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Home/ Psicotecnologie e Processi Formativi - Uninettuno/ Contents contributed and discussions participated by gino pistacchi

Contents contributed and discussions participated by gino pistacchi

Aldo Morena

http://www.feem-project.net/pandora/public/voce/pandora%20in%20classe.pdf - 5 views

apprendimento collaborativo
started by Aldo Morena on 12 Jun 12 no follow-up yet
  • gino pistacchi
     
    Il progetto adottato dagli studenti della terza media è senza dubbio interessante e mette in mostra l'importanza della socializzazione e dei rapporti interpersonali per raggiungere determinait obiettivi. Di sicuro però è altrettanto importante il ruolo svolto dall'insegnante che indirizza il comportamento degli studenti
gino pistacchi

Categorizzazioni e Tagging - 7 views

#Tagging
started by gino pistacchi on 12 Jun 12 no follow-up yet
  • gino pistacchi
     
    I metodi più utilizzati per rendere ben organizzati e facilmente rintracciabili i contenuti sono la categorizzazione e il tagging.
    Le Categorie rappresentano quindi uno strumento utile per organizzare le informazioni pubblicate sul proprio sito; ogni nuovo contenuto verrà ricondotto alla categoria di appartenenza, eventualmente articolata secondo una modalità gerarchica a più livelli.
    I tag sono delle "parole chiave" o "etichette" da abbinare ai contenuti pubblicati, operazione questa definita con il termine "taggare". Per una classificazione efficace è indispensabile saper scegliere i tag più appropriati, senza sovrapporre questo tipo di classificazione dei contenuti con quello basato sulle categorie.
gino pistacchi

Apprendimento Collaborativo - 5 views

#CollaborativeLearning
started by gino pistacchi on 12 Jun 12 no follow-up yet
  • gino pistacchi
     
    "Si tratta di superare un'interpretazione della conoscenza come rappresentazione simbolica di un mondo esterno al discente, oggettivo e misurabile (approccio positivista) e favorire una concezione del sapere
    come risultato delle esperienze del soggetto che apprende o meglio come il risultato di un processo di costruzione sia individuale sia collettiva di significati concordati e di interpretazione dell'esperienza non
    predeterminate (approccio costruttivista)" (da "Il Glossario e-learning per gli operatori del sistema formativo integrato", a cura di V. Infante, Isfol, I libri del Fse, Roma, 2007).
    Il ricorso alle tecnologie digitali per l'apprendimento in rete ribalta il paradigma delle esperienze di istruzione a distanza di vecchia generazione: al centro delle iniziative vi è infatti il soggetto che impara, non l'offerta formativa erogata.
    L'avvento dell'e-learning e la diffusione del web 2.0, termine coniato per la prima volta nel 2004 da Tim O'Reilly per indicare la nuova rete, più interattiva e dinamica che sostituisce i modelli di prima generazione caratterizzati da una navigazione di tipo lineare, hanno rivoluzionato interamente i modelli,
    le metodologie e gli strumenti della didattica tradizionale.
    Le parole chiave sono: partecipazione e condivisione, frammentazione e ricomposizione, degli spazi, dei tempi e dei modi.
    All'utente vengono offerte soluzioni di apprendimento flessibili: è lui che sceglie il percorso didattico,
    senza vincoli di spazio e tempo. Ma soprattutto è lui che produce nuova conoscenza, diventa creatore di contenuti da condividere in rete.
    Il modello di apprendimento collaborativo, proprio della formazione in rete di ultima generazione,
    consente la crescita del singolo all'interno di obiettivi condivisi da un gruppo: si impara insieme.
    L'apprendimento individuale è il risultato di un processo collettivo. Il flusso della conoscenza si dipana attraverso la comunicazione molti a molti. Si sviluppano le comunità virtuali di apprendimento, nelle quali i singoli partecipanti danno continuità all'evento formativo, condividendo settori di interesse sui quali comunicano interattivamente.
    Da semplici fruitori si diventa produttori di informazioni, le quali a loro volta diventano sapere condiviso, slegato dalla fonte, indipendente dalla persona che lo produce. Il flusso comunicativo travolge l'oggetto di apprendimento (learning object), sgretolandolo e ricomponendolo in un nuovo insieme, frutto dell'elaborazione collettiva, resa possibile dalle nuove tecnologie partecipative.
    Il mondo del web 2.0 è infatti popolato da nuove applicazioni tecnologiche, quali i wiki, i blog, i podcast, i vodcast, gli instant messaging. Si tratta di strumenti relativamente semplici da utilizzare, anche da utenti non particolarmente esperti, in grado di facilitare la comunicazione del gruppo. Docenti e tutor comunicano con i discenti in tempo reale all'interno di aule virtuali attraverso sistemi di riproduzione video e audio; si incontrano poi nelle chat e discutono nei forum.
    È il modello del social network (rete sociale), nel quale la collaborazione assume un ruolo chiave per la crescita e lo sviluppo.
    I modelli formativi di ultima generazione, sono il risultato di una fusione fra sapere e componente umana e sociale che segna il passaggio da una società dell'informazione a una società della conoscenza.
gino pistacchi

la natura dell'intelligenza - 9 views

#Intelligence
started by gino pistacchi on 12 Jun 12 no follow-up yet
  • gino pistacchi
     
    L'intelligenza non è un'unica abilità unitaria, ma un insieme di diverse funzioni. Il termine "intelligenza" serve a designare una combinazione di abilità necessarie per la sopravvivenza e per il progresso in una determinata cultura. Da ciò deriva che le specifiche abilità comprese in tale combinazione, al pari del loro peso relativo, variano a seconda del tempo e del luogo. In culture diverse, e nell'ambito delle medesima cultura in periodi storici diversi, i requisiti per riuscire saranno diversi. Il fatto che la composizione dell'intelligenza è soggetta a mutamento appare evidente anche nell'arco della vita dell'individuo, dall'infanzia all'età adulta. La sua abiltià relativa aumenterà, con l'età, in quelle funzioni che la sua cultura o sottocultura valuta maggiormente, e diminuirà in quelle funzioni che perdono via via d'importanza. Si può inoltre affermare che la composizione stessa dell'intelligenza può risultare modificata dalle esperienze individuali. Con l'avanzare dell'età, l'insieme delle capacità dell'individuo tende a mutare in funzione dello stimolo che egli riceve dall'ambiente a sviluppare alcune abitudini e a lasciarne atrofizzare altre. Ricerche analitiche sui fattori dell'intelligenza hanno dimostrato che le differenze per quanto riguarda le esperienze possono influire non solo sul livello della prestazione raggiunto nelle varie capacità, ma anche sul modo in cui l'intelligenza si diversifica nei tratti individuabili. I dati empirici dimostrano che il numero e la natura dei tratti o delle capacità possono mutare con il tempo e che possono differire da una cultura o sottocultura all'altra.
    Si può quindi concludere che, in qualsiasi momento della vita, l'intelligenza di una persona costituisce il prodotto finale di una lunga e complessa sequenza di interazioni tra l'ereditarietà e i fattori ambientali
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