Skip to main content

Home/ Media Education/ Group items tagged capacità

Rss Feed Group items tagged

manu00

Quoziente intellettivo in calo: cosa sta accadendo alla nostra intelligenza - 7 views

  •  
    Nell'articolo riportato, il tema che viene trattato è relativo al quoziente intellettivo, nello specifico si cerca di comprendere le ragioni per le quali negli ultimi anni è stato registrato un calo del quoziente intellettivo da parte della popolazione mondiale. Già negli anni '80 J. R. Flynn, psicologo e accademico statunitense, studiò come il quoziente intellettivo delle persone sia mutato nel corso di alcuni decenni, in questo caso però venne registrato un aumento del quoziente intellettivo, da questo risultato, definito in suo onore "effetto Flynn", si è giunti alla conclusione che il QI possa essere ritenuto indipendente dalla cultura di appartenenza. Successive analisi hanno poi dimostrato un'inversione di tendenza: il QI ha cominciato, anche se lentamente, a calare; non si è arrivati ancora ad una spiegazione largamente condivisa e convincente sulle cause scatenanti di questo effetto. La comparsa e diffusione su larga scala delle nuove tecnologie digitali e l'uso di sostanze stupefacenti sono tra le ipotesi più accreditate del calo del QI. Questa ipotesi però non regge, poiché per quanto possa essere vero che le nuove tecnologie hanno affievolito alcune nostre capacità, è anche vero che ci hanno permesso di affinare altre capacità. Anche la seconda causa alla base della diminuzione del QI, ovvero l'utilizzo di droghe può essere facilmente messa in discussione: per quanto il loro utilizzo possa avere degli effetti negativi sul funzionamento cerebrale, e indurre a lungo termine un calo del QI, questo comunque non riesce a spiegare la ragione per quale si sta verificando un cambiamento su larga scala e in modo transculturale. Stefano Cappa, professore di neurologia, ritiene che il problema sia l'utilizzo di test per la misurazione del QI troppo datati, questi misurano solo alcune capacità, che nella nuova società contemporanea vengono utilizzate meno, e non tengono conto di altre capacità che si sono sviluppate nella popolazione mondiale in line
giannib71

Adolescenti - 2 views

Adolescenti Il mondo degli adolescenti e' sempre stato in movimento, cangiante ma negli ultimi anni con l'avvento delle nuove tecnologie questa accelerazione e' diventata ancora più dirompente. Il ...

started by giannib71 on 17 Mar 21 no follow-up yet
dianarestina

DIDATTICA DIGITALE: LA SCUOLA CAMBIA CON LA SOCIETÀ - 8 views

  •  
    L'articolo descrive l'importanza di una didattica digitale nelle scuole, più adatta ai tempi che stiamo vivendo, rispetto a un'educazione tradizionale. Le Organizzazioni Internazionali, compresa l'Unione Europea, spingono verso un'educazione di questo tipo, mirando all'acquisizione di competenze specifiche attraverso un insegnamento interattivo che permetta agli studenti di sentirsi partecipi e attivi nel processo di apprendimento. Alcuni ricercatori, a tal proposito, individuano tre dimensioni generali di competenze da acquisire: competenze tecniche, etiche e cognitive. La diffusione del digitale ha avuto conseguenze fisiologiche sullo sviluppo del cervello umano: ad esempio nella capacità di prendere decisioni e nell'abilità di filtrare le informazioni. Per gli studenti con speciali bisogni educativi, certi strumenti possono permettere di compensare le problematicità e facilitare quindi anche l'inserimento sociale. Nell'articolo viene sottolineata l'importanza della figura dell'insegnante come mediatore nell'acquisizione di certe competenze, che ha il ruolo, non solo di trasmettere certe conoscenze, ma di fornire linee guida per l'apprendimento, di controllare i processi per la sicurezza degli studenti e rendere i sistemi multimediali funzionali all'apprendimento di tutti. Gli studi in merito all'apprendimento hanno concluso che, a verificare l'effettiva comprensione di certi argomenti c'è una "costruzione di significato", ovvero le informazioni che si ricevono vengono collegate a conoscenze preesistenti e, con l'integrazione di queste, viene ricostruita una nuova conoscenza più ampia e dettagliata. Bruner già nel 1986 parlava di tre caratteristiche fondamentali per l'apprendimento: Costruttiva; Socio culturale (dove c'è attenzione al contesto); Situato (legato a una situazione ottenuta dalla realtà). Nel documento "Raccomandazione 2006/962/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, rel
marialauracaste

Taiwan: Schoolkids to Be Taught How to Identify Fake News - 4 views

  •  
    Secondo la definizione dell'Unione Europea, la media literacy è la capacità di accedere, capire e creare attraverso i media. La capacità di capire i contenuti dei media coinvolge sia le capacità personali di distinguere le notizie oggettive da quelle prodotte da soggetti con una forte visione "di parte", sia il saper distinguere i video tecnicamente originali rispetto a quelli creati ad hoc. L'articolo del Time di Nicola Smith illustra l'iniziativa dello stato di Taiwan di implementare un nuovo curriculum scolastico in "Media literacy". Il paese asiatico cerca in questo modo di controllare il fenomeno di disinformazione mediatica particolarmente evidente in una zona del mondo che vive sotto l'influenza ostile della vicina Cina, paese tra l'altro con enormi capacità informatiche.
denisedesio

iGeneration: l'impatto delle nuove tecnologie su bambini e adolescenti - 9 views

  •  
    Sebbene siano noti gli aspetti positivi della tecnologia digitale e le loro trasformazioni in particolare sulla Generazione Z; bisognerebbe insegnarla maggiormente nelle scuole alle nuove generazioni per diminuire il rischio degli effetti negativi che tali strumenti possono apportare e per ottimizzare il loro utilizzo. Giovani sempre più multitasking, problem solver, creatori attivi della loro conoscenza tramite procedimenti non lineari, veloci e rapidi che vivono internet e non semplicemente ci navigano; rischiano, a causa anche della non conoscenza approfondita degli stessi item, di sperimentare fenomeni di apatia, di mancanza di attenzione profonda ( "in internet si tende a passare da un rubinetto di informazioni all'altro ") di analfabetismo emotivo e di relazioni superficiali.
  •  
    L'articolo è stato pubblicato il 5 aprile del 2017, dalla Dott.ssa Giulia Radice, psicologa psicoterapeuta cognitivo comportamentale, iscritta all'ordine degli psicologi della Lombardia dal 12/03/2015. Nell'esercizio della sua professione si occupa di ansia e panico, depressione, disturbi di personalità, trauma, lutti e separazioni, difficoltà relazionali e sociali. L'autrice nata tra il 1980 e 1990 si attribuisce l'appellativo di nativa digitale riproponendo in bibliografia l'articolo di Prensky "Digital Natives, Digital Immigrants" del 2001, dove egli identifica con questo termine gli individui che hanno vissuto a contatto con i mezzi di comunicazione digitale. All'interno dello studio, 1985 è la data che segna il passaggio cruciale dovuto alla diffusione di massa del computer, le persone nate prima di questa data che si sono poi approcciate al linguaggio digitale in una fase successiva sono definiti immigrati digitali da Prensky. L'autrice si interroga sul modo in cui le tecnologie digitali stanno trasformando le nostre vite, le nostre abitudini, le nostre abilità cognitive e i nostri comportamenti, interrogativo che genera il titolo dell'articolo: "come le nuove tecnologie ci stanno cambiando: la iGeneration". L'autrice presenta inizialmente l' Igeneration o generazione z, gli iperconnessi di cui molto ha scritto la docente Twenge , psicologa alla San Diego University, autrice di saggi ed articoli sull'adolescenza dove ha proposto un'analisi accurata della iGeneration attraverso il confronto con le generazioni che l'anno preceduta (Baby boomers 1946-1964, Generazione X 1965-1979 e i Millenials 1980-1994) individuandone otto tendenze che la definiscono: immaturità, iperconnessione, incorporeità, instabilità, isolamento e disimpegno, incertezza e precarietà e inclusività. Degli articoli e dei saggi della Dott.ssa Twenge non vi è traccia in bibliografia, così come di una parte della posizione di Cesare Rivoltella, che
massimomoretti

L'innovazione tecnologica nella scuola italiana. Per un'analisi critica e storica - 8 views

  •  
    L'articolo, pubblicato nel 2016, evidenzia la rilevanza dell'introduzione delle tecnologie nella scuola italiana, processo che si è sviluppato negli ultimi quarant'anni. Inizialmente molti insegnanti furono influenzati dalle innovazioni modificando atteggiamenti e metodologie; tuttavia, a mano a mano che l'introduzione delle ITC nella scuola si andava affermando, emersero criticità e contraddizioni provocate da problemi tecnici, incompatibilità, mancanza di tempo e carenza di preparazione degli insegnanti. L'esperienza del passato, a fronte delle difficoltà verificate, rischia di passare in second'ordine o - addirittura - di essere dimenticata, unitamente al portato teorico e didattico caratterizzante la fase precedente. S'impone pertanto una riflessione critica attraverso la presentazione di alcuni lineamenti della storia dell'introduzione delle ITC nella scuola, delle concezioni che l'hanno accompagnata e dei rapporti che spesso, anche all'insaputa degli innovatori, si mantengono tra passato e presente. La tecnologia informatica fu introdotta ufficialmente nella scuola italiana nel 1985 (primo Piano Nazionale Informatica - PNI 1), affiancata agli insegnamenti di matematica e fisica del primo biennio della scuola superiore. Il PNI 1 nacque dall'idea che l'alfabetizzazione informatica costituisse l'unica via d'accesso alla società dell'informazione e dalla fiducia nella possibilità per gli strumenti e le tecniche dell'informatica di favorire lo sviluppo cognitivo degli studenti. In seguito, l'introduzione del linguaggio di programmazione, dei videogiochi e degli ambienti di scrittura indussero a ritenere il computer uno strumento di supporto per l'apprendimento, capace di dilatare la conoscenza e il processo per acquisirla, favorendo l'autonomia e la creatività, secondo un approccio cognitivistico-costruttivista. Negli anni Novanta, con l'avvento dell'ipertestualità, la tecnologia venne accolta nella scuola
  •  
    con lo scopo di avvicinarla alla realtà vissuta dagli studenti a casa e in altri ambienti, contraddistinta dall'interazione tra parola orale, testi scritti, suoni e immagini. Le più recenti iniziative ministeriali da un lato spingono verso limiti più avanzati l'idea della partecipazione sociale, dall'altro sembrano riscoprire il valore di pratiche già sperimentate negli anni Ottanta e in parte dimenticate dalla scuola. L'articolo, in particolare, pone l'accento sulla pratica del coding, vale a dire sul processo finale di programmazione, quello della scrittura del codice attraverso l'uso di un determinato linguaggio. In sostanza, questa analisi storico-critica mette in evidenza come nel nostro Paese la normativa che regola l'introduzione del digitale nella scuola insegua l'innovazione tecnologica, tentando di stare al passo con questo processo fluido, rapido e costante.
  •  
    FORM@RE - Open Journal per la formazione in Rete L'innovazione tecnologica nella scuola italiana. Per un'analisi critica e storica Technological innovation in the Italian school. A critical and historical analysis Camilla Moricca - Università degli Studi di Firenze, camilla.moricca@unifi.it Abstract L'introduzione tecnologica nella scuola è caratterizzata da ondate che si succedono conservando scarsa consapevolezza e ricordo della fase precedente. Il lavoro ripercorre in modo sintetico le principali iniziative istituzionali e le più note teorie di riferimento che le hanno accompagnate nell'ottica di favorire una consapevolezza storico-critica su ciò che l'esperienza ci può aver insegnato. Nell'ultima parte ci si sofferma su riferimenti oggi in voga, quali il coding e la robotica, chiedendoci se siano davvero nuovi e se poggino su criteri pedagogici fondati. Parole chiave: tecnologie dell'educazione; analisi storica; coding; robotica. Abstract Technological introduction into school takes place in the form of innovations that maintaining low awareness and memories of the previous phases. The work recalls briefly the main institutional initiatives and best-known theories of reference in order to foster a historical-critical awareness of what the experience may have informed us. In the last part we focus on references in vogue, such as coding and robotics, wondering if they are really innovations and if they are based on valid educational criteria. Keywords: educational technology; historical analysis; coding; robotics. 1. Introduzione L'introduzione delle tecnologie nella scuola ha rappresentato un avvenimento rilevante negli ultimi quarant'anni e il processo che l'ha accompagnata ha coinvolto direttamente molti insegnanti, influenzando i loro atteggiamenti e le loro concezioni metodologiche. Sembra quindi ragionevolmente importante soffermarsi a riflettere su questo percorso per comprenderne meglio la natura. Tuttavia sono carenti i lavori
vianimartina

La Media Literacy nella prospettiva finlandese, nordica ed europea - 5 views

  •  
    Il concetto di "media" è stato utilizzato per riferirsi alla tecnologia ( alla sua funzione e al so significato sociale); mentre con il concetto di literacy si intende, in primis, la capacità di una persona di leggere e scrivere ed è legato alla sopravvivenza di un individuo nella società. In svedese il concetto di media literacy dunque può essere tradotto con due concetti: il primo si riferisce alla capacità di comprendere i messaggi mediali, il secondo indica invece una abilità pratica. Mentre in finlandese lo possiamo interpretare come "sapere leggere i media". Ma secondo due autori, Kupiainen e Sintonen, la media litaracy è considerata come pratica focale che richiede cose fisiche o mentali attorno cui gli individui si raccolgono e creano contesti sociali. Inoltre con la media literacy facciamo riferimento anche al concetto di competenza, cioè capacità e abilità che l'individuo attua nelle prestazioni professionali. Però nei siti dell'Unione europea, non è stato utilizzato solo il concetto di media literacy, ma viene anche utilizzato il concetto di digital literacy distinguendosi con nuovi e vecchi media, ad ogni modo, i requisiti che vengono citati nei vari lavori riguardando il comprendere, il valutare e l'agire. Comunque nel marzo del 2010 la Commissione europea ha lanciato la Strategia Europea 2020 per preparare l'economia dell'unione europea a tutte le possibili sfide dei prossimi decenni, questa è stata proposta per definire il ruolo chiave che le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) svolgeranno. L'Agenda digitale dunque, mira a realizzare un'economia digitale di successo entro il 2020 e a valorizzare il potenziale delle ICT.
alelost93

Pratiche digitali e abilità di bambini al di sotto di 6 anni - 2 views

  •  
    È interessante prendere in considerazione questo articolo pubblicato nell'anno 2017 perché riporta un lavoro di ricerca fatto in una università di Lisbona che cerca di comprendere le abilità digitali dei bambini al di sotto dei 6 anni. Alcune famiglie con bambini sono state intervistate e osservate, venendo scelte in base al livello socio-economico. Ci si interroga su che tipo di capacità possano sviluppare i bambini che utilizzano i media digitali e i risultati della ricerca hanno riportato che un alto numero di bambini usa le tecnologie in modo autonomo, senza l'aiuto dei genitori, soprattutto familiarizzano facilmente con tablet e cellulari. I bambini già da piccoli sono molto abili e precoci; quando non sanno ancora leggere e scrivere sono in grado di installare applicazioni sul telefono, usano il sistema di ricerca vocale e archiviano dati. Arrivano addirittura a cambiare la configurazione utente per entrare in siti che i genitori hanno bloccato. Bambini di 2 anni tramite queste tecnologie hanno imparato a scrivere su youtube il nome di personaggi dei cartoni animati per poterne vedere i video. I benefici dello sviluppo di queste competenze digitali in tenera età favorisce la capacità di risolvere problemi e prendere decisioni. Conseguenza molto importante è che i bambini diventano più collaborativi e sviluppano le loro capacità motorie grazie alla stimolazione cognitiva che ne deriva
crileone

Zygmunt Bauman: "Il futuro non esiste, va creato" - 3 views

"Devo deludervi, non sono un guru", ha esordito Zygmunt Bauman, aprendo il suo intervento milanese a Meet The Media Guru: "non vi dirò come condurre la vostra vita". La conferenza di Bauman, uno de...

Guru Futuro Social Network Relazioni Conoscenza Media education

started by crileone on 24 Mar 15 no follow-up yet
luciaiantorno95

E' possibile restare 'umani' in un mondo tecnologico? - Il Fatto Quotidiano - 2 views

  •  
    Nella società odierna la rete e i social network sono diventati indispensabili. Ma cosa accade alla nostra capacità di elaborare le informazioni e al modo in cui ci relazioniamo? Siamo consapevoli che esiste la sindrome da dipendenza da internet che può rivelarsi molto dannoso soprattutto per gli adolescenti. In questa patologia vi è una scarsa capacità di controllo degli impulsi. E' stata inoltre scoperta un ulteriore sindrome denominata "tecnostress", un disturbo legato all'uso massivo e stratificato delle nuove tecnologie. Questo provoca secondo la Onlus netdipedenza ansia, attacchi di panico, calo della concentrazione, disturbi gastrointestinali depressione, tuttavia possono comparire alterazioni comportamentali e l'isolamento relazionale. Siamo continuamente distratti da messaggi, notifiche e vibrazioni. Quando il nostro smartphone non è a portata di mano diventiamo ansiosi. L'ansia modifica i nostri parametri biologici fondamentali: pressione sanguigna, battito cardiaco, respirazione. Quando lo stimolo si cronicizza, ci si può ammalare. Uno psicologo statunitense è stato il primo a studiare la sensazione "allucinatoria" che il telefono stia squillando nella nostra borsa.
ludovica1993

Effetti collaterali dannosi della Tecnologia - 7 views

  •  
    Fondamenti teorici massivi, vantaggi nel contesto formativo, percorsi, uso delle nuove medialità nel contesto lavorativo e sociale, progetti di apprendimento, processi di revisione, analisi e feedback, miglioramento delle proprie competenze; tutto ciò è proposto come elemento" didattico" tra le competizioni che si esprimono nel variegato mondo di internet e dei media correlati. Questi sono ritenuti indispensabili nel campo dell'economia, del lavoro e del moderno sviluppo sociale (casa, famiglia, scuola, ricreativo, pubblicistico ecc..) Nel nostro mondo dominato dall'uso di super tecnologie e "divorato" dalle conseguenze che queste determinano, si conoscono da anni i relativi sintomi del "tecnostress": variazioni neurobiologiche interferenti con le capacità di intercomunicazione dei nostri neuroni, con produzione di malesseri quali ansia, ossessioni, incidenza funzionale sui vari organi bersaglio, espressioni psicosomatiche, attacchi di panico, alterazioni del comportamento, isolamento relazionale. La necessità e l'uso spasmodico e inevitabile di questi enormi flussi di informazioni e di stimoli ora praticamente insostituibili, determinano un'ovvia, seppur NON voluta o creduta, tendenza alla dipendenza con tutte le variabili che ne conseguono. Ricerche in campo scientifico e psicologico tentano di definirne i confini etici, evidenziandone i possibili danni estesi a tutto il mondo informatico e dei nuovi media, che vanno dai comuni social network ai più sofisticati metodi che ruotano nell'infinito universo di internet, nel quale vortice veniamo travolti ed involti nonostante i dimostrati pericoli e gli effetti sulle nostre ancora fragili e vulnerabili reattività emotive e capacità relazionali e di difesa. Su questa scia hanno quindi ragione di innescarsi altre importantissime problematiche emergenti nel contesto sociale e mondiale, le quali proprio attraverso queste tracce, trovano terreno fertile per esprimersi nei loro aspetti più gravi e lesivi su org
  •  
    su organismi in fase di sviluppo. Queste problematiche riguardano il cyberbullismo, lo stalking informatico, ed altre forme di attacco alla persona, purtroppo non poche volte costellate da nefasti epiloghi. Lo studio scientifico e psicologico volto alla ricerca di una salute più dovuta, già ci indirizza verso scelte più moderate e consapevoli, che possono conferire all'umanità una giusta crescita psicologica in ogni ambito, invece di cedere alle apparenti indispensabilità delle attuali imposizioni tecnologiche.
ornelladelcore

Action Video Games Make Dyslexic Children Read Better - ScienceDirect - 2 views

  •  
    La dislessia, la discalculia, la disortografia sono disabilità dell'apprendimento che influenzano la capacità di processo scritto e talvolta anche parlato. Colpisce circa il 10% dei bambini, indipendentemente dalla loro intelligenza. Una delle principali sfide è essere in grado di identificare la dislessia nei bambini in età prescolare. È quindi cruciale ottenere presto diagnosticare e aiutare i bambini colpiti il prima possibile. In generale, la dislessia viene diagnosticata utilizzando difficoltà di lettura come primo indicatore; quindi, non prima del secondo o addirittura terzo anno della scuola primaria, a seconda della lingua. Invece, essere in grado di identificare e trattare questo problema anche negli anni prescolari garantirebbe una migliore possibilità di limitare il suo impatto e aiutare la capacità di lettura futura del bambino. Simone Gori, Sandro Franceschini, Milena Ruffino, Maria Enrica Sali,Massimo Molteni, Andrea Facoetti sono solo alcuni dei ricercatori di diverse università impegnati in questo e per questo scopo hanno sviluppato una serie di giochi seri . I giochi sono stati creati con un approccio multipiattaforma in modo da generare, in un unico sforzo, versioni di giochi per piattaforme mobili e il Web. Inoltre sono stati progettati per essere adeguatamente stimolante e divertente per i loro utenti target, oltre che efficace.I giochi sono progettati così come per allenare l'attenzione spaziale visiva, il suono vocale rapido identificazione e discriminazione, nonché visual-to-speechsound (cross-modal) mapping, mentre i bambini fanno terapia si divertono giocando. In questo contesto, i giochi hanno il vantaggio di mantenere alto motivazione e attenzione nei bambini, riducendo così il tasso di abbandono. La scuola potrebbe vedere nel futuro bimbi impegnati con videogame specifici e terapeutici.
loredanagiustino

Prof. Luciano Floridi - L'opera d'arte nell'epoca della sua manipolabilità di... - 2 views

  •  
    Questo video è tratto dall'inaugurazione dell'anno accademico 2016-2017 dell'Alma Mater Studiorum Università di Bologna, avvenuta in data 18/11/2016, in cui è intervenuta un'autorità a livello internazionale, docente di filosofia ed etica dell'informazione all'Università di Oxford, ossia il filosofo Prof. Luciano Floridi, il quale in forma molto ironica, mantenendo in tal modo attiva l'attenzione del suo pubblico compresente e non, ha parlato dell'opera d'arte e del suo significato nell'epoca digitale. Si può considerare la natura di questo intervento, interdisciplinare, in quanto il Prof. Floridi, ha integrato filosofia, scienza, antropologia, religione, arte e tecnologia. Egli sottolinea che con la "secolarizzazione" si è intrapreso un percorso nel quale l'essere umano si è considerato un essere potente, speciale, al centro del mondo, ma che in realtà studi specifici hanno "smontato" tale convinzione, portando l'individuo a comprendere di essere semplicemente in periferia, di essere "l'organizzatore di una festa piuttosto che il festeggiato". Nell'era attuale si potrebbe dire che l'essere umano sia un "open software" o più elementarmente un viaggiatore che segue un percorso al quale vuole dare un significato in tanti modi ed uno di questi è l'arte. Egli afferma che l'opera d'arte nell'era digitale sia un'informazione che ha tre visioni: Informazione "come", "su" e "per" qualcosa.
  •  
    Tra i vari esempi che cita vi è la "mesin art", ovvero un nuovo movimento artistico che consta nel ridisegnare certi contenuti in vista creativa. Concretamente ciò significa utilizzare la creatività per decidere cosa selezionare, come mettere insieme i pezzi etc. che evoca l'intelligenza ipertestuale (innata, presente anche negli animali) e quella che De Kerckhove definiva connettiva e che altri autori definivano cognizione distribuita, sviluppatasi maggiormente nell'era della digitalizzazione. Ciò è strettamente inerente alle abilità di base della media litercy, tra cui "l'appropriazione", ossia l'abilità di campionare e miscelare contenuti mediali dando loro un significato. Gli artisti infatti, soprattutto all'inizio si appropriano e trasformano le opere di altri artisti e la digitalizzazione rende il tutto più semplice. Ma anche nei classici ciò era presente, si pensi ad Omero che ha miscelato i miti greci per costruire l'Iliade e l'Odissea. Si può dire essere una base da cui parte la creatività. Al contempo però, il Prof. Floridi evidenzia che il digitale si presta abbastanza bene anche a creare la "cattiva" arte che identifichiamo nel falso, nella copia e nel cattivo gusto, sottolineando che non si può per questo pensare che il digitale distrugga l'arte, perché queste forme di "bruttezza" vi erano anche in assenza di digitale, seppur meno presenti e meno facili da attuare. Egli conclude il suo intervento ricordando al pubblico che "l'arte è parte della dignità umana" e che tra le altre capacità, l'umanità ha anche la capacità di esprimere se stesso in modo artistico e ciò continua ad essere valido anche nell'era digitale nelle modalità spiegate.
cristinafore

BAMBINI E TECNOLOGIE DIGITALI: OPPORTUNITÀ, RISCHI E PROSPETTIVE DI RICERCA - 9 views

  •  
    L'articolo mette in evidenza come i bambini di oggi, siano esposti ad un uso precoce delle tecnologie e in particolar modo dei dispositivi touchscreen. Partendo dai dati scientifici di alcune ricerche, l'articolo sottolinea gli effetti dell'uso di strumenti, come tablet e smartphone, sullo sviluppo cognitivo, emotivo, linguistico e sociale, nei primi anni del bambino. L'uso prolungato e passivo di queste tecnologie può portare a una trasformazione, in negativo, della relazione bambino- adulto, bambino con altri bambini, nella capacità e desiderio di esplorazione del mondo, ridotta capacità nel ragionamento di tipo induttivo, ecc. Ma, gestita in modo corretto e consapevole da parte del genitore, l'alfabetizzazione digitale, può essere una grande opportunità e una risorsa preziosa.
  •  
    Smartphone, tablet, notebook, sono esempi che caratterizzano la nuova epoca digitale. Ma la diffusione di tanta tecnologia in che modo influisce lo sviluppo dei bambini? Il compito dei ricercatori e degli educatori è quello di conoscere gli stili di esplorazione, di uso, di relazione che il mondo tecnologico suscita in loro e di creare contesti di apprendimento equilibrati, in cui i soggetti più piccoli possano crescere in modo armonico tra rischi e potenzialità.
  •  
    L'articolo, scritto dalla pedagogista Donata Ripamonti, compare sul portale riviste-erickson.it. l'autrice, attraverso una review della letteratura recente inerente le nuove tecnologie digitali, in particolare i media touchscreen, vuole evidenziare come queste ultime, sempre più accessibili grazie ad un sistema immediato e intuitivo ai bambini al di sotto dei tre anni, abbiano determinato una vera rivoluzione dalla quale genitori, educatori e ricercatori non possono sottrarsi. Questo porta ad interrogarsi sulle modalità degli approcci dei bambini con tablet, smartphone ecc, e su come questi strumenti digitali possono essere impiegati nell'educazione e nella formazione dei nativi digitali attraverso delle app che attivano la modalità "mind-on" e stimolano le interazioni sociali.
sabrinapedone

Piccoli cittadini crescono. Un'esperienza di media education contro la discriminazione - 5 views

  •  
    L'articolo tratta del progetto e-Engagement against violence nel 2012-2014 ed è stato promosso dal Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze. Partecipano all'iniziativa sette paesi: oltre all'Italia, la Francia, la Slovenia, l'Austria, la Bulgaria, l'Inghilterra, il Belgio. Il progetto è un esempio su come la media education può essere applicata per sensibilizzare gli studenti a tematiche attuali e molto delicate del nostro tempo e per sviluppare capacità critiche e di lettura delle informazioni che si possono trovare nel web. Il progetto ha l'obbiettivo di sviluppare capacità critiche e di lettura delle informazioni che si trovano nei social media; come discorsi, retoriche e pratiche di movimenti, che promuovono la discriminazione e il razzismo. Attraverso la media literacysi cerca di promuovere una partecipazione attiva e consapevole alla vita civica e sviluppare nei giovani le competenze necessarie per decostruire criticamente gli stereotipi e i discorsi di discriminazione.
  •  
    Interessante articolo del 2014 dove si presenta un progetto internazionale mirato a contrastare le nuove forme di razzismo e discriminazione contro l'"altro" che viaggiano nel web, accrescendo la consapevolezza delle nuove generazioni su questi temi attraverso l'educazione ai media e l'uso civico dei media digitali.
elyferro

EAS Episodi di Apprendimento Situato - 1 views

  •  
    Oggi la formazione dei ragazzi passa attraverso i media, la famiglia e la scuola. La scuola in alcuni casi integra, in molti sostituisce: non in tutti i contesti famigliari è possibile creare le condizioni per il formarsi di una cultura adatta al mondo di oggi. L'EAS in ogni sua fase può essere diversificata, obbligando a prendere atto che la classe non è mai compatta ma ricca di differenze. Il docente deve essere in grado di trovare elementi interessanti e validi per rendere possibile un uso selettivo e pensato della tecnologia, proponendo molteplici esperienze laboratoriali (learning by doing). Focalizzare l'intervento sull'apprendimento significativo e su una conoscenza situata per stimolare la capacità di recuperare informazioni, di produrre artefatti e di riflettere sui processi attivati (meta cognizione). A fronte del bombardamento di informazioni cui tutti siamo sottoposti bisogna insegnare ai ragazzi a crearsi delle mappe, delle strade e degli spazi di concentrazione. L'EAS favorisce una assimilazione profonda dei contenuti con il ripetuto tornare sulle stesse cose e, di conseguenza, promuove lo sviluppo della consapevolezza critica e della responsabilità delle persone. Oggi, l'educazione consiste nel creare le condizioni perché il soggetto possa fare empowerment, ovvero sviluppi la capacità di controllarsi da sé, di gestirsi da sé, di difendersi da sé.
Valentina Calligaris

L'uso dei videogiochi come rimedio alla dislessia - 4 views

  •  
    L'apprendimento della lettura è una funzione piuttosto complessa che diventa estremamente faticosa nel caso di bambini affetti da dislessia, un disturbo dell'apprendimento che influenza l' acquisizione dell'alfabetizzazione e si manifesta con difficoltà nella decodifica del testo, nonostante un'adeguata istruzione ed un quoziente intellettivo nella norma. Negli ultimi tempi, gli studi scientifici sui video games hanno evidenziato un miglioramento delle capacità attentive in seguito all'esposizione a videogiochi, in particolare a quelli d'azione. In questo studio, nello specifico, un gruppo di ricerca del Dipartimento di Psicologia Generale dell'Università di Padova, ha ipotizzato che l'utilizzo di video games d'azione migliori la mappatura sonora delle lettere (e conseguentemente l'abilità di lettura) e la capacità attentiva offrendo inoltre al bambino uno strumento nuovo per affrontare in modo divertente la dislessia. L'intento di questa ricerca è sensibilizzare l'opinione pubblica e scientifica su tale tema in modo da poter eventualmente applicare l'assunto che l'utilizzo di video games d'azione può ridurre i disturbi della lettura nei bambini con dislessia, aumentando l'efficienza dei sistemi di orientamento e attenzione.
ghilli70

La maturità rinnovata diventa un pungolo per la nuova didattica - Il Sole 24 ORE - 1 views

  •  
    Quest'anno l'esame di maturità ha cambiato aspetto (dall'ultima riforma del 1997) e struttura e per la prima volta viene introdotto il concetto di insegnamento/ apprendimento significativo. A differenza degli altri anni, il focus non sarà più sulla verifica della conoscenza dei contenuti, ma verranno valutate le competenze trasversali, la capacità di fare collegamenti interdisciplinari e la capacità di mettere in relazione le conoscenze. A mio parere partire dalla maturità per ripensare un approccio educativo e pedagogico può creare confusione, soprattutto se non si è mai lavorato durante gli anni precedenti in ottica di insegnamenti/apprendimento significativo. Lavorare per 5 anni con i metodi tradizionali e poi strutturare una maturità su metodi più innovativi può comportare un certo rischio, ma da qualche parte bisogna pure iniziare, ed è interessante che lo si faccia cambiando proprio il metodo di valutazione finale (come sostiene Novak, spesso è proprio il metodo di valutazione ad essere insufficiente).
ghilli70

Multitasking ma sempre più distratti, il web cambia la nostra mente e quella ... - 4 views

  •  
    L'articolo parte da alcune considerazioni tratte a seguito di uno studio sviluppato da un team internazionale formato dal Kings College e dalle Università di Harvard, Oxford, Manchester e Western Sydney, che evidenzia come l' "onda net", ovvero il continuo flusso di informazioni provenienti dalla rete, migliora la nostra attenzione divisa (capacità di relazionarci con input diversi), ma ha effetti negativi sulla nostra capacità di concentrazione, questo sia negli adulti, ma soprattutto nei bambini. In particolare l'abuso del web è connesso a uno sviluppo diminuito dell'intelligenza linguistico-verbale. Per contrastare questo effetto negativo la psicologa Barbara Volpi, citata nell'articolo per il suo libro "Genitori digitali. Crescere i propri figli nell'era di Internet", è necessaria l'acquisizione di una sana genitoralità digitale, fornendo una serie di indicazioni pratiche da seguire in famiglia per supportare lo sviluppo cognitivo del bambino nell'era digitale, integrando i nuovi media nella relazione con i figli. E' importante non lasciare da soli i bambini nella rete, ma accompagnarli ad un uso consapevole dei media, continuando a sviluppare le competenze relazionali ed affettive, attraverso l'integrazione di stimoli di natura diversa. Internet non deve diventare uno strumento di utilizzo passivo, ma è necessario stimolare l'uso attivo (soprattutto verso i 6 anni) con ricerche mirate ad uno scopo (ad esempio cercare la ricetta della torta di compleanno da cucinare insieme). Il web è ricco di potenzialità per tutti, non è solo un pericolo per lo sviluppo cognitivo del bambino, bisogna imparare ad utilizzarlo in maniera consapevole da adulti anche per far aiutare i propri figli a sviluppare la consapevolezza e la riflessività autonoma necessarie per vivere la tecnologia con tutti i vantaggi che essa offre. La presenza dei genitori è e rimane fondamentale, è necessario essere presenti con i propri figli soprattutto nella fruizione dei nuovi media.
marialauracaste

Family Engagement with Digital Math Activities Helps Children Develop Spatial Skills | ... - 2 views

  •  
    L'uso di tecnologia da parte di bambini anche molto piccoli è sicuramente in crescita. L'uso di videogiochi appositamente sviluppati può essere, in alcuni casi, uno strumento utile per sviluppare nei bambini alcuni prerequisiti utili per il loro successivo processo di apprendimento. L'articolo del Time di Heather Sherwood and Ashley Lewis Presser dell'Education Development Center illustrano una serie di applicazioni, sviluppate nel centro americano, in grado di potenziare la capacità di orientamento spaziale dei bambini, capacità fondamentale per lo sviluppo del successivo pensiero logico matematico. L'aspetto ludico, accompagnato possibilmente dal positivo coinvolgimento emotivo che si può generare giocando con i genitori, rendono i videogiochi educativi un interessante opportunità, ormai ampiamente diffusa, sia nel campo dello sviluppo tipico sia in quello della riabilitazione nei casi di disordini dello sviluppo in età infantile.
1 - 20 of 130 Next › Last »
Showing 20 items per page