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mirellapardi

Media literacy policy: the reduced version | David Buckingham - 2 views

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    Direttamente dal blog di David Buckingham, questo recente articolo tratta un tema molto caro all'autore: le politiche di alfabetizzazione mediatica. Buckingham commenta il disegno di legge sulla sicurezza in internet, pubblicato dal governo del Regno Unito lo scorso maggio, e ne evidenzia alcuni grossi limiti. L'alfabetizzazione mediatica è ridotta a un elemento di sicurezza online, una questione di protezione dai danni, piuttosto che essere considerata in termini educativi più ampi. L'iniziativa sembra considerare solo i media online, trascurando i media tradizionali, l'attenzione è soprattutto sulla disinformazione e utilizzo dei dati personali, pochi i riferimenti al grooming e alla radicalizzazione. Che ruolo ha l'educazione in tutto questo? L'obiettivo principale del disegno di legge è sulle "attività di alfabetizzazione mediatica" condotte al di fuori delle istituzioni educative, principalmente da enti di beneficenza e dalle stesse società di media. La sicurezza in Internet è senza dubbio parte dell'alfabetizzazione mediatica. Ma l'alfabetizzazione mediatica è una questione molto più ampia. Buckingham ribadisce che abbiamo bisogno di sviluppare una comprensione molto più sofisticata e approfondita di come i media rappresentano il mondo, come vengono prodotti e usati. Senza una strategia educativa coerente, ampia, sistematica e stimolante avremo risposte educative semplicistiche, frammentarie e contraddittorie.
nehelee

An Analysis of Media Literacy Messages in Popular Children's Television - 3 views

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    I bambini negli Stati Uniti consumano abitualmente almeno quattro ore di media al giorno. Questa esposizione influenza significativamente la loro comprensione di vari aspetti della vita, tra cui casa, famiglia, amici, scuola e comunità. Di conseguenza, i bambini ricevono principalmente messaggi legati ai media direttamente dai media stessi. Questi messaggi, a causa del consumo ripetuto, hanno un'influenza considerevole. Come definito dalla National Association for Media Literacy Education (NAMLE), l'alfabetizzazione mediatica implica "la capacità di accedere, analizzare, valutare, creare e agire utilizzando tutte le forme di comunicazione". Purtroppo, l'alfabetizzazione mediatica non è un corso o un argomento obbligatorio nell'istruzione statunitense, il che porta a un'educazione formale inconsistente e spesso inesistente sull'argomento. Lo studio di ricerca ha analizzato l'integrazione dei concetti di alfabetizzazione mediatica in quattro programmi televisivi per bambini molto apprezzati di Nickelodeon e Disney Channel; diverse serie hanno rivelato 196 momenti di alfabetizzazione mediatica, variabili per complessità e profondità. Sebbene i contenuti mediatici per bambini sfruttano con successo il loro interesse per i media come trama, esiste l'opportunità di migliorare l'educazione all'alfabetizzazione mediatica e al pensiero critico nella vita dei bambini.
francylamoni

L'alfabetizzazione mediatica dovrebbe essere un corso obbligatorio a scuola? - 3 views

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    L'articolo ci fa riflettere sull'importanza di portare l'alfabetizzazione mediatica a scuola, poiché troppo spesso gli studenti gestiscono e diffondono grossolanamente la disinformazione senza saperlo. Bisogna far comprendere come i siti web traggono profitto dalle notizie fittizie, come lanciano gli algoritmi digitali e i robot e, soprattutto, come esaminare i siti Web sospetti che imitano i notiziari reali. La disinformazione online potrebbe sembrare un virus incurabile, ma le società di social media, i responsabili politici e le organizzazioni non profit stanno iniziando ad affrontare il problema in modo più diretto. Insegnare abilità di alfabetizzazione mediatica agli adolescenti e agli studenti più giovani proteggerà i lettori dalla disinformazione, proprio come insegnare una buona igiene riduce le malattie.
saraercoli

La comunicazione mediatica dell'Isis. - 8 views

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    Se ne è parlato tanto negli ultimi mesi, quindi ho ritenuto azzeccato ricercare un articolo che trattasse dell'Isis e di quella che è stata una guerra scoppiata nel più totale silenzio grazie alla comunicazione mediatica. In questo articolo viene spiegato il lato oscuro dei media e il modo in cui essi possano trasformarsi in potenti strumenti di controllo e di diffusione della paura. La strategia dell'Isis è ben pensata e furba, sorprendentemente efficace e capace di fare propaganda a più livelli. Alla base di tutto vi sono i video noti per il carattere particolarmente violento (si ricordino quelli di decapitazione o quelli dei boia bambini), pubblicati soprattutto su twitter, che hanno fatto il giro del web e del mondo a causa delle condivisioni sui social e dei telegiornali. Ciò ha portato non solo al terrore generale, ma anche e soprattutto all'arruolamento di un numero esorbitante di persone: gli emarginati della società. L'Isis si fa pubblicità attraverso la paura. Lo stato islamico produce circa 90000 tweet al giorno, si immagini quanti possano essere i retweet!
giancarlobelvito

Alfabetizzazione mediatica, di educazione ai media, della tecnologia dell'informazione ... - 6 views

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    Mi è sembrato interessante condividere uno studio di uno dei paese più importanti in via di sviluppo. Ho trovato questa ricerca effettuata dal dipartimento Department of library and Information Science, University of Calcutta, da mie ricerche una università , riconosciuta a livello internazionale e complice di varie collaborazioni con università Inglesi e Americane. La ricerca organizzata riguarda lo studio sulla consapevolezza ai media e educazione ai media tra gli utenti della biblioteca universitaria in India, eseguita da studenti del Dipartimento di biblioteconomia e scienza dell'informazione, Università di Calcutta. Lo studio coinvolge 50 studenti della università di Calcutta, gli obbiettivi sono lo studio di alfabetizzazione mediatica e educazione ai media e il ruolo dei media tra gli studenti e il loro uso, e la capacita di rivisitazione delle informazioni attraverso i diversi media. Lo studio evince l'importanza della alfabetizzazione mediatica e l'educazione ai media sono molto legate e ora mai parte integrante della nostra vita di tutti i giorni nella ricerca è evidenziato come una non corretta conoscenza dei concetti di alfabetizzazione porta a una mancata comprensione e errato utilizzo dei nuovi media e solo una analisi critica permette un loro utilizzo cosciente e una possibile miglioramento. Riferimenti dello studio sono di ottimo livello, forse poteva essere eseguita su un campione maggiore di studenti. http://www.caluniv.ac.in/ Articolo del June, 2015
anonymous

Exploring News Media Literacy and its Dimensions - 1 views

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    L'articolo esamina l'impatto della competenza mediatica sulla partecipazione civica e democratica, concentrandosi sulla motivazione intrinseca, lo scetticismo nei confronti dei media e il locus of control mediatico come componenti chiave. Lo studio è stato condotto con studenti di quarta superiore di una scuola superiore privata filippina utilizzando un questionario in due parti che includeva un test di conoscenza dei media e un test self-report sul livello di alfabetizzazione ai media.
saretta78

THE CONCEPT OF MEDIA COMPETENCE OF THE FUTURE INFORMATICS TEACHER AND THE METHODOLOGICA... - 2 views

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    Il XXI secolo è stato caratterizzato dalla crescente influenza dei mezzi di comunicazione di massa sulla comunità mondiale, aprendo la strada all'era dell'informazione globale. La formazione di una società dell'informazione globale è stata alimentata dalle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, con Internet come elemento fondamentale per le relazioni sociali delle giovani generazioni. L'educazione ai media è stata definita come il processo attraverso il quale le persone sviluppano competenze attraverso i mezzi di comunicazione di massa. Secondo i documenti dell'Unione Europea, l'educazione ai media promuove un atteggiamento critico e riflessivo verso i mezzi di comunicazione al fine di formare cittadini responsabili capaci di esprimere opinioni informate. Questo tipo di educazione si focalizza su vari tipi di media (stampa, grafica, elettronica, ecc.) e diverse tecnologie, incoraggiando l'analisi critica, la comprensione e la creazione di testi mediatici. L'educazione ai media offre agli individui la capacità di interpretare e creare messaggi mediatici, scegliendo i mezzi di comunicazione più appropriati. Essa permette alle persone di esercitare il loro diritto all'informazione, contribuendo alla crescita personale e aumentando la partecipazione e l'interattività sociale. Inoltre, prepara le persone per una cittadinanza democratica e una comprensione politica più profonda. L'obiettivo finale dell'educazione ai media è aumentare il livello di competenza e alfabetizzazione mediatica. La competenza mediatica è multidimensionale e richiede una vasta gamma di conoscenze. Essa incoraggia un approccio critico e analitico all'interpretazione dei media, consentendo agli individui di sviluppare una distanza critica rispetto alla cultura di massa e di resistere alla manipolazione mediatica.
nicoletta97

Combattiamo gli stereotipi con la Media Education | Portale Bambini - 2 views

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    La nostra esperienza quotidiana ci porta a confrontarci sempre di più con l'impatto dei media, e ci si chiede quanto sia corretto tutto questo contatto diretto dei giovani e degli adulti con essi. Allo stesso tempo sembrerebbe alquanto limitativo non prendere in considerazione, più che di eliminarne l'utilizzo, l'idea di mettere in dubbio quello che è il nostro approccio nei confronti di essi. Abbiamo un esempio fruttuoso, quale il liceo digitale che appunto favorisce e educa nell'utilizzo corretto delle piattaforme digitali. È evidente come al giorno d'oggi i media sono IL mezzo di comunicazione e talvolta informazioni poco filtrate vengono utilizzate strumentalmente da determinati soggetti per indirizzare il singolo verso un certo comportamento. Questa potrebbe essere un'altra "battaglia" a cui far fronte tramite un approccio diverso come quello presentato dall'articolo a cura di Alessia di Falco e Matteo Princivalle, che illustra varie domande da porsi davanti ad una fonte mediatica. L'invito a chi legge infatti è una speranzosa trasformazione da semplici educatori/genitori a edu-comuni-catori in quanto aiutare i bambini, e non solo, a sviluppare il senso di autonomia critica e partecipazione critica alla cultura mediatica di oggigiorno è un possibile fascio di luce che, magari, riuscirà a combattere l'ombra scura del pregiudizio.
d17121972

"Sul Covid c'è manipolazione mediatica, si rischia la depressione di massa. U... - 5 views

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    Viviamo, senza dubbio, nell'era della tecnologia più avanzata, che l'essere umano abbia mai potuto vedere e utilizzare. Oggi infatti, chiunque possa dotarsi di uno dei tanti dispositivi elettronici, ha la possibilità di fruirne con facilità. Tuttavia, la possibilità data ad ognuno ad attingervi, non sempre si è rivelata positiva ma al contrario. Infatti, oggi più che mai, ognuno di noi, in maniera diretta o indiretta, è vittima di "campagne manipolatorie", propagate nei Media. Questo produce nelle popolazioni, livelli di paura elevatissimi, che sfociano spesso nella sociopatia e depressione da un lato, oppure nella ribellione e negazione dall'altro. L'esempio eclatante ci è fornito da questa pandemia che ha caratterizzato e stravolto tutto il 2020 e sicuramente si protrarrà nel 2021. La dott.ssa Notaro, psicologa e psicoterapeuta, in questa intervista, risponde mettendo in pratica alcuni principi psicologici, per spiegare il proprio punto di vista, non per "negare" l'esistenza del Covid 19, ma per denunciare il grave pericolo che l'umanità corre non solo a causa del virus ma anche per la miriade di informazioni manovrate.
palmadalessio

ALFABETISMO SCIENTIFICO VISUALE TRA SCIENZA E MASS MEDIA OGGI - 6 views

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    Il 25/4/1953 la struttura molecolare del DNA viene presentata nella sua forma gradica da Watson e Crick.Tale immagine è ancora oggi icona e simbolo di una scoperta scientifica fondamentale emblea di una grande trasformazione comunicativa anche mediatica. La comunicazione digitale e visuale dei concetti e delle scoperte scientifiche cambia con i mass media e oggi con il mondo digitale e virtuale propone una scienza fatta di contenuti anche attraverso e con le immagini. L'alfabetismo scientifico visuale è passato tra i mass media tradizionali e oggi si lega al mondo virtuale nei modi più disparati e lo fa nell'apprendimento, nella comunicazione quanto nella divulgazione. E riguarda teorie e teoremi, formule e operazioni, ma coinvolge anche e direttamente lo scienziato. La comunicazione scientifica oggi si lega in modo determinante all'immagine pubblica di colui che è portatore di una scienza nuova. Celebrità, immagine e scienza descrivono, oggi, concetti e significati scientifici in modo diverso, fuori da quell'ambito chiuso e nascosto delle università e dei laboratori. Una scienza per tutti che grazie ai mass media,al digitale, ai social e alle immagini le hanno consentito di esplorare aspetti nuovi nella comunicazione pubblica e mediatica rendendo condiviso e contemporaneo quel desiderio di scoperta che è fonte prima del lavoro scientifico
luanasam

Is your school district in Rhode Island teaching media literacy? - The Boston Globe - 2 views

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    La reporter Alexa Gagosz in questo recente articolo scritto per il Boston Globe nella rubrica settimanale "Innovators", solleva un'importante questione diretta alla comunità del Rhode Island, U.S.A. "Is your school district in Rhode Island teaching media literacy?" Il suo articolo è basato su un resoconto rilasciato dal Media Education Lab della Rhode Island University guidata dal direttore Renee Hobbs, che attesta la mancanza di una educazione nell'alfabetizzazione mediatica nella scuola elementare e secondaria, seppur nel 2017 sia stata emanata una legge, approvata dall'Assemblea generale del Rhode Island, che impone al dipartimento dell'istruzione statale di considerare l'inclusione dell'alfabetizzazione mediatica nel piano di istruzione di base dello stato. Nell'articolo vengono riportati diversi studi tra cui uno del professore della Massachusetts Institute of Technology, David, G., Rand che provano come Toxic News, disinformazione e incomprensione dei media possono influenzare il benessere economico, sociale e politico aumentando la discrepanza nel giudizio tra ciò che è vero e ciò che non lo è. La reporter conclude l'articolo con una serie di domande rivolte alla Hobbs, direttore della RI University, riguardo la ricerca. L'articolo riporta inoltre, in forma completa di 28 pagine, la Statewide Survey di Renee e colleghi sponsorizzata dalla Social Science Institute for Research Education and Policy (SSIREP)
asia08

Media education per una consapevolezza indispensabile - 1 views

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    Obiettivo dell'articolo è quello di spiegare cosa si intende per educazione ai nuovi media o alfabetizzazione mediatica cercando di sviluppare un approccio corretto ai media, rendendo consapevoli, adulti e bambini, dei rischi e dei limiti. Sottolinea l'idea generale che ci spinge a pensare a pedopornografia, sexting o cyberbullismo quando si parla di pericoli in rete, sottovalutando la condivisione stessa di contenuti che pubblichiamo in autonomia e che possano far si che venga violata la nostra privacy. Ma, il pericolo di phishing, l'hate speech, la possibilità di diffusione di fake news e il game disorder, non sono problemi secondari, anzi la media education si occupa di educare all'uso dei media per evitare questi pericoli.
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    In questo articolo si parla principalmente dei rischi connessi alle nuove tecnologie e di come affrontarli. Ogni giorno i giovani ma anche gli adulti sono sottoposti a rischi come sexting, fake news, ecc... e all'interno delle scuole sono stati attivati progetti al fine di insegnare ai giovani come utilizzare al meglio le nuove tecnologie. Si parla in questo caso si parla di alfabetizzazione mediatica o media education, attività rivolta non solo ai giovani ma anche agli adulti perchè tutti usiamo la tecnologia. E' importante acquisire le competenze necessarie ad esempio per riconoscere un profilo falso o le fake news. Noi giovani pensiamo di conoscere tutto ciò che si trova su internet e spesso sottovalutiamo i potenziali pericoli, per questo serve una buona conoscenza. Tutti noi possiamo diventare più consapevoli e possiamo stare più attenti quando navighiamo.
alessiacambi

L'impatto dell'alfabetizzazione mediatica e informativa sull'acquisizione da parte degl... - 3 views

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    In questo articolo scritto da Reem M. Al Zou'bi Dr. si mette l'accento sull'importanza che ha al giorno d'oggi fornire una buona istruzione sull'alfabetizzazione mediatica ed informativa, per permettere a sempre più persone di riuscire a non cadere nelle notizie false che circolano con maggiore frequenza in rete. L'articolo riporta l'esempio della massiccia distribuzione di notizie false nel periodo storico appena vissuto, quello dell'espansione del COVID-19. Ad esempio gli utenti del social media hanno descritto metodi di prevenzioni e di cure nei confronti della malattia prive di fondamento scientifico e medico, sfruttando la paura degli utenti nei confronti della malattia. I risultati riportati in questo articolo dimostrano che lo studio della MIL ha un impatto positivo sull'acquisizione di conoscenze degli studenti, rendendo loro le competenze necessarie per rilevare le notizie false.
mariaclotildespa

I Fabbisogni di Alfabetizzazione mediatica e digitale - Report di Ricerca Luglio 2025 - 4 views

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    Il nuovo rapporto AGCOM sui fabbisogni di alfabetizzazione mediatica e digitale in Italia fotografa con chiarezza una preoccupazione diffusa:
daniela73

Digital Storytelling for Education. Theories and Good Practices in Preschool ... - 3 views

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    . Questo libro introduce il Digital Storytelling come un'opportunità realistica e fattibile per le scuole materne, utile per raggiungere un duplice obiettivo: da un lato, promuove le competenze narrative e di alfabetizzazione mediatica dei bambini, e dall'altro sostiene lo sviluppo professionale degli insegnanti nell'educazione ai media. La prima parte del libro presenta il Digital Storytelling esplorandone le dimensioni pedagogiche e didattiche. La seconda parte esamina diciannove diverse pratiche di digital storytelling per delineare gli aspetti educativi più rilevanti delle attività di Digital Storytelling svolte nelle scuole materne.
antonellasip

Social media literacy protects against the negative impact of exposure to appearance id... - 1 views

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    Questo studio analizza l'impatto dei social media sulla soddisfazione sul proprio corpo in giovani donne e uomini. Si tratta di uno studio sperimentale pubblicato sulla rivista scientifica "Body Image" del 2018. Lo studio ha incluso 187 donne e 187 uomini tra i 18 e 30 anni. Ai partecipanti sono stati somministrati diversi strumenti, tra cui il VAS, per la valutazione della soddisfazione/percezione del proprio corpo, il SML (social media literacy), un test per valutare il livello di media literacy, che analizza il pensiero critico e lo scetticismo nei confronti dei media, e il SATAQ per analizzare il grado di approvazione e interiorizzazione degli ideali di bellezza. Il gruppo sperimentale è stato esposto a stimoli visivi di pubblicità sull'alcol con protagoniste celebrità che incarnano l'ideale di bellezza attuale. Dai risultati emerge che le donne con bassi livelli di social media literacy (calcolata con il SML) hanno avuto una diminuzione significativa della soddisfazione sul proprio corpo dopo l'esposizione, al contrario delle donne con alti livelli di social media literacy. Tale effetto protettivo non è stato registrato negli uomini. Da questo studio, dunque, emerge che la media literacy può rappresentare un fattore protettivo all'esposizione dei social media commerciali. Questo risultato è coerente con studi precedenti sui media tradizionali che hanno rilevato che alti livelli di alfabetizzazione mediatica, in particolare il pensiero critico, sono in grado di moderare l'effetto negativo dell'esposizione a immagini che mostrano ideali di bellezza stereotipata. In conclusione, questi risultati mettono in luce l'importanza di implementare strategie di intervento di alfabetizzazione ai social media in un'ottica preventiva, per contrastare i problemi di immagine corporea negli adolescenti e i conseguenti disturbi alimentari, derivanti dal sempre crescente uso dei social media.
ferdinando57

Tv, proposta di legge M5s: "Stop alla pubblicità nei programma per bambini" -... - 5 views

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    Stop alla pubblicità nei programmi per bambini. E' questa la proposta di legge dei deputati M5s Roberto Fico, Dalila Nesci e Mirella Liuzzi. Il ddl composto da due articoli, che andrebbe a sostituire le parti relative nel testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, vuole vietare "a tutte le emittenti televisive, pubbliche e ... Mie considerazioni: Tutti siamo influenzabili dai media, sia adulti che bambini, ma dotarsi di un senso critico, abituarsi a riflettere e ragionare ci aiuta a difenderci dal continuo e costante bombardamento mediatico. Questo però, richiede esperienza e maturazione. I bambini sono diventati un appetibile target da parte dell'industria mediatica sulla commercializzazione di prodotti. Una volta si agiva sull'adulto per giungere anche ai bambini (mercato dei bambini ritenuto poco importante), mentre oggi si punta al bambino per raggiungere anche l'adulto. E necessario un approccio diverso a difesa dei bambini, un approccio che gli dia tempo, che gli permetta di costruirsi quelle capacità critiche e di analisi che gli consentiranno di discernere tra migliaia d'input. L'obbiettivo dei "manipolatori" (i media commerciali) e di convincerci facendo leva sulle emozioni, facendoci sentire inadeguati, inculcandoci delle insicurezze, scatenando, specie nei bambini, il tormento (nag factor) sui genitori verso acquisti, a volte anche dannosi (es. cibo spazzatura), mode e opinioni per essere parte di un gruppo, la competizione tra ragazzi per le griffe (zaini, abiti…) ne è un esempio. Credo che l'articolo vada al di là della proposta politica e punta a regolamentare un aspetto poco chiaro delle attuali regolamentazioni in merito. Ma, fatta la legge i genitori avranno la sensibilità di rispettare le fasce orarie protette?
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    Quella sulle fasce protette è una bella domanda.Più che altro...come sceglierle? Al momento anche gli orari di lavoro dei genitori sono così vari che il tempo dedicato ai figli si riduce drasticamente e ci sono genitori così stanchi che necessitano di attività passive come la televisione al rientro a casa,il che finisce inevitabilmente per trovarsi mescolato con il tempo da dedicare ai bambini.Forse sarebbe da rivedere un po' lo stile di vita attuale oppure trovare il modo di spiegare (o tentare) la pubblicità ai bambini.Non ho una risposta in merito,il tuo è veramente un bel quesito che porta a un ragionamento molto vasto comprensivo di più ambiti.
gpinzuti

Social network, scuole e famiglie: una revisione della letteratura scientifica - 4 views

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    L'articolo espone l'importanza del ruolo della famiglia e della scuola "nella guida e nel controllo delle relazioni offline e online degli adolescenti nell'uso dei social network". Il testo analizza, in un range di 43 articoli di letteratura scientifica, il rapporto non privo di difficoltà e di ostacoli che i giovani presentano con i social network. Questo articolo mi ha indotto ad una valutazione. La rete dei social network, così perfetta e letale al tempo stesso, ha attratto negli anni un numero sempre maggiore di bambini, adolescenti e adulti e causato danni più o meno rilevanti in ambito pedagogico, psicologico ed educativo (come il cyberbullismo). Sono proprio i genitori e la scuola che dovrebbero difendere l'adolescente ed educarlo ai rischi ai quali può incorrere, semplicemente chattando con altri o inviando file ad altri, in questo "doppio potere" esercitato dai social network. In tal senso è estremamente importante il ruolo della mediazione: è evidente che in un momento in cui la convergenza mediatica è così forte e profonda, forme inefficaci di School Mediation e Parental Mediation, troppo restrittive nell'educazione digitale dei giovani, possono irrimediabilmente deteriorare i rapporti e provocare un pericoloso isolamento. Al contrario se genitori e scuola adottassero (consapevolmente e criticamente) una mediazione attiva, collaborativa e condivisa con l'adolescente - nativo digitale, si riuscirebbe a contrastare, o comunque a ridurre, episodi discriminatori e fare in modo che la distanza tra online e offline per i ragazzi non sia più così fragile.
nrinaldi1

Le nostizie della strage di hillsborough - 4 views

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    L'indiscriminata strumentalizzazione mediatica su un evento tragico di carattere nazionale e non solo poiché interessa uno sport comune nel mondo occidentale. Ecco come "le fake news" producono audience e sottolineano l'importanza dello studio dei media. Un articolo decisamente importante per quanto riguarda l'importanza dello studio dei media. Per assurdo presenta la possibilità di un unico soggetto a poter imporre un modello di giudizio generale acritico verso tutto ciò che riguarda il nostro quotidiano. Non solo l'opinione verso le celebrità, un prodotto ma anche a fornire entro quali limiti ci si potrebbe esprimere nel giudicare un politico o la politica di un partito. Aggiungerei, cosa diremmo sull'attività di un importante marchio? Quanto sono influenti i media in un ambiante con notevole disparità tra i suoi fruitori distinguendo i nativi digitali e quelli acquisiti? Proprio perché i media sono costruiti per essere largamente fruibili ed arrivare, anche in forma altamente persuasiva, ai loro fruitori definisce il perché è necessario avere un educazione ai media. L'articolo prende in esempio "la strage" dello stadio di Hillsborough dove un tabloid inglese cavalcò ingiustamente l'accusa nei confronti dei tifosi del Liverpool quando in realtà le responsabilità vere furono altre. L'esigenza del tabloid era di vendere copie del giornale e quindi la pubblicità. Non si preoccupò neanche di confezionare notizie sulla presunta urina versata sui cadaveri dei tifosi morti da parte di mostruosi supporters del Liberpool. Con questo articolo si rimarca l'importanza dell'avere una visione critica sui media proprio perché la nostra contemporaneità, partendo da un avvenimento accaduto molto tempo fa, è satura di media.
mariuanelli

INFORMAZIONE O PROPAGANDA? - 5 views

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    L'articolo fornisce strumenti fondamentali per riconoscere nei discorsi le forme di persuasione utilizzate dagli oratori/persuasori. Questa conoscenza favorisce lo sviluppo del pensiero critico che ci permette di difenderci, individuando le affermazioni distorte ed evitando la manipolazione mediale. In particolare l'autore descrive in una griglia i criteri e le domande guida da utilizzare per valutare l'affidabilità delle informazioni presenti nel WEB. Saper controllare l'affidabilità dell'informazione mediatica è una "competenza chiave" irrinunciabile per tutti coloro che vogliano essere cittadini consapevoli e attivi.
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