Skip to main content

Home/ Psicotecnologie e Processi Formativi - Uninettuno/ Group items tagged Didattica

Rss Feed Group items tagged

ANNALISA PASCUCCI

APPLICAZIONE SCIENZE COMPORTAMENTALI DIDATTICA Secondo lo psicologo SKINNER:M... - 3 views

Tecnologie didattiche e tecnologie per la didattica Definire che cosa si intende con il termine "tecnologie didattiche" non è affatto semplice, come potrebbe dapprincipio sembrare (particolarmente...

APPLICAZIONI DIDATTICA SKINNER NUOVE TECNOLOGIE

started by ANNALISA PASCUCCI on 21 Jun 13 no follow-up yet
Sergio Migliorati

Prove di futuro in Danimarca - 4 views

  •  
    Assieme all'intelligenza connettiva (De Kerckhove, 1997) anche la memoria diviene connettiva: «Come nel passato i contenuti essenziali della cultura sono stati raccolti in libri, biblioteche, musei e monumenti di ogni tipo, così oggi essi stanno passando alle reti, prima di tutto con i media. […] Il Web offre l'accesso al contenuto di una specie di memoria comune, alla quale ogni internauta, a suo modo, partecipa. […] In questa memoria bisogna sapersi muovere. All'occorrenza, dovremo attenderci dal Web lo stesso grado di pertinenza, per non dire di istantaneità, che ci attendiamo dal nostro pensiero» (De Kerckhove, 2008). Una tale visione stride con le consuetudini e le regole in cui la scuola si è a lungo involontariamente arroccata e che considerano le fonti e gli archivi di informazioni (la rete, i libri) e gli strumenti in grado di accedervi (i dispositivi tecnologici) come un elemento marginale rispetto all'apprendere quotidiano e ai momenti delle prove di verifica di tali apprendimenti. I metodi e gli strumenti di verifica degli apprendimenti ricalcano in molti Paesi ancora forme e modalità del tutto obsolete rispetto a quanto richiesto e diffuso nelle comunità in cui viviamo (Anderson e altri, 2000). Spesso sono le stesse aziende che operano nel settore dell'Information Technology (IT) a promuovere iniziative volte a sollecitare interventi e riforme in grado di introdurre sistemi di valutazione in linea con le esigenze e le modalità di valutazione che si verificano nella vita quotidiana, sociale e professionale. In questo quadro la Danimarca rappresenta un interessante caso di sistema che ha sviluppato iniziative diversificate ma complementari a supporto dell'innovazione, in particolare rispetto agli ambienti e alle modalità di verifica degli apprendimenti.
  • ...1 more comment...
  •  
    Veramente molto interessantela parte relativa alla scuola danese in cui si spetimenta un nuovo modo di fare didattica a 360 gradi. Se la prima parte dell' articolo parlava di cose abbastanza note e senza esempi pratici, infatti, in questa seconda parte si parla di esperimenti reali, di nuovi modi di fare scuola che vanno al di la' dell'uso della tecnologia (internet , portali scuola- famiglia, lim) e che riguardano , oltre ai metodi didattici, la struttura stessa dell'edificio scolatico e del suo utilizzo. Qui in italia stiamo ancora pensando a come formare gli insegnanti all'uso delle lim senza pensare che la tecnologia e' utile o no in base a come viene usata dagli uomini e non solo per il semplice fatto di esserci. Credo infatti che sia necessario prima di tutto progettare un nuovo modo di fare didattica come stanno gia' sperimentando in Danimarca.
  •  
    La didattica nell'epoca di Internet; Già dal 1995 la Danimarca sperimenta nuovi approcci alla didattica asssistita da sistemi telematici, rimettendo in discussione dalle fondamenta la scuola ed i metodi (frequenza, lavoro, le tematiche ospitate all'interno dell'edificio scolastico, ecc). Un iteressante articolo che offre spunti di riflessione sul contributo offerto dalle nuoive tecnologie ai processi formativi.
  •  
    Trovo anch'io la parte relativa alla scuola danese molto interessante. Dovremmo suggerire qualcosa del genere anche alla scuola italiana!
Romina Mandolini

Il valore della simulazione (Videgiochi e realtà aumentata) - 2 views

  •  
    Questo documento è il risultato di un progetto di ricerca patrocinato dalla Commissione europea, T3- Teaching to Teach Technology, che ha avuto inizio nel 2009 e si è concluso nel dicembre 2011 (nell'ambito del programma Lifelong Learning Programme Leonardo da Vinci). Obiettivo del progetto è stato quello di sperimentare l'utilizzo delle nuove tecnologie (videogiochi, robot e realtà aumentata) nell'ambito di contesti formativi di differente livello e tipologia (scuole superiori, università e aziende) in tre nazioni (Italia, Spagna e Regno Unito). Nella ricerca sono stati inclusi ambienti virtuali (per l'insegnamento delle competenze trasversali), simulazioni di processi biologici, fisici e (nella didattica delle scienze), simulazioni di processi inter-sociali (in formazione manageriale), gioco serio (ancora una volta in formazione manageriale), l'uso delle tecnologie Web 2.0 (in apprendimento collaborativo), e l'uso di robot (in didattica delle scienze per i bambini in età scolare). Dunque molto al di là delle normali videolezioni, forum, chat. A me l'idea del videogioco (anche quelli di ruolo) come ambiente cognitivo di apprendimento è risultata molto affascinante. Si possono porre obiettivi da raggiungere entro i limiti di una serie di costrizioni o sistemi di regole, e in funzione del 3D, si possono ricostruire fedelmente aspetti del mondo reale che possono essere studiati in un ambiente sicuro e accessibile. Secondo me la scuola nel futuro sarà qualcosa di completamente diverso dall'oggi. Si scoprirà davvero il piacere di imparare.
  •  
    Molto interessante. Oltre a sottolineare l'importanza della condivisione del sapere , questo studio indica anche una stimolante via di apprendimento
alfonsina longobardi

LA PROGETTAZIONE DI AMBIENTI COLLABORATIVI DI APPRENDIMENTO - 0 views

Il risultato di qualsiasi attività sistematica di progettazone è un piano o uno scenario che definisce il formato,il conentuo e la struttura dell'ambiente,i sistemi di erogazione e di implementazio...

started by alfonsina longobardi on 12 Mar 13 no follow-up yet
Luciano Di Mele

Articolo sulla raccomandazione in e-learning - 12 views

  •  
    L'articolo suggerisce metodi per aiutare gli studenti alla ricerca di learning object di loro interesse
  •  
    Un Learning Object (oggetto didattico) è una risorsa educativa, principalmente digitale, di cui l'insegnante, il tutor o lo studente si servono per studiare. Si può definire anche come un blocco, un'unità di contenuto a sè stante, sulla quale si basa un percorso di apprendimento. Ogni LO è costituito da varie parti: slides, foto, testo, grafica ecc. Combinando o scomponendo i diversi oggetti, l'insegnante può creare percorsi di apprendimento ogni volta diversi l'uno dall'altro, pertanto i LO godendo di questa struttura modulare e flessibile sono spesso utilizzati per una didattica individuale e personalizzata. Lo scopo del LO è quello di dare un'informazione strutturata tale che al termine del servizio formativo il fruitore abbia acquisito esperienza, conoscenza e arricchito la propria cultura. Dal punto di vista pratico, invece, un LO è progettato per essere riusato e operabile su diverse piattaforme di e-learning, con grande risparmio di costo e tempo. Oggi i LO sono sempre più sofisticati, studiano infatti il profilo del fruitore sia dal punto di vista delle sue conoscenze pregresse sia dal punto di vista meta-cognitivo, in questo modo il risultato finale risulta più che efficace.
  •  
    Che cos'è un Oggetto Didattico (OD)? Reperire in Internet risorse educative di cui l'insegnante o lo studente possano servirsi per studiare, autoformarsi o insegnare non è cosa semplice, anche perché le pagine presenti nel web aumentano sempre di più e i motori di ricerca forniscono informazioni soltanto sulle pagine web più superficiali di un sito, tralasciando quelle che l'utente raggiungerebbe se approfondisse la navigazione. La progettazione di un OD, invece, è mirata a superare tali ostacoli tecnici e documentari. Un Oggetto Didattico è un blocco di apprendimento autonomo, coerente, unitario e riusabile che risponde a un singolo determinato obiettivo di apprendimento/insegnamento. Un Oggetto Didattico è come una molecola Una metafora aiuterà a capire meglio. Un Oggetto Didattico viene spesso paragonato a una molecola. Così come questa è composta da atomi (fatti di elettroni, protoni, quark, eccetera), ogni singolo Oggetto è costituito da varie parti (foto, testo, suono, grafica). L'insegnante è, quindi, il chimico che conosce le formule e la materia, ossia le tecniche e i metodi d'insegnamento ed è esperto della propria disciplina. In sostanza è in grado di utilizzare uno o più Oggetti, scomporli e crearne di nuovi. Combinando insieme Oggetti diversi si possono realizzare percorsi di apprendimento diversi. Un docente può creare un iter di apprendimento/insegnamento legando Oggetti nell'ordine che soddisfa specifici obiettivi didattici e che meglio si adatta agli stili cognitivi e di apprendimento degli specifici allievi cui si rivolge. Gli Oggetti Didattici, per la loro natura modulare, semistrutturata e flessibile sono di enorme supporto alla didattica individualizzata e possono quindi essere utilizzati così come sono oppure scomposti e i singoli elementi utilizzati per costruirne di nuovi. La riusabilità innanzitutto Da un punto di vista tecnico, invece, un Oggetto Didattico è progettato in modo da essere riusabile e int
gbartolomei1

Cognizione distribuita - 0 views

L'articolo espone in modo mai chiaro ed interessante una riflessione sulle conseguenze della teoria di Hutchins relative alla distribuited cognition in ambito pedagogico. Secondo una visione classi...

distribuita cognizione situata

started by gbartolomei1 on 18 Nov 21 no follow-up yet
daniacappa

Le nuove tecnologie nella scuola italiana e l'impatto sulla didattica: un'UdA per la Pr... - 1 views

  •  
    Articolo di Orizzonte Scuola che elenca i benefici dell'uso della tecnologia nella scuola primaria. Da madre di una bambina che ha vissuto la didattica a distanza sono stata grata a quella che era la sua maestra di italiano che ha sempre avuto un approccio molto aperto all'uso delle tecnologie per favorire l'apprendimento. Già in prima elementare (anno precedente alla chiusura delle scuole) aveva istituito dei laboratori di tecnologia con i bambini utilizzando metodi come Cubetto e BeeBot per creare strategie di risoluzione dei problemi catturando l'attenzione dei bambini. Quando le scuole sono state chiuse l'anno seguente i bambini avevano già un loro account istituzionale che utilizzavano a scuola e nel giro di una decina di giorni seguivano piccole videolezioni corredate da sfondi e disegni colorati che le maestre facevano per loro per poi passare, nel giro di poco all'utilizzo di meet. Altre classi che non hanno beneficiato di questo approccio aperto alle tecnologie purtroppo hanno avuto accesso alla didattica online diverso tempo dopo per ritardi dovuti alla creazione di account di posta di massa e relative configurazioni.
ROBERTA BADARACCO

Ipertesto e apprendimento - 6 views

Materiale trovato da internet da cui ho estrapolato il contenuto di nostro interesse. Presentazione realizzata da: Giovanna Faedda Corso di laurea in Scienze delle professioni educative di base Fa...

Bush Nelson Engelbart Xanadu nls ipertesto apprendimento insegnamento costruttivismo conoscenza-attiva scuola

started by ROBERTA BADARACCO on 27 Jun 13 no follow-up yet
Giuseppe Del Grosso

Intelligenza emotiva e e-learning - 2 views

  •  
    Intelligenza emotiva e e-learning ShareIl coinvolgimento e la motivazione dei corsisti, anche di quelli più "difficili", interessati solo all'ottenimento del titolo rimane una delle problematiche che il progettista e-learning deve affrontare. (pubblicato originalmente su Idearium) PROGETTAZIONE E-LEARNING PER VALORIZZARE L'INTELLIGENZA EMOTIVA: STRATEGIE PER L'APPRENDIMENTO IN RETE di G. R. Mangione e C. Policaro Dallo schema narrativo … Per rendere conto dell'organizzazione di corsi per l'apprendimento in rete, è utile punto di partenza il confronto con la semiotica (Propp,1996) dal quale ricaviamo la definizione di "racconto" come sequenza di episodi formali interdefiniti, dotati di un senso, di una direzione[1] e ci domandiamo in che misura è possibile che l'articolazione dello schema narrativo caratterizzi anche un corso e-learning? La Morfologia della fiaba indica la ricorrenza di tre grandi prove: una prova qualificante nella quale il soggetto si rende competente, atto a fare, attraverso esami e riti di iniziazione; una prova decisiva nella quale il soggetto si realizza compiendo un certo numero di azioni; una prova glorificante nella quale il soggetto ottiene il riconoscimento di ciò che ha fatto, e di conseguenza di ciò che è. L'eroe vi si deve sottoporre (Floch, 1997), e dalla articolazione delle stesse prende forma una storia completa. Appare evidente una correlazione con un corso di formazione in rete. La prova qualificante ha l'obiettivo di qualificare il corsista, suggerendo un punto di partenza che rispecchi le sue conoscenze pregresse. La prova decisiva rappresenta il cuore della didattica on line che cerca di utilizzare al meglio le potenzialit? delle nuove tecnologie e coinvolgere l'utente mediante la partecipazione attiva all'interno del percorso formativo condiviso con altri utenti, sia attraverso uno storyboarding con intreccio narrativo in prima persona, sia attrave
VALENTINA PETRALITO

L'apprendimento collaborativo - 2 views

  •  
    Ho trovato su youtube su video molto simpatico sull'apprendimento collaborativo in ambito scolastico realizzato da una prof. In un progetto curriculare di Italiano. MI ha colpito molto perché inizia con una frase di Vygostkij "L'apprendimento umano presuppone una natura sociale specifica e un processo attraverso il quale i bambini si inseriscono gradualmente nella vita intellettuale di coloro che li circondano". Ovviamente l'essere umano inizia il suo apprendimento a scuola, la maestra stimola ha creare dei gruppi di lavoro e inizia ad apprendere l'utilità del gruppo. Quindi possiamo proporre di studiare anche a partire dalla scuola elementare in modalità telematica come stiamo facendo noi, attraverso dei gruppi di studio online. Peccato le risorse economiche non possono mettere in atto questo progetto ma chissà nei prossimi anni/secoli .....
  • ...1 more comment...
  •  
    A Torino sono già partiti con il Il cooperative learning nelle scuole dell'infanzia, posto il link dell'interessante articolo a riguardo: http://www.apprendimentocooperativo.it/Eventi/articoli/Il-cooperative-learning-nelle-scuole-dell-infanzia/ca_22733.html
  •  
    La scuola del futuro sarà senz'altro diversa da quella che conosciamo oggi. Un progetto di ricerca patrocinato dalla Commissione europea, T3- Teaching to Teach Technology, che ha avuto inizio nel 2009 e si è concluso nel dicembre 2011, aveva come obiettivo quello di sperimentare l'utilizzo delle nuove tecnologie (videogiochi, robot e realtà aumentata) nell'ambito di contesti formativi di differente livello e tipologia (scuole superiori, università e aziende) in tre nazioni (Italia, Spagna e Regno Unito). Nella ricerca sono stati inclusi ambienti virtuali (per l'insegnamento delle competenze trasversali), simulazioni di processi biologici, fisici e (nella didattica delle scienze), simulazioni di processi inter-sociali (in formazione manageriale), gioco serio (ancora una volta in formazione manageriale), l'uso delle tecnologie (in apprendimento collaborativo), e l'uso di robot (in didattica delle scienze per i bambini in età scolare). Qualcosa di straordinariamente rivoluzionario che aprirà molte possibilità agli scolari del futuro. Quello che hai postato è un video breve, semplice, però chiaro che riassume bene il senso dell'apprendimento collaborativo.
  •  
    Anche nelle scuola primaria esistono progetti di cooperative learning. Le lavagne interattive (LIM) sono installate in molte classi, ma il vero problema è la formazione del corpo docente che spesso non si mostra aperto e ricettivo nell'uso della tecnologia integrato alla didattica. Risultato è che le LIM rimangono come puro elemento decorativo! Eppure per i bambini nativi digitali sarebbe il modo più naturale di apprendere
ANNALISA PASCUCCI

NUOVI STRUMENTI FORMATIVI PER BAMBINI CON DISABILITA' - 2 views

METODOLOGIE E TECNOLOGIE TECNOLOGIE DIDATTICHE PER L'INTEGRAZIONE: UN PORTALE PER LA SCUOLA di Lia Daniela Sasanelli (1) L'integrazione dei disabili si configura come un tema di grande attual...

BAMBINI STRUMENTI TECNOLOGIE DISABILITA'

started by ANNALISA PASCUCCI on 21 Jun 13 no follow-up yet
martaru

Il Metaverso e la Didattica nel Metaverso: analisi dei principali studi - 0 views

  •  
    Frutto della collaborazione tra le Università di tutto il mondo (Cina, Francia, Turchia, Corea del Sud, Sudafrica, India, Palestina, Pakistan e Spagna), questo studio pubblicato il mese scorso è tanto una rassegna delle principali ricerche quanto un tentativo di definire i concetti di Metaverso e di didattica nel Metaverso, adottando una prospettiva temporale che va dalla loro comparsa ad oggi. Le nuove tecnologie che danno forma ai quattro tipi di Metaverso (Realtà Aumentata, Lifelogging, Mondi Virtuali, Mondi Specchio o paraversi), permettono applicazioni nel settore educativo che possono condurre ad ottimi risultati sia in ambiti specifici, come le scienze matematiche e ingegneristiche, sia in ambiti generici, come la motivazione degli studenti. Le ricerche, tuttavia, non si dimostrano esaustive dell'argomento (quasi tutte si limitano alla Realtà Aumentata e ai Mondi virtuali) e solo poche di esse si fondano su solidi dati empirici. Organizzando le conoscenze accumulate in oltre 15 anni di ricerche, lo studio in questione permette di far luce sugli aspetti considerati e quelli ancora da considerare.
annapantalone

APPRENDIMENTO COLLABORATIVO AI TEMPI DELLA DAD: STRATEGIA DIDATTICA - 1 views

  •  
    È di fondamentale importanza, per affrontare l'attuale situazione, formulare strategie didattiche innovative che consentano all'istituzione scolastica di rispondere efficacemente alle problematiche legate al ripensamento della didattica. Il peer-learning, o più in generale l'apprendimento collaborativo tra pari, è una pratica pedagogica ampiamente utilizzata dai docenti con l'obiettivo generale di far crescere l'autostima degli alunni e delle alunne e, nello stesso tempo, migliorare il loro apprendimento e i loro risultati scolastici per mezzo di un meccanismo collaborativo noto nella letteratura come peer-to-peer mentoring. A questo obiettivo primario, si aggiunge un numero di obiettivi secondari quali l'integrazione la soddisfazione percepita nel percorso di studi. Oltre ai benefici già descritti, si prevedono effetti di lungo periodo sulle scelte dei percorsi formativi degli studenti.
Marco Tambara

Condividere per crescere insieme - 2 views

  •  
    Un documento della prof. Maria Genchi sull'allicazione delle tecnologie nella didattica e nei processi educativi. Presentazione della piattaforma Etwinning sviluppata per condividere competenze e sviluppare progetti collaborativi.
EMANUELA PSICOTECNOLOGIE

II ARGOMANTO :NATURA DELL'INTELLIGENZA - 0 views

Emanuela D'Agostino

started by EMANUELA PSICOTECNOLOGIE on 20 Nov 12 no follow-up yet
Massimo Apicella

Apprendere ricercando: la fine della didattica nozionistica - 8 views

  •  
    L'analisi La rivoluzione digitale nella scuola si può attuare solo se oltre a Internet e ai tablet, nelle classi, si attueranno da parte degli insegnanti metodologie didattiche nuove, abilitate dalle stesse tecnologie. Si tratta di mandare in soffitta la vecchia lezione frontale, trasmissiva ed enciclopedica e di rendere attivi gli studenti.
  •  
    Veramente interessante Massimo! Grazie per aver condiviso questo articolo! Federica
Maria Cristina Marino

didattica e new media - 0 views

  •  
    Questa l'intervista del prof. Giorgio Israel, professore ordinario presso il Dipartimento di Matematica dell'Università di Roma "La Sapienza". Si tratta decidamente di un video contro corrente in un momento in cui "i nativi digitali" affollano le pagine dei giornali (on line e cartacei). La video intervista di Fulvia Subanìa vuole mettere l'accento sul pericolo che la scuola si trasformi in "web community" e il docente un semplice facilitatore. Secondo il prof Israel gli strumenti informatici, i computer, hanno un ruolo di ausilio e non concettuale; se per esempio si introdurrà l'insegnamento della matematica non in modo mentale, ma mediante il computer sarà la fine di una formazione di cultura scientifica.
  •  
    Vorrei aggiungere il link ad un altro video che invece presenta il tema della didattica e new media da un'altra prospettiva. Si tratta del documentario andato in onda all'interno di "SuperQuark", Rai1, puntata del 17 agosto 2011, con interventi di Paolo Ferri e introduzione di Piero Angela: "I nativi digitali". http://www.youtube.com/watch?v=hYabfH_Fj3k
assunta somma

I nuovi futuro della didattica - 1 views

#Psicotecnologie

started by assunta somma on 07 Nov 12 no follow-up yet
Luciano Di Mele

SCUOLA/ Il cervello "modificato" dei nativi digitali - 9 views

  •  
    Collegato al tema dei nativi digitali e, in particolare, alla loro formazione segnalo l'interessante libro di George Veletsianos "Emerging technologies in distance education". George Veletsianos è un assistente professore di tecnologia didattica presso l'Università del Texas. La sua ricerca e gli interessi di insegnamento comprendono la progettazione, lo sviluppo e la valutazione di ambienti di apprendimento digitale, con particolare attenzione alla formazione per mezzo di personaggi virtuali, tecnologie emergenti, e all'esperienza dello studente. Questo libro, disponibile in Creative Commons Licence su www.aupress.ca, mette in mostra il lavoro internazionale di studiosi di ricerca e professionisti della formazione a distanza, che utilizzano emergenti tecnologie interattive per l'insegnamento e l'apprendimento a distanza. Esso raccoglie le conoscenze disperse di esperti internazionali che mettono in evidenza fattori pedagogici, organizzativi, culturali, sociali, ed economici che influenzano l'adozione e l'integrazione di tecnologie emergenti nella formazione a distanza. Emerging technologies in distance education fornisce una consulenza di esperti su come sia possibile lanciare efficaci e coinvolgenti iniziative di formazione a distanza, in risposta alle innovazioni tecnologiche, cambiando mentalità e le pressioni economiche e organizzative. Il volume va oltre l'hype che circonda le tecnologie Web 2.0 e mette in evidenza le questioni importanti che i ricercatori e gli educatori devono prendere in considerazione per migliorare la pratica educativa.
  • ...1 more comment...
  •  
    se è vero che parlare oggi di libri di testo, nell'epoca della cognizione distribuita e di internet inteso come stanza intelligente, appare anacronistico, dobbiamo dire che altrettanto anacronistica appare la figura del docente che si limiti a trasmettere informazioni invece che esercitare il più consono ai tempi attuali ruolo di "facilitatore" dei processi di apprendimento nei confronti di un discente che deve perciò diventare sempre più responasabile della costruzione attiva e critica della propria conoscenza.
  •  
    Vi segnalo un interessante articolo "Lo tsunami dei nativi digitali". http://www.educationduepuntozero.it/politiche-educative/tsunami-nativi-digitali-4023818866.shtml le classificazioni più recenti danno i "nativi digitali puri" con un'età tra i 0 e i 12 anni. Gli attuali dodicenni sono i ragazzi della seconda media inferiore o secondaria di primo grado. Insomma, i ragazzi che stanno completando il primo ciclo e che l'anno successivo si iscriveranno alla prima delle secondaria superiore o di secondo grado. Il fronte d'onda di questo tsunami di nativi è arrivato alle superiori! Mentre questo accade, l'adulto si sta ancora chiedendo come innovare la didattica, come insegnare o fare coaching e insegna a una "specie" con mezzi e linguaggi incomprensibili, perché i nativi sono semplicemente "diversi".
  •  
    Correlazione tra nativi digitali ed economia. http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2012-04-21/popolo-rete-184826.shtml?uuid=AbHX4fRF Il Presidente dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Corrado Calabrò ha affermato che "la scarsa alfabetizzazione [informatica] degli italiani costituisce indubbiamente una remora per la diffusione dell'utilizzo della larga banda" ma che "il livello di scolarizzazione è destinato a salire, per l'aggiornamento della scuola e per la richiesta dei ragazzi nelle famiglie". Una bassa alfabetizzazione informatica determina per l'appunto un ridotto livello di interesse verso la banda larga, cosa che a sua volta rende, per questi utenti, il filo telefonico che entra nelle nostre case sostanzialmente fungibile con il telefono cellulare. Il risultato netto è che se in precedenza, a quegli utenti, il sistema delle telecomunicazioni vendeva due prodotti, a tendere ne venderà solamente uno. Ma i costi di una rete fissa di telecomunicazioni sono in larga misura indipendenti dal numero di utilizzatori. Il termine ormai diffusamente utilizzato per identificare le nuove generazioni utilizzatrici spontanee di strumenti informatici è quello di "Digital Natives", ovvero "Nativi Digitali", giovani che si destreggiano fin da tenera età con strumenti informatici. Tra gli addetti ai lavori è comune sentire dei trentenni autodefinirsi "nativi digitali".
angela radosta

Didattica, apprendimento e formazione in Second Life: una soluzione possibile - 1 views

Un interessante documento che racconta l'esperienza di Communication Village che promuove l'uso di SL per la didattica, l'apprendimento e la formazione, seguendo il metodo didattico "learning by do...

#collaborativelearning

started by angela radosta on 01 Oct 13 no follow-up yet
1 - 20 of 59 Next › Last »
Showing 20 items per page