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antonellasip

Social media literacy protects against the negative impact of exposure to appearance id... - 1 views

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    Questo studio analizza l'impatto dei social media sulla soddisfazione sul proprio corpo in giovani donne e uomini. Si tratta di uno studio sperimentale pubblicato sulla rivista scientifica "Body Image" del 2018. Lo studio ha incluso 187 donne e 187 uomini tra i 18 e 30 anni. Ai partecipanti sono stati somministrati diversi strumenti, tra cui il VAS, per la valutazione della soddisfazione/percezione del proprio corpo, il SML (social media literacy), un test per valutare il livello di media literacy, che analizza il pensiero critico e lo scetticismo nei confronti dei media, e il SATAQ per analizzare il grado di approvazione e interiorizzazione degli ideali di bellezza. Il gruppo sperimentale è stato esposto a stimoli visivi di pubblicità sull'alcol con protagoniste celebrità che incarnano l'ideale di bellezza attuale. Dai risultati emerge che le donne con bassi livelli di social media literacy (calcolata con il SML) hanno avuto una diminuzione significativa della soddisfazione sul proprio corpo dopo l'esposizione, al contrario delle donne con alti livelli di social media literacy. Tale effetto protettivo non è stato registrato negli uomini. Da questo studio, dunque, emerge che la media literacy può rappresentare un fattore protettivo all'esposizione dei social media commerciali. Questo risultato è coerente con studi precedenti sui media tradizionali che hanno rilevato che alti livelli di alfabetizzazione mediatica, in particolare il pensiero critico, sono in grado di moderare l'effetto negativo dell'esposizione a immagini che mostrano ideali di bellezza stereotipata. In conclusione, questi risultati mettono in luce l'importanza di implementare strategie di intervento di alfabetizzazione ai social media in un'ottica preventiva, per contrastare i problemi di immagine corporea negli adolescenti e i conseguenti disturbi alimentari, derivanti dal sempre crescente uso dei social media.
danielapanucci

Nuove forme di violenza nei social media - 2 views

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    L'articolo, della professoressa Anna Grazia Lopez dell'università di Foggia, denuncia il tema della violenza online. Vittime di questo fenomeno sono principalmente soggetti di sesso femminile e adolescenti, che si trovano a combattere contro giudizi stereotipati legati al corpo a discapito di una personale realizzazione identitaria. Questa problematica si riscontra attraverso i social network, piattaforme sempre più utilizzate anche da un pubblico maggiormente giovane, dato il facile accesso ai dispositivi tecnologici. Si evidenzia quanto sia urgente definire e sostenere un piano educativo rispetto la costruzione della body image, con lo scopo di tutelare la vulnerabilità degli utenti più sensibili. Azioni come like e commenti, che siano positivi o negativi, possono essere determinanti a definire una personale consapevolezza fisica che influenzi la salute mentale. La media education si propone di far apprendere alle giovani donne gli strumenti di resistenza all'oggettivazione del corpo e sostenere la propria autostima.
anonymous

Body Image Concerns: The impact of digital technologies and Psychopathological Risks in... - 4 views

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    Lo scopo dello studio condotto dai Professori Martina Mesce, Luca Cerniglia e Silvia Cimino era indagare come l'uso di Internet, ed in particolare dei social network, potesse rappresentare un fattore di rischio per l'insorgenza di disturbi psicopatologici internalizzanti o esternalizzanti, nonché di problemi legati all'immagine del corpo. Il campione, costituito da adolescenti maschi e femmine è stato suddiviso in tre fasce d'età: prima, media e tarda adolescenza. Si voleva indagare la correlazione tra le variabili dipendenza da social media (SMA - Social Media Addiction) e concetto di immagine del corpo (BIC - Body Image Concern), sul presupposto che la condivisione tra pari mediante i social media sia fortemente incentrata sull'immagine e per tale motivo possa esercitare una pressione maggiore rispetto al confronto sociale offline. È risultato che, ad eccezione della fascia tarda adolescenza, i ragazzi e le ragazze reagiscono in maniera diversa a questo tipo di confronto: mentre i maschi esprimono disagio attraverso sintomi esternalizzanti (es. aggressività), le femmine tendono a problemi internalizzanti (es. depressione). L'insoddisfazione corporea dei maschi sembra correlata alla presenza sui social media di immagini legate alla massa muscolare, con possibile sviluppo di problemi psicopatologici di dismorfia muscolare, mentre per le femmine si manifesta attraverso disturbi dell'alimentazione nel tentativo di raggiungere un ideale di magrezza. Per entrambi, la percezione della discrepanza tra l'ideale interiorizzato proposto dai media e il proprio corpo reale conduce all'insoddisfazione del corpo. Un'alfabetizzazione precoce all'uso dei media potrebbe concedere ai c.d. "nativi digitali" strumenti adeguati a proteggersi da tali influenze e sviluppare un concetto di sé che vada al di là dell'immagine.
adelaide nucera

L'UTILIZZO EFFICACE DELLE MAPPE CONCETTUALI NELLA DIDATTICA - 3 views

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    Le mappe concettuali come strumento facilitante sono utili per ottenere un apprendimento efficace, ma è necessario capire le modalità per costruirle, distinguerle dalle mappe mentali, sapere in quale momento è più adeguato introdurre una mappa concettuale, come gli studenti possono utilizzarla e chi, fra insegnante e i discente , dovrebbe costruirla al fine di ottenere i risultati attesi.
gasaparo

Educazione e nuovi media - diritti e responsabilità verso una cittadinanza di... - 9 views

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    Questo documento, realizzato con il supporto dell'Ufficio Comunicazione di Save the Children Italia, "si propone di offrire agli insegnanti strumenti didattici per intraprendere con i propri alunni, bambini ed adolescenti, un percorso verso la consapevolezza dei propri diritti online nell'utilizzo delle più recenti tecnologie, in particolare Internet e cellulari". Ho ritenuto giusto postare questo testo, per due motivi:innanzitutto perché riassume brevemente dei punti-chiave del corso Educazione e nuovi media, poi perché nella seconda parte sono illustrati i motivi per cui Save the Children si occupa di Media e dell'approccio basato sui diritti e gli strumenti utilizzati. Inoltre, nell'appendice sono presenti il testo della Convenzione ONU sui diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza (1989) e una possibile carta dei diritti online per l'infanzia. Quello che viene sottolineato in questo documento, e che anch'io vorrei evidenziare, è che "il problema della "sicurezza", associato all'utilizzo dei Nuovi Media da parte dei giovani, non è riconducibile esclusivamente all'esistenza in sé di alcuni rischi, ma anche alla possibilità che l'utilizzo di tali strumenti tecnologici cominci a prevalere a scapito di spazi di aggregazione concreti, di attività sociali, ricreative, sportive". Guardando alle "nuove generazioni" si può notare che i ragazzi sono sempre più plasmati dalle celebrità e dal loro mondo, attenti più ad apparire che ad essere. Per citare il politologo Sartori, l'uomo è diventato "Homo Videns", una nuova specie generata dalla televisione, che si limita a vedere; "Il bambino, la cui prima scuola è la televisione, è un animale simbolico che riceve il suo "imprinting", il suo stampo formativo, da immagini di un mondo tutto centrato sul vedere. E questo atrofizza la capacità di capire". Ecco che nasce la necessità di andare oltre ciò che si vede, di "rendere estraneo ciò che è familiare", come dice Buckingham, e cercare di far c
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    Da diversi decenni, prima nel resto d'Europa e poi anche nel nostro Paese, la Media Education si è proposta come strumento attraverso cui l'educazione possa tutelare i diritti dei più giovani, ad oggi rappresentando strumento di potenziamento dei soggetti che si propone lo sviluppo di consapevolezza e di pensiero critico, creando le condizioni affinchè il bambino si possa difendere da sé. Un approccio che mira a controllare il rapporto tra media e i suoi destinatari e che delinea tre caratteristiche pedagogicamente rilevanti di questa svolta digitale: portabilità, interattività e generatività. La Rete e il telefonino sono migrati nelle nostre vite, le costituiscono dall'interno, sono parte del nostro essere cittadini. Come tali vanno considerati resistendo alla tentazione di farli depositare all'ingresso della scuola (nella speranza mal celata di chiudere furoi, con essi, il problema) e conferendo alla Media Education lo status di educazione civica del Nuovo Millennio
rosamaria62

CODICE DI AUTOREGOLAMENTAZIONE PER LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DEL CYBERBULLISMO - 3 views

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    La rete è un mezzo di informazione che offre molteplici opportunità, ma nello stesso tempo nasconde dei pericoli, soprattutto, per i "nativi digitali" e, al fine di prevenire tali insidie nel giorno dell' "Internet Safer Day", è stato varato il codice di autoregolamentazione per arginare il fenomeno del cyberbullismo. Nel documento vi sono una serie di proposte rivolte in primis alle famiglie che dovrebbero educare i propri figli all'uso corretto della rete e successivamente alla sicurezza dei dati online. Emerge la necessità di un'effettiva collaborazione tra aziende e personale specializzato.
mezzogori

MEDIA LITERACY AND THE IMPACT ON YOUTH BODY IMAGE - 4 views

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    Le strategie di marketing sono sempre più integrate con le tecnologie sociali emerse nell'ultimo decennio. I materiali di marketing vengono ora forniti attraverso i metodi tradizionali (ad es. Radio, stampa e televisione) ma anche attraverso piattaforme e dispositivi social. I giovani sono sempre stati esposti a immagini e pubblicità di marketing, ma ora con i giovani che usano la tecnologia mobile (smartphone) su base giornaliera, la pubblicità è indirizzata direttamente a loro perché possa essere assimilata e interiorizzata. Storicamente e nel presente, le ragazze hanno lottato con l'immagine del corpo e l'autostima; lotte che possono manifestarsi come problemi patologici di salute mentale. Questo documento esamina come l'integrazione nel curriculum di un corso di media literacy possa aiutare a mitigare questi effetti negativi vissuti dalle ragazze.
saraf-utiu

Lo stile di vita dei bambini e dei ragazzi - 3 views

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    La ricerca "Lo stile di vita dei bambini e dei ragazzi" effettuata da Ipsos per "Save the Children" ha evidenziato problematiche alquanto diffuse oggigiorno. E' stato riscontrato che i bambini e i ragazzi italiani utilizzano la maggior parte del loro tempo libero con i media navigando su internet, guardando la tv, giocando con i videogames; di conseguenza il tempo trascorso con i genitori o all'aria aperta o praticando attività sportiva è diminuito notevolmente anche a causa di una mancanza di mezzi di trasporto e/o spazi adatti. Ed è così che l'11% dei ragazzi intervistati ha dichiarato di guardare la tv, l'8% di giocare con i videogames e il 14% di navigare su internet per più di due ore al giorno. Anche il pranzo e la cena, considerati fino a poco tempo fa dei momenti "sacri", sono stati violati: ben il 38% degli intervistati dichiara di pranzare e cenare davanti la tv tutti i giorni.
catiagrandi

Media, communication and learning: a review of relations between word, image and action... - 1 views

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    Among the issues that matter most to today's scholars dealing with relationships and mutual influences between Cognitive Science and TD there 'certainly that concerns the character and nature, according to many revolutionary, the Information and Communication Technologies are showing in the cognitive 'human and how' of learning.
ester93

Educazione e nuovi media: una guida per i genitori - 5 views

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    Sono perfettamente d'accordo sul fatto che oggi non è possibile, da parte dei genitori, ignorare la valenza delle nuove tecnologie per la vita ed il futuro dei loro figli. I genitori non devono né essere indifferenti alle problematiche connesse né enfatizzarle, vedendo solo rischi e pericoli. Devono invece cercare di rispondere seriamente ai perché dei comportamenti dei loro figli circa l'utilizzo di internet, telefonini ecc., ed assumersi la responsabilità di aiutarli e di guidarli nella navigazione sul mare sconfinato di questi nuovi e potenti mezzi, imparandone per primi le potenzialità ed i vantaggi, nonché scoprendone i trucchi e svantaggi. Essi devono educarsi alle nuove tecnologie, educando contemporaneamente i propri figli.
irenebianconi

Da nativi digitali a hikikomori - 4 views

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    Un articolo molto interessante e di immediata comprensione sul rischio che possono correre i nostri ragazzi con l'abuso dei media e l'utilità dell'intervento educativo e psicologico come prevenzione.
miriam24

https://www.scuolasalgari.edu.it/images/Parole_ostili_esercizi.pdf - 2 views

L'articolo "Il cercatore di fake news!" Pone al centro il concetto che il condividere è una responsabilità e bisogna leggere attentamente, valutare e comprendere ciò che abbiamo davanti. È un arti...

media education media literacy nuovi media Social Network "fake news" scuola media tecnologia etica

started by miriam24 on 14 Mar 23 no follow-up yet
cpucello

Il social network scientifico del futuro - 3 views

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    L`articolo è stato scritto da Phil Jones il quale ha trascorso gran parte della sua carriera lavorando su progetti che utilizzano la tecnologia per accelerare la scoperta scientifica. Phill Jones è stato il responsabile della sensibilizzazione degli editori a Scienza digitale. Il suo ruolo attuale è co-fondatore per il digitale e la tecnologia presso la MoreBrains Cooperative, una società di consulenza che lavora in prima linea nell'infrastruttura accademica, nella gestione delle informazioni e nella diffusione della ricerca. Phill Jones ha avuto una carriera di ricerca interdisciplinare di successo presso l'Imperial College di Londra, dove ha conseguito un dottorato di ricerca in Fisica e Harvard Medical Schools, dove è stato membro della facoltà di ricerca che lavora in ictus, alzheimer e imaging ottico molecolare. Il tema trattato nell ́articolo risulta ancora molto attuale in quanto ancora in fase di realizzazione. Phil Jones, nel blog, sfida per gli editori a trovare modi per ridimensionare gli usi dei social media per renderli accessibili e preziosi per tutti. Ipotizza dei profili sintetici e non complicati e proprio come Reddit, Instagram o Pinterest, la persona sarà costituita dal contenuto aggregato che ha inviato ed i validi contenuti saranno letti, scaricati e utilizzati, consentendo ai contributori di costruire una reputazione basata sui loro risultati di ricerca. Vi sono social network dedicati al mondo accademico e della ricerca. I più utilizzati sono ResearchGate (6 milioni di utenti), Mendeley (oltre 3 milioni) e Academia.edu (circa 18 milioni ma è aperto a chiunque) ma nessuno è riuscito ad affermarsi come ad esempio Facebook non vengono dunque sfruttate le potenzialità di "luogo virtuale" dove scambiare e discutere idee e creare nuove collaborazioni. Vediamo ancora nascere e a morire nuovi social network come ad essempio BioMedExperts e NatureNetwork. Il blog post su Digital Science si interroga dunque sul perché l'utilizzo dei social
asia08

nuove forme di violenza nei social media - 6 views

Questo articolo della professoressa Anna Grazia Lopez parla della violenza online, tema molto diffuso e odierno. Le vittime sono soprattutto giovani ragazze che attraverso commenti o like vengono c...

social network violenza online social adolescenza

started by asia08 on 22 Sep 23 no follow-up yet
sroveggian

Libri di testo e lettura digitale: a che punto siamo? - 4 views

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    L'articolo è stato scritto nel 2016 da Andrea Nardi, docente presso il Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze. L'articolo introduce il tema dell'utilizzo nelle scuole dei libri di testo digitali. Parte da una definizione, non ancora univoca, di testi on line, libri elettronici e libri di testo elettronici. Si evidenzia che le ricerche sulla lettura digitale hanno finora fornito risultati discordanti. Le tecniche di brain imaging hanno mostrato che la lettura digitale attiva percorsi neurali diversi rispetto alla lettura su carta, contando sulle caratteristiche di plasticità del cervello. Il testo digitale richiede capacità di multitasking ed un carico cognitivo maggiori rispetto al testo cartaceo; almeno nei novizi andrebbe supportato con l'affiancamento di una persona esperta, soprattutto in merito all'utilizzo delle sue funzioni interattive. Le ricerche si concentrano anche sull'aspetto ergonomico dei supporti testuali che contribuirebbero ad integrare l'esperienza di lettura. La lettura digitale richiede, quindi, lo sviluppo di una gamma più ampia di competenze rispetto alla lettura cartacea. Le conclusioni suggeriscono che, alla luce di risultati di ricerca non ancora definitivi, sia opportuno agire con una certa cautela nei confronti dell'utilizzo dei libri di testo digitali, tenendo conto delle loro potenzialità ma anche del loro grado di complessità.
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