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anonymous

Social Media Literacy in Crisis Context: Fake News Consumption during COVID-19 Lockdown - 1 views

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    L'evoluzione esponenziale e graduale delle fake news e la frequenza di utilizzo, i rischi connessi per la democrazia, l'affidabilità di notizie nei media di pubblico utilizzo, hanno aumentato la necessità di intraprendere ricerche accademiche sulle fake news inserite in questo articolo. Questo studio si concentra su un corpus di 186 persone (essenz.giovani) raggiunte con sondaggio online. Mentre si cerca di comprendere il grado di proliferazione delle fake news in un contesto di crisi epidemica, questa ricerca indaga sulla dipendenza delle persone dai social media durante il loro periodo di "confinamento". L'uso dei social media è un meccanismo che aiuta a ridurre lo stress e la solitudine delle persone confinate durante le grandi crisi. È anche uno spazio di espressione aperto che consente alle persone di rimanere costantemente in contatto con i loro cari. Il suo utilizzo è cresciuto in modo da indurre alcuni utenti a utilizzarlo come canale di consumo e diffusione delle informazioni e questo studio ha dimostrato che i social media sono un vero mezzo di democratizzazione dell'informazione e che il consumo di false notizie attraverso queste piattaforme aumenta notevolmente nei contesti di crisi. La Social Media Literacy (SML) può essere un particolare insieme di abilità pratiche, intellettuali ed emotive richieste agli utenti dei social media per creare contenuti o rilevare post di notizie false, che va oltre la comprensione in un contesto di crisi pandemica di COVID-19. Lo studio dimostra che le persone con un livello più alto di stress in quarantena adottano reazioni spontanee irrazionali nel condividere informazioni false, senza prestare molta attenzione alla loro accuratezza, approntando un approccio meno critico e analitico. In un contesto di crisi globale, fattori socio-emotivi e psicologici giocano un ruolo significativo nella propagazione di fake news, facilitando di fatto la diffusione attraverso le piattaforme dei social media.
erikafenaroli

Viaggio onlife: perché il web non è più una bolla - 6 views

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    In occasione del Safer Internet Day (9 Febbraio 2021) "Cattolica News" ha dato voce ad esperti dell'Ateneo in ambito di comunicazioni in rete. Cristina Pasqualini, sociologa, esprime come i ragazzi, in un momento di riduzione di libertà e relazioni, abbiano dimostrato di essere resilienti e di sapersi gestire con naturalezza da "remoto". Giuseppe Riva, docente di Psicologia della comunicazione, spiega come l'iperconnessione provochi in modo inevitabile una continuità tra la vita sui social e la vita reale così che le due sfere non siano più separate ma si fondino insieme. Giovanna Mascheroni, sociologa, illustra come la rete sia fonte di discriminazione e stereotipi, risultando così un potenziale rischio, mentre lo psichiatra Federico Tonioni approccia i rischi del "gaming". Continuando in tema di rischi della rete ,vengono inoltre illustrati fenomeni come il cyberbullismo, cybergravidanza minorile, il sexting e i rischi di incorrere in cybertruffe. L'articolo è corredato da video informativi molto interessanti che articolano gli argomenti trattati.
gscarpi

Effetti della cascata reputazionale - 2 views

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    Un breve articolo fa capire gli effetti deleteri di ciò che Riva chiama "cascata reputazionale". La notorietà e la reputazione di una persona aiutano le informazioni a diffondersi e - se ci sono le condizioni - portano a conseguenze difficili da immaginare. Non importa che la persona stessa metta in circolazione la notizia, basta che ne sia il soggetto (anche inconsapevole). Bene, ora basta ambiguità. L'articolo su Trump l'ho scritto io, ed è totalmente falso. Mi sono avvalso di un interessante "servizio" per creare fake news, lo trovate qui: https://www.worldgreynews.com/add-news L'aspirante fake-journalist scrive la notizia a proprio piacimento, magari inserendo foto e link per renderla più credibile, poi la "pubblica" attribuendola ai principali media americani (es. CNN). La fake è pubblicata assieme ad altre notizie autentiche, il che contribuisce all'effetto finale. Vi assicuro che, nel gruppo dei miei amici, qualcuno c'è cascato! Va anche detto che ho giocato sporco ed ero quasi sicuro di vincere. Ho infatti usato alcune "dritte" di Sherri Culver ed ho fatto leva sulla cascata reputazionale. Per creare una buona Fake, la notizia deve essere: - verosimile; - rinforzata da fatti già noti e considerati autentici; - provenire da fonte di alta rilevanza e credibilità, in modo che manchi lo stimolo a verificare; - avere scarsa importanza per il destinatario, che ancora una volta non attiverà la verifica. Ecco perché il meccanismo descritto da Riva per Twitter (creare utenti fittizi, far salire la loro reputazione e gradualmente usarli per diffondere notizie di parte) è così efficace in campo politico. Spero di non aver offeso alcun seguace di Trump. Per farmi perdonare, allego un secondo link della IFLA su come riconoscere le fake news: https://www.ifla.org/publications/node/11174
boschero

L'uso dei social network nelle scuole come strumento di alfabetizzazione e apprendimento - 14 views

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    Se per anni gli studi sull'utilizzo dei social media si sono concentrati principalmente sui pericoli e le conseguenze disadattive legate ad un loro eccessivo uso (ridotta attenzione, dipendenza, ansia, esclusione sociale, tra le altre), oggi l'interesse si sposta sempre più sull'utilità in campo educativo. Un recente studio sovietico (2021) si è proposto di indagare le possibilità dell'utilizzo dei social media come strumento per migliorare l'alfabetizzazione digitale e facilitare l'apprendimento. L'indagine è stata condotta su 268 studenti di due scuole medie di Mosca divisi in gruppo di controllo e sperimentale. Gli studenti sono stati incoraggiati a utilizzare autonomamente i social network per risolvere problemi educativi e migliorare le loro conoscenze. Basandosi su test di performance e rendimento scolastico, i risultati hanno mostrato nel gruppo sperimentale un notevole miglioramento dei voti e anche un cambiamento di "prospettiva": il social network non veniva visto più solo come mezzo di intrattenimento e socializzazione, ma anche come strumento cognitivo e collaborativo. Gli ottimi risultati hanno indotto i ricercatori a concludere che è auspicabile, sotto la supervisione e il supporto di un insegnante preparato, l'introduzione e l'utilizzo dei social media nei programmi scolastici come veri e propri strumenti cognitivi per accedere alle informazioni e sviluppare l'alfabetizzazione digitale. La ricerca ha altresì rilevato che esistono due fattori ambientali che influenzano drasticamente il comportamento degli utenti nei social media: il livello di istruzione e lo stato socio-economico della famiglia: non per tutti l'accessibilità alle nuove tecnologie è scontata.
emytir

Fake news e democrazia - 4 views

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    L'articolo, pubblicato su Medialaw - rivista di Diritto dei Media, nel 2019 è stato redatto da Eva Lehner Ricercatrice a tempo indeterminato e Professore aggregato dal 2005 nell'Università di Siena in Diritto Regionale (presso il DISPI) e dal 2016 in Istituzioni di Diritto Pubblico (presso il DISPOC). La Lehner ha partecipato a progetti nazionali ed internazionali di ricerca cofinanziati dal MIUR e alla curatela di volumi collattanei. Svolge ricerche nell'ambito del diritto costituzionale, elettorale e parlamentare, con particolare attenzione alla giustiziabilità dei diritti, al processo di integrazione europea e alle garanzie formali e sostanziali derivanti dalla forma di Stato democratico pluralista. La ricerca svolta dall'autrice, rappresenta un interessante disamina sul termine "fake news", sulla pluralità di significati che notizie così etichettate possono contenere, e sugli effetti che possono generare sulla vita sociale e politica di un paese. Valutando le varie forme di "Fake News", si può definire quanto labile sia il confine tra ciò che si può intendere come falso e ciò che veramente lo sia, quanto il sistema dell'informazione sia vittima e carnefice dell'informazione "Fake" e quanto, allo stesso modo gli Stati possano sfruttare o subire il flusso di informazioni che i nuova media consentono di far circolare in modo capillare all'interno di una comunità. Personalmente, la lettura dell'articolo, mi a confermato quanto complessa sia la questione "Fake News" e quanto poco efficaci possano essere i tentativi di regolarle. Ritengo che le "Fake News" siano un esempio della potenza dei nuovi Media, e che la Media Literacy sia uno strumento fondamentale per rapportarsi ad esse in modo criticamente costruttivo. Ritengo quindi che forse, più che le leggi, sia necessario un diverso approccio culturale per interpretare le notizie in circolazione e per comprendere la loro reale finalità, al di là dei dubbi sulla reale veridicità o meno.
oliviauninettuno

Insegnare al tempo dei 'nativi digitali' - 8 views

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    La trasformazione tecnologica rapida condiziona ogni aspetto della vita intersoggettiva . Coinvolti sono soprattutto i giovani e il mondo degli adulti i quali hanno il compito di comprendere ed interagire con nuovi stili cognitivi ed attuare , nello specifico a scuola, un nuovo sistema di apprendimento efficace per i nativi digitali : Didattica 2.0 I problemi principali da affrontare in questo nuovo scenario sono il rapporto tra mezzi di comunicazione e processi formativi e la conseguente ridefinizione del ruolo che gli educatori sono chiamati a sostenere. Pier Cesare Rivoltella , Direttore del CREMIT ( Centro di ricerca sull' Educazione ai media, all'informazione e alla Tecnologia) introduce le tematiche inerenti alla Media Education, alla Education technology e al concetto di Media come strumenti non sostitutivi ma bensì integrativi della realtà nella quale i bambini vivono in modo attivo e partecipe.
mccarnuccio

Giovani sguardi sulla media education | Scarcelli | Mediascapes journal - 4 views

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    Questo articolo di Cosimo Marco Scarcelli (ricercatore presso FISPPA, Università di Padova) illustra un intervento realizzato presso un istituto secondario di primo grado fra circa 300 ragazzi, con la collaborazione di alcuni ricercatori. Con l'obiettivo di favorire un utilizzo di Internet più consapevole e quindi più sicuro da parte dei ragazzi, e un supporto più consapevole da parte dei genitori e degli insegnanti, il progetto ha cercato di favorire lo sviluppo di adeguate competenze. E' stato rilevato il punto di vista dei ragazzi, includendo nel progetto una ricerca sul campo, divisa in una prima fase (ante intervento) di osservazione etnografica e una seconda fase (post intervento) in cui ai ragazzi è stato sottoposto un questionario di gradimento. I risultati dell'osservazione preliminare sono stati utilizzati per calibrare l'intervento cercando di rispondere alle esigenze espresse dai ragazzi, in particolare riguardo l'importanza della partecipazione attiva, la negoziazione e la condivisione. Dalla ricerca è emersa la visione dicotomica, presente sia nei ragazzi sia negli adulti, dei ragazzi come o "vittime" dei sistemi digitali o, all'estremo opposto, "naturalmente" competenti nell'ambito digitale. E' emersa anche l'esigenza da parte dei ragazzi di una media education fondata sul dialogo, co-costruita e soprattutto calata nella vita quotidiana.
lballarin

The Impact of Technology on People with Autism Spectrum Disorder - 3 views

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    Questo articolo è una ricerca evidence-based, che tratta di come la tecnologia possa dare accesso alle persone nello spettro autistico a differenti modi di apprendimento in una maniera più confortevole e più dimensionata al loro tipo di funzionamento. Oltre a dare una spiegazione di base su cosa sia l'autismo, e su quali sono le percentuali di incremento delle diagnosi di autismo negli Stati Uniti negli ultimi anni, spiega come il mondo cibernetico e in particolare quello dei videogames siano un ambiente particolarmente adatto ed apprezzato dalle persone (bambini ragazzi e adulti) nello spettro autistico. Considerato questo, pone in luce i diversi metodi di approccio dall'e-learning classico al gaming, che sfrutta i simboli e i sistemi tipici della tecnologia di intrattenimento (videogames) e il tipo di script usato per quel determinato media per insegnare attraverso di esso alcune specifiche situazioni reali. Quindi eseguono varie ricerche attraverso questionari di gradimento e ricerche su tags nei motori di ricerca per evidenziare le risposte al quesito "quanto la tecnologia contribuisce all'apprendimento e allo sviluppo di determinate abilità in soggetti ASD". Sono poi stati evidenziati, come risultanti di questi tipi di ricerca basati sull'analisi fattoriale e di interviste, che vi sono vari livelli di sviluppo e apprendimento a seconda del media utilizzato: performance migliori rispetto all'utilizzo classico dei sistemi scolastici, sviluppo di capacità di regolazione cognitivo emotiva appreso dal sistema di gaming e riportato nella realtà, apprendimento di abilità di programmazione informatica. In conclusione la ricerca mostra che la tecnologia è molto autistic-friendly, sia perché ben si adatta alle funzionalità delle persone ASD sia perché riesce a colmare alcuni gap che nelle strutture scolastiche classiche restano di difficile accesso. Si pone quindi maggiore attenzione sui punti forza e non sui deficit.
anonymous

Gli influencer dei teenager, ecco chi sono - Teen - ANSA.it - 5 views

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    L'influencer è una persona che grazie alla propria popolarità è in grado di influenzare le opinioni e gli atteggiamenti degli altri attraverso i social network. I loro seguaci sono soprattutto ragazzi di età inferiore ai 18 anni, con il desiderio più grande di seguire il loro stesso percorso, ovvero di diventare ricchi, famosi e popolari, facendo un lavoro divertente e che apparentemente non costi impegno e fatica. Infatti uno dei tratti caratteristici di tutti gli influenzar è la trasmissione della perfezione, diffusa attraverso immagini di vita ideale, oppure canoni di bellezza a volte irraggiungibili. Avendo un pubblico molto giovane, ciò che trasmettono può provocare effetti negativi sulla loro autostima o produrre disturbi di natura psicologica, come distorsione della visione del proprio corpo, ansia, depressione, fino a cercare soluzioni drastiche a problemi spesso inesistenti. Tuttavia esistono anche influencer che hanno un impatto positivo sui giovani, ispirandoli e diventando portavoce di messaggi incoraggianti. La relazione che si instaura tra influencer e followers è senza distanze: tanto da diventare amici. Molti seguaci arrivano a confidarsi, a parlare dei problemi più intimi. Rispetto al passato i nuovi idoli non sono distaccati, ma diventano parte integrante dei seguaci. Nell'età adolescenziale è giusto avere dei punti di riferimento e degli ideali da seguire, però bisogna avere una consapevolezza nello scegliere queste fonti d'inspirazione. In questo possono essere d'aiuto i genitori, che devono monitorare e filtrare i contenuti dei video degli influencer seguiti dai figli.
bfrattesi

La consapevolezza per ridurre i rischi dei media - 3 views

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    I social network inducono volontariamente alla dipendenza a discapito del benessere dei propri utenti, poiché attualmente i guadagni delle aziende provengono dal tempo passato dalle persone sulle loro piattaforme. Per rendersi più appetibili personalizzano i contenuti che vengono mostrati a ciascun utente, grazie alla raccolta di dati sulle preferenze. Viene così alterata la percezione della realtà dell'utente e diventa difficile giudicare autonomamente ciò che ci viene mostrato. Il documentario di Netflix "the social dilemma" attraverso le opinioni degli esperti spiega che neppure conoscere il funzionamento di tali meccanismi protegge dal subirne gli effetti, poiché come le droghe, agiscono rilasciando dopamina e quindi producendo gratificazione. Secondo gli esperti la soluzione migliore è quella di essere consapevoli di non essere consapevoli, poiché nessuno è immune alle tecniche dei social. Partendo dal presupposto che si debba avere consapevolezza, i consigli che andrebbero seguiti sono quelli di mantenere sempre un atteggiamento attento e critico e sottoporre attivamente a verifica tutto ciò che visualizziamo, senza dare niente per scontato.
es4451dipsi

Meme: le funzioni comunicative dei contenuti virali - Psicologia Digitale - 5 views

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    Il mondo digitale ha potenziato le possibilità comunicative: i meme sono un modo semplice ed immediato per condividere stati d'animo, emozioni, espressione di sé e affiliazione alla comunità a cui si appartiene. Si tratta di artefatti della cultura di massa, che, combinando un'immagine e una didascalia apparentemente incongrue, ironizzano sulla quotidianità, creando un legame sociale e culturale tra le persone che partecipano alla loro creazione e diffusione; i meme veicolano sempre un significato che però viene svelato solo comprendendo l'abbinamento tra immagine e didascalia. Spesso nei meme si associa una determinata situazione ad un'espressione facciale estrapolata da altri contesti (film, eventi pubblici, quadri…) in quanto l'universalità di determinate espressioni facciali ne semplificano la comprensione. Questa nuova forma di comunicazione e condivisione è espressione della cultura partecipativa in cui viviamo: l'articolo spiega i bisogni e le funzioni che si celano dietro alla loro continua creazione e diffusione.
ludodepi

Educazione e social network: due realtà così lontane ma così vicine - 5 views

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    Sembra ormai scontato parlare di social network affiancati all'idea di educazione. Questo è avvenuto dal momento che essi hanno iniziato ad essere parte integrante della società, soprattutto tra i giovani, che attraverso i social network si identificano e si relazionano con gli altri. Nell'articolo si vede come studi recenti si siano appunto chiesti cosa leghi il versante educativo a quello dei nuovi media; esso può essere suddiviso in tre principali ambiti: educare ai social network, apprendere con i social network e formarsi nei social network. Tre azioni che in qualche modo, chi ha a che fare con i social, compie ogni giorno. Essi ci permettono di sviluppare nuove capacità e di metterle in pratica, sfruttando anche la cooperazione con altri individui. Il poter comunicare e condividere ci permette di apprendere, confrontarci e insegnare su diversi ambiti della nostra vita. Essere connessi in qualunque momento e in qualunque luogo è un grande vantaggio, infatti si ha la possibilità di "incontrarci" con individui lontani dalla nostra realtà. Oltre ai lati positivi dell'educazione attraverso i social network, è importante sottolineare anche i rischi che questi possono avere. Non sempre gli insegnamenti, che soprattutto i giovani subiscono, sono favorevoli alla loro crescita. Dal momento che chiunque può accedere a queste piattaforme, spesso c'è il rischio di imbattersi in individui o esempi poco raccomandabili, per questo motivo è fondamentale l'utilizzo dei social con intelligenza e in modo appropriato, tutelando se stessi e la propria privacy.
marinadangelo

Didattica a distanza e Autismo si può? - 4 views

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    Se l'utilizzo della didattica a distanza ha colto un po' tutti di sorpresa dobbiamo dire che lo è stato ancor di più per gli insegnanti di allievi e genitori di figli con disabilità. Ma lo spirito critico, l'empatia, la forte motivazione ed un buon programma pensato e studiato ad hoc ha reso tutto più coinvolgente ed interessante e istruttivo. L'ispettore scolastico intervistato ha definito la didattica a distanza la didattica della vicinanza come binomio possibile per l'inclusione scolastica soprattutto per i ragazzi affetti da dsa perché fatta di umanita', di intimita' Partendo da obiettivi minimi e graduali, aiutando lo studente a familiarizzare con gli strumenti associandoli ad attività piacevoli e, come indicato dall'associazione Dalla luna con il sistema di Token economy, si è riusciti a mantenere e a generalizzare le abilità nell'ambiente naturale. Così anche le varie testimonianze descritte nell'articolo successivo, l'utilizzo di vari sistemi tecnologici, video, whatsapp ecc. sono riusciti a mantenere il "contatto" con una concreta e fattiva continuità.
patriziarossana

QUANDO IL "TEATRO" APPRODA NEI NEW MEDIA - 5 views

Bullismo, cyberbullismo, legalità. Temi attualissimi, ma quanto è difficile parlarne a scuola e soprattutto in tempo di Covid 19? Sciara Progetti Teatro lo fa con Inside "Uno Strappo", che parla d...

BULLISMO CYBERBULLISMO scuola

started by patriziarossana on 29 Dec 20 no follow-up yet
ggiovanetto

Digital literacy e università alla prova del lockdown - nuove sfide per il fu... - 21 views

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    Lo sviluppo della "società della conoscenza" implica trasformazioni sociali che coinvolgono i cittadini, sollecitandoli a dotarsi di abilità e competenze nuove. La "media literacy", come concetto che ricomprende ogni campo ed ogni competenza relativa ai media, richiede che gli individui siano dotati delle competenze tecniche di utilizzo delle tecnologie per l'uso delle informazioni e delle comunicazioni - in una parola, la "digital literacy" - unita alle capacità pratiche e teoriche per sviluppare appieno sé stessi all'interno della società dell'informazione. La pandemia ed i lockdown generalizzati che hanno interessato il pianeta nel corso del 2020 hanno imposto ai sistemi educativi di confrontarsi con molteplici cambiamenti dirompenti, cambiamenti che hanno inevitabilmente toccato anche la "digital literacy" sia dei docenti che dei discenti. Al fine di analizzare in quale modo le istituzioni universitarie in particolare si siano mosse per fronteggiare le sfide emerse in questo periodo, gli autori della ricerca qui proposta "Digital Literacy and Higher Education during COVID-19 Lockdown: Spain, Italy, and Ecuador" hanno compiuto uno studio che ha coinvolto 376 studenti di tre università, rispettivamente nelle città di Barcellona, Torino e Machala, nell'arco temporale marzo-maggio 2020. Basandosi sulle linee guida del quadro di riferimento europeo DigCompEdu in materia di "digital literacy", il disegno di ricerca ha evidenziato questi risultati: 1) la necessità per le università di ripensare e reinventare gli ambienti di apprendimento, al fine di sfruttare pienamente le potenzialità delle tecnologie digitali e 2) incrementare e rafforzare le competenze digitali dei docenti come obiettivo da affiancare agli investimenti tecnologici, in modo che questi due aspetti - competenze dei docenti e strumenti digitali - supportino efficacemente le nuove sfide dell'apprendimento.
ndrndr21

Minecraft education edition come supporto tecnologico nell' E-Learning - 3 views

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    Minecraft education edition viene considerato al giorno d'oggi all'interno dell'ambito educativo un potente supporto per l' E -Learning, proprio come per noi studenti più "anziani" è stata la piattaforma di Second Life recentemente. All' interno del gioco viene accentuata una delle più importanti soft skill, ovvero; la creatività, la quale dirige lo studente a sperimentare un tipo di apprendimento più profondo e persistente. L'insegnante tramite dei compiti più o meno semplici durante il percorso educativo chiede ai suoi discenti di costruire scenari in maniera creativa e condivisa, viene prediletta la chat istantanea perchè possa essere accentuato il lavoro di gruppo. Con l'intento che nessuno studente debba rimanere indietro od escluso dal progetto. Questa piattaforma che riguarda principalmente i " New Media" viene utilizzata per insegnare fisica, storia, chimica, inglese e geometria.
simonamariani

"Blue whale", il gioco della morte. - 3 views

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    Le balene blu a volte si spiaggiano, lasciandosi morire senza un apparente motivo. Prende spunto da questo il gioco tremendo che nasce in Russia e ha iniziato a "spopolare" tra gli adolescenti sul web. Ci sono molte indagini in corso e punti controversi sulla questione. Ma un punto fermo su queste morti è che sono avvolte da un grande mistero. Gli adolescenti che cadono nelle maglie di questa rete mortale, devono affrontare un gioco costituito da 50 step sempre più pericolosi, dal farsi un graffio fino a lanciarsi giù nel vuoto di un palazzo. Viene sfruttato il periodo di estrema fragilità e cambiamento che gli adolescenti attraversano, costellati da necessità, bisogni e problematiche sempre più intense. É una generazione sempre più iper-connessa, ma al contempo sempre più sola. Si tratta di un fenomeno nuovo e pericoloso, una anonima rete criminale contro uno, contro anche la sua fragilità di essere accettato. Questo è uno dei tanti aspetti del dark web. Il grande rischio del web è quello di essere virale e di conseguenza i fenomeni diventano di massa e incontrollabili, basti ricordare il fenomeno del contest virale che incitava i ragazzi a bere fino allo sfinimento sotto lo sguardo di tutta la rete. È importante sensibilizzare gli studenti sul corretto uso di internet, sulle insidie che si annidano sulla rete. Il messaggio che deve passare forte e chiaro, è che la vita non è il numero di "like" ricevuto, ma quello che uno fa concretamente nella propria quotidianità.
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    Io credo che la voglia di trasgressione nei giovani sia sempre esistita con la differenza che, mentre prima era limitata ad un gruppo ristretto, oggi grazie al web che funge da diffusore, si è amplificata anche l'esibizione. Questo può indurre ad effetti negativi e distruttivi. Le responsabilità sono molteplici, della famiglia che non impone più regole, del fatto che i bambini già a tre anni dispongono del cellulare o della scuola che manca di un programma nella didattica, adeguato ai tempi. Ma Oltre le responsabilità occorre capire come affrontare il problema che è reale. Ragazzi, docenti, educatori devono acquisire le giuste competenze per comprendere e interpretare quelli che sono i nuovi scenari della comunicazione digitale, muoversi correttamente all'interno dei social, individuando "fake news", contrastando fenomeni come il cyber-bullismo, comprendendo e utilizzando, pertanto, appieno, le possibilità enormi che il digitale offre. Ecco l'utilità dell'educazione ai media tramite attività formative sia per studenti, sia per docenti sia per famiglie, tramite esperti della comunicazione digitale con l'obiettivo di contribuire a sviluppare la cultura della comunicazione efficace attraverso l'utilizzo corretto dei social e del web verso anche una "comunicazione gentile ".
d17121972

"Sul Covid c'è manipolazione mediatica, si rischia la depressione di massa. U... - 5 views

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    Viviamo, senza dubbio, nell'era della tecnologia più avanzata, che l'essere umano abbia mai potuto vedere e utilizzare. Oggi infatti, chiunque possa dotarsi di uno dei tanti dispositivi elettronici, ha la possibilità di fruirne con facilità. Tuttavia, la possibilità data ad ognuno ad attingervi, non sempre si è rivelata positiva ma al contrario. Infatti, oggi più che mai, ognuno di noi, in maniera diretta o indiretta, è vittima di "campagne manipolatorie", propagate nei Media. Questo produce nelle popolazioni, livelli di paura elevatissimi, che sfociano spesso nella sociopatia e depressione da un lato, oppure nella ribellione e negazione dall'altro. L'esempio eclatante ci è fornito da questa pandemia che ha caratterizzato e stravolto tutto il 2020 e sicuramente si protrarrà nel 2021. La dott.ssa Notaro, psicologa e psicoterapeuta, in questa intervista, risponde mettendo in pratica alcuni principi psicologici, per spiegare il proprio punto di vista, non per "negare" l'esistenza del Covid 19, ma per denunciare il grave pericolo che l'umanità corre non solo a causa del virus ma anche per la miriade di informazioni manovrate.
savinodoc

Invasione aliena del 1938, la prima Fake News? - CentroPagina - Cronaca e att... - 1 views

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    * La moltiplicazione dei canali informativi, la possibilità di avere una cospicua serie di notizie, rende sempre più complicato, difficile selezionare e verificare l'attendibilità delle stesse. In questo surplus di notizie trova campo fertile la Fake News, verosimilmente veritiera, divulgata al fine di acquisire consensi o destabilizzare diversi settori sociali, politici, economici. In questo articolo, l'autore, mette in evidenza come queste false notizie siano un evento non nuovo, addirittura storico, e che in questi ultimi anni grazie allo sviluppo ed alla diffusione delle tecnologie mediatiche rendono più semplice la distorsione della realtà. Nella parte conclusiva di questo articolo si fa riferimento alla favola "Al lupo Al lupo" chiara indicazione morale la quale deve portare i fruitori della informazione alla ricerca ed alla attendibilità delle fonti.
bellimarino

Disparità di apprendimento in tempi di pandemia. La situazione in Svizzera. - 3 views

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    L'apprendimento a distanza non sembra essere risultato completamente efficace, almeno non come unica forma di apprendimento. In questo articolo si è cercato di analizzare la situazione nella realtà delle famiglie in Svizzera. Nonostante le differenze linguistiche e culturali il verdetto sembra essere unanime: la sola didattica a distanza crea o meglio, aumenta, delle differenze di approccio all'educazione scolastica che si ripercuotono senza appello sul livello di apprendimento del singolo studente. La differenza di tempo dedicata allo studio, ma anche la qualità sembrano troppo ampie per poter gestire dei programmi di apprendimento generali. Nota positiva: i genitori hanno aumentato l'apprezzamento del lavoro degli insegnanti e ai ragazzi é mancata molto la scuola come luogo di aggregazione e riconoscimento sociale.
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