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anonymous

Social privacy, educare ai tempi del web 3.0 - 3 views

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    Alberto Fornasari, professore ed esperto in comunicazione, ha proposto una riflessione sulla rapida evoluzione della nostra società globalizzata e cosmopolita con riferimento al concetto di privacy e alle sue modificazioni. Il Censis ha definito quella che stiamo vivendo l'era dell'esibizione del sè digitale, un'era in cui l'oversharing si è imposto come predominante a discapito di una sempre meno evidente riservatezza nei confronti della propria immagine e delle informazioni che diamo di noi in rete. Diminuisce il digital divide ma aumenta esponenzialmente il press-divide. Goleman ha parlato di analfabetismo emotivo: la mancanza di consapevolezza e controllo delle emozioni e dei comportamenti, specialmente di quelli altrui, che rende le relazioni interpersonali sempre più difficoltose e meno empatiche. Le relazioni sono sempre più mediate e sempre meno dirette, soprattutto per i nativi digitali che vivono in simbiosi con i propri dispositivi. Dunque i bisogni che i giovani cercano di soddisfare attraverso l'uso della rete sono quelli di sicurezza, autorealizzazione, associazione (Maslow) e questi, nel web 3.0, si esprimono attraverso autobiografismo e narcisismo (l'uso del selfie per veicolare una certa idea di sè). L'utilizzo dei media in misura massiccia crea una condizione abitudinaria che ci rende sempre meno consapevoli dei rischi presenti a livello di privacy: paradossalmente i dati che le aziende sono in grado di reperire sul nostro conto sono stati "pubblicati" da noi stessi in quello che possiamo identificare come self-disclosure. La creazione della figura del Garante per la tutela dei dati personali avvenuta in Italia rappresenta un importante passo in avanti, tuttavia rimane fondamentale avviare percorsi di educazione ai media che guidino al loro utilizzo e che coinvolgano i genitori, e soprattutto i docenti. La scuola si sta lentamente avvicinando al mondo dei media attraverso l'integrazione dei dispositivi tecnologici nell'a
martinam95

« Fake news » e complotti colpiscono anche i ragazzi - 4 views

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    L'articolo in questione evidenzia il potenziale pericolo rappresentato dalla vasta quantità di fake news presenti sul web e a cui bambini e adolescenti sono esposti continuamente. La questione centrale trattata è la capacità dei giovani di saper distinguere un'informazione vera da una fake news, ed essere in grado di valutare la credibilità delle informazioni disponibili nel web. Da sondaggi e studi condotti negli ultimi anni è emerso che un'alta percentuale di bambini e ragazzi, soprattutto dall'età di 14 anni in poi, sostiene di possedere queste capacità, ma genitori e insegnanti scolastici riscontrano il contrario. Si sottolinea quindi l'importanza di incrementare interventi volti ad una maggiore alfabetizzazione mediatica, soprattutto per i giovani, senza però indurli a sviluppare un'eccessivo scetticismo verso l'informazione digitale, poiché questo provocherebbe in loro la tendenza a credere che "tutto sia potenzialmente falso o manipolato."
irissalvadori

I videogiochi aiutano l'apprendimento - 2 views

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    L'articolo parla di come i videogiochi possano diventare strumenti per l'apprendimento e di come si possano utilizzare anche nelle scuole. Vengono messi in luce solo gli aspetti positivi, dato che i videogiochi solitamente vengono visti in un'accezione negativa, futile. Invece, dopo questa lettura si evince quanto sia importare integrare il divertimento con l'educazione, prova ne sia che favorisca: la motivazione, il problem solving, la cooperazione, adottare altri e nuovi punti di vista, inoltre sono in grado di sviluppare anche il pensiero critico. Che poi, si è soliti pensare che gli utilizzatori siano i bambini/ragazzi, invece, dal rapporto dell'AESVI risulta che anche gli adulti ne facciano un largo uso. L'articolo, inoltre, fornisce un nuovo lessico inerente alla sfera dei videogame.
mantovania

DGPR e digital safety. Un'indagine nazionale sulla consapevolezza digitale degli adolescenti - 2 views

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    In questo articolo di Ida Cortoni, docente dell'università Sapienza di Roma, pubblicato da Firenze University Press, si riporta un'analisi legata al regolamento Europeo generale sulla protezione dei dati (GDPR). Lo studio si basa su questionari sottoposti ad un campione di poco meno di 3.000 studenti compresi tra i 14 e i 19 anni, frequentanti licei, scuole tecniche e professionali. Le macro aree analizzate si identificano in: Esperienza mediale, Protezione device, Protezione dati, Protezione della salute, Protezione dell'ambiente. La somministrazione dei test sia agli studenti che alle famiglie consente inoltre di porre le basi per una correlazione dei rispettivi risultati. La discussione finale evidenzia un utilizzo largamente diffuso dei social network, addirittura vicino al 100% per Whatsapp, mentre si nota anche un netto calo della popolarità di piattaforme un tempo in voga come Facebook. Di particolare interesse anche l'evidenza che individua una maggiore consapevolezza maggiore e un comportamento più responsabile nella fetta più giovane del campione, frutto probabilmente della legge 92/2019 che inserisce in modo incisivo la Media Education all'interno del programma di educazione civica nelle scuole di ogni ordine e grado.
veliadauria

Media Education- Sensibilizzare all'uso consapevole dei mezzi di comunicazione - 3 views

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    Slides tratte dalla conferenza "Meeting DV & 12.0" del 14 Aprile 2018 a Roma
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    Tali slides che spiegano quanto detto durante la conferenza "Meeting DV & 12.0" svoltasi a Roma il 14 Aprile 2018 introducono alla Media Education superando il malinteso ad essa associato facendo una distinzione tra l'Educazione ai Media e l' Educazione con i Media. Descrive cos'è un medium e cio' che la Media Education produce,ovvero, la Media Literacy. che, non rispecchia affatto una competenza digitale. La Media Literacy viene trattata nell'ambito dell'Unione Europea e viene spiegato di quali competenze si serve tale prodotto della Media Education ed individua le professioni a cui prepara. Spiegano come hanno cambiato il nostro modo di vivere dando una nuova forma al nostro intrattenimento e modificando il nostro modo di acquisire cultura. Ci si concentra anche sulla dimensione sociale abbracciando il tema dei social network. Successivamente, viene affrontata la problematica della diffidenza verso l'utilizzo della Media Education, in quanto, tale strategia,per molti, non riguarda un'educazione ai media, ma con i media e poi perchè essa non fa altro che veicolare messaggi commerciali ed estetici. Ci si preoccupa inoltre della valutazione del percorso con la Media Education.
giuliartt

Sviluppare la propria identità nell'era dell'ONLINE - 4 views

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    Nell'articolo proposto e scritto da Francesco Minelli, psicologo e psicoterapeuta , si affronta il tema dello sviluppo del proprio sé e della propria identità nell'era del digitale; Oggigiorno gli adolescenti costruiscono il proprio sé "Online" grazie al quale possono sperimentare diverse identità. La costruzione del sé con Internet diventa un concetto, un laboratorio di identità, che fornisce supporto concreto all'immaginazione, dà il vantaggio di espressione delle parti inesplorate del sé e concede il permesso di fingersi qualcun altro in rete o nel mondo virtuale ma anche di attuare strategie di presentazione. L'osservarsi in rete offre maggiori possibilità di provare più identità in quanto caratterizzata da riduzione uditiva e visiva che incoraggia a cambiare e nascondere caratteristiche fisiche di se stessi, ma anche da anonima e ciò spinge la persona ad essere meno inibita e dare informazioni più facilmente. L'identità virtuale rappresenta quindi gli aspetti più salienti del sé, che possono variare in base al contesto e all'ambiente in cui ci troviamo. Questa nuova identità aiuta sicuramente a migliorare il concetto di autostima; la note negativa è che i ragazzi coì facendo sono sovraesposti a più relazioni e ciò potrebbe aumentare dubbi sul loro vero Sé.
lucagotelli

Turtle Game Stop & Go: Un Edugame per promuovere le funzioni esecutive nei bambini con disabilità - 3 views

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    In questo articolo di Michele Domenico Todino(e colleghi), disponibile sul portale dell'Associazione Italiana Media Education, si parte da una breve panoramica storica di come i media digitali, sono passati da uno strumento da non integrare con la didattica a nuova potenzialità dell'educazione, l'articolo evidenzia come in particolare i videogame possano essere utilizzati come uno strumento educativo che tenga conto della pluralità e delle problematicità dei soggetti con disabilità e di come possano essere progettati su misura dello studente, per migliorarne determinate skill cognitive; i videogame quindi si configurano come giochi digitali a servizio della didattica, che rendendo l'alunno il protagonista del proprio processo di apprendimento, favoriscono la motivazione e danno vita ad ambienti di apprendimento significativo. In modo più specifico si evidenzia come attraverso l'edugame che è stato sviluppato, Turtle Game Stop & Go, si ottenga un miglioramento delle funzioni esecutive degli studenti, intese come inibizione, memoria di lavoro e flessibilità cognitiva, stimolandole durante il gameplay; questi 3 elementi influenzano indirettamente ma significativamente l'apprendimento e l'inserimento degli alunni nella vita scolastica. L'edugame sviluppato (Turtle Game Stop & Go), di fatto si configura come una versione digitale in 3D del Test delle Ranette di Marzocchi e Cornoldi (strumento per valutare carenze nei meccanismi inibitori e processi attentivi), creato, tenendo conto del fenomeno dell'Uncanny Valley (Mori), con una grafica cartoon per attivare la motivazione dei bambini che ne fanno uso.
serenamarega

Il metaverso nell'istruzione: definizione, struttura, caratteristiche, potenziali applicazioni, sfide e argomenti di ricerca futuri - 1 views

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    L'articolo di Zhang, Chen, Hu e Wang, mette in luce l'importanza del Metaverso, uno spazio digitale 3D mescolato con il mondo reale e il mondo virtuale: questa nuova realtà prende piede durante la pandemia COVID-19 che ha costretto a rivedere il modo di lavorare, insegnare, apprendere, interagire a livello sociale. Il Metaverso, in campo educativo-didattico è stato annunciato come una tendenza dell'educazione futura che mira a sviluppare e ampliare l'apprendimento misto, l'apprendimento delle lingue, l'educazione basata sulle competenze, e l'educazione inclusiva. L'articolo viene suddiviso in sezioni, ordinate secondo tematiche dettagliate quali: le origini del Metaverso, le caratteristiche, i differenti utilizzi nell'istruzione e la stessa struttura, le tipologie di apprendimento che sviluppa, il confronto tra la didattica in aula e virtuale, potenziali applicazioni e sbocchi futuri. Un "Internet Incarnato" (cit. M. Zuckemberg) dove immergersi nella realtà virtuale fino a provare un'esperienza immersiva e multisensoriale grazie a dispositivi indossabili, vivendo l'esperienza in modo attivo e denso, in questo caso educativa. Va comunque considerato che l'esperienza nel Metaverso potrà portare a questioni controverse, quali dipendenza, etica, sicurezza che meritano ulteriori approfondimenti.
petruzzistefano

Attraverso il Metaverso - 4 views

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    Attraverso il Metaverso è un articolo uscito su MIND nell'Aprile 2022: Un mondo migliore e pieno di possibilità. è la grande promessa della Big Tech, che piace anche ai Brand. Tutti ne parlano ma questa evoluzione del Web è appena iniziata. E' possiamo solo immaginare dove ci porterà: articolo di Francesco Cardinali. Sono in molti a pensare che la fase che stiamo vivendo potrebbe essere l' inizio della terza incarnazione di Internet ossia il cosiddetto Web 3.0 La corsa al Metaverso ha fatto esplodere il mercato degli NFT (Non Fungible Token) con un numero di transazioni enorme, anche a prezzi incredibili. La creazione del Metaverso è una creazione di Universi Paralleli tra questo mondo (OFF-LINE) e il prossimo (ON-LINE), ma potrebbe rappresentare anche un futuro mondo integrato detto (ON-LIFE). Il processo di fusione fra vita fisica e digitale che qualcuno ha chiamato Metaverso ci sarà, ma forse in una visione meno spettacolare di quella raccontata da Zucherberg.
vitaclelia

I servizi socio-educafivi nell'era del digitale. Sfide e opportunità - 3 views

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    L'articolo e' di Roberta T. Di Rosa e Antonio Lopez Pelaez dell'Università di Palermo. I media digitali e la rete, pur generando resistenze, risvegliano entusiasmo e investimento scientifico. Anche il lavoro sociale, basato sulla relazione faccia a faccia, è spinto a integrare .e tecnologie della comunicazione. D'altro canto la digitalizzazione ha rilevato le preesistenti disuguaglianze con maggiore criticità vissuta da chi non disponeva di risorse tecniche e cognitive. Le misure introdotte per affrontare la recente Pandemia hanno imposto rapide trasformazioni e le numerose piattaforme esplose hanno fornito l'opportunità di interagire in diverse cornici, ma nello stesso tempo hanno reso maggiore la rilevanza dell'accesso ai servizi e la sua connessione con il successo dei percorsi di inclusione. Nell'esperienza della pandemia tutti i mondi che gravitano intorno ai processi di aiuto ed educativi si sono confrontati con rischi e opportunità. Alcuni gruppi come anziani, persone a basso reddito e disabili hanno sofferto limitazioni di accesso ai processi diinclusione sociale mediati da ambienti digitali. Varie le ricerche effettuate da cui si rileva per esempio che l'apprendimento transmediale offre opportunità di sapere mai sperimentate prima nonostante le resistenze delle scuole. In particolare si evidenzia la necessità di aggiornamento e sviluppo professionale. Si riflette su bisogno di nuovi percorsi di miglioramento dei servizi pubblici e sociali e nello stesso tempo dare voce ai destinatari.
giadamangani

L'influenza dei mass media sull'opinione pubblica - 3 views

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    Nell articolo della Dtt ssa Sabrina Santaniello viene affrontato il tema dello sviluppo del digitale e di come questo abbia rivoluzionato il modo di trasmettere le notizie e di fare cronaca, soprattutto in occidente. Spesso i contenuti di queste notizie alimentano la curiosità, come le notizie con titoli fasulli che spesso troviamo su Internet e che ci inducono ad aprire il link per poi rivelarsi non veritiere. Si parla di processo mediatico, esaltazione ed esasperazione delle notizie con conseguenti distorsioni informative. Basti pensare al covid e alle fake news correlate ad esso come: Fare gargarismi con la candeggina aiuta a combatterlo, assumere acido acetico o steroidi, utilizzare oli essenziali e acqua salata e bevande calde protegge dall'infezione da coronavirus, la vitamina C previene ecc... Il processo mediatico porta a trovare dei colpevoli in un breve lasso di tempo per fare audience. Una società democratica non dovrebbe permettere che il processo mediatico vada a sostituirsi a quello giudiziario nei mezzi di informazione di massa poichè inevitabilmente influenza l'opinione pubblica e porta ad esiti negativi come la diffusione rapida di messaggi distorti senza verifiche nelle sedi opportune, che a sua volta danneggiano l'immagine di una categoria professionale e compromettono la fiducia del cittadino verso chi è deputato a tutelarne la salute.
isabella63

Educazione e tecnologie digitali al tempo del Covid. un ossimoro o un'opportunità? - 1 views

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    Questo articolo affronta una questione cruciale nell'ambito dell'istruzione e dell'educazione, soprattutto in relazione all'uso delle nuove tecnologie durante il periodo del lockdown e oltre. Esso evidenzia come le nuove tecnologie, specialmente attraverso i programmi a distanza, siano diventate fondamentali durante la pandemia, ma siano allo stesso tempo oggetto di critiche e resistenze, con alcuni che le vedono come una minaccia all'esperienza educativa in presenza. suggerisce che un'analisi più approfondita e contestuale potrebbe portare a un modello educativo integrato che combina elementi di istruzione in presenza e a distanza. Questo approccio potrebbe capitalizzare sulle potenzialità delle nuove tecnologie senza rinunciare ai vantaggi dell'interazione faccia a faccia e dell'esperienza diretta. Per quanto riguarda il contributo degli Enti di Terzo Settore, in particolare delle cooperative sociali, essi possono giocare un ruolo significativo nell'implementare questo modello integrato. Le cooperative sociali, con il loro impegno per il bene comune e la solidarietà sociale, possono sviluppare programmi educativi che sfruttano le nuove tecnologie in modo responsabile e creativo, adattandoli alle esigenze specifiche delle comunità cui servono. Nel contesto dei nidi e delle scuole dell'infanzia, l'idea di un'educazione integrata con le nuove tecnologie potrebbe essere vista come un'opportunità piuttosto che un ossimoro. Le nuove tecnologie possono essere utilizzate in modo mirato per arricchire l'esperienza educativa dei bambini piccoli, ad esempio attraverso applicazioni educative interattive o strumenti di comunicazione che coinvolgono le famiglie nel processo educativo.
silviachi1

L'insostenibile pesantezza dell'apparire: influenze socioculturali e immagine corporea nelle donne - 7 views

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    L'articolo, pubblicato nel luglio 2023, parla di quanto l'immagine corporea abbia assunto un ruolo molto importante, soprattutto nelle culture occidentali e per le giovani donne. Nel contesto socioculturale attuale le donne sono sottoposte ad una forte pressione a raggiungere degli standard ideali di perfezione fisica e attraenza. Questo porta ad alti livelli di insoddisfazione corporea che possono avere impatti negativi sulla loro salute. Tutto ciò porta anche a considerare la chirurgia per motivazioni estetiche e, qualsiasi intervento chirurgico non è immune da rischi. Le variabili socioculturali sono coinvolte nello sviluppo dell'insoddisfazione per il proprio corpo e le tre principali fonti di influenza sono i pari, la famiglia e i nuovi media. Queste fonti agiscono sull'immagine corporea attraverso due processi di mediazione: l'interiorizzazione degli ideali socioculturali di bellezza e la tendenza ripetuta al confronto sociale del proprio corpo. Il ruolo dei social networks (SNs) è rilevante. Nei SNs il desiderio di apparire più attraenti ha portato all'aumento dell'utilizzo di strumenti per l'editing digitale che portano a modificare la propria immagine corporea per renderla più aderente agli standard proposti, falsando la realtà. È importante intervenire per attenuare gli effetti deleteri che questo utilizzo dei SNs ha sulla percezione dell'immagine corporea. Sono particolarmente utili interventi di social media literacy, body compassion e functionality appreciation. Attraverso la media literacy si può incrementare lo scetticismo degli utenti dei SNs rispetto al realismo dei contenuti proposti, sollecitando quindi un pensiero critico sugli stimoli a cui sono sottoposti e con cui interagiscono. La body compassion riguarda l'atteggiamento di gentilezza e accettazione delle inadeguatezze percepite rispetto al proprio corpo e la funcionality appreciation è la modalità di rapportarsi al proprio corpo avendo riguardo a ciò che esso
vbattaglia2

Effetti dell'educazione audio-visiva sui pazienti oncologici - 4 views

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    Nel 2020, sono stati diagnosticati circa 2,3 milioni di nuovi casi di cancro al seno, in parte a causa di barriere all'accesso a cure tempestive e di qualità. Questo studio analizza l'efficacia degli interventi audiovisivi nella formazione e supporto ai pazienti oncologici, evidenziando come le tecnologie digitali e i dispositivi indossabili possano migliorare il monitoraggio e l'educazione sui trattamenti. Diverse campagne di salute pubblica hanno sfruttato i social media per promuovere la diagnosi precoce, aumentare la consapevolezza sui sintomi ed incoraggiare la ricerca di aiuto. Analizzando quattordici studi approvati dal Comitato Etico dell'Università Ahmad Dahlan, i risultati mostrano che gli interventi audiovisivi tramite piattaforme digitali possono migliorare la qualità della vita dei pazienti oncologici. I contenuti educativi si suddividono in quattro categorie: conoscenze sul cancro al seno, problemi psicologici, linee guida per l'esercizio e consulenza. Nei paesi sviluppati, sono stati implementati metodi di screening per prevenire diagnosi tardive. Tuttavia, in paesi a basso reddito, barriere come il disagio tecnologico, l'accesso limitato ad Internet e la scarsa alfabetizzazione ostacolano l'uso di queste piattaforme. Lo studio sottolinea l'importanza di linee guida per interventi educativi digitali per aumentarne l'efficacia e di migliorare l'infrastruttura di telecomunicazione e le competenze degli operatori sanitari per ottimizzare i servizi sanitari.
noemigitau

Can media literacy education increase digital engagement in politics? - 7 views

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    L'articolo di Joseph Kahne e Benjamin Bowyer esplora come la media literacy education possa influenzare positivamente l'engagement politico online nei giovani. Attualmente, piattaforme digitali e social media rappresentano dei centri cruciali per le attività politiche, in modo particolare per i giovani. Queste attività includono la raccolta fondi, i dibattiti politici, la mobilitazione di individui e gruppi e la pressione su governi, aziende e organizzazioni non profit. Tale partecipazione si svolge all'interno di un'ecologia mediale caratterizzata da una cultura partecipativa, dove i giovani sono spesso innovatori e protagonisti principali. Nel testo si evidenzia come molti giovani siano coinvolti nelle attività politiche online, ma come al contempo emerga una significativa disconnessione dalla vita civica e politica per la maggior parte di essi, non risultando infatti partecipanti attivi. Gli autori utilizzano un sondaggio per valutare se gli sforzi educativi volti a promuovere tali competenze possano aumentare l'impegno politico online dei giovani. I risultati analizzati indicano che gli sforzi educativi in questo senso sono da considerare efficaci. Gli educatori che promuovono la media literacy riescono ad aumentare l'engagement politico dei giovani, migliorando la loro partecipazione alle politiche partecipative e la loro capacità di esercitare pressioni mirate su governi, aziende e organizzazioni non profit. L'articolo, in sintesi, sottolinea l'importanza di integrare la media literacy education nei programmi scolastici al fine di preparare i giovani ad una cittadinanza attiva e ad una partecipazione efficace alla vita politica digitale.
astrobaldo

I media ai tempi della pandemia - 12 views

Dovendo stabilire i rischi ed i benefici delle informazioni dei media mi è sembrato opportuno paragonarlo ai tempi della pandemia da covid.La domanda che sorge spontanea e' se i media hanno dato in...

started by astrobaldo on 09 Oct 24 no follow-up yet
steleti2002

(PDF) Comunicazione ed educazione nell'era dei nuovi media | david kraner - Academia.edu - 1 views

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    L'articolo pone l'accento sul dilemma degli insegnanti di utilizzare o meno i media digitali. La comunicazione didattica richiede una certa padronanza di utilizzo di questi media: da una parte abbiamo gli insegnanti che a volte sono impreparati e a disagio, dall'altra gli studenti che sono sempre connessi con i social network ma sempre più distratti e con meno capacità di concentrazione. Da qui nasce il quesito: le applicazioni, le nuove tecnologie possono essere un supporto che aiuta o un ostacolo che ha deformato i nostri cervelli e comportamenti? Si parla di quarta ondata della comunicazione, ovvero Internet, preceduta dalla scrittura, la stampa, l'editoria, la radio e la televisione che inevitabilmente hanno influenzato la cultura e la società. Ognuno di questi strumenti ha cambiato anche i modelli di apprendimento però il problema è sempre all'inizio, perché non si conoscono le esperienze pregresse né tanto meno gli effetti negativi. La responsabilità di un educatore è il continuo aggiornamento dei contesti nei quali i ragazzi oggi vivono, e produrre dei contenuti, programmi e metodologie utilizzando le nuove tecnologie.
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