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barbara12345

"Media Education: più' consapevolezza,piu'opportunita',piu'futuro - 2 views

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    Al convegno voluto dalla ministra dell'istruzione Azzolina(Febbraio 2020) e' emersa l'urgenza di una educazione ai media che partisse dalla scuola.Come il ministero intende affrontare questa urgenza? Partendo dall'ascolto e dal dialogo portando al centro la formazione a scuola. Docenti universitari hanno portato il loro contributo fornendo spunti per iniziare questa educazione.Si chiede alla politica di dare il buon esempio per l'uso responsabile dei media, ci sono molti strumenti digitali, ma come ci dobbiamo educare oggi? Il governo deve fornire dei punti di riferimento agli insegnati . Come cogliere le opportunita'? Opportunita' che non sono solo lavorative ma riguardano anche la cittadinanza , cioe' la consapevolezza di avere il diritto di costruire e di esercitare il proprio pensiero critico. I media come forme culturali , come linguaggio , come oggetto di studio che richiedono competenze . Queste competenze dovranno sostenere lo studente nella codifica e nella comprensione delle forme testuali che sempre piu' sono fuori dalle scuole nei terzi spazi.I ragazzi elaborano i significati in questi spazi in cui i testi sono mischiati con la vita di tutti i giorni.
fperez1

Educazione ai Media può solo limitare il potere della disinformazione ? - 7 views

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    L'articolo espone chiaramente le potenzialità che i social media hanno nell'influenzare scelte di ogni suo utente e con conseguenze al gruppo e quindi sociali in quanto Inter-connessi tutti alla stessa rete che viaggia in ogni momento in ogni canale mediatico in un infinita platea di utenti sempre più diversificata. Quanto è necessario attuare delle policy regolamentate? le policy riuscirebbero funzionare? quanto sono accettate dai social network e dalle istituzioni ? Queste domande sono argomentate dalla giornalista ricercatrice laureata ed esperta in sociologia e ricerca sociale che espone in chiave critica ampliamente argomentata In questo articolo si evidenzia l'importanza urgente e necessaria oggi più che mai di intervenire su una corretta in scala istituzionale per una "Educazione ai media" e alla rete network passo necessario per riuscire a filtrare e ragionare sulle infinite informazioni che nutrono la nostra rete e quindi la nostra mente educando alla infinite opportunità che questa conoscenza potrebbe certamente rilasciare alla comunità.
mariososio85

L'importanza della carta stampata nell'era del Digital - 4 views

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    I supporti tecnologici mutano rapidamente. Ciononostante, la profezia di Businessweek, che preannunciava la morte della carta stampata, non si è avverata. L'articolo enfatizza vari aspetti, tra questi il fatto che leggere testi stampati facilita la comprensione, inoltre, favorisce l'instaurarsi di un legame affettivo ed emozionale oltre che con i personaggi, anche con il libro. La carta, è insostituibile.
eleonorazirone

L'impatto dei social media sulla salute mentale dei giovani: rischi e benefici - 6 views

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    I social media giocano un ruolo centrale nella vita dei giovani: le statistiche suggeriscono che il 95% degli adolescenti statunitensi ha accesso ad uno smartphone. Ma quali sono le conseguenze dei social media sulla salute mentale dei giovani? L'articolo sottolinea il fatto che ci sia una correlazione tra uso dei social media e aumento dei disturbi mentali tra i giovani ,ma anche che abbiano introdotto numerosi benefit. Essi, infatti, promuovono il senso di appartenenza e supporto tra pari, danno l'opportunità di prevenzione e sensibilizzazione e permettono screening e trattamento online
mgraziacimatti

Le nuove tecnologie nella scuola italiana e l'impatto sulla didattica - 5 views

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    Risulta sempre più evidente che la tecnologia abbia anche dei grandi vantaggi nel favorire un buon apprendimento, a patto ovviamente che venga usata nel modo corretto. Grazie allo sviluppo di varie tecnologie e-learning, infatti, l'apprendimento online è ormai diventato una realtà quotidiana. Oltre a offrire un senso di "comodità" alle nostre vite frenetiche, i dispositivi mobili e i tablet hanno anche fornito un modo ideale per sviluppare un tipo di apprendimento più interattivo. Gli studenti ora possono per esempio accedere ai materiali attraverso una vasta gamma di dispositivi, che offrono un maggior livello di flessibilità e un senso di autonomia e controllo: possono non solo scegliere quando e dove studiare, ma anche imparare secondo il loro ritmo. Via via stanno prendendo piede delle app e dei programmi di apprendimento (ad esempio "Kahoot!") che permettono agli studenti di avere accesso diretto ai materiali e alle risorse online da qualsiasi tipo di dispositivo e soprattutto imparare divertendosi: d'altronde, in una società "gamificata" come la nostra, quale miglior modo di apprendere se non giocando?
mprandina

Terza età (65+ anni) - Digitabilis - 2 views

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    "Non c'è nulla di più vecchio del non voler invecchiare" Cit. Marie De Hennezel. L'articolo vuole porre in evidenza come gli anziani spesso disorientati di fronte alle tecnologie, possano avere un ruolo attivo e migliorare la qualità della vita, restituendo loro un senso di indipendenza e controllo. Così l'empowerment rende le persone in grado di autodeterminarsi nelle scelte di alfabetizzazione dei media che, nonostante l'età, prevedono apprendimento.
celesther

https://insegnantiduepuntozero.wordpress.com/2015/02/18/digital-storytelling-cose-come-... - 5 views

L'articolo mette in luce l'importanza della narrazione nel processo educativo, sottolineando come tale metodologia non sia figlia dell'epoca digitale ma onnipresente nella storia dell'uomo e nella ...

digital storytelling education apprendimento significativo web tool

started by celesther on 30 Nov 21 no follow-up yet
jbarillari

Debunking Handbook 2020 | Center For Climate Change Communication - 5 views

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    Cosa sono le fake news? Quali effetti hanno sulla società? Perchè è importante agire a riguardo? Il Debunking Handbook è un piccolo manuale di 20 pagine completamente gratuito, realizzato dal Prof. Stephan Lewandosky (professore di Psicologia Cognitiva e più volte invitato in Italia dal CICAP) in collaborazione con diversi altri colleghi di università mondiali, in cui viene non solo affrontato il tema delle fake news, spiegando cosa sono e quali effetti nocivi hanno sulla società ma viene anche indicata una strategia per poterle combattere. Le fake news portano le persone a prendere decisioni sulla base di dati sbagliati: quando questo accade in campi delicati - come ad esempio la salute - o di importanza globale - come il surriscaldamento - le conseguenze sono dannose per tutta la società. Comprendere le fake news è vitale in un mondo connesso in cui i media digitali sono degli amplificatori che fanno parte costantemente della vita di ciascuno: chiunque è esposto a notizie false e da esse in qualche modo infettato. Ma proprio come per i virus, anche per le fake news è possibile un vaccino: pensiero critico, verifica delle fonti e conoscenza dei bias cognitivi. Il Debunking Handbook è un piccolo tesoro che presenta il tema con semplicità andando direttamente al punto, senza perdere professionalità.
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    Grazie per questo contributo, mi sarà utile per la stesura della mia tesi sul pensiero critico.
elisa-bargigia

https://nonsolopedagogia.it/media-education-a-scuola-pratiche-strategie/ - 6 views

L'articolo evidenzia l'importanza della media education all'interno delle scuole, non come materia a sé stante, ma come insegnamento trasversale. Questo tipo di approccio stimola la curiosità e la ...

#scuola #strategiedidattiche #approcciopedagogico

started by elisa-bargigia on 29 Nov 21 no follow-up yet
gsoldatich

Chi sono online? Approfondimento su Identità online e Web Reputation - 2 views

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    Webinar dedicato ai docenti, realizzato da Generazioni connesse (https://www.generazioniconnesse.it/site/it/home-page/), associazione italiana della rete internazionale Safer Internet Day (https://www.saferinternetday.org/en-GB/home) con la collaborazione di Telefono azzurro (https://azzurro.it)
lvigano1

Blockchain per istruzione e occupazione: lo scenario dopo il coronavirus - 5 views

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    Articolo che introduce al concetto di Blockchain ed alle sue proprietà. Grazie alle innumerevoli modalità d'uso, iniziano a farsi strada i primi esperimenti e progetti pilota anche in ambito formativo, tra questi ne viene citato uno intrapreso dal MIT. La tecnologia blockchain porterà un enorme vantaggio in diversi ambiti, entrerà a far parte sempre di più del nostro quotidiano.
saramucedola

Diritto all'educazione e nuove tecnologie. Sulla necessità di un approccio co... - 4 views

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    L' articolo vuole mostrare come l'avvento dei nuovi media e la grande distribuzione tra i giovani di nuove tecnologia debbano andare di pari passo, per quanto possibile, con gli ambienti e i processi educativi ed istruttivi. L'autore mette in risalto i pregi di delle nuove tecnologie come ad esempio l'e-learning e di come la tecnologia favorisca l'affermazione di un livello di didattica personalizzata oltre che permettere a milioni di individui di accedere ad un'esperienza ritagliata sulle proprie esigenze; cosi' come la possibilita' di avere una memoria ''esterna'', online e come questa memoria esterna possa favorire un approccio troppo frettoloso alle informazioni difettando l' attivita' di ricerca e di come le nuove tecnologie vadano ad influenzare i processi mentali ed il pensiero. Seppur vi sono dei rischi quali appunto quello di non allenare la memoria, e' anche vero che nessun sapere puo' chiudersi esclusivamente all'uso delle nuove tecnologie. L'educazione digitale rimane un terreno di dibattito e confronto che separa non solo insegnanti ed educatori ma anche giuristi, informatici e sociologi che provano ad orientarsi tra le possibili minacce e i vantaggi di cui i new media dispongono. Urge quindi un approccio ponderato ed equilibrato: il primo compito degli educatori e' quello di non affidare il controllo totale ai mezzi tecnologici omettendo di vigilare sui linguaggi, divulgazioni e contenuti, ciò che conta è cercare di favorire un'apertura consapevole verso le ICT, mantenendosi fedeli ai principi educativi e, al contempo, scongiurando l'adozione di atteggiamenti troppo ingenui oppure esageratamente critici. Emerge l'importanza di un'educazione che sappia guardare al digitale e che, al contempo, sia capace di farsi essa stessa digitale. L'informazione rispetto ai pericoli legati all'uso improprio dei mezzi e delle strumentazioni possono concretizzarsi solo nel caso in cui l'educatore si sottragga al
carmine-corino

La disinformazione è la conseguenza del fatto che "la verità non ci piace abb... - 8 views

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    Articolo dedicato al punto di vista dell'autore Matteo Grandi, il quale ha scritto il saggio "La verità non ci piace abbastanza", nel quale tratta tematiche inerenti la disinformazione ai tempi di internet. Oggi la disinformazione è un fenomeno che si allarga a macchia d'olio e che può contare su una rete di complici, più o meno consapevoli, molto nutrita. Dalla politica che ha scelto le fake news come nuova forma di propaganda, al giornalismo tradizionale che, travolto dalle nuove tecnologie e dalla competizione con le dinamiche del web, sta rincorrendo sensazionalismo e clic spesso a scapito della veridicità e della qualità delle notizie. E mentre la notizia si trasforma in prodotto e come tale viene trattata, gli utenti online, già disorientati e spesso condizionati dalle fake news tradizionali, sono portati ulteriormente fuori strada da profilazione e algoritmi che hanno la pretesa di selezionare per noi le fonti e le informazioni. Un quadro estremamente instabile in cui la pandemia e l'infodemia che ne è scaturita hanno contribuito a creare la tempesta perfetta. Eppure anche noi utenti abbiamo le nostre responsabilità. Spesso troppo pigri per approfondire, a volte troppo pieni di pregiudizi per mettere in discussione le cose che leggiamo, ci stiamo assuefacendo a una forma di informazione che proprio grazie alla rete potremmo testare e verificare. Se solo la verità ci stesse abbastanza a cuore...
sabrinaf-

Cittadinanza digitale | Educazione civica | Rai Scuola - 1 views

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    Quando si parla di cittadinanza digitale ci si riferisce alla capacità - e alla possibilità - per i cittadini di partecipare alla società attraverso mezzi e strumenti digitali. Il focus si centra sulla creazione di nuove modalità d'accesso a servizi già esistenti e la creazione di nuovi servizi. In una realtà sempre più informatizzata, oggi essere cittadini digitali significa partecipare alla vita pubblica usando in modo consapevole gli strumenti tecnologici, in un'ottica di sviluppo del pensiero critico. Significa saper effettuare pagamenti elettronici e poter dialogare con i servizi online della Pubblica Amministrazione. Significa rispettare un galateo digitale nei social network, essere in grado di proteggersi dalle truffe in rete e osservare norme come il rispetto della privacy e del diritto d'autore. Ma non è un percorso senza ostacoli, primo fra tutti il "digital divide" ovvero il divario fra chi ha accesso a Internet e chi invece, per scelta o meno, non ce l'ha. Questo video, rivolto principalmente agli studenti della scuola secondaria di secondo grado, spiega, secondo me, in maniera chiara e comprensibile i concetti che sono alla base della cittadinanza digitale. Trovo che la scelta di usare un video per spiegare il significato di cittadinanza digitale piuttosto che un altro mezzo di comunicazione sia strategica in quanto ci si rivolge soprattutto a fruitori di giovane età abituati ad acquisire informazioni attraverso canali digitali piuttosto che attraverso altri canali ormai obsoleti.
viola-

TikTok e didattica - 3 views

  • come il social TikTok possa veicolare e promuovere dinamiche educative in contesti formali (scuola) e informali (casa)
  • è stato possibile utilizzare il social in senso educativo-pedagogico, sfruttando le sue logiche interne perseguendo un obiettivo preciso: #impararecontiktok.
  • A partire da un target di riferimento e da diversi argomenti e temi abbiamo sviluppato una serie di idee e progetti che potessero essere impiegati concretamente in aula.
  • ...5 more annotations...
  • lo scopo di questo progetto
  • incentiva studenti, alunni, professori ed educatori a prendere spunto dal lavoro pubblicato al fine di sperimentare, a loro volta, la creazione di contenuti inediti
  • avvicinarsi ad una realtà altra (TikTok) conosciuta molto bene dai più giovani
  • pensare in modo alternativo l’impiego dei social nella didattica.
  • connessione tra persone che hanno modo di condividere contenuti, interessi ed obiettivi.
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    TikTok è un nuovo social network, lanciato nel 2016, molto utilizzato da ragazzi e bambini. L'articolo proposto è stato pubblicato sul sito del Cremit circa 10 mesi fa, riporta l'esperienza pratica di Veronica Baffi e Sara Tacchinardi su come poter unire l'utilizzo di TikTok all'insegnamento scolastico attraverso un progetto di studentesse di scienze della formazione primaria. Interessante è come l'esperienza per arrivare alla progettazione e pubblicazione sulla piattaforma abbia avuto una fase propedeutica di informazione, studio e prove di utilizzo del social network oltre che di studio del target di riferimento e degli argomenti proposti. Questo modo di impegnare i social nella didattica potrebbe essere un nuovo sistema, più accattivante per gli studenti, per proporre conoscenze.
mariagiovannas

La fruizione dell'arte attraverso Instagram - 3 views

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    L'articolo punta a mostrare come l'avvento dei nuovi media abbia comportato un cambiamento nei più svariati ambiti, in questo caso nelle istituzioni museali. I musei in passato sono stati spesso visti come luoghi adatti solo ad una cerchia ristretta di persone, ad un'élite. Attraverso i social network, in particolare Instagram, si vuole raggiungere un nuovo pubblico, utilizzando un linguaggio informale, diretto, anche attraverso la diffusione di fotografie che immortalano le varie opere d'arte. Le varie strategie adottate aprono prospettive prima inimmaginabili, e fondamentale è ora non disperdere questa straordinaria spinta al digitale.
patriziamercuri

Overuse of Social Media Affects the Mental Health of Adolescents and Early Youth - 4 views

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    Il risultato di una ricerca apparso su The International Journal of Indian Psichology nel 2016 mostra come il tema dell'uso eccessivo dei Social Media e delle sue conseguenze sulla salute mentale degli adolescenti sia un tema diffuso a livello mondiale, anche in paesi come l'India dove ci sono forti influenze culturali e condizionamenti famigliari. La premessa importante è che la natura dei Social Media di per sé non crea problematiche particolari, anzi, possiamo constatare come un uso appropriato di tali mezzi possa aiutare a costruire ponti per superare difficoltà e inuguaglianze, a rafforzare o creare relazioni, cultura partecipativa e auto-stima, ad aumentare il senso di auto efficacia condividendo i propri potenziali e talenti. Con l'uso eccessivo, invece, la situazione si trasforma in dipendenza, in scarsa, se non nulla, partecipazione alla vita sociale reale con le conseguenti difficoltà relazionali a casa, a scuola e tra i pari. In casi estremi, ma non rari, si arriva al cyber bullismo, alla persecuzione sulla base di rumours, all'usurpazione di identità, ad una comunicazione violenta (hate speech) e altre patologie mentali e sociali. Un uso eccessivo dei media soprattutto durante la notte può portare a problemi di insonnia, d'ansia e di depressione in quanto i giovani si investono emozionalmente sui Social Media. Hanno inoltre maggiore bisogno di dormire degli adulti. Ciò può compromettere un armonioso sviluppo emotivo e sociale perché la maggior parte del tempo viene vissuto in un ambiente virtuale. La facilità di condivisione di foto o propositi non calibrati non consente lo sviluppo dell'empatia e del reale ascolto di sé e degli altri, ciò che conta sono i like, il numero di commenti ricevuti e non l'impatto che i propositi esternati può avere nella vita reale presente e futura dei vari partecipanti. Un altro aspetto importante è la privacy e questo articolo sottolinea come sia possibile che l'impatto di una rottura sentime
martibelli

Social media per la comunicazione accademica in Asia centrale e nei paesi limitrofi - 4 views

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    Prithvi Gaur e Latika Gupta espongono in questo articolo - pubblicato su KoreaMed - un' analisi estremamente accurata del rapporto che hanno alcuni paesi dell'Asia centrale e regioni limitrofe con le Piattaforme di Social Media (SMP). L'interrogativo più grande nasce dai dati: molte di queste nazioni sono quasi totalmente escluse dal dibattito scientifico a livello globale. Questo gap è stato evidenziato dalla pandemia, che ha spostato molta della comunicazione scientifica sui social media. L'articolo delle due ricercatrici attinge a numerosi studi fatti in Cina, Mongolia, Afghanistan, Kazakhstan, Kirghizistan, Iran, Tagikistan e Turkmenistan che hanno analizzato in termini quantitativi ( copertura effettiva di internet, utilizzo di piattaforme occidentali rispetto a quelle orientali, politiche restrittive nei confronti della fruizione dei new media) e in termini qualitativi (spinta motivazionale dei singoli utenti, livello di conoscenza dell'inglese, approcci dei governi) il rapporto che accademici, ricercatori e studenti hanno con le più recenti piattaforme di social media. Ne risulta un quadro molto variegato che cambia a seconda della nazione interessata dallo studio ( nell'articolo si trova la descrizione per ogni singolo paese), ma in generale si possono trarre spunti interessanti su come andrebbero gestite le politiche di educazione ai nuovi media per le nuove generazioni: se viviamo in un mondo globalizzato è, e sarà sempre più necessario avere un' ottica che non si limiti alla nostra Italia, nè al nostro Occidente, ma che si proponga di vedere oltre i confini geografici.
luanasam

Is your school district in Rhode Island teaching media literacy? - The Boston Globe - 2 views

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    La reporter Alexa Gagosz in questo recente articolo scritto per il Boston Globe nella rubrica settimanale "Innovators", solleva un'importante questione diretta alla comunità del Rhode Island, U.S.A. "Is your school district in Rhode Island teaching media literacy?" Il suo articolo è basato su un resoconto rilasciato dal Media Education Lab della Rhode Island University guidata dal direttore Renee Hobbs, che attesta la mancanza di una educazione nell'alfabetizzazione mediatica nella scuola elementare e secondaria, seppur nel 2017 sia stata emanata una legge, approvata dall'Assemblea generale del Rhode Island, che impone al dipartimento dell'istruzione statale di considerare l'inclusione dell'alfabetizzazione mediatica nel piano di istruzione di base dello stato. Nell'articolo vengono riportati diversi studi tra cui uno del professore della Massachusetts Institute of Technology, David, G., Rand che provano come Toxic News, disinformazione e incomprensione dei media possono influenzare il benessere economico, sociale e politico aumentando la discrepanza nel giudizio tra ciò che è vero e ciò che non lo è. La reporter conclude l'articolo con una serie di domande rivolte alla Hobbs, direttore della RI University, riguardo la ricerca. L'articolo riporta inoltre, in forma completa di 28 pagine, la Statewide Survey di Renee e colleghi sponsorizzata dalla Social Science Institute for Research Education and Policy (SSIREP)
mancimanci

Dissemination: divulgare l'informazione scientifica attraverso i social - 7 views

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    Si scrive Dissemination, si pronuncia alfabetizzazione scientifica digitale. Una strategia che si avvale dei canali social per diffondere una corretta informazione e divulgare in modo mirato i risultati ottenuti dalla scienza. L'obiettivo è quello di superare la diffidenza di scienziati e ricercatori verso i media digitali e di combattere la disinformazione nel luogo in cui essa si manifesta in modo spesso incontrollato. Se fake news e bufale complottiste proliferano in rete, i social media sono anche il luogo possiamo neutralizzare informazioni non corrette, dubbi ed emozioni 'eversive'. La Dissemination si basa su un'idea tanto semplice quanto rivoluzionaria: per ottenere maggiore consapevolezza nell'opinione pubblica, è importante che chi si occupa di scienza spieghi cosa fa, per ottenere quali risultati e perché è possibile fidarsi di scienziati ed esperti. Il tema è oggi ritenuto così importante che bandi europei ed enti privati rifiutano a volte di finanziare un progetto scientificamente valido ma non supportato da una specifica strategia di Dissemination. Si tratta di quindi di una sfida verso l'integrazione di canali accademici e diffusione digitale delle informazioni, a vantaggio di una più ampia alfabetizzazione scientifica alla portata di tutti.
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