Skip to main content

Home/ Media Education/ Group items tagged instagram

Rss Feed Group items tagged

giorgiapastore

Instagram, il social della perfezione che ci rende infelici - 8 views

  •  
    Questo articolo dimostra come i social hanno portato numerosi cambiamenti nella vita di tutti i giorni e nelle interazioni sociali, specialmente dei più giovani. Instagram, in particolare, nasce come piattaforma su cui poter postare le proprie foto personali per il piacere di poterle condividere con gli altri. Tra i giovani, in particolare tra i "millenials" è il social più utilizzato. Il problema cardine del soprannominato "social della perfezione" è proprio la possibilità di postare foto perfettamente ritoccate e filtrate che possono alterare la percezione della realtà. Grazie ad un sondaggio fatto dalla Royal Society for Public Health (Rsph) su 1.500 giovani del Regno Unito, Instagram è risultato particolarmente negativo per i suoi effetti sulla qualità del sonno, sull'immagine del corpo e sul Fomo (Fears of missing out, ovvero la paura di essere tagliati fuori), quella che Novak definisce la paura di "non essere ok". Solo grazie ad uno studio longitudinale di medio-lungo termine si potrà stabilire quanto tutto questo sia correlato a un maggiore rischio di depressione e ansia dovuti alla paura di non sentirsi all'altezza e di non potersi permettere lo stile di vita ( nella maggior parte dei casi, finto) che osservano sul social. Per prevenire questi rischi è fondamentale il lavoro di esperti di Media Education già nei primi anni di scuola.
  •  
    Questo articolo ci porta a comprendere come i social network in particolare Instagram, social più utilizzato oggi giorno dei giovani, abbia sia aspetti positivi come: la socializzazione, il divertimento e la possibilità di autocelebrarsi ma anche molti negativi: privacy, geolocalizzazione e salute mentale. Prendiamo nello specifico la compromissione della salute mentale, Instagram porta ad ansia, depressione, ossessione, stress, poca autostima e scarso senso di soddisfazione personale considerando che tendiamo a confrontare la nostra vita con le vite "perfette" di celebrity e influencer e a mettere a paragone il nostro corpo con quello di modelli/e parzialmente ritoccati. Strumento preventivo: Media Education.
  •  
    Articolo interessante soprattutto nell'era dei social che stiamo vivendo, dove tutto viene vissuto in modo accellerato e amplificato e spesso fa perdere il senso anche alle cose semplici che non viviamo più a livello diretto ma viviamo maggiormente a livello virtuale, mi riferisco alle cose semplici che possono essere gli auguri di compleanno che vengono inviati attraverso le piattaforme social, ciò dimostra il fatto che stiamo perdendo sempre di più il contatto umano.Ciò preoccupa e non poco...
annapantalone

Instagram: relazione con autostima e percezione corporea - 4 views

  •  
    Instagram è un social network che nasce nel 2010 e che ha rapidamente guadagnato popolarità soprattutto tra i giovani: nel 2021 contava un'utenza attiva superiore a 1 miliardo, di cui il 70% di età inferiore ai 35 anni. Dalla recente letteratura scientifica è emerso che le persone con bassa autostima utilizzano maggiormente i social e che i feedback ricevuti (like e commenti) possono determinarne un aumento o una riduzione. Poiché l'identità fisica e quella psichica si formano attraverso i rapporti interpersonali che ad oggi si sviluppano sempre più spesso attraverso i social network, Instagram risulta collegata a preoccupazioni relative all'immagine corporea e al controllo del peso (Wesseldyk,2017). Gli studi riportano come, indipendentemente dalla cultura e dal genere, esiste una relazione negativa tra dipendenza da social media e autostima (Hawi&Samaha, 2016). La ricerca condotta nel 2019 che ha coinvolto 344 soggetti di età compresa tra i 18 e i 57 anni ha evidenziato come i partecipanti che hanno trascorso maggior tempo su Instagram condividendo un maggior numero di foto e storie hanno una bassa autostima con una correlazione tra like e autostima seguiti da controlli compulsivi della propria immagine corporea e delle condotte di evitamento. Questa ricerca pone l'attenzione sul fatto che, nonostante i giovani siano dotati di abilità tecniche che li aiutano a identificare i pericoli presenti nella rete, non si prendono in considerazione le complesse motivazioni che spingono i ragazzi a spendere tempo e risorse nell'uso dei social e quindi la necessità di affiancare a competenze digitali l'educazione ai media.
jessicaazzalini

In che modo le relazioni sentimentali influiscono sul nostro uso dei Social Media? - St... - 1 views

  •  
    L'articolo descrive una ricerca condotta da L. Fejes Vékássy, A. Ujhelyi, e L. Faragó nell'università dell'Ungheria, con l'obiettivo di valutare in che modo lo stato della relazione sentimentale influisca nell'uso quotidiano dei Social Media, in particolare di Instagram. Oggi è molto frequente, sia negli influencer più affermati sia nei comuni users osservare e condividere su Instagram, mediante post o storie le relazioni sentimentali. Lo studio descritto nell'articolo spiega in che modo le persone, raggruppate in base alla scala di gelosia e di soddisfazione del rapporto utilizzano gli spazi online. Si è dimostrato che spesso le persone per attirare l'attenzione di una persona in particolare tra i follower, sono molto attivi, pubblicando molte foto di loro stessi aspettando di ricevere like o messaggi. Nella maggior parte delle relazioni in fase iniziale non si sente l'esigenza di condividere l'altro sui Social Media poiché ci si concentra sull'attenzione all'altro e sulla fase di innamoramento. Dopo alcuni mesi, quando la relazione è in una "fase di stabilità" le coppie si comportano diversamente in base alla personalità ed al carattere degli interessati: generalmente coloro che sono più insicuri ed insoddisfatti del rapporto tendono a pubblicare di più perché necessitano approvazione sociale e attenzioni dall'esterno. Più frequente è l'uso dei social dopo la rottura: dal campione di soggetti studiati si evince che le persone coinvolte pubblicano più selfie e immagini di loro stessi oppure immortalano più attività che svolgono per comunicare indirettamente con l'ex. L'articolo qui citato descrive quindi i comportamenti generalizzati dei soggetti nelle loro relazioni sentimentali, mettendo in luce che il nostro Sé Reale, ovvero come ci sentiamo all'interno della relazione influenza ilSé Sociale, promuovendone o riducendone l'attività su uno tra i Social Media più utilizzati oggi, Instagram.
mariagiovannas

La fruizione dell'arte attraverso Instagram - 3 views

  •  
    L'articolo punta a mostrare come l'avvento dei nuovi media abbia comportato un cambiamento nei più svariati ambiti, in questo caso nelle istituzioni museali. I musei in passato sono stati spesso visti come luoghi adatti solo ad una cerchia ristretta di persone, ad un'élite. Attraverso i social network, in particolare Instagram, si vuole raggiungere un nuovo pubblico, utilizzando un linguaggio informale, diretto, anche attraverso la diffusione di fotografie che immortalano le varie opere d'arte. Le varie strategie adottate aprono prospettive prima inimmaginabili, e fondamentale è ora non disperdere questa straordinaria spinta al digitale.
luciaiantorno95

Il potere del mi piace nell'adolescenza - 3 views

  •  
    Alcuni studiosi hanno analizzato il modo in cui l'influenza dei pari adolescenti avviene sui social media. Utilizzando Instagram, un popolare strumento di condivisione di foto sociali hanno misurato le risposte comportamentali e neurali degli adolescenti ai mi piace. Gli adolescenti sono stati sottoposti a fMRI durante la visualizzazione di foto apparentemente inviate a Instagram. Hanno constatato come agli adolescenti piacessero foto con molti Mi piace rispetto alle foto con pochi Mi piace; La visualizzazione di foto con molti (rispetto a pochi) mi piace era associata a una maggiore attività nelle regioni neurali implicate nell'elaborazione della ricompensa, nell'imitazione e nell'attenzione.
jessicaventuri

Più social, più soli? Facebook e Instagram fra solitudine e depressione | Fon... - 8 views

  •  
    I social network, a dispetto del nome che li porrebbe agli occhi del mondo come fautori delle relazioni sociali, sono in verità causa di depressione e aumento del senso di solitudine. Questo legame, rilevato dall'Università della Pennsylvania (Usa) e pubblicato sul Journal of Social and Clinical Psychology, mostra come non solo tra i giovani, ma anche tra i cinquantenni, esista la paura dell'essere tagliati fuori, il cosiddetto FOMO, "fear of missing out". Si crea quindi quella che viene definita una "dipendenza senza sostanza" con relativi sintomi di astinenza. La conclusione, anche se per alcuni professionisti del settore presenta alcune debolezze metodologiche, è che la riduzione dei tempi sui social incida sulla riduzione della depressione. Occorre quindi una riflessione che non possiamo rimandare, riflessione che prenda in considerazione la predisposizione biologica alla dipendenza insieme ai fattori psicologici e sociali.
beatricefocardi

Smartphone and social media use contributed to individual tendencies towards social med... - 2 views

  •  
    Questo articolo riprende un'estratto dal manuale " Addictive Behaviors" a cura di Davide Marengo ,Matteo Angelo Fabris, Claudio Longobardi e Michele Settanni. Che hanno voluto evidenziare come l'uso degli smartphone e dei social media negli adolescenti italiani, sia peggiorato durante la pandemia di Covid-19 e su come l'istruzione a distanza abbia incrementato ancora di più a una dipendenza dai social media e quali in particolare. Secondo la teoria della compensazione sociale (Valkenburg, Schouten, & Peter, 2005), quando gli adolescenti percepiscono la loro realtà come socialmente deludente , possono ripararsi dietro ai social media come alternativa per mantenere e formare nuovi legami sociali (Badenes-Ribera et al. , 2019, O'Day e Heimberg, 2021). Quindi se da una parte internet accorcia le distanze e riduce la solitudine dall'altra il rischio di dipendenza dai social media si trova dietro l'angolo. Uno studio ha condotto un'esperimento su un campione da 765 adolescenti italiani tra maschi e femmine , che hanno riferito di utilizzare lo smartphone in particolare le piattaforme : Instagram , Snapchat , Telegram , Youtube ,WhatsApp, Tik Tok , Twitter. I risultati hanno riportato che tutti i soggetti che usufruiscono solamente delle piattaforme : WhatsApp, Youtube hanno una minore dipendenza dai social , rispetto ai coetanei che utilizzano piattaforme come : Instagram, Twitter, rivelandosi i più forti predittori della dipendenza dai social media seguiti poi da Facebook e Tik Tok. Concludendo che però l'applicazione più avvincente di tutte durante la pandemia è stata Tik Tok ,mettendo senza dubbio in ombra altre app popolari con offerte visive simili.
maricaguida

Lo sviluppo dei Social Network - Fenomeno di socializzazione o alienazione? - 5 views

  •  
    L'articolo in questione parla dei social network i quali, ormai è sotto gli occhi di tutti, hanno effetti sul sentire e sul pensare, cambiano i rapporti che si hanno con sé stessi e gli altri: essi diventano più diretti, più facili ma anche più mediati e di conseguenza meno genuini. Ormai Facebook, Twitter o Instagram (per citarne alcuni) sono entrati nel nostro quotidiano portando con loro molte relazioni interpersonali che vanno a sottolineare la differenza con blog, chat e forum tipici del Web 1.0. Va da sé che questi nuovi strumenti tecnologici hanno reso al limite dell'obsoleto le forme d'interazione tradizionali. Punti di forza sono la facile accessibilità ed il semplice utilizzo. Tuttavia, se è vero che ci danno la sensazione di essere più sociali, non ci garantiscono questo risultato: basti pensare che spesso, quando accediamo ad un social network, lo facciamo in solitudine. Alcune ricerche svolte sui Social Network mostrano che questi coinvolgono tutte le fasce d'età, con predilezione degli adolescenti, ed inoltre in molti hanno confessato di avervi trovato addirittura l'anima gemella. I motivi che portano all'utilizzo variano dal divertimento all'inclusione sociale: i più estroversi aumentano la loro posizione sociale mentre gli introversi aiutano sé stessi a relazionarsi. Ad ogni modo internet, anche con questi strumenti, si conferma un luogo dove rifugiarsi dal mondo reale, dove si possono facilmente superare le difficoltà di comunicazione, trovando quindi una forte utilità. E' utile sottolineare infine che, vista l'alternanza di pregi e difetti, evidenziati da molti punti di vista, come ogni strumento il Social Network va maneggiato con cura.
  •  
    Questo articolo parla dei social network e degli effetti che possono avere su se stessi ma anche sugli altri. I social network portano sicuramente vantaggi come maggiore socializzazione, aumentano l'autostima di chi li utilizza (probabilmente anche perchè non consentono lo stesso contatto che consentirebbe invece il famoso "contatto fisico"), facilitano le relazioni. Tuttavia hanno grandemente modificato le forme di interazione tradizionali. I social Network non hanno un target specifico, anzi, coinvolgono tutte le fasce d'età , in maniera particolare quella degli adolescenti che risultano essere i più attratti da questi nuovi "meccanismi mediatici". In questo articolo pertanto sono presentati vantaggi e svantaggi di questi social network che andrebbero maneggiati con molta cautela.
samuele11

Influencer si dispera - 0 views

  •  
    Mentre leggevo varie notizie su internet, fui colpito da questa notizia . Colpito per vari aspetti . Colpito da come è cambiato il mondo, da come venga utilizzata male la tecnologia nella nostra era e di come ne siamo sempre più dipendenti . La testimonianza di una ragazza , Jessy Taylor, che esprime senza ombra di dubbio la dipendenza a un social e che il mondo virtuale sia più importante di quello reale . Tutto ciò allontana i valori veri , oramai soppressi , per far spazio all'apparenza per esser al passo del mondo , dei pari , una lotta a chi ha più seguaci per esser all'altezza del prossimo Inibendo altri valori importanti nella vita . Ho il timore che tutta questa superficialità prenda sempre più spazio , ma spero vivamente che riemergano aspetti oramai latenti ma di notevole importanza .
antonellasip

Social media literacy protects against the negative impact of exposure to appearance id... - 1 views

  •  
    Questo studio analizza l'impatto dei social media sulla soddisfazione sul proprio corpo in giovani donne e uomini. Si tratta di uno studio sperimentale pubblicato sulla rivista scientifica "Body Image" del 2018. Lo studio ha incluso 187 donne e 187 uomini tra i 18 e 30 anni. Ai partecipanti sono stati somministrati diversi strumenti, tra cui il VAS, per la valutazione della soddisfazione/percezione del proprio corpo, il SML (social media literacy), un test per valutare il livello di media literacy, che analizza il pensiero critico e lo scetticismo nei confronti dei media, e il SATAQ per analizzare il grado di approvazione e interiorizzazione degli ideali di bellezza. Il gruppo sperimentale è stato esposto a stimoli visivi di pubblicità sull'alcol con protagoniste celebrità che incarnano l'ideale di bellezza attuale. Dai risultati emerge che le donne con bassi livelli di social media literacy (calcolata con il SML) hanno avuto una diminuzione significativa della soddisfazione sul proprio corpo dopo l'esposizione, al contrario delle donne con alti livelli di social media literacy. Tale effetto protettivo non è stato registrato negli uomini. Da questo studio, dunque, emerge che la media literacy può rappresentare un fattore protettivo all'esposizione dei social media commerciali. Questo risultato è coerente con studi precedenti sui media tradizionali che hanno rilevato che alti livelli di alfabetizzazione mediatica, in particolare il pensiero critico, sono in grado di moderare l'effetto negativo dell'esposizione a immagini che mostrano ideali di bellezza stereotipata. In conclusione, questi risultati mettono in luce l'importanza di implementare strategie di intervento di alfabetizzazione ai social media in un'ottica preventiva, per contrastare i problemi di immagine corporea negli adolescenti e i conseguenti disturbi alimentari, derivanti dal sempre crescente uso dei social media.
eviti-uninettuno

The Role of Social Media in Higher Education Marketing - 5 views

  •  
    I media digitali hanno cambiato le strategie di Marketing che le universita' americane si sono trovate costrette ad utilizzare per raggiungere l'audience dei giovani studenti delle scuole superiori statunitensi. Ranee Smith autore del blog "Bostoninteractive", suggerisce che i responsabili dell' area marketing si trovano in difficolta' a relazionarsi con questa nuova generazione definita " Generazione Z". I fattori sono molteplici. In primo luogo, scarseggiano dati comportamentali che ci forniscano un panorma riguardo gli usi e costumi di questo particolare tipo di pubblico. In secondo luogo, dal momento che questa generazione si basa su media digitali di ultima generazione, le competenze da acquisire rispetto alle nuove tecnologie sono in continuo sviluppo e le conoscenze apprese diventano presto obsolete. L' autore individua 5 social media, che rappresentano la chiave per raggiungere questo particolare tipo di audience, composto prevalmentemente da giovani nati tra il 1990 e il 2000. Facebook: Rimane il social media piu' popolare tra i giovani di eta' compresa tra i 13 e i 17 anni Instagram: Dati dimostrano che ai giovani di oggi piaccia comunicare piu' attraverso immagini, simboli e icone che attraverso testi scritti Twtter: La ricerca mostra che la capacità di attenzione di questa nuova generazione è scesa agli otto secondi. Cio' significa che una comunicazione dosificata è la chiave per ottenere la loro attenzione. Linkedin: Sono 39 Milioni gli utenti linkedin provenienti da scuole statunitensi che usufruiscono del servizio come vetrina di ingresso al mondo del lavoro. Snapchat: Con il 71% dei suoi utenti di eta' inferiore ai25 anni, Snapchat appare lo strumento perfetto per raggiungere possibili nuovi studenti In conclusione, I media digitali hanno influito sul modo in cui le nuove generazioni comunicano e se si vuole essere efficaci nel conquistare questo tipo di pubblico, le s
manufoli

Tik Tok: App pericolosa! - 5 views

  •  
    Quest'applicazione è il riflesso di ciò che la società attuale infligge alle ragazzine, e a ciò cui esse sembrano aspirare. Queste ragazze sono sempre piu immerse negli stereotipi sociali che diffondono un concetto di realtà mitigato da filtri e disegnini. Sembra che anche solo semplicemente per esistere ed essere notata, per essere accettata e ben voluta la nuova generazione debba riflettere i miti maschili o suscitare il desiderio degli uomini. La femminilità è tristemente ridotta all'immagine di un corpo ben tornito vestito di abiti sexy. e la mascolinità è ridotta ad un rozzo scimmiottamento di stereotipi senza anima ne volto. Questo è il modello a ci aspirano le nuove generazioni Contro il diktat delle apparenze, tocca agli insegnanti e ai genitori promuovere i valori dello spirito e della benevolenza. Io da mamma di due bambini ancora piccoli per questo mondo ma sicuramente più addentro ai social di me, mi sento davvero inquieta a riguardo. credo sia necessario e doveroso informare i ragazzi dei rischi dei social network cercando il più possibile di controllarne i contenuti. Non credo basti solo applicare tutti i filtri privacy necessari, credo sia doveroso spiegare ai ragazzi cos'è la bellezza della diversità, dell'unicità e dell'essere se stessi anche se per esserlo occorre staccarsi dalla massa..
  • ...1 more comment...
  •  
    Insegnare l'autenticità,Sono d'accordo.Giocare con l'immagine può essere divertente ma è necessario imparare a decidere consapevolmente cosa si vuole far trapelare. L'App di per se è solo un mezzo,tra l'altro molto utile. Molteplici possono essere invece,gli scopi. Grazie Manu per il tuo contributo
  •  
    Non conoscevo questa applicazione, ti ringrazio del contributo. Aggiungerei ai tag "Cyber bullismo"
  •  
    E' un articolo senza riferimenti a ricerche con metodi scientifici e sembra scritto solo con obiettivi #moralistici e per spaventare i genitori, invece che promuovere l'educazione alla #Media Literacy, TikTok come qualunque #tecnologia, compresa la tecnologia della scrittura, può essere usato per scopi #educativi e creativi oppure per danneggiare, come fanno tantissimi genitori pubblicando le foto dei propri figli su Facebook e/o Instagram senza la loro autorizzazione. TikTok piace tanto anche ai giovanissimi, perché è molto divertente, infatti utilizza moltissimo i principi della #gamification, arrivando anche a far guadagnare € reali se ogni giorno si effettuano alcune azioni. Consiglio a tutte/i di provare TikTok prima di farsi contaminare dagli #stereotipi altrui e di cercare di capire la creatività dei #cosplayer e diventare consapevoli che la maggior parte gli utenti di TikTok sono ironici come in questo video: https://vm.tiktok.com/xpdUCL/ Ecco una ricerca scientifica su TikTok da studiare: Understanding User Behaviors of Creative Practice on Short Video Sharing Platforms - A Case Study of TikTok and Bilibili https://etd.ohiolink.edu/pg_10?0::NO:10:P10_ACCESSION_NUM:ucin155421202112545
miriam24

Fake news durante la Pandemia da COVID 19 - 8 views

Questo articolo mette in evidenza come durante la Pandemia da Covid 19 siano state diffuse molte informazioni dannose per sconfiggere il virus: Per evitare errori non irrilevanti è necessario esser...

"Fake news" Social Network new media media education nuovi media

fferri5

Inclusività culturale nella Media Education - 7 views

  •  
    L'articolo "Rethinking the Concept of Mediatization: A Framework for Future Research" di Çiğdem Bozdağ, pubblicato il 28/12/22 su "Inclusive Media Literacy Education for Diverse Societies", discute l'importanza dell'educazione alla media literacy in contesti scolastici culturalmente diversi. L´autrice propone un approccio pedagogico centrato sullo studente, volto a sviluppare l'autonomia critica nell' interazione con i media, evitando una visione sovra-culturale o cieca alla cultura. Il progetto di ricerca partecipativa è stato condotto in una scuola secondaria in Germania, in cui gli alunni sono stati coinvolti nella preparazione di una presentazione sul loro influencer preferito, che ha dimostrato come le diverse origini culturali abbiano plasmato i contenuti che venivano consumati sui social media. L'articolo discute i benefici e le sfide di progettare un approccio più inclusivo e partecipativo all'educazione ai media nel contesto di scuole culturalmente diverse e sostiene l'importanza di adottare metodi di insegnamento basati sui progetti che consentano agli studenti di portare le proprie prospettive ed esempi. L´autrice sottolinea l'importanza di un approccio bottom-up all'educazione alla media literacy, in cui si possa portare i propri esempi e diventare protagonisti del proprio apprendimento, creando nuovi spazi di riflessione e trasformando le prospettive degli insegnanti e degli studenti stessi.
valentina11

SOCIAL NETWORK: effetti sui processi di socializzazione - 3 views

  •  
    L'utilizzo dei social network ha cambiato il modo di concepire la quotidianità. Le persone infatti, vengono "illuse" da questi per via delle loro capacità molto elevate e coincise. Le nuove tecnologie ci permettono di incontrare molte persone, ma tendono a togliere l'originalità delle relazioni interpersonali. D'altra parte non si può ignorare la diffusione di queste in quanto si stanno estendendo e comprendono non solo il mondo adulto, ma anche quello dei giovani e dei più piccoli che "purtroppo", molto spesso vengono abituati ad utilizzare la tecnologia precocemente. Al giorno d'oggi i social network sono entrati a far parte della vita di ognuno di noi, c'è chi li utilizza per lavoro, per studio, per incontrare nuove persone o per contattare amici e parenti lontani con cui non ci si sente da tanto tempo; esempi di questi possono essere Facebook, LinkedIn, Instagram.
cpucello

Il social network scientifico del futuro - 3 views

  •  
    L`articolo è stato scritto da Phil Jones il quale ha trascorso gran parte della sua carriera lavorando su progetti che utilizzano la tecnologia per accelerare la scoperta scientifica. Phill Jones è stato il responsabile della sensibilizzazione degli editori a Scienza digitale. Il suo ruolo attuale è co-fondatore per il digitale e la tecnologia presso la MoreBrains Cooperative, una società di consulenza che lavora in prima linea nell'infrastruttura accademica, nella gestione delle informazioni e nella diffusione della ricerca. Phill Jones ha avuto una carriera di ricerca interdisciplinare di successo presso l'Imperial College di Londra, dove ha conseguito un dottorato di ricerca in Fisica e Harvard Medical Schools, dove è stato membro della facoltà di ricerca che lavora in ictus, alzheimer e imaging ottico molecolare. Il tema trattato nell ́articolo risulta ancora molto attuale in quanto ancora in fase di realizzazione. Phil Jones, nel blog, sfida per gli editori a trovare modi per ridimensionare gli usi dei social media per renderli accessibili e preziosi per tutti. Ipotizza dei profili sintetici e non complicati e proprio come Reddit, Instagram o Pinterest, la persona sarà costituita dal contenuto aggregato che ha inviato ed i validi contenuti saranno letti, scaricati e utilizzati, consentendo ai contributori di costruire una reputazione basata sui loro risultati di ricerca. Vi sono social network dedicati al mondo accademico e della ricerca. I più utilizzati sono ResearchGate (6 milioni di utenti), Mendeley (oltre 3 milioni) e Academia.edu (circa 18 milioni ma è aperto a chiunque) ma nessuno è riuscito ad affermarsi come ad esempio Facebook non vengono dunque sfruttate le potenzialità di "luogo virtuale" dove scambiare e discutere idee e creare nuove collaborazioni. Vediamo ancora nascere e a morire nuovi social network come ad essempio BioMedExperts e NatureNetwork. Il blog post su Digital Science si interroga dunque sul perché l'utilizzo dei social
giannib71

Microlearning - 3 views

Microlearning Iniziamo con la definizione. La parola fa intuire che si tratti di qualcosa legato a specifici momenti. Brevi fasi in cui è prevista un'esperienza di apprendimento. In un mondo estre...

#apprendimento;#brevità;#learning by doing;#tecnologie

started by giannib71 on 17 Mar 21 no follow-up yet
ileana_mangili

Media Literacy Research During COVID-19 Pandemic: Social Network Screening - 4 views

  •  
    L'articolo mostra i risultati di un sondaggio effettuato su destinatari moderni inglesi, russi, polacchi, arabi e soprattutto ucraini per scoprire il grado di alfabetizzazione digitale medio in relazione alla percezione e alla diffusione in Facebook e Instagram di notizie inerenti Covid-19. Ne è scaturito che nella maggioranza dei casi vi è una ricondivisione di notizie senza la verifica delle fonti. Viene inoltre spiegato con quali meccanismi i giornalisti producono titoli fuorvianti e come i destinatari tendano a fidarsi di qualsiasi informazione ottenuta da fonti ufficiali anche se reinterpretata da mass media.
Sara Tietto

Come i social hanno cambiato la nostra idea di bellezza (e il modo in cui ci vediamo al... - 6 views

  •  
    L'articolo è stato scritto da Valentina Nuzzi su Elle.it, edizione italiana della rivista francese. La giornalista, in contrasto con l'environment della rivista, rivolta soprattutto alle donne amanti della moda e della bellezza, vuole mettere in allarme le utenti sulla costante e preoccupante crescita delle persone che soffrono di BDD (Body Dysmorphic Disorder). Riportando i dati delle ricerche del prof. Marcos Sforza, docente e ricercatore nel campo della chirurgia estetica e leader della ricerca sul dismorfismo corporeo, sostiene che la percezione di noi stessi è cambiata con l'avvento e l'aumento dei social network, soprattutto con quelli che utilizzano le immagini come Instagram. I selfie sono diventati dei parametri di valutazione estetica e le foto perfette delle modelle o delle principali influencer sono diventati degli ideali estetici utopici, in quanto irreali. L'uomo di natura vuole presentarsi sempre al meglio, ma la giornalista sostiene le idee del prof. Sforza sottolineando che i social media stanno promuovendo aspettative estetiche non realistiche. Spiega il dott. Sforza che "Il rischio è quello di perdere il contatto con la realtà, e di interiorizzare l'idea che dobbiamo sempre apparire nella versione perfetta".
elimich

Come si impara a smontare le bufale - 6 views

  •  
    L'articolo è stato scritto dalla copywriter, instagram specialist e consulente della comunicazione nell'ambito web e social, Anna Cortelazzo. Pubblicato su IlBoLive, testata ufficiale dell'Università di Padova, tratta l'importanza di saper sfatare le bufale. Un grosso incremento nella presa di coscienza da parte di persone ed enti del diffondersi delle fake news, è avvenuto in concomitanza con la pandemia, durante la quale moltissime credenze o notizie false sono state messe in rete. Possono essere trovati quattro tipi diversi di informazioni false: scherzi, truffe, distorsioni di notizie e false notizie con secondi fini. Debunker e fact checker negli ultimi anni stanno facendo un buon lavoro nella lotta al contrasto delle fake news. Nonostante ciò, c'è ancora molto lavoro da fare. I social, infatti, non sono i primi da incolpare per la diffusione della disinformazione e nemmeno il web. Certo è che ora il fenomeno è molto più esteso, ma le false notizie giravano anche nell'era "preweb". La soluzione, più efficace e duratura, è quella di educare più popolazione possibile al riconoscimento delle bufale, andando alla fonte. Nell'articolo vengono proposti vari corsi sul tema, alcuni dei quali organizzati da Massimo Polidoro, segretario del CICAP con una lunga gavetta nello sfatare i misteri e fenomeni paranormali. Di ulteriore importanza è insegnare ai giovani grazie alla digital literacy, maggiori utilizzatori del web e soprattutto dei social, le modalità per non cadere nelle trappole delle false notizie per poter valutare la veridicità delle informazioni con la propria testa e le proprie conoscenze.
1 - 20 of 21 Next ›
Showing 20 items per page