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Home/ Psicotecnologie e Processi Formativi - Uninettuno/ Group items tagged Disabilità

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emilioan30

disabilità e tecnologie - 1 views

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    Le tecnologie hanno un ruolo determinante nel miglioramento della qualità di vita, la cura e la riabilitazione delle persone con disabilità. Ausili e tecnologieassistive compensano disabilità specifiche e consentono di svolgere le normali attività quotidiane; costituiscono, inoltre, un valido supporto nei casi di disabilità anche gravi di tipo motorio o sensoriale
ANNALISA PASCUCCI

Uic, Sant'Anastasia, ecco un corso di scrittura Braille on line - 2 views

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    In primo luogo si vuole approfondire le conoscenze relative ai prerequisiti per l'apprendimento della lettura e della scrittura con il sistema Braille; insegnare a leggere e a scrivere con questo sistema; indagare la conoscenza ed il corretto impiego dei sussidi didattici speciali usati dalle persone con gravi disabilità visive. 60 le ore previste di "lezione frontale".
ANNALISA PASCUCCI

NUOVI STRUMENTI FORMATIVI PER BAMBINI CON DISABILITA' - 2 views

METODOLOGIE E TECNOLOGIE TECNOLOGIE DIDATTICHE PER L'INTEGRAZIONE: UN PORTALE PER LA SCUOLA di Lia Daniela Sasanelli (1) L'integrazione dei disabili si configura come un tema di grande attual...

BAMBINI STRUMENTI TECNOLOGIE DISABILITA'

started by ANNALISA PASCUCCI on 21 Jun 13 no follow-up yet
letizia74

Il ruolo della Comunicazione Aumentativa Alternativa nelle strategie contestu... - 0 views

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    Si tratta di un articolo relativo alla Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) che spiega l'apprendimento collaborativo tramite CAA con soggetti con disabilità cognitive. In questo articolo vengono descritti i metodi di apprendimento attraverso l'utilizzo dei sistemi di CAA.
sofia-cacciatore

Psicotecnologie, studenti e docenti di Gae Aulenti e IC Biella3 con Domus Laetitiae svi... - 0 views

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    Le psicotecnologie sono qui un supporto al miglioramento della qualità di vita dei soggetti con disabilità, alla stimolazione cognitiva, alla partecipazione sociale e alla conquista di autonomie quotidiane. Gli operatori dell'associazione hanno realizzato una stanza sensoriale per insegnare ai ragazzi come svolgere delle attività quotidiane attraverso l'uso di diversi dispositivi tecnologici. È interessante perché si parte da abilità presenti nel soggetto e poi cercano la soluzione tecnologica più adatta a lui: ad esempio hanno creato un'app attraverso la quale solo con l'utilizzo del canale visivo un ragazzo può accendere la luce, accendere la radio e svolgere altre azioni quotidiane.
Antonella Cavallaro

Sclerosi multipla, la riabilitazione passa per il tablet - 9 views

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    Sclerosi multipla, la riabilitazione passa per il tablet. Esiste dentro di me una grande spaccatura, essendo una scout mi rendo conto di come i bambini di oggi risentano in negativo dell' uso sbagliato di tanta tecnologia, mediata forse da una più facile genstione delle ansia dei genitori. Ma giorno dopo giorno essendo una "mente scientifica e razionale" non posso fare a meno di pensare a quante facilitazioni la tecnologia permette nella nostra vita e nella vita di chi è un po più svantaggiato. Di come essa permetta almeno in parte dell' abbattimento di alcune barriere che si innalzano come un muro nella vita di chi è stato più sfortunato.
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    https://iq.intel.it/super-uomini-superare-la-disabilita-grazie-alla-tecnologia/ Articolo molto interessante per comprendere ancor di più come la tecnologia faciliti la vita alle persone affette da qualsiasi tipo di disabilità
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    Condivido il tuo pensiero (non sono scout... le figlie si!), di sicuro c'è spazio per tanta spaccattura riguardo questi strumenti (chi pro, chi contro , oppure , anche come anche a me , al mio interno mi chiedo quale sia la strada giusta da percorrere), penso che sia l'utilizzo della tecnologia che ne facciamo a fare la differenza. Grazie mille per il tuo contributo.
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    Sono pienamente d'accordo con la collega la tecnologia, anche se non la condivido pienamente per tutto, nel mio caso permette, in parte, l'abbattimento di molte barriere. On line grazie alle tecnologie sempre più sofisticate posso fare quasi tutto persino studiare!
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    Anch'io condivido in pieno i vostri commenti e anch'io non come scout ma come mamma e ahimè come paziente malata di SM. La tecnologia e il modalità con cui la stiamo utilizzando, vedi lo smartworking, piuttosto che la modalità on-line ha facilitato la vita di chi la disabilità è costretta a subirla. La tecnologia non solo abbatte barriere spaziali e temporali, ma ha contribuito notevolmente al raggiungimento di risultati eccellenti anche in campo medico. Sicuramente la malattia nel XXI secolo è affrontata in maniera diversa!
Giulia Ranisi

E-patients, e-parents, e-doctors - 5 views

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    l'articolo parla del corso E-patients, e-parents, e-doctors, organizzato da Telethon, Orphanet e Bambino Gesù che conguntamente lavorano per temi quali le MR e in particolare per fare luce su rischi e benefici della comunicazione 2.0 A cui ho partecipato sia nella compilazione del questonario che nel seguire il convegno (disponibile anche on line) sul portale opbg.net. Per mettere a disposizione dei pazienti, delle loro famiglie, dei medici, dei ricercatori e dei professionisti sanitari le linee guida sull'uso responsabile del web e per approfondire la conoscenza dei siti internet e dei social network come strumenti a supporto della comunicazione sulle malattie rare. Ho postato questo articolo per riflettere su quello che è l'mpatto delle nuove tecnologie in quello che può essere un'apprendimento condiviso che in qesto caso è un apprendimento di esperienze condivise sull'affrontare un tema particolare e di nicchia nei quali li attori coinvolti fno a soli 10 anni fà brancolavano nel buio. E di come oggi sia possibile alle stesse famiglie, di diventare protagoniste attive delle loro realtà, per garantire un futuro migliore ai piccoli pazienti affetti da malattie rare e avere maggiore consapevlezza, per affrontare delle realtà tanto complesse. Gli sviluppi della comunicazione del web consentono oggi ai pazienti di avere strumenti quali una rete integrata che è Orphanet, di seguito vi giro un link del portale OPBG nel quale c'e' la presentazione di cosa sia Orphanet e dell'impatto che ha. cosa è orphanet http://www.ospedalebambinogesu.it/Portale2008/ItemFiles%5C09_20_Dallapiccola_-_Orphanet_Italia-Telethon_2012.pdf
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    Infine aggiungo un articolo che parla di malattie rare e in cui a sottolineare la mia personale riflessione sull'articolo di partenza, vi sono le testimonianze dei genitori in cui si parla di malattie rare e ne dà una descrizione sommaria su quale sia oggi la situazione attuale in merito. http://www.televideo.rai.it/televideo/pub/articolo.jsp?id=13540 Ricapitolando vorrei condividere con voi queste riflessioni e integrarle. Secondo voi quali sono punti di forza del web in un ambito di gruppi di auto-aiuto e di esperienze condivise da famiglie che affrontano temi specifici es come le malattie rare? In mente i primi punti che mi vengono in mente sono: rapporto simmetrico tra gli attori comunicazione sia diacronica che in tempo reale condivisione dell'esperienza aumento della consapevolezza non ci sono limiti o finestre temporali specifiche interattività feedback Soggettività dei temi trattati Solidarietà punti deboli rapporto umano F2F burn out dell'attore coinvolto e attivo attendibilità delle fonti dispersione e irrilevanza dei messaggi aperto solo a chi è nel web Grazie per la vostra pazienza nel seguire la mia riflessione forse un pò troppo articolata. Un saluto Giulia.
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    Articolo estremamente interessante, il web costituisce un'importante risorsa e strumento per colore che cercano informazioni inerenti a patologie rare e poco conosciute, spesso trascurate dai media tradizionali. Tuttavia, come sottolineato all'interno dell'articolo, l'uso di internet come fonte d'informazioni mediche comporta anche dei rischi. Le informazioni presenti online possono essere spesso incomplete o errate, il che può portare ad un conseguente fraintendimento o scelte terapeutiche sbagliate; come per esempio viene evidenziato che non è da escludere la possibilità di cadere in trappole come la disinformazione medica o terapie "miracolose" che spesso vengono pubblicizzate su internet. È tuttavia fondamentale ricordare che l'accesso alle informazioni mediche online dovrebbero essere sempre integrate con la consulenza di medici e specialisti, così da garantire un'appropriata diagnosi.
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    Grazie per l'articolo e le riflessioni, l'argomento è appassionante! Scelgo di condividere una esperienza personale: ho conosciuto una coppia benestante che ha avuto un figlio affetto da sindrome di Wolf-Hirshhorn (WHS): https://www.orpha.net/it/disease/detail/280#:~:text=La%20sindrome%20di%20Wolf%2DHirshhorn,sviluppo%20psicomotorio%2C%20convulsioni%20e%20ipotonia. che è una malattia estremamente rara ed estremamente invalidante. I genitori lo hanno stimolato in ogni modo, si sono dedicati a questo figlio ricorrendo a specialisti di diverse discipline. Il figlio non è mai riuscito a parlare, e per 35 anni ha sempre e solo comunicato esigenze elementari della vita quotidiana attraverso l'uso delle tavole CAA (comunicazione alternativa aumentativa) indicando pittogrammi molto semplici con il dito. Non è in grado di tenere in mano una penna. Ormai adulto, gli è stato proposto, circa 5 anni fa, una attività con una educatrice che prese la decisione di parlare con lui solo attraverso l'uso del computer. L'educatrice, dopo un anno, ha incredibilmente ottenuto la prima parola scritta: Tchaikovsky! Ha continuato, solo con lei, a utilizzare questo metodo, scrivendo riflessioni argute ritenute impossibili con le sue condizioni di disabilità, e dimostrando, seppur con tempi molto dilatati, di aver appreso ed elaborato informazioni complesse. Concludo questo contributo: l'uso di piattaforme per la condivisione delle informazioni ci permette oggi di avere una divulgazione di "good practices" che sarebbe stata impensabile senza la tecnologia. #educazione #disabilità
Daniela Cerbone

Il computer che riconosce i pensieri - 4 views

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    Si tratta di un prototipo di laboratorio, messo a punto in Italia, basato su un sistema capace di analizzare l'attività delle diverse aree del cervello umano.
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    Francesca Di Maio (wambro) Grande scoperta Daniel.Un'altra occasione visibile al mondo ,dei nostri scienziati delle università Italiane e sembra proprio un "continuum"di un'altra grande scoperta "I Neuroni a Specchio" di Giacomo Rizzolatti,direttore del Dipartimento di neuroscienze dell'università di Parma .I Neuroni a Specchio saranno per la Psicologia quello che il DNA è stato per la biologia ,in quanto si tratta di cellule del cervello che si attivano sia quando compiamo una determinata azione,sia quando vediamo che qualcun'altro la compie;in questo modo comprendiamo cosa sta facendo un'altra persona difronte a noi senza la necessità di un complesso ragionamento,preparando anche il nostro sistema nervoso a imitare le azioni degli altri ed entrare in EMPATIA con i nostri interlocutori. Questa scoperta ci porterà a colmare quel gap chela Tecnologia sino adesso non riesce ,intendo la trasmissione delle Emozioni .Come molti di noi hanno commentato qui ed in aula in second life. Sono concorde con il pensiero che queste scoperte con la Tecnologia,apporteranno grande aiuto alle persone disabili, ma mi sconvolge il sapere che qualcuno può leggere e controllare la mia mente,quindi il mio pensiero.
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    Salve a tutti mi sono da poco iscritto e vorrei esprimere un mio pensiero su questo interessante argomento, ovvero credo sia fantastico che vi siano creazioni tecnologiche in grado di analizzare l'attività neurale soprattutto con lo scopo di poter maggiormente assistere ed aiutare persone con gravi disabilità. Concordo però con Francesca, è piuttosto impressionante il sapere che qualcuno sarà in grado di leggere il pensiero (anche se non va scordato che per poter fare ciò, bisogna essere comunque collegati ad un dispositivo).
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    Questo è l'articolo sull'altro prototipo messo a punto in Italia "Brindisys" resta da vedere se verrà messo in commercio e a che costi.. http://www.repubblica.it/scienze/2012/03/02/news/pensieri_azioni_sla-30824666/
ANNALISA PASCUCCI

Tecnologie e ausili per migliorare l'integrazione scolastica degli alunni disabili visivi - 0 views

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    Le tecnologie costituiscono lo strumento privilegiato, il mezzo di facilitazione della comunicazione e della produttività per eccellenza, in quanto consentono di accrescere le possibilità operative di alunni ciechi ed ipovedenti consentendo loro una migliore espressione delle reali potenzialità individuali; la base della postazione scolastica informatizzata è costituita da un computer di tipo standard al quale sono aggiunti appositi ausili hardware e software
emilioan30

Tecnologie Assistive - 6 views

Le TA sono la chiave di svolta di un processo educativo, moderno ed efficace, che si rivolge agli studenti disabili.Le tecnologie informatiche e multimediali offrono ausili indispensabili, per le d...

started by emilioan30 on 16 May 17 no follow-up yet
emilioan30 liked it
lorenzarossi

La caffettiera del masochista - 12 views

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    Molto interessante questo libro di Norman in cui parla di questi oggetti quotidiani e della loro scarsa usabilità perché non concepiti tenendo a mente l'utente finale ovvero l'individuo che andrà ad utilizzare questo oggetto
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    La caffettiera del masochista mi fa pensare a molte cose, come a una penna stilografica che ho comperato l'anno scorso e che ha l'impugnatura ergonomica con sfaccettature che dovrebbero assecondare la pressione e la posizione delle dita della mano dello scrivente. In realtà le dita della mia mano a volte trovano intralcio con questa forma, a tal punto che, tutto sommato, è meglio la tradizionale impugnatura cilindrica piuttosto che una forma così "pensata" per la quale si rischia di perdere la spontaneità del gesto dello scrivere. Questo libro di Donald Norman è davvero coinvolgente!
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    Ho letto la caffettiera del masochista molte tempo fa ma mi ricordo che sono rimasto molto colpito dalla banalità che spesso si nasconde dietro alla scarsa usabilità degli oggetti quotidiani. Spesso non è necessario un grande lavoro di design e progettazione ma basterebbe porsi un po' di più nei panni dell'utente. Lavorando nel campo della disabilità, cognitiva e motoria, mi sono scontrato spesso con la frustrazione di oggetti costruiti in modo tale da avere limiti davvero banali ma che possono precludere l'utilizzo da parte di una intera fetta di utenza
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    Ho letto questo libro consigliato nelle videolezioni dal prof. Polillo in cui si passano in rassegna degli oggetti apparentemente semplici ma mal progettati. L'autore del libro sostiene che la causa del rapporto a volte difficoltoso tra l'uomo e gli oggetti, molto spesso, non è un'incapacità dell'utilizzatore, ma una progettazione poco coerente con il funzionamento della mente umana. Quindi, tutta l'interazione uomo-macchina deve essere considerata come una procedura cooperativa delle due parti, dove gli equivoci possono nascere da entrambi.
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    Interessante libro di Norman, l'ho trovato molto accattivante e divertente perchè l'autore propone episodi della sua vita e mi hanno fatto sorridere. Ho capito che è molto più importante capire come si sente l'utente,perchè molto spesso l'inghippo sta proprio li : ci si preoccupa di fare grandi lavori di design senza porsi la domanda " chi è il mio utente?" "cosa farà con questo oggetto?" "quali possono essere i limiti?". Semplici domande ma che non pensate possono portare ad un oggetto/sito mal funzionante e mal strutturato.
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