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Home/ Psicotecnologie e Processi Formativi - Uninettuno/ Contents contributed and discussions participated by Romina Mandolini

Contents contributed and discussions participated by Romina Mandolini

emanuele battista

"Ospedale globale" - 9 views

#DistributedCognition
started by emanuele battista on 15 Nov 12 no follow-up yet
  • Romina Mandolini
     
    A testimonianza dell'appropriatezza di questo contributo, segnalo "GigaScience", una piattaforma open source inaugurata quest'anno, dietro alla quale c'è "BioMedical Central", il grande database per la ricerca biomedica, e l'Istituto di genomica di Pechino. Ebbene, questa piattaforma non ha solo l'obiettivo di diventare il database di riferimento di tutte le pubblicazioni scientifiche del mondo, ma i singoli ricercatori mettono a disposizione liberamente, anche i software utilizzati in quelle ricerche, dando così la possibilità ad altri ricercatori di replicarne, verificarne, integrarne i risultati.
    http://polymathprojects.org/ è invece un blog che collega tutti i matematici del mondo, sempre con l'obiettivo di condividere, confrontarsi e produrre conoscenza condivisa. http://www.galaxyzoo.org/ invece è una comunità che riunisce astronomi. Riassumendo ritroviamo il valore degli "artefatti" all'interno dei processi cognitivi umani (mediatori tra gli individui e l'ambiente, i quali ci permettono di realizzare pratiche e processi psicologici, che non esisterebbero senza tale mediazione) e processi collaborativi, in cui più persone utilizzano idiversi tipi di strumenti a loro disposizione per raggiungere uno scopo condiviso.
    Credo ci sia poco da aggiungere, si tratta di una vera rivoluzione anche se come scrivevo in un altro intervento, per noi che la viviamo, "quasi" inavvertita.
Sonia Fiora

COGNIZIONE DISTRIBUITA - 38 views

#DistributedCognition
started by Sonia Fiora on 09 Nov 12 no follow-up yet
  • Romina Mandolini
     
    Trovo il tuo intervento appropriato e corretto. A completamento di quanto hai scritto, riporto un intervento di Antonio Rizzo dell'Università di Siena sulla Cognizione Distribuita, che mi sembra interessante. (tratto dal libro P.G. Gabassi (A cura di) Psicologia, Lavoro Organizzazione. Milano: Franco Angeli. 1995, pp. 206-223.)

    La mente umana è decisamente limitata nella sua capacità di fare elaborazioni
    simboliche. Per un uomo condurre ragionamenti complessi senza l'aiuto di strumenti è
    veramente difficile, spesso impossibile. Le forme più elevate di pensiero avvengono
    sempre in collaborazione con degli strumenti e la stessa intelligenza umana è
    intimamente legata agli strumenti che sostengono il pensiero. Di fatto, l'intelligenza
    umana ha la sua massima espressione nell'invenzione e realizzazione di strumenti che
    permettono di superarne i limiti. Infatti, più una società è avanzata tecnologicamente,
    più è raro che il ragionamento venga effettuato in assenza di strumenti. Gli strumenti
    che rappresentano, conservano e manipolano informazioni sono stati definiti artefatti
    cognitivi (Norman, 1993).
    Gli artefatti cognitivi incorporano una parte di storia intellettuale di una particolare
    cultura, sono l'espressione fattuale di una teoria, e gli utenti di questi artefatti accettano
    queste teorie, sebbene spesso inconsapevolmente, quando li usano. (Resnick,1987).
    L'approccio alla cognizione distribuita sostiene che l'attività cognitiva umana non è
    caratterizzata esclusivamente dall'attività cerebrale bensì è distribuita tra il cervello e gli
    artefatti cognitivi che l'uomo adopera. Questa tesi risale alla scuola storico-culturale
    sovietica che sosteneva che tutti i tipi di attività umana cosciente sono sempre formati
    con l'appoggio di strumenti esterni. Vygotskij (1974) definì il principio sottostante la
    distribuzione dell'attività cognitiva come il principio dell'organizzazione extracorticale delle funzioni mentali complesse.
VALENTINA PETRALITO

La mente accresciuta - 5 views

#Multitasking
started by VALENTINA PETRALITO on 15 Sep 12 no follow-up yet
Maria Corrao

Multitasking, Switching e Mente Ipertestuale - 9 views

#Multitasking
started by Maria Corrao on 11 Nov 12 no follow-up yet
Romina Mandolini

Il valore della simulazione (Videgiochi e realtà aumentata) - 2 views

  •  
    Questo documento è il risultato di un progetto di ricerca patrocinato dalla Commissione europea, T3- Teaching to Teach Technology, che ha avuto inizio nel 2009 e si è concluso nel dicembre 2011 (nell'ambito del programma Lifelong Learning Programme Leonardo da Vinci). Obiettivo del progetto è stato quello di sperimentare l'utilizzo delle nuove tecnologie (videogiochi, robot e realtà aumentata) nell'ambito di contesti formativi di differente livello e tipologia (scuole superiori, università e aziende) in tre nazioni (Italia, Spagna e Regno Unito). Nella ricerca sono stati inclusi ambienti virtuali (per l'insegnamento delle competenze trasversali), simulazioni di processi biologici, fisici e (nella didattica delle scienze), simulazioni di processi inter-sociali (in formazione manageriale), gioco serio (ancora una volta in formazione manageriale), l'uso delle tecnologie Web 2.0 (in apprendimento collaborativo), e l'uso di robot (in didattica delle scienze per i bambini in età scolare). Dunque molto al di là delle normali videolezioni, forum, chat. A me l'idea del videogioco (anche quelli di ruolo) come ambiente cognitivo di apprendimento è risultata molto affascinante. Si possono porre obiettivi da raggiungere entro i limiti di una serie di costrizioni o sistemi di regole, e in funzione del 3D, si possono ricostruire fedelmente aspetti del mondo reale che possono essere studiati in un ambiente sicuro e accessibile. Secondo me la scuola nel futuro sarà qualcosa di completamente diverso dall'oggi. Si scoprirà davvero il piacere di imparare.
Romina Mandolini

Caratterizzazione dell'ascolto - 0 views

  • Il meccanismo di “ascolto”: I software leggono dunque i commenti lasciati su social e siti e ogni notte li archiviano per parola chiave (rifiuti, trasporti, strade, giunta eccetera) e li dividono per argomento in maniera da avere l'indomani un quadro preciso di “cosa si dice” del sindaco ed esponente politico. Questo lavoro genera una tabella con una serie di percentuali che – senza la pretesa di rappresentare un elemento statistico, precisano dal suo gruppo di lavoro ristretto – sono però un interessante e importante strumento di analisi. Ciò che ne deriva è che qualsiasi commento sull'Amministrazione, sui problemi di Napoli o sullo stesso sindaco non è snobbato, anzi. Viene archiviato e tenuto in considerazione.
  •  
    Un esempio interessante di come la categorizzazione delle informazioni, permetta alla politica di migliorare le "pratiche di ascolto" dei cittadini che oggi per lo più tramite la rete manifestano la loro partecipazione alla vita politica di un paese. Un algoritmo che grazie ai tag individua e archivia le proposte in base agli argomenti. Lo ritengo un metodo intelligente da cui partire, con cui organizzare la propria agenda e le priorità su cui intervenire.
Romina Mandolini

Open data, open access, open source - 0 views

  •  
    Oramai gli esempi di intelligenza connettiva sono molto numerosi. C'è Wikipedia, lo sono i Social Network con le loro narrazioni dal basso. L'uragano Sandy a New York oltre che dai media, è stato raccontato e documentato in diretta dalle persone sui Social Network, come nessun'altro giornale avrebbe potuto fare. Ho già parlato di Khan Akademy, piattaforma open per la scuola. Qui voglio presentare l'esempio meno conosciuto di "GigaScience", che secondo me segnerà la storia della ricerca scientifica. Si tratta di una piattaforma open source inaugurata quest'anno, dietro alla quale c'è "BioMedical Central", il grande database per la ricerca biomedica, e l'Istituto di genomica di Pechino. Ebbene, questa piattaforma non ha solo l'obiettivo di diventare il database di riferimento di tutte le pubblicazioni scientifiche del mondo, ma mette a disposizione liberamente, anche i software utilizzati i quelle ricerche , dando così la possibilità ad altri ricercatori di replicare e verificare, la correttezza della ricerca. Il primo articolo pubblicato, a firma di Stephen Beck dell'University College di Londra, non forniva un resoconto sulle metodologie di ricerca (era uno studio sul DNA) ma metteva a disposizione anche 84 gigabyte di software per compiere quelle stesse ricerche. http://polymathprojects.org/ è invece un blog che collega tutti i matematici del mondo, sempre con l'obiettivo di condividere e confrontarsi. http://www.galaxyzoo.org/ invece è una comunità che riunisce astronomi. Credo ci sia poco da aggiungere, si tratta di una vera rivoluzione come scrivevo, per noi che la viviamo, inavvertita.
Romina Mandolini

Digital Media Revolution (inavvertita) - 0 views

  •  
    A proposito dei rapporti tra tecnologia e uomo. Tra artefatti e sistema cognitivo. Ho trovato questo video veramente interessante. Riassume le trasformazioni che i media digitali hanno attuato e stanno attuando nella nostra vita. Oramai è diventato per noi tutti, così normale muoverci in una dimensione interconnessa e ipermediale, che ci sfugge quanto questi abbiano cambiato il nostro modo di essere individui sociali. Il video rende bene l'idea della porta del cambiamento in atto. Interessante è anche la presentazione che ne fa il prof. Boccia Artieri nel suo blog.
Romina Mandolini

La scuola si fa Open - 0 views

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    Khan Akademy, è una piattaforma educativa per l'apprendimento creata online da un ingegnere americano originario del Bangladesh. Serve agli studenti per studiare e approfondire matematica, storia, fisica, chimica, biologia, astronomia, economia, finanza. Se si visita la pagina Facebook dedicata ci si accorge dell'entusiasmo che ha riscosso. Si tratta di video tutorial (tipo le nostre video lezioni) che utilizzano il video sharing di YouTube e sono organizzati secondo "un albero della conoscenza" che permette di costruire un percorso di apprendimento fatto di lezioni di una decina di minuti e relativi esercizi. Leggendo in rete, sembra che la sua forza stia nell'aver costruito contenuti in creative commons che spingono alla diffusione e condivisione libera e alla rielaborazione. Ma sta anche nella costruzione di mappe del processo di apprendimento che forniscono agli insegnanti (un po come capita a noi nella ns università) indicazioni precise sui punti deboli dei singoli alunni di una classe. Gli esercizi sono organizzati con schemi gaming, di acquisizione punti. Molto interessante.
Romina Mandolini

Youth and Digital Media: From Credibility to Information Quality by Urs Gasser, Sandra ... - 1 views

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    Abbiamo detto più volte che il web ha trasformato il modo in cui i giovani accedono alla conoscenza, come la condividono e come la costruiscono. Nel precedente contributo, abbiamo visto che la moltiplicazione di fonti informative e di voci, il miscelarsi di contenuti qualitativamente alti e bassi all'interno degli stessi contesti di ricerca sta producendo un cambiamento non solo nei metodi di apprendimento ma soprattutto in quelli di insegnamento. Il lavoro Youth and Digital Media: From Credibility to Information Quality, realizzato da Urs Gasser, Sandra Cortesi, Momin Malik e Ashley Lee raccoglie l'analisi di un'ampia letteratura e di ricerche al riguardo. Si accede al documento "scaricandolo" direttamente e gratuitamente. Molto interessanti alcuni lavori. I giovani quando formano il proprio sapere, non guardano come gli adulti all'autorevolezza delle fonti, quanto alla facilità di accesso o alla maniera più o meno accattivante, con cui la notizia è stata confezionata. Per questo il successo della rete, dei social network, dei blog, siti wiki. Grazie a questi seguono logiche di apprendimento collaborativo in cui selezionano, creano e diffondono informazione. Purtroppo però i sistemi di insegnamento faticano ancora a inglobare queste "interfacce sociali", che restano per lo più ancora collocate fuori dalle mura scolastiche. Per questo ancora una volta (come su un diverso articolo postato sulla cognizione distribuita) emerge l'urgenza di un ammodernamento del sistema didattico che incorpori, le nuove tecnologie e ne utilizzi al meglio le potenzialità
Romina Mandolini

Intelligenza e tecnologia - 2 views

  • Dyson: We have to wait and see. But I am not sure whether computers are just tools. When you look at your iPhone to get directions, are you asking the phone where to go or is the phone telling you where to go? You cannot draw a strict line between active and passive information exchange. If some alien form of life came to earth, they might be convinced that there is a bodiless form of intelligence that is telling its constituent parts to turn left or right. So there is a symbiosis that works both ways.
  • Dyson: Right. We now live in a world where information is potentially unlimited. Information is cheap, but meaning is expensive. Where is the meaning? Only human beings can tell you where it is. We’re extracting meaning from our minds and our own lives.
  •  
    "…non sono affatto sicuro che i computer siano solo strumenti. Quando guardi il tuo iPhone in cerca di un'indicazione stradale, sei tu che stai chiedendo all'Iphone dove andare o è il tuo telefono che te lo sta dicendo? Non si riesce a tracciare una linea netta che divida l'attivo e il passivo in questo scambio di informazioni. Se una forma di vita extraterrestre arrivasse sulla Terra, potrebbe convincersi che esiste una forma di intelligenza incorporea che ordina a dei corpi di girare a destra o a sinistra. È una forma di simbiosi che lavora in maniera biunivoca." Segnalo come secondo intervento, questa bella intervista al prof. George Dyson (autore del libro "L'evoluzione delle macchine. Da Darwin all'intelligenza globale"), sull'intelligenza e sulle trasformazioni cognitive che le tecnologie stanno apportando. Mi piace l'accento che egli pone sull'intelligenza umana, sulla sua unicità e specificità. Utilizziamo la tecnologia ma attenzione a non lasciare che sia lei ad usarci. Sembra un'affermazione banale ma non lo è visto che i confini tra umano e artificiale, sistema nervoso e artefatti tecnologici, sono sempre più labili.
Romina Mandolini

Flussi ininterrotti di informazioni e sistema cognitivo - 2 views

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    "Il rapporto tra crescita della simultaneità delle informazioni e loro selezione ed acquisizione produce un mutamento strutturale nel cervello e nelle dinamiche dell'attenzione (lo spiega bene Frank Schirrmacher). Le conseguenze sulle nostre capacità cognitive le scopriremo evolutivamente ma ci sembrano già essere fortemente presenti nelle nuove generazioni. Ci raccontiamo che i ragazzi faticano a leggere testi lunghi, si distraggono facilmente, agiscono in modo multitasking dedicando pochissima attenzione a moltissimi compiti diversi, non sono capaci di astrazione, ecc.". Con queste parole il prof. Boccia Artieri introduce un aspetto importante e preoccupante, che gli iperstimoli dei nuovi media digitali attuano sul sistema cognitivo umano. In questo terzo contributo sul multitasking, presentiamo la prefazione di un libro interessante di Frank Schirrmacher, intellettuale tedesco, il quale illustra in maniera lucida i rischi di quando, non riuscendo a gestire la mole significativa di informazioni e di stimoli che ci investono, ne restiamo travolti e schiavi.
Romina Mandolini

Organizzare senza aver organizzato - 2 views

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    Un secondo contributo all'argomento dei Tag. In evidenza una parte significiativa dell'articolo di Clay Shirky in cui ben si comprende il valore del tag e la sua funzione. Anche in riferimento a ciò che riportavo nel primo contributo, a proposito della definizione che ne ha dato De Kerckhove. Senza i Tag, la rete non potrebbe essere veramente reticolare. Senza Tag non ci sarebbe intelligenza collettiva, non ci sarebbe il concetto di mente ipertestuale, il multitasking e tutto quello di cui stiamo discutendo in questo corso.
Romina Mandolini

Cognizione distribuita e nativi digitali - 2 views

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    Questo mio secondo contributo, analizza i legami che sussistono tra il concetto di cognizione distribuita e ICT, nell'ambito dell'insegnamento analizzando in maniera critica vari aspetti dell'intero processo. L'autore parte dal concetto di nativi digitali, per spiegare il modo in cui l'utilizzo naturalizzato da parte di questi degli artefatti tecnologici, si connette alle intuizioni di McLuhan sulle proprietà sensoriali delle tecnologie di comunicazione e la loro influenza sulla cultura e la società. A questo proposito svolge interessanti analisi sui giovani e sul loro rapporto con la tecnologia. Sull'insegnamento e sul nuovo ruolo che spetta all'insegnante. L'insegnamento si deve sempre più configurare come un processo di costruzione continua, che passa attraverso una lunga interazione tra docente, studenti e le vaste risorse online, che questo deve aiutare a coordinare e strutturare. L'autorevolezza dell'insegnante difatti in questo contesto si affianca a quella delle risorse digitali interattive favorite dai nuovi strumenti ipermediali. Gli insegnanti, sono chiamati a far si che l'allievo affronti l'enorme volume di informazioni disponibili online, sviluppando le sue doti di analisi (capacità di reperire e vagliare fonti e contenuti) e di sintesi (capacità di ordinare e dare un senso alle informazioni).
  •  
    Per finire. L'autore paragona la classe così connessa al concetto di "Villaggio Globale" di McLuhan, nella similitudine della piccola comunità (villaggio/classe) che si ritrova globalmente riunita tramite le nuove tecnologie, al mondo. E in queste grande possibilità traccia però anche i pericoli e le sfide che debbono essere affrontate.
Romina Mandolini

Psicotecnologie e Neuromedia - 1 views

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    "Dopo tremila anni di espansione, per mezzo di tecnologie frammentarie e meccaniche, il mondo occidentale sta implodendo. Nel corso dell'età meccanica, abbiamo esteso i nostri corpi attraverso lo spazio. Oggi, dopo più di un secolo di tecnologia elettrica, abbiamo esteso il nostro stesso sistema nervoso centrale in un abbraccio globale lungo tutto il pianeta, abolendo sia lo spazio e il tempo. Rapidamente, ci avviciniamo alla fase finale delle estensioni dell'uomo la simulazione tecnologica della coscienza, quando il processo creativo di conoscenza sarà collettivamente e corporalmente esteso all'intera società umana, proprio come abbiamo già esteso i nostri sensi e i nostri nervi grazie ai diversi mezzi di comunicazione" McLuhan, da "Understanding media: the extensions of man", 1964 Questo mio secondo contributo, si apre con una intuizione di McLuhan che ben si riallaccia con quanto presente in questo contributo portato dalla nostra università alla conferenza mondiale Galaxi, lo scorso anno a Barcellona. Il futuro che il campo di ricerca delle psicotecnologie sta determinando, grazie anche a conoscenze attinte dalle neuroscienze. Interazione diretta tra nuovi media e cervello, sistema nervoso e tecnologia senza filtraggi. Ecco la meta verso la quale stiamo camminando.
Romina Mandolini

Il Cervello Multi-Tasking - 16 views

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    Un secondo contributo alla ricerca sul funzionamento del nostro cervello. Nel precedente intervento avevo sostenuto che più ricerche avevano dimostrato che il cervello umano non è strutturato per operare in multitasking. Alcuni individui possono, ma sono una minoranza (circa 3 su 100) poiché la maggioranza registra cali di attenzione e di concentrazione. L'articolo che allegho in questo secondo intervento, spiega al meglio il motivo delle nostre risposte cognitive monotaking.
Romina Mandolini

Multitasking, Switching e Mente Ipertestuale - 1 views

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    Prima di comprendere cosa è il multitasking, dobbiamo capire cosa è un ipertesto, fondamento del pensiero reticolare. Si tratta di una modalità di produrre "significato", utilizzando non solo testi scritti ma video, brani musicali, immagini e svariate altre risorse, collegandoli l'uno all'altro attraverso parole chiavi o tag. Quando parliamo di mente ipertestuale dunque, ci riferiamo alla capacità di collegare queste diverse parti, ciascuna dotata di un proprio senso, all'interno di un'unica visione e di saper trarre da tutto ciò conoscenza. Il multitasking non è altro che questa capacità che la mente ha, di funzionare su più livelli contemporaneamente ed effettuare le necessarie connessioni tra questi livelli. La capacità di rispondere in maniera efficace ed efficiente a più stimoli sensori, quando questi si manifestano contemporaneamente. E' la base dell'intelligenza connettiva, nella quale l'interazione implica diverse sollecitazioni. La mente umana non sembra essere strutturata per operare su più di due attività contemporaneamente, se non al prezzo di un deficit di attenzione e di concentrazione. Eppure nella ricerca di due studiosi americani: http://www.psych.utah.edu/lab/appliedcognition/publications/supertaskers.pdf Un 2,5% del campione ha dimostrato, straordinarie capacità di adattamento. Ciò ha provocato un grande interesse scientifico sui meccanismi che hanno caratterizzato questi supertaskers. L'articolo iniziale, scelto per introdurre l'argomento invece, ci illustra come questa facoltà venga utilizzata per migliorare la formazione e l'apprendimento.
Romina Mandolini

Apprendimento Collaborativo - 4 views

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    Questo documento raccoglie gli atti di una conferenza su McLuhan, dello scorso anno a Barcellona. il capitolo che segnalo "Education beyond the book", sull'apprendimento collaborativo, raccoglie i contributi delle università di tutto il mondo (da pag.132 a pag 307). Con i nuovi media, gli individui ridisegnano nuove dimensioni sociali e collaborative nelle quali condividono, creano, ricreano le conoscenze. E' il processo d'intelligenza connettiva, in cui oltre il contenuto, occupa un ruolo fondamentale il modo attraverso il quale le persone apprendono. Selezionano, analizzano, filtrano, condividono, commentano, modellano e rimodellano l'enorme quantità di dati e risorse digitali. Non ci sono più barriere, neanche tra insegnanti e studenti. Questi sono parte attiva di un processo di autoproduzione di contenuti, che non conosce più limiti spazio temporali. Segnalo: "'Everything About the Past': Wikipedia and History Education", su come gli studenti creano il loro sapere. "Social Networking in Second Language Learning", sull'apprendimento collaborativo delle lingue straniere. "Realizing McLuhan's Dream in the21st Century Classroom", un progetto per giornalisti. "Knowledge Isles in an Open Access World:The Open Archipelago Project" , progetto di convergenza digitale tra università, biblioteche e centri di ricerca, fruibile da diverse piattaforme. Oltre quelli citati consiglio di leggere tutti gli articoli. Uno splendido contributo, necessario a comprendere l'estensione e l'importanza significativa, di questo campo di ricerca.
Romina Mandolini

La Natura dell'Intelligenza - 3 views

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    In linea generale, possiamo definire l'intelligenza umana come quella facoltà che consente di conoscere la realtà in cui siamo immersi e di interagire con essa a diversi gradi e livelli. Sulla natura di questa la scienza non è ancora unanime, poiché sono troppi e complessi gli interrogativi che essa suscita. L'Intelligenza non è il risultato di un'analisi lineare della realtà, ma il prodotto di una pluralità di strategie cognitive che integrano più livelli di analisi, in funzione della complessità di ciò che ci troviamo a dover affrontare. Per riuscire in questo si serve del raziocinio, delle emozioni e di tutti quegli strumenti tipicamente animali, come memoria, impulso, sensazione, istinto, che questa combina per il raggiungimento dei suoi scopi, secondo schemi organizzati così complessi che ancor'oggi sfuggono a una costruzione teorica univoca. Gli studi sull'Intelligenza artificiale e i numerosi successi non hanno fatto altro che evidenziare ancora di più i divari sostanziali che permangono tra i processi cognitivi umani e quelli artificiali. Non è stato ancora possibile catturare l''intelligenza umana all'interno di un algoritmo, per la troppa complessità delle gerarchie di intrecci, dei fattori che vi concorrono. Tuttavia, questa complessità sotto altri aspetti ha aperto nuove possibilità, in quanto ha permesso ad alcuni studiosi di mostrare cosa l'intelligenza di certo "non era". I lavori di Howard Gardner, i suoi studi sull'intelligenza multipla e i contributi di Daniel Goleman con la sua intelligenza emotiva, hanno contrapposto all'idea riduzionista, meccanica e semplicistica dell'intelligenza, una rinnovata concezione che tenesse conto delle complesse interazioni tra mente e uomo, tra mente e mondo.
  •  
    Alcune considerazioni conclusive: Daniel Goleman con i suoi studi sull'intelligenza emotiva: http://www.humantrainer.com/articoli/recensione-libro-intelligenza-emotiva.html Ha avuto il merito di aver portato all'attenzione del dibattito scientifico, la valenza delle emozioni in quanto strumenti di indagine della realtà individuale e sociale, ambito ritenuto esclusivo del raziocinio. Mostrandone il valore, ha fatto si che esse si trasformassero da agenti perturbanti del pensiero razionale, in un potente strumento di conoscenza. Howard Gardner con le sue teorizzazioni sull'intelligenza multipla: http://education.jhu.edu/PD/newhorizons/future/creating_the_future/crfut_gardner.cfm ha restituito una realtà molto più articolata, strutturata e organica, che nella sua concezione ha saputo conciliare unicità individuali, aspetti socio-culturali (contesto) e interazioni dei singoli. A questo proposito risultano molto interessanti le sue intuizioni su quella che lui chiama, Intelligenza distribuita, che ben si riallacciano alle teorizzazioni di De Kerckhove, sull'intelligenza connettiva e Levy sull'intelligenza collettiva: http://zope.unimc.it/elphd/Members/Emifor/Intelligenza%20connettiva.rtf Secondo questa concezione dell'intelligenza, nell'attività cognitiva individuale ogni idea ridefinisce conoscenze acquisite dal passato e nello stesso tempo apre prospettive inedite per il futuro, cui si connettono altri individui che a loro volta, rinnoveranno con i propri contributi, la rappresentazione che ci facciamo del mondo e della realtà. Questo processo di scoperta, di partecipazione collettiva, che non ha nulla a che fare con il collettivismo che come noto fa prevalere il gruppo sul singolo, può essere visto come l'Anima mundi dei filosofi platonici, ciò che in poche parole accomuna l'intera umanità attraverso il valore di ogni singola specificità.
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