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Giovanni Finizio

Effetti dell'alfabeto greco sulle attività cerebrali - 10 views

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    Ho pensato di fare cosa gradita a tutti proponendo questo articolo, redatto da un nostro collega studente, che spiega l'argomento della scrittura verso destra o verso sinistra e la lateralizzazione del cervello, trattate nella prima lezione del nostro corso. Purtroppo la traduzione dall'inglese ha reso un pò complicata la spiegazione del Prof. De Kerckhove, ed ho trovato per questo molto utile rileggere l'argomento da questo sito, che sembra molto chiaro. Inoltre sono estremamente efficaci le immagini del chiasma ottico e delle differenti funzioni degli emisferi cerebrali, che permettono di fissare in maniera ancor più immediata i concetti spiegati.
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    Se spiegasse anche perchè influisce su spazio e tempo sarei a cavallo :)
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    La spiegazione neurofisiologica che viene data per spiegare le diversità culturali a partire dalla scrittura è uno degli argomenti che ho trovato più stimolanti del corso di psicotecnologie. Interessante l'articolo
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    Grazie Giovanni, ci voleva un'articolo del genere che avevamo già trattato nel corso ma non era stato spiegato molto bene. Mauro, la scrittura influisce sul modo in cui percepiamo lo spazio. Per es.se tu devi prendere la misura di una cosa (un armadietto per es) lo misuri da sinistra a destra, che è anche la direzione della nostra lettura, mentre un arabo misura da sinistra a destra perché legge in quella direzione! la cosa più strana è che questa cosa l'ho vista di persona l'anno scorso in un cantiere a Riyadh (lavoro per un architetto come interprete e a volte viaggio con lui) dove c'era questo carpentiere arabo che prendeva delle misure ed il suo modo di farlo mi era sembrato strano, ma ho pensato "paesi diversi-usanze diverse". Solo ora capisco che la direzione della lettura in un certo senso ordina il nostro spazio. Il tempo invece viene visto di solito in modo periodico/puntiforme nelle culture orali (primavera, raccolta...etc) mentre la scrittura dà un senso di continuità anche al tempo (puoi scrivere nel tuo diario tutti i giorni il che ti da un senso che la vita è una cosa continua non puntiforme anche se può avere una forma puntiforme: compleanno, battesimo, anniversario). Con l'alfabeto le persone possono anche pianificare il futuro. E con l'arrivo dell'internet il tempo e lo spazio come se non esistessero più, perché uno può rivedere/rivivere in un certo senso cose vecchie o nuove, puoi leggere cose scritte 100 anni fa oppure (pezzi di ) cose che verranno pubblicate in futuro. Spero di esserti stata utile!
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    E' davvero molto interessante! e soprattutto utile :-) quindi tutto dipende dalla nostra conformazione cerebrale... Leggendo quest'articolo mi viene un dubbio cosa succede in quei soggetti che ad esempio hanno l'emisfero sinistro dominante per la decodificazione delle sequenze e quindi per i processi di lettura? (che ricerche hanno dimostrato esistere)???
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    Mauro, il post di Biljana è utilissimo a chiarire il dubbio che ti era sorto (ma credo che fosse sorto a tutti) sull'influenza della scrittura sulla percezione di spazio e tempo. Ho anche trovato un articolo molto interessante, che approfondisce e chiarisce meglio questa tematica, e che ho pubblicato qui su Diigo: "Linguaggio e pensiero: spazio, tempo e lingue".
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    Forse per capire ancora meglio, mi permetto di parlare del brainframe di de Kerchove, una teoria che presenta un'analisi del rapporto fra le tecnologie e le esperienze percettive a iniziare dai cambiamenti avvenuti con il passaggio dall'oralità alla scrittura. Eì possibile affermare che l'alfabeto è sicuramente il brainframe più importante perché è quello che ha pervaso e formato nel modo più massiccio e duraturo la mente. Quando impariamo a leggere, proprio l'alfabeto influenza i rapporti che abbiamo con lo spazio e il tempo, cioè definisce l'essere stesso dell'uomo e il suo rapporto con il mondo. Il brainframe indotto dall'alfabetizzazione influenza il modo in cui organizziamo i pensieri, la lettura porta il nostro cervello a classificare e combinare l'informazione esattamente come facciamo con l'alfabeto. Pertanto, il brainframe alfabetico diciamo che funge da cornice a qualsiasi attività relativa al mentale e al pensiero, cioè condiziona il nostro modo di vedere e pensare il mondo. L'adozione della scrittura ad andamento destrorso del mondo occidentale, ha portato ad una struttura mentale analitica, impostata secondo criteri di temporalità e di successione lineare, cronologicamente determinabile. Diversamente, la scrittura sinistrorsa, invece, quella dei paesi di cultura araba, richiede una visione sintetica, orientata alla categoria spaziale, con conseguenze sull'approccio all'informazione, sia in fase di codifica che di decodifica. L'alfabeto influenza i nostri rapporti con lo spazio e il tempo dal momento in cui impariamo a leggere. Nella psicologia occidentale, il passato sta a sinistra, il futuro a destra, dove procede la nostra scrittura. La scelta della direzione dipenda dal fatto che il cervello umano comprende più rapidamente le configurazioni nel campo visivo sinistra, e le sequenze nel campo visivo destra. Il fatto che il nostro alfabeto abbia mutato direzione dopo l'introduzione delle vocali suffraga l'ipotesi.
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    Al proposito sono andata a rileggiermi la lezione magistrale di Derrick de Kerckhove, all'Università di Urbino il 29 novembre 2004, in occasione del conferimento della Laurea ad honorem in Sociologia. Ve ne ripropongo uno stralcio che riguarda "L'alfabeto e il cervello" sulle conseguenze dell'alfabetismo che si può riassumere nelle seguenti ipotesi: 1. E' la struttura intrinseca di una lingua a determinare la direzione della scrittura. Modelli come il greco, il latino o l'etiopico, formati inizialmente su sistemi consonantici che andavano da destra a sinistra, hanno finito per cambiare direzione della scrittura, ma soltando dopo che le vocali vennero aggiunte al modello originale. 2.La scelta della direzione dipende dal processo di lettura: se le lettere sono combinate dal contesto, la scrittura va da destra a sinistra, mentre se le lettere si susseguono in sequenza, la scrittura va da sinistra verso destra. Questo avviene perchè il cervello umano riconosce le configurazioni più velocemente nel campo visivo sinistro, mentre individua le sequenze più rapidamente nel campo visivo destro. Il cambiamento di direzione nella scrittura greca avvenne poco dopo che una serie completa di vocali fu aggiunta alla lingua fenicia, che era esclusivamente consonantica. la presenza delle vocali rendeva continua la sequenza delle lettere, mentre il sistema originario era una linea discontinua di simboli, che si basava su una lettura per contesto più che per sequenza. Il fatto che il nostro alfabeto abbia cambiato direzione una volta che ha acquisito le vocali va a sostegno dell'ipotesi di de Kerckhove e cioè che la scrittura del nostro linguaggio ha esercitato una pressione sul nostro cervello per mettere in risalto le sue capacità di elaborazione sequenziali e temporali. Ne consegue che l'alfabeto influenza anche l'organizzazione del pensiero e che il linguaggio è il software che guida la psicologia umana.
Mauro De Merulis

tecnoteca.it - Multimedialità  e Ipertesti - 8 views

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    La mente dell'uomo non concepisce le idee in forma definita e completa: sono piuttosto il frutto di una progressiva elaborazione, che si svolge per selezione e collegamento tra idee diverse, che contribuiscono alla definizione della linea di pensiero.
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    Un'altra figura di grande importanza è Theodor Holm Nelson, laureato in filosofia, nato nel 1937 ed è considerato il più visionario, il più inventivo tra i personaggi. Il suo sogno è uno strumento universale attraverso il quale si può accedere alle informazioni. E' lui l'inventore delle parole ipertesto ed ipermedia. Era il momento in cui lavorava in Giappone ad un progetto di nome Xanadu (la città dell'utopia). Nelson ha un punto di partenza, da un lato è molto critico nei confronti dello sviluppo dell'informatica e dall'altro ipotizza la totale accessibilità alle informazioni. Il progetto Xanadu prevede tre parole chiave (immagine 3): connessione, archiviazione, accessibilità. Per connessone si intende la possibilità di connette alla rete una quantità infinita di utenti; per archiviazione si intende la possibilità di registrare le informazioni ed infine la connettività riguarda la facilità di accesso alle informazioni. Il progetto di Nelson non riguarda solo i "testi letterali" propriamente detti ma tutto ciò che è scritto. Nelson non si è preoccupato solo di progettare Xanadu ma anche di risolvere i problemi (immagine 4): per Nelson un problema fondamentale è la scomparsa delle informazioni, quindi occorre una grande capacità di memorizzazione. Inoltre ci deve essere la possibilità di memorizzazione delle opere. Se il progetto prevede una cooperazione generale ciò deve permettere anche la possibilità di modifica delle opere stesse Nelson con Xanadu pensa di aumentare la capacità produttiva e creativa degli utenti. Un testo ipertestuale è un modello che non segue una sequenza lineare come un libro non lineare, ma un insieme di collegamenti all'interno dello stesso testo o tra testi diversi. Ipertestualità vuol dire perdita di un centro, si perde anche il concetto di autorità all'interno del testo e lo stesso lettore può diventare autore del testo. A questo concetto è legato il concetto di interattività, vale
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    La mente dell'uomo non concepisce le idee in forma definita e completa: sono piuttosto il frutto di una progressiva elaborazione, che si svolge per selezione e collegamento tra idee diverse, che contribuiscono alla definizione della linea di pensiero.
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    E' un articolo interessante e anche in parte convincente. Quello che io però mi chiedo è: ma davvero funziona un modo di insegnare fatto così? Non è rischioso, soprattutto ad un livello iniziale di apprendimento? Per quanto la "linearità" di un modo tradizionale di insegnare sembri meno efficace (perchè diversa sarebbe stata anche l'antica modalità orale), noi impariamo a leggere gradualmente. Lo stesso nostro modo di approcciare le nuove tecnologie viene da un modo di pensare strutturato dalla "lezione" che segue la modalità lineare. Ad A segue B e poi C. La stessa multitestualità è pensata e strutturata in maniera lineare, a mio avviso. Certo, l'apprendimento non è lineare, ma a balzi ed è vero che la mente umana funziona in maniera non sequenziale. Ma questa non sequenzialità è personale, non data da qualcuno o qualcosa di esterno. Sono io che mi creo i miei collegamenti. Se lo fa qualcuno da fuori, è comunque (a mio avviso) sempre una sequenzialità di informazioni. Solo che questa sequenzialità è data dal mio cercare prima una cosa e poi un'altra. E' una fittizia rete. La vera rete me la creo poi io, nel mio cervello. Io temo che questa "rete" sia pericolosa per l'apprendimento, soprattutto, come dicevo all'inizio, per chi è al livello più elementare dell'apprendimento. Sai cosa mi ha detto un amico medico cinese? Noi occidentali non siamo in grado di vedere l'aura delle persone, perchè nessuno, quando eravamo bambini, ci ha insegnato a coltivare questa capacità. Per la sua generazione (ora ha 55 anni) era normale che, se un bambino vedeva l'aura, questa facoltà venisse coltivata. Come uno che ha un buon orecchio musicale. Niente di eccezionale, ma neppure da non considerare. Ecco quindi che molti adulti vedono l'aura delle persone. Quello che voglio dire è che noi veniamo educati comunque a "leggere" la realtà da quello che i nostri educatori (genitori, parenti, insegnanti, altri bambini) fin da piccoli ci inculcano, perchè così vedon
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    "La mente umana funziona in modo non-sequenziale: gli stessi artifici narrativi che la letteratura ha sviluppato possono essere visti come delle scappatoie dall'appiattimento dell'ordine sequenziale."
Elena Elena1

Oralità, scrittura e ipertesto come psicotecnologie fondamentali - 1 views

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    Ottimo lavoro a cura di di Gianluca Baccanico - 20 pagine che consiglio di leggere
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    La psicotecnologia è in grado di intervenire nel più profondo della psiche modificando la struttura sia a livello motorio che cognitivo. Con la parola parlata l'uomo ha costruito il mondo e la società e attraverso lo studio di questa si possono capire le caratteristiche della scrittura e dell'elettricità. Con Omero nell'Iliade, abbiamo la prima forma di scrittura, una forma che non è ancora matura, poi con il tempo si è passati ai libri, alla carta stampata, all'invenzione dei giornali, ma nel 1800 nasce una nuova forma di comunicazione con l'invenzione dei telegrafi, telefoni ecc.., mezzi con cui le informazioni cominciano a circolare più velocemente a differenza delle caratteristiche dell'oralità in cui è importante riuscire a mantenere il ricordo e tramandarlo il più fedele possibile. l La società orale veniva definita a oralità primaria. Il passaggio dalla comunicazione orale a quella scritta definisce un cambiamento di priorità tra tempo e spazio. Per la scrittura il tempo si dilata quasi all'infinito. Lo spazio con l'introduzione della scrittura diviene il veicolo della conoscenza. Per la scrittura diventa utile analizzare le differenze che esistono tra i vari codici dal passato ad oggi, dalle diverse culture, ma mentre la pagina isolava l'individuo ad una lettura privata, si passa dal testo ad un ipertesto in cui l'interpretazione si proietta sullo schermo del computer, stimolando la componente ipersoggettiva della psiche.
ROBERTA BADARACCO

20lines: la scrittura collettiva cresce in Rete - 1 views

La piattaforma di scrittura collaborativa nata in H-Farm lancia un inedito con Faletti e un redesign. Anche le startup sui contenuti funzionano. BUSINESSWEB E SOCIALSTARTUP Marco Viviani, 25 giugn...

scrittura-collettiva

started by ROBERTA BADARACCO on 26 Jun 13 no follow-up yet
EMANUELA PSICOTECNOLOGIE

PRIME FORME DI SCRITTURE - 2 views

LE PRIME FORME DI SCRITTURA FURONO TUTTE ESSENZIALMENTE IDEOGRAFICHE CIOE' SCRUTTURE IN CUI AD OGNI SIMBOLO CORRISPONDE UN CONCETT O UN'EDEA.QUESTO SEMBRA INDICARE LA LORO PROBABILE EVOLUZIONE DA P...

EMANUELA D'AGOSTINO

started by EMANUELA PSICOTECNOLOGIE on 20 Nov 12 no follow-up yet
Mannuzza Salvatore

Tagging: una questione di etichette - 12 views

  • homepage appunti al lavoro! scrivere per il web i quaderni del MdS riscritture link glossario litbits caro visitatore blog libri sala stampa home servizi professionali scrittura formazione scrivere per il web Tagging: una questione di etichette di Alberto Falossi Su internet c'è tutto: chi vede il web per la prima volta rimane colpito proprio da questo. È sorprendente trovare siti dedicati a qualsiasi argomento, non importa quanto strambo o di nicchia. Ma in questo mare di informazioni è difficile navigare: trovare un sito, una persona, un'email, può diventare letteralmente un'impresa. Non è un caso che Google abbia fatto la sua fortuna "semplicemente" realizzando un motore di ricerca che funzionava meglio dei concorrenti. Tuttavia, le informazioni sono in costante crescita, e i motori di ricerca tradizionali non sono abbastanza intelligenti da capirne il significato e poterle metterle in relazione tra loro. L'avvento del cosiddetto Web 2.0 – con i (tanti) contenuti generati dagli utenti nei blog, wiki, forum, social network – ha ulteriormente complicato la situazione. È in questo contesto che nascono i tag e il fenomeno del tagging: gli utenti di internet catalogano personalmente i singoli contenuti, applicando delle etichette (tag, in inglese) a siti, blog, post, video, foto, musiche. L'obiettivo è aggiungere alla rete quella intelligenza che un software ancora non può avere, dare un significato preciso ai contenuti e migliorare la ricerca delle informazioni. Questo articolo spiega cosa sono e come si utilizzano i tag.   Cosa sono i tag Un tag è un'etichetta (per esempio: jazz, amici, cucina e così via), che può essere applicata a un elemento, sia esso una pagina web o un file musicale. Può riguardare il genere, l'argomento, l'autore, e in generale qualsiasi parola chiave associata a quel contenuto. I tag servono per ritrovare facilmente i contenuti. I siti e le applicazioni permettono infatti di “cercare per tag” (per esempio "elenca i siti c
  • ossono essere applicati diversi tag allo stesso contenuto, in modo da rappresentarne tutti i suoi aspetti e significati.
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    Categorizzare e Taggare sono le attività basilari per far giungere le le informazioni ad un maggior numero di persone. "Categorizzare", suddividere le informazioni nelle categorie opportune e solitamente sono sezioni stabili; ad esempio se parlo di sport posso categorizzare le varie attività, calcio, golf, ecc. "Taggare" selezionare le parole chiave migliori che devo riconoscere come le più presenti nell'immaginario comune. Nel sito fatto da me per raccontare gli sport principali della mia citta: Http://persicetanacalcio.jimdo.com ho individuato e taggato alcune parole chiave, nomi di squadre, presidenti, categorie e in breve tempo ho portato il mio sito in cima alle ricerche di Google. In questo sito "il mestierediscrivere" ci sono tutte le informazioni sommarie utili a chi vuole scrivere sul web e raggiungere il maggior numero di persone.
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    Un articolo esaustivo e di facile comprensione che spiega cosa è il tagging e cosa sono i tag. Nella grande dispensa di internet è ormai indispensabile catalogare ed etichettare ogni prodotto per poterlo identificare facilmente.
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    L'articolo scritto da Alberto Falossi, consulente informatico, esperto di Web 2.0 e nuovi meda, già professore a contratto alla facoltà di Economia dell'Università di Pisa, è semplice ed efficacie. Poche righe che aiutano a comprendere il significato, l'utilizzo e l'importanza del TAG, di un costrutto, ma ancor prima di un concetto, applicabile ai settori più diversi (l'etichetta e l'etichettare o categorizzare). L'utilizzo dei TAG sta prendendo sempre più piede, facilitando le ricerche di quanti navigano in internet e nei social. E' uno strumento la cui diffusione garantirà visibilità maggiore ad argomenti e prodotti (di qualsiasi tipo) semplificando le prassi e riducendo i tempi di ricerca.
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    Trovo particolarmente utile la spiegazione dell'aspetto applicativo, "come scegliere i tag". Perché se è vero che quando scegli un tag è bene mettersi dalla parte dell'utente è anche utile il contrario: Capire come e perché chi condivide del materiale lo etichetta nella maniera più appropriata (dal suo punto di vista) aiuta a capire la funzione e l'importanza dei tag
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    Approfondimento molto interessante sul tema "TAG" aspetto molto importante per utilizzare al meglio le risorse offerte dalla rete.
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    Grazie mille del contributo , ho trovato molto pratico e per me molto interessante, argomenti (prima di questa materia) dei quali prima non sapevo quasi l'esistenza. Molto fruibile.
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    Grazie anch'io lo ritengo un utilissimo contributo anche perchè molto spesso abbiamo a disposizione degli strumenti che non sappiamo sfruttare al meglio anche per attività di uso quotidiano
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    Ottimo articolo,preciso e chiaro
Mariana Mariggio

...Le psicotecnologie! - 0 views

started by Mariana Mariggio on 03 Mar 13 no follow-up yet
Rocco Massimo Palumbo

Dimore Metafisiche: Social Network - 0 views

  • La capacità di comunicare è presente negli esseri umani, una competenza precedente all'acquisizione del linguaggio, quest'ultimo è il sistema privilegiato, tra i diversi modi di comunicare. Comunicare significa anche condividere significati, trasmettere informazioni all'interno di contesti che  Goffman chiama frame, cornici dove esistono regole che stabiliscono le strategie comunicative.Per Bateson, con un approccio psicologico, comunicare implica la costruzione dinamica di una rete di relazioni, in cui le persone sono parte attiva.La comunicazione verbale o analitica, mediante l'espressione logica di pensieri e idee, è lo strumento esplicito tra un emittente e un ricevente che si attiva nel momento in cui si instaura un qualche tipo di relazione sociale.Ma cosa ci porta a dare un senso al messaggio, al significato che si genera tra i comunicanti all'interno di una comunicazione? 
  • Punteggiatura, segni grafici, emoticon diventano gli elementi  della scrittura in grado di dare tonalità, enfasi e importanza alla comunicazione emotiva e così il supporto di immagini, foto, video da condividere, imprime connotati e  nuove sfumature alle interazioni comunicative.Il sistema è attivante perchè stimola nuove connessioni, nuove condivisioni, coinvolgimenti collaborativi e dialogici.Così la tastiera e video diventano un sofisticato ponte comunicativo di segni significanti, parole che accompagnano il loro senso lungo i canali della Rete. E le emozioni, i pensieri, le opinioni, si lasciano adagiare nella scrittura per essere lette, condivise e alimentare altre menti e altre percezioni.
  • Molte interazioni di comunicazione emotiva, mediata dalla scrittura, vengono generate da sintonie e amicizie che trovano humus fertile nelle dinamiche del web 2.0 con le peculiarietà ipertestuali che connettono commenti e condivisione di informazione tra i vari Social Network. Così si genera un tipo di comunicazione dinamica e innovativa alla cui costruzione, ogni internauta, ogni nodo della Rete partecipa attivamente, in quello che è un progetto di scrittura collaborativa e creativa, con il suo contributo di conoscenze e emozioni. Questi aspetti, dal punto di vista psicologico, hanno una loro valenza, perchè contribuiscono sia a creare reti di sostegno (fattore non indifferente anche se iperintenzionale, rispetto agli iniziali obiettivi dei Social Network, che è quello di condividere di informazioni), che a favorire una maggiore flessibilità di pensiero.
EMANUELA PSICOTECNOLOGIE

II ARGOMANTO :NATURA DELL'INTELLIGENZA - 0 views

Emanuela D'Agostino

started by EMANUELA PSICOTECNOLOGIE on 20 Nov 12 no follow-up yet
Silvia Mastrodonato

disagio giovanile e scrittura collaborativa - 3 views

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    L'utilizzo di wiki per una esperienza di scrittura collaborativa in un istituto professionale di Teano
ANNALISA PASCUCCI

Uic, Sant'Anastasia, ecco un corso di scrittura Braille on line - 2 views

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    In primo luogo si vuole approfondire le conoscenze relative ai prerequisiti per l'apprendimento della lettura e della scrittura con il sistema Braille; insegnare a leggere e a scrivere con questo sistema; indagare la conoscenza ed il corretto impiego dei sussidi didattici speciali usati dalle persone con gravi disabilità visive. 60 le ore previste di "lezione frontale".
Maria Cristina Marino

Come scrive il cervello - 2 views

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    Un interessante articolo segnalato dalla rivista on line "neuroscienze.net" in cui Rossella Ferrari ci accompagna in un viaggio nel mondo della scrittura. Un viaggio attraverso la mente dell'uomo per poter riconoscere il ruolo della scrittura rispetto alla necessità e capacità di comunicare. Mettendo in evidenza come lo studio dell'apprendimento della scrittura è intimamente legato a quello della lettura.
ciccospenk

INTERVISTA A Derrick De Kerckhove - 31 views

  • Le psico-tecnologie sono le tecnologie che estendono la mente così come altre tecnologie ‘fisiche’, come la macchina o la bicicletta, estendono il corpo. La TV è una psico-tecnologia, il computer è una psico-tecnologia. Io penso che le psico-tecnologie siano le tecnologie che estendono la mente, come l'automobile è la tecnologia che estende il piede e la pelle è la tecnologia che estende la mano. Lo schermo, adesso, ci dà due forme di ‘mentalità’: una, quella della TV, che è pubblica e l'altra, quella del computer, che è privata. I contenuti per l'immagine sullo schermo sono trattati da me attraverso il computer, mentre nel caso dell'immagine televisiva tutto è creato dalla produzione esterna. In entrambi i casi, comunque, si tratta di estensioni della mente, estensioni della psicologia ovvero di psico-tecnologie. Non valeva la pena di coniare questo nuovo termine se non ci fosse stata l’enorme diffusione di ‘psicotecnologia’ rappresentata da Internet. Internet è proprio una forma di estensione dell’intelligenza e della memoria privata ma fatta collettiva. Cosa dire, poi, della realtà virtuale? Si tratta di un'altra forma di estensione psico-tecnologica che ci permette di penetrare nello schermo e di accedere ad un mondo che è come un immaginario oggettivo. Oggi stiamo vivendo la rivoluzione della tecnica, stiamo passando dal mondo della TV a quello di Internet; dal mondo del pensiero pubblico, della coscienza, della mente pubblica della TV, alla mente privata del computer. Il nome del vostro programma, MediaMente, vuol dire psico-tecnologia: mediamente è insieme ‘media e mente’: la connessione tra il linguaggio e l'organizzazione mentale.
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    Per De Kerckhove le psicotecnologie sono una scienza che riunisce tecnologia e psicologia, è lo studio dei nuovi linguaggi , è una scienza che attraverso gli strumenti, cioè le tecnologie che utilizziamo nella nostra attività quotidiana, ha effetti sulla mente. Le nuove tecnologie le utilizziamo nella nostra attività quotidiana. Le persone ,attraverso un nuovo strumento che può essere Twitter o Facebook, creano un nuovo linguaggio, un nuovo formato che definisce uno stile di comunicazione, quindi l'effetto è che le persone stesse creano un nuovo linguaggio. In questo contesto, le psicotecnologie studiano il rapporto tra tecnologie e cognizione e studiano l'impatto che l'uso delle nuove tecnologie esercita nella trasformazione dei nostri processi cognitivi ( la comunicazione, la memoria, l'apprendimento, l'attenzione, etc.).
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    Le psico-tecnologie sono le tecnologie che estendono la mente così come altre tecnologie "fisiche", come la macchina o la bicicletta, estendono il corpo. La TV è una psico-tecnologia, il computer è una psico-tecnologia, le psico-tecnologie sono le tecnologie che estendono la mente, come l'automobile è la tecnologia che estende il piede e la pelle è la tecnologia che estende la mano" (De Kerckhove, 1998). Dalla scrittura, alla stampa e poi la radio, il telefono,la televisione e oggi il personal computer ed Internet queste tecnologie hanno modificato profondamente le caratteristiche sia del mondo esterno che delle nostre strutture cognitive interne. Grazie alle psicotecnologie l'uomo ha quindi esteso le capacità e le potenzialità della propria mente, potendo così superare tempo e spazio nella comunicazione: il desiderio di muoversi a proprio piacimento nello spazio e nel tempo, uscendo fuori dal corpo e dalla mente e trascendendoli attraverso le proiezioni tecnologiche, è sempre stato uno delle più forti attrattive per il genere umano.
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    Le tecnologie stanno sviluppando un potenziale che solo pochi anni fa era sconosciuto per l'essere umano. La possibilità di essere connessi 24h al giorno ha dell'incredibile e lo spazio non è un problema. Tutto questo è opera dell'uomo e della sua intelligenza: ma gli strumenti sono quello che hanno permesso tutto ciò.
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    Introduzione: Dopo aver preso visione delle varie definizioni a mio giudizio accurate del termine da parte dei membri di questo gruppo, mi sembra adeguato completare tale quadro concettuale sottolineando alcuni aspetti salienti del termine messi in luce da De Kerckhove. Pertanto di seguito riporto l'intervista della trasmissione televisiva e telematica MediaMente a Derrick De Kerckhove a Bologna, il 20/09/98, alla quale seguirà il mio commento. INTERVISTA: Domanda 1 Lei ha scritto che il computer è una psico-tecnologia e ha definito quello che stiamo vivendo come l'era delle psico-tecnologie. Che cosa intendeva dire? Risposta Si tratta delle tecnologie normalmente associate alla lingua e che sono proprio una forma di estensione del pensiero. E' importante capire che il pensiero di cui parlo è scaturito dalla possibilità di leggere. Adesso, invece, il mondo esterno passa dalle pagine allo schermo e sullo schermo prendono vita forme di coscienza, di espressione della coscienza, basate sul linguaggio, che sono una estensione della nostra mente. La televisione è una psico-tecnologia di tipo generale, globale, collettiva; il computer è una psico-tecnologia in cui noi abbiamo la possibilità di esercitare un potere sullo schermo del computer. Le psico-tecnologie sono le tecnologie che estendono la mente così come altre tecnologie 'fisiche', come la macchina o la bicicletta, estendono il corpo. La TV è una psico-tecnologia, il computer è una psico-tecnologia. Io penso che le psico-tecnologie siano le tecnologie che estendono la mente, come l'automobile è la tecnologia che estende il piede e la pelle è la tecnologia che estende la mano. Lo schermo, adesso, ci dà due forme di 'mentalità': una, quella della TV, che è pubblica e l'altra, quella del computer, che è privata. I contenuti per l'immagine sullo schermo sono trattati da me attraverso il computer, mentre nel caso dell'immagine televisiva tutto è creato dalla produzione esterna. In entrambi i
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    Introduzione: Dopo aver preso visione delle varie definizioni a mio giudizio accurate del termine da parte dei membri di questo gruppo, mi sembra adeguato completare tale quadro concettuale sottolineando alcuni aspetti salienti del termine messi in luce da De Kerckhove. Pertanto di seguito riporto l'intervista della trasmissione televisiva e telematica MediaMente a Derrick De Kerckhove a Bologna, il 20/09/98, alla quale seguirà il mio commento. INTERVISTA: Domanda 1 Lei ha scritto che il computer è una psico-tecnologia e ha definito quello che stiamo vivendo come l'era delle psico-tecnologie. Che cosa intendeva dire? Risposta Si tratta delle tecnologie normalmente associate alla lingua e che sono proprio una forma di estensione del pensiero. E' importante capire che il pensiero di cui parlo è scaturito dalla possibilità di leggere. Adesso, invece, il mondo esterno passa dalle pagine allo schermo e sullo schermo prendono vita forme di coscienza, di espressione della coscienza, basate sul linguaggio, che sono una estensione della nostra mente. La televisione è una psico-tecnologia di tipo generale, globale, collettiva; il computer è una psico-tecnologia in cui noi abbiamo la possibilità di esercitare un potere sullo schermo del computer. Le psico-tecnologie sono le tecnologie che estendono la mente così come altre tecnologie 'fisiche', come la macchina o la bicicletta, estendono il corpo. La TV è una psico-tecnologia, il computer è una psico-tecnologia. Io penso che le psico-tecnologie siano le tecnologie che estendono la mente, come l'automobile è la tecnologia che estende il piede e la pelle è la tecnologia che estende la mano. Lo schermo, adesso, ci dà due forme di 'mentalità': una, quella della TV, che è pubblica e l'altra, quella del computer, che è privata. I contenuti per l'immagine sullo schermo sono trattati da me attraverso il computer, mentre nel caso dell'immagine televisiva tutto è creato dalla produzione esterna. In entrambi i
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    INTERVISTA: Le psico-tecnologie sono le tecnologie che estendono la mente cos come altre tecnologie 'fisiche', come la macchina o la bicicletta, estendono il corpo. La TV una psico-tecnologia, il computer una psico-tecnologia. Io penso che le psico-tecnologie siano le tecnologie che estendono la mente, come l'automobile la tecnologia che estende il piede e la pelle la tecnologia che estende la mano.
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    L'intervista a De Kerckhove mette in risalto che tutte le nuove tecnologie elettroniche (TV, computer, ecc.) finiscono per costituire un'estensione della nostra mente, inoltre, ci consentono di metterci in contatto con il mondo azzerando il tempo e lo spazio e favorendo lo sviluppo della collaborazione e quindi di una intelligenza connettiva (e a questo punto direi anche collettiva). Ultima ma non meno importante considerazione di De Kerckhove è la necessità di far accedere i bambini a questi strumenti sin da piccoli e attraverso la scuola.
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    Per riprendere una definizione di De Kerckhove, i blog costituiscono la rappresentazione della maturità delle Rete. Non sono una mera forma di esibizione dell'io, ma rappresentano il rapporto con gli altri. Attualmente circa il 60% dei blog sono diari personali. Ogni giorno vengono creati circa 15.000 nuovi weblog. I weblog hanno un enorme potenziale destabilizzante del sistema, perché consentono a chiunque di pubblicare qualsiasi tipo di materiale senza bisogno di un editore. Se a livello tecnologico non rappresentano una novità, in quanto sono il modello più semplice di sistema per la gestione dei contenuti (Content Manager System), lo sono a livello di significato e di ripercussioni che comportano.
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    Ecco delle risposte esaustive per capire al meglio le psicotecnologie. Le psicotecnologie sono una scienza, non ancora classificate come una scienza, ma riuniscono la tecnologia e la psicologia. Le psicotecnologie sono delle tecnologie che amplificano il potere della nostra mente e hannp degli effetti sulla mente dato che gestiscono il linguaggio. Si tratta dello studio di come la lingua che è il nostro strumento principale sia per comunicare e anche per pensare viene trasformato dalla tecnologia di supporto e di come diventa una cultura diversa. Il motivo di ciò sta nel fatto che ovviamente la lingua rappresenta una parte molto intima di noi stessi, soprattutto al livello del pensiero, ma anche del discorso. Il sistema di supporto che veicola il linguaggio modifica la modalità di utilizzazione del linguaggio sia in pubblico sia nell'intimità del proprio pensiero. Condiziona le notre idee e la nostra posizione nello spazio e la nostra idea di uso del tempo.
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    Condivido con te, il cambiamento che le psicotecnologie hanno avuto sulla nostra vita quotidiana. L'essere qui e contemporaneamente li, stare soli a casa e contemporaneamente in compagnia di amici che chattano con te, magari dall'altra parte del mondo. Gli spazi sembrano azzerarzi e così il tempo di trasmissione dei contenuti diviene ormai istantaneo. Da ciò ne deriva anche una perdita della privacy. Basta entrare su facebook per capire dalle foto, se hai famiglia o sei single, da quello che scrivi, ti piace o condividi, come sei, e quello che ti piace o quello che vorresti essere.
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    Molto interessante questo articolo. Ritengo le psicotecnologie una rivoluzione, convengo che abbiano avuto un ruolo incisivonell anostra vita. SIcuramente ritengo siano cambiamenti postivi, di miglioramento delle nostre conoscenze. Abbiamo la possibilità di produrre conoscenza , di scambiarla e costruirla tramite le tecnologie che siano web o tv. A mio avviso l'essere sempre connessi è un modo per estendere la nostra mente e il nostro sapere. De Kerckhove ritiene che tali veicoli possano essere utili per l' apprendimento per i bambini. Sono d'accordo in quanto hanno la possibilità di apprendere più velocemente amplificando le loro capacità e potenzialità nello stesso tempo. La condivisione del sapere permette l'apprendimento che può essere in questo caso anche divertimento.
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    DdK "Eccoci nell'era delle psicotecnologie" Articolo molto interessante del prof DeKerckhove su cosa intende per psicotecnologie e sull'estensione delle dimensioni del pensiero offerte da internet. "Internet è proprio una forma di estensione dell'intelligenza e della memoria privata ma fatta collettiva." Una riflessione che nel 1998 gia' preconizzava l'utilizzazione delle risorse distribuite in rete, accessibili per mezzo degli strumenti tecnologici condivisi (facebook viene lanciato nel febbraio 2004)
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    Come le tecnologie meccaniche sono estensione del corpo, vedi la macchina o la bicicletta estensione del piede, le psicotecnologie rappresentate dalla televisione e dal computer sono estensione della mente .Ma mentre la televisione e' una psicoteconologia di tipo collettivo il computer e' una forma privata di espressione cognitiva che si fa collettiva. Kerckhove all'epoca esprimeva l'opportunita' di dare accesso a questi nuovi strumenti al mondo della scuola ,fin dall'infanzia ,in modo da poter sviluppare una connessione universale e preparare le basi per una nuova economia.L'insegnamento , spiega, deve essere fatto di stimoli e non di spiegazioni.In aula questo si concretizza con la realizzazione di prodotti multimediali e lo sviluppo del lavoro di gruppo . Quello che si e' fatto oggi in Italia sull'argomento e' fermo a discussioni tra politici sull'"agenda elettronica" e sul digital divide . Mi viene spontaneo confrontare l'intervista di Kerckhove fatta nel 1998 con la situazione attuale in Italia su questi temi. Per esempio il tema della "intelligenza collettiva" che secondo il sociologo accelera la capacita' di apprendimento delle persone e dei gruppi. Pensando all'Italia leggevo che ogni singola Istituzione o Ministero ha un proprio centro di elaborazione dei dati ,e molti di questi non sono neanche collegati tra di loro.Credo basterebbe poco mettere a fattor comune le informazioni e contribuire allo sviluppo e la democratizzazione del Paese facendo viaggiare le informazioni invece che le persone.
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    In una intervista del '98 per il programma RAI MediaMente, De Kerckhove definisce le psico-tecnologie come le tecnologie che estendono la mente così come altre tecnologie 'fisiche', come la macchina o la bicicletta, estendono il corpo. Oggi il mondo esterno passa attraverso lo schermo della televisione o del computer che hanno preso il posto delle pagine dei libri. De Kerckove parla di due tipi di mentalità che scaturiscono dal rapportarsi con lo schermo: una mentalità pubblica legata allo schermo televisivo, dove ciò che appare è dato da una produzione esterna ed una mentalità privata legata a quello del computer dove siamo noi ad esercitare potere sui contenuti. Entrambi i casi producono un estensione della mente, un'estensione della psicologia, da cui deriva il termine coniato dal Professore appunto psico-tecnologie . Riguardo al termine De Kerckhove asserisce che la necessità di crearlo si è manifestata con la grande diffusione di Internet che è appunto un'estensione dell'intelligenza e della memoria introdotte nella collettività.
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    Credo di aver capito che, più che una scienza che agisce sulla mente attraverso la tecnologia, le psicotecnologie siano quelle tecnologie che creano una vera e propria estensione della mente, una sorta di vera e propria estensione fisica come lo è (riportando gli esempi di De Kerckove) il pedale della bicicletta per il piede.
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    intervista 
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    INTERVISTA: Le psico-tecnologie sono le tecnologie che estendono la mente cos come altre tecnologie 'fisiche', come la macchina o la bicicletta, estendono il corpo. La TV una psico-tecnologia, il computer una psico-tecnologia. Io penso che le psico-tecnologie siano le tecnologie che estendono la mente, come l'automobile la tecnologia che estende il piede e la pelle la tecnologia che estende la mano.
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    Secondo l'autore Derrick De Kerckhove, una psicotecnologia è una qualsiasi tecnologia che emuli, estenda o amplifichi il potere della nostra mente. Di fatto, in un suo intervento durante il dibattito dal titolo " ECCOCI NELL'ERA DELLE PSICOTECNOLOGIE" (Bologna, 1998) l'autore ha avallato tale definizione così come testualmente riportato nel passo dell'intervista sotto riportato: DOMANDA "Lei ha scritto che il computer è una psicotecnologia e ha definito quello che stiamo vivendo come l'era delle psicotecnologie. che cosa intendeva dire?" RISPOSTA "si tratta delle tecnologie normalmente associate alla lingua e che sono proprio una forma di estensione del pensiero. E' importante capire che il pensiero di cui parlo è scaturito dalla possibilità di leggere. adesso, invece, il mondo esterno passa dalle pagine allo schermo e sullo schermo prendono vita forme di coscienza, di espressione della coscienza, basate sul linguaggio, che sono una estensione della nostra mente. la televisione è una psicotecnologia di tipo generale, globale, collettiva; il computer è una psicotecnologia in cui noi abbiamo la possibilità di esercitare un potere sullo schermo del computer. Le psicotecnologie sono le tecnologie che estendono la mente così come altre tecnologie 'fisiche', come la macchina o la bicicletta, estendono il corpo. La tv è una psicotecnologia, il computer è una psicotecnologia. Io penso che le psicotecnologie siano le tecnologie che estendono la mente, come l'automobile è la tecnologia che estende il piede e la pelle è la tecnologia che estende la mano. lo schermo, adesso, ci dà due forme di 'mentalità': una, quella della tv, che è pubblica e l'altra, quella del computer, che è privata. i contenuti per l'immagine sullo schermo sono trattati da me attraverso il computer, mentre nel caso dell'immagine televisiva tutto è creato dalla produzione esterna. in entrambi i casi, comunque, si tratta di estensioni della mente, estensioni
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    Il prof. De Kerckhove sintetizza in modo esaustivo il concetto dell'influenza delle nuove tecnologie sulla psiche umana.
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    le psico-tecnologie sono le tecnologie che estendono la mente: l'automobile o la bicicletta è una estensione del corpo, il computer è una estensione della mente come contenuti. Internet è proprio una forma di estensione dell'intelligenza e della memoria privata ma in modo collettivo, data dalla cooperazione di più individui. Oggi stiamo vivendo la rivoluzione della tecnica, stiamo passando dal mondo della TV a quello di Internet; dal mondo del pensiero pubblico, della coscienza, della mente pubblica della TV, alla mente privata del computer. Necessità di perfezionare nuove forme di didattica a distanza per permettere una continua formazione, oggi non disponibile. Necessità di una intelligenza collettiva che permetta di presentare idee creativa nate dalla collaborazione di più individui connessi in ogni luogo, attraverso i sistemi comunicativi ed informativi per giungere alla globalizzazione della cultura. Le nuove tecnologie aiutano a fissare trasmettere e manipolare l linguaggio parlato, c'è una rinnovata diffusione della pratica del leggere e dello scrivere.
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    Le Psicotecnologie sono le tecniche attraverso cui l'intelligenza diventa connettiva (prima era semplicemente cognitiva), estendendosi e permeando la cultura contemporanea. Non possiamo prescindere da esse, sostiene De Kerckhove, se vogliamo progredire tecnologicamente ed evolutivamente. La conoscenza Psicotecnologie sta alla base del loro utilizzo e sempre più dobbiamo impossessarcene per mettere un piede nel futuro e non farci cogliere impreparati. Questo non significa diventare perfetti informatici ma adeguarci al progredire della scienza per sfruttarne i massimi benefici e limitarne al massimo i danni.
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    Il sociologo e giornalista spiega attraverso un'intervista strutturata il concetto di psicotecnologia, l'importanza dell'accesso di questi strumenti nel mondo dei bambini, la funzione di strumenti quali i videogame.
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    La psicotecnologia è quella branca della psicologia generale che studia l'impatto psicologico dell'utilizzo delle tecnologie, soprattutto quelle associate alla lingua: esse, in breve, producono fondamentali ripercussioni sul nostro modo di pensare e di comunicare, in quanto richiedono che l'intelletto umano utilizzi le sue capacità in maniera differente dal passato; se questi modi di impostare la mente si stabilizzano e si sedimentano nel loro utilizzo, allora cambierà la nostra percezione del mondo, il nostro modo di organizzare il cervello, il nostro modo di agire. La principale scuola ad aver analizzato questo fenomeno sin dagli anni '40 è la Scuola di Toronto, che annovera studiosi del calibro di Marshall McLuhan: Carpenter, Havelock e McLuhan hanno cercato di definire il significato psicologico dell'adozione dell'alfabeto greco nella cultura occidentale. Lo studioso che oggi si dedica maggiormente a questa disciplina è Derrick De Kerckhove, che analizza in che modo l'alfabeto possa influenzare il nostro orientamento visivo. Secondo De Kerckhove una psicotecnologia è qualunque tecnologia emuli, estenda o amplifichi il potere della nostra mente. Così come la scrittura consente all'individuo di depositare le conoscenze acquisite su supporti più stabili della memoria, alterando le modalità di gestione della stessa, allo stesso modo consente di percepire l'uomo stesso da una prospettiva differente: è con la scrittura, in sintesi, che l'individuo esce dalla realtà tribale e collettiva per approdare all'individualizzazione e alla consapevolezza della sua identità. Se il pensiero umano è scaturito dalla possibilità di leggere, l'apporto delle nuove tecnologie estende ulteriormente la mente dell'uomo, modificandola in maniera evidente. La televisione, il telefono, il computer, gli ipertesti, sono psicotecnologie nella misura in cui inducono il cervello ad elaborare nuovi paradigmi cognitivi che modificano la nostra percezione del mondo.
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    Ottimo articolo,chiaro e preciso
De Rose Mario

Scrittura ipertestuale - 2 views

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    Interessante articolo su come l'era dell'informatica abbia modificato la didattica con un focus particolare al tema scrittura ipertestuale e apprendimento. L'articolo in particolare affronta la logica dell'ipertesto alla luce delle prospettive di Bruner e di Gardner.
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    Contenuto trasversale sugli argomenti del corso sulle psicotecnologie. Si parla dell'utilizzo nell'apprendimento e di come deve essere sviluppato un ipertesto a tale scopo.
roberto de luca

Psicotecnologie - 8 views

Psicotecnologia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Abbozzo psicologia Questa voce sull'argomento psicologia è solo un abbozzo. Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia. Seg...

Psicotecnologie

started by roberto de luca on 24 Sep 12 no follow-up yet
EMANUELA PSICOTECNOLOGIE

I ARGOMENTO :PSICOTECNOLOGIE - 4 views

I ARGOMENTO La psicotecnologia è quella branca della psicologia generale che studia l'impatto psicologico dell'utilizzo delle tecnologie, soprattutto quelle associate alla lingua: esse, in breve, p...

EMANUELA D'AGOSTINO

started by EMANUELA PSICOTECNOLOGIE on 20 Nov 12 no follow-up yet
Tucconi Tiziana

Wiki e dintorni... - 0 views

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    Guglielmo Trentin uno dei pionieri dell'e-learning mette a fuoco strategie di collaborative learning con l'obiettivo di riconquistare e rivalutare tale dimensione creando le condizioni di una crescita conoscitiva individuale come risultato dell'interazione di gruppo. Tali strategie sono spesso messe in atto assegnando a un gruppo di studenti il compito di individuare collaborativamente la soluzione a un problema dato (collaborative problem-solving) o di sviluppare un elaborato (co- writing) su un determinato argomento di studio. Si tratta di attività online che oggi, più che in passato, possono sfruttare le ampie possibilità messe a disposizione dai social software, ossia quegli specifici applicativi di rete che consentono di interloquire e di collaborare in gruppo a distanza. Fra questi, per la versatilità nel favorire la scrittura collaborativa, il wiki è senza dubbio uno degli strumenti più efficaci, così come lo sono stati nel passato, per analoghi obiettivi educativi, altri ambienti di sviluppo ipertestuale. Con la differenza che il wiki introduce due elementi chiave: la possibilità della scrittura distribuita e, l'uso di alcune sue specifiche funzionalità, non nate per scopi didattici ma che molto aiutano nel monitoraggio delle attività degli studenti e del livello del loro contributo al lavoro collaborativo.
francesco scarfo

Psicotecnologia - 1 views

psicotecnologia studia l'impatto psicologico dell'utilizzo delle tecnologie, soprattutto quelle associate alla lingua, che sta influendo sul nostro modo di pensare e di comunicare a tal punto ch...

#psicotecnologia

started by francesco scarfo on 06 Nov 12 no follow-up yet
Massimo Apicella

Le origini della scrittura - genealogia di una invenzione - 8 views

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    Interessante testo, da consultare, per approfondimenti sul tema della scrittura, dalla sua preistoria fino alle teorie di Kerckhove sull'uomo "letterizzato"
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