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denisedesio

iGeneration: l'impatto delle nuove tecnologie su bambini e adolescenti - 9 views

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    Sebbene siano noti gli aspetti positivi della tecnologia digitale e le loro trasformazioni in particolare sulla Generazione Z; bisognerebbe insegnarla maggiormente nelle scuole alle nuove generazioni per diminuire il rischio degli effetti negativi che tali strumenti possono apportare e per ottimizzare il loro utilizzo. Giovani sempre più multitasking, problem solver, creatori attivi della loro conoscenza tramite procedimenti non lineari, veloci e rapidi che vivono internet e non semplicemente ci navigano; rischiano, a causa anche della non conoscenza approfondita degli stessi item, di sperimentare fenomeni di apatia, di mancanza di attenzione profonda ( "in internet si tende a passare da un rubinetto di informazioni all'altro ") di analfabetismo emotivo e di relazioni superficiali.
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    L'articolo è stato pubblicato il 5 aprile del 2017, dalla Dott.ssa Giulia Radice, psicologa psicoterapeuta cognitivo comportamentale, iscritta all'ordine degli psicologi della Lombardia dal 12/03/2015. Nell'esercizio della sua professione si occupa di ansia e panico, depressione, disturbi di personalità, trauma, lutti e separazioni, difficoltà relazionali e sociali. L'autrice nata tra il 1980 e 1990 si attribuisce l'appellativo di nativa digitale riproponendo in bibliografia l'articolo di Prensky "Digital Natives, Digital Immigrants" del 2001, dove egli identifica con questo termine gli individui che hanno vissuto a contatto con i mezzi di comunicazione digitale. All'interno dello studio, 1985 è la data che segna il passaggio cruciale dovuto alla diffusione di massa del computer, le persone nate prima di questa data che si sono poi approcciate al linguaggio digitale in una fase successiva sono definiti immigrati digitali da Prensky. L'autrice si interroga sul modo in cui le tecnologie digitali stanno trasformando le nostre vite, le nostre abitudini, le nostre abilità cognitive e i nostri comportamenti, interrogativo che genera il titolo dell'articolo: "come le nuove tecnologie ci stanno cambiando: la iGeneration". L'autrice presenta inizialmente l' Igeneration o generazione z, gli iperconnessi di cui molto ha scritto la docente Twenge , psicologa alla San Diego University, autrice di saggi ed articoli sull'adolescenza dove ha proposto un'analisi accurata della iGeneration attraverso il confronto con le generazioni che l'anno preceduta (Baby boomers 1946-1964, Generazione X 1965-1979 e i Millenials 1980-1994) individuandone otto tendenze che la definiscono: immaturità, iperconnessione, incorporeità, instabilità, isolamento e disimpegno, incertezza e precarietà e inclusività. Degli articoli e dei saggi della Dott.ssa Twenge non vi è traccia in bibliografia, così come di una parte della posizione di Cesare Rivoltella, che
maricaguida

Lo sviluppo dei Social Network - Fenomeno di socializzazione o alienazione? - 5 views

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    L'articolo in questione parla dei social network i quali, ormai è sotto gli occhi di tutti, hanno effetti sul sentire e sul pensare, cambiano i rapporti che si hanno con sé stessi e gli altri: essi diventano più diretti, più facili ma anche più mediati e di conseguenza meno genuini. Ormai Facebook, Twitter o Instagram (per citarne alcuni) sono entrati nel nostro quotidiano portando con loro molte relazioni interpersonali che vanno a sottolineare la differenza con blog, chat e forum tipici del Web 1.0. Va da sé che questi nuovi strumenti tecnologici hanno reso al limite dell'obsoleto le forme d'interazione tradizionali. Punti di forza sono la facile accessibilità ed il semplice utilizzo. Tuttavia, se è vero che ci danno la sensazione di essere più sociali, non ci garantiscono questo risultato: basti pensare che spesso, quando accediamo ad un social network, lo facciamo in solitudine. Alcune ricerche svolte sui Social Network mostrano che questi coinvolgono tutte le fasce d'età, con predilezione degli adolescenti, ed inoltre in molti hanno confessato di avervi trovato addirittura l'anima gemella. I motivi che portano all'utilizzo variano dal divertimento all'inclusione sociale: i più estroversi aumentano la loro posizione sociale mentre gli introversi aiutano sé stessi a relazionarsi. Ad ogni modo internet, anche con questi strumenti, si conferma un luogo dove rifugiarsi dal mondo reale, dove si possono facilmente superare le difficoltà di comunicazione, trovando quindi una forte utilità. E' utile sottolineare infine che, vista l'alternanza di pregi e difetti, evidenziati da molti punti di vista, come ogni strumento il Social Network va maneggiato con cura.
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    Questo articolo parla dei social network e degli effetti che possono avere su se stessi ma anche sugli altri. I social network portano sicuramente vantaggi come maggiore socializzazione, aumentano l'autostima di chi li utilizza (probabilmente anche perchè non consentono lo stesso contatto che consentirebbe invece il famoso "contatto fisico"), facilitano le relazioni. Tuttavia hanno grandemente modificato le forme di interazione tradizionali. I social Network non hanno un target specifico, anzi, coinvolgono tutte le fasce d'età , in maniera particolare quella degli adolescenti che risultano essere i più attratti da questi nuovi "meccanismi mediatici". In questo articolo pertanto sono presentati vantaggi e svantaggi di questi social network che andrebbero maneggiati con molta cautela.
ludodepi

Educazione e social network: due realtà così lontane ma così vicine - 5 views

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    Sembra ormai scontato parlare di social network affiancati all'idea di educazione. Questo è avvenuto dal momento che essi hanno iniziato ad essere parte integrante della società, soprattutto tra i giovani, che attraverso i social network si identificano e si relazionano con gli altri. Nell'articolo si vede come studi recenti si siano appunto chiesti cosa leghi il versante educativo a quello dei nuovi media; esso può essere suddiviso in tre principali ambiti: educare ai social network, apprendere con i social network e formarsi nei social network. Tre azioni che in qualche modo, chi ha a che fare con i social, compie ogni giorno. Essi ci permettono di sviluppare nuove capacità e di metterle in pratica, sfruttando anche la cooperazione con altri individui. Il poter comunicare e condividere ci permette di apprendere, confrontarci e insegnare su diversi ambiti della nostra vita. Essere connessi in qualunque momento e in qualunque luogo è un grande vantaggio, infatti si ha la possibilità di "incontrarci" con individui lontani dalla nostra realtà. Oltre ai lati positivi dell'educazione attraverso i social network, è importante sottolineare anche i rischi che questi possono avere. Non sempre gli insegnamenti, che soprattutto i giovani subiscono, sono favorevoli alla loro crescita. Dal momento che chiunque può accedere a queste piattaforme, spesso c'è il rischio di imbattersi in individui o esempi poco raccomandabili, per questo motivo è fondamentale l'utilizzo dei social con intelligenza e in modo appropriato, tutelando se stessi e la propria privacy.
angelacatanese

Dipendenza da social network - 8 views

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    Questo articolo approfondisce il tema della dipendenza ai social network. La dottoressa che scrive fa un'analisi di come il ricorso ai social può creare una forma di dipendenza, partendo da ciò che sono i social network, il loro sviluppo e la diffusione tra i più giovani l'attenzione cade proprio sul fatto che la dipendenza dai social network colpisca principalmente adolescenti e giovani. L'attenzione è posta principalmente ad alcuni segnali che possono far capire lo sviluppo di una dipendenza patologica in relazione ai social network che sembrano essere come definisce Griffiths (2005) che qualsiasi comportamento soddisfi i seguenti sei criteri può essere definito operativamente come una dipendenza Nel settore della dipendenza patologica si è discusso molto sul fatto che alcuni comportamenti eccessivi possano assumere i connotati di dipendenza comportamentale (ad esempio l'uso di videogiochi, di Internet, il sesso, l'esercizio fisico…). Lo stesso dibattito vale anche per la dipendenza dai social network. In cui riconosce i seguenti sei elementi di disturbo: Salienza, Modifica dell'umore, Tolleranza, Sintomi di astinenza, Conflitto, Ricaduta, dobbiamo poi agire per curare il problema a livello terapeutico. C'è da chiedersi se un lavoro di prevenzione in termini di media education possa far in modo di educare attraverso la scuola e le famiglie, fornendo le linee guida di un buon uso dei social e istruendo i ragazzi ad avere l'equilibrio giusto per non incorrere nel problema della dipendenza, insegnando la differenza tra il fatto di imparare a gestire e dominare i social e non farci dominare da essi
fabriziolamonica

Social media e alterazioni cerebrali: quali vantaggi - Neuroscienze - 2 views

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    Interessante articolo su recenti studi di neuroimmagine che hanno messo in evidenza come un utilizzo moderato di Facebook sia associato ad un aumento del volume di materia grigia nelle strutture cerebrali coinvolte nel processamento di informazioni sociali. Tale studio in un certo senso riabilita l'immagine che viene fuori dai moderni dibattiti sull'abuso dei Social Network soprattutto da parte degli adolescenti. Se infatti un uso smodato dei Social Network è associato a fenomeni di vera e propria dipendenza, un uso moderato evidenzia invece il potenziamento di alcune abilità di carattere semantico-sociale, come l'abilità di riconoscere ed interpretare più velocemente le espressioni facciali. Tali abilità sono correlate ad un aumento del volume di materia grigia nel giro temporale superiore e medio dell'emisfero destro e sinistro del cervello. Si è pertanto ipotizzato che un corretto uso dei Social Network possa essere utilizzato per il trattamento di alcune psicopatologie (come la schizofrenia) che sono associate ad un ridotto volume di materia grigia di quelle stesse aree cerebrali.
anonymous

I Social Network e i cambiamenti nel cervello. Pericolo o Evoluzione? - 6 views

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    La scelta dell'articolo nasce dalla continua sensibilizzazione verso le conseguenze dell'esposizione esagerata e senza controllo all'uso dei social network, dagli studi emerge che l'esposizione massiccia verso questi media digitali produrrebbe cambiamenti nei circuiti cerebrali riducendo attenzione, interagendo negativamente sulle emozioni e sulle relazioni che risultano essere vissute in modo sempre più virtuale e sempre meno reale. Nell'articolo si mette in evidenza che il cervello dei giovani è danneggiato perché non viene più impegnato in attività nelle quali gli uomini si sono impegnati per millenni, in quanto tutto oramai viene mediato da internet, tutto è di facile e immediato accesso, senza bisogno di grande impegno e utilizzo di strategie attive e partecipative della persona. Pur considerando media e social media mezzi che possono favorire positivamente processi di apprendimento e di educazione, ritengo che lo sviluppo e l'apprendimento non possano prescindere dall'interazione sociale che solo i rapporti reali possono garantire. È vero che le epoche di cambiamento segnano nel loro passaggio sempre perplessità e difficoltà di accettazione, così come avvenne nel passaggio dall'oralità alla scrittura che qualcosa ha tolto ma tanto ha concesso, sicuramente non si può fermare il progresso e l'evoluzione dei media, ma si può intervenire sulla buona educazione all'uso di questi mezzi, attraverso una maggiore consapevolezza e capacità critica. L'articolo si conclude con uno spunto di riflessione importante, riferito al fatto che i social non sono per forza responsabili di una regressione nel funzionamento del cervello dei giovani, ma potrebbero anche migliorarne il funzionamento, ancora questo non lo possiamo sapere in quanto gli studi sono ancora aperti.
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    Esatto, come ci sono evidenze scientifiche che la #tecnologia della scrittura ha stimolato l'evoluzione della #coscienza nella mente bicamerale degli esseri umani, probabilmente i Social Network porteranno a nuove #evoluzioni. Bibliografia Jaynes, J. (2000). The origin of consciousness in the breakdown of the bicameral mind. Houghton Mifflin Harcourt. Kuijsten, M. (Ed.). (2013). Reflections on the dawn of consciousness: Julian Jaynes's bicameral mind theory revisited. Julian Jaynes Society. Kuijsten, M. (2016). Gods, Voices, and the Bicameral Mind. Wile, L. (2018). The Jaynes Legacy: Shining New Light Through the Cracks of the Bicameral Mind. Andrews UK Limited. Cavanna, A. E., & Nani, A. (2019). Were Babylonians Self-Conscious?. Elenco evidenze a supporto della teoria di Julian Jaynes (1920-1997) https://www.julianjaynes.org/supporting-evidence.php
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    Nell'articolo di Francesca Fiore, riportato sul sito "State of Mind" ( Il giornale delle scienze psicologiche), viene affrontato un tema molto importante, in cui esamina i cambiamenti che porterebbero i Social Network nei giovani, riducendo la loro attenzione e facendoli regredire verso uno "Stadio infantile". L'autrice dell'articolo, fa riferimento ad un articolo della Greenfield in cui risponde a delle domande riguardanti il "Vivere online". La Greenfield parla degli effetti negativi che i nuovi media sono in grado di produrre, quest'ultimi generano difatti profondi cambiamenti nel cervello dei giovani come ad esempio una riduzione dell'attenzione, incoraggiando così la gratificazione istantanea e azzerando le relazioni umane reali. Diversi studi confermano che i nuovi strumenti multimediali sono una delle preoccupazioni più grandi di genitori e insegnanti, i quali notano che la dipendenza creata da questi strumenti, tende ad eliminare la comunicazione e le relazioni interpersonali, creando delle realtà virtuali (Come Facebook o Twitter) in cui gli adolescenti instaurano una vita parallela e a cui purtroppo dedicano la maggior parte del loro tempo. Sempre la Greenfield afferma che la ripetuta esposizione ai nuovi media porterebbe ad un vero e proprio "rewiring" (Ricablaggio) delle connessioni cerebrali, dando vita così a nuove connessioni tra aree cerebrali diverse. L'articolo si focalizza principalmente sulla regressione che queste tecnologie porterebbero, sul come le persone dipendenti dai media si comportano come i bambini piccoli che sono attratti da rumori e luci brillanti, perché quest'ultimi sono dotati di scarse capacità attentive e intellettive. Sui vari Social Network si è attratti da curiosità o esibizionismo, mentre quando si parla di agonismo virtuale, ci si riferisce ai video games. Gli psicologi confermano che la tecnologia cambia il modo in cui ragioniamo, è emerso che gli adolescenti passano al computer pi
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    L'articolo descrive le interazioni fra i social e la struttura del cervello ponendo l'accento su come sia fondamentale l'educazione all'uso di tali strumenti specialmente in età giovanile. Uno spunto, ben documentato, di riflessione su un tema attuale.
giannib71

Adolescenti - 2 views

Adolescenti Il mondo degli adolescenti e' sempre stato in movimento, cangiante ma negli ultimi anni con l'avvento delle nuove tecnologie questa accelerazione e' diventata ancora più dirompente. Il ...

started by giannib71 on 17 Mar 21 no follow-up yet
giannib71

The Social Dilemma - Film documentario completo in streaming ITA Download - PeerTube It... - 4 views

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    Il film esamina la diffusione dei social media e il danno che essi causano alla società, concentrandosi particolarmente sullo sfruttamento e sulla manipolazione degli utenti, attraverso l'utilizzo di tecniche come il data mining e la vendita dei dati personali. The social dilemma approfondisce alcuni aspetti dei social media: la dipendenza che provocano, in particolare nei più giovani, l'uso in politica, il contributo alla diffusione di teorie complottistiche, gli effetti sulla salute mentale. Il documentario presenta allo spettatore, attraverso una serie di interviste, un ritratto dei social media e delle problematiche che causano, sostenendo che siano una minaccia, ma il documentario non prevede solamente l'argomentazione di antitesi riguardanti l'uso dei social media, ma molto spesso si parla di Internet in generale. Il primo problema è il fatto che miliardi di persone vengono influenzate da pochi cervelli che stanno dietro alle aziende come Facebook, Google e Twitter. Il secondo problema è quello della dipendenza dai social. Gli intervistati spiegano che il creare una sorta di dipendenza verso i social è una caratteristica voluta e non un errore. La manipolazione del comportamento umano a scopo di lucro è di primaria importanza per le aziende e ciò viene attuato grazie allo scorrimento infinito e alle notifiche push, che mantengono gli utenti costantemente impegnati. I consigli personalizzati forniti da questi siti aiutano non solo a prevedere le azioni svolte dagli utenti, ma anche a influenzarle, rendendo gli utenti delle facili prede per inserzionisti pubblicitari o propagandisti Il documentario si muove in parallelo su due filoni: quello razionale delle interviste con figure di rilievo nella creazione dei social media: ex dipendenti, dirigenti e altri professionisti delle principali aziende tecnologiche. Gli intervistati descrivono le proprie esperienze di lavoro all'interno del mondo dei social, affermando che la nascita dei social è avvenuta per mi
chiaraognibene

Gli effetti negativi dei social network: depressione, problemi psicologici e fisici - 1 views

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    La nascita delle tecnologie digitali e dei social network ha portato numerosi vantaggi, come la possibilità di rimanere in contatto con persone lontane, e la nascita di nuove amicizie che danno anche la possibilità di conoscere nuove culture. Però è stato dimostrato che un' eccessivo utilizzo dei social network può causare disturbi dovuti da una sovraesposizione, quali depressione, ansia, stress… Questa sovraesposizione può causare una forte dipendenza dal digitale, spesso le persone si isolano dal mondo esterno, entrando in contatto con gli altri solo tramite i social network. Un altro degli effetti dei social network è la continua ricerca di autostima e approvazione da parte degli altri; si cerca sempre di dare sempre un' immagine di sé che possa soddisfare gli altri, mostrando i lati positivi e nascondendo le imperfezioni. L'innovazione tecnologica, però, può anche aiutare a diminuire questi effetti nocivi dovuti all'eccessivo utilizzo dei social network, ad esempio tramite app che monitorano la nostra permanenza, o che aiutano a gestire lo stress e gli stati di ansia.
vitadepasquale

Social Network: effetti sui processi di socializzazione - 3 views

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    Ormai i social network sono entrati a far parte, in maniera diretta o indiretta, della vita di ognuno di noi. Coinvolgono persone di qualunque fascia di età, ceto sociale e sesso. I social network, ormai diventati essenziali nella quotidianità di ognuno, portano vantaggi come: maggiore socializzazione, superamento di alcune difficoltà di approccio che si potrebbero avere con il contatto fisico, acquisizione di maggiore sicurezza, crescita personale e aumento di autostima. Tanti ,però, sono gli svantaggi come: nessun rapporto o scarso rapporto o finto rapporto emozionale, scaturito da un incontro fisico tra persone; diminuzione di autostima e capacità cognitiva, aumento di stati depressivi soprattutto tra adolescenti e social network; finzione del modo di essere e di comportarsi. Quindi è bene concludere dicendo che: i social network vanno maneggiati con cura.
taniaantonelli89

Social network: motivazioni sottostanti il loro utilizzo - Psicologia Digitale - 3 views

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    "Cosa ci piace così tanto dei social network - Psicologia Digitale Per saperne di più: https://www.stateofmind.it/2021/11/social-network-motivazioni-uso/ "
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    Ad oggi più di 4 miliardi di persone sono attive su piattaforme social. Ci si è chiesti il perchè di questo utilizzo e inizialmente si pensava che fosse legato alla voglia di rientrare in contatto con vecchie conoscenze e per trovare possibili partner ma questo non è bastato perchè oggi si conividono musica, opinioni, interessi... Le prime ricerche ci suggersicono che l'uso è legato a bisogni primari, come quello di appartenenza; di recente sono state trovate correlazioni tra tratti di personalità e l'utilizzo che si fa dei social; le neuroscienze hanno cercato di capire quali strutture e processi neuronali sono implicati negli stimoli dei social, ad esempio il like è associato al circuito neurale delle ricompense. Il rapporto tra noi e i social network non è a senso unico: dipende dalle nostre caratteristiche e dalle digital affordance, cioè tutte le cose che si possono potenzialmente fare grazie alla tecnologia, nell' ambito dei social condividere, commentare... Le affordance 'funzionano' con le persone perchè soddisfano dei bisogni come quello di autonomia, competenza e identità.
lauracavazzini

Effetti dei social media sugli utenti: dal cyberbullismo all'utilità per scop... - 8 views

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    L'articolo evidenzia la relazione tra l'uso dei Socia Madia nelle nostre vite e come essi siano in grado di cambiare la nostra percezione del mondo in termini emotivi, che talvolta sfociano in patologie associate come ansia e depressione. Leggendo l'articolo ci si pone la domanda "fino a che punto questi spazi virtuali possono influenzare la nostra vita?" L'articolo continua soffermandosi sulle tesi di diversi ricercatori, in particolare il dottor B. Primack afferma : «I social sono spazi virtuali ma producono emozioni reali» dove gli utenti ne sono gli attori. La Royal Society descrive infatti come i Social siano in grado di condizionare la salute mentale degli utenti. Coloro che fanno un uso attivo dei social network hanno pertanto la tendenza a "filtrare " la propria vita , la quale pubblicamente appare sempre particolarmente positiva. Ci sono state diverse campagne che, negli anni, anno cercato di svestire i social di questa tendenza alla positivita' e perfezione, sottolineando il fatto che "la vita perfetta non esiste". Ma quali sono le conseguenze di questa ricerca della perfezione? Studi hanno evidenziato particolari atteggiamenti legati ad essa come : la propensione a paragonare la propria vita a quella degli altri contatti, una compromissione dell'autostima, con conseguente depressione , una correlazione tra le scarse ore di sonno e la compulsiva "fear of missing out" ovvero il bisogno di controllare il social per non perdersi qualcosa. Ma cosa spinge le persone ad affezionarsi al mondo dei social? Secondo il Professore M. Delgado, il soggetto ritrova nella notifica dello smartphone un sensi di gratificazione che comporta "riconoscimento sociale". Gli input dei social, detti "Like" potrebbero innescare delle dinamiche che favorirebbero il rilascio di dopamina un neurotrasmettitore complesso che risult
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    Ho trovato questo articolo molto interessante e di grande attualità. Il tema principale è relativo all'utilizzo dei media, con particolare focus sui social media. La ricchezza dell'articolo sta nel fatto di illustrare i rischi relativi all'uso, o per meglio dire, abuso, ma anche gli aspetti positivi che derivano dal loro utilizzo. Leggendo tra le righe, è così possibile comprendere l'immenso potenziale e ricchezza insita nei nuovi media, che se utilizzati in modo corretto, sono fonte di cultura e divertimento. Da qui, è naturale comprendere quanto sia importante l'insegnamento dei media, soprattutto a livello scolastico, andando ad istruire bambini e ragazzi, ovvero quelle categorie che ne sono più attratte. ma anche più esposte ai diversi rischi. E' importante che i giovani imparino a farsi domande e riflettere sui media di cui usufruiscono affinché ne abbiano una profonda comprensione.
jelenaferri

I principali social network utilizzati da Gen Z e Alpha nell' istruzione formale - 1 views

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    Questo articolo scientifico analizza l'uso dei social network sites (SNSs) nell'ambito dell'istruzione, concentrandosi sulle generazioni Z e Alpha, che sono cresciute con i social media. Attraverso una revisione sistematica di otto articoli pubblicati tra il 2019 e il 2023, l'articolo valuta l'impatto di piattaforme come WhatsApp, Twitter, Instagram e TikTok sulla scuola secondaria di secondo grado, esaminando aspetti quali motivazione, collaborazione, creatività e risultati. Si evidenzia la possibilità di integrare l'educazione informale tramite i social network con l'istruzione formale, offrendo una panoramica su come incorporare le comunità virtuali di pratica nei processi di insegnamento e apprendimento. Si sottolinea anche come le tecnologie digitali, incluso l'uso dei social media, stiano influenzando profondamente le abitudini e gli stili di vita delle generazioni Z e Alpha. Si menziona che, nonostante la pandemia da COVID-19 abbia accelerato l'adozione delle tecnologie mobili nella scuola, esiste ancora una certa resistenza nell'integrare i social media nell'ambiente educativo. Tuttavia, si riconosce che questi possono facilitare la formazione di comunità online dinamiche e collaborative, contrastando fenomeni negativi. L'articolo propone di colmare il divario nella ricerca scientifica sui social media come ambienti di apprendimento, esplorando metodologie come Media Education, Social Learning Network, Mobile Learning, e-learning, Microlearning e Distance Learning per identificare pratiche efficaci nell'istituire comunità di apprendimento virtuali tra studenti e docenti delle generazioni Z e Alpha.
amynapoleoni

Come la tecnologia ci ha cambiato la vita! - 5 views

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    L'articolo sopraindicato, riporta un'intervista a un famoso psicologo e psicoterapeuta, al quale vengono poste delle domande interessanti riguardo la tecnologia e come questa possa aver cambiato e cambierà ancora la percezione del mondo circostante. Il futuro riserverà tante innovazioni, proprio perché le tecnologie sono in continua evoluzione e per questo, non si sa a cosa porteranno e a quale stadio di evoluzione gli uomini si troveranno anche solo fra 50 anni, o forse meno, data la rapida mutazione avvenuta a livello sociale, economico, politico, personale, in tutti gli ambiti, avvenuta appunto da 50 anni a questa parte. Un segmento però di questa evoluzione ha portato, purtroppo, a fare un passo indietro nell'essere civile, con nemmeno troppa immaginazione. Alcuni fatti di cronaca dei quali tratta anche il Prof. Cantelmi, suscitano le medesime sensazioni che si provavano leggendo dai libri di Storia, le pratiche utilizzate nelle torture medievali. Forse i videogames violenti, hanno mutato in qualche modo anche la percezione della morte, facendo credere nella possibilità di vivere due o più volte, nella stessa epoca. Forse i giochi che si conoscevano non molto tempo fa, inducevano in comportamenti meno violenti, ma forse erano meno violenti i tempi, o forse le persone non ne erano a conoscenza del tutto, come avviene oggi grazie o a causa dei social network. Le Psicotecnologie, considerate estensioni della mente e dei processi cognitivi, sembrano aver penetrato qualsiasi attività quotidiana, anche la più intima. Il web ha prodotto un cambiamento "colossale", per usare un termine del Prof. e ha portato da una parte a preoccuparsi di quella che è definita web reputation, dall'altra a non pensare proprio al mantenimento di una reputazione quanto meno accettabile. Si fa riferimento alla "tecnofobia", ed effettivamente leggendo almeno la prima parte dell'articolo sarebbe facile svilupparla, comprendendo le sole prime tre righe. Ma non si pu
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    PARTE MANCANTE Ma non si può screditare completamente qualsiasi innovazione, sarebbe distruttivo. I ragazzi non possono essere considerati tutti plagiati dai new-media, e questi ultimi non posso essere considerati solo portatori di effetti negativi, sposando automaticamente la linea protezionista vigente negli anni Sessanta-Settanta. Bisogna considerare quanto di buono si è fatto e si può fare con i Social Network, con le community online e con tutte le potenzialità appartenenti a quelle che sono definite Culture Partecipative, basti pensare a quella che è stata definita "La Primavera Araba". Il Prof. Cantelmi cita l'attuale Papa, Papa Francesco, Egli stesso utente attivo su uno dei Social Network più usati al mondo ossia Facebook. E quando anche un'Eminenza del genere, capisce le potenzialità del XXI secolo, appare assolutamente riduttivo e fuorviante trattare di culture digitali esclusivamente in senso negativo. Tuttavia, nessun monitor, con una mela morsicata su di una parte, potrà sostituire l'odore della carta, dei libri, dei manoscritti, dei romanzi e delle encicliche. Forse fra 50 anni, si proverà nostalgia, per le vecchie stanze dei nonni, in cui si poteva trovare, in un angolo, un quaderno Pigna ingiallito e sfogliandolo veloce si poteva avere la sensazione di trovarsi in una vecchia biblioteca del Vaticano. O forse no, perché qualsiasi "luminare" della tecnologia e di quella che è definita Media Education ossia Educazione ai media, raccomanda di non mettere da parte le tradizionali forme di scrittura, ma di integrarle con le nuove. Non che si debba scrivere con la piuma, ma che si abbia sempre la possibilità di avere una calligrafia personale, che non sia Times New Roman per tutti.
boschero

L'uso dei social network nelle scuole come strumento di alfabetizzazione e apprendimento - 14 views

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    Se per anni gli studi sull'utilizzo dei social media si sono concentrati principalmente sui pericoli e le conseguenze disadattive legate ad un loro eccessivo uso (ridotta attenzione, dipendenza, ansia, esclusione sociale, tra le altre), oggi l'interesse si sposta sempre più sull'utilità in campo educativo. Un recente studio sovietico (2021) si è proposto di indagare le possibilità dell'utilizzo dei social media come strumento per migliorare l'alfabetizzazione digitale e facilitare l'apprendimento. L'indagine è stata condotta su 268 studenti di due scuole medie di Mosca divisi in gruppo di controllo e sperimentale. Gli studenti sono stati incoraggiati a utilizzare autonomamente i social network per risolvere problemi educativi e migliorare le loro conoscenze. Basandosi su test di performance e rendimento scolastico, i risultati hanno mostrato nel gruppo sperimentale un notevole miglioramento dei voti e anche un cambiamento di "prospettiva": il social network non veniva visto più solo come mezzo di intrattenimento e socializzazione, ma anche come strumento cognitivo e collaborativo. Gli ottimi risultati hanno indotto i ricercatori a concludere che è auspicabile, sotto la supervisione e il supporto di un insegnante preparato, l'introduzione e l'utilizzo dei social media nei programmi scolastici come veri e propri strumenti cognitivi per accedere alle informazioni e sviluppare l'alfabetizzazione digitale. La ricerca ha altresì rilevato che esistono due fattori ambientali che influenzano drasticamente il comportamento degli utenti nei social media: il livello di istruzione e lo stato socio-economico della famiglia: non per tutti l'accessibilità alle nuove tecnologie è scontata.
anonymous

social media e comportamenti sessuali - 7 views

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    Questo studio ha esaminato come i social network influenzano i comportamenti sessuali degli studenti universitari in Nigeria, paese dove povertà e corruzione rendono la questione ancora più seria. Il comportamento sessuale a rischio tra i giovani è una delle principali preoccupazioni per la salute pubblica in tutto il mondo. Questo studio è stato condotto adottando il metodo di ricerca dell'indagine e ha utilizzato 7 università distribuite in cinque stati nel sud-est della Nigeria; affonda le sue basi teoriche nel "determinismo tecnologico" che vede nel progresso tecnologico l'unica causa delle trasformazioni della nostra società. La varietà dei contenuti disponibili su Internet oggi è praticamente illimitato e sostituisce, includendoli, quelli che prima erano considerati "mass media" come film, giornali, cinema. Sulla base dei risultati, questo studio si è concluso confermando l'esposizione dei giovani a una notevole quantità di contenuti sessuali sui social media. Questa esposizione influenza i loro pensieri psicologici e atteggiamenti nei confronti del sesso e li predispone a comportamenti sessuali a rischio che hanno gravi conseguenze: doppi appuntamenti, flirt, lesbismo e altri orientamenti sessuali. Si rende quindi necessario un processo educativo tra gli studenti universitari per aiutarli a comprendere vantaggi e svantaggi dell'esposizione costante ai siti di social media e riuscire ad adottare misure normative per monitorare e regolare i contenuti condivisi sulle diverse piattaforme.
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    L'articolo affronta il tema dei comportamenti sessuali a rischio tra i giovani, in particolare nei Paesi del terzo mondo come la Nigeria. Lo studio esamina la letteratura che collega l'uso dei social network ai comportamenti sessuali degli adolescenti e discute i tipi di contenuti che si possono trovare sulle piattaforme dei social media, compresi i comportamenti devianti e le attività antisociali. Nello studio di Kalunta-Crumpton (2017) è stato evidenziato come i giovani nigeriani siano esposti a numerosi contenuti sessuali e comportamenti devianti attraverso vari media, sia tradizionali che digitali. ed esamina gli effetti non voluti di tale esposizione, rivedendo le nuove iniziative mediatiche volte a migliorare la salute degli adolescenti. Vengono discusse anche le teorie degli effetti dei media sui giovani e presentate prove empiriche della relazione tra i media tradizionali e le attitudini e i comportamenti sessuali degli adolescenti. Infine i ricercatori raccomandano alla direzione scolastica, il governo e le organizzazioni non governative di condurre campagne di sensibilizzazione per educare gli studenti sui vantaggi e gli svantaggi di una costante esposizione ai siti di social media e consiglia al governo di adottare misure normative per monitorare e regolare i contenuti condivisi sulle piattaforme di social media.
gpinzuti

Social network, scuole e famiglie: una revisione della letteratura scientifica - 4 views

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    L'articolo espone l'importanza del ruolo della famiglia e della scuola "nella guida e nel controllo delle relazioni offline e online degli adolescenti nell'uso dei social network". Il testo analizza, in un range di 43 articoli di letteratura scientifica, il rapporto non privo di difficoltà e di ostacoli che i giovani presentano con i social network. Questo articolo mi ha indotto ad una valutazione. La rete dei social network, così perfetta e letale al tempo stesso, ha attratto negli anni un numero sempre maggiore di bambini, adolescenti e adulti e causato danni più o meno rilevanti in ambito pedagogico, psicologico ed educativo (come il cyberbullismo). Sono proprio i genitori e la scuola che dovrebbero difendere l'adolescente ed educarlo ai rischi ai quali può incorrere, semplicemente chattando con altri o inviando file ad altri, in questo "doppio potere" esercitato dai social network. In tal senso è estremamente importante il ruolo della mediazione: è evidente che in un momento in cui la convergenza mediatica è così forte e profonda, forme inefficaci di School Mediation e Parental Mediation, troppo restrittive nell'educazione digitale dei giovani, possono irrimediabilmente deteriorare i rapporti e provocare un pericoloso isolamento. Al contrario se genitori e scuola adottassero (consapevolmente e criticamente) una mediazione attiva, collaborativa e condivisa con l'adolescente - nativo digitale, si riuscirebbe a contrastare, o comunque a ridurre, episodi discriminatori e fare in modo che la distanza tra online e offline per i ragazzi non sia più così fragile.
Angelica Petillo

I mille volti della dipendenza da internet e social network: dal cyberbullismo all'isol... - 4 views

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    In questa intervista rilasciata dal Professor F. Tonioni docente dell'Università Cattolica di Roma e responsabile del primo ambulatorio che si occupa della dipendenza da internet e social network presso il Policlinico; si trovano molti spunti di riflessione che mettono in luce come il mondo di internet possa essere uno strumento vantaggioso ma anche pericoloso se utilizzato nella maniera scorretta. Al giorno d'oggi assistiamo sempre più ad episodi di cyberbullismo negli adolescenti, essere presi di mira attraverso la pubblicazione di foto, video, post su un sito come Facebook può genere nella "vittima" un sentimento di oppressione in quanto non sente di avere una via d'uscita a questo problema, siccome tutti gli elementi compromettenti che lo riguardano si trovano in rete senza la possibilità di essere rimossi in maniera definitiva. Come viene spiegato nell'intervista, gli adolescenti sono i soggetti maggiormente colpiti dalla dipendenza da internet e social network, le emozioni vengono annullate, preferiscono una conversazione in chat piuttosto che di persona, sentono il bisogno di pubblicare quasi in modo compulsivo foto e video che li riguardano, ma anche che riguardano gli altri, sono alla ricerca di notizie che alle volte hanno l'intento di deridere un compagno di scuola. I genitori assenti o una situazione familiare complessa possono aumentare questo bisogno degli adolescenti di rifugiarsi in questo mondo virtuale, cercando delle attenzione fittizie, mostrando foto di se stessi in varie situazioni alle volte anche esagerate, come il mostrarsi in intimo oppure in costume. Sono elementi che fanno riflettere a come l'evoluzione della tecnologia e la diffusione continua di Social Network come Facebook, possano essere strumenti dannosi per le persone creando una dipendenza che porta gli adolescenti ad un isolamento, all'inibizione delle emozioni, all'incapacità di allontanarsi dagli strumenti tecnologici che permettono una connessione ad internet; tutto ciò p
cpucello

Il social network scientifico del futuro - 3 views

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    L`articolo è stato scritto da Phil Jones il quale ha trascorso gran parte della sua carriera lavorando su progetti che utilizzano la tecnologia per accelerare la scoperta scientifica. Phill Jones è stato il responsabile della sensibilizzazione degli editori a Scienza digitale. Il suo ruolo attuale è co-fondatore per il digitale e la tecnologia presso la MoreBrains Cooperative, una società di consulenza che lavora in prima linea nell'infrastruttura accademica, nella gestione delle informazioni e nella diffusione della ricerca. Phill Jones ha avuto una carriera di ricerca interdisciplinare di successo presso l'Imperial College di Londra, dove ha conseguito un dottorato di ricerca in Fisica e Harvard Medical Schools, dove è stato membro della facoltà di ricerca che lavora in ictus, alzheimer e imaging ottico molecolare. Il tema trattato nell ́articolo risulta ancora molto attuale in quanto ancora in fase di realizzazione. Phil Jones, nel blog, sfida per gli editori a trovare modi per ridimensionare gli usi dei social media per renderli accessibili e preziosi per tutti. Ipotizza dei profili sintetici e non complicati e proprio come Reddit, Instagram o Pinterest, la persona sarà costituita dal contenuto aggregato che ha inviato ed i validi contenuti saranno letti, scaricati e utilizzati, consentendo ai contributori di costruire una reputazione basata sui loro risultati di ricerca. Vi sono social network dedicati al mondo accademico e della ricerca. I più utilizzati sono ResearchGate (6 milioni di utenti), Mendeley (oltre 3 milioni) e Academia.edu (circa 18 milioni ma è aperto a chiunque) ma nessuno è riuscito ad affermarsi come ad esempio Facebook non vengono dunque sfruttate le potenzialità di "luogo virtuale" dove scambiare e discutere idee e creare nuove collaborazioni. Vediamo ancora nascere e a morire nuovi social network come ad essempio BioMedExperts e NatureNetwork. Il blog post su Digital Science si interroga dunque sul perché l'utilizzo dei social
Valentina Sebastiani

Disturbi alimentari e social network: i rischi della fitispiration - 3 views

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    Articolo centrato sull'influenza dei Social network nei disturbi alimentari. Nell'articolo viene presentato il tema altamente sviluppato attraverso i Social Network della "fitispiration", che rappresenta la tendenza a ispirare le persone a raggiungere obiettivi inerenti alla forma fisica o alla salute attraverso l'esercizio fisico o la dieta, e di come questa influenzi i disturbi alimentari negli adolescenti. Si è constatato che anche se il messaggio iniziale dei social è positivo, spesso tende ad insinuare nel ricevente un senso di inadeguatezza fisica. L'articolo puntualizza però che il cliente del Social network dovrebbe tener presente che tutti i messaggi pubblicitari o i contenuti dei cosiddetti Influencer sono quasi sempre immagini o video che vengono modificati o ritoccati per mostrare solamente il meglio!
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