I ragazzi hikikomori e la pandemia: "Ora non siamo più solo noi ad avere paur... - 7 views
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silviabiassoni on 09 Mar 21Hikikomori, è questo il termine giapponese usato per definire quei ragazzi che, volontariamente, scelgono di isolarsi dal mondo e vivere la loro vita tra quattro mura, quelle della loro stanza. Il loro solo contatto con l'esterno ? Un computer. Gli hikikomori scelgono la reclusione, la reclusione all'interno delle loro case, protetti da quel mondo a cui non sentono di appartenere, sostituendo la vita sullo schermo alla vita reale. Con l'avvento della pandemia, purtroppo il fenomeno degli Hikikomori è aumentato, confermando ciò che questi ragazzi già penavano prima del coronavirus; il mondo è un posto ostile, meglio evitare di venirne a contatto, preferendo il freddo e sterile mondo della tecnologia. In questo articolo sono riportate le testimonianze di due ragazzi, a cui la pandemia non ha minimamente cambiato la vita, erano isolati prima e continueranno ad esserlo, virus o meno. Lo psicologo Crepaldi spiega come la pandemia abbia in un qualche modo "aiutato" questi ragazzi, togliendo dalle loro spalle la pressione dell'essere diverso; tutti chiusi in casa per mesi, abbiamo vissuto come loro vivono da anni. Ma è stato un momento passeggero, nel momento in cui la vita tornerà quella di prima questi ragazzi torneranno a loro volta ad essere i diversi, gli isolati, troppo fragili e sensibili per riuscire ad affrontare un mondo che non sentono loro. Crepaldi stima che le richieste di aiuto da parte di genitori che vedono i loro figli, costretti dalla pandemia ad isolarsi, aumenteranno in maniera esponenziale una volta che questa situazione volgerà al termine. Bisogna quindi sensibilizzare questo fenomeno in continuo aumento, aiutando questi ragazzi, e anche lo loro famiglie a trovare un punto di contatto, sia all'interno della famiglia stessa, sia con il mondo che, volenti o nolenti, circonda questi ragazzi.