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antonella63

Rai Scuola- Generazione Digitale - 4 views

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    Vengono riportate una serie di puntate, relative al programma Generazione Digitale proposto da Rai Educational, in collaborazione con il MIUR, che tratta importanti argomenti su: La scuola 2.0; I nuovi spazi della scuola; La didattica collaborativa; Educare ai media; Inclusione e accessibilità ecc.
vale1994

Le modifiche del cervello a contatto con la tecnologia - 2 views

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    L'articolo evidenzia come le nuove tecnologie hanno cambiato il nostro modo di vivere e non solo. Tutto il mondo digitale, il web, le nuove invenzioni multimediali stanno modificando il modo in cui lavora il cervello umano. Per stare a passo con i tempi, si parla di una sorta di palestra per i nostri neuroni.
mturco92

VIDEO Daphne Bavelier: Il vostro cervello sotto l'effetto dei videogiochi | TED Talk - 3 views

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    La ricercatrice cognitiva Daphne Bavelier, risponde con una serie di esperimenti in laboratorio a due delle più comuni affermazioni sui videogiochi, ed il risultato è sorprendente: I videogiochi d'azione migliorano la plasticità del cervello,l' apprendimento e la visone. Giocare ai videogiochi peggiora la vista? E' forse uno delle più comune affermazioni, stare troppe ore davanti a uno schermo peggiora la vista. Daphne grazie ai suoi studi illustra però come in realtà i videogiocatori riconoscano non solo più dettagli ma anche più gradazioni di grigio rispetto alla media. I videogiochi portano a problemi dell'attenzione e una maggiore tendenza a distrarsi? Daphne fa un piccolo esperimento in studio dove mostra parole dal testo colorato e chiede al pubblico di annunciarne il colore, quando però le parole rappresentano semanticamente un colore diverso dal colore del testo si crea un conflitto e diventa difficoltoso per il pubblico in studio rispondere correttamente, illustra poi i risultati ottenuti dai videogiocatori, che in media sono migliori. Svolge poi un piccolo esperimento relativo all' abilità di tracciare gli oggetti in movimento. Vengono mostrate a schermo delle "faccine" in movimento randomico, 3 di esse sono dapprima colorate di blu, per poi diventare gialle come tutte le altre. Si chiede al pubblico di ricordare quali fossero quelle blu in principio. E mentre il pubblico già fatica a discernerne 3 i gamers arrivano a tracciarne e ricordarne sino a 7. La ricercatrice espone poi i miglioramenti dei videogiocatori nel lobo parietale, frontale e cingolata anteriore, capaci di migliorare il "multitasking" che non ha niente a che vedere con il "multitasking" di chi si dice multimedia-tasker che secondo uno studio dell'Università di Stanford è in realtà inefficiente. Daphne paragona infine i videogiochi all'uso del vino, se usati coerentemente ed efficacemente possono essere molto utili ma non bisogna esagerare (binging)
ntistarelli

L'algoritmo di YouTube che cattura i bambini - 4 views

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    L'articolo, originariamente scritto da Adrienne LaFrance per The Atlantic e qui tradotto da Andrea Sparacino, descrive l'utilizzo di YouTube da parte dei bambini in età prescolare e cerca di spiegare da dove scaturisce il fascino inusitato che questa piattaforma è in grado di esercitare sui più giovani. Per rispondere alle esigenze di questa fascia di pubblico, YouTube ha predisposto una sua versione ridotta, chiamata YouTube Kids, che attraverso un algoritmo filtra i contenuti più adeguati e che sulla base delle ricerche effettuate dall'utente propone altri video correlati. L'articolo mette in evidenza come i dati registrati da YouTube possano fare emergere alcune caratteristiche della psicologia dei bambini, come la tendenza a focalizzarsi sempre sugli stessi contenuti e a prediligere video di brevissima durata, e si interroga sul valore dell'interattività e di YouTube Kids come strumento educativo, nonché sulle strategie attuate dai videomaker per assicurarsi il maggior numero di visualizzazioni possibili da parte di questa fascia di pubblico particolarmente redditizia.
vallone91

I videogiochi possono aiutare il dialogo tra genitori e figli - 5 views

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    I videogiochi possono essere un' esperienza che aiuta nei rapporti figli-genitori?secondo Triberti ,ricercatore presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore dove insegna Ergonomia e User Experience e Psicologia,questo è possibile e nell' articolo parla di come il family playing aiuti nello sviluppo cognitivo del bambino e nella relazione con gli adulti
saracchi

Smartphone in aula: a breve le Linee Guida - 1 views

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    Mi domando se gli insegnanti saranno preparati. Forse sarebbe opportuno che i formatori specialistici venissero prima educati ai nuovi media e n un secondo tempo destinati ad insegnarne l'uso. Nella mia esperienza ricordo insegnanti preparatissimi nella loro materia ma che non sapevano insegnare. Oggi le cose sono cambiate, gli insegnanti sanno insegnare ma potrebbero non essere pronti a competere con i nativi digitali sull'uso dello smarphone
mcorradini1

Cittadinanza digitale - 9 views

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    Internet, social media,reti wireless alla base della formazione scolastica dello studente, necessari se affiancati allo sviluppo delle competenze relative al pensiero critico, alla risoluzione del problem solving, della creativita', della comunicazione e collaborazione. Questo e' il corredo dei cittadini competenti digitali.
federicibeatrice

L'Educazione digitale in Italia: un passo verso nuove tecniche di istruzione - 4 views

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    L'Italia, rimane uno dei pochi paesi, che ancora oggi, non prevede alcuna forma di insegnamento all'educazione digitale nelle scuole. Come due facce della stessa medaglia la realtà è divisa: da un lato progetti avanzati, che usano i social media come affiancamento a siti istituzionali per presentare iniziative delle scuole. Dall'altro lato una realtà completamente diversa, legate ancora a vecchi schemi tradizionali. Negli ultimi anni si nota un passo avanti, grazie anche all'adozione dei libri digitali, ma, soprattutto perché il multimediale e le nuove tecnologie vengono viste come un nuovo strumento verso la condivisione con il mondo.
vitadepasquale

Social Network: effetti sui processi di socializzazione - 3 views

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    Ormai i social network sono entrati a far parte, in maniera diretta o indiretta, della vita di ognuno di noi. Coinvolgono persone di qualunque fascia di età, ceto sociale e sesso. I social network, ormai diventati essenziali nella quotidianità di ognuno, portano vantaggi come: maggiore socializzazione, superamento di alcune difficoltà di approccio che si potrebbero avere con il contatto fisico, acquisizione di maggiore sicurezza, crescita personale e aumento di autostima. Tanti ,però, sono gli svantaggi come: nessun rapporto o scarso rapporto o finto rapporto emozionale, scaturito da un incontro fisico tra persone; diminuzione di autostima e capacità cognitiva, aumento di stati depressivi soprattutto tra adolescenti e social network; finzione del modo di essere e di comportarsi. Quindi è bene concludere dicendo che: i social network vanno maneggiati con cura.
ciccospenk

DIGITAL NATIVES, DIGITAL IMMIGRANTS: AN ANALYSIS OF AGE AND ICT COMPETENCY IN TEACHER E... - 2 views

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    E' ormai un dato di fatto che gli studenti di oggi siano completamente diversi da quelli ai quali una generazione fa parlava il nostro sistema educativo. Le nuove tecnologie hanno cambiato completamente l'evoluzione delle nuove generazioni, che per la prima volta sono cresciute accanto a tv, tablet, pc e molto altro. Questo comporta una significativa mutazione nel pensiero e nelle operazioni di processo delle informazioni. Questa ricerca esplora come sono cambiate queste sfere e come le nuove generazioni si differenziano da coloro i quali non essendo nati nella generazione dei Nativi Digitali, vivono i processi di socializzazione molto diversi.
infinity2017

Le origini di Internet: Storia di Internet - 6 views

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    Il 4G è entrato da poco tempo nel mondo e nel modo di comunicare in modalità super veloce eppure già si parla della rivoluzione del 5G che permetterà alle varie devices di comunicare tra loro, le persone con i devices e quest'ultimi acquisiranno un alto livello di IA spendibile nel loop venutosi a creare. La conoscenza informatica ha permesso un arricchimento continuo come l'Apollo Guidance Computer (AGC) con i suoi 152Kb di memoria ROM & RAM e frequenza di calcolo a 2Mhz, arrivando alle 650mila righe di codice che consentiva lo Space Shuttle di volare e giungendo allo smartphone nostro compagno di quotidiana attività che nella fattispecie dell' Android le cui righe per il funzionamento sono pari ad oltre dodici milioni con la peculiarità del poter essere sempre in linea per aggiornarsi automaticamente. Nell'utilizzo quotidiano possiamo già solo immaginare a quali e quanti campi di sviluppo si potranno venire a delineare, grazie alla crescita globale della IA unita alla possibilità di essere sempre connessi con reti superveloci, come lo sarà il 5G per l'appunto. Spesso però si dimenticano le origini di Internet che oggi giorno ci sembra essere come un qualcosa di assodato e in continua mutazione. Nel 1957 e quindi in piena guerra fredda per replicare al successo dell'Unione Sovietica nel lancio del primo satellite artificiale in orbita intorno alla Terra, il Presidente americano Eisenhover istituì l'agenzia A.R.P.A. il cui obiettivo era quello di costruire una rete di telecomunicazioni sicura anche in caso di conflitto. Si concepì quindi una rete telematica che doveva risolvere la vulnerabilità della rete telefonica e permettere lo scambio dei preziosi dati e ricerche tra gli scienziati americani negli USA. Importantissimo fù l'apporto consolidato dallo Psicologo James Robnett Licklider che teorizzò l'IGC (Intergalactic Computer Network) ovvero di come le biblioteche del futuro potessero essere consultabili da chiunque e da qualsiasi luogo. Il
silvaiotti

Autismo. Le app che aiutano a comunicare - 4 views

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    Questo interessantissimo articolo di una cooperativa sociale di aiuto ai ragazzi autistici spiega come sia possibile comunicare con una persona autistica, la quale, attraverso apposite App create ad hoc, riescono, scrivendo, a comunicare il proprio pensiero e anche gli stati d'animo! L'autistico è dunque in grado anch'egli di mentalizzare, di sentire e percepire gli stati d'animo e i pensieri delle persone a lui vicine, e di trasmettere i propri? .. da questo filmato sembrerebbe proprio di sì..
silvaiotti

Diritti e responsabilità verso una cittadinanza digitale - 6 views

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    L'articolo offre una panoramica globale dei diritti degli utilizzatori dei nuovi media nell'educazione scolastica, per rendere il più possibile autonomi, coscienti e responsabili gli alunni anche nelle scuole primarie, dove sempre più si sta inserendo l'educazione mediale. L'obiettivo è anche quello di offrire agli insegnanti strumenti didattici per intraprendere con i propri alunni, bambini ed adolescenti, un percorso verso la consapevolezza dei propri diritti online nell'utilizzo delle più recenti tecnologie, inparticolare Internet e cellulari, nello spirito dellaConvenzione ONU sui diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza (1989). L'intervento è pensato per gli alunni della scuola primaria (8-10 anni) esecondaria di primo (11-13 anni) e secondo grado ( biennio 14-15 anni). Il manuale, diffuso da Mondadori, è finalizzato a promuovere un uso consapevole dei nuovi media fra i giovani sperimentando forme concrete di partecipazione ( temi affrontati: sicurezza, diritti e strumenti utilizzati, schede di attività da portare avanti con la classe).
lfracassi

Didattica e dislessia: un uso vicariante dei nuovi media per favorire la lettura - 2 views

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    Si tratta di un articolo che riporta dati di studio sull'uso dei nuovi media a favore della lettura in soggetti che soffrono del disturbo specifico dell'apprendimento. Lo studio parte definendo cosa significhi la "competenza di lettura" e come vi si giunga a partire da una lettura strumentale o decifrativa. Vengono quindi esaminate le difficoltà che un dislessico si trova ad incontrare secondo quanto stabilito nei documenti ufficiali (DSM-V, legge 170), e le teorie dei filoni eziologici a cui si fa riferimento per comprenderne le cause. Si sostiene quindi come, attività del tipo Video Games possano aiutare a sviluppare l'attenzione visuospaziale, che è una delle cause che possono costituire motivo di lettura non fluida e scorretta. Il gioco proposto è Letter Ninja, un gioco in 2D. Lo studio è svolto su 6 soggetti, presentato sul'articolo con dati specifici ed una analisi dettagliata. In conclusione si è stabilito che un miglioramento nelle performances di lettura è presente a seguito del training e i dati parlano di un miglioramento più significativo in soggetti più giovani (scuola primaria) rispetto a quelli più vecchi (scuola secondaria). Gli autori considerano quindi il videogames action come strumento didattico efficace, ma purtroppo poco presente nelle aule scolastiche.
lfracassi

NUOVA DIDATTICA - Nuovi media e partecipazione della conoscenza accademica - 4 views

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    Si fa riferimento ad un sito progettato da docenti universitari che hanno creato una nuova modalità di partecipare la conoscenza. Il progetto è curato da Pier Cesare Rivoltella e Pier Giuseppe Rossi e presenta tre manuali: "Agire didattico", "Agire Valutativo", "Agire Educativo". Non è ancora del tutto completato, ma gran parte dei contenuti è presente. Il sito è organizzato come un ipertesto in cui cercare significati e approfondire temi. Sono presenti riferimenti sia bibliografici che sitografici e collegamenti a teorie, autori, studi attorno agli argomenti della didattica e de. Il passaggio dal testo cartaceo al testo digitale aveva costituito semplicemente l'utilizzo di un nuovo strumento: il lettore di dbook in grado di permettere la lettura, nel senso di sfogliare le pagine virtuali. Su questo sito invece troviamo una diversa modalità per cui ogni testo è accompagnato da un indice dove poter selezionare anche specifici temi o capitoli grazie al collegamento ipertestuale. Ogni capitolo contiene la mappa dove esplorare tutti gli aspetti e degli approfondimenti che rimandano ad articoli. Ogni testo è corredato da bibliografia e, se esiste, sitografia. Faccio per esempio riferimento al capitolo "Le tecnologie dell'educazione" del manuale "L'agire didattico". Il capitolo è di Floriana Falcinelli http://nuovadidattica.lascuolaconvoi.it/agire-didattico/4-le-tecnologie-delleducazione/ Il sito prevede inoltre la possibilità di avere a disposizione alcuni strumenti utili allo studio: APPROFONDIMENTI E ATTIVITA', TEORIE, PSICO-PEDAGOGISTI, RIFERIMENTI NORMATIVI (si riferiscono alla scuola italiana), GLOSSARIO. Ogni psicopedagogista è accompagnato da un articolo di presentazione, una bibliografia e una sitografia che rimanda a lavori o siti degli autori in lingua originale (per Novak viene fatto rimando alla suo "costruire mappe concettuali" sul sito di cmap; alla pagina di Ausbel possimo trovare il link ad un sito dedicato al
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    Ogni psicopedagogista è accompagnato da un articolo di presentazione, una bibliografia e una sitografia che rimanda a lavori o siti degli autori in lingua originale (per Novak viene fatto rimando alla suo "costruire mappe concettuali" sul sito di cmap; alla pagina di Ausbel possimo trovare il link ad un sito dedicato al suo lavoro). Visitare questo sito è una esperienza diretta dell'evoluzione dei media e delle opportunità che la rete può offrire anche in campo accademico. Può servire come punto di partenza per approfondire temi legati all'educazione, alla didattica, alla valutazione, dentro i quali non manca la media education. E' un luogo adatto per una ricerca bibliografica e sitografica rispetto ai temi di interesse.
nsorbara

Nativi digitali e immigrati digitali - 4 views

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    Dagli ultimi decenni del '900 ad oggi c'è stato un notevole cambiamento nei rapporti tra adulti e ragazzi, tra insegnanti e studenti, con l'avvento dell'era digitale. I giovani odierni sono denominati, dall'autore dell'articolo, "nativi digitali", in quanto nati in piena era digitale, mentre gli adulti e molti insegnanti , nati in epoca pre-digitale , avendo adottato in seguito le nuove tecnologie, sono definiti "immigrati digitali". Questa differenziazione porta ad alcune problematiche: gli studenti "nativi digitali" devono apprendere il "vecchio metodo" dei loro insegnanti o questi devono adeguarsi al nuovo? L'autore propende per la seconda soluzione: gli insegnanti devono imparare a comunicare nel linguaggio e nello stile dei loro studenti. Sul sito dell'autore http://marcprenskyarchive.com/writings/ ci sono altri articoli su questo tema e su altri argomenti di media education.
azzurradb

Per una Didattica con i Social - 8 views

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    I social network sono ormai uno strumento indispensabile al giorno d'oggi: ampiamente utilizzati come mezzi di comunicazione, manifestazione pubblica della nostra vita e della nostra identità, primo passo per la creazione di relazioni e rapporti. Considerata la valenza che hanno acquisito questi strumenti, si potrebbe prevedere un loro utilizzo molto più consistente nell'ambito della didattica. Uno strumento che si adegua al linguaggio della generazione odierna e un metodo forse più stimolante rispetto allo stile di insegnamento che ancora vige nella maggior parte delle scuole italiane, come dimostra la famosa indagine TALIS, svolta dall'OCSE su 23 stati.
vitadepasquale

Giovani appartenenti al mondo dei Social Network - 5 views

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    I giovani di oggi occupano gran parte delle loro ore giornaliere a scoprire nuovi siti e pagine del mondo di internet, sottovalutando che la comunicazione verbale è molto più importante dei piccoli schermi. Essi ormai sono a disposizione di tutte le generazioni e hanno un impatto sociale con il mondo virtuale. I social network hanno però dei pregi e dei difetti: i pregi riguardano secondo me una comunicazione e scambio di idee in modo più facilitato e veloce; invece i difetti secondo me appartengono alla comunicazione superficiale e banale che si effettua oggi giorno rendendo i ragazzi incapaci di socializzare creando un' effettiva dipendenza e distacco dalla vita sociale che si svolgeva quando tutto ciò non esisteva, facendo loro perdere i veri principi e valori della vita.
gasaparo

Educazione e nuovi media - diritti e responsabilità verso una cittadinanza di... - 9 views

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    Questo documento, realizzato con il supporto dell'Ufficio Comunicazione di Save the Children Italia, "si propone di offrire agli insegnanti strumenti didattici per intraprendere con i propri alunni, bambini ed adolescenti, un percorso verso la consapevolezza dei propri diritti online nell'utilizzo delle più recenti tecnologie, in particolare Internet e cellulari". Ho ritenuto giusto postare questo testo, per due motivi:innanzitutto perché riassume brevemente dei punti-chiave del corso Educazione e nuovi media, poi perché nella seconda parte sono illustrati i motivi per cui Save the Children si occupa di Media e dell'approccio basato sui diritti e gli strumenti utilizzati. Inoltre, nell'appendice sono presenti il testo della Convenzione ONU sui diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza (1989) e una possibile carta dei diritti online per l'infanzia. Quello che viene sottolineato in questo documento, e che anch'io vorrei evidenziare, è che "il problema della "sicurezza", associato all'utilizzo dei Nuovi Media da parte dei giovani, non è riconducibile esclusivamente all'esistenza in sé di alcuni rischi, ma anche alla possibilità che l'utilizzo di tali strumenti tecnologici cominci a prevalere a scapito di spazi di aggregazione concreti, di attività sociali, ricreative, sportive". Guardando alle "nuove generazioni" si può notare che i ragazzi sono sempre più plasmati dalle celebrità e dal loro mondo, attenti più ad apparire che ad essere. Per citare il politologo Sartori, l'uomo è diventato "Homo Videns", una nuova specie generata dalla televisione, che si limita a vedere; "Il bambino, la cui prima scuola è la televisione, è un animale simbolico che riceve il suo "imprinting", il suo stampo formativo, da immagini di un mondo tutto centrato sul vedere. E questo atrofizza la capacità di capire". Ecco che nasce la necessità di andare oltre ciò che si vede, di "rendere estraneo ciò che è familiare", come dice Buckingham, e cercare di far c
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    Da diversi decenni, prima nel resto d'Europa e poi anche nel nostro Paese, la Media Education si è proposta come strumento attraverso cui l'educazione possa tutelare i diritti dei più giovani, ad oggi rappresentando strumento di potenziamento dei soggetti che si propone lo sviluppo di consapevolezza e di pensiero critico, creando le condizioni affinchè il bambino si possa difendere da sé. Un approccio che mira a controllare il rapporto tra media e i suoi destinatari e che delinea tre caratteristiche pedagogicamente rilevanti di questa svolta digitale: portabilità, interattività e generatività. La Rete e il telefonino sono migrati nelle nostre vite, le costituiscono dall'interno, sono parte del nostro essere cittadini. Come tali vanno considerati resistendo alla tentazione di farli depositare all'ingresso della scuola (nella speranza mal celata di chiudere furoi, con essi, il problema) e conferendo alla Media Education lo status di educazione civica del Nuovo Millennio
gasaparo

Generazione Digitale - Educare ai media - 10 views

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    Le nuove tecnologie stanno costruendo un ponte tra docenti e studenti per colmare il cosiddetto digital divide tra generazioni, e in alcuni casi sono proprio gli studenti a mostrare delle competenze ai loro professori. In questa puntata di generazione Digitale parleremo di Media Education e dell'uso consapevole di queste tecnologie acquisite.
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    Le nuove tecnologie stanno costruendo un ponte tra docenti e studenti per colmare il cosiddetto digital divide tra generazioni, e in alcuni casi sono proprio gli studenti a mostrare delle competenze ai loro professori. In questa puntata di generazione Digitale parleremo di Media Education e dell'uso consapevole di queste tecnologie acquisite. Con gli ospiti in studio, cercheremo di capire in Italia a che punto siamo con il digital divide per gli insegnanti e quali sono i prossimi obiettivi più urgenti da raggiungere. Cercheremo di definire il concetto di educazione ai media e concretamente come si mette in atto in classe e a casa, e quali sono i rischi legati ad un utilizzo incontrollato dei nuovi strumenti tecnologici. Infine, andremo ad Arezzo, al Liceo Redi, un altro esempio di scuola 2.0 con all'attivo molte attività in sperimentazione, in cui le nuove tecnologie mettono in maggiore comunicazione studenti e professori.
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