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Home/ Groups/ Psicotecnologie e Processi Formativi - Uninettuno
Alessandro Bigarelli

Il blog: strumento dell'intelligenza connettiva - 6 views

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    Breve riflessione sull'intelligenza connettiva a mezzo blog, da Levy a De kerchove
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    Il blog è la nostra voce sul web. Uno spazio dove raccogliere e condividere qualsiasi cosa che stimoli il nostro interesse, basta possedere internet e creiamo un sito per pubblicare storie, informazioni, commenti, opinioni. A differenza dei forum che sono tematici e ristretti tra confini ben definiti, i blog non hanno delimitazioni. Il nostro D. De Kerckhove definisce il blog "intelligenza connettiva", che stabilisce un cambiamento umano che non potrebbe esistere senza internet . La blogosfera dimostra, di giorno in giorno, una capacità di inventare funzioni sempre nuove. Le ultime tendenze dimostrano che il blog ha voglia di espandere, superare i confini del "solo testo". Infatti, si fanno avanti anche gli audio e le foto blog: si "postano" file audio e scatti digitali, gestendo il tutto con il telefono cellulare.
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    L'articolo è una esemplificazione di quanto De Kerchkove esprime nelle lezioni del corso. Il Blog, è tuttavia uno solo dei sempre nuovi strumenti di "connettività" della rete, e la lista è in continua evoluzione. Straordinario in questo senso è l'apporto degli strumenti nuovi, quali quelli Google based, quali non ultimo sketchup nell'integrazione con Google earth, che permettono la creazione virtualizzata di oggetti della vita reale al fine di integrarli con altri e di inserirli nelle mappe online. In questo modo l'apporto di molti porterà alla ricostruzione di intere città, ed anche alla costruzione di città "nuove" dove i desideri degli abitanti potrebbero essere integrati prima nelle cittàvirtuali e solo poi in quelle reali. Così come quindi i Blog hanno portato alla condivisioni delle opinioni e dei pensieri, e Facebook li ha in qualche modo soppiantati per semplicità, la possibilità di virtualizzare il mondo porterà a condividere una visione degli spazi diversa condivisa e connettiva
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    De Kerkove ci dice che l' intelligenza connettiva è l' intelligenza collettiva messa in rete e che pertanto il sapere è condiviso e con esso anche l'attività critica è continuativa e duratura. Il blog, come nel caso de " La Gazzetta del Profeta", giornalino scolastico on line sulla scuola Di Hogwarts, progettato da Heather Lawer di 13 anni, offre la possibilità di costruire un' identità fittizia, dove si possono assumere diversi ruoli, creando veri e propri " Biglietti d' ingresso" per la creazione collettiva di fantasia. Si può avere un vero e proprio gioco di ruolo, che se letto come esplorazione di un Regno Immaginario può portare allo sviluppo di una conoscenza adeguata di noi stessi e della cultura che ci circonda. Fornendoci una padronanza intellettuale che si acquisisce solo attraverso la partecipazione attiva, un pò come l'industriosità opposta al senso di Inferiorità di cui parla Erikson e che ci porta a sperimenatre la " sensazione di essere in grado di..." e con conseguente evoluzione nel processo di costruzione del sè.
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    Il blog è la voce del web è uno spazio dove raccogliere e condividere qualsiasi cosa, basta avere internet e possiamo,con un sito, pubblicare informazioni, commenti, opinioni. De Kerckhove definisce il blog "intelligenza connettiva", stabilisce che c'è stato un cambiamento umano che non potrebbe esistere senza internet, un cambiamento che è cresciuto a poco a poco e ha preso potere sull'organizzazione mentale delle persone. Il blog è l'ipertesto. La blogosfera dimostra, di giorno in giorno, una capacità di inventare funzioni sempre nuove. Le ultime tendenze dimostrano che il blog supera i confini del "solo testo". Infatti, si fanno avanti anche gli audio e le foto blog: si postano file audio e scatti digitali, gestendo il tutto con il telefono cellulare.
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    eppure a me sembra che il blog sia ancora un diario un po' narcisistico, nel senso che ancora, almeno in Italia, non è riuscito a diventare espressione di intelligenza connettiva. Infatti sono pochissimi i blog che hanno un grande seguito e stimolano molti commenti costruttivi, spesso sono commenti fatti da altri blogger nella speranza che poi l'altro blogger ricambi la visita. Quindi lo prendono come un proprio spazio di espressione di sé, non come spazio per costruire una conoscenza insieme. Sono i più i forum forse che stimolano intelligenza connettiva, perché si discute e insieme di chiarisce un tema: non è una persona che dice la sua, ma uno spazio comune dove si collabora e ciascuno da il suo contributo. Blog è casa del blogger, forumm è casa di tutti!
valeria de luca

Realtà virtuali e identità soggettiva - Nuovi mondi e psicopatologia del Sé P... - 5 views

Molto interessante questo contributo. Effettivamente si possono riscontrare soprattutto negli adolescenti o in generale nei giovani in questo momento delle modificazioni evidenti nella cognizione ...

ALESSANDRO GUARRATA

definizione di pscicotecnologie da Wikipedia - 7 views

La psicotecnologia è quella branca della psicologia generale che studia l'impatto psicologico dell'utilizzo delle tecnologie, soprattutto quelle associate alla lingua: esse, in breve, producono fon...

#Psicotecnologie

started by ALESSANDRO GUARRATA on 20 Apr 12 no follow-up yet
Mauro De Merulis

tecnoteca.it - Multimedialità  e Ipertesti - 8 views

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    La mente dell'uomo non concepisce le idee in forma definita e completa: sono piuttosto il frutto di una progressiva elaborazione, che si svolge per selezione e collegamento tra idee diverse, che contribuiscono alla definizione della linea di pensiero.
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    Un'altra figura di grande importanza è Theodor Holm Nelson, laureato in filosofia, nato nel 1937 ed è considerato il più visionario, il più inventivo tra i personaggi. Il suo sogno è uno strumento universale attraverso il quale si può accedere alle informazioni. E' lui l'inventore delle parole ipertesto ed ipermedia. Era il momento in cui lavorava in Giappone ad un progetto di nome Xanadu (la città dell'utopia). Nelson ha un punto di partenza, da un lato è molto critico nei confronti dello sviluppo dell'informatica e dall'altro ipotizza la totale accessibilità alle informazioni. Il progetto Xanadu prevede tre parole chiave (immagine 3): connessione, archiviazione, accessibilità. Per connessone si intende la possibilità di connette alla rete una quantità infinita di utenti; per archiviazione si intende la possibilità di registrare le informazioni ed infine la connettività riguarda la facilità di accesso alle informazioni. Il progetto di Nelson non riguarda solo i "testi letterali" propriamente detti ma tutto ciò che è scritto. Nelson non si è preoccupato solo di progettare Xanadu ma anche di risolvere i problemi (immagine 4): per Nelson un problema fondamentale è la scomparsa delle informazioni, quindi occorre una grande capacità di memorizzazione. Inoltre ci deve essere la possibilità di memorizzazione delle opere. Se il progetto prevede una cooperazione generale ciò deve permettere anche la possibilità di modifica delle opere stesse Nelson con Xanadu pensa di aumentare la capacità produttiva e creativa degli utenti. Un testo ipertestuale è un modello che non segue una sequenza lineare come un libro non lineare, ma un insieme di collegamenti all'interno dello stesso testo o tra testi diversi. Ipertestualità vuol dire perdita di un centro, si perde anche il concetto di autorità all'interno del testo e lo stesso lettore può diventare autore del testo. A questo concetto è legato il concetto di interattività, vale
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    La mente dell'uomo non concepisce le idee in forma definita e completa: sono piuttosto il frutto di una progressiva elaborazione, che si svolge per selezione e collegamento tra idee diverse, che contribuiscono alla definizione della linea di pensiero.
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    E' un articolo interessante e anche in parte convincente. Quello che io però mi chiedo è: ma davvero funziona un modo di insegnare fatto così? Non è rischioso, soprattutto ad un livello iniziale di apprendimento? Per quanto la "linearità" di un modo tradizionale di insegnare sembri meno efficace (perchè diversa sarebbe stata anche l'antica modalità orale), noi impariamo a leggere gradualmente. Lo stesso nostro modo di approcciare le nuove tecnologie viene da un modo di pensare strutturato dalla "lezione" che segue la modalità lineare. Ad A segue B e poi C. La stessa multitestualità è pensata e strutturata in maniera lineare, a mio avviso. Certo, l'apprendimento non è lineare, ma a balzi ed è vero che la mente umana funziona in maniera non sequenziale. Ma questa non sequenzialità è personale, non data da qualcuno o qualcosa di esterno. Sono io che mi creo i miei collegamenti. Se lo fa qualcuno da fuori, è comunque (a mio avviso) sempre una sequenzialità di informazioni. Solo che questa sequenzialità è data dal mio cercare prima una cosa e poi un'altra. E' una fittizia rete. La vera rete me la creo poi io, nel mio cervello. Io temo che questa "rete" sia pericolosa per l'apprendimento, soprattutto, come dicevo all'inizio, per chi è al livello più elementare dell'apprendimento. Sai cosa mi ha detto un amico medico cinese? Noi occidentali non siamo in grado di vedere l'aura delle persone, perchè nessuno, quando eravamo bambini, ci ha insegnato a coltivare questa capacità. Per la sua generazione (ora ha 55 anni) era normale che, se un bambino vedeva l'aura, questa facoltà venisse coltivata. Come uno che ha un buon orecchio musicale. Niente di eccezionale, ma neppure da non considerare. Ecco quindi che molti adulti vedono l'aura delle persone. Quello che voglio dire è che noi veniamo educati comunque a "leggere" la realtà da quello che i nostri educatori (genitori, parenti, insegnanti, altri bambini) fin da piccoli ci inculcano, perchè così vedon
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    "La mente umana funziona in modo non-sequenziale: gli stessi artifici narrativi che la letteratura ha sviluppato possono essere visti come delle scappatoie dall'appiattimento dell'ordine sequenziale."
rosa maria tafuri

COSA E' L'INTELLIGENZA? - 6 views

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    L'intelligenza può essere definita come un complesso di condizioni che hanno a che fare con la CONOSCENZA sui MECCANISMI DI ACQUISIZIONE di questa e sulle MODALITÀ DI APPLICAZIONE della stessa alla realtà.
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    Buon articolo da poter utilizzare come base di partenza per il nostro corso
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    In psicologia, il termine intelligenza è riferito alla capacità di acquisire conoscenze da utilizzare in situazioni nuove, adeguando (o modificando, quando necessario) le strategie individuali alle caratteristiche dei problemi, agli obiettivi perseguiti e ai risultati ottenuti. L'intelligenza può essere definita come la capacità di apprendimento e di comprensione, che si differenzia da ciò che viene comunemente chiamato intelletto in quanto comprende anche la capacità di affrontare situazioni concrete in modo efficace e di rielaborare le esperienze e gli stimoli esterni. L'intelligenza viene quindi descritta non come una particolare abilità, ma come una capacità generale dell'individuo di cogliere ed affrontare il mondo; una capacità globale che consente all'individuo di comprendere la realtà e di interagire con essa. L'intelligenza è, quindi, un'entità globale e multisfaccettata non singolarmente definibile. Infatti, una delle prime problematiche incontrate nello studio del concetto è stata proprio quella di formulare una definizione consensuale dell'oggetto di studio.
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    I contributi di Gadner e Sternberg inducono a ritenere che nell'intelligenza siano presenti aspetti personali e sociali. Intelligenza sociale: competenza con cui le persone affrontano i problemi della vita quotidiana. L'intelligenza sociale si riflette nell'abilità delle persone di perseguire i propri obiettivi adattando flessibilmente il proprio comportamento in modo da trarre il maggiore vantaggio dalle circostanze. Intelligenza emotiva: essa coincide con la capacità di comprendere le emozioni e i sentimenti propri e altrui e usare tali informazioni per guidare il proprio pensiero e le proprie azioni. Salovery ha individuato delle componenti dell'intelligenza emotiva: riconoscimento delle emozioni in se stessi e negli altri, regolazione delle emozioni proprie e degli altri, l'uso strategico delle emozioni per scopi connessi alla motivazione e alla soluzione dei problemi. Goleman ha individuato sette aspetti dell'intelligenza emotiva: autocoscienza, automotivazione, persistenza di fronte alle avversità, controllo degli impulsi, regolazione dell'umore, empatia, ottimismo. Le emozioni svolgono un ruolo dinamico nei processi di autoregolazione. Una difficoltà che si è riscontrata nello studio dell'intelligenza emotiva è relativa alla difficoltà di misurare l'intelligenza emotiva. Saggezza: Baltes sostiene che la saggezza coincide con una competenza cognitiva relativa a questioni riguardanti la pratica e il significato della vita quotidiana. Essa riguarda le conoscenze possedute sulle caratteristiche essenziali della natura umana e del suo sviluppo, le relazioni dell'individuo con il mondo sociale. Un individuo per essere saggio deve possedere sia le conoscenze, sia le strategie per metterle in pratica. le conoscenze si acquisiscono grazie all'esperienza. La saggezza sembra aumentare con l'età.
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    Pensare non è assolutamente un attività solitaria soprattutto con l'affermazione dell'era elettronica in cui INTER-LIGERE significava già collegare contenuti, ciò che oggi in Rete definiamo "Linking", ovvero legare insieme azioni separate. Si può affermare che il computer stimoli capacità già disponibili nella nostra mente, esternalizzando la nostra intelligenza ipertestuale; Rende visibili le nostre idee o progettazioni, le memorizza in documenti, ne permette la rielaborazione nel tempo e la condivisione con gli altri. Cosi dal pensiero individuale, la tecnologia ci ha condotto alla nuova intelligenza collettiva.
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    ...infatti, la nuova intelligenza collettiva, o "connettiva", così come sosteneva Pierre Levy. L'uso di Internet favorirebbe la nascita di questa nuova forma di intelligenza connettiva: la ricerca di informazioni, lo scambio di informazioni e la loro rielaborazione comune producono un risultato molto superiore alla loro semplice somma e danno vita a forme di conoscenza e stili di apprendimento diversi e del tutto nuovi.... I paradigmi dell'apprendimento aperto e dell'apprendimento cooperativo, che tratteremo in seguito, rientrano in questo concetto di intelligenza collettiva e nel modello di rete che è anche simbolo di una diversa organizzazione dell'attività umana, nel senso di una società più flessibile e decentrata.
Enza Avino

tecnopsicologia [Digital Culture] - 6 views

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    "La tecnica non va compresa a partire dallo strumento ... Tutti i mezzi di trasporto si sono sviluppati a partire dal pensiero del viaggiare, del remare, del navigare e del volare, e non dall'immagine del carro o dell'imbarcazione" (Spengler, 1931, 32, 33).
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    E' ovvio che dietro ogni invenzioneil focus è su menti che si sono evolute che sentivono di andare più lontani rispetto a cio' che già era ovvio il web è uno strumento che è andato oltre le aspettative di chi lo ha costruito progettato e scoperto.Questa psicotecnologia è diventata una estensione smisurata dell'intelligenza privata, questo ha moltiplicato le menti e la forma di intelligenza è stata ampliata è diventata collettiva di responsabilità di crescita nel senso culturale sociale e intellettuale.
gino pistacchi

http://www.feem-project.net/pandora/public/voce/pandora%20in%20classe.pdf - 5 views

Il progetto adottato dagli studenti della terza media è senza dubbio interessante e mette in mostra l'importanza della socializzazione e dei rapporti interpersonali per raggiungere determinait obie...

apprendimento collaborativo

Elio Cimmaruta

Apprendimento Collaborativo - 5 views

Concordo sostanzialmente con l'analisi fatta da Gino sull'apprendimento collaborativo. Esso è espressione dell'intelligenza collaborativa e al contempo la esprime. Una facoltà che include sia l'int...

#CollaborativeLearning

aleksandra ewa uninettuno

La macchina siamo noi - 6 views

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    le psicotecnologie sono intese come un'estensione della mente, una capacità di intervenire a livello della mente, di modificare la struttura psichica di un individuo sia a livello motorio che cognitivo, sono estensioni, protesi della mente che estendono le potenzialità umane superando i limiti del tempo e dello spazio nella comunicazione.
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    La Ricerca è un potente strumento di Comunicazione attraverso il quale si accede alla memoria del mondo. Ciò richiede l'uso di tecnologie avanzate rese disponibili dalla Rete. Il nuovo sistema di interazione cognitiva dal basso verso l'alto (bottom - up), ha permesso la creazione di una nuova architettura gerarchica del sapere, accessibile a tutti e personalizzabile e di un nuovo approccio collettivo di coscienza sociale e culturale
Barbara De Sieno

Kkien Enterprise - Formazione consulenza e ricerca » Intervista a Derrick De ... - 11 views

    • Barbara De Sieno
       
      Condivido l'intervista fatta a De Kerckhove ed in verde troverete evidenziatoii passaggi più interessanti delle sue parole.
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    Si tratta di un'intervista a De Kerchove sulle seguenti tematiche che rappresentano le basi fondanti del suo pensiero: villaggio globale, psicotecnologie, le dimensioni di spazio e tempo nell'era di Internet, l'intelligenza connettiva, Cooperative learning, ecc.
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    Una grande intervista di Andrea Ceriani al prof. Derrick De Kerckhove partendo dal concetto di comunicazione di Marshal McLuhan che ha cambiato il modo di pensare alla comunicazione passando a questo nuovo e rinnovato rapporto tra la tecnologia e l'organizzazione mentale, a come si produce il pensiero e che le psicotecnologie rappresentano le tecnologie che estendono la mente fino alla definizione di spazio e tempo accennando ad un futuro digitale.
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    molto interessante, anche perche' e' praticamente una sintesi di tutto il programma fino all'ottava lezione. E' utile leggerla anche prima di iniziare il programma, perche' inquadra molti aspetti che poi vengono sviluppati nelle lezioni.
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    Un'interessante intervista al prof. Derrick De Kerckhove su molti temi del nostro corso. Partendo dal "Villaggio Globale" di Marshal McLuhan vengono analizzati diversi concetti quali: le psicotecnologie; il concetto di spazio e tempo nell'era di internet; la conseguente intelligenza connettiva; l'apprendimento collaborativo; la tecnoarte e le nuove vie formative; una previsione sul futuro "internet zero"
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    Questa è una intervista molto proficua infatti si evidenzia aspetti vari di questo tema.
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    In questa intervista il Professor De Kerckhove spazia dalla definizione di psicotecnologie all'intelligenza connettiva.
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    Nell'intervista De Kerckhove da una definizione della psicotecnologia nel rapporto tra la tecnologia e il linguaggio. Psicotecnologie come tecnologie che estendono la mente, che investono l'organizzazione mentale e la formulazione del  pensiero.
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    Si tratta di un'intervista fatta al prof. De Kerchkove in cui, tra l'altro il professore fornisce la definizione di psicotecnologie.
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    Si tratta di un intervista fatta al prof. De Kerchkove.
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    L'intervista è stata rilasciata nel 2004, un'era geologica per quanto riguardo internet e l'informatica in generale. Mi ha interessato particolarmente la parte relativa a internet0. Internet0 non è altro che la proposta di un protocollo di comunicazione semplificata per mettere in comunicazione apparecchi come interruttori, termostati, sensori vari. L'idea alla base del progetto è di far scambiare le informazioni su un network semplificato, quindi con una elettronica meno costosa. Utilizzare lo stesso header di internet, quindi lo stesso protocollo udp, forse è troppo complicato, se non controproducente, per una rete semplificata. A questo punto, meglio inviare lo stesso segnale su internet1. Oggi si può avere, denaro permettendo, una casa domotica che interagisce a distanza tramite telefonino. Magari è poco interessante sapere cosa sta facendo il nostro frullatore a mezzogiorno circa, ma fondamentale sapere che è stato staccato il gas a causa di una fuga, o l'acqua perché si stava allagando la cantina. E' una cosa molto comoda, ma onestamente, non vedo in che modo la cognizione entri in tutto questo.
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    Intervista di Andrea Ceriani al prof. Derrick De Kerckhove - Centro Congressi Fiera di Milano, 10-11 Novembre 2004
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    In questa intervista Derrick De Kerckhove analizza la definizione di psicotecnologie, intelligenza connettiva e cooperative learning.
rosa maria tafuri

Cognizione distribuita - 8 views

L'approccio teorico noto con il nome di "Cognizione Distribuita" sostiene che l'attività cognitiva umana non è caratterizzata esclusivamente dall'attività cerebrale bensì è distribuita tra il cerve...

Attività mente organizzazione extracorticale

started by rosa maria tafuri on 03 Jul 12 no follow-up yet
Luciano Di Mele

Goleman parla della compassione - 7 views

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    Goleman parte dal famoso esperimento fatto all'Università di Princeton, quello definito la parabola del Buon Samaritano. Noi aiutiamo i bisognosi solo se non siamo trascinati via dal vortice dei pensieri, delle preoccupazioni, insomma se non siamo sotto stress. Attraverso una sapiente dialogicità eclettica e piena di humor colloquiale, Goleman, toccando i recenti esiti di ricerche sui neuroni specchio, giunge in modo ottimistico a dichiarare che in fondo, la solidarietà, la proattività e prosocialità, tipiche dell'Intelligenza Emotiva, forse emergono semplicemente distogliendo un attimo il pensiero da se stessi (egocentrato) e guardandosi semplicemente attorno: gli occhi vedono molte più cose di quanto la mente non sappia o voglia esprimere a parole.
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    La cosa che mi colpisce sempre e mi da conferma di tante cose e' la riflessione, che Golemann sottolinea nel corso del video, che Q.I. e intelligenza emotiva sono completamente scisse fra loro. Non c'e' alcuna relazione fra quanto una persona possa essere intelligente, anche geniale, e la capacita' della stessa di "percepire l'altro", di essere in empatia con altre persone. Il dato a mio avviso inquietante e ' che tutt'oggi grande energia viene impiegata a sviluppare l'intelligenza, intesa come Q.I., mentre di fatto la nostra capacita' di essere vincenti e di intessere una vita appagante e ricca passa completamente da quanto siamo in grado di essere padroni della nostra parte emozionale, spesso sommersa ma sempre alla guida di ogni nostra azione.
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    Mentre il Q.I. sonda le capacità logico-matematiche, le funzioni verbali, la percezione spaziale di una persona, l'intelligenza emotiva si riferisce invece al lato emotivo, al lato sociale, sicuramente non meno importanti. Questo è il tipo di intelligenza che riguarda la gestione, l'uso consapevole, delle proprie emozioni, l'autocontrollo, la tenacia, la comprensione degli altri, l'empatia, che possiamo definirla la capacità di monitorare le proprie e le altrui emozioni, di differenziarle e di usare tale informazione per guidare il proprio pensiero e le proprie azioni. Avere la capacità di saper gestire al meglio se stessi e gli altri, spesso è alla base del successo di molte persone, sia a livello personale che professionale, in quanto emozioni e sentimenti, se gestiti al meglio, divengono una fondamentale risorsa.
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    E' chiaro che nel video il noto psicologo Goleman separa nettamente il significato dell'intelligenza misurata come Q.I.e l'intelligenza emotiva. L'intelligenza emotiva è la mobilità del pensiero, è la "capacità di riconoscere i nostri sentimenti e quelli degli altri, di motivare noi stessi e di gestire positivamente le nostre emozioni". Insieme ad altri studiosi, Goleman incontra il Dalai Lama e riscontra nella psicologia buddista notevoli similitudini sul tema della compassione: il proprio temperamento non è un destino e l'autocontrollo e la compassione sono ciò di cui il nostro tempo ha più bisogno. La compassione nella tradizione cristiana è la compartecipazione alle sofferenze altrui, potremmo definirla pietà, nella tradizione buddista ha invece il significato più ampio di togliere sofferenza e dare felicità. Il Dalai Lama suggerisce:"tutte le volte che incontrate qualcuno, immaginatevi che in una vita passata sia stato vostra madre, o che lo sarà in una vita futura." Secondo la psicologia buddista la capacità di controllore i propri stati mentali deriva dall'intelligenza, questa forma di intelligenza Goleman la definisce emotiva. Possiamo controllare le emozioni negative, gli impulsi, anche nell'età adulta imparando a riconoscerli nel momento in cui insorgono. Come fare? Azioniamo una zona del cervello facendo riposare l'altra e poiché il cervello è plastico quest'esperienza ripetuta ci aiuta a controllare le emozioni negative come l'incapacità di provare compassione.
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    Cosa il regno animale può insegnarci a proposito di intelligenza emotiva e empatia... http://www.youtube.com/watch?v=0-ZGvgFr7DI
olga gabriela hetrea

intelligenza connettiva e apprendimento emotivo - 6 views

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    De Kerckhove, filosofo, sociologo e futurologo, discepolo di Mc Luhan, attento alle problematiche legate alla comunicazione, ai condizionamenti che la tecnologia ha sul linguaggio, sostiene che "il computer è una psico-tecnologia, ossia un'estensione del nostro pensiero che si esterna attraverso il linguaggio, estensione della nostra mente"1. La mente, sia per alleggerirsi dal carico cognitivo sia per aprire nuovi spazi della mente, si appoggia continuamente a tools (strumenti) esterni che hanno il compito di immagazzinare, amplificare, velocizzare, sostenere le informazioni. Internet, in quanto scaffolding (impalcatura che favorisce l'accesso alla conoscenza) ricco di risorse distribuite, rappresenta "una forma di estensione dell'intelligenza e della memoria privata ma fatta collettiva"2, collettiva in quanto la gente lavora con le stesse modalità del lavoro di gruppo, insieme, ma senza perdere la propria identità. Ormai l'informazione non risiede più solo nella testa ma anche nello schermo che, attraverso l'interconnessione mondiale, moltiplica le conoscenze; il sapere di milioni di intelligenze umane è sempre al lavoro, si smaterializza passando dal testo stampato alla rete, si amplifica per la sua caratteristica di editabilità, si distribuisce di computer in computer attraverso le linee telefoniche. Ognuno può connettersi con questa memoria collettiva, mondiale come fosse la propria. La rete Internet è simile ad un cervello che continuamente apprende e si ristruttura, è la coscienza del mondo, è lo spazio pubblico comune che abbatte confini e limiti geografici. Ciascuno può connettersi e disconnettersi a questa "intelligenza condivisa" a questa "mente sempre in funzione" con il vantaggio di lasciare invariata l'integrità della struttura. Dall'intelligenza collettiva muove la riflessione di De Kerckhove3 che compie un passo successivo in direzione delle applicazioni concrete dell'idea di Lévy. L'intelligenza connettiva, come suggeri
Mauro Rossi

Singhal, il cervello di Google "Così costruiremo il pc pensante" - Repubblica.it - 5 views

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    IL PERSONAGGIO L'ingegnere, tra gli inventori dell'algoritmo di Google, racconta come sta lavorando all'ultima frontiera: l'intelligenza artificiale di MAURIZIO BONO"DA RAGAZZO, in India, alla fine degli anni Settanta, ho visto Star Trek e ho cominciato a sognare di avere un computer così, uno che avesse la risposta a tutto perché sapeva ogni cosa".
Donatella Fantozzi

tecnologie - 5 views

shared by Donatella Fantozzi on 26 May 12 - No Cached
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    Ma quanto è importante per gli insegnanti oggi la tecnologia? Quanto può migliorare e integrare le metodologie didattiche?
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    E' un articolo tanto interessante, quanto avvilente! E' davvero sconfortamte sapere che la prossima generazione di italiani rischia di non stare al passo dei paesi in cui l'importanza della cultura e dell'innovazione ha, evidentemente, maggior importanza che nel nostro. Bassa percentuale di scuole con connessione Internet, classe docente mediamente anziana, mancanza di progettazione e coordinazione nazionale ai progetti che prevedono l'uso delle nuove tecnologie nell'insegnamento... Se vogliamo assicurare un futuro ai nostri giovani, dobbiamo necessariamente rivedere qualcosa in questo sistema!
Ylenia Biamonte

LA COGNIZIONE DISTRIBUITA - 20 views

    • brunella romano
       
      da vedere
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    un breve video realizzato da studenti di scienze della comunicazione rende bene l'idea di questo concetto dalla definizione sfuggente
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    Il video è molto chiaro e rende più agevole capire il concetto di cognizione distribuita. Utilizzare come esempio un vigile urbano per chiarire l'argomento è stata una buona idea per semplificare un concetto che altrimenti rischiava di rimanere troppo astratto.
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    La cognizione distribuita è un processo nel quale vengono condivise risorse cognitive socialmente al fine di estendere singole risorse cognitive o per ottenere qualcosa che un agente individuale non potrebbe ottenere da solo. La cognizione distribuita è il tipo di cognizione che esiste nei gruppi di lavoro e si sanno delle cose perchè si è fatto parte di quella squadra quindi non è necessario ripetere tutto, ma le informazioni e l'elaborazione intelligente distribuita tra i membri del team. Le conquiste cognitive dell'umanità si basano su un processo in cui i processi cognitivi di un agente e gli oggetti ed i vincoli del mondo reciprocamente si influenzano a vicenda.Secondo Gabriel Salomon "Le cognizioni sono situate e distribuite, piuttosto che strumenti decontestualizzati e prodotti della mente." La cognizione deve essere vista come un fenomeno distribuito, che va oltre i confini della persona per includere l'ambiente, i manufatti, le interazioni sociali e la cultura. I processi cognitivi possono essere distribuiti tra gli esseri umani e le macchine o tra i membri di un gruppo sociale e possono comportare un coordinamento tra la struttura ambientale e materiale interno ed esterno. I processi cognitivi possono essere distribuiti anche nel tempo, in un modo che i suoi risultati finali, i prodotti o precedenti eventi possano cambiare la natura degli eventi successivi.
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    Si..un video semplice ma a parer mio molto chiaro.
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    spesso le definizioni sono molto difficili da interpretare e difficili da ricordare, con un video rimane molto più impresso ed ho trovato interessante la spiegazione utilizzando l'esempio del vigile urbano.
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    Cosa si intende per cognizione distribuita? Una breve lezione supportata da immagini ed esempi tenta di spiegare il valore e l'importanza di questo concetto per l'apprendimento di nuove conoscenze. La cognizione distribuita si riferisce ad un processo nel quale le risorse cognitive vengono condivise socialmente al fine di estendere singole risorse cognitive o per ottenere qualcosa che un agente individuale non potrebbe ottenere da solo. Siamo in presenza di un approccio in cui si dice che l'attività cognitiva umana non è caratterizzata esclusivamente dall'attività cerebrale ma è distribuita tra il cervello e gli artefatti cognitivi che l'uomo adopera
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    La cognizione umana è distribuita tra le persone e gli artefatti presenti nell'ambiente esterno. Secondo Hutchins per catturare il ruolo e le proprietà di ogni singolo artefatto è necessario prendere in considerazione un'unità di analisi più ampia del compito individuale e cioè l'intero sistema socio-tecnico composto da persone, ruoli, artefatti e regole. Bell e Winn sottolineano che le caratteristiche della "cognizione distribuita" sono la comunicazione e la condivisione di informazioni. Queste, proprio perché comunicate, diventano utili, mentre messe in comune permettono alla persona più preparata di utilizzarle a beneficio di tutti.
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    L'esempio del semaforo e del vigile è assolutamente calzante. Inoltre, secondo voi il semaforo, per astrazione, potrebbe far parte di quella famiglia di simboli che si pone tra l'inequivocabilità distintiva e l'immediatezza interpretativa?
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    la cognizione distribuita ,riguarda la presa in considerazione di tutte le componenti materiali e immateriali dell'ambiente in cui si sviluppa l'apprendimento , questo approccio enfatizza la natura "distribuita nel tempo e nello spazio dei fenomeni della cognizione,ed estende l'ambito di ciò che è considerato cognitivo,,oltre il singolo individuo riconnettendo l'attività di pensare ,con le risorse e i materiali presenti nel contesto sociale e culturale.
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    Una breve lezione esplicativa sull'argomento
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    Mi sembra interessante inserire il link ad un breve video, relativo alla Cognizione Distribuita, realizzato per il corso di laurea in Scienze Della Comunicazione dell'Università di Siena. Il concetto di 'cognizione distribuita' propone un ampliamento del concetto di 'cognizione situata' in quanto prende in considerazione tutte le componenti materiali e immateriali dell'ambiente in cui si sviluppa l'apprendimento. L'idea di distributed cognition è utilizzata da Hutchins (1995) fin dalla metà degli anni '80 per spiegare la complessità dei processi di costruzione di conoscenza poiché si ritiene insufficiente l'interpretazione fornita dagli approcci convenzionali secondo i quali essi sono assimilabili a processi individuali di elaborazione di informazioni e, metaforicamente, localizzati nella mente della singola persona. L'approccio della distributed cognition enfatizza la natura 'distribuita' nel tempo e nello spazio dei fenomeni della cognizione ed estende l'ambito di ciò che è considerato cognitivo oltre il singolo individuo, riconnettendo l'attività del pensare con le risorse e i materiali presenti nel contesto sociale e culturale.
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    il contenuto del video mi ha richiamato alla mente concetti di semiotica, il binomio significante / significato. Perché un significante (semaforo rosso) sia inteso da tutti come "ALT, FERMATI" è necassaria la conoscenza distribuita, condivisa, del segno.
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    Nella vita quotidiana la memoria e il pensiero non sono separati dal 'fare'. Nel fare noi interagiamo costantemente con vincoli e risorse sociali e materiali. Al riguardo, la teoria della 'cognizione distribuita' assegna una rilevanza peculiare allo studio di come l'ambiente materiale, gli strumenti e le tecnologie sostengono i processi cognitivi e interattivi. La cognizione è distribuita non solo nel gruppo e nelle interazioni del gruppo ma anche nella struttura e nell'infrastruttura materiale e tecnologica dell'ambiente. In particolare, una specifica attenzione viene dedicata a come tale infrastruttura è manipolata e utilizzata nelle interazioni fra gli attori sociali, non solo a livello discorsivo, ma, per esempio, anche a livello corporeo e gestuale. Hutchins (1995) sottolinea come nei processi cognitivi del mondo reale vengano create complesse rappresentazioni formate, per esempio, da molteplici strutture visive e uditive. Gesti strumenti e discorsi si integrano nel creare una complessa rappresentazione pubblica che sostiene la cognizione (intesa come costruzione di eventi) e l'azione.
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    Ecco anche per voi una breve lezione sulla cognizione distribuita....
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    E' un video davvero carino che fa capire come la cognizione distribuita opera nell'interazione tra individuo e ambiente, strutture e infrastrutture...
Barbara Bellot

panoramica sul cambiamento - 5 views

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    Ho trovato questo blog. Parla in modo semplice del passaggio dalla cultura orale a quella scritta e poi all'era digitale. Ci sono brevi descrizioni di alcuni dei più importanti pensatori in materia, da McLuhan ad Havelock (non è approfondito come a lezione ma l'ho trovato chiaro e pertinente).
PAOLA CACCHIONE

Arriva il social network per il mondo accademico - 5 views

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    Arriva il social network per il mondo accademico, E' So.cl, piattaforma di Microsoft che connette gli studenti con la stessa formazione, Il progetto iniziale e' stato sviluppato il 2009 dal laboratorio FuSe (Future Social Experience) ed e' stato gia' sperimentato nelle Università di Washington, Syracuse e della New York University.
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    Cyberspazio: formazione e informazione Aug 1, 2012 "Il Cyberspazio ha puntato su due aspetti fondamentali: la formazione e l'informazione". Lo sottolinea Pasquale Alfieri , uno degli organizzatori di questa rassegna telematica, alla sua seconda edizione, e responsabile del settore informazione. FORMAZIONE perche' i ragazzi devono prepararsi al mondo del lavoro, acquisendo familiarita' con le tecnologie piu' avanzate. INFORMAZIONE per ridurre le distanze tra media e giovani utenti. L'idea del Cyberspazio e' stata quella di trasformare i giovani in "inviati" di testate giornalistiche. Questa esperienza e' servita per entrare in una dimensione del mercato del lavoro totalmente sconosciuta, dove convivono nuove figure professionali: dai cameramen agli operatori, dai tecnici audio e video agli scenografi di set virtuali, sino alla computer grafica. Link: http://www.radio.rai.it/grr/ar...iale/cyber98/ Added by: cla
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    Questo nuovo social network sembra davvero interessante. Eppure, per noi che studiamo in un'Università Telematica e siamo già abituati alla condivisione dei materiali accademici, vedi il forum, il sito utiu.students, e lo stesso Diigo, questa nuova piattaforma non sembra poi così rivoluzionaria... anzi, credo sia strano che non sia arrivata prima. In ogni caso guardo sempre con interesse a tutti quei mezzi che permettono la co-costruzione e la condivisione delal conoscenza!
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