inconscio digitale" ossia come attraverso i social network la dimensione inconscia degli istinti e dei desideri di cui aveva parlato Freud che non si manifestano quindi a livello razionale, assuma una portata globale per la rapidita' attraverso cui l'individuo ha la possibilita' di accedere e raccogliere a livello cosciente una grande quantita' di dati. Attraverso la Rete vengono trasportate e condivise le emozioni, le esperienze, le opinioni che si trasmettono da persona a persona orientando in modo nuovo la lettura della realta' quotidiana e modificando le percezioni. Il web ha creato quella che de Kerchove chiama la "massa interattiva" costituita dalle connessioni tra tanti individui che non sono piu' silenziosi ma che hanno acquisito una coscienza sociale e che chiedono maggiore responsabilita' al potere che dovra' tenere conto del momento storico particolare, di questa "rivoluzione " che l'autore paragona a quella francese. In definitiva cio' che' interessera' davvero l'individuo digitale del futuro sara' la salute delll'ambiente e la sua salvaguardia che diventera' cosi' l'oggetto della ritrovata unione dell'umanita'.
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