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monicapaba

Impatto psicosociale e comportamentale di COVID-19 nel disturbo dello spettro autistico... - 3 views

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    Lo studio di Marco Colizzi e collaboratori, pubblicato sulla rivista Brain Science il 03/06/2020, cerca di esplorare quale sia stato l'impatto psicosociale e comportamentale del Covid-19 sulle persone con disturbo dello spettro autistico, attraverso un sondaggio online fatto compilare ai genitori dei bambini e ragazzi con autismo. Lo scopo era quello di individuare se ci fossero delle caratteristiche sociodemografiche e cliniche che, in qualche modo, potessero determinare un esito particolarmente negativo del Covid nelle loro vite. L'ipotesi, infatti, era quella per cui dei problemi psicologici precedenti all'emergenza potessero prevedere un esito sfavorevole. Sono stati raccolti i dati offerti da 527 famiglie del Nord Italia (zona maggiormente colpita dalla pandemia) attraverso un sondaggio composto da 40 domande su aspetti socio-demografici e clinici. I risultati hanno rilevato come il 93% delle famiglie stessero vivendo una maggiore difficoltà nella gestione delle attività quotidiane, sia nel tempo libero sia nelle attività più strutturate. Inoltre, quasi il 40% dei bambini presentava problemi comportamentali più intensi e più frequenti. Si è visto come i problemi comportamentali precedenti al periodo dell'emergenza Covid-19 prevedevano un rischio più elevato, più frequente, più intenso, di manifestazioni di comportamenti dirompenti. In conclusione, è stato possibile affermare che l'epidemia da Covid-19 abbia indubbiamente provocato un aumento delle difficoltà tra le persone con Disturbo dello Spettro Autistico.
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    L'articolo parla di uno studio condotto nel Nord Italia per indagare l'impatto della pandemia COVID-19 sui soggetti con disturbo dello spettro autistico (DSA) e sulle loro famiglie. L'indagine ha raccolto i dati di oltre 500 genitori e tutori di persone neurodivergenti ed ha rilevato che la pandemia ha portato a maggiori difficoltà nella gestione delle attività quotidiane e a problemi di comportamento per la maggior parte delle persone con DSA. I bambini con problemi comportamentali preesistenti sono risultati particolarmente a rischio. Lo studio ha inoltre identificato la necessità di un maggiore supporto sanitario e di interventi per affrontare gli effetti dirompenti della quarantena. Tuttavia, l'indagine presentava alcuni limiti, tra cui la mancanza di una valutazione standardizzata delle caratteristiche cliniche e di informazioni sul sesso dei bambini DSA.
miriam24

Fake news durante la Pandemia da COVID 19 - 8 views

Questo articolo mette in evidenza come durante la Pandemia da Covid 19 siano state diffuse molte informazioni dannose per sconfiggere il virus: Per evitare errori non irrilevanti è necessario esser...

"Fake news" Social Network new media media education nuovi media

marmandi

Il punto di vista dei genitori sull' uso dei media da parte dei bambini durante la pand... - 2 views

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    La chiusura delle scuole ha portato i bambini a trascorrere più tempo davanti ai media rispetto al passato, anche a causa della didattica a distanza. L'obiettivo di questa ricerca, è quello di capire come i genitori hanno affrontato questa nuova situazione e come percepiscono il consumo dei media da parte dei loro figli. La pandemia covid-19 ha portato profondi cambiamenti e i genitori si ritrovano a ricoprire il ruolo di "insegnanti" dei loro bambini.. Gli autori di questo studio Petra Ambrožová, Petra Eisenkolbová, Iva Junová, Leona Stašová svolto presso University of Hradec Králové (REPUBBLICA CIECA), hanno esaminato 191 genitori con bambini di età compresa tra 6-15 anni. I genitori si differenziavano in base all' età, al livello di istruzione, al tipo di lavoro. La ricerca è stata effettutata durante il periodo del primo lockdown (marzo 2020). I risultati dimostrano che l'87% dei genitori dedicano più tempo ai bambini, grazie al lockdown, l' 81% dei genitori è convinto che il tempo che i propri figli spendono nell'uso dei media sia aumentato, il 43% aiuta i propri figli ogni giorno nell'apprendimento online indipendentemente dal tipo di lavoro, il 57% dei genitori non ha modificato l' utilizzo dei media durante il lockdown e le regole con i propri figli e infine per quanto riguarda il tempo libero, il 60% delle famiglie preferisce passarlo all'aria aperta o passeggiando. In conclusione, l'articolo è molto interessante e dimostra l'importanza dell'educazione ai media. I genitori devono essere in grado di combinare al meglio il lavoro con la cura quotidiana dei loro bambini. I genitori devono diventare " insegnanti efficaci". Bisogna educare e sostenere le famiglie verso una partecipazione attiva nell' influenzare la produzione e la diffusione di programmi di qualità per tutte le età, in modo da rendere l'uso dei media da parte dei bambini, il più proficuo e responsabile possibile.
annaserroni

Divari digitali e disuguaglianze in Italia prima e durante il Covid-19 - 4 views

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    Chi ha accesso ad internet e sa come usarlo, e chi no: è il divario digitale che riguarda non solo i cittadini ma anche vari settori della pubblica amministrazione e del privato, come ha reso evidente la crisi Covid-19. Donatella Selva analizza la prospettiva sociale del divario digitale, legata alle competenze digitali, alla media literacy e all'inclusione. Nell'articolo confronta i dati del posizionamento dell'Italia rispetto all'indice Desi 2020 che misura la "performance digitale" attraverso cinque dimensioni: connettività, capitale umano, uso di servizi digitali, integrazione della tecnologia digitale, servizi pubblici digitali. La crisi sanitaria ha esacerbato le condizioni di deprivazione di alcuni servizi connessi ai diritti fondamentali dei cittadini, come la scuola, e le differenze di accesso ai servizi digitali in base al reddito delle famiglie. L'attenzione si è spostata dai problemi infrastrutturali ad un ambito più politicizzato e attento agli squilibri socio-economici e all'importanza di una maggiore responsabilizzazione dei cittadini nell'uso dei media digitali. SELVA, D. (2020). Divari digitali e disuguaglianze in Italia prima e durante il Covid-19. Culture e Studi del Sociale, 5(2), 463-483
tizianocausin

Epistemic responsibilities in the COVID-19 pandemic: Is a digital infosphere a friend o... - 3 views

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    Nel paper da me riportato (datato marzo 2021), gli autori si interrogano sulle responsabilità degli intermediari digitali ai tempi del COVID-19. Per arginare la pandemia, molti governi hanno adottato delle misure restrittive volte a limitare i contatti interpersonali. Anche per questo motivo i media hanno ricoperto un ruolo, se possibile, ancor più rilevante nell'acquisizione, analisi e produzione delle informazioni su larga scala. Da un lato ci sono state la preziose collaborazioni internazionali tra moltissimi ricercatori scientifici di tutto il mondo nel tentativo di "addomesticare" il virus; dall'altro, questa dipendenza strutturale dalle informazioni online ha prestato il fianco ad un'enorme ondata di misinformazione e disinformazione. Accanto alla pandemia, è quindi proliferata l'infodemia. Vista l'imponente mole di dati prodotti dal sistema, per il cittadino comune è divenuto molto difficile decidere a quale fonte affidarsi. Siccome gli intermediari digitali intervengono proprio in questo processo di scelta (semplificando la complessità per renderla comprensibile e modificando la presentazione delle informazioni in modo personalizzato), gli autori ritengono che sia necessario istituire delle politiche di regolamentazione etica in tema. Propongono, ad esempio, un sistema di valutazione dell'affidabilità delle fonti. Questo genere di interventi a supporto del consumatore, sarebbe determinante per la buona riuscita dei provvedimenti statali volti a contrastare il COVID-19 (tra questi, la campagna vaccinale).
ileana_mangili

Media Literacy Research During COVID-19 Pandemic: Social Network Screening - 4 views

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    L'articolo mostra i risultati di un sondaggio effettuato su destinatari moderni inglesi, russi, polacchi, arabi e soprattutto ucraini per scoprire il grado di alfabetizzazione digitale medio in relazione alla percezione e alla diffusione in Facebook e Instagram di notizie inerenti Covid-19. Ne è scaturito che nella maggioranza dei casi vi è una ricondivisione di notizie senza la verifica delle fonti. Viene inoltre spiegato con quali meccanismi i giornalisti producono titoli fuorvianti e come i destinatari tendano a fidarsi di qualsiasi informazione ottenuta da fonti ufficiali anche se reinterpretata da mass media.
annaverrino

Luciano Floridi: come saremo dopo il COVID-19? - 8 views

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    Il Prof Luciano Floridi autore di "La quarta rivoluzione- come l'infosfera sta trasformando il mondo" e docente alla Oxford University, partecipa ad un interessante dialogo sul futuro nel quale ci si interroga su come sarà l'umanità dopo il covid-19. Quali cambiamenti si sono già attuati grazie al mondo digitale? (smartworking, formazione on line, comunicazione), quali opportunità si dovranno cogliere?, cosa abbiamo appreso? Interessanti riflessioni ed una anticipazione sul prossimo libro che potrebbe essere una formula per uscire dalla crisi economica che inevitabilmente si verrà a creare.: "verde e blu insieme"....patrimonio ambientale e mondo digitale.
anonymous

Social Media Literacy in Crisis Context: Fake News Consumption during COVID-19 Lockdown - 1 views

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    L'evoluzione esponenziale e graduale delle fake news e la frequenza di utilizzo, i rischi connessi per la democrazia, l'affidabilità di notizie nei media di pubblico utilizzo, hanno aumentato la necessità di intraprendere ricerche accademiche sulle fake news inserite in questo articolo. Questo studio si concentra su un corpus di 186 persone (essenz.giovani) raggiunte con sondaggio online. Mentre si cerca di comprendere il grado di proliferazione delle fake news in un contesto di crisi epidemica, questa ricerca indaga sulla dipendenza delle persone dai social media durante il loro periodo di "confinamento". L'uso dei social media è un meccanismo che aiuta a ridurre lo stress e la solitudine delle persone confinate durante le grandi crisi. È anche uno spazio di espressione aperto che consente alle persone di rimanere costantemente in contatto con i loro cari. Il suo utilizzo è cresciuto in modo da indurre alcuni utenti a utilizzarlo come canale di consumo e diffusione delle informazioni e questo studio ha dimostrato che i social media sono un vero mezzo di democratizzazione dell'informazione e che il consumo di false notizie attraverso queste piattaforme aumenta notevolmente nei contesti di crisi. La Social Media Literacy (SML) può essere un particolare insieme di abilità pratiche, intellettuali ed emotive richieste agli utenti dei social media per creare contenuti o rilevare post di notizie false, che va oltre la comprensione in un contesto di crisi pandemica di COVID-19. Lo studio dimostra che le persone con un livello più alto di stress in quarantena adottano reazioni spontanee irrazionali nel condividere informazioni false, senza prestare molta attenzione alla loro accuratezza, approntando un approccio meno critico e analitico. In un contesto di crisi globale, fattori socio-emotivi e psicologici giocano un ruolo significativo nella propagazione di fake news, facilitando di fatto la diffusione attraverso le piattaforme dei social media.
alessandrolillu

Hikikomori e la pandemia COVID-19: non lasciare indietro il socialmente ritirato - 2 views

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    L'articolo approfondisce il rapporto in essere tra la situazione pandemica contemporanea dovuta a Covid-19 e il fenomeno degli adolescenti ritirati, meglio conosciuti come Hikikomori. Viene evidenziato come gli approcci terapeutici utilizzati con questa condizione psicopatologica siano molto scarsi, dovuti principalmente sia ad una mancanza di studi specifici in merito a questo argomento e sia ad aver ritenuto questo fenomeno come ascrivibile al gruppo culturale nippo-asiatico. Questa pandemia sta mutando profondamente le nostre abitudini, si sta passando ad una modalità esistenziale sempre più online da una face-to-face; questo forte cambiamento, in futuro, potrebbe vedere la crescita vertiginosa di casi di Hikikomori tra gli adolescenti. Sono presenti anche dei consigli ai genitori con figli socialmente ritirati (con una notevole promozione di attività all'aria aperta e l'interazione faccia a faccia) volti a scardinare questi comportamenti disfunzionali, che creano notevole sofferenza all'adolescente stesso e, di riflesso, alla sua famiglia.
federica2030

A review of anatomy education during and after the COVID-19 pandemic: Revisiting tradit... - 2 views

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    la pandemia di covid 19 ha avuto effetti significativi sull educazione e l apprendimento, e in questo caso specifico, si pone l attenzione sugli effetti relativi agli studenti di anatomia. essa infatti, costituisce "la base delle scienze mediche" dove gli operatori sanitari costruiscono il loro sapere. come nell articolo, credo sia importante sottolineare l importanza di elaborare metodi di insegnamento sempre nuovi ed al passo con i tempi al fine di ottimizzare le energie cognitive, e favorire un apprendimento a distanza che è molto più conveniente in termini di accessibilità in quanto abbattendo le barriere legate alla distanza e agli spostamenti, è possibile formare in modo efficace molte più persone.
spoletti93

L'uso dei media da parte dei musei nell'era della pandemia Covid-19 - 3 views

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    L'emergenza sanitaria dovuta al COVID-19 ha costretto molti musei da un lato a chiudere le porte ma dall'altro è emersa la necessità di aprirsi a nuove forme di comunicazione. Diversi sono stati i tentativi di fornire un accesso differente: molti musei infatti hanno aperto nuovi canali YouTube, proponendo video per bambini con finalità ludiche, e interventi per adulti; molto utilizzati sono stati gli hashtag 'racconto' e 'storia' usati per raccontare opere, collezioni e archivi ricchi di arte; numerose sono state le dirette Facebook attraverso le quali è stata data la possibilità di eseguire veri e propri tour virtuali e di partecipare alle mostre online. Le strategie adottate aprono prospettive forse prima inimmaginabili e hanno consentito di raggiungere un nuovo pubblico, travalicando spesso quei confini localistici che solo la rete ci consente di travalicare. Le organizzazioni culturali hanno sicuramente mostrato un rinnovato impulso all'innovazione, intraprendendo una strada mai effettivamente compiuta, quella della trasformazione digitale, realizzando in poche settimane un programma di proposte e attività destinate a rimodulare in maniera significativa la loro idea di comunicazione, di valorizzazione e di promozione. Fondamentale quindi sarebbe non disperdere lo straordinario impulso al digitale emerso in questi mesi e aiutare anche i musei di piccole e medie dimensioni che costituiscono una parte estremamente considerevole del panorama italiano.
ninatos

COVID-19, SOCIAL MEDIA E DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE - 1 views

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    I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) sono patologie psichiatriche caratterizzate da una alterazione delle abitudini alimentari e da una eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme corporee. Il Disturbo Alimentare Evitante Restrittivo compare frequentemente nell'infanzia mentre L'Anoressia Nervosa, la Bulimia Nervosa e il Disturbo da Alimentazione Incontrollata compaiono maggiormente con la crescita (adolescenza e prima età adulta). Come si evince da questo articolo aggiornato al 09/03/2023 a cura di Giulia Spina Unità Operativa di Pediatria Generale in collaborazione con Bambino Gesù Istituto per la Salute, uno studio della Società Italiana di Pediatria ha evidenziato come la pandemia da Covid-19 abbia incrementato lo sviluppo dei DCA in bambini ed adolescenti con il 78.4% negli accessi in pronto soccorso. Isolamento e distanziamento sociale hanno contribuito a trasformare i social media nelle uniche finestre sul mondo in cui i teenagers hanno visto proposti modelli di magrezza e bellezza inarrivabili, influenzando la percezione fisica e psicologica del singolo. Studi recenti hanno dimostrato come si siano diffusi in rete immagini e video pro-anoressia. La colpa è quindi unicamente dei social media? Sicuramente no ma certa è l'influenza che questi possono aver avuto su situazioni già delicate, rafforzando la fragilità di una salute mentale già precaria e aggravandone la sintomatologia.
Giulia Tocchetti

UN TENTATIVO DI MEDIA EDUCATION: IL CASO DELLE FAKE NEWS DURANTE LA PANDEMIA COVID-19 - 4 views

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    In questo articolo le autrici partono da alcune considerazioni: nell'infosfera in cui ci muoviamo oggi siamo sottoposti più che mai a una grande quantità di notizie, specialmente visto l'irrompere della pandemia globale Covid-19 - per questo, sostengono, è fondamentale sviluppare le capacità critiche degli utenti, affinché possano analizzare tali testi, valutarne l'autenticità, la parzialità e identificare le rappresentazioni che forniscono della realtà: solo così si formano cittadini attivi e consapevoli, capaci di navigare nel nuovo panorama sociale. Nello studio discusso all'interno dell'articolo, in una classe di lingua inglese, di terza superiore, di un istituto bilingue brasiliano, viene effettuato un intervento pedagogico che, sfruttando materiali direttamente presi dal web, si pone l'obbiettivo di stimolare l'occhio critico degli studenti proprio rispetto alle fake news: viene creato un contesto di apprendimento collaborativo dove i discenti sono invitati ad analizzare tali materiali e discutere sul fenomeno della disinformazione online, dando ciascuno il proprio personale contributo. L'obbiettivo dell'articolo è dimostrare la realizzabilità e la fruttuosità di una simile pratica formativa, ai fini di alfabetizzare i giovani in senso ampio e renderli cittadini liberi.
riccardobivona

Social Media in the Times of COVID-19 - 3 views

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    Questo articolo è stato scritto l'8 giugno 2020 nel sito della National Center for Biotechnology Information, si evidenzia come il ruolo dei Social Media ha cambiato l'umanità e tutti i suoi contesti negli ultimi anni, ridisegnando se non addirittura in qualche caso abbattendo i confini spaziali che separano diverse realtà. Nel caso specifico si parla di come in piena pandemia mondiale conosciuta con il nome di COVID-19, portò alla riduzione della mobilità fisica (lockdown) spinse gli umani a ricorrere a intensificare l'uso degli strumenti tecnologici e dei social media. Nell'ambito medico questi strumenti hanno avuto un ruolo centrale nella formazione medica, nelle diffusioni delle informazioni scientifiche, nelle discusioni e molti altri dati medico-scientifici. Oltre a tutte questi numerosi vantaggi e innovazioni vengono messi in evidenza dei limiti legati a questo contesto, in particolare alla grande mole di informazioni, che seppur facilmente reperibili, potrebbero essere non affidabili.
d17121972

"Sul Covid c'è manipolazione mediatica, si rischia la depressione di massa. U... - 5 views

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    Viviamo, senza dubbio, nell'era della tecnologia più avanzata, che l'essere umano abbia mai potuto vedere e utilizzare. Oggi infatti, chiunque possa dotarsi di uno dei tanti dispositivi elettronici, ha la possibilità di fruirne con facilità. Tuttavia, la possibilità data ad ognuno ad attingervi, non sempre si è rivelata positiva ma al contrario. Infatti, oggi più che mai, ognuno di noi, in maniera diretta o indiretta, è vittima di "campagne manipolatorie", propagate nei Media. Questo produce nelle popolazioni, livelli di paura elevatissimi, che sfociano spesso nella sociopatia e depressione da un lato, oppure nella ribellione e negazione dall'altro. L'esempio eclatante ci è fornito da questa pandemia che ha caratterizzato e stravolto tutto il 2020 e sicuramente si protrarrà nel 2021. La dott.ssa Notaro, psicologa e psicoterapeuta, in questa intervista, risponde mettendo in pratica alcuni principi psicologici, per spiegare il proprio punto di vista, non per "negare" l'esistenza del Covid 19, ma per denunciare il grave pericolo che l'umanità corre non solo a causa del virus ma anche per la miriade di informazioni manovrate.
isabella63

Educazione e tecnologie digitali al tempo del Covid. un ossimoro o un'opportu... - 1 views

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    Questo articolo affronta una questione cruciale nell'ambito dell'istruzione e dell'educazione, soprattutto in relazione all'uso delle nuove tecnologie durante il periodo del lockdown e oltre. Esso evidenzia come le nuove tecnologie, specialmente attraverso i programmi a distanza, siano diventate fondamentali durante la pandemia, ma siano allo stesso tempo oggetto di critiche e resistenze, con alcuni che le vedono come una minaccia all'esperienza educativa in presenza. suggerisce che un'analisi più approfondita e contestuale potrebbe portare a un modello educativo integrato che combina elementi di istruzione in presenza e a distanza. Questo approccio potrebbe capitalizzare sulle potenzialità delle nuove tecnologie senza rinunciare ai vantaggi dell'interazione faccia a faccia e dell'esperienza diretta. Per quanto riguarda il contributo degli Enti di Terzo Settore, in particolare delle cooperative sociali, essi possono giocare un ruolo significativo nell'implementare questo modello integrato. Le cooperative sociali, con il loro impegno per il bene comune e la solidarietà sociale, possono sviluppare programmi educativi che sfruttano le nuove tecnologie in modo responsabile e creativo, adattandoli alle esigenze specifiche delle comunità cui servono. Nel contesto dei nidi e delle scuole dell'infanzia, l'idea di un'educazione integrata con le nuove tecnologie potrebbe essere vista come un'opportunità piuttosto che un ossimoro. Le nuove tecnologie possono essere utilizzate in modo mirato per arricchire l'esperienza educativa dei bambini piccoli, ad esempio attraverso applicazioni educative interattive o strumenti di comunicazione che coinvolgono le famiglie nel processo educativo.
giadamureddu1

DAD: UN'OFFERTA DIDATTICA SOSTENIBILE - 4 views

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    La docente di Sociologia dei media digitali e Sociologia dell'educazione nell'Università di Torino, Simona Tirocchi, è stata protagonista di un'intervista durante la quale si sono esplorati vari aspetti relativi all'incontro tra la didattica tradizionale e la DAD, provocato dall'emergenza Covid-19. Si tratta di una vera e propria rivoluzione sociale, che porta con sé il totale sconvolgimento di luoghi e tempi, abitudini, relazioni e codici comunicativi tra insegnanti e studenti. Se da un lato la didattica a distanza, cui caratteristica peculiare la flessibilità, va incontro ad esigenze proprie di alunni con disabilità e bisogni educativi speciali, dall'altro ha evidenziato digital divide e knowledge divide, dettati rispettivamente da accesso diseguale alle tecnologie digitali e differenti competenze relative all'utilizzo strategico delle stesse. Non è certo che si adotterà una didattica completamente digitale in futuro ma è indubbio, ad avviso della Dott.ssa che da tempo si occupa della Media Education, che tutto ciò ha comportato un irrevocabile cambiamento della didattica in sé, delle modalità di insegnamento/apprendimento e delle consapevolezze relative all'utilizzo di una tecnologia che favorisce la relazione sociale, della quale non siamo fattore subordinato ma protagonisti.
beatricefocardi

Smartphone and social media use contributed to individual tendencies towards social med... - 2 views

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    Questo articolo riprende un'estratto dal manuale " Addictive Behaviors" a cura di Davide Marengo ,Matteo Angelo Fabris, Claudio Longobardi e Michele Settanni. Che hanno voluto evidenziare come l'uso degli smartphone e dei social media negli adolescenti italiani, sia peggiorato durante la pandemia di Covid-19 e su come l'istruzione a distanza abbia incrementato ancora di più a una dipendenza dai social media e quali in particolare. Secondo la teoria della compensazione sociale (Valkenburg, Schouten, & Peter, 2005), quando gli adolescenti percepiscono la loro realtà come socialmente deludente , possono ripararsi dietro ai social media come alternativa per mantenere e formare nuovi legami sociali (Badenes-Ribera et al. , 2019, O'Day e Heimberg, 2021). Quindi se da una parte internet accorcia le distanze e riduce la solitudine dall'altra il rischio di dipendenza dai social media si trova dietro l'angolo. Uno studio ha condotto un'esperimento su un campione da 765 adolescenti italiani tra maschi e femmine , che hanno riferito di utilizzare lo smartphone in particolare le piattaforme : Instagram , Snapchat , Telegram , Youtube ,WhatsApp, Tik Tok , Twitter. I risultati hanno riportato che tutti i soggetti che usufruiscono solamente delle piattaforme : WhatsApp, Youtube hanno una minore dipendenza dai social , rispetto ai coetanei che utilizzano piattaforme come : Instagram, Twitter, rivelandosi i più forti predittori della dipendenza dai social media seguiti poi da Facebook e Tik Tok. Concludendo che però l'applicazione più avvincente di tutte durante la pandemia è stata Tik Tok ,mettendo senza dubbio in ombra altre app popolari con offerte visive simili.
giadaspina28

View of Didattica Inclusiva a Distanza: tecnologie e tecniche per l'Inclusion... - 4 views

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    In questo articolo pubblicato da Lucia Maffione nel dicembre del 2020 si mette in evidenza attraverso il caso di una ragazza ipovedente di 15 anni frequentante la Scuola Secondaria di II grado di Barletta come la sospensione delle attività didattiche in presenza dell'anno scolastico 2019/2020, a causa dell'emergenza sanitaria da CoVID-19, ha rappresentato per tutti i discenti , una barriera al raggiungimento del successo scolastico, ma le tecnologie digitali, opportunamente contestualizzate e valorizzate hanno agito come efficaci facilitatori, rendendo 'digitale' il supporto didattico del docente specializzato, e permettendo così al processo di l'inclusione di non fermarsi. Infatti è stata attivata una didattica inclusiva che come finalità aveva quella di rispondere ai bisogni educativi speciali della studentessa sfruttando a pieno le potenzialità di strumenti informatici e di software didattici specifici, i quali grazie ad un'iniziale alfabetizzazione ed un uso costante nella pratica didattica, hanno permesso di compensare il deficit visivo della discente e di poter raggiungere gli obbiettivi previsti nel P.E.I. ( piano educativo individualizzato ) elaborato. Per verificare infine quali delle tecnologie didattiche utilizzate fossero risultate più efficaci per la studentessa di riferimento, le è stato chiesto di fornire un feedback, rispondendo ad un breve questionario.
ggiovanetto

Digital literacy e università alla prova del lockdown - nuove sfide per il fu... - 21 views

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    Lo sviluppo della "società della conoscenza" implica trasformazioni sociali che coinvolgono i cittadini, sollecitandoli a dotarsi di abilità e competenze nuove. La "media literacy", come concetto che ricomprende ogni campo ed ogni competenza relativa ai media, richiede che gli individui siano dotati delle competenze tecniche di utilizzo delle tecnologie per l'uso delle informazioni e delle comunicazioni - in una parola, la "digital literacy" - unita alle capacità pratiche e teoriche per sviluppare appieno sé stessi all'interno della società dell'informazione. La pandemia ed i lockdown generalizzati che hanno interessato il pianeta nel corso del 2020 hanno imposto ai sistemi educativi di confrontarsi con molteplici cambiamenti dirompenti, cambiamenti che hanno inevitabilmente toccato anche la "digital literacy" sia dei docenti che dei discenti. Al fine di analizzare in quale modo le istituzioni universitarie in particolare si siano mosse per fronteggiare le sfide emerse in questo periodo, gli autori della ricerca qui proposta "Digital Literacy and Higher Education during COVID-19 Lockdown: Spain, Italy, and Ecuador" hanno compiuto uno studio che ha coinvolto 376 studenti di tre università, rispettivamente nelle città di Barcellona, Torino e Machala, nell'arco temporale marzo-maggio 2020. Basandosi sulle linee guida del quadro di riferimento europeo DigCompEdu in materia di "digital literacy", il disegno di ricerca ha evidenziato questi risultati: 1) la necessità per le università di ripensare e reinventare gli ambienti di apprendimento, al fine di sfruttare pienamente le potenzialità delle tecnologie digitali e 2) incrementare e rafforzare le competenze digitali dei docenti come obiettivo da affiancare agli investimenti tecnologici, in modo che questi due aspetti - competenze dei docenti e strumenti digitali - supportino efficacemente le nuove sfide dell'apprendimento.
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