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Home/ Psicotecnologie e Processi Formativi - Uninettuno/ Group items tagged DistributedCognition

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Romina Mandolini

Distributed Cognition - 1 views

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    La teoria della Cognizione Distribuita si basa sulla constatazione che l'atto cognitivo individuale (il processo di formazione della conoscenza) è un'esperienza che l'individuo realizza attingendo da una serie di elementi a lui esterni. Il contesto socio-culturale in cui questi è inserito, gli artefatti di cui si serve, le interazioni con gli altri soggetti sociali. In essa dunque emergono due elementi significativi, il valore fondamentale degli "artefatti" all'interno dei processi cognitivi umani (mediatori tra gli individui e l'ambiente, i quali ci permettono di realizzare pratiche e processi psicologici, che non esisterebbero senza tale mediazione) e i processi collaborativi, in cui più persone utilizzano diversi tipi di strumenti a loro disposizione per raggiungere uno scopo condiviso. Questo modello dunque, comporta lo spostamento dell'attenzione dal modello di utente individuale a un modello costituito da reti di individui che comunicano e collaborano attraverso tecnologie. L'unità di analisi è il network costituito dagli utenti e dagli artefatti tecnologici che sono coinvolti nelle attività. Per tutti questi motivi, questa teoria trova negli studi sulle Psicotecnologie il suo completamento ed entrambe si pongono alla base di nuovi modelli pedagogici di formazione e apprendimento degli individui. L'articolo allegato, a me sembra illuminante.
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    sono d'accordo infatti la cognizione distribuita rappresenta un modo di pensare a livello metacognitivo, la cognizione distribuita unisce le menti su uno stesso tema.
Romina Mandolini

"Ospedale globale" - 9 views

A testimonianza dell'appropriatezza di questo contributo, segnalo "GigaScience", una piattaforma open source inaugurata quest'anno, dietro alla quale c'è "BioMedical Central", il grande database p...

#DistributedCognition

Sergio Migliorati

Prove di futuro in Danimarca - 4 views

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    Assieme all'intelligenza connettiva (De Kerckhove, 1997) anche la memoria diviene connettiva: «Come nel passato i contenuti essenziali della cultura sono stati raccolti in libri, biblioteche, musei e monumenti di ogni tipo, così oggi essi stanno passando alle reti, prima di tutto con i media. […] Il Web offre l'accesso al contenuto di una specie di memoria comune, alla quale ogni internauta, a suo modo, partecipa. […] In questa memoria bisogna sapersi muovere. All'occorrenza, dovremo attenderci dal Web lo stesso grado di pertinenza, per non dire di istantaneità, che ci attendiamo dal nostro pensiero» (De Kerckhove, 2008). Una tale visione stride con le consuetudini e le regole in cui la scuola si è a lungo involontariamente arroccata e che considerano le fonti e gli archivi di informazioni (la rete, i libri) e gli strumenti in grado di accedervi (i dispositivi tecnologici) come un elemento marginale rispetto all'apprendere quotidiano e ai momenti delle prove di verifica di tali apprendimenti. I metodi e gli strumenti di verifica degli apprendimenti ricalcano in molti Paesi ancora forme e modalità del tutto obsolete rispetto a quanto richiesto e diffuso nelle comunità in cui viviamo (Anderson e altri, 2000). Spesso sono le stesse aziende che operano nel settore dell'Information Technology (IT) a promuovere iniziative volte a sollecitare interventi e riforme in grado di introdurre sistemi di valutazione in linea con le esigenze e le modalità di valutazione che si verificano nella vita quotidiana, sociale e professionale. In questo quadro la Danimarca rappresenta un interessante caso di sistema che ha sviluppato iniziative diversificate ma complementari a supporto dell'innovazione, in particolare rispetto agli ambienti e alle modalità di verifica degli apprendimenti.
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    Veramente molto interessantela parte relativa alla scuola danese in cui si spetimenta un nuovo modo di fare didattica a 360 gradi. Se la prima parte dell' articolo parlava di cose abbastanza note e senza esempi pratici, infatti, in questa seconda parte si parla di esperimenti reali, di nuovi modi di fare scuola che vanno al di la' dell'uso della tecnologia (internet , portali scuola- famiglia, lim) e che riguardano , oltre ai metodi didattici, la struttura stessa dell'edificio scolatico e del suo utilizzo. Qui in italia stiamo ancora pensando a come formare gli insegnanti all'uso delle lim senza pensare che la tecnologia e' utile o no in base a come viene usata dagli uomini e non solo per il semplice fatto di esserci. Credo infatti che sia necessario prima di tutto progettare un nuovo modo di fare didattica come stanno gia' sperimentando in Danimarca.
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    La didattica nell'epoca di Internet; Già dal 1995 la Danimarca sperimenta nuovi approcci alla didattica asssistita da sistemi telematici, rimettendo in discussione dalle fondamenta la scuola ed i metodi (frequenza, lavoro, le tematiche ospitate all'interno dell'edificio scolastico, ecc). Un iteressante articolo che offre spunti di riflessione sul contributo offerto dalle nuoive tecnologie ai processi formativi.
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    Trovo anch'io la parte relativa alla scuola danese molto interessante. Dovremmo suggerire qualcosa del genere anche alla scuola italiana!
Romina Mandolini

Il valore della simulazione (Videgiochi e realtà aumentata) - 2 views

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    Questo documento è il risultato di un progetto di ricerca patrocinato dalla Commissione europea, T3- Teaching to Teach Technology, che ha avuto inizio nel 2009 e si è concluso nel dicembre 2011 (nell'ambito del programma Lifelong Learning Programme Leonardo da Vinci). Obiettivo del progetto è stato quello di sperimentare l'utilizzo delle nuove tecnologie (videogiochi, robot e realtà aumentata) nell'ambito di contesti formativi di differente livello e tipologia (scuole superiori, università e aziende) in tre nazioni (Italia, Spagna e Regno Unito). Nella ricerca sono stati inclusi ambienti virtuali (per l'insegnamento delle competenze trasversali), simulazioni di processi biologici, fisici e (nella didattica delle scienze), simulazioni di processi inter-sociali (in formazione manageriale), gioco serio (ancora una volta in formazione manageriale), l'uso delle tecnologie Web 2.0 (in apprendimento collaborativo), e l'uso di robot (in didattica delle scienze per i bambini in età scolare). Dunque molto al di là delle normali videolezioni, forum, chat. A me l'idea del videogioco (anche quelli di ruolo) come ambiente cognitivo di apprendimento è risultata molto affascinante. Si possono porre obiettivi da raggiungere entro i limiti di una serie di costrizioni o sistemi di regole, e in funzione del 3D, si possono ricostruire fedelmente aspetti del mondo reale che possono essere studiati in un ambiente sicuro e accessibile. Secondo me la scuola nel futuro sarà qualcosa di completamente diverso dall'oggi. Si scoprirà davvero il piacere di imparare.
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    Molto interessante. Oltre a sottolineare l'importanza della condivisione del sapere , questo studio indica anche una stimolante via di apprendimento
Alessandro Nappo

Cognizione Distribuita - 3 views

#DistributedCognition

started by Alessandro Nappo on 25 Nov 12 no follow-up yet
Marco Tambara

La cognizione distribuita ed il controllo del traffico aereo!!!! - 2 views

Una interessante analisi della cognizione distribuita applicata al controllo aereo. Per riallacciarmi segnalo (per chi non l'avesse già visto il film Falso tracciato di Mike Newell del 1999, ambien...

#DistributedCognition

Paolo Pietrantonio

Cognizione distribuita - L'esperimento di Zhang - 1 views

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    Un video realizzato in modo semplice e divertente per definire il concetto di cognizione distribuita replicando l'esperimento tenuto nel 1991 dal professor J. Zhang dell'Universita` di San Diego.
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    E' vero mi sono gustata il video: è veramente molto carino; ed inoltre ha il vantaggio di mettere in pratica quello che potrebbe essere un concetto difficile da capire. Credo che l'apporto di questo video sia integrante rispetto ai contenuti del corso, è giustamente postato nel post giusto e le informazioni fornite con l'esempio pratico siano complete ed accurate in modo molto molto divertente. Grazie Paolo.
Marco Dozza

Cognizione distribuita a cura di Valentina Mucciarelli - 10 views

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    Il testo esplora il concetto di 'cognizione distribuita' fornendone una breve storia e riportandolo alla vita quotidiana.
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    Un articolo sintetico ed interessante. Grazie Michele.
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    Articolo interessante che spiega il nostro funzionamento cognitivo, le nostre conoscenze situate in specifici contesti interattivi, culturalmente definiti e distribuiti negli attori sociali.
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    Interessante e chiaro approfondimento su come la cognizione umana si estenda oltre l'individuo. Sempre più i processi mentali sono interazioni fra uomo, ambiente e tecnologia; l'individuo diventa tutt'uno con il contesto socio-culturale e tecnologico con cui interagisce.
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    Aggiungerei che gli ambiti di applicazione non si limitano all'apprendimento o alla ricerca delle competenze di cui abbiamo bisogno negli altri o in tutto ciò che ci circonda, ma anche alla possibilità di sviluppare grazie alla condivisione delle proprie capacità nuove soluzioni o applicazioni. Non è un caso che negli ultimi anni le scoperte scientifiche e tecnologiche siano il risultato della collaborazione di più persone in un team. Da cognizione distribuita a lavoro collaborativo, dunque. Un primo esempio potrebbe essere Linux: negli anni Ottanta, Richard Stallman, un genio dell'informatica, fonda la Free Software Foundation (FSF), un'organizzazione senza scopo di lucro costituita per sviluppare e distribuire software libero. Stallman e i suoi si oppongono all'idea che il software possa avere dei "padroni" e che questi possano imporre agli utilizzatori grosse restrizioni. Avviano così il progetto GNU per creare un intero sistema operativo libero. Sparsa per il mondo e grazie a internet, si forma una comunità di appassionati di informatica, che per passione e non per lucro collaborano nel progetto. Negli anni Novanta, Linus Torvalds , uno studente al secondo anno di informatica all'Università di Helsinki, sviluppa il sistema operativo Linux, rappresentato dal pinguino Tux. Così, è finalmente a disposizione un sistema operativo completo, funzionante, e completamente libero. GNU/Linux da subito si distingue per l'incredibile velocità, soprattutto per internet.
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    Articolo sulla cognizione distribuita, spiega cosa è l'idea di distributed cognition con qualche accenno storico.
Marco Tambara

"The Semantic Web" - Berners-Lee, T., Hendler, J., and Lassila, O. - 2 views

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    Articolo da Scientific American maggio 2001
Mary Casaro

DEW: The cognitive processes of humans and animals are manifest in the negotiation of c... - 1 views

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    Dagli studi di Edwin Hutchins, un interessante progetto di ricerca sui processi cognitivi umani ed animali. L'utilizzo di moderne tecnologie permettono di rilevare e schematizzare i processi di interazione con grandissimo livello di dettaglio e correlazione.
Mary Casaro

L'ICT al servizio dei processi distribuiti di apprendimento - 2 views

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    Nuove forme di apprendimento e condivisione nell'e-learning e nella ricerca
Marco Tambara

Clay Shirky: come i social media fanno la storia - 0 views

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    Clay Shirky è un docente alla New York University ed è citato nella lezione 6 di psicotecnologie. I suoi corsi e i suoi scritti trattano, tra le altre cose, degli effetti interdipendenti delle topologia dei social network e delle reti tecnologiche, e dei modi in cui le nuove forme di comunicazione influenzano la cultura e viceversa. Mentre le notizie fluiscono dall'Iran verso il mondo, Clay Shirky dimostra come Facebook, Twitter e cellulari stiano aiutando i cittadini di regimi oppressivi a pubblicare notizie vere, scavalcando i censori (anche se per poco). La fine del controllo dall'alto delle notizie sta trasformando la natura della politica. Shirky suddivide l'evoluzione della comunicazione in quattro fasi, saltando quella dell'oralità, descrivendo un panorama mediatico collaborativo e partecipativo reso possibile dalle innovazioni tecnologiche.
Marco Tambara

Condividere per crescere insieme - 3 views

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    Un documento della prof. Maria Genchi sull'applicazione delle tecnologie nella didattica e nei processi educativi. Presentazione della piattaforma Etwinning sviluppata per condividere competenze e sviluppare progetti collaborativi.
Francesco Galgani

Second Life: a new educational theater - 0 views

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    Il prodotto "Second Life Learning" costituisce un modello alternativo ed avanzato di apprendimento, un mezzo e uno strumento con cui un utente può apprendere nuovi saperi e aumentare la sua professionalità. I modelli interattivi della 3D sono molto utili per rendere le differenti caratteristiche delle figure e degli oggetti familiari agli utenti che possono aumentare il proprio interesse e imparare divertendosi. Le animazioni 3D possono essere usate per insegnare le differenti procedure e i diversi meccanismi da svolgere in operazioni particolari per esempio di laboratorio nell'ambito scientifico o nell'ambito scolastico. La Realtà Virtuale è usata per le simulazioni e la visualizzazione dei dati complessi: è un ambiente più immersivo e più intuitivo. Questi ambienti di RV possono supportare molti utenti contemporaneamente, sviluppando ulteriormente i processi di apprendimento collaborativo, in cui si impara insieme e molto spesso l'uno dall'altro.
Francesco Galgani

Evoluzione culturale, tecnologica e della mente - 1 views

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    Lungo articolo con tanti video e tanti link per riflettere sulle trasformazioni della mente prodotte dall'evoluzione culturale e tecnologica.. Ho inserito quattro tags perché i temi trattati e citati sono molti. Quest'articolo è inserito nella raccolta "Simbiosi Mente-Macchina" di Fabrice de Nola, il cui indice è al link: http://www.denola.com/cgi-bin/web/pag.cgi?cod=1417
Chiara Milani

Venite a studiare la Pop Art in Second Life - 1 views

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    Grazie al virtuale è possibile realizzare progetti davvero incredibili, utilizzando passione e ovviamente capacità, è il caso del PAD - Pop Art Display in Second Life, un vero e proprio museo dedicato alla PopArt, inaugurato a novembre del 2010. Un museo "immersivo" dove le opere d'arte vengono vissute al punto di diventare parte di esse.
Walter Tabbi

Cognizione Distribuita - Articolo di Edwin Hutchins - 1 views

L'articolo esamina il concetto della Cognizione Distribuita dalle sue lontane origini teoriche seguendone lo sviluppo in tutte le sue tappe e fornendo un ampia panoramica di autori che si sono inte...

#DistributedCognition

started by Walter Tabbi on 10 Jun 13 no follow-up yet
Maria Cristina Marino

Cloud People - intervista a Derrick De Kerckhove - 1 views

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    Nel secondo appuntamento dei "Discorsi tra le nuvole" di CloudPeople, Derrick De Kerckhove ci aiuta a capire il contesto storico e tecnologico all'interno del quale si muove la nuvola, con in più qualche ipotesi su ciò che il cloud computing potrà diventare. Per tutti gli approfondimenti www.cloudpeople.it
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    In aggiunta all'intervento del professor De Kerckohove vorrei segnalare l'intervista su Focus Economia Radio 24 con Simone Battiferri e Carlo Alberto Carnevale Maffè: La Nuvola Italiana. http://www.youtube.com/watch?v=KdrZtrZlzck&list=UUK_ZU1mzMG0UFGXQiNhWu6g&index=9 Colpisce il commento conclusivo del conduttore radiofonico..."più che nuvola, nuvoletta...." e a malincuore non posso che condividere l'espressione. Bella la potenzialità dell'idea, ma se gli strumenti non sono adeguati rimane solo un'idea e non divverrà mai realtà.
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    Il professor De Kerckhove illustra le potenzialità del cloud e altre tecnologie, ci aiuta a collegare quello detto nelle viedolezioni con una realtà di cloud che tutti conosciamo, perlomeno perchè ne abbiamo sentito parlare o lo abbiamo visto in televisione. Il contenuto non approfondisce gli argomenti ma è molto inerente agli argomenti proposti nelle lezioni del professore.
Maurizio Aucone

Il progetto BLOCK MAGIC: una tecnologia cognitiva per il sostegno all'apprendimento. - 1 views

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    Nell'ambito degli atti del convegno "Le scienze cognitive in Italia 2011" organizzato dall' Associazione Italiana di Scienze Cognitive vorrei evidenziare il lavoro dei ricercatori: Franco Rubinacci , Angelo Rega e Nicola Lettieri che sotto l'egida del Laboratorio per lo studio dei sistemi cognitivi naturali e artificiali dell' Università degli Studi di Napoli "Federico II"e che, grazie al finanziamento della Comunità Europea nell'ambito del progetto "LIFELONG LEARNING PROGRAMME" hanno presentato il progetto: Block Magic. Il progetto utilizza una combinazione innovativa di tecnologia RFID (identificatore a radio frequenza) e tecniche software avanzate allo scopo di sostenere i bambini in età scolare, con difficoltà di apprendimento e non, nello sviluppo di una vasta gamma di competenze cognitive, linguistiche e sociali. Il progetto utilizza un Kit Didattico a basso costo (software + hardware) progettato per lo sviluppo dell'apprendimento non solo per bambini normodotati, ma anche per bambini con deficit sensoriali e affetti da lieve ritardo mentale.
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