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Massimo Apicella

Social Media Video 2013 - 5 views

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    Social Media Video 2013: Social Media Revolution 4 was written by international best selling author and keynote speaker Erik Qualman. It's part of a series of social media videos that are the most watched in the world. Erik thanks everyone for their ideas and support! Video produced by equalman productions
Ivan Romano

I "nativi digitali" figli di una nuova intelligenza, quella digitale. - 11 views

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    C'è chi come Carr ritiene che l'eccessivo multitasking dell'era digitale ci stia rendendo stupidi, c'è poi chi come il prof. De Kerckhove o il prof. Paolo Ferri (univ. Milano-Bicocca) ritiene invece che si possa parlare di una nuova forma di intelligenza. Nell'articolo che posto tratto dal Corriere viene presentato il libro del prof. Ferri "Nativi digitali". Questa definizione, coniata nel 2001 dallo studioso Marc Prensky, sottolinea la peculiarità di chi oggi ha meno di 15-16 anni ed è nato e cresciuto tra le tecnologie elettroniche; in contrapposizione all'"immigrante digitale", che invece ha incontrato tali tecnologie in una fase successiva della sua vita. Secondo il prof. Ferri, non è vero, che il digitale rende stupidi e favorisce la solitudine; ma può accadere che la modalità di conoscenza veloce e condivisa dei più giovani li esponga a rischi nuovi, come la superficialità, l'incapacità di tollerare le attese o di gestire la privacy. Limiti di fronte a cui il ruolo educativo degli adulti (genitori, insegnanti, istituzioni) diventa fondamentale. C'è quindi la necessità che gli "immigranti digitali" dialoghino dall'alto della loro esperienza con i "nativi digitali"; azzerando i pregiudizi e instaurando un rapporto costruttivo per entrambi.
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    Molto interessante. Per approfondire la cosa si vedano anche i seguenti video su youtube dove l'autore parla dettagliatamente dell'argomento. Video 1 Introduzione http://www.youtube.com/watch?v=8mwFtYfWXQo&feature=relmfu Video 2 Chi sono i Nativi digitali? http://www.youtube.com/watch?v=hYSxvwtdKso Video 3 Intelligenza digitale: http://www.youtube.com/watch?v=EacYvdoeCLg&feature=relmfu Video 4 Immigranti digitali: http://www.youtube.com/watch?v=u7c7Ubk-2S4&feature=relmfu Video 5 Nativi Digitali crescono: http://www.youtube.com/watch?v=5jUJD-WWAIw&feature=relmfu
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    #Intelligence #Multitasking http://www.tecalibri.info/F/FERRI-P_nativi.htm Autore: Paolo Ferri - Titolo: Nativi digitali - Edizioni: Bruno Mondadori "Secondo un fortunato apologo attribuito a Seymour Papert (1996), se un alieno dalla vita millenaria fosse ritornato sulla Terra nel 2000 dopo cinquecento anni di assenza, avrebbe trovato irriconoscibili i laboratori scientifici - per esempio quelli di fisica, non potendo mettere a confronto gli studi di Newton e Galileo con i Bell Labs o il CERN -, ma avrebbe riconosciuto facilmente un luogo deputato alle assemblee politiche, una chiesa o un'aula scolastica: non molto è cambiato da allora." Trovo interessante il titolo ed il contenuto del primo capitolo: "1 - Una razza in via di apparizione" Un ulteriore contributo può esser chiarificatore: Da 0 a 12 anni, l'identikit dei veri nativi digitali http://daily.wired.it/news/internet/ecco-chi-sono-i-nativi-digitali.html Chi sono i nativi digitali? Il loro modo di usare le tecnologie è legato alla loro età età? Una ricerca a cura del Gruppo NumediaBios e dell'università Milano Bicocca dà una risposta. Ciò che emerge è chiaro: la coppia oppositiva nativi/immigranti digitali è efficace ed esplicativa, a patto che non si considerino i nativi come una categoria unitaria e non si enfatizzi troppo la faglia tra nativi e immigrati. I nativi sono, infatti, una specie in via di apparizione, all'interno della quale possono essere individuate differenti popolazioni e stili di fruizione delle tecnologie, differenti a seconda dell'età e quindi dell'esposizione più o meno precoce alle tecnologie della comunicazione digitale. Emergono tre tipologie diffe
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    La classe politica italiana, citata dalla Rastelli nella recensione del libro di Ferri, risponde con il decreto legge del 18 ottobre 2012, n. 179 " Ulteriori misure per la Crescita del Paese" dove, nell'ottica di favorire la crescita e lo sviluppo dell'economia e della cultura digitali, affronta temi che vanno dall'agenda e dall'identità digitale, al domicilio digitale del cittadino, alla posta certificata, passando per la sanità digitale, libri e centri scolastici digitali, innovazioni nei sistemi di trasporto pubblico, moneta elettronica, ricerca e innovazione e comunità intelligenti. Per chi vuole approfondire ecco il link alla Gazzetta Ufficiale: http://www.gazzettaufficiale.it/moduli/DL_181012_179.pdf
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    c'e un interessante articolo di sole 24 ore sull'argomento nativi digitali che vi invio per una riflessione sulle nuove generazioni che vivono e crescono con le nuove tecnologie : ddio al vecchio sapere lineare fondato sulla parola scritta e sulla trasmissione di conoscenza maestro-alunno: imparare oggi ha la forma di un suk arabo nell'ora di punta. Tra social network, video-racconti su YouTube, la musica di MySpace, il linguaggio sincopato delle chat e le bufale online, gli studenti di nuova generazione hanno bisogno di una bussola per orientarsi. Ma la scuola non c'è. O meglio, non ce la fa: a studenti 2.0 corrispondono spesso istituti scolastici da secolo scorso. Chi sono questi famigerati «nativi digitali», nati e cresciuti a rivoluzione internet compiuta? Come ha scritto l'ex direttore del programma Comparative media studies del Mit di Boston, Henry Jenkins, la loro cultura è «partecipativa» e si fonda su «produzione e condivisione di creazioni digitali» e su una «partnership informale» tra insegnanti e alunni, che porta il bambino a sentirsi responsabile del progetto educativo. Il maestro non è più un trasmettitore di conoscenza ma un «facilitatore», che fa da filtro tra il caos della rete e il cervello del piccolo studente. «Frequentano gli schermi interattivi fin dalla nascita», spiega Paolo Ferri, docente di Tecnologie didattiche e teoria e tecnica dei nuovi media all'Università Bicocca di Milano, «e considerano internet il principale strumento di reperimento, condivisione e gestione dell'informazione». È la prima generazione (che oggi ha tra gli 0 e i 12 anni) veramente hitech, che pensa, apprende e conosce in maniera differente dai suoi fratelli maggiori. «Se per noi imparare significava leggere-studiare-ripetere, per i bambini cresciuti con i videogames vuol dire innanzitutto risolvere i problemi in maniera attiva», prosegue Ferri, che studia e promuove da anni il «digital learning». I bambini cresciuti con consolle e cellular
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    Collegato al tema dei nativi digitali e, in particolare, alla loro formazione segnalo l'interessante libro di George Veletsianos "Emerging technologies in distance education". George Veletsianos è un assistente professore di tecnologia didattica presso l'Università del Texas. La sua ricerca e gli interessi di insegnamento comprendono la progettazione, lo sviluppo e la valutazione di ambienti di apprendimento digitale, con particolare attenzione alla formazione per mezzo di personaggi virtuali, tecnologie emergenti, e all'esperienza dello studente. Questo libro, disponibile in Creative Commons Licence su www.aupress.ca, mette in mostra il lavoro internazionale di studiosi di ricerca e professionisti della formazione a distanza, che utilizzano emergenti tecnologie interattive per l'insegnamento e l'apprendimento a distanza. Esso raccoglie le conoscenze disperse di esperti internazionali che mettono in evidenza fattori pedagogici, organizzativi, culturali, sociali, ed economici che influenzano l'adozione e l'integrazione di tecnologie emergenti nella formazione a distanza. Emerging technologies in distance education fornisce una consulenza di esperti su come sia possibile lanciare efficaci e coinvolgenti iniziative di formazione a distanza, in risposta alle innovazioni tecnologiche, cambiando mentalità e le pressioni economiche e organizzative. Il volume va oltre l'hype che circonda le tecnologie Web 2.0 e mette in evidenza le questioni importanti che i ricercatori e gli educatori devono prendere in considerazione per migliorare la pratica educativa.
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    Beh che dire questo articolo è attinente al programma di Psicotecnologie e si riallaccia a quanto detto dal Prof. De Kerckhove nella sua lezione "is Google making us stupid?". Le conclusioni a cui arrivano i due Prof sono simili. Il Multitasking non ci rende più stupidi come invece sembrerebbe emergere da uno studio della Stanford University condotto su di un campione di 100 studenti. Nel mio piccolo devo ammettere che condivido le posizioni di Jacobs emerse in questo articolo (già condiviso per altro da un altro collega) :http://www.corriere.it/cronache/10_maggio_23/multitasking-rodota_b6937564-6685-11df-b272-00144f02aabe.shtml Jacobs riprende un po' quanto detto da Carr e cioè che il multitasking non ci rende migliori ma semplicemente ci fa fare più cose assieme e tutte, in un certo qual modo,"male". Il termine "male" va spiegato un po' meglio, con il multitasking facciamo più cose assieme e le facciamo peggio di come le faremo se ne facessimo una alla volta, in questo senso ho usato il termine "male". Secondo me il punto centrale, parlando di multitasking, è che la nostra società oggi ci obbliga a far più cose simultaneamente e se per certi studiosi questo ci porta a fare più cose in modo peggiore è anche vero, come dice il Prof.De Kerckhove, che quest'abilità è prerogativa delle nuove generazioni. In ultima analisi, oggi dobbiamo saper fare un po' tutto (mandare email, usare la chat, navigare in internet ecc...) e se questo ci rende un po' meno capaci "nello specifico" è un sacrificio da poter fare in nome dell'evoluzione tecnologica.
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    Su BBC news del 20 Novembre, nell'articolo "What makes us intelligent?" si parla di un argomento simile anche se lo studio non parla solo delle nuove generazioni, quelle cosiddette 2.0 . Lo strumento digitale ci rende più stupidi? Anche qui viene rilevato che non memorizziamo più le cose come un tempo, non tanto per ridotta capacità quanto per una naturale efficienza mentale: perché usare tempo e spazio per attingere a cose facilmente reperibili con altri strumenti? Il filosofo Andy Clark ha definito gli uomini "natural born cyborg" dato che riescono ad integrarsi e incorporare i nuovi strumenti che la tecnologia ci può offrire per sfruttarli e magari nel frattempo allargare le nostre competenze, occuparci di più tasks, e non è detto che sia in maniera più superficiale.
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    Allora io sono un "immigrato digitale" ! Come molti ho assistito ai primi pc (da bambino giocavo con il commodore 64 e a scuola ci facevano fare dei test con un programma grafico chiamato "tartaruga" , una sorta di triangolo verde che segnava linee sullo schermo), ricordo le prime piattaforme per videogiochi, il modem a 56k, i primi video presenti in rete, etc Assecondare le tecnologie non è sempre stato facile perchè occorre sempre un fuoriuscire da ciò che si conosce (ammetto l'estraneità -ma anche il divertimento- che ho provato la prima volta che a casa d'amici ho usato una Wii), un testare cose nuove che magari ritenevi per se inutili (quando è merso il cloud inizialmente mi sono chiesto "ma perchè questa cosa?, ci vogliono controllare meglio?"...a pensarci oggi viene quasi da sorridere) Ritengo utile quindi creare un ponte tra "nativi digitali" e "immigrati digitali", non tanto perchè ci spieghino come funzionano le tecnologie (magari le usiamo megli di loro) ma per cogliere le differenze di visione, d'umanità e di prospettive che ci possono essere tra generazioni diverse
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    Sarei curioso di vedere l'effetti di questa nuova digitalita' fra 30-40 anni, sentendo parlare esperti del rorschach la nostra intelligenta, di Italiani, e' peggiorata tantissimo, abbiamo perso l'intelligenza operativa di fare le cose, l'accuratezza di ricercarle e avere pazienza di farlo! Spero che sia solo un catastrofismo personale di chi ha detto questa cosa, ma ogni cambiamento non puo' per forza di cose portare solo vantaggi... magari...
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    Personalmente non ritengo che l'intelligenza digitale, e quindi google e tutti i social network, ci rendano stupidi. E' solo un modo diverso di fare comunità, condivisibile o meno a seconda dell'età e contesto sociale. Certo dalla nostra generazione(40enni) a quella dei nostro figli 12-16enni, molto è cambiato. Io facevo le ricerche sulle enciclopedie che disponevo in casa, per poi trascrivere il tutto a penna sul quaderno, ora base dati il network, e con un rapido ctrl c, ctrl v, si ha subito ed in maniera eficiente una qualsiasi ricerca. Certo un pò di abilità di come muoversi nel web ci vuole. Però ci dobbiamo adeguare ai nuovi sistemi che ormai sono parte integrante del nostro vivere, conoscere e relazionarsi.
Davide Dellai

Musica Collaborativa - Apprendimento Collaborativo Youtube Symphony Orchesta - 1 views

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    La YouTube Symphony Orchestra (YTSO) è un'orchestra formata da musicisti selezionati mediante audizioni libere filmate e caricate dai candidati su YouTube. L'orchestra, che ha la partnership della London Symphony Orchestra e altre orchestre nel mondo, è stata fondata il 1º dicembre 2008[1], ed è la prima orchestra formata mediante sistemi di collaborazione multimediali. fonte: Wikipedia ( http://it.wikipedia.org/wiki/YouTube_Symphony_Orchestra) Questa forma di selezione utilizza la tecnologia on line per fare i provini. Musicisti di tutto il mondo si sono impegnati ad apprendere "The Internet Symphony No. 1, 'Eroica'" e ad ad inviare un video della loro performance. (non c'erano e non ci sono preclusione per alcun strumento musicale) Dopo la selezione, l'orchestra sinfonica ha eseguito il concerto in alcuni dei più grandi teatri al mondo
riccardo cazzulo

McLuhan in TV - 3 views

Come racconta De Kerckhove nelle sue lezioni McLuhan è stato molto presente in trasmissioni televisive nel periodo in cui scrisse i suoi primi libri ecco i alcuni video di suoi interventi ...

psicotecnologie

started by riccardo cazzulo on 16 Dec 12 no follow-up yet
antonella maldarizzi

Il coraggio dei commenti su YouTube: Patrizia Pepe - 7 views

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    Leggendo l'articolo la minigonna di internet ho riflettuto su come non sia facile in questo periodo condividere i propri pensieri e idee nonostante internet, youtube e facebook sambrino strumenti per esprimere se stessi liberamente, in realtà è necessario avere forza e coraggio per scontrarsi contro tutti quelli che la pensano in modo diverso e che non si limitano a dialogare e confrontarsi con gentilezza, ma attaccano e insultano! 
federica rossi

Cognizione distribuita - L'esperimento di Zhang - 6 views

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    visto che mi ha colpito molto e mi ha permesso di capire bene il concetto, il video della mia collega sono andata in cerca anche io di un esperimento da mostrarvi per variare i concetti già illustrati
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    specifico che il video è demenziale, ma ci da un idea della nozione e fa trascorrere meglio i nove minuti di visione
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    #DistributedCognition rispondo con un altro video: http://www.youtube.com/watch?v=EsBOJA8fWb4 Cognizione distribuita...una brevissima lezione
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    al di là dell'ironia con cui è stato realizzato il video, credo sia interessante ed illuminante!
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    tralasciando la serietà del video perchè io ho messo un articolo di Repubblica, devo dire che l'esperimento della Torre non è assolutamente così. I dischi non si possono mettere su dischi di ampiezza inferiore e il procedimento del ragazzo è del tutto scorretto. E poi non mi è chiaro il nesso con la cognizione distribuita.
Romina Mandolini

La scuola si fa Open - 0 views

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    Khan Akademy, è una piattaforma educativa per l'apprendimento creata online da un ingegnere americano originario del Bangladesh. Serve agli studenti per studiare e approfondire matematica, storia, fisica, chimica, biologia, astronomia, economia, finanza. Se si visita la pagina Facebook dedicata ci si accorge dell'entusiasmo che ha riscosso. Si tratta di video tutorial (tipo le nostre video lezioni) che utilizzano il video sharing di YouTube e sono organizzati secondo "un albero della conoscenza" che permette di costruire un percorso di apprendimento fatto di lezioni di una decina di minuti e relativi esercizi. Leggendo in rete, sembra che la sua forza stia nell'aver costruito contenuti in creative commons che spingono alla diffusione e condivisione libera e alla rielaborazione. Ma sta anche nella costruzione di mappe del processo di apprendimento che forniscono agli insegnanti (un po come capita a noi nella ns università) indicazioni precise sui punti deboli dei singoli alunni di una classe. Gli esercizi sono organizzati con schemi gaming, di acquisizione punti. Molto interessante.
Giancarlo Erriu

Did You Know 3.0 (Officially updated for 2012) HD - YouTube - 0 views

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    Breve vido che stimola alcune riflessioni sullo sviluppo esponenziale delle ICT e sulla loro influenza nella nostra vita
alessio martinelli

Avanza l'uomo multitask - 1 views

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    Un articolo di Livio Diamanti, giornalista di Repubblica che cura la sezione Bussole sul sito del quotidiano. La sua visione delle "abitudini multitask" è molto critica e personalmente non la condivido. Forse perché io e l'autore abbiamo 30 anni di differenza, forse perché sono più integrato in questo tipo di abitudini. In effetti, mentre ho scritto queste poche righe, ho dato un'occhiata ad almeno altre due o tre schede del mio browser... troppa distrazione? Non ci vedo nulla di male!
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    Me ne accorgo soprattutto durante lo studio: il browser del computer ha più schede aperte, una per il sito dell'università, una per youtube con un video in pausa, una per la mia posta personale, un altro paio per i vari siti da cui vado a rubare informazioni. Dopo aver inviato un paio di messaggi con Whatsapp, prima di riporre il telefono controllo le notifiche di Facebook e mi ricordo che devo aggiornare il mio blog. Devo anche scrivere una mail per lavoro, poi una rapida ricerca sui consigli per la preparazione della cena. Alla fine mi sono dimenticato che cosa stavo studiando e che video stavo guardando su youtube, riparto da capo. Eppure a fine giornata, riesco quasi sempre a fare tutto.
alessio martinelli

The machine is us/ing us - Da vedere! - 1 views

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    Questo video è per tutti quelli che dicono "Io uso ancora carta e penna e sto bene così". Viene fatto il punto sul potenziale, ancora in espansione, del web 2.0. Gli utenti passano da passivi visitatori di siti web a essere attivi produttori di contenuti. ...e non solo. La tecnologia ha cambiato completamente la cultura, la vita. Stare concentrati per 4 minuti su un video youtube è difficile... ma in questo caso 4 minuti passano in fretta.
Massimo Apicella

Minority Report - Personal Advertising in the Future . - 2 views

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    Il futuro dell'NFC ... speriamo di no.
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    ... ci stanno già lavorando: http://www.youtube.com/watch?v=l_nacxK2U1M
elisabetta scattolin

la settima parola più ricercta in google - 0 views

shared by elisabetta scattolin on 19 Dec 12 - No Cached
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    taggare è la settima parola di cui si è più ricercato il significato su Google nel 2011, verbo che significa "etichettare" e deriva dall'inglese to tag. il termine è entrato nel linguaggio comune grazie a facebook: nel social network significa dare un volto presente all'interno di una foto o di un video. ma in realtà ha un significato più ampio: contrassegnare consiste nell'attribuzione di una o più parole chiave dette tag che individuano l'argomento di cui si sta trattando. E' un'attività sempre più diffusa su tutti i siti per catalogarli meglio e proporre altre informazioni correlate agli utenti. sicuramente in un mondo così vasto come il web che permette di navigare ed di usufruire di un insieme vastissimo di contenuti, abbiamo la necessità di avere parole chiave per facilitare la ricerca
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    solo per dire che il Gangnam Style è il video più visto su Youtube ;) http://www.ilmoderatore.it/2012/11/26/gnamgnam-style-tormentone-mondiale-video-piu-visto-su-youtube-26823/
brunella romano

De Kerckhove - Intelligenza connettiva - parte1 - YouTube - 0 views

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    Avevo già visto questo video su you tube. Ma non mi sembra adeguato in quanto non è esaustivo, su you tube ho cercato molto video del professore ma non ne ho trovato neanche uno che potesse soddisfare degli standard che vengono richiesti per questa esercitazione.
Maria Cristina Marino

Cloud People - intervista a Derrick De Kerckhove - 1 views

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    Nel secondo appuntamento dei "Discorsi tra le nuvole" di CloudPeople, Derrick De Kerckhove ci aiuta a capire il contesto storico e tecnologico all'interno del quale si muove la nuvola, con in più qualche ipotesi su ciò che il cloud computing potrà diventare. Per tutti gli approfondimenti www.cloudpeople.it
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    In aggiunta all'intervento del professor De Kerckohove vorrei segnalare l'intervista su Focus Economia Radio 24 con Simone Battiferri e Carlo Alberto Carnevale Maffè: La Nuvola Italiana. http://www.youtube.com/watch?v=KdrZtrZlzck&list=UUK_ZU1mzMG0UFGXQiNhWu6g&index=9 Colpisce il commento conclusivo del conduttore radiofonico..."più che nuvola, nuvoletta...." e a malincuore non posso che condividere l'espressione. Bella la potenzialità dell'idea, ma se gli strumenti non sono adeguati rimane solo un'idea e non divverrà mai realtà.
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    Il professor De Kerckhove illustra le potenzialità del cloud e altre tecnologie, ci aiuta a collegare quello detto nelle viedolezioni con una realtà di cloud che tutti conosciamo, perlomeno perchè ne abbiamo sentito parlare o lo abbiamo visto in televisione. Il contenuto non approfondisce gli argomenti ma è molto inerente agli argomenti proposti nelle lezioni del professore.
Maria Cristina Marino

didattica e new media - 0 views

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    Questa l'intervista del prof. Giorgio Israel, professore ordinario presso il Dipartimento di Matematica dell'Università di Roma "La Sapienza". Si tratta decidamente di un video contro corrente in un momento in cui "i nativi digitali" affollano le pagine dei giornali (on line e cartacei). La video intervista di Fulvia Subanìa vuole mettere l'accento sul pericolo che la scuola si trasformi in "web community" e il docente un semplice facilitatore. Secondo il prof Israel gli strumenti informatici, i computer, hanno un ruolo di ausilio e non concettuale; se per esempio si introdurrà l'insegnamento della matematica non in modo mentale, ma mediante il computer sarà la fine di una formazione di cultura scientifica.
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    Vorrei aggiungere il link ad un altro video che invece presenta il tema della didattica e new media da un'altra prospettiva. Si tratta del documentario andato in onda all'interno di "SuperQuark", Rai1, puntata del 17 agosto 2011, con interventi di Paolo Ferri e introduzione di Piero Angela: "I nativi digitali". http://www.youtube.com/watch?v=hYabfH_Fj3k
Massimo Apicella

Earth Breathes - 5 views

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    Il respiro della terra. Approfondimento vdl 3 "A manifest for Global Art" Si veda anche Gaia Hypothesis: http://www.youtube.com/watch?v=KdebkkhV82w
VALENTINA PETRALITO

L'apprendimento collaborativo - 2 views

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    Ho trovato su youtube su video molto simpatico sull'apprendimento collaborativo in ambito scolastico realizzato da una prof. In un progetto curriculare di Italiano. MI ha colpito molto perché inizia con una frase di Vygostkij "L'apprendimento umano presuppone una natura sociale specifica e un processo attraverso il quale i bambini si inseriscono gradualmente nella vita intellettuale di coloro che li circondano". Ovviamente l'essere umano inizia il suo apprendimento a scuola, la maestra stimola ha creare dei gruppi di lavoro e inizia ad apprendere l'utilità del gruppo. Quindi possiamo proporre di studiare anche a partire dalla scuola elementare in modalità telematica come stiamo facendo noi, attraverso dei gruppi di studio online. Peccato le risorse economiche non possono mettere in atto questo progetto ma chissà nei prossimi anni/secoli .....
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    A Torino sono già partiti con il Il cooperative learning nelle scuole dell'infanzia, posto il link dell'interessante articolo a riguardo: http://www.apprendimentocooperativo.it/Eventi/articoli/Il-cooperative-learning-nelle-scuole-dell-infanzia/ca_22733.html
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    La scuola del futuro sarà senz'altro diversa da quella che conosciamo oggi. Un progetto di ricerca patrocinato dalla Commissione europea, T3- Teaching to Teach Technology, che ha avuto inizio nel 2009 e si è concluso nel dicembre 2011, aveva come obiettivo quello di sperimentare l'utilizzo delle nuove tecnologie (videogiochi, robot e realtà aumentata) nell'ambito di contesti formativi di differente livello e tipologia (scuole superiori, università e aziende) in tre nazioni (Italia, Spagna e Regno Unito). Nella ricerca sono stati inclusi ambienti virtuali (per l'insegnamento delle competenze trasversali), simulazioni di processi biologici, fisici e (nella didattica delle scienze), simulazioni di processi inter-sociali (in formazione manageriale), gioco serio (ancora una volta in formazione manageriale), l'uso delle tecnologie (in apprendimento collaborativo), e l'uso di robot (in didattica delle scienze per i bambini in età scolare). Qualcosa di straordinariamente rivoluzionario che aprirà molte possibilità agli scolari del futuro. Quello che hai postato è un video breve, semplice, però chiaro che riassume bene il senso dell'apprendimento collaborativo.
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    Anche nelle scuola primaria esistono progetti di cooperative learning. Le lavagne interattive (LIM) sono installate in molte classi, ma il vero problema è la formazione del corpo docente che spesso non si mostra aperto e ricettivo nell'uso della tecnologia integrato alla didattica. Risultato è che le LIM rimangono come puro elemento decorativo! Eppure per i bambini nativi digitali sarebbe il modo più naturale di apprendere
Eleonora Zaraffi

Apprendimento di un bimbo - 1 views

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    Ho visto questo video su youtube e voglio condividerlo con voi. Sono 5 minuti che rido. Guardate questo bambino come osserva ed apprende i movimenti del balletto per poi riproporli!
Mauro De Merulis

GARDNER HOWARD Intelligenza Multipla.flv - YouTube - 6 views

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    una traduzione di una interessante intervista sull'intelligenza, l'ho trovata un contributo interessante e chiaro.
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    Veramente molto chiara ed interessante l' intervista a Gardner e la sua teoria delle Intelligenze multiple. Egli identifica su soggetti affetti da lesioni di interesse neuropsicologico diverse tipologie di intelligenza deputata a differenti settori dell'attività umana:logico-matematica- linguistica- spaziale-musicale- procedurale-interpersonale-intrapersonale-naturalistica e quella esistenziale. Grazie
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    Anch'io mi unisco al plauso dei colleghi. Un punto di vista interessante del prf. Gardner.
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    Ciao, confermo molto interessante
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    Intelligenza multipla secondo Howard Gardner
gasparec77

Optimismo e Ilusión - 0 views

PERCHÉ STUDIARE PUÒ MIGLIORARE LA TUA VITA Tag: https://www.youtube.com/watch?v=JsgoU_oobZM Ciao a Tutti Mi presento il mio nome è Gaspar Campi, sono originario dell'Argentina, ma da piccolo mio so...

https:__www.youtube.com_watch?v=JsgoU_oobZM

started by gasparec77 on 17 Jun 19 no follow-up yet
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