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agaveda

Utilizzo problematico dei social network: una panoramica della relazione con la psicopa... - 2 views

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    In questo studio, condotto da uno studente della facoltà di psicologia dello sviluppo e della socializzazione di Padova, viene trattato l'utilizzo dei social media. L'articolo ci parla di come quest'ultimo, negli ultimi anni, è diventato parte integrante della vita quotidiana della maggior parte degli individui, e di come, tuttavia, l'uso eccessivo può trasformarsi in una vera e propria dipendenza, sfociando nei casi più gravi in psicopatologie, tra cui il narcisismo. Illustrerà, inoltre, anche dei possibili risvolti positivi del fenomeno, soprattutto adottando un uso consapevole e istruito delle piattaforme e di tutto il mondo dei social media.
isabellavano

CREATIVITA' IN EVOLUZIONE: Uno studio sul ruolo del contesto educativo scolastico e fam... - 1 views

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    Articolo pubblicato da Donega Ambra su "Padua Thesis and Dissertation Archive Tesi Lauree Magistrali". Si tratta di una tesi di laurea magistrale del 2021 che affronta il tema della creatività in ampie sfacettature, esplorando il valore che la creatività riveste per lo sviluppo personale, sociale ed economico. Viene proposto un approccio evolutivo e sistemico alla studio della creatività e presentato uno studio esplorativo su 25 bambini e bambine con l'obiettivo di indagare lo sviluppo della creatività in relazione alle caratteristiche del contesto educativo, scolastico e del contesto familiare.
beatrice9

Le ricadute della Didattica a Distanza sulle relazioni e sul benessere emotivo degli ad... - 3 views

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    In questo studio, condotto su oltre 1300 studenti/esse delle scuole secondarie di secondo grado della provincia di Udine, è stato indagato l'impatto della didattica a distanza (DAD) sulle relazioni e sul benessere emotivo. Gli autori di questo studio pubblicato nel 2022 sono: Marco D'Agostini, Damiano Cantone, Stefania Pascut, Andrea Paschetto e Susanna Feruglio. L'analisi di due questionari compilati anonimamente da studentesse e studenti ha messo in luce un rilevante vissuto di sofferenza. In particolare, dallo studio è emerso che un numero cospicuo di studenti e studentesse ha sentito la mancanza della dimensione sociale della vita scolastica, si distraeva regolarmente durante le lezioni e ha subito un calo della motivazione allo studio. Inoltre, in generale, gli studenti e le studentesse hanno riportato una riduzione delle emozioni positive come concentrazione, attenzione e interesse e hanno dichiarato di aver provato spesso emozioni negative: erano nervosi, agitati, turbati e angosciati. Questo studio apre una riflessione critica sulle sfide che il sistema scolastico è chiamato ad affrontare dalla fine della pandemia.
melaniericcardi

Culture partecipative e scenari generativi della conoscenza: una rilettura degli ambie... - 3 views

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    In questo articolo scritto da Daniela Cuccurullo, pubblicato su "Formare, open journal per la formazione in rete" si fa il punto rispetto alla possibilità offerta del web 3.0 di riscrivere il concetto di apprendimento, dove l'individuo non è punto di arrivo di un processo educativo, ma anche punto di partenza in un processo circolare di integrazione di esperienze formative incentrate su uno sviluppo globale "life long". Apprendere quindi, in un ambiente di apprendimento, è apprendere a stare nella complessità del cambiamento perpetuo, adeguandone i codici comunicativi, sviluppando un clima cognitivo ed affettivo capace di valorizzare i nativi delle comunità di pratica.
beatricefocardi

Smartphone and social media use contributed to individual tendencies towards social med... - 2 views

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    Questo articolo riprende un'estratto dal manuale " Addictive Behaviors" a cura di Davide Marengo ,Matteo Angelo Fabris, Claudio Longobardi e Michele Settanni. Che hanno voluto evidenziare come l'uso degli smartphone e dei social media negli adolescenti italiani, sia peggiorato durante la pandemia di Covid-19 e su come l'istruzione a distanza abbia incrementato ancora di più a una dipendenza dai social media e quali in particolare. Secondo la teoria della compensazione sociale (Valkenburg, Schouten, & Peter, 2005), quando gli adolescenti percepiscono la loro realtà come socialmente deludente , possono ripararsi dietro ai social media come alternativa per mantenere e formare nuovi legami sociali (Badenes-Ribera et al. , 2019, O'Day e Heimberg, 2021). Quindi se da una parte internet accorcia le distanze e riduce la solitudine dall'altra il rischio di dipendenza dai social media si trova dietro l'angolo. Uno studio ha condotto un'esperimento su un campione da 765 adolescenti italiani tra maschi e femmine , che hanno riferito di utilizzare lo smartphone in particolare le piattaforme : Instagram , Snapchat , Telegram , Youtube ,WhatsApp, Tik Tok , Twitter. I risultati hanno riportato che tutti i soggetti che usufruiscono solamente delle piattaforme : WhatsApp, Youtube hanno una minore dipendenza dai social , rispetto ai coetanei che utilizzano piattaforme come : Instagram, Twitter, rivelandosi i più forti predittori della dipendenza dai social media seguiti poi da Facebook e Tik Tok. Concludendo che però l'applicazione più avvincente di tutte durante la pandemia è stata Tik Tok ,mettendo senza dubbio in ombra altre app popolari con offerte visive simili.
maddalenatur

L'educazione ai media come mezzo di prevenzione del sexting - 1 views

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    L'articolo, pubblicato su "Journal of Education Culture and Society" Giugno 2022, a cura di Kristína Bielčiková e Katarína Hollá - Univerzita Konstant'na Filozofa, descrive uno studio condotto dalle due ricercatrici su un campione di oltre 200 soggetti (ragazzi e ragazze) di età compresa fra i 15 e i 19 anni, teso a confrontare l'invio di proprie foto e video intimi (definito dalle ricercatrici sexting primario) e l'invio di foto di qualcun altro (definito sexting secondario)e a sottolineare l'importanza di includere l'educazione ai media come metodo significativo per prevenire il sexting. Il sexting è apparso nei media alla fine del 2005 ed è stato affrontato come minaccia online da un numero cospicuo di ricercatori.Il sexting fra gli adolescenti può rappresentare un mezzo capace di offrire una convalida esterna a sentimenti desiderabili e indesiderabili. Può portare sentimenti desiderabili e soddisfacenti se la loro foto o video è apprezzato, o sentimenti indesiderati legati alla vergogna se una foto o un video raggiunge le persone sbagliate. La ricerca evidenzia la necessità di provvedere, sia a casa che a scuola, ad un'educazione ai media, intesa come "alfabetizzazione mediatica" che abbia l'obiettivo di aiutare i ragazzi a comprendere i contenuti multimediali, ad accedervi in modo responsabile e a valutarli con spirito critico operando quindi in ottica di prevenzione verso potenziali minacce online. I risultati non mostrano sostanziali differenze fra sexting primario e sexting secondario, ma lo studio suggerisce che gli adolescenti sono attivi nel sexting, pertanto è importante affrontare la questione del sexting negli ambienti educativi e sviluppare la conoscenza dei ragazzi attraverso l'educazione ai media.
vitaclelia

I servizi socio-educafivi nell'era del digitale. Sfide e opportunità - 3 views

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    L'articolo e' di Roberta T. Di Rosa e Antonio Lopez Pelaez dell'Università di Palermo. I media digitali e la rete, pur generando resistenze, risvegliano entusiasmo e investimento scientifico. Anche il lavoro sociale, basato sulla relazione faccia a faccia, è spinto a integrare .e tecnologie della comunicazione. D'altro canto la digitalizzazione ha rilevato le preesistenti disuguaglianze con maggiore criticità vissuta da chi non disponeva di risorse tecniche e cognitive. Le misure introdotte per affrontare la recente Pandemia hanno imposto rapide trasformazioni e le numerose piattaforme esplose hanno fornito l'opportunità di interagire in diverse cornici, ma nello stesso tempo hanno reso maggiore la rilevanza dell'accesso ai servizi e la sua connessione con il successo dei percorsi di inclusione. Nell'esperienza della pandemia tutti i mondi che gravitano intorno ai processi di aiuto ed educativi si sono confrontati con rischi e opportunità. Alcuni gruppi come anziani, persone a basso reddito e disabili hanno sofferto limitazioni di accesso ai processi diinclusione sociale mediati da ambienti digitali. Varie le ricerche effettuate da cui si rileva per esempio che l'apprendimento transmediale offre opportunità di sapere mai sperimentate prima nonostante le resistenze delle scuole. In particolare si evidenzia la necessità di aggiornamento e sviluppo professionale. Si riflette su bisogno di nuovi percorsi di miglioramento dei servizi pubblici e sociali e nello stesso tempo dare voce ai destinatari.
cioli64

Gemello digitale: quali utilizzi attuali e prospettive future - 4 views

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    Questo articolo riprende il concetto di DIGITAL TWIN introdotto nel 2002 da Michael Grieves del Florida Institute of Technology. Il concetto di Gemello Digitale è basato sull'idea che un set di informazioni digitali relative ad un sistema fisico di riferimento diventerebbe (il set informazionale) una entità a sé stante. Nella sostanza esso vivrebbe quasi di vita propria in quanto l'intelligenza artificiale utilizzata clonerebbe il sistema reale originario preso a riferimento. Il Gemello Digitale può essere utilizzato in diversi campi, tra cui la Sanità apportando un duplice vantaggio: una maggiore gestione della prevenzione ed un efficientamento dei costi del sistema. Se riflettiamo sulla portata in campo medico i margini di progresso sono impressionanti: i modelli predittivi di intelligenza artificiale che replicano virtualmente il funzionamento di un oggetto fisico permetterebbe di gestire le prestazioni future senza intervenire sul "pezzo" di riferimento. Per renderci conto proviamo a sostituire il "pezzo" di riferimento con il nostro cuore. Potremmo monitorare costantemente sulla base dell'informazione reale del nostro cuore, come virtualmente il esso si modificherebbe, soffrirebbe o si arresterebbe in differenti scenari. Si instaurerebbe un circolo virtuale tra input (reali) ed output virtuali. Molte aziende stanno sviluppando modelli digitali gemelli di organi umani che tramite sensori potranno dialogare in tempo reale con l'organo di riferimento con un monitoraggio continuo Questo concetto del Digital Twin si incastra molto bene nella interessante dissertazione riportata da Floridi nella "Quarta Rivoluzione" sulla Salute Elettronica. Il nostro corpo diventa un corpo trasparente a tutti i dispositivi digitali e un corpo condiviso aumentando quella che Floridi definisce la nostra Ipercoscienza attraverso un processo di Democratizzazione, di Socializzazione e Disponibilità dell'informazione digitale. Come si concilia questo costr
martaf93

La proposta della Media Education per la nuova scuola in Italia - 4 views

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    Questo articolo è stato scritto da Roberto Giannatelli, Professore di Media Education presso l'Università Pontificia Salesiana ed ex Presidente del Med, Associazione Italiana per l'educazione ai media e alla comunicazione. L'autore descrive le tappe fondamentali per lo sviluppo della ME in Italia: i rapporti tra cinema ed educazione audiovisiva dei primi del '900 e i rapporti tra scuola italiana ed educazione ai media negli anni '70. Inoltre si può leggere dei primi approcci con la terminologia tecnica legata alla ME e le considerazione di Gianna Cappello sulle limitazioni dello sviluppo della ME nel panorama della scuola italiana. Vengono descritti i paradigmi fondamentali della ME, in particolare la struttura didattica della Media Education; paradigmi influenzati direttamente dalla scuola anglofona e dai lavori di Len Masterman. Infine viene presentata una ricerca tutta italiana condotta dal professore Giannatelli, in un contesto scolastico romano, in merito all'esperienza degli studenti rispetto alla ME. L'articolo può essere scaricato direttamente dalla pagina ufficiale dell'associazione italiana MED linkata, cliccando sul pulsante "scarica".
bignamib

Un'indagine nazionale sulla consapevolezza digitale degli adolescenti | Media Edu... - 5 views

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    L'articolo presenta alcuni risultati di una ricerca esplorativa condotta tra un campione di 2807 studenti fra i 14 e i 19 anni, ispirata dalla recente legiferazione europea in materia di tutela della privacy e protezione dei dati con particolare riferimento al contesto dei media. La nuova regolamentazione, che abbassa la soglia di età per esprimere il consenso al trattamento dei dati personali e attribuisce particolare centralità all'accountabilty del cittadino, impone una riflessione sulla consapevolezza fruitiva, sulle competenze digitali e sulla responsabilità etica ed estetica degli adolescenti nei confronti dei sistemi comunicativi virtuali. Viene accennato l'impianto metodologico generale della ricerca nel quale vengono indagati tre ambiti strettamente correlati tra loro: il livello di consapevolezza digitale del campione, l'indagine sulla competenza digitale e socioculturale dei loro genitori e la dotazione infrastrutturale e formativa delle scuole coinvolte. Il capitale sociale dei giovani, frutto dei processi di socializzazione in famiglia e in altri contesti significativi, ma anche l'implementazione della Digital Literacy introdotta dai nuovi programmi ministeriali scolastici in linea con le recenti disposizioni europee, condizionano l'esperienza mediale in termini di frequenza di utilizzo e di interazione attiva nonchè l'atteggiamento di responsabilità nei confronti della protezione dei device (pin, password, codice di accesso biometrico), dei dati (consenso al trattamento, back up dei dati, ecc..), della salute (esposizione psicofisica) e dell'ambiente. La riflessione finale riconosce i primi esiti dell'avvio di un processo di educazione e sensibilizzazione ad un uso consapevole dei media che non può prescindere da un investimento sistematico sulla digital literacy i cui effetti, però, saranno valutabili solo nei prossimi anni.
miriam24

Fake news durante la Pandemia da COVID 19 - 8 views

Questo articolo mette in evidenza come durante la Pandemia da Covid 19 siano state diffuse molte informazioni dannose per sconfiggere il virus: Per evitare errori non irrilevanti è necessario esser...

"Fake news" Social Network new media media education nuovi media

serenamarega

Il metaverso nell'istruzione: definizione, struttura, caratteristiche, potenziali appli... - 1 views

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    L'articolo di Zhang, Chen, Hu e Wang, mette in luce l'importanza del Metaverso, uno spazio digitale 3D mescolato con il mondo reale e il mondo virtuale: questa nuova realtà prende piede durante la pandemia COVID-19 che ha costretto a rivedere il modo di lavorare, insegnare, apprendere, interagire a livello sociale. Il Metaverso, in campo educativo-didattico è stato annunciato come una tendenza dell'educazione futura che mira a sviluppare e ampliare l'apprendimento misto, l'apprendimento delle lingue, l'educazione basata sulle competenze, e l'educazione inclusiva. L'articolo viene suddiviso in sezioni, ordinate secondo tematiche dettagliate quali: le origini del Metaverso, le caratteristiche, i differenti utilizzi nell'istruzione e la stessa struttura, le tipologie di apprendimento che sviluppa, il confronto tra la didattica in aula e virtuale, potenziali applicazioni e sbocchi futuri. Un "Internet Incarnato" (cit. M. Zuckemberg) dove immergersi nella realtà virtuale fino a provare un'esperienza immersiva e multisensoriale grazie a dispositivi indossabili, vivendo l'esperienza in modo attivo e denso, in questo caso educativa. Va comunque considerato che l'esperienza nel Metaverso potrà portare a questioni controverse, quali dipendenza, etica, sicurezza che meritano ulteriori approfondimenti.
dalilapaneroni

Ambienti di apprendimento prescolari: il sostegno delle tecnologie digitali - 5 views

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    Questa tesi di laurea magistrale redatta da una studentessa dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, trae spunto da diversi autori (tra cui di spicco G. Riva, Jenkins, Rivoltella) per affrontare una tematica di grande attualità. L'obiettivo che si prefigge è quello di proporre un'analisi degli aspetti positivi e delle potenzialità che le tecnologie digitali possono fornire all'interno degli ambienti di apprendimento prescolari, con particolare attenzione ai progetti proposti all'interno dell'asilo nido "Faber" di Reggio Emilia. Una diffusione della Media Education, in tal senso, è ritenuta essenziale per far sì che la fruizione quotidiana delle tecnologie si caratterizzi come un'esperienza costruttiva e positiva, che consenta di perseguire la creatività e l'apprendimento di conoscenze e competenze da parte non solo degli infanti, bensì anche degli adulti: il rischio che si configura per i nativi digitali, è rappresentato dal fatto che questi possano cadere in un vortice di dipendenza da queste tecnologie, senza però trarne un vantaggio per la crescita e lo sviluppo cognitivo e affettivo.
gsessarego

Giuseppe Riva: Tecnologie trasformative per il benessere | Giuseppe Riva | TEDxMestre |... - 6 views

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    Il Prof. G. Riva in questo intervento ci dimostra come possiamo trarre grandi vantaggi dall'uso dei media digitali, nello specifico la realtà virtuale. Nonostante uno studio americano abbia dichiarato che tutte le fasce d'età guardano il cellulare entro i primi cinque minuti dal risveglio e che lo controllano circa 150 volte al giorno, citando il polo negativo della dicotomia rischi-benefici che comunque D.D.Buckingham ci suggerisce di evitare, possiamo affermare che quel bicchiere mezzo vuoto lo possiamo riempire, e il Prof. Riva lo rabbocca a dovere! È entusiasmante scoprire che la tecnologia virtuale, essendo simulativa, può essere utilizzata per correggere le simulazioni del nostro cervello e quindi che può essere impiegata per trattare anoressia e altri disturbi alimentari, fobie, convinzioni autolimitanti, dolori acuti e cronici. Il presupposto di base è che qualsiasi cambiamento è efficace quando riesce a toccare la dimensione intuitiva e razionale contemporaneamente. La forma più efficace di cambiamento quindi è quella esperienziale. Infatti, grazie a Steve Jobs, sappiamo che la tecnologia ha successo quando è esperienziale, ovviando alle criticità di quell'esperienza basata invece sul meccanismo basico di prova ed errore. All'interno della realtà virtuale ci si sente in un mondo diverso, i sensori dei dispositivi rilevano i movimenti del soggetto e il computer ricalcola il proprio punto di vista, dando l'impressione che il mondo intorno al soggetto sia cambiato. Il Prof. Riva riporta l'esempio di un caso di anoressia e di un caso convinto di non essere abile nei compiti matematici (citato anche sulla seguente fonte: PubMed.gov "Virtually Being Einstein Results in an Improvement in Cognitive Task performance and a Decrease in Age Bias"). Personalmente ho rivalutato l'importanza di questa dimensione che erroneamente avevo giudicato distorcente e alienante, frutto di una profonda ignoranza della materia. La sfida, a parer mio, è
flaminia71

Hikikomori: la sofferenza silenziosa dei giovani | Rivista di Psichiatria - 3 views

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    Articolo che approfondisce il costrutto ikikomori inquadrandolo in un contesto socioculturale ma anche analizzandone i fattori di rischio e le caratteristiche cliniche. Ne emerge uno studio approfondito che ancora non riesce a definire il costrutto e ad inquadrare un piano di prevenzione per il fenomeno
mbattistello

View of DGPR e digital safety. Un'indagine nazionale sulla consapevolezza digitale degl... - 3 views

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    Questo articolo di Ida Cortoni, pubblicato a giugno 2022 nella rivista "MEDIA EDUCATION - Studi, ricerche e buone pratiche", pag. 121 - 128, vuole illustrare i risultati di un'indagine nazionale sulla sicurezza digitale condotta dall'Università Sapienza di Roma su un campione di 2807 studenti di 37 scuole italiane secondarie di secondo grado in 16 regioni italiane. La ricerca è rivolta allo studio del grado di consapevolezza mediatica degli adolescenti, tenendo conto dei condizionamenti del capitale digitale e sociale, scolastico e famigliare. L'introduzione evidenzia come il tema della sicurezza digitale è diventato oggetto di dibattito negli ultimi anni in due momenti: nel 2018 in occasione dell'entrata in vigore del G.D.R. 2016/679 e nel marzo del 2020 in occasione del lockdown generato dal Covid -19. L'art. 8 del G.D.R. 2016/679 ha abbassato la soglia di età a tredici anni per autorizzare il trattamento dei dati personali on line, portando l'attenzione sulla "consapevolezza digitale dei minori". Lo studio è condotto secondo il modello di analisi DIGCOMP 2.0. Le riflessioni conclusive offrono interessanti spunti in tema di Digital Literacy e critical thinking e di come implementare la media literacy scolastica all'interno dell'educazione civica.
ccerato

L'importanza dell'educazione digitale nella fascia 0-6 - 6 views

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    Questo articolo di Alberto Parola e Elena Corelli propone una formazione alla digital education sin dai primi anni di vita. Invita i lettori ad essere consapevoli di come le tecnologie possano rappresentare un'opportunità di sviluppo dell'apprendimento nella fascia 0-6, se supportate e indirizzate verso utilizzi didatticamente efficaci. I bambini, grazie all'intervento delle famiglie e delle educatrici, dal nido alla scuola dell'infanzia, sviluppano delle competenze mediali, strumenti e autonomia critica. Attraverso il racconto di situazioni reali che si possono realizzare nel contesto scolastico, gli autori analizzano le basi per una cultura della digital education nella fascia da 0 a 6 anni. In Italia esistono alcuni aspetti critici radicati nella cultura scolastica e familiare come il senso di inadeguatezza dei genitori in riferimento ai nuovi media, l'urgenza di potenziare un approccio ai media con il focus sulla costruzione di modelli mentali del mondo del bambino basati sulla comprensione e sulla partecipazione e, infine, le dinamiche interne della scuola che impediscono il percorso di avvicinamento tra le competenze mediali/digitali con quelle disciplinari.
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Frontiers | Social Media and Attitude Change: Information Booming Promote or Resist Per... - 6 views

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    Questa ricerca svolta in Cina a cura di Yizhi Wang, Yuwan Dai, Hao Li e Lili Song, va ad analizzare in modo particolare quali sono gli effetti dei Social Media sui nostri atteggiamenti e di conseguenza sui nostri comportamenti. Il cambiamento di atteggiamento la persuasione risultano essere temi di grande interesse per la nostra società, infatti le grandi aziende investono molto su questo al fine di sfruttare a pieno il potere persuasivo dei Social Media e guidare l'opinione pubblica. Oggi tutti noi siamo costantemente esposti, grazie all'uso di Internet e dei vari Social Network, ad un flusso sempre più elevato di messaggi, interazione e informazioni. Nonostante varie evidenze scientifiche in campo psicologico hanno dimostrato che ci sono diversi meccanismi cognitivi che intervengo a dare stabilità ai nostri atteggiamenti è sempre più facile, essere influenzati, persuasi dai nuovi Media. La chiave di volta risulta essere l'elevata capacità di interazione e diffusione delle informazioni da parte dei Social Network a differenza dei Media tradizionali, inducendoci costantemente in situazioni di sovraccarico cognitivo. In questo esperimento i ricercatori hanno misurato il cambiamento di atteggiamento dei partecipanti, nei confronti di venditori ambulanti dopo aver letto alcuni post (sia negativi che positivi) su Weibo (Twitter in Cina). La situazione maggiormente persuasiva, dove sono stati registrati (con l' SC-IAT ) maggiori cambiamenti di atteggiamento, è risultata quella in cui i soggetti avevano minor tempo per leggere e valutare i post (situazione di sovraccarico cognitivo). Ad ogni modo, nonostante l'evidenza empirica i ricercatori ci tengono a precisare che c'è ancora molto da fare e che non è possibile spiegare temi così vasti e complessi con una semplice ricerca o esperimento infatti ci sono molte altre variabili da tenere in considerazione.
mariannasulpry

Sexting e adolescenza: processo di maturazione sessuale o cattivo utilizzo dei media di... - 4 views

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    Nell'epoca della digitalizzazione sta diventando sempre più frequente il tema dei rischi e dei benefici dei media digitali. Nell'articolo le autrici Katalin Parti, Cheryl E Sanders e Elizabeth Kandel Englander affrontano il tema del sexting durante la preadolescenza e l'adolescenza, evidenziando come tale fenomeno possa condurre a cattive conseguenze sulla salute mentale dei giovani adulti. La condivisione di contenuti sessuali attraverso l'uso dei media sta diventando una pratica sempre più frequente negli ultimi anni, diverse ricerche hanno infatti dimostrato che si sta incrementando tra gli adolescenti l'invio e la ricezione di materiali sessuali, soprattutto tra gli adolescenti delle scuole superiori rispetto ai preadolescenti delle scuole medie. Il sexting è stato descritto come una naturale conseguenza e parte del processo di maturazione sessuale, allora perché è importante ridurlo? L'utilizzo di questa sessualità digitalizzata potrebbe sfociare in abusi quali ricatti, vendetta ad una conseguente rottura di una relazione oppure inoltro delle immagini per vantarsi con i coetanei. A ricevere materiali sessuali sembrano essere più i ragazzi rispetto alle ragazze, le quali si sentono pressate nel dover inviare immagini sessuali ai propri ragazzi per paura di essere lasciate. Le conseguenze sono reazioni emotive negative quali imbarazzo e paura, gli studi hanno infatti dimostrato che la messa in atto di tale comportamento può portare ad ansia, depressione e pensieri di suicidio. Il fatto che il fenomeno del sexting possa iniziare in una fase della vita molto giovane, già dal periodo delle scuole medie, evidenzia quanto sia importante la prevenzione attraverso la media education associata ad una buona educazione sessuale.
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Eager to belong: Social cyberloafing as a coping response to workplace ostracism - 4 views

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    In una ricerca condotta nel 2021, in Cina, gli studiosi Hu,Chene e Ye, nel contesto delle organizzazioni sostengono il cyberloafing sociale, l'uso di internet per interagire sui social network durante il lavoro, che si differenzia dal cyberloafing riferito all'utilizzo della rete ,dai lavoratori, per cercare informazioni personali. Mentre altri ricercatori ritengono che il cyberloafing diminuisca la produttività, quindi va scoraggiato o eliminato. Secondo Hu e colleghi, invece, il cyberloafing sociale,aumenta la produttività, in quanto contrasta l'ostracismo, inteso come esclusione o isolamento percepito, e la solitudine sul posto di lavoro, misurata da scala di solitudine standard. Le organizzazioni dovrebbero capire il motivo di questo comportamento e affrontare le cause. Con il crescere del lavoro da remoto, durante la pandemia di covid-19 e succesivamente, sono diminuite le interazioni per i dipendenti, questo potrebbe produrre solitudine, incidendo sulla salute mentale. Anche se il cyberloafing sociale , può portare a tempi di improduttività, i benefici a lungo termine superano i costi. Questo studio apre le porte per la ricerca, dopo la pandemia, sulla percezione di comportamenti accettabili sul posto di lavoro e l'uso dei social media.
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