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ntistarelli

L'algoritmo di YouTube che cattura i bambini - 4 views

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    L'articolo, originariamente scritto da Adrienne LaFrance per The Atlantic e qui tradotto da Andrea Sparacino, descrive l'utilizzo di YouTube da parte dei bambini in età prescolare e cerca di spiegare da dove scaturisce il fascino inusitato che questa piattaforma è in grado di esercitare sui più giovani. Per rispondere alle esigenze di questa fascia di pubblico, YouTube ha predisposto una sua versione ridotta, chiamata YouTube Kids, che attraverso un algoritmo filtra i contenuti più adeguati e che sulla base delle ricerche effettuate dall'utente propone altri video correlati. L'articolo mette in evidenza come i dati registrati da YouTube possano fare emergere alcune caratteristiche della psicologia dei bambini, come la tendenza a focalizzarsi sempre sugli stessi contenuti e a prediligere video di brevissima durata, e si interroga sul valore dell'interattività e di YouTube Kids come strumento educativo, nonché sulle strategie attuate dai videomaker per assicurarsi il maggior numero di visualizzazioni possibili da parte di questa fascia di pubblico particolarmente redditizia.
dmugna

The Surprising Creativity of Digital Evolution: A Collection of Anecdotes from the Evol... - 5 views

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    In questo articolo si parla di come l'evoluzione non si limita al mondo naturale ma si estende anche agli organismi artificiali. Il processo di evoluzione è un processo algoritmico che trascende il substrato in cui avviene, studi di evoluzione digitale hanno fornito esempi di come gli algoritmi digitali abbiano sovvertito bugs non riconosciuti nel loro codice, producendo adattamenti inaspettati o producendo comportamenti simili riscontrati in natura. L'evoluzione digitale trae ispirazione dall'evoluzione biologica. I ricercatori studiano i processi evolutivi che si verificano nei substrati digitali, e l'idea generale alla base di questo studio è che esistano dei principi astratti alla base dell'evoluzione biologica che sono indipendenti dal mezzo fisico, e che possano quindi essere implementati e studiati all'interno dei computer. L'evoluzione digitale può avvenire se vengono soddisfatte le tre condizioni: (1) replicazione (2) variazione (mutazione), (3) fitness differenziale (competizione). In natura la replicazione di molecole genetiche e la variazione avvengono attraverso meccanismi come errori di copia e ricombinazione genetica, la selezione nell'evoluzione biologica deriva dal mondo in cui la sopravvivenza e la riproduzione sono un requisito logico per la sopravvivenza del materia genetico di un organismo. L'idea alla base dell'evoluzione digitale è che i processi che soddisfano questi ruoli di replica, variazione e selezione possano essere implementati in un computer riusando in un algoritmo evolutivo (EA). Si definisce dunque l'evoluzione digitale come processo evolutivo in cui l'algoritmo dell'evoluzione e il materiale genetico evolutivo sono istanziati digitalmente.
uninettuno

L'amore al tempo di Internet: dalle emozioni alle emoticon - 5 views

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    Facendo la mia piccola ricerca per questo lavoro, sono rimasta colpita da questo articolo che ho trovato tanto vicino alle mie corde benché distante anni luce dai miei pensieri. In esso viene descritto come un sentimento quale è l'amore possa rischiare di perdere il significato pieno se affidato esclusivamente al mondo virtuale; come, senza demonizzare Internet, essenziale strumento legato alla crescita dell'individuo e frutto della sua intelligenza, possa prendere il posto e fare erroneamente le veci di quelle che sono le genuine relazioni umane, che fanno crescere perché permettono all'individuo, con i suoi limiti e le sue imperfezioni, di mostrare la sua "verità". I nostri sentimenti non possono e non devono essere affidati ad un algoritmo, come non possono essere il suo prodotto. L'amore è bello perché imperfetto ed emozionale, pieno di voglia di lasciarsi andare e soprattutto frutto del contatto umano.
ivanamantero

Il Calvino Rampante - Netlit - 2 views

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    La produzione e la simulazione sono delle tecniche didattiche della media education che più facilmente incontrano l'entusiasmo degli studenti.L'uso pratico delle tecnologie dei media offre il modo più diretto ed efficace per lo studio di un determinato argomento.Il lavoro di produzione dei testi mediali spesso implica una collaborazione in gruppo che deve essere acquisita in modo strutturato e graduale. I ragazzi apprendono abilità comunicative, di gestione del tempo,di cooperazione, la media education permette ai discenti di imparare a esprimere se stessi a livello creativo e ad usare i media per comunicare e riflettere su aspetti importanti della realtà. Io ho voluto condividere questo link riguardante un'esperienza di studenti del Liceo Calvino di Genova riguardante un format radiofonico. E' un'attività di produzione , riflessione,comunicazione riguardante l'articolo 17 della Direttiva Europea sul diritto d'autore.Questa attività è stata organizzata grazie a Netlit media Literacy, un network nazionale dedicato all'educazione all'uso consapevole dei media, produttore e distributore di trasmissioni radiofoniche di informazione, cultura musica. I ragazzi sono stati protagonisti e conduttori di una trasmissione radiofonica rivolta a insegnanti e pari riguardante l'articolo 17. Esso riguarda l'utilizzo di contenuti online da parte dei creatori ed è diviso in 10 punti. I primi tre determinano i rapporti tra i creatori di contenuti e i suoi fruitori in base allo scopo del servizio, se ricreativo o di lavoro. Dal quarto al sesto riguarda i per messi che vengono forniti a chi riutilizza un contenuto di un altro creatore.Specifica le regole di controllo e di sanzioni in caso di violazione di tali regole.Gli ultimi quattro impongono a ogni servizio di condivisione come YuoTube o Facebook, l'istituzione di un algoritmo di controllo che rimuova o prevenga il caricamento di opere che non rispettino il copyright. Questo articolo è stato approvato nel 2019 con modifiche
riggiopaola

La libertà di informazione nell'era di Internet - MediaLaws - 4 views

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    Il presente contributo riporta l'omonimo capitolo pubblicato sul volume "Parole e potere. Libertà d'espressione, Hate Speech e Fake News". Milano 2017 a cura di G. Pitruzzella - O. Pollicino - S. Quintarelli. L'autore G. Pitruzzella, in questo articolo, si interroga su come Internet abbia cambiato il modo di produrre, distribuire ed utilizzare l'informazione. Il singolo utente della rete viene dotato di un ruolo attivo ma solo tramite l'intermediazione di alcune piattaforme. Le notizie distribuite da motori di ricerca e social network sono basate su algoritmi, quindi selezionate ed indirizzate a ciascun consumatore, questo porta alla chiusura dell'utente in una bolla costruita sulle sue preferenze e pregiudizi (Filter Bubble). Pitruzzella, successivamente, analizza il mondo delle fake news e dell'hate speech che hanno dinamiche simili, interrogandosi se è possibile che su Internet non ci siano responsabili. In fine ci mette davanti la possibilità di trovare un equilibrio tra autoregolazione e regolazione.
deboramoretto

Educazione ai media, come salvare gli studenti dagli algoritmi dell'ignoranza - Fo... - 0 views

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    Sull'importanza ed urgenza di insegnare a "leggere" sul web per distinguere contenuti attendibili da false notizie, cercando di evitare che i ragazzi passino da un sano pensiero critico ad un insano scetticismo fondato sull'idea che tutti mentano sempre.
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