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Home/ Psicotecnologie e Processi Formativi - Uninettuno/ Group items tagged insegnamento

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Romina Mandolini

Youth and Digital Media: From Credibility to Information Quality by Urs Gasser, Sandra ... - 1 views

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    Abbiamo detto più volte che il web ha trasformato il modo in cui i giovani accedono alla conoscenza, come la condividono e come la costruiscono. Nel precedente contributo, abbiamo visto che la moltiplicazione di fonti informative e di voci, il miscelarsi di contenuti qualitativamente alti e bassi all'interno degli stessi contesti di ricerca sta producendo un cambiamento non solo nei metodi di apprendimento ma soprattutto in quelli di insegnamento. Il lavoro Youth and Digital Media: From Credibility to Information Quality, realizzato da Urs Gasser, Sandra Cortesi, Momin Malik e Ashley Lee raccoglie l'analisi di un'ampia letteratura e di ricerche al riguardo. Si accede al documento "scaricandolo" direttamente e gratuitamente. Molto interessanti alcuni lavori. I giovani quando formano il proprio sapere, non guardano come gli adulti all'autorevolezza delle fonti, quanto alla facilità di accesso o alla maniera più o meno accattivante, con cui la notizia è stata confezionata. Per questo il successo della rete, dei social network, dei blog, siti wiki. Grazie a questi seguono logiche di apprendimento collaborativo in cui selezionano, creano e diffondono informazione. Purtroppo però i sistemi di insegnamento faticano ancora a inglobare queste "interfacce sociali", che restano per lo più ancora collocate fuori dalle mura scolastiche. Per questo ancora una volta (come su un diverso articolo postato sulla cognizione distribuita) emerge l'urgenza di un ammodernamento del sistema didattico che incorpori, le nuove tecnologie e ne utilizzi al meglio le potenzialità
Maria claudia cammisecra

Intelligenze Multiple: tenerne conto per sviluppare nuovi metodi di insegnamento - 0 views

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    La teoria delle intelligenze multiple, sviluppata nel 1983 da Howard Gardner, apre nuovi scenari nelle tecniche di insegnamento e propone, nei contesti in cui sono presenti soggetti con disturbi nell'apprendimento, un approccio diversificato che solleciti le "diverse intelligenze".
Marco Tambara

Education first via web - 1 views

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    Un articolo del prof. De Mauro sull'esperienza scolastica coreana che in pochi decenni ha sviluppato un sistema educativo tra i più efficenti a livello mondiale. Nell' articolo vengono menzionati due programmi di sviluppo per l'educazione. Education First promosso dalle Nazioni Unite (UN) è un programma per lo sviluppo dell'istruzione primaria mondiale. http://www.globaleducationfirst.org/index.html Collaborating for change è il summit che si è svolto a Doha (Qatar) il 13-15 novembre con oltre 100 paesi partecipanti e incentrato sulle nuove metodologie di insegnamento, di innovazione e orientato verso la ricerca di nuovi metodi collaborativi a più livelli. Ai lavori si è partecipato anche con i mezzi web 2.0 http://www.wise-qatar.org/content/2012-wise-summit
Giuseppe Del Grosso

MediaMente: "L'apprendimento online" - 0 views

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    "L'apprendimento online" SOMMARIO: La formazione on line è un processo di apprendimento mediato dal calcolatore dove i corsi vengono distribuiti attraverso un Cd-Rom o Internet (1). I vantaggi dell'apprendimento online sono numerosi. (2). L'apprendimento on line offre il vantaggio di poter continuare la propria crescita personale anche oltre la tradizionale età scolare. (3). Un portale didattico è un punto di ingresso su Internet dove l'utente può raggiungere dei corsi di formazione on line su qualunque materia. (4) L'intervistato spiega cos'è un portale didattico. (5). Il futuro dell'apprendimento on line è legato molto all'infrastruttura di base che supporta oggi Internet. (6). L'intervistato spiega qual è l'architettura di un corso on line. (7). Oggi si tende a eliminare la figura del programmatore e di permettere all'esperto del contenuto di creare lui stesso il materiale. (8). L'Iintervistato spiega che cosa sta succedendo oggi in Italia nella formazione on line. (9) L'insegnamento on line non può completamente sostituire quello tradizionale. (10) L'intervistato da una spiegazione di cos'è la tecnica Smile. (11) La presenza italiana all'estero, nel campo della information and communication tecnology, si è incrementata negli ultimi anni. (12) In America Le aspettative da parte della società per cui si lavora sono molto elevate. (13) -------------------------------------------------------------------------------- INTERVISTA: Domanda 1 Cos'è la formazione on line e quali possono essere i vantaggi dell'apprendimento on line? Risposta La formazione on line è un processo di apprendimento mediato dal calcolatore dove i corsi vengono distribuiti attraverso un Cd-Rom o Internet. Ora la definizione si è evoluta ormai solamente per definire la distribuzione di corsi attraverso Internet in quanto i Cd-Rom stanno ormai perdendo la loro importanza in questo settore. Domanda 2 Quali p
Luciano Di Mele

Articolo sulla raccomandazione in e-learning - 12 views

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    L'articolo suggerisce metodi per aiutare gli studenti alla ricerca di learning object di loro interesse
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    Un Learning Object (oggetto didattico) è una risorsa educativa, principalmente digitale, di cui l'insegnante, il tutor o lo studente si servono per studiare. Si può definire anche come un blocco, un'unità di contenuto a sè stante, sulla quale si basa un percorso di apprendimento. Ogni LO è costituito da varie parti: slides, foto, testo, grafica ecc. Combinando o scomponendo i diversi oggetti, l'insegnante può creare percorsi di apprendimento ogni volta diversi l'uno dall'altro, pertanto i LO godendo di questa struttura modulare e flessibile sono spesso utilizzati per una didattica individuale e personalizzata. Lo scopo del LO è quello di dare un'informazione strutturata tale che al termine del servizio formativo il fruitore abbia acquisito esperienza, conoscenza e arricchito la propria cultura. Dal punto di vista pratico, invece, un LO è progettato per essere riusato e operabile su diverse piattaforme di e-learning, con grande risparmio di costo e tempo. Oggi i LO sono sempre più sofisticati, studiano infatti il profilo del fruitore sia dal punto di vista delle sue conoscenze pregresse sia dal punto di vista meta-cognitivo, in questo modo il risultato finale risulta più che efficace.
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    Che cos'è un Oggetto Didattico (OD)? Reperire in Internet risorse educative di cui l'insegnante o lo studente possano servirsi per studiare, autoformarsi o insegnare non è cosa semplice, anche perché le pagine presenti nel web aumentano sempre di più e i motori di ricerca forniscono informazioni soltanto sulle pagine web più superficiali di un sito, tralasciando quelle che l'utente raggiungerebbe se approfondisse la navigazione. La progettazione di un OD, invece, è mirata a superare tali ostacoli tecnici e documentari. Un Oggetto Didattico è un blocco di apprendimento autonomo, coerente, unitario e riusabile che risponde a un singolo determinato obiettivo di apprendimento/insegnamento. Un Oggetto Didattico è come una molecola Una metafora aiuterà a capire meglio. Un Oggetto Didattico viene spesso paragonato a una molecola. Così come questa è composta da atomi (fatti di elettroni, protoni, quark, eccetera), ogni singolo Oggetto è costituito da varie parti (foto, testo, suono, grafica). L'insegnante è, quindi, il chimico che conosce le formule e la materia, ossia le tecniche e i metodi d'insegnamento ed è esperto della propria disciplina. In sostanza è in grado di utilizzare uno o più Oggetti, scomporli e crearne di nuovi. Combinando insieme Oggetti diversi si possono realizzare percorsi di apprendimento diversi. Un docente può creare un iter di apprendimento/insegnamento legando Oggetti nell'ordine che soddisfa specifici obiettivi didattici e che meglio si adatta agli stili cognitivi e di apprendimento degli specifici allievi cui si rivolge. Gli Oggetti Didattici, per la loro natura modulare, semistrutturata e flessibile sono di enorme supporto alla didattica individualizzata e possono quindi essere utilizzati così come sono oppure scomposti e i singoli elementi utilizzati per costruirne di nuovi. La riusabilità innanzitutto Da un punto di vista tecnico, invece, un Oggetto Didattico è progettato in modo da essere riusabile e int
stefanofosco

Confronting the Challenges of Participatory Culture: Media Education of the 21st Centur... - 0 views

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    E' un articolo di Henry Jenkins riguardo a come gli educatori possono meglio recepire l'impatto che le tecnologie internet stanno avendo sui giovani oggi e sull'uso che tale informazione può avere sulle loro pratiche di insegnamento. Jenkins identifica quelle abilità che sono cruciali per un' alfabetizzazione ad una nuova cultura dei media.
saracatenaro

Cooperative learning - 2 views

Come spesso accade in questi casi manca proprio l'educazione dei docenti che non sanno utilizzare nella maniera corretta queste nuove metodologie

www.edscuola.it

Sonia Fiora

NATIVI DIGITALI - 3 views

#APPRENDIMENTO

started by Sonia Fiora on 09 Nov 12 no follow-up yet
andrea pidoto

Le tecnologie di rete - 1 views

E-learning: le tecnologie di rete a supporto dell'apprendimento. Strumenti e modelli per la didattica universitaria Ci troviamo oggi di fronte a un cambiamento di dimensioni epocali, oltre che ...

tesi e-learning tecnologie web

started by andrea pidoto on 06 Nov 12 no follow-up yet
Marco Tambara

CSCL - An historical perspective - 1 views

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    Apprendimento collaborativo con supporto del computer - Un prospetto storico. Un saggio di G.Stahl,T. Koschmann, D. Suthers G. Stahl è un ricercatore e docente della Drexel University di Philadelphia, si occupa di scienze informatiche. Timothy Koschmann è professore associato presso il Dipartimento di Educazione Medica alla Southern Illinois University School of Medicine. D. Suthers è docente di scienze informatiche alla University of Hawai'i a Manoa. Il saggio ripercorre le tappe storiche dell'apprendimento collaborativo con supporto del computer, analizzando il metodo di insegnamento e gettando uno sguardo verso le evoluzioni future. Apprendimento collaborativo e individuale L'apprendimento collaborativo coinvolge gli individui come membri del gruppo, ma comporta anche fenomeni come la negoziazione e la condivisione di significati, tra cui la costruzione e la manutenzione delle concezioni comuni di attività, che vengono eseguite in modo interattivo nei processi di gruppo. L'apprendimento collaborativo coinvolge l'apprendimento individuale, ma non è riducibile ad esso. Il rapporto tra la concezione dell'apprendimento collaborativo come un processo di gruppo rispetto a una forma di aggregazione e di cambiamento individuale è nodo centrale del CSCL. Studi precedenti di apprendimento in gruppo hanno trattato l'apprendimento come un processo fondamentalmente individuale. Il fatto che gli individui hanno lavorato in gruppo è stato trattato come una variabile contestuale che ha influenzato l'apprendimento individuale. In CSCL, invece, l'apprendimento viene analizzato come un processo di gruppo; nell'analisi dell' apprendimento sia l'individuo che il gruppo sono necessari. Questo è ciò che rende metodologicamente unico CSCL. In una certa misura, CSCL è emerso in reazione a precedenti tentativi di utilizzare la tecnologia nell'insegnamento e di precedenti approcci per comprendere i fenomeni di collaborazione con il tradizionale metodo delle scienze
Tucconi Tiziana

La formazione a distanza avvicina Italia - Marocco - 0 views

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    Roma, 25 ott. Nasce il ponte virtuale che collega la popolazione analfabeta del Marocco residente in Italia alla riva di un futuro integrato con la lingua e la cultura d'origine. Motore dell'iniziativa è l'accordo di cooperazione sottoscritto tra l'Università Telematica Internazionale Uninettuno e il ministero delle Comunità marocchine all'estero per l'alfabetizzazione dei bambini, delle donne e dei giovani immigrati marocchini residenti in Italia. Scopo del progetto è l'apertura in Italia di centri per specializzare i docenti all'utilizzo di nuove tecnologie per la formazione a distanza in lingua araba. Già nel 2009 l'UTIU mediante un corso trasmesso in Marocco dalla rete televisiva nazionale Snrt e in Italia da Rai Nettuno Sat e Rai Due: "Imparo l'arabo, il tesoro delle Lettere" era riuscita, in soli due anni, a ridurre sensibilmente il tasso di analfabetismo. Utiu è la prima Università riconosciuta a livello internazionale per lo sviluppo di processi di apprendimento e insegnamento a distanza, tramite televisione ed Internet, in 5 diverse lingue: italiano, arabo, inglese, francese e greco. Il rettore M. A. Garito ha dichiarato che tale approccio favorirà la nascita di nuove politiche migratorie, fondate sullo scambio e sul dialogo interculturale. Un contributo importante per costruire spazi di confronto e sperimentare nuove forme di cooperazione.
silvia francesconi

ICT e formazione degli insegnanti - 1 views

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    "Molti studiosi delle teorie dell'apprendimento ritengono che le stesse ICT possiedono il potenziale necessario per trasformare la natura stessa dell'educazione: dove e come ha luogo l'apprendimento e il ruolo degli studenti e degli insegnanti negli stessi processi di apprendimento." Questo articolo affronta il tema dell'apprendimento, dai paradigmi tradizionali alle nuove prospettive basate sul nuovo contesto globale, auspicando che i processi di apprndimento/insegnamento attingano dalle nuove tecnologie, fonte di conoscenza e arricchimento se ben usate!
ROBERTA BADARACCO

Ipertesto e apprendimento - 6 views

Materiale trovato da internet da cui ho estrapolato il contenuto di nostro interesse. Presentazione realizzata da: Giovanna Faedda Corso di laurea in Scienze delle professioni educative di base Fa...

Bush Nelson Engelbart Xanadu nls ipertesto apprendimento insegnamento costruttivismo conoscenza-attiva scuola

started by ROBERTA BADARACCO on 27 Jun 13 no follow-up yet
Francesca Villa

LA NUOVA MODALITA' DI CONFERENZE - WEBINAR - 3 views

Il Webinar si differenzia dal Webcast hanno un sistema interattivo. Citando la definizione da Wikipedia: In telecomunicazioni il termine webcast descrive la trasmissione di segnale audio e/o video ...

WEBINAR CONFERENZE APPRENDIMENTO ON-LINE

Luciano Di Mele

SCUOLA/ Il cervello "modificato" dei nativi digitali - 9 views

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    Collegato al tema dei nativi digitali e, in particolare, alla loro formazione segnalo l'interessante libro di George Veletsianos "Emerging technologies in distance education". George Veletsianos è un assistente professore di tecnologia didattica presso l'Università del Texas. La sua ricerca e gli interessi di insegnamento comprendono la progettazione, lo sviluppo e la valutazione di ambienti di apprendimento digitale, con particolare attenzione alla formazione per mezzo di personaggi virtuali, tecnologie emergenti, e all'esperienza dello studente. Questo libro, disponibile in Creative Commons Licence su www.aupress.ca, mette in mostra il lavoro internazionale di studiosi di ricerca e professionisti della formazione a distanza, che utilizzano emergenti tecnologie interattive per l'insegnamento e l'apprendimento a distanza. Esso raccoglie le conoscenze disperse di esperti internazionali che mettono in evidenza fattori pedagogici, organizzativi, culturali, sociali, ed economici che influenzano l'adozione e l'integrazione di tecnologie emergenti nella formazione a distanza. Emerging technologies in distance education fornisce una consulenza di esperti su come sia possibile lanciare efficaci e coinvolgenti iniziative di formazione a distanza, in risposta alle innovazioni tecnologiche, cambiando mentalità e le pressioni economiche e organizzative. Il volume va oltre l'hype che circonda le tecnologie Web 2.0 e mette in evidenza le questioni importanti che i ricercatori e gli educatori devono prendere in considerazione per migliorare la pratica educativa.
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    se è vero che parlare oggi di libri di testo, nell'epoca della cognizione distribuita e di internet inteso come stanza intelligente, appare anacronistico, dobbiamo dire che altrettanto anacronistica appare la figura del docente che si limiti a trasmettere informazioni invece che esercitare il più consono ai tempi attuali ruolo di "facilitatore" dei processi di apprendimento nei confronti di un discente che deve perciò diventare sempre più responasabile della costruzione attiva e critica della propria conoscenza.
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    Vi segnalo un interessante articolo "Lo tsunami dei nativi digitali". http://www.educationduepuntozero.it/politiche-educative/tsunami-nativi-digitali-4023818866.shtml le classificazioni più recenti danno i "nativi digitali puri" con un'età tra i 0 e i 12 anni. Gli attuali dodicenni sono i ragazzi della seconda media inferiore o secondaria di primo grado. Insomma, i ragazzi che stanno completando il primo ciclo e che l'anno successivo si iscriveranno alla prima delle secondaria superiore o di secondo grado. Il fronte d'onda di questo tsunami di nativi è arrivato alle superiori! Mentre questo accade, l'adulto si sta ancora chiedendo come innovare la didattica, come insegnare o fare coaching e insegna a una "specie" con mezzi e linguaggi incomprensibili, perché i nativi sono semplicemente "diversi".
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    Correlazione tra nativi digitali ed economia. http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2012-04-21/popolo-rete-184826.shtml?uuid=AbHX4fRF Il Presidente dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Corrado Calabrò ha affermato che "la scarsa alfabetizzazione [informatica] degli italiani costituisce indubbiamente una remora per la diffusione dell'utilizzo della larga banda" ma che "il livello di scolarizzazione è destinato a salire, per l'aggiornamento della scuola e per la richiesta dei ragazzi nelle famiglie". Una bassa alfabetizzazione informatica determina per l'appunto un ridotto livello di interesse verso la banda larga, cosa che a sua volta rende, per questi utenti, il filo telefonico che entra nelle nostre case sostanzialmente fungibile con il telefono cellulare. Il risultato netto è che se in precedenza, a quegli utenti, il sistema delle telecomunicazioni vendeva due prodotti, a tendere ne venderà solamente uno. Ma i costi di una rete fissa di telecomunicazioni sono in larga misura indipendenti dal numero di utilizzatori. Il termine ormai diffusamente utilizzato per identificare le nuove generazioni utilizzatrici spontanee di strumenti informatici è quello di "Digital Natives", ovvero "Nativi Digitali", giovani che si destreggiano fin da tenera età con strumenti informatici. Tra gli addetti ai lavori è comune sentire dei trentenni autodefinirsi "nativi digitali".
Barbara Salvatori

Strumenti tecnologici nell'insegnamento - 1 views

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    Le tecnologie hanno profondamente modificato il rapporto del discente con il sapere e rivoluzionato i modelli di insegnamento/apprendimento ed è dunque ormai assodato che sono strumenti che non possono essere ignorati da educatori, formatori e istituzioni
enricatodisco

Intelligenza e socialità - 0 views

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    Questo articolo che ho letto su State of mind, parla di come le nostre capacità intellettive superiori si correlino all'essere "animali sociali". La nostra struttura sociale cioè, di tipo cooperativo-competitiva, stimola una serie di funzioni cognitive complesse quali meccanismi decisionali, emozioni sociali, strategie. Queste capacità sono al contempo sia ciò che rende possibile l'interazione e il lavoro di gruppo, sia il segreto della "finezza" intellettiva che ci caratterizza. E' interessante riflettere su come la connettività possa influenzare ulteriormente le nostre capacità intellettive che poggiano sulla socialità e lo scambio, e sulla potenzialità positiva degli ambienti di insegnamento e apprendimento collaborativo, in cui è possibile la condivisione e la sana competizione tra singoli soggetti o gruppi.
Mauro De Merulis

tecnoteca.it - Multimedialità  e Ipertesti - 8 views

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    La mente dell'uomo non concepisce le idee in forma definita e completa: sono piuttosto il frutto di una progressiva elaborazione, che si svolge per selezione e collegamento tra idee diverse, che contribuiscono alla definizione della linea di pensiero.
  • ...2 more comments...
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    Un'altra figura di grande importanza è Theodor Holm Nelson, laureato in filosofia, nato nel 1937 ed è considerato il più visionario, il più inventivo tra i personaggi. Il suo sogno è uno strumento universale attraverso il quale si può accedere alle informazioni. E' lui l'inventore delle parole ipertesto ed ipermedia. Era il momento in cui lavorava in Giappone ad un progetto di nome Xanadu (la città dell'utopia). Nelson ha un punto di partenza, da un lato è molto critico nei confronti dello sviluppo dell'informatica e dall'altro ipotizza la totale accessibilità alle informazioni. Il progetto Xanadu prevede tre parole chiave (immagine 3): connessione, archiviazione, accessibilità. Per connessone si intende la possibilità di connette alla rete una quantità infinita di utenti; per archiviazione si intende la possibilità di registrare le informazioni ed infine la connettività riguarda la facilità di accesso alle informazioni. Il progetto di Nelson non riguarda solo i "testi letterali" propriamente detti ma tutto ciò che è scritto. Nelson non si è preoccupato solo di progettare Xanadu ma anche di risolvere i problemi (immagine 4): per Nelson un problema fondamentale è la scomparsa delle informazioni, quindi occorre una grande capacità di memorizzazione. Inoltre ci deve essere la possibilità di memorizzazione delle opere. Se il progetto prevede una cooperazione generale ciò deve permettere anche la possibilità di modifica delle opere stesse Nelson con Xanadu pensa di aumentare la capacità produttiva e creativa degli utenti. Un testo ipertestuale è un modello che non segue una sequenza lineare come un libro non lineare, ma un insieme di collegamenti all'interno dello stesso testo o tra testi diversi. Ipertestualità vuol dire perdita di un centro, si perde anche il concetto di autorità all'interno del testo e lo stesso lettore può diventare autore del testo. A questo concetto è legato il concetto di interattività, vale
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    La mente dell'uomo non concepisce le idee in forma definita e completa: sono piuttosto il frutto di una progressiva elaborazione, che si svolge per selezione e collegamento tra idee diverse, che contribuiscono alla definizione della linea di pensiero.
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    E' un articolo interessante e anche in parte convincente. Quello che io però mi chiedo è: ma davvero funziona un modo di insegnare fatto così? Non è rischioso, soprattutto ad un livello iniziale di apprendimento? Per quanto la "linearità" di un modo tradizionale di insegnare sembri meno efficace (perchè diversa sarebbe stata anche l'antica modalità orale), noi impariamo a leggere gradualmente. Lo stesso nostro modo di approcciare le nuove tecnologie viene da un modo di pensare strutturato dalla "lezione" che segue la modalità lineare. Ad A segue B e poi C. La stessa multitestualità è pensata e strutturata in maniera lineare, a mio avviso. Certo, l'apprendimento non è lineare, ma a balzi ed è vero che la mente umana funziona in maniera non sequenziale. Ma questa non sequenzialità è personale, non data da qualcuno o qualcosa di esterno. Sono io che mi creo i miei collegamenti. Se lo fa qualcuno da fuori, è comunque (a mio avviso) sempre una sequenzialità di informazioni. Solo che questa sequenzialità è data dal mio cercare prima una cosa e poi un'altra. E' una fittizia rete. La vera rete me la creo poi io, nel mio cervello. Io temo che questa "rete" sia pericolosa per l'apprendimento, soprattutto, come dicevo all'inizio, per chi è al livello più elementare dell'apprendimento. Sai cosa mi ha detto un amico medico cinese? Noi occidentali non siamo in grado di vedere l'aura delle persone, perchè nessuno, quando eravamo bambini, ci ha insegnato a coltivare questa capacità. Per la sua generazione (ora ha 55 anni) era normale che, se un bambino vedeva l'aura, questa facoltà venisse coltivata. Come uno che ha un buon orecchio musicale. Niente di eccezionale, ma neppure da non considerare. Ecco quindi che molti adulti vedono l'aura delle persone. Quello che voglio dire è che noi veniamo educati comunque a "leggere" la realtà da quello che i nostri educatori (genitori, parenti, insegnanti, altri bambini) fin da piccoli ci inculcano, perchè così vedon
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    "La mente umana funziona in modo non-sequenziale: gli stessi artifici narrativi che la letteratura ha sviluppato possono essere visti come delle scappatoie dall'appiattimento dell'ordine sequenziale."
GIANLUCA COVELLO

L'APPRENDIMENTO COLLABORATIVO TRA STUDENTI - 1 views

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    Il termine "apprendimento collaborativo" si riferisce ad un metodo di insegnamento in cui gli studenti a diversi livelli di prestazioni lavorano insieme in piccoli gruppi verso un obiettivo comune. Gli studenti sono responsabili gli uni degli altri. Così, il successo di uno studente aiuta gli studenti ad altri per avere successo. Un sito dove sono spiegate le strategie, strumenti, metodi, vantaggi per capire cosa si intende per apprendimento collaborativo
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