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Home/ Psicotecnologie e Processi Formativi - Uninettuno/ Group items tagged abilità tecniche

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katiuscia

Apprendimento cooperativo a distanza - 0 views

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    È un articolo interessantissimo che mostra come l'apprendimento collaborativo si possa adattare all'attuale momento di pandemia che stiamo vivendo. Seppur non possa esserci l'interazione faccia a faccia, dà comunque la possibilità di mantenere un certo contatto umano e sociale e in particolare agli studenti permette di dedicarsi tutti insieme, con piacere, ad un'attività comune, in cui si sentono protagonisti nelle diverse fasi del lavoro, sviluppando anche certe abilità tecniche riferite al lavoro in rete, e ai docenti consente di non rinunciare ad educare alla cooperazione migliorando anche il benessere psicologico degli alunni, messo a dura prova in questi mesi di emergenza. La scuola resta in vita grazie alle tecnologie seppur tra opportunità e limiti.
Andrea Trombini

circa l'Apprendimento Collaborativo - 10 views

L'apprendimento collaborativo (Collaborative Learning) è una modalità di apprendimento che si basa sulla valorizzazione della collaborazione all'interno di un gruppo di allievi. Secondo la definizi...

#CollaborativeLearning

Barbara De Sieno

L'Apprendimento Collaborativo in rete nell'esperienza del Nettuno - 10 views

    • Barbara De Sieno
       
      Riporto uno dei lavori scritti dal ns. rettore sul'argomento dell'apprendimento collaborativo in cui vengono riportate sinteticamente alcune delle teorie più significative sul valore psicopedagogico dell' apprendimento collaborativo. Teorie nate prima dello sviluppo delle reti telematiche e che oggi sono facilmente applicabili anche per realizzazione di processi di apprendimento collaborativo in rete ed esposto il modello didattico del NETTUNO. Buona lettura.
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    Negli ultimi anni, l'applicazione delle tecnologie telematiche nell'insegnamento a distanza ha permesso di realizzare processi di apprendimento collaborativo, dando luogo a modelli di insegnamento/apprendimento caratterizzati essenzialmente da: Comunicazione bidirezionale e interattività; Libero scambio di informazioni; Circolazione di idee in maniera sincrona e asincrona.
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    Collaborative learning Ho trovato molto interessante e con pieno riscontro oggettivo, la relazione della Prof.ssa Garito, circa "l'Apprendimento Collaborativo". La mia condizione di lavoratore full-time e la mia età (53 anni), non facevano pensare che potessi riprendere gli studi universitari così impegnativi, non solo per le ore da dedicare ai libri, ma soprattutto per il tempo necessario per frequentare le lezioni in Facoltà. Ma il mio desiderio di completarmi culturalmente, mi spinse ad iniziare nel 2010 l'avventura dell'università tradizionale, mettendo in preventivo un percorso di studio molto più lungo dei tre anni previsti. La pur scarsa frequentazione l'ho svolta utilizzando giorni di ferie con disappunto della mia famiglia, gli incontri con i docenti sempre molto sofferti per il tempo risicato sottratto alla mia pausa pranzo, difficoltà di raggiungere la facoltà per traffico e posto macchina, lo studio procedeva con "navigazione a vista", senza ben sapere cosa studiare e ciò che si doveva approfondire. Ebbi però la soddisfazione di superare un esame e un esonero, ma sentivo il peso di troppa sovrapposizione di impegno lavorativo, famigliare e di studio. Dopo qualche mese ebbi l'occasione dalla mia azienda di iscrivermi all'università Uninettuno, onestamente mi spaventava l'idea di non avere un contatto diretto con i docenti, i tutor, la segreteria e i miei compagni di studio. Dopo qualche giorno di esplorazione del sito, dei servizi a disposizione, della struttura organizzativa mi resi conto che Uninettuno mi offriva la possibilità di studiare comodamente, di ottimizzare i tempi della mia giornata e quindi non sottrarre granché ai miei famigliari, finalmente potevo studiare con la tranquillità di organizzare senza affanni la mia scaletta per prepararmi agli esami. La più grande comodità è data dalla possibilità della formazione in modalità diacronica, poter usufruire delle lezioni quando e da dove si vuole, infatti io
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    Anche per me è stato illuminante l'incontro con Uninettuno quando me mi fu segnalata dalla mia scuola di counseling. Era già da alcuni anni che maturavo il desiderio di approfondire lo studio della psicologia oltre a ciò che avevo imparato nella formazione in counseling e nelle altre formazioni in tecniche psico-corporee che da anni propongo. Quella della psicologia scientifica rimaneva però soltanto una passione perchè non ritenevo possibile affrontare un impegno simile da adulto e lavoratore. Le materie mi attiravano così tanto che tutti gli anni cercavo di frequentare da auditore un pò di lezioni e corsi presso la facoltà di Genova, in particolare ricordo con piacere il laboratorio a tecniche attive di role play. Quindi quando presi visione della proposta Uninettuno non ci pensai due volte ad iscrivermi subito e non mi sono affatto pentito visto che sono arrivato all'ultimo anno riuscendo a conciliare senza particolare sforzo studio, vita privata e lavoro, grazie soprattutto alla possibilità di seguire le videolezioni ad orario libero e quindi in modalità diacronica. Quindi ringrazio e mi complimento anche io con Prof.ssa Garito per questo progetto di grande utilità sociale.
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    Uninettuno- l'università adatta ai miei ritmi e alla mancanza di tempo , ma ciò non vuol dire meno impegnativa,anzi, visto le richieste dei tutor esigenti per l'ammissione agli esami, direi che questa università mi fa sudare ! Ma va bene così ! Mi piace ! Mi affianco ai ringraziamenti di Riccardo: grazie !
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    Sicuramente è stata un innovazione molto utile nel senso che grazie alla nuova piattaforma telematica si è messo in campo un nuovo approccio pedagogico e questo ha dei vantaggi non indifferenti, seguire le università in maniera telematica é molto utile perché ci si può organizzare lo studio come meglio si crede e in più possiamo apportare dei contributi creando così un apprendimento collaborativo in rete, dando un'informazione e ricevendone un'altra da altri utenti.
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    In effetti,è da eliminare il luogo comune secondo cui chi frequenta a distanza possa studiare poco e sostenere esami relativamente semplici. In molte telematiche è possibile ricevere una didattica di qualità che non ha nulla da invidiare ad atenei prestigiosi. Non è un caso, inoltre, che al giorno d'oggi quasi tutte le università tradizionali ricorrano a spazi online legati allo specifico corso dove i docenti caricano slides proiettate a lezioni o dispense digitali. Inoltre buona parte di queste stesse università si affida al e-learning per lo svolgimento di master e corsi di perfezionamento.
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    Nel testo viene fatto riferimento alle teorie costruttiviste che mettono in evidenza l'importanza, per l'apprendimento a distanza attraverso le reti telematiche, della creazione di ambienti che rendano possibile l'apprendimento stesso in forma collaborativa ed attiva. Particolare attenzione va rivolta al contesto, che deve essere simile alle situazioni reali e rendere agevole, attraente e coinvolgente la partecipazione, alla costruzione, che deve permettere la creazione di spazi idonei per comunicare e riflettere, alla collaborazione, che diviene uno strumento per l'apprendimento grazie proprio allo scambio e confronto di informazioni e opinioni ed al loro approfondimento, ed alla conversazione, fondamentale per l'elaborazione del significato. I sistemi telematici offrono la possibilità di agire in modalità sincronica, mettendo in contatto nello stesso momento i partecipanti, o diacronica offrendo, in qualunque momento ed ovunque sia tecnicamente possibile, l'accesso per lo sviluppo del processo di apprendimento in base ai propri tempi ed alle proprie esigenze. Ne è un esempio il modello didattico di Uninettuno.
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    buonasera, sono lavoratrice full time , ho una famiglia e sono già laureata in matematica alla Sapienza di Roma.Si è parlato fino ad ora degli aspetti positivi delle Uniiversità telematiche , ma ci sono anche aspetti negativi . Per me non è stato facile adattarmi al metodo dell'Università telematica. Se da una parte, posso ascoltare le lezioni quando e dove desidero, dall'altra non ho un rapporto diretto imminente con il docente mentre spiega . Mi manca l'avere la possibilità di chiarire eventuali dubbi nell'imminente , cioè mentre si ascolta la lezione. Mi manca il socializzare direttamente con le persone che seguono il tuo stesso corso . Mentre nell' Università la Sapienza, ho conosciuto persone che sono diventati i miei compagni di studio , in questa Università telematica ti senti sola . Non si ha modo di poter creare un gruppo di studio a meno che tu non conosca già le persone prima di segnarti all'Università telematica
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    L'applicazione delle tecnologie nell'insegnamento ha reso possibile l'apprendimento a distanza che anni fa era impensabile, cosí come la possibilitá di apprendere in modo collaborativo e comunicare in modo estremamente efficiente. In questo sicuramente la tecnologia ha portato un grande miglioramento danto possibilitá anche a chi non poteva spostarsi.
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    Credo che le tecnologie al giorno d'oggi siano uno degli strumenti più potenti per educare, informare ed apprendere. Esse hanno dato la possibilità di istruirsi e formarsi anche a chi magari prima faticava. Lo si può fare seguendo i propri ritmi, il proprio metodo, trovandosi in diverse aree geografiche, vivendo diverse condizioni lavorative e familiari. Se dovessi riassumere le caratteristiche che più ritengo importanti di una piattaforma di apprendimento telematico, come lo è l'università Uninettuno, direi: libertà di organizzazione, sostegno tra colleghi, ampia disponibilità di contenuti.
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    Il modello di apprendimento collaborativo e a distanza di Uninettuno offre la possibilità di studiare usando canali diversi dalle università di impostazione classica, mi ha dato la possibilità a quasi 50 anni di re introdurmi nello studio. Una modalità completamente diversa. Una riflessione che faccio è che la scelta di iscrivermi ad una università telematica è avvenuta anche dopo una esperienza tramite corsi online gratuiti di EduOpen (corsi MOOC), è un progetto creato da un network di università italiane, e forse non solo, per la diffusione della conoscenza, con una facile accessibilità ad un percorso di tuo interesse. Questa scoperta dei MOOC mi ha predisposto cognitivamente ad intraprendere un percorso più strutturato come quello offerto da Uninettuno, che fra l'altro è stata pioniera di questo tipo di modalità di apprendimento. Lo spunto di riflessione è che la scelta di iscrivermi ad Uninettuno è stata postuma ad un mio "training" e utilizzo della tecnologia che mi ha dato sicurezza nelle mie capacità di apprendimento, capacità di saper usare strumenti e apparati diversi dai libri. Molte persone over 50 non accedono a questo tipo di modalità di studio, non per incapacità, ma per senso di inadeguatezza, manca un senso di auto efficacia nell'uso del web come strumento di apprendimento. Nel mio piccolo cerco di sostenere la divulgazione di nuove metodologie di studio quando incontro persone che vorrebbero riprendere gli studi anche in età avanzata, e sento delle resistenze dovute a paura di sentirsi inadeguati. Inoltre il modello di apprendimento collaborativo è di grande aiuto e sostegno proprio a persone che sentono di dover affrontare una sfida che non è solo determinata dai contenuti della materia ma dalla modalità. Il messaggio che offro è " Non sarete soli". L'assenza di competitività all'interno dei gruppi di studio di Uninettuno, il sostegno reciproco, per come uno può' e nella misura in cui lo può dare, è fonda
elena mitu

apprendimento collaborativo - 1 views

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    Parlare di apprendimento significa innanzitutto parlare di cambiamento: cambiamento delle conoscenze (che possono aumentare, essere ristrutturate e/o modificate), dei modi di apprendere, dei comportamenti. Tale cambiamento avviene attraverso un processo che può coinvolgere i discenti sia singolarmente (es. lezione frontale) che in gruppo. Numerose sono inoltre le modalità di apprendimento che possono essere proposte ai gruppi in formazione, scegliendole in base alle caratteristiche dei discenti e/o dei contenuti, agli obiettivi del percorso, etc. Nello specifico, i tavoli interattivi di Practix supportano la formazione in piccolo gruppo offrendo un setting favorevole al cosiddetto "apprendimento collaborativo", declinabile a seconda degli obiettivi del cliente attraverso i vari modelli e le varie sfumature di tale modalità formativa. Nell'apprendimento collaborativo un gruppo di discenti collabora per raggiungere un obiettivo comune e condiviso, attraverso un processo di approfondimento e di riflessione critica sui contenuti proposti dal formatore (o da chi conduce l'evento formativo). La modalità dell'apprendimento collaborativo si può descrivere attraverso alcune caratteristiche generali: Risorse comuni: i materiali, la documentazione, gli eventuali strumenti che possono/devono essere utilizzati sono divisi tra i discenti in modo da favorire la partecipazione di tutti e la presa di responsabilità di ciascuno rispetto alla propria parte di attività; Obiettivi dell'intero processo devono essere chiari e condivisi, strutturati in modo da rendere necessaria l'interdipendenza tra i discenti per il loro raggiungimento; L'intero processo di apprendimento richiede l'esercizio di abilità sociali quali la capacità di contrattazione, la coordinazione di competenze e attitudini differenti, la gestione della leadership, etc.; La valutazione delle varie fasi ha carattere sia collettivo che individuale e si focalizza sui contenuti, sul metodo e
Graziella Fiorini

L'intelligenza - 4 views

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    Una definizione unica e oggettiva di intelligenza non è certo facile. Non a caso i test per la misurazione del Q.I. (Quoziente Intellettivo) sono stati fortemente ridimensionati dalla semplice considerazione che è possibile definire diversi tipi di intelligenza.
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    Per quanto l'intelligenza sia stata a lungo studiata da una moltitudine di ricercatori, si è ancora lontani dall'aver raggiunto un consenso unanime su una definizione capace di fissarne le caratteristiche di maggior rilievo. Senza pretendere di dire l'ultima parola in merito, si può comunque affermare che l'intelligenza, in un'ottica evoluzionistica, intesa come strumento che migliora l'adattamento all'ambiente, è in primo luogo la capacità di risolvere nuovi problemi, oppure di risolvere vecchi problemi in maniera innovativa. L'intelligenza è anche implicata nello stabilire nuovi nessi o rapporti tra due o più elementi, come pure nel rilevare contrasti o relazioni problematiche tra essi. Tali operazioni non sono strettamente limitate al momento presente o a un passato più o meno lontano, ma possono riguardare anche situazioni che non si sono ancora realizzate e perfino situazioni ipotetiche che potrebbero non verificarsi mai. L'elemento novità sembra essere comunque un requisito comune affinché si possa parlare di un effettivo utilizzo di facoltà intelligenti. Infatti, la semplice applicazione di regole o algoritmi per portare meccanicamente a termine compiti o per risolvere problemi già affrontati con successo in passato non si considera, in genere, un'attività intelligente. Questo aspetto costituisce una distinzione fondamentale da far valere nei confronti di coloro che ritengono le doti intellettive umane interamente riducibili a operazioni computazionali. La cosiddetta Intelligenza Artificiale si propone di emulare le capacità del nostro cervello (quindi anche l'intelligenza) mediante la semplice esecuzione di operazioni sulla base di procedure e regole per la manipolazione di simboli. Essendo esse predefinite, ossia fornite prima che l'elaboratore elettronico svolga il compito assegnato, non possono avere nulla di realmente innovativo. Forse l'aspetto distintivo dell'intelligenza umana rispetto alle capacità di calcolo dei computer st
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    Questo contributo mi sembra che rispetto ai contenuti del corso non sia adeguato nel senso che non parla del concetto di mente-elaboratore, il nuovo connubio che porta la nostra mente all'esterno del nostro corpo e connettendola con il computer la amplia di tutte quelle potenzialità da esso derivanti: c'è una nuova forma di intelligenza, interattiva e potenzialmente illimitata. Inoltre è corretto nei contenuti proposti a proposito delle considerazioni iniziali sulle variee definizioni di intelligenza del passato. Il testo si interrompe, lasciando intendere la riflessione finale che sottolinea la diversità tra mente e CPU del computer, ma a mio avviso non si deve parlare tanto di differenza ma piuttosto di intelligenza potenzialmente illimitata, derivante dall'interazione tra uomo e computer.
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    Il tema del Q.I. è ormai superato da tempo. Almeno da quando lo psicologo statunitense Howard Gardner ha distinto ben 9 tipi di intelligenza. Voglio citarne solo una che ci riguarda più da vicino, l'intelligenza interpersonale che relativa alla capacità di comprendere gli altri, le loro esigenze, le paure, i desideri nascosti, di creare situazioni sociali favorevoli e di promuovere modelli sociali e personali vantaggiosi. Questo tipo di intelligenza a mio parere riguarda non solo i singoli ma anche le collettività. Con i sistemi complessi basati sulla fiducia e il rischio, sempre più fondamentale diventa questo tipo di intelligenza inviestigata da Pierre Levy in questa bella conferenza sul dibattito intelligenza collettiva e intelligenza connettiva nell'impresa e nell'insegnamento. http://www.youtube.com/watch?v=0yl9Fjf1_OE
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