Skip to main content

Home/ Psicotecnologie e Processi Formativi - Uninettuno/ Group items tagged cooperazione

Rss Feed Group items tagged

CARMEN FALCONE

L'interattività diviene contatto (De Kerckhove, 1996) . - 1 views

  •  
    Il concetto di costruzione collaborativa della conoscenza può consentire alcune riflessioni teoriche. Himmelman, ad esempio, distingue vari gradi di interazione ai fini dell'apprendimento, fino ad arrivare al concetto di collaborazione: - Networking: scambio di informazioni - Coordinazione: scambio di informazioni ed alternanza di attività - Cooperazione: scambio di informazioni, alternanza di attività, condivisione di risorse e raggiungimento dell'obiettivo comune, tutto ciò per il beneficio reciproco. La cooperazione implica un'organizzazione rigida, con ruoli definiti, una specie di "lavoro di squadra"; La collaborazione : un'organizzazione aperta, meno strutturata, in quanto si costruisce man mano che si procede. Specialmente in rete, la collaborazione, rispetto alla cooperazione, richiede consapevolezza. Gli elementi di innovazione offerti dalle nuove tecnologie rendono possibile gestire autonomamente le informazioni e di rielaborare i concetti in una dimensione collaborativa interattiva e con una flessibilità dei percorsi formativi. Il modello di apprendimento è basato sull'allievo e si costruisce sul superamento di una fruizione passiva, promuovendo un atteggiamento attivo, rielaborativo delle conoscenze e interattivo verso le nuove tecnologie. Gli ambienti di apprendimento sostenuti dal computer favoriscono processi di crescita collettiva e promuovono forme di intelligenza collettiva e connettiva pur salvaguardando l'identità e la personalità individuale.
katiuscia

Apprendimento cooperativo a distanza - 0 views

  •  
    È un articolo interessantissimo che mostra come l'apprendimento collaborativo si possa adattare all'attuale momento di pandemia che stiamo vivendo. Seppur non possa esserci l'interazione faccia a faccia, dà comunque la possibilità di mantenere un certo contatto umano e sociale e in particolare agli studenti permette di dedicarsi tutti insieme, con piacere, ad un'attività comune, in cui si sentono protagonisti nelle diverse fasi del lavoro, sviluppando anche certe abilità tecniche riferite al lavoro in rete, e ai docenti consente di non rinunciare ad educare alla cooperazione migliorando anche il benessere psicologico degli alunni, messo a dura prova in questi mesi di emergenza. La scuola resta in vita grazie alle tecnologie seppur tra opportunità e limiti.
saracatenaro

Cooperative learning - 2 views

Come spesso accade in questi casi manca proprio l'educazione dei docenti che non sanno utilizzare nella maniera corretta queste nuove metodologie

www.edscuola.it

Tucconi Tiziana

La formazione a distanza avvicina Italia - Marocco - 0 views

  •  
    Roma, 25 ott. Nasce il ponte virtuale che collega la popolazione analfabeta del Marocco residente in Italia alla riva di un futuro integrato con la lingua e la cultura d'origine. Motore dell'iniziativa è l'accordo di cooperazione sottoscritto tra l'Università Telematica Internazionale Uninettuno e il ministero delle Comunità marocchine all'estero per l'alfabetizzazione dei bambini, delle donne e dei giovani immigrati marocchini residenti in Italia. Scopo del progetto è l'apertura in Italia di centri per specializzare i docenti all'utilizzo di nuove tecnologie per la formazione a distanza in lingua araba. Già nel 2009 l'UTIU mediante un corso trasmesso in Marocco dalla rete televisiva nazionale Snrt e in Italia da Rai Nettuno Sat e Rai Due: "Imparo l'arabo, il tesoro delle Lettere" era riuscita, in soli due anni, a ridurre sensibilmente il tasso di analfabetismo. Utiu è la prima Università riconosciuta a livello internazionale per lo sviluppo di processi di apprendimento e insegnamento a distanza, tramite televisione ed Internet, in 5 diverse lingue: italiano, arabo, inglese, francese e greco. Il rettore M. A. Garito ha dichiarato che tale approccio favorirà la nascita di nuove politiche migratorie, fondate sullo scambio e sul dialogo interculturale. Un contributo importante per costruire spazi di confronto e sperimentare nuove forme di cooperazione.
Romina Mandolini

"Ospedale globale" - 9 views

A testimonianza dell'appropriatezza di questo contributo, segnalo "GigaScience", una piattaforma open source inaugurata quest'anno, dietro alla quale c'è "BioMedical Central", il grande database p...

#DistributedCognition

Marco Tambara

Education first via web - 1 views

  •  
    Un articolo del prof. De Mauro sull'esperienza scolastica coreana che in pochi decenni ha sviluppato un sistema educativo tra i più efficenti a livello mondiale. Nell' articolo vengono menzionati due programmi di sviluppo per l'educazione. Education First promosso dalle Nazioni Unite (UN) è un programma per lo sviluppo dell'istruzione primaria mondiale. http://www.globaleducationfirst.org/index.html Collaborating for change è il summit che si è svolto a Doha (Qatar) il 13-15 novembre con oltre 100 paesi partecipanti e incentrato sulle nuove metodologie di insegnamento, di innovazione e orientato verso la ricerca di nuovi metodi collaborativi a più livelli. Ai lavori si è partecipato anche con i mezzi web 2.0 http://www.wise-qatar.org/content/2012-wise-summit
alfonsina longobardi

LA PROGETTAZIONE DI AMBIENTI COLLABORATIVI DI APPRENDIMENTO - 0 views

Il risultato di qualsiasi attività sistematica di progettazone è un piano o uno scenario che definisce il formato,il conentuo e la struttura dell'ambiente,i sistemi di erogazione e di implementazio...

started by alfonsina longobardi on 12 Mar 13 no follow-up yet
enricatodisco

Intelligenza e socialità - 0 views

  •  
    Questo articolo che ho letto su State of mind, parla di come le nostre capacità intellettive superiori si correlino all'essere "animali sociali". La nostra struttura sociale cioè, di tipo cooperativo-competitiva, stimola una serie di funzioni cognitive complesse quali meccanismi decisionali, emozioni sociali, strategie. Queste capacità sono al contempo sia ciò che rende possibile l'interazione e il lavoro di gruppo, sia il segreto della "finezza" intellettiva che ci caratterizza. E' interessante riflettere su come la connettività possa influenzare ulteriormente le nostre capacità intellettive che poggiano sulla socialità e lo scambio, e sulla potenzialità positiva degli ambienti di insegnamento e apprendimento collaborativo, in cui è possibile la condivisione e la sana competizione tra singoli soggetti o gruppi.
Mauro De Merulis

tecnoteca.it - Multimedialità  e Ipertesti - 8 views

  •  
    La mente dell'uomo non concepisce le idee in forma definita e completa: sono piuttosto il frutto di una progressiva elaborazione, che si svolge per selezione e collegamento tra idee diverse, che contribuiscono alla definizione della linea di pensiero.
  • ...2 more comments...
  •  
    Un'altra figura di grande importanza è Theodor Holm Nelson, laureato in filosofia, nato nel 1937 ed è considerato il più visionario, il più inventivo tra i personaggi. Il suo sogno è uno strumento universale attraverso il quale si può accedere alle informazioni. E' lui l'inventore delle parole ipertesto ed ipermedia. Era il momento in cui lavorava in Giappone ad un progetto di nome Xanadu (la città dell'utopia). Nelson ha un punto di partenza, da un lato è molto critico nei confronti dello sviluppo dell'informatica e dall'altro ipotizza la totale accessibilità alle informazioni. Il progetto Xanadu prevede tre parole chiave (immagine 3): connessione, archiviazione, accessibilità. Per connessone si intende la possibilità di connette alla rete una quantità infinita di utenti; per archiviazione si intende la possibilità di registrare le informazioni ed infine la connettività riguarda la facilità di accesso alle informazioni. Il progetto di Nelson non riguarda solo i "testi letterali" propriamente detti ma tutto ciò che è scritto. Nelson non si è preoccupato solo di progettare Xanadu ma anche di risolvere i problemi (immagine 4): per Nelson un problema fondamentale è la scomparsa delle informazioni, quindi occorre una grande capacità di memorizzazione. Inoltre ci deve essere la possibilità di memorizzazione delle opere. Se il progetto prevede una cooperazione generale ciò deve permettere anche la possibilità di modifica delle opere stesse Nelson con Xanadu pensa di aumentare la capacità produttiva e creativa degli utenti. Un testo ipertestuale è un modello che non segue una sequenza lineare come un libro non lineare, ma un insieme di collegamenti all'interno dello stesso testo o tra testi diversi. Ipertestualità vuol dire perdita di un centro, si perde anche il concetto di autorità all'interno del testo e lo stesso lettore può diventare autore del testo. A questo concetto è legato il concetto di interattività, vale
  •  
    La mente dell'uomo non concepisce le idee in forma definita e completa: sono piuttosto il frutto di una progressiva elaborazione, che si svolge per selezione e collegamento tra idee diverse, che contribuiscono alla definizione della linea di pensiero.
  •  
    E' un articolo interessante e anche in parte convincente. Quello che io però mi chiedo è: ma davvero funziona un modo di insegnare fatto così? Non è rischioso, soprattutto ad un livello iniziale di apprendimento? Per quanto la "linearità" di un modo tradizionale di insegnare sembri meno efficace (perchè diversa sarebbe stata anche l'antica modalità orale), noi impariamo a leggere gradualmente. Lo stesso nostro modo di approcciare le nuove tecnologie viene da un modo di pensare strutturato dalla "lezione" che segue la modalità lineare. Ad A segue B e poi C. La stessa multitestualità è pensata e strutturata in maniera lineare, a mio avviso. Certo, l'apprendimento non è lineare, ma a balzi ed è vero che la mente umana funziona in maniera non sequenziale. Ma questa non sequenzialità è personale, non data da qualcuno o qualcosa di esterno. Sono io che mi creo i miei collegamenti. Se lo fa qualcuno da fuori, è comunque (a mio avviso) sempre una sequenzialità di informazioni. Solo che questa sequenzialità è data dal mio cercare prima una cosa e poi un'altra. E' una fittizia rete. La vera rete me la creo poi io, nel mio cervello. Io temo che questa "rete" sia pericolosa per l'apprendimento, soprattutto, come dicevo all'inizio, per chi è al livello più elementare dell'apprendimento. Sai cosa mi ha detto un amico medico cinese? Noi occidentali non siamo in grado di vedere l'aura delle persone, perchè nessuno, quando eravamo bambini, ci ha insegnato a coltivare questa capacità. Per la sua generazione (ora ha 55 anni) era normale che, se un bambino vedeva l'aura, questa facoltà venisse coltivata. Come uno che ha un buon orecchio musicale. Niente di eccezionale, ma neppure da non considerare. Ecco quindi che molti adulti vedono l'aura delle persone. Quello che voglio dire è che noi veniamo educati comunque a "leggere" la realtà da quello che i nostri educatori (genitori, parenti, insegnanti, altri bambini) fin da piccoli ci inculcano, perchè così vedon
  •  
    "La mente umana funziona in modo non-sequenziale: gli stessi artifici narrativi che la letteratura ha sviluppato possono essere visti come delle scappatoie dall'appiattimento dell'ordine sequenziale."
rosa maria tafuri

L'apprendimento collasorativo. - 10 views

Le nuove tecnologie enfatizzano la dimensione di condivisione del sapere; le informazioni telematiche si focalizzano sull'esperienza soggettiva, processi mediante i quali si costruisce l'apprendime...

comunicazione intelligenza condivisione cooperazione

Elena Elena1

psicologia dell'apprendimento collaborativo - 11 views

  •  
    Un testo che spiega l'apprendimento collaborativo in modo esemplare passando da varie fasi quali l'Interazione di gruppo, la Comunicazione mediata dal computer definendo gli strumenti della collaborazione fino alle reti creative. Tutti i cambiamenti dell'apprendimento da ieri ad oggi: dall'accumulazione di informazioni alla valorizzazione delle proprie connessioni.
  • ...7 more comments...
  •  
    Con la multimedialità abbiamo entità diverse coinvolte ovvero l'ambiente esterno, il contesto sociale e noi stessi. Vi è un apprendimento collettivo ovvero si apprende per mezzo egli altri, dagli altri con gli altri Vi è una collaborazione fra i membri del gruppo pertanto anche una soluzione cooperativa anche se a mio avviso risulta più difficile la decisione. Lavorare in gruppo si sa è molto più complesso. E' vero che c'è un'aggiunta di valore ma è anche vero che se non vi è una comunicazione efficace l'obiettivo è difficile da raggiungere. Vi è pertanto un buil-on sulle idee altrui che non è semplice. Possiamo dire però che la conoscenza è sociale non più individuale è condivisa in una enorme rete. Vi è sicuramente un cambio di modalità di apprendimento che è diventato sociale
  •  
    mi piace molto la frase che diceva McLuhan: "se tutte le nostre tecnologie sono estensione del nostro corpo, l'elettricità è l'estensione del nostro sistema nervoso"
  •  
    Caratteristiche dell'apprendimento collaborativo Un esercizio di apprendimento in gruppo si qualifica come apprendimento cooperativo se sono presenti i seguenti elementi: 1 - Positiva interdipendenza: i membri del gruppo fanno affidamento gli uni sugli altri per raggiungere lo scopo. Se qualcuno nel gruppo non fa la propria parte, anche gli altri ne subiscono le conseguenze. Gli studenti si devono sentire responsabili del loro personale apprendimento e dell'apprendimento degli altri membri del gruppo. . 2 - Interazione: benché parte del lavoro di gruppo possa essere spartita e svolta individualmente, è necessario che i componenti il gruppo lavorino in modo interattivo, verificandosi a vicenda la catena del ragionamento, le conclusioni, le difficoltà e fornendosi il feedback. In questo modo si ottiene anche un altro vantaggio: gli studenti si insegnano a vicenda. 3 - Attività diretta: tutti gli studenti in un gruppo devono rendere conto per la propria parte del lavoro e di quanto hanno appreso. Ogni studente, nelle prove di esame, dovrà rendere conto personalmente di quanto ha appreso 4 - Uso appropriato delle abilità nella collaborazione: gli studenti nel gruppo vengono incoraggiati e aiutati a sviluppare la fiducia nelle proprie capacità, la leadership, la comunicazione, il prendere delle decisioni e difenderle, la gestione dei conflitti nei rapporti interpersonali. 5 - Valutazione del lavoro: i membri, periodicamente valutano l'efficacia del loro lavoro e il funzionamento del gruppo, ed identificano i cambiamenti necessari per migliorarne l'efficienza. In particolare l'interdipendenza positiva è un elemento essenziale del Cooperative Learning e nasce quando una persona percepisce di essere vincolata ad altre per il perseguimento di un proprio obiettivo. L'interdipendenza può essere oggettiva o soggettiva: è oggettiva quando l'attività prevede necessariamente la collaborazione dei membri di un gruppo (es. in una squadra di calcio è oggettivame
  •  
    Interessante testo dove si evidenzia l'apprendimento come un cerchio dove ognuno dà il proprio contributo, l'app collaborativo è basilare per lo sviluppo delle tecnologie telematiche, le informazioni sono condivise e valutate, questo porta a contestualizzare e verificare i contributi di ogni soggetto in un unico sistema di apprendimento online, nel senso che dalla moltitudine delle info si sfocia ad una informazione individuale generalizzata.
  •  
    Le slide, incentrate sull'apprendimento didattico, schematizzano efficacemente il percorso da ambienti di apprendimento "tradizionali" (imparare "per mezzo di altri" e "dagli altri") ad un ambiente collaborativo (imparare "con" gli altri). Distinguendo ulteriormente, in quest'ultimo caso, le situazioni che prevedono una più semplice "sincronizzazione" degli interventi dei singoli, da quelle in cui si richiede una reale cooperazione finalizzata alla produzione di risultati condivisi. Cioè l'aggiunta di valore apportata dal singolo all'interno del gruppo che da luogo all'apprendimento collaborativo. Alla tecnologia è implicitamente riconosciuto un ruolo "connettivo" nella costruzione dell'intelligenza, oltre a quello più scontato di ampliamento delle comunità. Forse meno, però, l'importante ruolo di agente attivo nella modificazione dei processi cognitivi.
  •  
    Una presentazione efficace e schematica. Vengono richiamati alcuni assiomi base dell'apprendimento collaborativo e del problem solving in gruppo. Interessante il diagramma dei livelli dell'interazione.
  •  
    L'apprendimento collaborativo fa riferimento a comunicazione mediata dal computer, si basa sulla valorizzazione, dall'imparare dagli altri, imparare con gli altri, condividere, mettere insieme competenze. Ho trovato interessante e soprattutto un modo facile e originale per trattare di apprendimento e comunicazione.
  •  
    Purtroppo non riesco a ritrovare un articolo letto su Focus qualche tempo fa, che confermava il miglioramento dello stile, delle conoscenze grammaticali e lessicali degli adolescenti (e non) che abitualmente fanno uso di tecnologie per interagire con il mondo. L'articolo spiegava che il fatto di "pubblicare" commenti/pensieri/informazioni, incrementa la motivazione nello scrivere meglio.
  •  
    penso che anche i nuovi giochi "ruzzle" e "4 immagini e una parola" siano una specie di apprendimento collaborativo: in assenza della risposta si può chiedere e accettare suggerimenti in rete...
De Rose Mario

L'intelligenza secondo Gardner - 0 views

  •  
    L'articolo parla di Gardner e dell'intelligenza
nicola capuozzo

COMUNITÀ OPEN SOURCE: UNA SOCIETÀ MIGLIORE È POSSIBILE - 0 views

  •  
    Il modello di cooperazione comunitaria proposto dal movimento free software/open source si avvicina, per quanto in un'ambito di interesse molto ristretto, ,oltre che al collaborative learning soprattutto al concetto di intelligenza connettiva. Come ben si evince dall'articolo proposto,non si tratta della costituzione di una grande mente onnicomprensiva e inglobante, quanto della valorizzazione di tutte le competenze individuali, alla ricerca della ricchezza della diversità dell'"altro", attraverso uno spirito collaborativo proteso a "costruire insieme" a partire dalle differenze individuali.
Cinzia Cimino

Le nuove teorie della mente - 7 views

  •  
    Occorre imparare a costruire un rapporto con la conoscenza condivisa che e' in se completamente nuovo, riconoscendo l' impegno nel costruire in cooperazione interattiva, in cui la "intelligenza connettiva" dell' uomo renderà intelligente la società, attraverso idee innovative, condivisione delle esperienze e nuove tecniche di apprendimento del "LIFE-LONG-LEARNING".
Andrea Trombini

circa l'Apprendimento Collaborativo - 10 views

L'apprendimento collaborativo (Collaborative Learning) è una modalità di apprendimento che si basa sulla valorizzazione della collaborazione all'interno di un gruppo di allievi. Secondo la definizi...

#CollaborativeLearning

Paola Biffi

apprendimento collaborativo basato sul computer - 8 views

L'enfasi è sui modi in cui la tecnologia dell'informazione può essere usata per mediare e supportare la comunicazione tra i membri di gruppi impegnati in un'attività di apprendimento, rimuovendo i ...

apprendimento collaborativo

started by Paola Biffi on 16 Jul 13 no follow-up yet
ciccospenk

INTERVISTA A Derrick De Kerckhove - 31 views

  • Le psico-tecnologie sono le tecnologie che estendono la mente così come altre tecnologie ‘fisiche’, come la macchina o la bicicletta, estendono il corpo. La TV è una psico-tecnologia, il computer è una psico-tecnologia. Io penso che le psico-tecnologie siano le tecnologie che estendono la mente, come l'automobile è la tecnologia che estende il piede e la pelle è la tecnologia che estende la mano. Lo schermo, adesso, ci dà due forme di ‘mentalità’: una, quella della TV, che è pubblica e l'altra, quella del computer, che è privata. I contenuti per l'immagine sullo schermo sono trattati da me attraverso il computer, mentre nel caso dell'immagine televisiva tutto è creato dalla produzione esterna. In entrambi i casi, comunque, si tratta di estensioni della mente, estensioni della psicologia ovvero di psico-tecnologie. Non valeva la pena di coniare questo nuovo termine se non ci fosse stata l’enorme diffusione di ‘psicotecnologia’ rappresentata da Internet. Internet è proprio una forma di estensione dell’intelligenza e della memoria privata ma fatta collettiva. Cosa dire, poi, della realtà virtuale? Si tratta di un'altra forma di estensione psico-tecnologica che ci permette di penetrare nello schermo e di accedere ad un mondo che è come un immaginario oggettivo. Oggi stiamo vivendo la rivoluzione della tecnica, stiamo passando dal mondo della TV a quello di Internet; dal mondo del pensiero pubblico, della coscienza, della mente pubblica della TV, alla mente privata del computer. Il nome del vostro programma, MediaMente, vuol dire psico-tecnologia: mediamente è insieme ‘media e mente’: la connessione tra il linguaggio e l'organizzazione mentale.
  •  
    Per De Kerckhove le psicotecnologie sono una scienza che riunisce tecnologia e psicologia, è lo studio dei nuovi linguaggi , è una scienza che attraverso gli strumenti, cioè le tecnologie che utilizziamo nella nostra attività quotidiana, ha effetti sulla mente. Le nuove tecnologie le utilizziamo nella nostra attività quotidiana. Le persone ,attraverso un nuovo strumento che può essere Twitter o Facebook, creano un nuovo linguaggio, un nuovo formato che definisce uno stile di comunicazione, quindi l'effetto è che le persone stesse creano un nuovo linguaggio. In questo contesto, le psicotecnologie studiano il rapporto tra tecnologie e cognizione e studiano l'impatto che l'uso delle nuove tecnologie esercita nella trasformazione dei nostri processi cognitivi ( la comunicazione, la memoria, l'apprendimento, l'attenzione, etc.).
  • ...21 more comments...
  •  
    Le psico-tecnologie sono le tecnologie che estendono la mente così come altre tecnologie "fisiche", come la macchina o la bicicletta, estendono il corpo. La TV è una psico-tecnologia, il computer è una psico-tecnologia, le psico-tecnologie sono le tecnologie che estendono la mente, come l'automobile è la tecnologia che estende il piede e la pelle è la tecnologia che estende la mano" (De Kerckhove, 1998). Dalla scrittura, alla stampa e poi la radio, il telefono,la televisione e oggi il personal computer ed Internet queste tecnologie hanno modificato profondamente le caratteristiche sia del mondo esterno che delle nostre strutture cognitive interne. Grazie alle psicotecnologie l'uomo ha quindi esteso le capacità e le potenzialità della propria mente, potendo così superare tempo e spazio nella comunicazione: il desiderio di muoversi a proprio piacimento nello spazio e nel tempo, uscendo fuori dal corpo e dalla mente e trascendendoli attraverso le proiezioni tecnologiche, è sempre stato uno delle più forti attrattive per il genere umano.
  •  
    Le tecnologie stanno sviluppando un potenziale che solo pochi anni fa era sconosciuto per l'essere umano. La possibilità di essere connessi 24h al giorno ha dell'incredibile e lo spazio non è un problema. Tutto questo è opera dell'uomo e della sua intelligenza: ma gli strumenti sono quello che hanno permesso tutto ciò.
  •  
    Introduzione: Dopo aver preso visione delle varie definizioni a mio giudizio accurate del termine da parte dei membri di questo gruppo, mi sembra adeguato completare tale quadro concettuale sottolineando alcuni aspetti salienti del termine messi in luce da De Kerckhove. Pertanto di seguito riporto l'intervista della trasmissione televisiva e telematica MediaMente a Derrick De Kerckhove a Bologna, il 20/09/98, alla quale seguirà il mio commento. INTERVISTA: Domanda 1 Lei ha scritto che il computer è una psico-tecnologia e ha definito quello che stiamo vivendo come l'era delle psico-tecnologie. Che cosa intendeva dire? Risposta Si tratta delle tecnologie normalmente associate alla lingua e che sono proprio una forma di estensione del pensiero. E' importante capire che il pensiero di cui parlo è scaturito dalla possibilità di leggere. Adesso, invece, il mondo esterno passa dalle pagine allo schermo e sullo schermo prendono vita forme di coscienza, di espressione della coscienza, basate sul linguaggio, che sono una estensione della nostra mente. La televisione è una psico-tecnologia di tipo generale, globale, collettiva; il computer è una psico-tecnologia in cui noi abbiamo la possibilità di esercitare un potere sullo schermo del computer. Le psico-tecnologie sono le tecnologie che estendono la mente così come altre tecnologie 'fisiche', come la macchina o la bicicletta, estendono il corpo. La TV è una psico-tecnologia, il computer è una psico-tecnologia. Io penso che le psico-tecnologie siano le tecnologie che estendono la mente, come l'automobile è la tecnologia che estende il piede e la pelle è la tecnologia che estende la mano. Lo schermo, adesso, ci dà due forme di 'mentalità': una, quella della TV, che è pubblica e l'altra, quella del computer, che è privata. I contenuti per l'immagine sullo schermo sono trattati da me attraverso il computer, mentre nel caso dell'immagine televisiva tutto è creato dalla produzione esterna. In entrambi i
  •  
    Introduzione: Dopo aver preso visione delle varie definizioni a mio giudizio accurate del termine da parte dei membri di questo gruppo, mi sembra adeguato completare tale quadro concettuale sottolineando alcuni aspetti salienti del termine messi in luce da De Kerckhove. Pertanto di seguito riporto l'intervista della trasmissione televisiva e telematica MediaMente a Derrick De Kerckhove a Bologna, il 20/09/98, alla quale seguirà il mio commento. INTERVISTA: Domanda 1 Lei ha scritto che il computer è una psico-tecnologia e ha definito quello che stiamo vivendo come l'era delle psico-tecnologie. Che cosa intendeva dire? Risposta Si tratta delle tecnologie normalmente associate alla lingua e che sono proprio una forma di estensione del pensiero. E' importante capire che il pensiero di cui parlo è scaturito dalla possibilità di leggere. Adesso, invece, il mondo esterno passa dalle pagine allo schermo e sullo schermo prendono vita forme di coscienza, di espressione della coscienza, basate sul linguaggio, che sono una estensione della nostra mente. La televisione è una psico-tecnologia di tipo generale, globale, collettiva; il computer è una psico-tecnologia in cui noi abbiamo la possibilità di esercitare un potere sullo schermo del computer. Le psico-tecnologie sono le tecnologie che estendono la mente così come altre tecnologie 'fisiche', come la macchina o la bicicletta, estendono il corpo. La TV è una psico-tecnologia, il computer è una psico-tecnologia. Io penso che le psico-tecnologie siano le tecnologie che estendono la mente, come l'automobile è la tecnologia che estende il piede e la pelle è la tecnologia che estende la mano. Lo schermo, adesso, ci dà due forme di 'mentalità': una, quella della TV, che è pubblica e l'altra, quella del computer, che è privata. I contenuti per l'immagine sullo schermo sono trattati da me attraverso il computer, mentre nel caso dell'immagine televisiva tutto è creato dalla produzione esterna. In entrambi i
  •  
    INTERVISTA: Le psico-tecnologie sono le tecnologie che estendono la mente cos come altre tecnologie 'fisiche', come la macchina o la bicicletta, estendono il corpo. La TV una psico-tecnologia, il computer una psico-tecnologia. Io penso che le psico-tecnologie siano le tecnologie che estendono la mente, come l'automobile la tecnologia che estende il piede e la pelle la tecnologia che estende la mano.
  •  
    L'intervista a De Kerckhove mette in risalto che tutte le nuove tecnologie elettroniche (TV, computer, ecc.) finiscono per costituire un'estensione della nostra mente, inoltre, ci consentono di metterci in contatto con il mondo azzerando il tempo e lo spazio e favorendo lo sviluppo della collaborazione e quindi di una intelligenza connettiva (e a questo punto direi anche collettiva). Ultima ma non meno importante considerazione di De Kerckhove è la necessità di far accedere i bambini a questi strumenti sin da piccoli e attraverso la scuola.
  •  
    Per riprendere una definizione di De Kerckhove, i blog costituiscono la rappresentazione della maturità delle Rete. Non sono una mera forma di esibizione dell'io, ma rappresentano il rapporto con gli altri. Attualmente circa il 60% dei blog sono diari personali. Ogni giorno vengono creati circa 15.000 nuovi weblog. I weblog hanno un enorme potenziale destabilizzante del sistema, perché consentono a chiunque di pubblicare qualsiasi tipo di materiale senza bisogno di un editore. Se a livello tecnologico non rappresentano una novità, in quanto sono il modello più semplice di sistema per la gestione dei contenuti (Content Manager System), lo sono a livello di significato e di ripercussioni che comportano.
  •  
    Ecco delle risposte esaustive per capire al meglio le psicotecnologie. Le psicotecnologie sono una scienza, non ancora classificate come una scienza, ma riuniscono la tecnologia e la psicologia. Le psicotecnologie sono delle tecnologie che amplificano il potere della nostra mente e hannp degli effetti sulla mente dato che gestiscono il linguaggio. Si tratta dello studio di come la lingua che è il nostro strumento principale sia per comunicare e anche per pensare viene trasformato dalla tecnologia di supporto e di come diventa una cultura diversa. Il motivo di ciò sta nel fatto che ovviamente la lingua rappresenta una parte molto intima di noi stessi, soprattutto al livello del pensiero, ma anche del discorso. Il sistema di supporto che veicola il linguaggio modifica la modalità di utilizzazione del linguaggio sia in pubblico sia nell'intimità del proprio pensiero. Condiziona le notre idee e la nostra posizione nello spazio e la nostra idea di uso del tempo.
  •  
    Condivido con te, il cambiamento che le psicotecnologie hanno avuto sulla nostra vita quotidiana. L'essere qui e contemporaneamente li, stare soli a casa e contemporaneamente in compagnia di amici che chattano con te, magari dall'altra parte del mondo. Gli spazi sembrano azzerarzi e così il tempo di trasmissione dei contenuti diviene ormai istantaneo. Da ciò ne deriva anche una perdita della privacy. Basta entrare su facebook per capire dalle foto, se hai famiglia o sei single, da quello che scrivi, ti piace o condividi, come sei, e quello che ti piace o quello che vorresti essere.
  •  
    Molto interessante questo articolo. Ritengo le psicotecnologie una rivoluzione, convengo che abbiano avuto un ruolo incisivonell anostra vita. SIcuramente ritengo siano cambiamenti postivi, di miglioramento delle nostre conoscenze. Abbiamo la possibilità di produrre conoscenza , di scambiarla e costruirla tramite le tecnologie che siano web o tv. A mio avviso l'essere sempre connessi è un modo per estendere la nostra mente e il nostro sapere. De Kerckhove ritiene che tali veicoli possano essere utili per l' apprendimento per i bambini. Sono d'accordo in quanto hanno la possibilità di apprendere più velocemente amplificando le loro capacità e potenzialità nello stesso tempo. La condivisione del sapere permette l'apprendimento che può essere in questo caso anche divertimento.
  •  
    DdK "Eccoci nell'era delle psicotecnologie" Articolo molto interessante del prof DeKerckhove su cosa intende per psicotecnologie e sull'estensione delle dimensioni del pensiero offerte da internet. "Internet è proprio una forma di estensione dell'intelligenza e della memoria privata ma fatta collettiva." Una riflessione che nel 1998 gia' preconizzava l'utilizzazione delle risorse distribuite in rete, accessibili per mezzo degli strumenti tecnologici condivisi (facebook viene lanciato nel febbraio 2004)
  •  
    Come le tecnologie meccaniche sono estensione del corpo, vedi la macchina o la bicicletta estensione del piede, le psicotecnologie rappresentate dalla televisione e dal computer sono estensione della mente .Ma mentre la televisione e' una psicoteconologia di tipo collettivo il computer e' una forma privata di espressione cognitiva che si fa collettiva. Kerckhove all'epoca esprimeva l'opportunita' di dare accesso a questi nuovi strumenti al mondo della scuola ,fin dall'infanzia ,in modo da poter sviluppare una connessione universale e preparare le basi per una nuova economia.L'insegnamento , spiega, deve essere fatto di stimoli e non di spiegazioni.In aula questo si concretizza con la realizzazione di prodotti multimediali e lo sviluppo del lavoro di gruppo . Quello che si e' fatto oggi in Italia sull'argomento e' fermo a discussioni tra politici sull'"agenda elettronica" e sul digital divide . Mi viene spontaneo confrontare l'intervista di Kerckhove fatta nel 1998 con la situazione attuale in Italia su questi temi. Per esempio il tema della "intelligenza collettiva" che secondo il sociologo accelera la capacita' di apprendimento delle persone e dei gruppi. Pensando all'Italia leggevo che ogni singola Istituzione o Ministero ha un proprio centro di elaborazione dei dati ,e molti di questi non sono neanche collegati tra di loro.Credo basterebbe poco mettere a fattor comune le informazioni e contribuire allo sviluppo e la democratizzazione del Paese facendo viaggiare le informazioni invece che le persone.
  •  
    In una intervista del '98 per il programma RAI MediaMente, De Kerckhove definisce le psico-tecnologie come le tecnologie che estendono la mente così come altre tecnologie 'fisiche', come la macchina o la bicicletta, estendono il corpo. Oggi il mondo esterno passa attraverso lo schermo della televisione o del computer che hanno preso il posto delle pagine dei libri. De Kerckove parla di due tipi di mentalità che scaturiscono dal rapportarsi con lo schermo: una mentalità pubblica legata allo schermo televisivo, dove ciò che appare è dato da una produzione esterna ed una mentalità privata legata a quello del computer dove siamo noi ad esercitare potere sui contenuti. Entrambi i casi producono un estensione della mente, un'estensione della psicologia, da cui deriva il termine coniato dal Professore appunto psico-tecnologie . Riguardo al termine De Kerckhove asserisce che la necessità di crearlo si è manifestata con la grande diffusione di Internet che è appunto un'estensione dell'intelligenza e della memoria introdotte nella collettività.
  •  
    Credo di aver capito che, più che una scienza che agisce sulla mente attraverso la tecnologia, le psicotecnologie siano quelle tecnologie che creano una vera e propria estensione della mente, una sorta di vera e propria estensione fisica come lo è (riportando gli esempi di De Kerckove) il pedale della bicicletta per il piede.
  •  
    intervista 
  •  
    INTERVISTA: Le psico-tecnologie sono le tecnologie che estendono la mente cos come altre tecnologie 'fisiche', come la macchina o la bicicletta, estendono il corpo. La TV una psico-tecnologia, il computer una psico-tecnologia. Io penso che le psico-tecnologie siano le tecnologie che estendono la mente, come l'automobile la tecnologia che estende il piede e la pelle la tecnologia che estende la mano.
  •  
    Secondo l'autore Derrick De Kerckhove, una psicotecnologia è una qualsiasi tecnologia che emuli, estenda o amplifichi il potere della nostra mente. Di fatto, in un suo intervento durante il dibattito dal titolo " ECCOCI NELL'ERA DELLE PSICOTECNOLOGIE" (Bologna, 1998) l'autore ha avallato tale definizione così come testualmente riportato nel passo dell'intervista sotto riportato: DOMANDA "Lei ha scritto che il computer è una psicotecnologia e ha definito quello che stiamo vivendo come l'era delle psicotecnologie. che cosa intendeva dire?" RISPOSTA "si tratta delle tecnologie normalmente associate alla lingua e che sono proprio una forma di estensione del pensiero. E' importante capire che il pensiero di cui parlo è scaturito dalla possibilità di leggere. adesso, invece, il mondo esterno passa dalle pagine allo schermo e sullo schermo prendono vita forme di coscienza, di espressione della coscienza, basate sul linguaggio, che sono una estensione della nostra mente. la televisione è una psicotecnologia di tipo generale, globale, collettiva; il computer è una psicotecnologia in cui noi abbiamo la possibilità di esercitare un potere sullo schermo del computer. Le psicotecnologie sono le tecnologie che estendono la mente così come altre tecnologie 'fisiche', come la macchina o la bicicletta, estendono il corpo. La tv è una psicotecnologia, il computer è una psicotecnologia. Io penso che le psicotecnologie siano le tecnologie che estendono la mente, come l'automobile è la tecnologia che estende il piede e la pelle è la tecnologia che estende la mano. lo schermo, adesso, ci dà due forme di 'mentalità': una, quella della tv, che è pubblica e l'altra, quella del computer, che è privata. i contenuti per l'immagine sullo schermo sono trattati da me attraverso il computer, mentre nel caso dell'immagine televisiva tutto è creato dalla produzione esterna. in entrambi i casi, comunque, si tratta di estensioni della mente, estensioni
  •  
    Il prof. De Kerckhove sintetizza in modo esaustivo il concetto dell'influenza delle nuove tecnologie sulla psiche umana.
  •  
    le psico-tecnologie sono le tecnologie che estendono la mente: l'automobile o la bicicletta è una estensione del corpo, il computer è una estensione della mente come contenuti. Internet è proprio una forma di estensione dell'intelligenza e della memoria privata ma in modo collettivo, data dalla cooperazione di più individui. Oggi stiamo vivendo la rivoluzione della tecnica, stiamo passando dal mondo della TV a quello di Internet; dal mondo del pensiero pubblico, della coscienza, della mente pubblica della TV, alla mente privata del computer. Necessità di perfezionare nuove forme di didattica a distanza per permettere una continua formazione, oggi non disponibile. Necessità di una intelligenza collettiva che permetta di presentare idee creativa nate dalla collaborazione di più individui connessi in ogni luogo, attraverso i sistemi comunicativi ed informativi per giungere alla globalizzazione della cultura. Le nuove tecnologie aiutano a fissare trasmettere e manipolare l linguaggio parlato, c'è una rinnovata diffusione della pratica del leggere e dello scrivere.
  •  
    Le Psicotecnologie sono le tecniche attraverso cui l'intelligenza diventa connettiva (prima era semplicemente cognitiva), estendendosi e permeando la cultura contemporanea. Non possiamo prescindere da esse, sostiene De Kerckhove, se vogliamo progredire tecnologicamente ed evolutivamente. La conoscenza Psicotecnologie sta alla base del loro utilizzo e sempre più dobbiamo impossessarcene per mettere un piede nel futuro e non farci cogliere impreparati. Questo non significa diventare perfetti informatici ma adeguarci al progredire della scienza per sfruttarne i massimi benefici e limitarne al massimo i danni.
  •  
    Il sociologo e giornalista spiega attraverso un'intervista strutturata il concetto di psicotecnologia, l'importanza dell'accesso di questi strumenti nel mondo dei bambini, la funzione di strumenti quali i videogame.
  •  
    La psicotecnologia è quella branca della psicologia generale che studia l'impatto psicologico dell'utilizzo delle tecnologie, soprattutto quelle associate alla lingua: esse, in breve, producono fondamentali ripercussioni sul nostro modo di pensare e di comunicare, in quanto richiedono che l'intelletto umano utilizzi le sue capacità in maniera differente dal passato; se questi modi di impostare la mente si stabilizzano e si sedimentano nel loro utilizzo, allora cambierà la nostra percezione del mondo, il nostro modo di organizzare il cervello, il nostro modo di agire. La principale scuola ad aver analizzato questo fenomeno sin dagli anni '40 è la Scuola di Toronto, che annovera studiosi del calibro di Marshall McLuhan: Carpenter, Havelock e McLuhan hanno cercato di definire il significato psicologico dell'adozione dell'alfabeto greco nella cultura occidentale. Lo studioso che oggi si dedica maggiormente a questa disciplina è Derrick De Kerckhove, che analizza in che modo l'alfabeto possa influenzare il nostro orientamento visivo. Secondo De Kerckhove una psicotecnologia è qualunque tecnologia emuli, estenda o amplifichi il potere della nostra mente. Così come la scrittura consente all'individuo di depositare le conoscenze acquisite su supporti più stabili della memoria, alterando le modalità di gestione della stessa, allo stesso modo consente di percepire l'uomo stesso da una prospettiva differente: è con la scrittura, in sintesi, che l'individuo esce dalla realtà tribale e collettiva per approdare all'individualizzazione e alla consapevolezza della sua identità. Se il pensiero umano è scaturito dalla possibilità di leggere, l'apporto delle nuove tecnologie estende ulteriormente la mente dell'uomo, modificandola in maniera evidente. La televisione, il telefono, il computer, gli ipertesti, sono psicotecnologie nella misura in cui inducono il cervello ad elaborare nuovi paradigmi cognitivi che modificano la nostra percezione del mondo.
  •  
    Ottimo articolo,chiaro e preciso
1 - 20 of 21 Next ›
Showing 20 items per page