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anonymous

Exploring News Media Literacy and its Dimensions - 1 views

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    L'articolo esamina l'impatto della competenza mediatica sulla partecipazione civica e democratica, concentrandosi sulla motivazione intrinseca, lo scetticismo nei confronti dei media e il locus of control mediatico come componenti chiave. Lo studio è stato condotto con studenti di quarta superiore di una scuola superiore privata filippina utilizzando un questionario in due parti che includeva un test di conoscenza dei media e un test self-report sul livello di alfabetizzazione ai media.
olimpiaricciardi

Tecnologie multimediali ed effetti negativi nella comunicazione di reciprocit... - 2 views

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    Nell'articolo viene fornita un'ampia revisione della letteratura riguardante gli effetti di una esposizione precoce a digital media come smartphone, tablet e tv durante i primi anni di vita del bambino. È presente inoltre la descrizione di un progetto di ricerca, in una prima fase di osservazione sperimentale del comportamento di bambini con disturbi dello sviluppo in ambiente controllato, unita ad interviste a scopo anamnestico circa i modi e i tempi di esposizione ai suddetti media durante la crescita, che mira alla costruzione di uno strumento (test) di monitoraggio standardizzato. In questa prima fase si è registrata una correlazione positiva fra disturbi in età evolutiva ed esposizione precoce e continua alla tv ed ai digital media. L'età indagata va da 0 a 5 anni (compreso il periodo di gravidanza). La ricerca è ancora in atto in quanto manca la rilevazione dei dati in un gruppo di controllo (bambini normodotati).
saramucedola

Diritto all'educazione e nuove tecnologie. Sulla necessità di un approccio co... - 4 views

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    L' articolo vuole mostrare come l'avvento dei nuovi media e la grande distribuzione tra i giovani di nuove tecnologia debbano andare di pari passo, per quanto possibile, con gli ambienti e i processi educativi ed istruttivi. L'autore mette in risalto i pregi di delle nuove tecnologie come ad esempio l'e-learning e di come la tecnologia favorisca l'affermazione di un livello di didattica personalizzata oltre che permettere a milioni di individui di accedere ad un'esperienza ritagliata sulle proprie esigenze; cosi' come la possibilita' di avere una memoria ''esterna'', online e come questa memoria esterna possa favorire un approccio troppo frettoloso alle informazioni difettando l' attivita' di ricerca e di come le nuove tecnologie vadano ad influenzare i processi mentali ed il pensiero. Seppur vi sono dei rischi quali appunto quello di non allenare la memoria, e' anche vero che nessun sapere puo' chiudersi esclusivamente all'uso delle nuove tecnologie. L'educazione digitale rimane un terreno di dibattito e confronto che separa non solo insegnanti ed educatori ma anche giuristi, informatici e sociologi che provano ad orientarsi tra le possibili minacce e i vantaggi di cui i new media dispongono. Urge quindi un approccio ponderato ed equilibrato: il primo compito degli educatori e' quello di non affidare il controllo totale ai mezzi tecnologici omettendo di vigilare sui linguaggi, divulgazioni e contenuti, ciò che conta è cercare di favorire un'apertura consapevole verso le ICT, mantenendosi fedeli ai principi educativi e, al contempo, scongiurando l'adozione di atteggiamenti troppo ingenui oppure esageratamente critici. Emerge l'importanza di un'educazione che sappia guardare al digitale e che, al contempo, sia capace di farsi essa stessa digitale. L'informazione rispetto ai pericoli legati all'uso improprio dei mezzi e delle strumentazioni possono concretizzarsi solo nel caso in cui l'educatore si sottragga al
manu00

Quoziente intellettivo in calo: cosa sta accadendo alla nostra intelligenza - 7 views

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    Nell'articolo riportato, il tema che viene trattato è relativo al quoziente intellettivo, nello specifico si cerca di comprendere le ragioni per le quali negli ultimi anni è stato registrato un calo del quoziente intellettivo da parte della popolazione mondiale. Già negli anni '80 J. R. Flynn, psicologo e accademico statunitense, studiò come il quoziente intellettivo delle persone sia mutato nel corso di alcuni decenni, in questo caso però venne registrato un aumento del quoziente intellettivo, da questo risultato, definito in suo onore "effetto Flynn", si è giunti alla conclusione che il QI possa essere ritenuto indipendente dalla cultura di appartenenza. Successive analisi hanno poi dimostrato un'inversione di tendenza: il QI ha cominciato, anche se lentamente, a calare; non si è arrivati ancora ad una spiegazione largamente condivisa e convincente sulle cause scatenanti di questo effetto. La comparsa e diffusione su larga scala delle nuove tecnologie digitali e l'uso di sostanze stupefacenti sono tra le ipotesi più accreditate del calo del QI. Questa ipotesi però non regge, poiché per quanto possa essere vero che le nuove tecnologie hanno affievolito alcune nostre capacità, è anche vero che ci hanno permesso di affinare altre capacità. Anche la seconda causa alla base della diminuzione del QI, ovvero l'utilizzo di droghe può essere facilmente messa in discussione: per quanto il loro utilizzo possa avere degli effetti negativi sul funzionamento cerebrale, e indurre a lungo termine un calo del QI, questo comunque non riesce a spiegare la ragione per quale si sta verificando un cambiamento su larga scala e in modo transculturale. Stefano Cappa, professore di neurologia, ritiene che il problema sia l'utilizzo di test per la misurazione del QI troppo datati, questi misurano solo alcune capacità, che nella nuova società contemporanea vengono utilizzate meno, e non tengono conto di altre capacità che si sono sviluppate nella popolazione mondiale in line
antonellasip

Social media literacy protects against the negative impact of exposure to appearance id... - 1 views

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    Questo studio analizza l'impatto dei social media sulla soddisfazione sul proprio corpo in giovani donne e uomini. Si tratta di uno studio sperimentale pubblicato sulla rivista scientifica "Body Image" del 2018. Lo studio ha incluso 187 donne e 187 uomini tra i 18 e 30 anni. Ai partecipanti sono stati somministrati diversi strumenti, tra cui il VAS, per la valutazione della soddisfazione/percezione del proprio corpo, il SML (social media literacy), un test per valutare il livello di media literacy, che analizza il pensiero critico e lo scetticismo nei confronti dei media, e il SATAQ per analizzare il grado di approvazione e interiorizzazione degli ideali di bellezza. Il gruppo sperimentale è stato esposto a stimoli visivi di pubblicità sull'alcol con protagoniste celebrità che incarnano l'ideale di bellezza attuale. Dai risultati emerge che le donne con bassi livelli di social media literacy (calcolata con il SML) hanno avuto una diminuzione significativa della soddisfazione sul proprio corpo dopo l'esposizione, al contrario delle donne con alti livelli di social media literacy. Tale effetto protettivo non è stato registrato negli uomini. Da questo studio, dunque, emerge che la media literacy può rappresentare un fattore protettivo all'esposizione dei social media commerciali. Questo risultato è coerente con studi precedenti sui media tradizionali che hanno rilevato che alti livelli di alfabetizzazione mediatica, in particolare il pensiero critico, sono in grado di moderare l'effetto negativo dell'esposizione a immagini che mostrano ideali di bellezza stereotipata. In conclusione, questi risultati mettono in luce l'importanza di implementare strategie di intervento di alfabetizzazione ai social media in un'ottica preventiva, per contrastare i problemi di immagine corporea negli adolescenti e i conseguenti disturbi alimentari, derivanti dal sempre crescente uso dei social media.
lorenzomagri

Identità digitale e narrazione di sé nell'era del web - 3 views

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    L'articolo si basa su come vengono definite le modalità di strutturazione ed identificazione del Se a fronte di produzioni narrative di studenti universitari in una comunità virtuale. Le relazioni che si creano e successivamente l'esporre, anche se in un contesto anonimo, di proprie informazioni personali come se lo stesso contesto non possa influenzare gli stessi rapporti interpersonali. Lo sviluppo della propria identità anche in contesti virtuali, un modellarsi continuo non riferito a tratti innati del se ben definiti e stabili. Lo studio è stato effettuato sulla piattaforma Blogspy reclutando studenti universitari i quali hanno aderito su base volontaria e in forma anonima registrandosi con un nickname. Gli studenti hanno interagito tra loro, definendo la propria identità e narrandosi all'interno della comunità virtuale. Questa realtà virtuale è diventata sempre più attuale nei giovani d'oggi che sono nati già nell'era digitale. Dallo studio dei risultati dei vari test effettuati risulta che a dispetto dell'anonimato i partecipanti hanno progressivamente svelato il loro se facendo paradossalmente riconoscere, in maniera palese, la loro vera dimensione e svelando il loro percorso di crescita con riferimenti ad accadimenti reali o riferimenti ad amici o parenti. Pertanto la piattaforma anonima ed a primo impatto depersonalizzante non ha avuto l'effetto creduto ma ha lasciato spazio ai partecipanti di accrescere la conoscenza del loro se e di spaziare anche su argomenti personali quali sviluppo futuro, studio università ed ambito familiare.
protomarycosima

Al crocevia tra tempo scolastico e tempo libero: musica di sottofondo come innesco cogn... - 6 views

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    Il recente articolo apre un nuovo campo applicativo alla materia tradizionale della musica e alla sua diffusione e fruizione durante il tempo libero da parte dei giovani, è possibile cercare e trovare punti d'incrocio tra gradimento musicale e apprendimento. Sono stati analizzati gli effetti dell'ascolto di musica pop in sottofondo sulla performance logico - matematica. Un gruppo di 50 studenti italiani con un'età media di 16, 29 anni, frequentano un Liceo scientifico di Roma (Italia) sono stati esposti a 3 diverse condizioni: silenzio-assenza di musica, musica allegra-in modo maggiore e musica triste-in modo minore, durante lo svolgimento di compiti logico-matematici e spaziali. L'analisi dei risultati ha evidenziato differenti performance tra i diversi test e le condizioni musicali di sottofondo (un'attitudine allegra verso la matematica è predittiva di una buona performance matematica durante l'ascolto di musica in modo maggiore e viceversa). Lo studio conferma ricerche precedenti sull' induzione cognitivo-emotiva: nozioni matematiche precedentemente acquisite e soluzioni logiche nuove possono essere favorite da scelte consone di ascolto musicale attraverso la stimolazione acustica, in futuro si potranno considerare gli effetti positivi sulle aree accademiche e le possibili applicazioni nel campo della pedagogia neuro-cognitiva.
dharmha833

Le selezioni di Oxford si aprono all'apprendimento significativo - 3 views

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    Nell'articolo si annuncia che Oxford, non si baserà più soltanto su dei test con dei range di risultati molto limitati, ma viene inserito una prova di ragionamento e di problem solving, che aprono le porte all'apprendimento significativo e alla media education , dato che si troveranno tutte le modalità online, sul sito di questa prestigiosa università.
renate2910

Ricercatori dell' università di Stanford analizzano le modalità con cui stude... - 5 views

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    THE CORNERSTONE OF CIVIC ONLINE REASONING Autori: Sam Wineburg, Sarah McGrew, Joel Breakstone, Teresa Ortega Data: 22 Novembre 2016 Da Gennaio 2015 a Giugno 2016 lo "Standford History Education Group" ha eseguito una ricerca sul campo e valutato il pensiero civico, ed in particolare l'abilità di giudicare la creditbilità e l'attendibilità di informazioni che influenzano la gioventù attraverso smartphones, tablets e pc. In totale sono state raccolte ed analizzate le risposte di 7.804 studenti di 12 Stati. Le ricerche sono state svolte in diverse scuole (più o meno dotate di risorse, tra cui scuole medie, scuole superiori, college etc.) ed elaborate in sei diverse università. Il lavoro si è sviluppato su tre fasi: determinazione del prototipo/modello; valutazione e test di abilità; ricerca sul campo. Agli studenti della scuola media era richiesto di verificare per esempio la credibilità di articoli pubblicati su internet; gli studenti di scuola superiore dovevano per esempio valutare e analizzare diversi posts su facebook. Gli studenti del college dovevano valutare la credibilità di alcune pagine web. Lo scopo della ricerca era mettere a disposizione dei giovani materiale che li possa aiutare a navigare nel mare di disinformazione che trovano online. Personalmente ritengo che l'oggetto di questa ricerca sia stato molto importante, perchè è molto facile trovare informazioni parziali o anche false navigando su internet e quindi bisogna saperle riconoscere come tali. Condivido pienamente il pensiero del filosofo Michael Lynch, secondo cui l'internet è il miglior modo di verificare fatti, ma al contempo può moltiplicare anche degli errori, bias o delle informazioni false.
fobox71

cosa farò da grande - 1 views

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    Sono padre di un neo adolescente di 13 anni e le "guerre" famigliari vertono sui profitti scolastici ed il tempo/ modo di fruizione delle nuove tecnologie. Una lotta a tre teste, Io padre, nato digitalmente con il commodore 64 (anzi le consolle a stanghette e quadrati) e di tutti i derivati informatici successivi, la madre reietta ad ogni fonte digitale se non il cellulare e i social (controsenso) e il figlio che non si staccherebbe mai da Youtube o Fortnite. Ragazzo che ira al liceo classico, alla facoltà di lingue con il sogno nel cassetto di fare lo Youtuber, con la convinzione che sia semplice, un pò come io pensavo fosse una banalità fare il calciatore, il musicista. Notizia recente che un 16enne ha vinto 3 milioni di dollari ad un torneo di Fortnite. L'errore di base che si commette è comune alle generazioni, nessuno emerge per caso, servono i soliti tre ingredienti magici: talento, passione e impegno. L'articolo riprende le eterne discussioni di casa e non solo della mia. Trovo interessante approfondire un argomento sempre più diffuso.
boschero

L'uso dei social network nelle scuole come strumento di alfabetizzazione e apprendimento - 14 views

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    Se per anni gli studi sull'utilizzo dei social media si sono concentrati principalmente sui pericoli e le conseguenze disadattive legate ad un loro eccessivo uso (ridotta attenzione, dipendenza, ansia, esclusione sociale, tra le altre), oggi l'interesse si sposta sempre più sull'utilità in campo educativo. Un recente studio sovietico (2021) si è proposto di indagare le possibilità dell'utilizzo dei social media come strumento per migliorare l'alfabetizzazione digitale e facilitare l'apprendimento. L'indagine è stata condotta su 268 studenti di due scuole medie di Mosca divisi in gruppo di controllo e sperimentale. Gli studenti sono stati incoraggiati a utilizzare autonomamente i social network per risolvere problemi educativi e migliorare le loro conoscenze. Basandosi su test di performance e rendimento scolastico, i risultati hanno mostrato nel gruppo sperimentale un notevole miglioramento dei voti e anche un cambiamento di "prospettiva": il social network non veniva visto più solo come mezzo di intrattenimento e socializzazione, ma anche come strumento cognitivo e collaborativo. Gli ottimi risultati hanno indotto i ricercatori a concludere che è auspicabile, sotto la supervisione e il supporto di un insegnante preparato, l'introduzione e l'utilizzo dei social media nei programmi scolastici come veri e propri strumenti cognitivi per accedere alle informazioni e sviluppare l'alfabetizzazione digitale. La ricerca ha altresì rilevato che esistono due fattori ambientali che influenzano drasticamente il comportamento degli utenti nei social media: il livello di istruzione e lo stato socio-economico della famiglia: non per tutti l'accessibilità alle nuove tecnologie è scontata.
giuseppevaccaro

Video Game Education - 3 views

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    Il tema affrontato nell'articolo e che, emergono problemi di analisi ed produzione per i videogiochi, quindi per me, i risultati che emergono dal diario, di bordo, come detto nell'articolo, e dai due test, sono importanti, perche ci dicono, cosa insegnare ai ragazzi, come creare un percorso di progetto educativo per i videogiochi, il laboratorio com'è organizzato, le opinioni degli studenti, su quello che anno capito.
pier2019

La fiera didacta Italia - 4 views

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    L'articolo ha la funzione di informare tutto il personale interessato all'istruzione (docenti, discenti personale amministrativo ecc.) in merito all'evento Didacta Italia nata 3 anni fa prendendo spunto da quella creata in Germania. È l'esempio dell'uso delle nuove tecnologie, è l'applicazione delle tecnologie nell'ambito della scuola, la quale fino a poco tempo fa non utilizzava come strumento didattico le nuove tecnologie. Questo evento è ricco di incontri su diverse tematiche per avere un incontro di idee di metodologie didattiche ma anche di verificare come si stanno realizzando i progetti scolastici. Di conseguenza questo incontro, tra i diversi ruoli delle persone nell'ambito scolastico permetterà di ampliare le proprie conoscenze attraverso le esperienze degli altri acquisendo nuove visioni e nove possibilità di utilizzo delle nuove tecnologie. Le nuove tecnologie permettono un grande sviluppo della comunicazione attraverso quelle che possono essere gli scambi a livello informatico, una conoscenza di argomenti a vastissimo raggio. Lo stesso evento di basa queste tecniche di comunicazioni e possono essere chat video-chat, video conferenze e anche l'uso dei social perché in seguito dopo l'incontri si possono avviare comunicazioni interpersonali tra doceti e docenti tra discenti e discenti e tra docenti e discenti tra le istituzioni e i discenti. Per quanto riguarda il possibile sviluppo di questo incontro alla fiera è sicuramente è un cambiamento nell'ambito della didattica che già sta utilizzando le nuove tecnologie come la LIM che è la lavagna multimediale. Gli stessi libri di testo sono in forma cartacea ma anche digitale, questo è un aspetto. Ma un aspetto importante è che può determinare la creazione di lavori digitali da parte degli studenti i quali possono interagire, possono, possono approfondire, possono ampliare, possono essere corretti con tali mezzi. I docenti sono avvantaggiati nell'elaborazione dei testi dei te
francescavaquer

Narcisismo espresso nei social network: tra selfie e autostima - Psicologia - 3 views

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    Questo articolo, contiene una ricerca esplorativa che indaga la correlazione tra narcisismo e utilizzo eccessivo dei social networks (soprattutto in relazione alla pubblicazione dei selfie,considerati di per sè intrinsicamente narcisistici). I dati sono stati ottenuti attraverso l'uso del PNA Inventory per la valutazione del narcisismo patologico, della Scala di Autovalutazione dell'Autostima di Rosenberg e di test volti a misurare la dipendenza da social network. In relazione ai risultati, possiamo dedurre che ad oggi i social siano strumenti fondamentali per il narcisista, che può così crearsi un'immagine e un'identità priva di difetti e oggetto di lusinghe con la cura del proprio profilo,oltre che rafforzare la propria autostima carente raccogliendo approvazione con likes e commenti dai propri followers. E' perciò altamente probabile che tendenze e fenomeni narcisistici già presenti nella vita reale, si presentino e si rafforzino nella realtà digitale, che permette di estendere il proprio raggio di azione e di controllo verso una platea più ampia.
robsant

Le tecnologie digitali nei servizi educativi 0-6 anni: il ruolo della Media E... - 3 views

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    Il tema dei media digitali nell'infanzia è sempre stato delicato, in quanto in media digitali sono visti come un fattore di rischio, un pericolo, dal quale proteggere i bambini. Tuttavia, come dice Jenkins, bisogna considerare l'educazione mediale come componente fondamentale per la costruzione di una cittadinanza attiva, partecipativa e responsabile. Il problema principale degli educatori, soprattutto nell'asilo nido, è quello dello scetticismo, derivato da risultati di test contrastanti. Per tale motivo, uno dei primi obbiettivi della Media Education della prima infanzia, è quello di formare inizialmente educatori e genitori, rendendoli consapevoli della presenza e delle potenzialità delle tecnologie nella vita quotidiana. L'Università di Firenze, dal 2016 al 2018, ha svolto alcuni interventi in nidi e scuole per l'infanzia, coinvolgendo bambini e adulti organizzando laboratori, se pur molto limitati da questioni di tempo. I risultati sono stati incoraggianti, le attività hanno coinvolto positivamente i bambini, sperimentando la loro creatività servendosi delle nuove tecnologie. Una delle utilità pedagogiche delle nuove tecnologie, sta nel fatto che esse siano associate all'intrattenimento, "alleggerendo" il peso cognitivo dei metodi classici. I laboratori hanno anche aiutato i bambini a sviluppare uno spirito critico e hanno favorito il dialogo sia fra pari, che con gli adulti. Sebbene siamo solo agli inizi dei metodi della Media Education, può essere molto utile insegnarla, non vietando l'uso delle tecnologie, ma un bilanciamento del loro utilizzo, affinché vengano prevenuti i rischi e facendo in modo che diventino una risorsa formativa.
beatricebisanti

Educazione motoria, è possibile farla con didattica a distanza? - 5 views

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    Come ormai noto, la pandemia mondiale ha comportato una vera e propria rivoluzione nel mondo dell'istruzione a tutti i livelli. Il personale docente si è trovato in prima linea sia nel dover recepire le nuove metodologie di didattica a distanza, sia nel reinventare a proprio modo il metodo di insegnamento della propria materia, essendo tutto accaduto senza preavviso e in un arco temporale brevissimo. L'educazione fisica è da sempre materia curriculare, amata dagli alunni perchè percepita come attività di svago, libera da carichi cognitivi, ancora non percepiscono l'importanza dell'attività fisica legata alla salute e dello sviluppo psicofisico. L'articolo riporta la testimonianza di una professoressa di educazione fisica e di come essa abbia ricollocato la sua materia d'insegnamento all'interno della dad, essendo vietato lo svolgimento di esercizi fisici a distanza, la ri-progettazione è stata occasione per far sì che emergessero aspetti caratterizzanti della persona quali esercizio fisico, nutrizione e dipendenza e che l'attività didattica seguisse un percorso a moduli, la cui comprensione potesse essere verificata con google-models o test online. Esempio perfetto di crisi trasformato in opportunità, l'impossibilità di svolgere un'attività che lascia spazio a un nuovo punto di vista, il media che veicola un nuovo messaggio e che amplia il concetto pre esistente dell'ora di educazione fisica degli alunni.
miriam24

https://www.scuolasalgari.edu.it/images/Parole_ostili_esercizi.pdf - 2 views

L'articolo "Il cercatore di fake news!" Pone al centro il concetto che il condividere è una responsabilità e bisogna leggere attentamente, valutare e comprendere ciò che abbiamo davanti. È un arti...

media education media literacy nuovi media Social Network "fake news" scuola media tecnologia etica

started by miriam24 on 14 Mar 23 no follow-up yet
mantovania

DGPR e digital safety. Un'indagine nazionale sulla consapevolezza digitale degli adoles... - 2 views

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    In questo articolo di Ida Cortoni, docente dell'università Sapienza di Roma, pubblicato da Firenze University Press, si riporta un'analisi legata al regolamento Europeo generale sulla protezione dei dati (GDPR). Lo studio si basa su questionari sottoposti ad un campione di poco meno di 3.000 studenti compresi tra i 14 e i 19 anni, frequentanti licei, scuole tecniche e professionali. Le macro aree analizzate si identificano in: Esperienza mediale, Protezione device, Protezione dati, Protezione della salute, Protezione dell'ambiente. La somministrazione dei test sia agli studenti che alle famiglie consente inoltre di porre le basi per una correlazione dei rispettivi risultati. La discussione finale evidenzia un utilizzo largamente diffuso dei social network, addirittura vicino al 100% per Whatsapp, mentre si nota anche un netto calo della popolarità di piattaforme un tempo in voga come Facebook. Di particolare interesse anche l'evidenza che individua una maggiore consapevolezza maggiore e un comportamento più responsabile nella fetta più giovane del campione, frutto probabilmente della legge 92/2019 che inserisce in modo incisivo la Media Education all'interno del programma di educazione civica nelle scuole di ogni ordine e grado.
lucagotelli

Turtle Game Stop & Go: Un Edugame per promuovere le funzioni esecutive nei ba... - 3 views

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    In questo articolo di Michele Domenico Todino(e colleghi), disponibile sul portale dell'Associazione Italiana Media Education, si parte da una breve panoramica storica di come i media digitali, sono passati da uno strumento da non integrare con la didattica a nuova potenzialità dell'educazione, l'articolo evidenzia come in particolare i videogame possano essere utilizzati come uno strumento educativo che tenga conto della pluralità e delle problematicità dei soggetti con disabilità e di come possano essere progettati su misura dello studente, per migliorarne determinate skill cognitive; i videogame quindi si configurano come giochi digitali a servizio della didattica, che rendendo l'alunno il protagonista del proprio processo di apprendimento, favoriscono la motivazione e danno vita ad ambienti di apprendimento significativo. In modo più specifico si evidenzia come attraverso l'edugame che è stato sviluppato, Turtle Game Stop & Go, si ottenga un miglioramento delle funzioni esecutive degli studenti, intese come inibizione, memoria di lavoro e flessibilità cognitiva, stimolandole durante il gameplay; questi 3 elementi influenzano indirettamente ma significativamente l'apprendimento e l'inserimento degli alunni nella vita scolastica. L'edugame sviluppato (Turtle Game Stop & Go), di fatto si configura come una versione digitale in 3D del Test delle Ranette di Marzocchi e Cornoldi (strumento per valutare carenze nei meccanismi inibitori e processi attentivi), creato, tenendo conto del fenomeno dell'Uncanny Valley (Mori), con una grafica cartoon per attivare la motivazione dei bambini che ne fanno uso.
astrobaldo

I media ai tempi della pandemia - 12 views

Dovendo stabilire i rischi ed i benefici delle informazioni dei media mi è sembrato opportuno paragonarlo ai tempi della pandemia da covid.La domanda che sorge spontanea e' se i media hanno dato in...

started by astrobaldo on 09 Oct 24 no follow-up yet
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