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paulinelajet

Partecipazione alla vita pubblica e Nuovi Media - 1 views

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    L'articolo pubblicato nel 2016 è proposto da due docenti universitarie italiane, che tentano d'indagare in quale modo i nuovi media, in particolare Internet e i Social Network, s'introducono e influenzano la partecipazione dei cittadini rispetto alla vita civica e politica. Tramite contributi teorici ed empirici l'articolo evidenzia sia i vantaggi significativi, che le sfide, fornendo una visione sia sulle potenzialità e le limitazioni che emergono in questi contesti. Personalmente l'ho trovato interessante in quanto vengono affrontate dinamiche interne, che a mio avviso si possono ben adattare e ampliare a diversi ambiti rispetto l'utilizzo dei media, ma anche della vita quotidiana, essendoci una grande influenza sociologica e di psicologia sociale. Viene proposta un'analisi di temi importanti di cui: la partecipazione collettiva, il senso di auto-efficacia, l'accessibilità alle informazioni, la mobilitazione e attivismo, suscitando il dialogo e discussioni bidirezionali. Viceversa, la messa in guardia rispetto alla diffusione della disinformazione, la polarizzazione delle opinioni, l'anonimato, la percezione d'ingiustizia, la personalizzazione dei contenuti e la superficialità del dibattito pubblico. Viene, inoltre, ribadita l'importanza di una buona educazione civica e media literacy per salvaguardare i cittadini ad una navigazione responsabile, efficiente, efficace e sicura.
danielaplatania

Educare onlife: Ridurre le diseguaglianze digitali per prevenire i discorsi d'odio - 2 views

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    L'interessante articolo pubblicato alla fine del 2020 pone l'attenzione sul tema dei discorsi d'odio, sui diversi gradi di percezione del problema e sulle verosimili soluzioni. L'autrice dell'articolo, ricercatrice in Sociologia della Comunicazione, riportando dati relativi a studi e ricerche condotti prima e dopo il primo lockdown per Covid-19 e il conseguente periodo di didattica a distanza vissuto dagli studenti, evidenzia delle differenze di percezione rispetto alla gravità dell'hate speech da un punto di vista anagrafico e trovando un legame con il livello di istruzione degli intervistati. L'importante questione dei discorsi d'odio è inoltre letta dall'autrice dell'articolo attraverso lo sguardo di Foridi e della sua teoria della vita onlife, e di quanto questa sia legata ai concetti di digital divide e di digital inequality. L'articolo, ovviamente, non dà soluzioni al problema, ma individua come possibile tecnica per renderlo quantomeno più innocuo l'introduzione della Media Education e dell'Educazione Civica a scuola (in particolare quella parte specifica sull'educazione civica digitale). Questo aggiungerebbe alle competenze tecniche già abbondantemente acquisite dai millennials quella parte di formazione sulle competenze critiche essenziale per un approccio ai media più consapevole.
noemigitau

Can media literacy education increase digital engagement in politics? - 7 views

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    L'articolo di Joseph Kahne e Benjamin Bowyer esplora come la media literacy education possa influenzare positivamente l'engagement politico online nei giovani. Attualmente, piattaforme digitali e social media rappresentano dei centri cruciali per le attività politiche, in modo particolare per i giovani. Queste attività includono la raccolta fondi, i dibattiti politici, la mobilitazione di individui e gruppi e la pressione su governi, aziende e organizzazioni non profit. Tale partecipazione si svolge all'interno di un'ecologia mediale caratterizzata da una cultura partecipativa, dove i giovani sono spesso innovatori e protagonisti principali. Nel testo si evidenzia come molti giovani siano coinvolti nelle attività politiche online, ma come al contempo emerga una significativa disconnessione dalla vita civica e politica per la maggior parte di essi, non risultando infatti partecipanti attivi. Gli autori utilizzano un sondaggio per valutare se gli sforzi educativi volti a promuovere tali competenze possano aumentare l'impegno politico online dei giovani. I risultati analizzati indicano che gli sforzi educativi in questo senso sono da considerare efficaci. Gli educatori che promuovono la media literacy riescono ad aumentare l'engagement politico dei giovani, migliorando la loro partecipazione alle politiche partecipative e la loro capacità di esercitare pressioni mirate su governi, aziende e organizzazioni non profit. L'articolo, in sintesi, sottolinea l'importanza di integrare la media literacy education nei programmi scolastici al fine di preparare i giovani ad una cittadinanza attiva e ad una partecipazione efficace alla vita politica digitale.
sabrinapedone

Piccoli cittadini crescono. Un'esperienza di media education contro la discriminazione - 5 views

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    L'articolo tratta del progetto e-Engagement against violence nel 2012-2014 ed è stato promosso dal Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze. Partecipano all'iniziativa sette paesi: oltre all'Italia, la Francia, la Slovenia, l'Austria, la Bulgaria, l'Inghilterra, il Belgio. Il progetto è un esempio su come la media education può essere applicata per sensibilizzare gli studenti a tematiche attuali e molto delicate del nostro tempo e per sviluppare capacità critiche e di lettura delle informazioni che si possono trovare nel web. Il progetto ha l'obbiettivo di sviluppare capacità critiche e di lettura delle informazioni che si trovano nei social media; come discorsi, retoriche e pratiche di movimenti, che promuovono la discriminazione e il razzismo. Attraverso la media literacysi cerca di promuovere una partecipazione attiva e consapevole alla vita civica e sviluppare nei giovani le competenze necessarie per decostruire criticamente gli stereotipi e i discorsi di discriminazione.
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    Interessante articolo del 2014 dove si presenta un progetto internazionale mirato a contrastare le nuove forme di razzismo e discriminazione contro l'"altro" che viaggiano nel web, accrescendo la consapevolezza delle nuove generazioni su questi temi attraverso l'educazione ai media e l'uso civico dei media digitali.
sabrinaf-

Cittadinanza digitale | Educazione civica | Rai Scuola - 1 views

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    Quando si parla di cittadinanza digitale ci si riferisce alla capacità - e alla possibilità - per i cittadini di partecipare alla società attraverso mezzi e strumenti digitali. Il focus si centra sulla creazione di nuove modalità d'accesso a servizi già esistenti e la creazione di nuovi servizi. In una realtà sempre più informatizzata, oggi essere cittadini digitali significa partecipare alla vita pubblica usando in modo consapevole gli strumenti tecnologici, in un'ottica di sviluppo del pensiero critico. Significa saper effettuare pagamenti elettronici e poter dialogare con i servizi online della Pubblica Amministrazione. Significa rispettare un galateo digitale nei social network, essere in grado di proteggersi dalle truffe in rete e osservare norme come il rispetto della privacy e del diritto d'autore. Ma non è un percorso senza ostacoli, primo fra tutti il "digital divide" ovvero il divario fra chi ha accesso a Internet e chi invece, per scelta o meno, non ce l'ha. Questo video, rivolto principalmente agli studenti della scuola secondaria di secondo grado, spiega, secondo me, in maniera chiara e comprensibile i concetti che sono alla base della cittadinanza digitale. Trovo che la scelta di usare un video per spiegare il significato di cittadinanza digitale piuttosto che un altro mezzo di comunicazione sia strategica in quanto ci si rivolge soprattutto a fruitori di giovane età abituati ad acquisire informazioni attraverso canali digitali piuttosto che attraverso altri canali ormai obsoleti.
rmaracchioni

Digital media consumption and fake news as a challenge to lifelong learning - 3 views

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    Nell'articolo di Susanne Shumacher e Barbara Gross si evidenzia come il pensiero critico e l'alfabetizzazione digitale siano competenze chiave nell'era dell'informazione, cruciali per combattere la disinformazione e promuovere un'educazione efficace e duratura. Nello specifico la ricerca pone un forte accento sull'importanza dell'alfabetizzazione digitale come parte integrante dell'apprendimento permanente (lifelong learning): è fondamentale ricordare che l'alfabetizzazione digitale dura per tutta la vita e non si esaurisce in un singolo periodo di formazione. Si parla infatti di un percorso di sviluppo continuo, necessario per affrontare le sfide poste dai cambiamenti rapidi della società e della cultura digitale, che coinvolge gli studenti ma anche e soprattutto gli insegnanti. Le autrici, Susanne Schumacher e Barbara Gross, sono ricercatrici attive nel campo dell'educazione mediale e dell'alfabetizzazione digitale presso l'università di Bolzano. Hanno collaborato in studi e pubblicazioni sul tema dell'educazione civica digitale, in particolare focalizzandosi su come affrontare la disinformazione e le fake news nel contesto educativo. Il loro lavoro si concentra sulla necessità di promuovere l'alfabetizzazione mediale e lo sviluppo di competenze critiche nei giovani, per prepararli a navigare in un ambiente digitale complesso e in continua evoluzione. Barbara Gross è nota per diversi studi sull'educazione multiculturale e il multilinguismo (https://www.tu-chemnitz.de/phil/ipp/jun_prof/professur/inhaber.html.en) e Susanne Shumacher per approfondimenti di natura pedagogica anche sulla formazione degli insegnanti (testo in tedesco ma facilmente traducibile con facili strumenti on line https://mediarep.org/server/api/core/bitstreams/da639d6f-f72f-455e-bf50-f0a536ec8ed8/content).
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