Skip to main content

Home/ Media Education/ Group items tagged informazione

Rss Feed Group items tagged

riggiopaola

La libertà di informazione nell'era di Internet - MediaLaws - 4 views

  •  
    Il presente contributo riporta l'omonimo capitolo pubblicato sul volume "Parole e potere. Libertà d'espressione, Hate Speech e Fake News". Milano 2017 a cura di G. Pitruzzella - O. Pollicino - S. Quintarelli. L'autore G. Pitruzzella, in questo articolo, si interroga su come Internet abbia cambiato il modo di produrre, distribuire ed utilizzare l'informazione. Il singolo utente della rete viene dotato di un ruolo attivo ma solo tramite l'intermediazione di alcune piattaforme. Le notizie distribuite da motori di ricerca e social network sono basate su algoritmi, quindi selezionate ed indirizzate a ciascun consumatore, questo porta alla chiusura dell'utente in una bolla costruita sulle sue preferenze e pregiudizi (Filter Bubble). Pitruzzella, successivamente, analizza il mondo delle fake news e dell'hate speech che hanno dinamiche simili, interrogandosi se è possibile che su Internet non ci siano responsabili. In fine ci mette davanti la possibilità di trovare un equilibrio tra autoregolazione e regolazione.
anonymous

"Media education": la piccola grande rivoluzione dei giornali scolastici - 9 views

  •  
    L'articolo spiega come un'ottima base di "Media education" nasca dalla rete di testate scolastiche. Due recenti iniziative, "Penne Sconosciute" di Osa Onlus, "GiornaliNoi" promossa dal mensile Okay!, avvalorano questa tesi. Il giornale scolastico, che vede protagonisti docenti, alunni e genitori, rappresenta una valvola di sfogo per le creatività, antidoto alla noia da aula scolastica. Una grande rivoluzione già in atto dentro e le scuole che mira a rafforzare il senso di appartenenza e di partecipazione dei giovani alle attività sociali attraverso una rete definita "buona informazione". E' inevitabile, se le nuove forme di comunicazione vorranno recuperare rapporto con i soggetti destinatari del messaggio, non potranno ignorare questa realtà in grado di unire aspettative e speranze delle generazioni.
  •  
    L'articolo parla di come il giornalismo scolastico sia una concreta applicazione della media education. Esso espone dei progetti che mobilitano la creatività giovanile già da 15 anni. La redazione di un giornale scolastico è un'attività molto utile per avvicinare gli studenti al lavoro del giornalista, per dare spazio a pensieri, constatazioni, notizie, novità, per raggiungere i vertici dell'istituto e farsi portavoce di iniziative, raggiungendo allo stesso tempo ogni singolo studente e creare un senso di appartenenza. Attraverso questo mezzo i giovani possono comprendere e analizzare il senso dei messaggi dei mass media. L'autore di questo articolo fornisce anche dei esempi concreti di come la stampa scolastica abbia rivelato delle realtà sorprendenti, parlando di temi sociali e attuali dal punto di vista di ragazzi giovani. L'articolo, infine, sottolinea l'importanza di che quest'attività ha sugli studenti, che sono prima di tutto cittadini, per metterli a contatto con la buona informazione.
loredanagiustino

Prof. Luciano Floridi - L'opera d'arte nell'epoca della sua manipolabilità di... - 2 views

  •  
    Questo video è tratto dall'inaugurazione dell'anno accademico 2016-2017 dell'Alma Mater Studiorum Università di Bologna, avvenuta in data 18/11/2016, in cui è intervenuta un'autorità a livello internazionale, docente di filosofia ed etica dell'informazione all'Università di Oxford, ossia il filosofo Prof. Luciano Floridi, il quale in forma molto ironica, mantenendo in tal modo attiva l'attenzione del suo pubblico compresente e non, ha parlato dell'opera d'arte e del suo significato nell'epoca digitale. Si può considerare la natura di questo intervento, interdisciplinare, in quanto il Prof. Floridi, ha integrato filosofia, scienza, antropologia, religione, arte e tecnologia. Egli sottolinea che con la "secolarizzazione" si è intrapreso un percorso nel quale l'essere umano si è considerato un essere potente, speciale, al centro del mondo, ma che in realtà studi specifici hanno "smontato" tale convinzione, portando l'individuo a comprendere di essere semplicemente in periferia, di essere "l'organizzatore di una festa piuttosto che il festeggiato". Nell'era attuale si potrebbe dire che l'essere umano sia un "open software" o più elementarmente un viaggiatore che segue un percorso al quale vuole dare un significato in tanti modi ed uno di questi è l'arte. Egli afferma che l'opera d'arte nell'era digitale sia un'informazione che ha tre visioni: Informazione "come", "su" e "per" qualcosa.
  •  
    Tra i vari esempi che cita vi è la "mesin art", ovvero un nuovo movimento artistico che consta nel ridisegnare certi contenuti in vista creativa. Concretamente ciò significa utilizzare la creatività per decidere cosa selezionare, come mettere insieme i pezzi etc. che evoca l'intelligenza ipertestuale (innata, presente anche negli animali) e quella che De Kerckhove definiva connettiva e che altri autori definivano cognizione distribuita, sviluppatasi maggiormente nell'era della digitalizzazione. Ciò è strettamente inerente alle abilità di base della media litercy, tra cui "l'appropriazione", ossia l'abilità di campionare e miscelare contenuti mediali dando loro un significato. Gli artisti infatti, soprattutto all'inizio si appropriano e trasformano le opere di altri artisti e la digitalizzazione rende il tutto più semplice. Ma anche nei classici ciò era presente, si pensi ad Omero che ha miscelato i miti greci per costruire l'Iliade e l'Odissea. Si può dire essere una base da cui parte la creatività. Al contempo però, il Prof. Floridi evidenzia che il digitale si presta abbastanza bene anche a creare la "cattiva" arte che identifichiamo nel falso, nella copia e nel cattivo gusto, sottolineando che non si può per questo pensare che il digitale distrugga l'arte, perché queste forme di "bruttezza" vi erano anche in assenza di digitale, seppur meno presenti e meno facili da attuare. Egli conclude il suo intervento ricordando al pubblico che "l'arte è parte della dignità umana" e che tra le altre capacità, l'umanità ha anche la capacità di esprimere se stesso in modo artistico e ciò continua ad essere valido anche nell'era digitale nelle modalità spiegate.
mariuanelli

INFORMAZIONE O PROPAGANDA? - 5 views

  •  
    L'articolo fornisce strumenti fondamentali per riconoscere nei discorsi le forme di persuasione utilizzate dagli oratori/persuasori. Questa conoscenza favorisce lo sviluppo del pensiero critico che ci permette di difenderci, individuando le affermazioni distorte ed evitando la manipolazione mediale. In particolare l'autore descrive in una griglia i criteri e le domande guida da utilizzare per valutare l'affidabilità delle informazioni presenti nel WEB. Saper controllare l'affidabilità dell'informazione mediatica è una "competenza chiave" irrinunciabile per tutti coloro che vogliano essere cittadini consapevoli e attivi.
orlandovaleria

Questioni di Media - 4 views

  •  
    Il ruolo dei media nella società contemporanea è fondamentale, tanto da farla definire come una società dell'informazione e della comunicazione. Un simile scenario riconosce sicuramente nuove opportunità: una maggiore disponibilità dell'informazione, una maggiore possibilità di comunicazione che abbatte le distanze, il superamento delle chiusure localistiche e la costruzione di una cittadinanza universale. Comporta però anche la registrazione di una serie di problemi ed attenzioni: il rischio di un indebolimento della soggettività, il rapporto tra accesso all'informazione e giustizia, il diritto alla verità delle informazioni e la tutela delle relazioni interpersonali. Ma cos'è la media education? E' un'attività, educativa e didattica, finalizzata a sviluppare nei giovani una informazione e comprensione critica circa la natura e le categorie dei media, le tecniche da loro impiegate per costruire messaggi e produrre senso, i generi e i linguaggi specifici. McLuhan già nel corso degli anni Sessanta, aveva intuito che i sistemi di informazione elettronica avrebbero modificato in profondità i sentimenti e la coscienza dell'uomo; egli vedeva nelle tecnologie della comunicazione forme di estensione del sistema nervoso centrale. Ogni individuo oggi deve fare i conti con una complessità di fattori che non è stato preparato a gestire. La gestione degli strumenti tecnologici viene, infatti, troppo spesso assimilata e confusa con la semplice acquisizione delle competenze tecniche di funzionamento di un certo strumento.
ivanamantero

Il Calvino Rampante - Netlit - 2 views

  •  
    La produzione e la simulazione sono delle tecniche didattiche della media education che più facilmente incontrano l'entusiasmo degli studenti.L'uso pratico delle tecnologie dei media offre il modo più diretto ed efficace per lo studio di un determinato argomento.Il lavoro di produzione dei testi mediali spesso implica una collaborazione in gruppo che deve essere acquisita in modo strutturato e graduale. I ragazzi apprendono abilità comunicative, di gestione del tempo,di cooperazione, la media education permette ai discenti di imparare a esprimere se stessi a livello creativo e ad usare i media per comunicare e riflettere su aspetti importanti della realtà. Io ho voluto condividere questo link riguardante un'esperienza di studenti del Liceo Calvino di Genova riguardante un format radiofonico. E' un'attività di produzione , riflessione,comunicazione riguardante l'articolo 17 della Direttiva Europea sul diritto d'autore.Questa attività è stata organizzata grazie a Netlit media Literacy, un network nazionale dedicato all'educazione all'uso consapevole dei media, produttore e distributore di trasmissioni radiofoniche di informazione, cultura musica. I ragazzi sono stati protagonisti e conduttori di una trasmissione radiofonica rivolta a insegnanti e pari riguardante l'articolo 17. Esso riguarda l'utilizzo di contenuti online da parte dei creatori ed è diviso in 10 punti. I primi tre determinano i rapporti tra i creatori di contenuti e i suoi fruitori in base allo scopo del servizio, se ricreativo o di lavoro. Dal quarto al sesto riguarda i per messi che vengono forniti a chi riutilizza un contenuto di un altro creatore.Specifica le regole di controllo e di sanzioni in caso di violazione di tali regole.Gli ultimi quattro impongono a ogni servizio di condivisione come YuoTube o Facebook, l'istituzione di un algoritmo di controllo che rimuova o prevenga il caricamento di opere che non rispettino il copyright. Questo articolo è stato approvato nel 2019 con modifiche
amontalbetti

Informazione e panico, sui social network serve una nuova educazione - l\'Espresso - 6 views

  •  
    L'articolo, tratto da L'Espresso del giugno 2017, espone la necessità di individuare un sistema educativo volto ad insegnarci in modo efficace come approfondire ciò che leggiamo e vediamo, interpretare in maniera non superficiale la miriade di informazioni a cui siamo quotidianamente esposti.
elmouttaqi_f

L'educazione al tempo di Internet e dei nuovi media - 2 views

  •  
    L'articolo parla di un convegno che si è svolto a Roma il 27 maggio 2011 dal titolo "Educare nella società della comunicazione". In un articolo pubblicato dallo stesso sito in cui si parla di questo convegno, si sosteneva che l'educazione spesso può essere in conflitto con la comunicazione e si faceva riferimento ai mezzi di informazione digitale. Nel convegno di maggio invece, si pone in evidenza che imparare ad utilizzare bene questi strumenti aiuta l'educazione e l'apprendimento. Nel convegno si fa un excursus della didattica fino ad arrivare all'era del tag cloud e si ripete che educare significa portare alla luce ciò che è nascosto.C'è un richiamo ai valori anche attraverso i media e questo tipo di educazione deve camminare parallelamente all'educazione tradizionale che rappresenta la dimensione terrena e materiale. La Chiesa deve trasmettere la fede e i valori ad essa collegata, la scuola trasmette l'educazione formale, non formale e informale con un'azione sinergica tra discenti, gruppo dei pari e insegnanti.L'utilizzo delle tecnologie aiuta lo sviluppo veloce dell'apprendimento creativo.
  •  
    Era un interessante articolo di un convegno: ""Educare nella società della comunicazione", Venerdì 27 maggio 2011, presso lo Scout Center di largo dello Scoutismo in Roma, si è svolto il convegno "Educare nella società della comunicazione", organizzato da Dimensione Speranza con il patrocinio del Municipio di Roma III e della Provincia di Roma. Nell'articolo "Quando la comunicazione è nemica dell'educazione", pubblicato in questo stesso sito, sostenevamo che educazione e comunicazione possono talvolta entrare in conflitto. Questo non significa che i nuovi mezzi di informazione digitali siano intrinsecamente nemici dei processi educativi, tutt'altro. Ma occorre imparare a utilizzarli bene, il che non è facile né scontato. È quanto ogni giorno cercano di fare, ciascuno secondo la propria professione e vocazione di educatore, i relatori che hanno partecipato al convegno: Marco Accorinti, sociologo; Giorgio Asquini, pedagogista; don Filippo Morlacchi, direttore dell'ufficio scuola della Diocesi di Roma; Mauro Del Giudice, sociologo e educatore scout; Mario Tedeschini Lalli, giornalista; ha moderato l'incontro Francesco Scoppola, assistente parlamentare e scout anch'egli. Possiamo tirare una conclusione dicendo quanto potenti sono i media che la tecnologia ci mette a disposizione, tanto più etici, ricchi di valore e orientati all'uomo devono essere i contenuti da essi diffusi. Qualsiasi divergenza o, peggio, dicotomia tra la potenza del medium e lo spessore del contenuto genera ibridi mostruosi dei quali i grandi fratelli televisivi e le isole dei famosi sono solo un esempio, e forse neanche dei peggiori. Il rischio è quello della confusione e della commistione progressive, della sovrapposizione dei piani, della perdita di senso e di coordinate, dinamiche ben descritte da Kierkegaard nella metafora dell'ammutinamento: "Il cuoco di bordo prende i comandi della nave e il
savinodoc

Invasione aliena del 1938, la prima Fake News? - CentroPagina - Cronaca e att... - 1 views

  •  
    * La moltiplicazione dei canali informativi, la possibilità di avere una cospicua serie di notizie, rende sempre più complicato, difficile selezionare e verificare l'attendibilità delle stesse. In questo surplus di notizie trova campo fertile la Fake News, verosimilmente veritiera, divulgata al fine di acquisire consensi o destabilizzare diversi settori sociali, politici, economici. In questo articolo, l'autore, mette in evidenza come queste false notizie siano un evento non nuovo, addirittura storico, e che in questi ultimi anni grazie allo sviluppo ed alla diffusione delle tecnologie mediatiche rendono più semplice la distorsione della realtà. Nella parte conclusiva di questo articolo si fa riferimento alla favola "Al lupo Al lupo" chiara indicazione morale la quale deve portare i fruitori della informazione alla ricerca ed alla attendibilità delle fonti.
federicavarone

https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/20_maggio_08/milano-navigli-affollati-all-or... - 1 views

  •  
    Questo articolo datato 8/5/20 ha creato al termine della quarantena, non pochi scompigli, dissapori e malumori. Mostrando una foto di una delle sponde del Naviglio accusa i milanesi di essere non curanti delle regole e del distanziamento sociale, prevedendo un repentino ritorno alla quarantena "stretta". Credo che questo articolo sia un perfetto esempio di fake news inerente un fatto sociale situato. Il giornalista, con l'aiuto del fotografo hanno fatto credere al mondo intero, grazie al buon uso della prospettiva, che la movida Milanese fosse ripresa senza alcun rispetto di quanto accaduto e delle istituzioni. I giorni dopo sono stati un susseguirsi di smentite e spiegazioni di come la giusta inquadratura potesse distorcere o modificare la realtà. Personalmente avevo data per attendibile questa informazione in quanto proveniente dal Corriere della Sera.
Francesco Italiano

Uso dei social media come fonte di informazione sulla salute per i propri figli - 2 views

  •  
    L'articolo del 2022 pubblicato sulla rivista medica "Academic Pediatrics" (a cura di un gruppo australiano i cui diversi autori si occupano di salute pubblica, comunicazione e scienza della salute) è una revisione basata su 42 studi condotti dal 2011 al 2020 che esplorano l'utilizzo, da parte di genitori, dei social media come fonte di informazione su tematiche di salute per i propri figli. Gli studi selezionati sono stati eseguiti soprattutto negli Stati Uniti, Australia ed Europa. I social media e siti più utilizzati sono stati Facebook, Twitter, Youtube e Wikipedia per la ricerca di informazioni su particolari patologie o condizioni (tra le voci più ricercate: vaccini, traumi, allattamento al seno, malattie genetiche rare, cancro infantile, obesità infantile) ma anche per motivazioni legate al supporto generale, assistenza sanitaria autogestita, processo decisionale autodiretto, informazioni post-diagnosi. Gli autori hanno cercato di valutare la qualità delle informazioni reperite sui social media ed internet e le modalità di verifica e condivisione di tali informazioni con i sanitari di riferimento. In molti casi, infatti, i risultati delle ricerche non vengono condivisi con i sanitari con il rischio di poter accedere sia ad informazioni basate sull'evidenza ma anche (inconsapevolmente) ad opinioni contraddittorie non supportate da ricerche scientifiche rigorose, potendo quindi creare confusione, ritardare l'accesso alle cure sanitarie o incoraggiare trattamenti senza un controllo medico con possibili danni. Le conclusioni dell'articolo suggeriscono che sia necessaria un'adeguata educazione sanitaria di base per promuovere una navigazione sicura ed efficace per la ricerca di informazioni inerenti alla salute.
astrobaldo

I media ai tempi della pandemia - 12 views

Dovendo stabilire i rischi ed i benefici delle informazioni dei media mi è sembrato opportuno paragonarlo ai tempi della pandemia da covid.La domanda che sorge spontanea e' se i media hanno dato in...

started by astrobaldo on 09 Oct 24 no follow-up yet
mseruis

POST-VERITÀ E FAKE NEWS: RADICI, SIGNIFICATI ATTUALI, INATTESI PROTAGONISTI ... - 4 views

  •  
    Secondo prestigiosi dizionari internazionali con l'espressione fake news si indicano «racconti falsi che appaiono come notizie, diffusi da Internet o attraverso altri media, creati solitamente per influenzare l'opinione pubblica o come scherzo» o qualsiasi «falsa e talvolta sensazionalistica informazione presentata come fatto e pubblicata e diffusa su Internet». Gli autori, in questo articolo, analizzano le diverse forme del mentire che si possono identificare suddividendole in fattoidi, falsificazioni e omissioni, e prendendo atto che le fake news non sono sicuramente nate in questi ultimi secoli ne analizzano le cause della forte accelerazione. Dopo un'analisi dei due fenomeni come la globalizzazione e la digitalizzazione che hanno incrementato la diffusione delle menzogne e il numero di coloro che vengono ingannati si risponde a due domande: Chi può credere più facilmente alle fake news? Chi è più esposto e vulnerabile alla loro influenza? Molto interessante la riflessione finale.
adrieldistasio

I media interattivi - tra i favoriti per l'apprendimento dei bambini - 2 views

  •  
    Il seguente articolo, che costituisce una rassegna di studi sull'apprendimento infantile, è stato redatto da Heather Kirkorian, professore di sviluppo associato e studi di famiglia presso l'Università del Wisconsin, Madison. L'articolo è stato pubblicato sulla rivista americana, la 'Child Development Perspectives', appartenente alla 'Society for Research in Child Development'. Il tema affrontato riguarda l'apprendimento infantile attraverso i media, in particolare i media interattivi. Questi ultimi, secondo la ricerca, si sono dimostrati i migliori soprattutto tra i bambini più piccoli. A differenza dei bambini prescolari, infatti, i più giovani sfruttano l'interattività dei nuovi media, favorendo così l'apprendimento attivo, dove il bambino non è più solo destinatario delle informazioni, ma anche utilizzatore: apparentemente, fin dalla più tenera età, i piccoli riescono a comprendere quel che vedono sullo schermo e questo fa sì che i media tradizionali, come la TV, siano sì comunque fonte di informazioni, ma non soddisfano completamente i bisogni d'apprendimento dei bambini di oggi. Questo è dato dal fatto che il contatto ravvicinato coi nuovi media abitua fin da subito il bambino ad un'elaborazione di informazione ed un successivo uso di quest'ultima che la televisione non garantisce. Naturalmente, ogni infante è diverso, perciò il conseguente apprendimento non sarà da meno. Ciò non toglie, però, che i media non interattivi stiano lentamente per essere messi in secondo piano rispetto ai media interattivi e questo porrebbe nuove basi e nuovi traguardi per l'apprendimento di cui ancora non si conosce completamente la portata. Sia media interattivi che non, contribuiscono alla formazione dell'identità sociale del bambino, del suo comportamento e del suo giudizio.
riccardokkk

Internet e i Social NonLuoghi... - 2 views

  •  
    Lo spazio di Internet è senza alcun dubbio un "nonluogo", uno spazio in cui quello che vi compare, quello che vi viaggia, non è, in alcun modo, riconducibile a delle coordinate spazio-temporali determinate, pare, dunque, ovvio che i Social Network rappresentino il "nonluogo", per eccellenza, di Internet.Marc Augé così definisce il concetto di "nonluogo": "Se un luogo può definirsi come identitario, relazionale, storico, uno spazio che non può definirsi né identitario, né relazionale, né storico, definirà un nonluogo. I nonloghi creati su internet cambiano in contiunuazione anche solo con il cambiamento del fruitore stesso, che in parte utilizza le informazione ottenuta dal nonluogo visitato, ed in parte utilizzerà la sua cultura di appartenenza e contesto. Internet permette una intensa fluidità (Baumann) delle dimensione contestuale, pubblica, istituzionale e ideologica dei media. Un sito può essere diversamente interpretabile anche a secondo del media con cui verrà consultato (lo si può stampare, perdendo di interattività, lo si può tradurre modificando i significati con l'interpretazione del traduttore, si può leggere su un piccolo schermo o grande schermo). Trovo molto affascinante la definizione dei "nativi digitali", ma anche fuorviante. Di fatto i nativi non sono categorizzabili e quindi credo non esista questa categoria, perché non definibile con criteri condivisibili. DI fatto internet è un po' come te lo aspetti, come lo cerchi, educare ai media è quindi rendersi conto che se cerchi una cosa con un determinato "orientamento" di ricerca, su internet troverai la conferma.
olgaderamo

MIUR: linee di prevenzione e di contrasto al cyberbullismo - 1 views

  •  
    Il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, il 13 /04/2015 ha elaborato , in con il contributo degli Enti afferenti all'Advision Bord del Safer Internet Centre per l'Italia www.generazioniconnesse.it,, delle linee di prevenzione e di contrasto al bullismo e alla sua manifestazione in rete, ovvero il cyberbullismo . All'interno del testo che ho allegato troviamo una prima introduzione della problematica con una serie di norme di comportamento che andrebbero seguite. Vi è poi un elenco di politiche di intervento e quali sono gli strumenti di segnalazione. Trovo molto interessante la parte dedicata alle azioni mirate rivolte agli studenti e alle famiglie e di grande utilità la linea di formazione degli insegnanti. Viene sottolineata la necessità di informazione, educazione in modo da non limitarne l'uso ma renderlo appunto un "ambiente di vita" dove si possono avere esperienze cognitive, affettive e socio-relazionali costruttive. Ritengo che queste linee guida siano molto utili anche ai fini conoscitivi perché esaminano il fenomeno tenendo conto di tutte le possibili situazioni che si possono creare e sviscera il problema da ogni punto di vista e va ad integrare, rendendo più attuale, un orientamento già presente nelle istituzioni scolastiche, mediante nuove strategie che tengano conto dei mutamenti sociali , culturali e tecnologici della nostra società. All'interno del testo troviamo anche dei riferimenti ad una serie di siti di grande utilità: da quelli che forniscono una visione più ampia e sempre attuale delle iniziative, di nuove strategie educative e didattiche e quelli dove segnalare gli episodi di cyberbullismo e la presenza di materiale pedopornografico in rete. La parte finale del testo sottolinea come sia importante una preparazione specifica da parte di docenti e formatori, che possano così rispondere ai nuovi stili cognitivi e comunicat
rosamaria62

CODICE DI AUTOREGOLAMENTAZIONE PER LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DEL CYBERBULLISMO - 3 views

  •  
    La rete è un mezzo di informazione che offre molteplici opportunità, ma nello stesso tempo nasconde dei pericoli, soprattutto, per i "nativi digitali" e, al fine di prevenire tali insidie nel giorno dell' "Internet Safer Day", è stato varato il codice di autoregolamentazione per arginare il fenomeno del cyberbullismo. Nel documento vi sono una serie di proposte rivolte in primis alle famiglie che dovrebbero educare i propri figli all'uso corretto della rete e successivamente alla sicurezza dei dati online. Emerge la necessità di un'effettiva collaborazione tra aziende e personale specializzato.
ester93

Pregi e pericoli dei Mass Media 1 (Gennaio 2010) - 3 views

  •  
    L'articolo mi ha colpito, perché invita a riflettere sulla "rivoluzione" dei media.Credo che non si possa, nel nostro villaggio globale, essere indifferenti a questo fenomeno ed alle problematiche che esso comporta. Pertanto è necessario, prima di tutto, un'educazione ai media,un'educazione che coinvolga tutti,di cui si sia consapevoli e che sia motivata da una precisa intenzione ed una ferma volontà.La medaglia ha sempre due facce per cui non è possibile che cambiamenti così vistosi, continui e repentini non portino con sé aspetti anche negativi. Un'ottica superficiale potrebbe inneggiare al miracolo dell'informazione veloce e libera; all'accorciamento delle distanze:fisiche, culturali e mentali; alla caduta del pregiudizio, sostituito dalla tolleranza e dalla comprensione...Una visione approfondita,invece, farebbe un'analisi critica circa la distinzione concettuale tra informazione e formazione;tra il parlare sempre e comunque e il dialogare vero e profondo; tra il contatto "tecnologico" e il serio contatto umano; tra il gioco e la vita; tra la fiction e la realtà. Educarsi ai media significa scegliere, avvalendosi del positivo e scartando il negativo. E questo non dovrebbe essere demandato soltanto alle masse,agli studenti, agli educatori e ai critici,ma anche ai responsabili a livello politico, sociale,economico, nonché scientifico-tecnologico.
marcostefanini

Giovani, nuovi media e stupidità di Nicola Bigi - 7 views

  •  
    L'articolo pubblicato su 24emilia.com vuole dare una diversa chiave di lettura sull'opinione diffusa circa la superficialità e l'ignoranza dei giovani moderni, abituati a informarsi ed esprimersi tramite il mondo dei nuovi media, di internet e dei social. La generazione y, millennials o google generation come è stata definita sostiene l'autore, si è dotata di nuovi metodi di informazione che meglio si adattano alle molte possibilità di scelta e di ricerca delle fonti che il web fornisce. Se sia giusto classificare come ignorante e superficiale un metodo diverso perché nuovo è il tema di discussione dell'articolo.
1 - 20 of 47 Next › Last »
Showing 20 items per page