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Emanuela Ippoliti

"La scuola tra DAD e DDI":le differenze tra didattica a distanza e didattica digitale i... - 3 views

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    A causa della tristemente nota pandemia dovuta al "Covid 19", lo scorso anno scolastico si è svolto (almeno in parte) e poi concluso con l'ormai nota DAD (Didattica a distanza), Il nuovo anno scolastico si è invece aperto con uno scenario migliore in cui si è inserita anche la DDI (Didattica Digitale Integrata); Quali sono le differenze? La DAD sostituisce interamente la didattica in presenza creando classi virtuali a cui studenti e insegnanti partecipano da casa attraverso l'utilizzo dei MEDIA. La DDI ,invece, come suggerito dallo stesso nome, è una INTEGRAZIONE della necessaria didattica in presenza, possibile anch'essa attraverso l'ausilio dei MEDIA; Attivata nella maggior parte dei casi nelle scuole superiori, è stata oggetto di particolare attenzione da parte del Ministero dell'istruzione , che ha chiesto agli istituti di dotarsi di un piano per l'attivazione in modo da non trovarsi in difficoltà in caso di necessità. Considerando le abilità che gli utenti hanno indubbiamente dovuto sviluppare in questi mesi in tema di "media literacy" (alfabetizzazione ai media) con il conseguente sviluppo di capacità di comprensione, fra le altre cose ,del contesto sociale e del momento storico, ritengo si possa pensare ad un futuro in cui la "Didattica Digitale Integrata" sia una parte fondamentale del processo educativo diminuendo il gap esistente tra l'educazione formale e la vita quotidiana dei ragazzi, già da tempo incentrata sul costante utilizzo dei media.
marinadangelo

Didattica a distanza e Autismo si può? - 4 views

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    Se l'utilizzo della didattica a distanza ha colto un po' tutti di sorpresa dobbiamo dire che lo è stato ancor di più per gli insegnanti di allievi e genitori di figli con disabilità. Ma lo spirito critico, l'empatia, la forte motivazione ed un buon programma pensato e studiato ad hoc ha reso tutto più coinvolgente ed interessante e istruttivo. L'ispettore scolastico intervistato ha definito la didattica a distanza la didattica della vicinanza come binomio possibile per l'inclusione scolastica soprattutto per i ragazzi affetti da dsa perché fatta di umanita', di intimita' Partendo da obiettivi minimi e graduali, aiutando lo studente a familiarizzare con gli strumenti associandoli ad attività piacevoli e, come indicato dall'associazione Dalla luna con il sistema di Token economy, si è riusciti a mantenere e a generalizzare le abilità nell'ambiente naturale. Così anche le varie testimonianze descritte nell'articolo successivo, l'utilizzo di vari sistemi tecnologici, video, whatsapp ecc. sono riusciti a mantenere il "contatto" con una concreta e fattiva continuità.
giadamureddu1

DAD: UN'OFFERTA DIDATTICA SOSTENIBILE - 4 views

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    La docente di Sociologia dei media digitali e Sociologia dell'educazione nell'Università di Torino, Simona Tirocchi, è stata protagonista di un'intervista durante la quale si sono esplorati vari aspetti relativi all'incontro tra la didattica tradizionale e la DAD, provocato dall'emergenza Covid-19. Si tratta di una vera e propria rivoluzione sociale, che porta con sé il totale sconvolgimento di luoghi e tempi, abitudini, relazioni e codici comunicativi tra insegnanti e studenti. Se da un lato la didattica a distanza, cui caratteristica peculiare la flessibilità, va incontro ad esigenze proprie di alunni con disabilità e bisogni educativi speciali, dall'altro ha evidenziato digital divide e knowledge divide, dettati rispettivamente da accesso diseguale alle tecnologie digitali e differenti competenze relative all'utilizzo strategico delle stesse. Non è certo che si adotterà una didattica completamente digitale in futuro ma è indubbio, ad avviso della Dott.ssa che da tempo si occupa della Media Education, che tutto ciò ha comportato un irrevocabile cambiamento della didattica in sé, delle modalità di insegnamento/apprendimento e delle consapevolezze relative all'utilizzo di una tecnologia che favorisce la relazione sociale, della quale non siamo fattore subordinato ma protagonisti.
Rita Cadoni

Didattica a distanza: 5 modi per renderla inclusiva - 4 views

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    La didattica a distanza sembra esser diventata panacea di tutti i mali nel contesto di emergenza in cui ci ritroviamo, ma occorre capire quali possano essere le differenze tra una valida metodologia e un surrogato della didattica, un tentativo di smontare l'insieme relazione-processo formativo riducendolo a mera prestazione occasionale, a pura performance tecnica per produrre. Qual è il vero significato della competenza digitale? Questa criticità appare molto evidente affrontando il tema dell'inclusività scolastica, per gli allievi con handicap e stranieri. Il parere di Dario Ianes, docente ordinario di Pedagogia e Didattica Speciale: La relazione è, per definizione, il contenitore e il significante del processo di formazione, dunque relazione e trasmissione dei saperi vanno di pari passo e non possono essere separate anche se in ambito virtuale.
massimomoretti

L'innovazione tecnologica nella scuola italiana. Per un'analisi critica e storica - 8 views

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    L'articolo, pubblicato nel 2016, evidenzia la rilevanza dell'introduzione delle tecnologie nella scuola italiana, processo che si è sviluppato negli ultimi quarant'anni. Inizialmente molti insegnanti furono influenzati dalle innovazioni modificando atteggiamenti e metodologie; tuttavia, a mano a mano che l'introduzione delle ITC nella scuola si andava affermando, emersero criticità e contraddizioni provocate da problemi tecnici, incompatibilità, mancanza di tempo e carenza di preparazione degli insegnanti. L'esperienza del passato, a fronte delle difficoltà verificate, rischia di passare in second'ordine o - addirittura - di essere dimenticata, unitamente al portato teorico e didattico caratterizzante la fase precedente. S'impone pertanto una riflessione critica attraverso la presentazione di alcuni lineamenti della storia dell'introduzione delle ITC nella scuola, delle concezioni che l'hanno accompagnata e dei rapporti che spesso, anche all'insaputa degli innovatori, si mantengono tra passato e presente. La tecnologia informatica fu introdotta ufficialmente nella scuola italiana nel 1985 (primo Piano Nazionale Informatica - PNI 1), affiancata agli insegnamenti di matematica e fisica del primo biennio della scuola superiore. Il PNI 1 nacque dall'idea che l'alfabetizzazione informatica costituisse l'unica via d'accesso alla società dell'informazione e dalla fiducia nella possibilità per gli strumenti e le tecniche dell'informatica di favorire lo sviluppo cognitivo degli studenti. In seguito, l'introduzione del linguaggio di programmazione, dei videogiochi e degli ambienti di scrittura indussero a ritenere il computer uno strumento di supporto per l'apprendimento, capace di dilatare la conoscenza e il processo per acquisirla, favorendo l'autonomia e la creatività, secondo un approccio cognitivistico-costruttivista. Negli anni Novanta, con l'avvento dell'ipertestualità, la tecnologia venne accolta nella scuola
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    con lo scopo di avvicinarla alla realtà vissuta dagli studenti a casa e in altri ambienti, contraddistinta dall'interazione tra parola orale, testi scritti, suoni e immagini. Le più recenti iniziative ministeriali da un lato spingono verso limiti più avanzati l'idea della partecipazione sociale, dall'altro sembrano riscoprire il valore di pratiche già sperimentate negli anni Ottanta e in parte dimenticate dalla scuola. L'articolo, in particolare, pone l'accento sulla pratica del coding, vale a dire sul processo finale di programmazione, quello della scrittura del codice attraverso l'uso di un determinato linguaggio. In sostanza, questa analisi storico-critica mette in evidenza come nel nostro Paese la normativa che regola l'introduzione del digitale nella scuola insegua l'innovazione tecnologica, tentando di stare al passo con questo processo fluido, rapido e costante.
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    FORM@RE - Open Journal per la formazione in Rete L'innovazione tecnologica nella scuola italiana. Per un'analisi critica e storica Technological innovation in the Italian school. A critical and historical analysis Camilla Moricca - Università degli Studi di Firenze, camilla.moricca@unifi.it Abstract L'introduzione tecnologica nella scuola è caratterizzata da ondate che si succedono conservando scarsa consapevolezza e ricordo della fase precedente. Il lavoro ripercorre in modo sintetico le principali iniziative istituzionali e le più note teorie di riferimento che le hanno accompagnate nell'ottica di favorire una consapevolezza storico-critica su ciò che l'esperienza ci può aver insegnato. Nell'ultima parte ci si sofferma su riferimenti oggi in voga, quali il coding e la robotica, chiedendoci se siano davvero nuovi e se poggino su criteri pedagogici fondati. Parole chiave: tecnologie dell'educazione; analisi storica; coding; robotica. Abstract Technological introduction into school takes place in the form of innovations that maintaining low awareness and memories of the previous phases. The work recalls briefly the main institutional initiatives and best-known theories of reference in order to foster a historical-critical awareness of what the experience may have informed us. In the last part we focus on references in vogue, such as coding and robotics, wondering if they are really innovations and if they are based on valid educational criteria. Keywords: educational technology; historical analysis; coding; robotics. 1. Introduzione L'introduzione delle tecnologie nella scuola ha rappresentato un avvenimento rilevante negli ultimi quarant'anni e il processo che l'ha accompagnata ha coinvolto direttamente molti insegnanti, influenzando i loro atteggiamenti e le loro concezioni metodologiche. Sembra quindi ragionevolmente importante soffermarsi a riflettere su questo percorso per comprenderne meglio la natura. Tuttavia sono carenti i lavori
lfracassi

NUOVA DIDATTICA - Nuovi media e partecipazione della conoscenza accademica - 4 views

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    Si fa riferimento ad un sito progettato da docenti universitari che hanno creato una nuova modalità di partecipare la conoscenza. Il progetto è curato da Pier Cesare Rivoltella e Pier Giuseppe Rossi e presenta tre manuali: "Agire didattico", "Agire Valutativo", "Agire Educativo". Non è ancora del tutto completato, ma gran parte dei contenuti è presente. Il sito è organizzato come un ipertesto in cui cercare significati e approfondire temi. Sono presenti riferimenti sia bibliografici che sitografici e collegamenti a teorie, autori, studi attorno agli argomenti della didattica e de. Il passaggio dal testo cartaceo al testo digitale aveva costituito semplicemente l'utilizzo di un nuovo strumento: il lettore di dbook in grado di permettere la lettura, nel senso di sfogliare le pagine virtuali. Su questo sito invece troviamo una diversa modalità per cui ogni testo è accompagnato da un indice dove poter selezionare anche specifici temi o capitoli grazie al collegamento ipertestuale. Ogni capitolo contiene la mappa dove esplorare tutti gli aspetti e degli approfondimenti che rimandano ad articoli. Ogni testo è corredato da bibliografia e, se esiste, sitografia. Faccio per esempio riferimento al capitolo "Le tecnologie dell'educazione" del manuale "L'agire didattico". Il capitolo è di Floriana Falcinelli http://nuovadidattica.lascuolaconvoi.it/agire-didattico/4-le-tecnologie-delleducazione/ Il sito prevede inoltre la possibilità di avere a disposizione alcuni strumenti utili allo studio: APPROFONDIMENTI E ATTIVITA', TEORIE, PSICO-PEDAGOGISTI, RIFERIMENTI NORMATIVI (si riferiscono alla scuola italiana), GLOSSARIO. Ogni psicopedagogista è accompagnato da un articolo di presentazione, una bibliografia e una sitografia che rimanda a lavori o siti degli autori in lingua originale (per Novak viene fatto rimando alla suo "costruire mappe concettuali" sul sito di cmap; alla pagina di Ausbel possimo trovare il link ad un sito dedicato al
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    Ogni psicopedagogista è accompagnato da un articolo di presentazione, una bibliografia e una sitografia che rimanda a lavori o siti degli autori in lingua originale (per Novak viene fatto rimando alla suo "costruire mappe concettuali" sul sito di cmap; alla pagina di Ausbel possimo trovare il link ad un sito dedicato al suo lavoro). Visitare questo sito è una esperienza diretta dell'evoluzione dei media e delle opportunità che la rete può offrire anche in campo accademico. Può servire come punto di partenza per approfondire temi legati all'educazione, alla didattica, alla valutazione, dentro i quali non manca la media education. E' un luogo adatto per una ricerca bibliografica e sitografica rispetto ai temi di interesse.
beatricebisanti

Educazione motoria, è possibile farla con didattica a distanza? - 5 views

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    Come ormai noto, la pandemia mondiale ha comportato una vera e propria rivoluzione nel mondo dell'istruzione a tutti i livelli. Il personale docente si è trovato in prima linea sia nel dover recepire le nuove metodologie di didattica a distanza, sia nel reinventare a proprio modo il metodo di insegnamento della propria materia, essendo tutto accaduto senza preavviso e in un arco temporale brevissimo. L'educazione fisica è da sempre materia curriculare, amata dagli alunni perchè percepita come attività di svago, libera da carichi cognitivi, ancora non percepiscono l'importanza dell'attività fisica legata alla salute e dello sviluppo psicofisico. L'articolo riporta la testimonianza di una professoressa di educazione fisica e di come essa abbia ricollocato la sua materia d'insegnamento all'interno della dad, essendo vietato lo svolgimento di esercizi fisici a distanza, la ri-progettazione è stata occasione per far sì che emergessero aspetti caratterizzanti della persona quali esercizio fisico, nutrizione e dipendenza e che l'attività didattica seguisse un percorso a moduli, la cui comprensione potesse essere verificata con google-models o test online. Esempio perfetto di crisi trasformato in opportunità, l'impossibilità di svolgere un'attività che lascia spazio a un nuovo punto di vista, il media che veicola un nuovo messaggio e che amplia il concetto pre esistente dell'ora di educazione fisica degli alunni.
valeee

Ragazzi e tecnologia, la scuola è impreparata: che dicono i dati - 1 views

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    Attraverso questo articolo, l'autore Paolo Ferri cerca di portare uno spunto di riflessione sull'impatto della pandemia da Covid-19 sull'uso della tecnologia digitale dei bambini tra i 0 e i 10 anni, e soprattutto delle loro principali figure educative, come maestri e genitori. La maggior parte di questi ultimi rientrano nella generazione dei cosiddetti millenials, persone nate tra il 1980 e la metà degli anni '90, che anche se non si possono definire "nativi digitali" come i loro figli, hanno conosciuto in età adolescenziale la tecnologia, la comunicazione e il web: tutti elementi che hanno scandito sempre di più la loro quotidianità fino a diventarne oggi una parte integrante. La ricerca "Bambini e lockdown" presentata nell'articolo, condotta dalla Società Italiana delle Cure Primarie Pediatriche con la collaborazione di un gruppo di ricercatori dell'Università di Milano-Bicocca e della spin-off dell'Università di Milano-Bicocca "Bambini Bicocca", si pone l'obiettivo di indagare i ritmi, le regole, le routine, l'esperienza educativa e didattica e gli stati emotivi dei bambini e dei genitori durante il lockdown, utilizzando dati raccolti in due indagini (2020, 2021) attraverso questionari. Attraverso l'approfondimento dei risultati, l'autore cerca di consapevolizzare il pubblico sull'importanza di formare insegnanti e genitori ad educare i piccoli a un uso ponderato e creativo dei dispositivi digitali e del web. In particolare, dai dati presentati si evince come le famiglie con bambini tra 0 e 10 anni, siano attrezzate dal punto di vita del possesso di device e di connessione internet, con un numero di strumenti tecnologici che tende a crescere con l'aumentare dell'età dei bambini, i quali non solo nel 2021 hanno trascorso più tempo davanti allo schermo rispetto all'anno precedente, ma sono anche sempre più spesso gli unici possessori ed utilizzatori delle loro periferiche digitali. L'autore ha voluto più v
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    [continua] L'autore ha voluto più volte rimarcare l'importanza di intendere i dati e i relativi risultati, come generati all'interno di un processo di "naturalizzazione" della vita sullo schermo dei bambini nelle opinioni dei genitori, che porterebbe a delle distorsioni nella loro percezione dell'effettivo tempo di utilizzo di questi dispositivi. Nella seconda parte della ricerca, emerge l'evidenza di una generalizzata carenza di strutture e formazione metodologica sulla didattica aumentata dalle tecnologie. Infatti, il tempo impiegato in attività di DAD/DDI è aumentato nel 2021, ma nonostante ciò, le metodologie impiegate non sembrano aver avuto alcuna evoluzione o adattamento alle nuove esigenze dei bambini e delle loro famiglie. Il principale problema, segnalato anche dai genitori, sembra essere l'ostinazione nell'adottare un approccio trasmissivo e nozionistico, tipico delle classiche lezioni frontali in presenza, che lascia poco spazio all'interazione e all'interattività, e che rischia di appesantire ulteriormente il carico cognitivo del bambino, di limitarne le capacità di attenzione e di comprometterne l'apprendimento. L'autore alla fine evidenzia la presenza di una correlazione negativa tra il titolo di studio dei genitori e il tempo di utilizzo dei device, prima di concludere rimarcando l'importanza di un'educazione all'utilizzo creativo, critico e costruttivo delle tecnologie digitali, che deve necessariamente passare per i genitori e gli insegnanti e quindi le istituzioni, per poter essere davvero efficace ed influenzare l'interazione quotidiana dei propri figli con la tecnologia.
gcastelletti

Nuove tecnologie e pensiero computazionale fra passato e presente: un'esperienza didatt... - 5 views

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    Il manifesto europeo delle competenze digitali del 2014, prendendo atto dell'entrata in quella che viene considerata la quarta rivoluzione industriale, sostiene in modo determinante la necessità di acquisizione di competenze digitali. In riferimento infatti, in "Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo" (2012), è possibile evincere che il compito principale della scuola "non sarà quello di inseguire lo sviluppo delle tecnologie ma quello di formare saldamente ogni persona sul piano cognitivo e culturale, affinché possa affrontare positivamente l'incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali e professionali, presenti e futuri". Tale premessa anticipa la descrizione, delineata nel seguente articolo, di un'esperienza didattica realizzata nell'a. s. 2016/2017 in continuità fra studenti di scuola primaria e secondaria di primo grado. Obiettivo dell'esperienza la sperimentazione di un approccio al pensiero computazionale (che a quanto risulta dai progetti proposti dal Ministero o da Centri specializzati è correlato all'introduzione nella scuola dell'uso del computer), mediante l'uso di piccoli robot programmabili attraverso un linguaggio di programmazione intuitivo e visuale o metodi "unplugged". L'importanza dello studio risiede nel fatto che la scuola nel suo complesso, a tutt'oggi, appare resistente alle innovazioni, mentre in commercio sono già disponibili kit robotici educativi che consentono ai bambini di esplorare concetti di programmazione in modo tangibile, a partire dall'età di tre anni. L'esperienza inoltre si avvalora di vari meriti tra cui l'emersione di potenzialità di alcuni studenti che nelle attività proposte hanno trovato effettive opportunità di successo e un'offerta di formazione di qualità, in un clima coinvolgente e collaborativo per i docenti.
amontalbetti

L'utilizzo delle mappe concettuali nella didattica - 5 views

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    L'articolo si propone di offrire uno spunto di riflessione sulla potenzialità delle mappe concettuali nella didattica. Le mappe concettuali, vengono utilizzate in misura crescente in tutte le attività didattiche: nelle scuole o in qualsiasi ambito di apprendimento, anche lavorativo, in quanto ritenute efficaci strategie per stimolare un apprendimento attivo, significativo (in grado di modificare le strutture cognitive del soggetto) contrapposto all'apprendimento meccanico. Questo strumento consente di connettere vari concetti, evidenziando le eventuali relazioni fra concetti diversi. Attraverso un grafico, il soggetto rappresenta le proprie conoscenze relativamente ad un argomento,. Ciascuno diviene quindi autore del proprio percorso di conoscenze, che potranno poi essere utilizzate per risolvere problemi, creare opportunità, acquisire concetti in ambiti diversi.
macrillocarmela169

Didattica a distanza. - 1 views

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    L'autore dell'articolo, del 17 Marzo 2020 del Sole 24 Ore, richiama sicuramente l'attenzione, su quello che da un mese a questa parte, si sta vivendo nel mondo. La didattica a distanza rappresenta una nuova modalità senz'altro innovativa, di fare scuola. E' per certi versi una sorta di "salvagente" che poi finisce con "il salvare tutti", insegnanti, studenti, famiglie. Questa nuova modalità punta a promuovere un'interazione con gli studenti, garantendo loro il diritto allo studio oltre che quella continuità che per forze maggiori è stata drasticamente, interrotta. Il docente in questa formazione a distanza, guida i suoi alunni prospettandogli una vasta gamma di scelte per apprendere, che siano video lezioni preregistrate, giochi interattivi educativi o videoconferenze, accompagnandolo in una bolla "artificiale" che però gli trasmette "sapere", utilizzando al massimo la tecnologia, come supporto in grado di farli sentire autori, scrittori produttori del proprio "cache" di conoscenze. E' come se la tecnologia oggi stia facendo indossare l'abito giusto all' Istruzione, quello che senza dubbio è importante avere nel "guardaroba" per sentirsi parte integrante di una community virtuale.
michelegiaconi2

View of La didattica universitaria a distanza durante e dopo la pandemia: impatto e pro... - 18 views

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    Anderson: definisce la didattica online come una tra le tante possibilità di insegnamento e apprendimento attualmente esistenti, avente come peculiarità la possibilità di offrire un accesso all'esperienza educativa più flessibile per quanto riguarda gli spazi e i tempi, dal momento che non implica la compresenza in un determinato luogo di docente e discenti e contempla la fruizione asincrona; tale caratteristica le consente di essere potenzialmente accessibile a un numero incredibilmente elevato di utenti, raggiungendo soggetti ai quali la frequenza a forme in presenza sarebbe preclusa, per motivi personali, lavorativi, economici, geografici . Sempre secondo Anderson, un ulteriore aspetto che la contraddistingue è il superamento del testo scritto come unico ambiente di apprendimento lineare e la proposta di un approccio multimediale, che sappia "abbandonare la logica sequenziale del manuale" per procedere in modo ipertestuale e reticolare, favorendo l'interazione tra i saperi e una concezione della conoscenza come costante costruzione e ridefinizione attuata dal soggetto in modo attivo, opportunamente sollecitato da stimoli provenienti sia dalla cosiddetta educazione formale, sia da quella informale e non formale. L'efficacia dei percorsi di e-Learning poggia in buona parte sul grado di autonomia che il fruitore sa esercitare e padroneggiare , in quanto egli stesso, libero da controlli e condizionamenti, è responsabile del successo del proprio processo di apprendimento. Arriverà speriamo il prima possibile, il tempo in cui verranno trovate e messe in atto contromisure al coronavirus "Covid-19" e assestamenti organizzativi e logistici efficaci al punto tale da consentire un ritorno alla piena frequentazione delle lezioni in presen
anonymous

La scuola ai tempi del coronavirus / Cultura / Home - Il Cittadino di Genova - 11 views

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    Il fenomeno della globalizzazione non conosce confini, interessa molti aspetti in grado di condizionare la vita delle persone. I processi di globalizzazione hanno prodotto conseguenze rilevanti sulla produzione, sull'occupazione, sui mercati finanziari, sulla modalità di comunicazione, sull'acquisizione di conoscenze, oggi scopriamo che la globalizzazione può favorire un processo di pandemia. Questa emergenza ha causato la sospensione di molte attività , limitato la libertà personale delle persone per cercare di contenere la diffusione del virus e ha causato la chiusura della scuola. Questa imprevista chiusura ha costretto le scuole ad attivare una didattica a distanza, al fine di tutelare la comunità didattica degli studenti. L'attività didattica a distanza si sviluppa con modalità e tempistiche diverse che non coincidono col tradizionale svolgimento dell'ora di lezione. Non è prevedibile di fatto quale potrà essere l'interazione con gli studenti. Forse la scuola fino ad oggi ha mostrato difficoltà ad adeguarsi alle trasformazioni della società, dei comportamenti, delle sfere cognitive e metacognitive dei giovani. Stiamo assistendo ad una evoluzione storica delle modalità di accesso alla conoscenza. Ora le ICT giocano un ruolo fondamentale, in poco meno di un mese il modello didattico tradizionale è stato trasformato. Questo aiuterà gli studenti italiani a un utilizzo più consapevole e critico delle tecnologie. Il cambiamento che sta coinvolgendo il sistema scuola ha delle conseguenze dirette anche su tutti gli elementi che lo costituiscono. Non è sufficiente essere nativi digitali per essere anche digitali consapevoli. Per avviare un percorso didattico è necessario famigliarizzare con l'ambiente digitale, l'insegnante deve riuscire a stimolare, far riflettere gli studenti attraverso la tecnologia. L'azione dell'insegnante deve partire dall'esperienza concreta degli adolescenti. E' d'obbligo, dunque, un'attenzione critica sull'argomento, vagliand
ellegiesse

L'università entra nel metaverso: alla Federico II di Napoli le prime sperime... - 10 views

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    L'articolo pubblicato su Forbes è del novembre 2021. Il giornalista Sergio Argante racconta come all'Università Federico II abbia preso il via un progetto di didattica ibrida, partecipata e laboratoriale, all'interno dei propri corsi di laurea.A valle del pesante tributo pagato dal settore dell'istruzione durante la pandemia, anche il mondo dell'education ha cercato soluzioni, tra cui per esempio la creazione e successiva massiccia diffusione di piattaforme educative, Attraverso questo potenziamento della digitalizzazione, la Federico II ha, primo tra gli atenei italiani, deciso di avviare la sperimentazione della Hybrid Learning Spaces, soluzione sviluppata da Hevolus Innovation e Microsoft Italia, attraverso la quale il metaverso è entrato nella propria didattica sia scientifica che umanistica.Si tratta di un modello basato su vere e proprie aule virtuali immersive che consentono di introdurre un nuovo modello educativo fruibile sia da remoto che in presenza, attraverso lezioni e supporto ai laboratori olografici dando vita a percorsi innovativi e soprattutto a immersioni esperienziali che possono rivelarsi decisive nei processi di apprendimento e che pongono le basi per una futura rivoluzione accademica.
anastasi1

Scuola e Didattica a Distanza - 8 views

Nell'articolo riportato dal magazine Io Donna, viene affrontato il tema della DAD e di come le scuole si sono preparate alla riapertura. Nello specifico viene descritto il modello organizzativo del...

media education tecnologia New Media scuola

started by anastasi1 on 19 Dec 20 no follow-up yet
alessialacorte7

Il video come strumento della didattica a distanza per studenti sordi - 5 views

Durante la pandemia di SARS-CoV-2, la formazione scolastica si è svolta a distanza, mostrando lacune significative nella pianificazione organizzativa nonché didattica. La gestione delle attività cu...

Didattica a distanza studenti sordi media didattici media education istruzione

started by alessialacorte7 on 26 Aug 23 no follow-up yet
viola-

TikTok e didattica - 3 views

  • come il social TikTok possa veicolare e promuovere dinamiche educative in contesti formali (scuola) e informali (casa)
  • è stato possibile utilizzare il social in senso educativo-pedagogico, sfruttando le sue logiche interne perseguendo un obiettivo preciso: #impararecontiktok.
  • A partire da un target di riferimento e da diversi argomenti e temi abbiamo sviluppato una serie di idee e progetti che potessero essere impiegati concretamente in aula.
  • ...5 more annotations...
  • lo scopo di questo progetto
  • incentiva studenti, alunni, professori ed educatori a prendere spunto dal lavoro pubblicato al fine di sperimentare, a loro volta, la creazione di contenuti inediti
  • avvicinarsi ad una realtà altra (TikTok) conosciuta molto bene dai più giovani
  • pensare in modo alternativo l’impiego dei social nella didattica.
  • connessione tra persone che hanno modo di condividere contenuti, interessi ed obiettivi.
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    TikTok è un nuovo social network, lanciato nel 2016, molto utilizzato da ragazzi e bambini. L'articolo proposto è stato pubblicato sul sito del Cremit circa 10 mesi fa, riporta l'esperienza pratica di Veronica Baffi e Sara Tacchinardi su come poter unire l'utilizzo di TikTok all'insegnamento scolastico attraverso un progetto di studentesse di scienze della formazione primaria. Interessante è come l'esperienza per arrivare alla progettazione e pubblicazione sulla piattaforma abbia avuto una fase propedeutica di informazione, studio e prove di utilizzo del social network oltre che di studio del target di riferimento e degli argomenti proposti. Questo modo di impegnare i social nella didattica potrebbe essere un nuovo sistema, più accattivante per gli studenti, per proporre conoscenze.
azzurradb

Per una Didattica con i Social - 8 views

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    I social network sono ormai uno strumento indispensabile al giorno d'oggi: ampiamente utilizzati come mezzi di comunicazione, manifestazione pubblica della nostra vita e della nostra identità, primo passo per la creazione di relazioni e rapporti. Considerata la valenza che hanno acquisito questi strumenti, si potrebbe prevedere un loro utilizzo molto più consistente nell'ambito della didattica. Uno strumento che si adegua al linguaggio della generazione odierna e un metodo forse più stimolante rispetto allo stile di insegnamento che ancora vige nella maggior parte delle scuole italiane, come dimostra la famosa indagine TALIS, svolta dall'OCSE su 23 stati.
giorgioscozzafav

LIM nella Didattica - 5 views

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    Probabilmente abbiamo sentito tutti parlare della Lavagna Interattiva Multimediale. Questa rappresentazione dinamica corredata di video di esempio ci proietta all'interno di svariati contesti educativi dove la LIM rappresenta un valido medium per la trasmissione del messaggio formativo. La schematizzazione delle due presentazioni è paragonabile ad una mappa concettuale dinamica e navigabile, la semplice visione (con la dovuta curiosità) porta ad un significativo apprendimento delle potenzialità didattiche dello strumento.
antonella63

Rai Scuola- Generazione Digitale - 4 views

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    Vengono riportate una serie di puntate, relative al programma Generazione Digitale proposto da Rai Educational, in collaborazione con il MIUR, che tratta importanti argomenti su: La scuola 2.0; I nuovi spazi della scuola; La didattica collaborativa; Educare ai media; Inclusione e accessibilità ecc.
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