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Home/ Psicotecnologie e Processi Formativi - Uninettuno/ Contents contributed and discussions participated by Giuseppe Del Grosso

Contents contributed and discussions participated by Giuseppe Del Grosso

Giuseppe Del Grosso

Intelligenza emotiva e e-learning - 2 views

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    Intelligenza emotiva e e-learning ShareIl coinvolgimento e la motivazione dei corsisti, anche di quelli più "difficili", interessati solo all'ottenimento del titolo rimane una delle problematiche che il progettista e-learning deve affrontare. (pubblicato originalmente su Idearium) PROGETTAZIONE E-LEARNING PER VALORIZZARE L'INTELLIGENZA EMOTIVA: STRATEGIE PER L'APPRENDIMENTO IN RETE di G. R. Mangione e C. Policaro Dallo schema narrativo … Per rendere conto dell'organizzazione di corsi per l'apprendimento in rete, è utile punto di partenza il confronto con la semiotica (Propp,1996) dal quale ricaviamo la definizione di "racconto" come sequenza di episodi formali interdefiniti, dotati di un senso, di una direzione[1] e ci domandiamo in che misura è possibile che l'articolazione dello schema narrativo caratterizzi anche un corso e-learning? La Morfologia della fiaba indica la ricorrenza di tre grandi prove: una prova qualificante nella quale il soggetto si rende competente, atto a fare, attraverso esami e riti di iniziazione; una prova decisiva nella quale il soggetto si realizza compiendo un certo numero di azioni; una prova glorificante nella quale il soggetto ottiene il riconoscimento di ciò che ha fatto, e di conseguenza di ciò che è. L'eroe vi si deve sottoporre (Floch, 1997), e dalla articolazione delle stesse prende forma una storia completa. Appare evidente una correlazione con un corso di formazione in rete. La prova qualificante ha l'obiettivo di qualificare il corsista, suggerendo un punto di partenza che rispecchi le sue conoscenze pregresse. La prova decisiva rappresenta il cuore della didattica on line che cerca di utilizzare al meglio le potenzialit? delle nuove tecnologie e coinvolgere l'utente mediante la partecipazione attiva all'interno del percorso formativo condiviso con altri utenti, sia attraverso uno storyboarding con intreccio narrativo in prima persona, sia attrave
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MediaMente: "L'apprendimento online" - 0 views

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    "L'apprendimento online" SOMMARIO: La formazione on line è un processo di apprendimento mediato dal calcolatore dove i corsi vengono distribuiti attraverso un Cd-Rom o Internet (1). I vantaggi dell'apprendimento online sono numerosi. (2). L'apprendimento on line offre il vantaggio di poter continuare la propria crescita personale anche oltre la tradizionale età scolare. (3). Un portale didattico è un punto di ingresso su Internet dove l'utente può raggiungere dei corsi di formazione on line su qualunque materia. (4) L'intervistato spiega cos'è un portale didattico. (5). Il futuro dell'apprendimento on line è legato molto all'infrastruttura di base che supporta oggi Internet. (6). L'intervistato spiega qual è l'architettura di un corso on line. (7). Oggi si tende a eliminare la figura del programmatore e di permettere all'esperto del contenuto di creare lui stesso il materiale. (8). L'Iintervistato spiega che cosa sta succedendo oggi in Italia nella formazione on line. (9) L'insegnamento on line non può completamente sostituire quello tradizionale. (10) L'intervistato da una spiegazione di cos'è la tecnica Smile. (11) La presenza italiana all'estero, nel campo della information and communication tecnology, si è incrementata negli ultimi anni. (12) In America Le aspettative da parte della società per cui si lavora sono molto elevate. (13) -------------------------------------------------------------------------------- INTERVISTA: Domanda 1 Cos'è la formazione on line e quali possono essere i vantaggi dell'apprendimento on line? Risposta La formazione on line è un processo di apprendimento mediato dal calcolatore dove i corsi vengono distribuiti attraverso un Cd-Rom o Internet. Ora la definizione si è evoluta ormai solamente per definire la distribuzione di corsi attraverso Internet in quanto i Cd-Rom stanno ormai perdendo la loro importanza in questo settore. Domanda 2 Quali p
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Cognizione distribuita - 4 views

started by Giuseppe Del Grosso on 24 Apr 12 no follow-up yet
  • Giuseppe Del Grosso
     
    Molti trovano alquanto strano parlare di cognizione distribuita perché sono abituati a ritenere l'atto intellettivo e cognitivo un fatto personale, individuale, interno. D'altra parte sono abbastanza comuni frasi che lasciano intendere che ciò che si fa non è il risultato dell'atto di riflessione di una singola persona. Diciamo infatti: "Siamo riusciti a risolvere il problema", oppure "Abbiamo diagnosticato la malattia", oppure "Abbiamo avuto un'idea originale". Al di là dei modi comuni di dire, si può osservare una cognizione distribuita "in atto" considerando il commento che Bell e Winn (2000) (rif. 2) fanno delle operazioni eseguite dal team di marinai per condurre una nave in porto.
    "Dirigere [la navigazione] una nave attraverso uno stretto passaggio fino al porto richiede l'azione coordinata di molte persone e molti strumenti. Alcune persone usano strumenti per fare rile-vamenti rispetto ad un sistema di riferimento e li riportano ad una persona che traccia la posizione della nave su una carta. In modo simile, alcune altre calcolano la profondità dell'acqua sotto la nave leggendo i dati inviati da un sonar. Una persona registra questi dati su un foglio predisposto e un'altra usa una varietà di strumenti cartografici per calcolare la posizione della nave la direzione attuale a partire dal punto segnato sul foglio. Il tempo e la coordinazione di tutte queste azioni sono fattori critici. Quando gli viene chiesto, o in certi momenti o punti critici, il pilota raccomanda cambiamenti della conduzione della nave o della velocità all'ufficiale che è al posto di comando. Queste indicazioni possono o non possono essere accettate. Se lo sono, sono trasmesse al timoniere, che dirige la rotta della nave lungo una nuova direzione. In caso di scarsa visibilità di notte, o fuori della vista della co-sta, il radar o altri dispositivi sono impiegati nella soluzione del problema" (p. 128).
    Bell e Winn (2000) sottolineano che le caratteristiche della "cognizione distribuita" sono la co-municazione e la condivisione di informazioni. Queste, proprio perché comunicate, diventano utili, mentre messe in comune permettono alla persona più preparata di utilizzarle a beneficio di tutti. Inoltre, gli elementi che sono parte di un sistema distribuito devono essere interdipendenti gli uni dagli altri e nutrire una fiducia reciproca "per la maggior parte delle situazioni senza l'opportunità di poter accertare la fiducia controllando con un'altra fonte di informazione" (Bell & Winn, 2000, p. 129) (rif. 2).

    Si immagini di eseguire un'operazione matematica con o senza la disponibilità di un piccolo calcolatore. Immediatamente ci accorgeremmo che la nostra mente opererebbe nei due casi in modo diverso. La stessa cosa avverrebbe se ci trovassimo nella situazione di "riflettere" con o senza la possibilità di usare un computer o una biblioteca. Questo vuol dire che la nostra mente non solo è flessibile, ma che è anche condizionata dalle opportunità e dalle condizioni nelle quali opera. Più in generale, questo sta a significare che l'operare e il riflettere dell'individuo sono in parte connessi con le capacità mentali e in parte con le attività che il mondo circostante permette di svolgere. Potremmo dire, con una parola, che l'attività della mente dell'individuo è "divisa" tra sé e le possibilità che il mondo circostante offre.
    "Il termine "distribuito", in questo caso, non significa "suddiviso tra" nel senso in cui dei dolcetti sono distribuiti tra ragazzini ad una festa. Piuttosto esso significa "disteso su" (spread over) nel modo molto simile in cui i sistemi del tempo atmosferico coprono un'area geografica. Un metereologo può indicare aree di bassa pressione, di alta pressione, temporali e un cielo sereno su una mappa del tem-po, ma questi non sono fenomeni meteorologici isolati. Ognuna di queste continuamente influisce sulle altre. In un modo simile, la mente, la circostanza, l'attività, il prodotto, i segni, i simboli, i processi sociali e i fattori culturali abbracciano un sistema di cognizione reciprocamente in interazione, interdipendente e invisibile. In questo modo, da un punto di vista socioculturale, l'elaborazione mentale individuale è meglio compresa come un sistema complesso che coinvolge l'individuo e tutto il contesto personale. Tutta la cognizione è fondamentalmente situata e distribuita" (Hewitt & Scarda-malia, 1998, p. 77). (rif. 12)
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