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danielaiancu

New addictions: il fenomeno delle dipendenze nell'era degli smartphone e di internet - 6 views

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    Articolo pubblicato dal giornale State of Mind, scritto da Giorgia Cipriano il 06/Novembre/2017 , parla del fenomeno delle New addiction (nuove dipendenze), malattie della post-modernità. Le dipendenze nell'ultimo decennio, del gioco d'azzardo, sesso, lavoro, shopping compulsivo, ma sopratutto internet e telefono cellulare, vengono definite e evidenziate da più autori come Valleur, Matysiac, Caretti, La Barbera,Del Miglio, Corbelli ...e fanno parte dalle dipendenze comportamentali. La dipendenza da internet e quella da smartphone sono strettamente connesse, portando ad un comportamento compulsivo, a preferire le relazioni virtuali rispetto a quelle reali. La dipendenza da smartphone viene chiamata nomophobia. Per la cura di queste dipendenze è consigliabile una terapia cognitivo comportamentale. Per identificare e misurare il livello del rischio di dipendenza da smartphone e stata progettata una scala chiamata S A S(scala di addiction smartphone). Il fenomeno delle New Addiction interessa un numero sempre più alto di persone.
lidial

Italian lessons: what we've learned from two months of home schooling | Education | The... - 0 views

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    L'articolo pubblicato in inglese su The Guardian e ripreso nel numero del 30 apr/7 mag 2020 del settimanale l'Internazionale, riflette sull'esperienza vissuta in Italia dal giornalista, che è anche insegnante, e dalla sua famiglia, rispetto alla chiusura della scuola durante il lockdown. I fatti divengono spunti di riflessione sull'apprendimento digitale, su come cambi, o debba cambiare, l'approccio dell'insegnante, e anche dell'allievo, nella didattica, a distanza a partire dal contesto italiano poco digitalizzato. L'autore non dimentica di sottolineare sia gli aspetti personali che relazionali implicati in questa nuova didattica evidenziandone sia gli aspetti positivi che le criticità.
graziamaria

Da "nativi digitali" a "consapevoli digitali", il ruolo della Scuol... - 4 views

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    Essere "nativi digitali" non vuol dire possedere le competenze connesse al digitale. E' la scuola che deve occuparsi del loro sviluppo. Ma può farlo cambiando ritmi e pratiche didattiche, rimaste ancorate a modelli che precedono la mutazione innescata dalle nuove tecnologie in cui i ragazzi sono immersi. I primi Digital natives hanno ormai raggiunto i quaranta! C''è ormai una generazione che possiamo chiamare "nativi digitali 2.0" che - parafrasando il Prensky del 2001 - hanno passato l'intera vita muovendo le dita su un touchscreen per guardare e scambiare testi, immagini e video. Oggi i nostri studenti sono tutti 'madrelingua' del linguaggio digitale di condivisione nel cloud. Nella scuola un consistente numero di nativi (di prima generazione) è ormai andato in cattedra, ma questo non sembra aver contribuito né a migliorare la competenza digitale degli studenti, né a ridurre quello che Prensky denunciava: "il problema più grande affrontato dall'educazione oggi è che i nostri insegnanti, Immigranti Digitali, che parlano un linguaggio obsoleto (quello dell'era pre-digitale), incontrano difficoltà ad insegnare a una popolazione che parla una lingua completamente nuova".Prensky aveva scritto nel 2001: "'Diversi tipi di esperienze portano a diverse strutture cerebrali', afferma il Dr. Bruce D. Berry … è molto probabile che il cervello dei nostri studenti sia cambiato fisicamente - e sia diverso dal nostro - come risultato di come sono cresciuti. Ma che questo sia o meno letteralmente vero, possiamo dire con certezza che i loro modelli di pensiero sono cambiati".
graziamaria

L'importanza dei social media per l'educazione e l'apprendimento - 2 views

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    I social media hanno assunto grande importanza e i processi educativi ne sono influenzati. Sono cambiate le abitudini e la comunicazione è sempre più fondata su scambi che avvengono in spazi condivisi. Occorre pensare i social media come strumenti di apprendimento centrato sugli studenti.Nuovi modelli d'insegnamento
antonio_meschi

Didattica Inclusiva: Mappe concettuali e mappe mentali: modelli teorici e utilizzo dida... - 5 views

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    Le mappe mentali e concettuali sono strumenti di matrice costruttivista per l'organizzazione e l'integrazione delle conoscenze finalizzate ad un apprendimento significativo. Il MIUR invita l'utilizzo delle mappe a tutti i livelli scolastici. L'utilizzo delle mappe, oltre alla competenza metacognitiva necessaria per motivare e stimolare una migliore strategia di studio, si integra perfettamente con il processo di apprendimento, permettendo di arricchire la struttura cognitiva preesistente con nuove conoscenze e rappresentando la conoscenza stessa attraverso la strutturazione gerarchica di concetti tra loro in relazione in una forma grafico-visuale. Le mappe concettuali ideate da Novak hanno una sintassi rappresentativa con una gerarchia dall'alto verso il basso tesa a esplicitare i processi cognitivi e del pensiero. Le mappe mentali ideate da Buzan si differenziano dalle prime nel cercare di dare maggiore spazio alla parte non razionale coinvolta nell'apprendimento, come l'intuito e l'emozione, utilizzando una sintassi radiale meno vincolante e lasciando più libertà espressiva alla creazione delle mappe.
paamthurnax

Empowerment e prevenzione per un Internet migliore: con Happy Onlife si impara giocando - 5 views

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    Happy Onlife è un gioco interattivo sviluppato per conto della Commissione Europea, finalizzato allo sviluppo di competenze digitali attraverso l'acquisizione della consapevolezza su rischi e opportunità legati ai media online. È un mix tra Gioco dell'oca e Quiz, rivolto alla fascia 8-12 anni, che consente di partecipare come singolo o due giocatori/squadre. È il risultato di una ricerca partecipativa che ha permesso agli sviluppatori di calibrare divertimento e coinvolgimento dei ragazzi e di studiare quesiti all'interno di scenari realistici, realizzando così uno strumento ludico-educativo capace di stimolare interesse e al contempo di affrontare tematiche sensibili (interazioni onlife/online, social network, modalità comunicative, fake news, cyberbullismo, protezione dati, ecc). Il videogioco, aggiornato con nuovi contenuti nel Febbraio 2020, è il risultato di studi condotti da vari teams di ricerca a partire dal 2014, sotto un comune progetto europeo (sono reperibili le pubblicazioni tecnico-scientifiche nella sezione "Publications" del menù, al seguente link: https://web.jrc.ec.europa.eu/happyonlife/publications_en.html). Attraverso il gioco, si presenta l'occasione di elaborare esperienze, scambiare opinioni, riflettere criticamente in una cornice co-costruita di apprendimento significativo. In questo clima di partecipazione e reciprocità, la mediazione di genitori e insegnanti può contribuire ad avvalorare l'apprendimento informale, accrescendo l'empowerment di una comunità digitale più responsabile e rispettosa.
faithmost

IL RUOLO DEI GENITORI NELL'UTILIZZO DEI VIDEOGAME: UNA RASSEGNA SISTEMATICA - 2 views

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    La rassegna sistematica di studi sulle forme di mediazione parentale (gatekeeping, diversionary discursive, investigative) per educare i figli ad un utilizzo consapevole delle tecnologie diffuse tra i minori, ha esaminato 46 articoli tratti da riviste psicologiche dal 2000 al 2019, per fornire un'analisi dei risultati ai professionisti che si occupano di ME al fine di realizzare una educazione genitoriale (parent training, parent mediation e parent monitoring) efficace per contrastare eventuali problemi comportamentali relativi al gaming nei figli poiché il loro uso eccessivo o l'utilizzo di videogame a contenuto violento e/o non adatto all'età, possono causare danni - sia a breve che a lungo termine - alla salute fisica e/o psicologica dei bambini/adolescenti. I professionisti che si occupano di interventi psicoeducativi in età evolutiva devono fornire ai genitori strategie ed indicazioni pratiche per promuovere un sano utilizzo di questi device, come il sostegno, il controllo e la comunicazione genitore-figlio. I risultati degli studi evidenziano l'effetto boomerang talvolta causato dalle strategie parentali restrittive, inoltre emerge l'importanza di promuovere una maggiore consapevolezza dei genitori dei giochi digitali di nuova generazione e una maggiore comunicazione e attività partecipata tra genitori e figli durante le attività di gaming.
faithmost

ATTIVITÁ DI MEDIA EDUCATION NELLA SCUOLA DELL'INFANZIA - 6 views

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    In questo articolo è descritto il progetto di media education attuato in una scuola dell'infanzia italiana e poi ripetuto in un altro istututo in tempi diversi tenendo conto del contesto socio-economico del territorio e delle fasce d'età dei bambini coinvolti. E' emerso che a tre anni è opportuno lavorare con le immagini e le fotografie (la funzione espressiva, la dimensione etica, l'importanza del sé e della propria immagine), a quattro anni con la televisione (selezione dei contenuti, tempi di visione, problemi di proiezione e identificazione) e a cinque anni con il tablet attraverso specifiche attività. Inoltre è risultato cruciale il coinvolgimento collettivo delle famiglie (meeting, questionari, lavori di gruppo) per la discussione e la riflessione sui problemi correlati alla gestione degli strumenti digitali. Presupposto che il livello di civiltà di una società è direttamente proporzionale all'importanza e la cura dell'aspetto educativo-formativo delle nuove generazioni, considerando il fortissimo impatto che lo sviluppo tecnologico e la media education hanno su di esse, si ritiene auspicabile una corretta declinazione della stessa, al fine di perseguire il suddetto obbiettivo formativo. Considerando l'evidente difficoltà del sistema scolastico ad essere all'unisono con lo sviluppo e l'utilizzo tecnologico, nonostante i progressi degli ultimi anni, e considerando anche la differenza tra i contenuti a cui i bambini sono esposti quando sono a casa e quelli affrontati in classe, è fondamentale comunque che ci sia una volontà di miglioramento, con un atteggiamento di critica e di costruttivo orientamento della funzione e dell'utilizzo della media education. Pertanto essendo il sistema scolastico un sistema complesso, è evidente che possa mostrare delle criticità nell'adeguamento immediato ai tempi dello sviluppo tecnologico, è però fondamentale che come struttura formativa non rinunci alla propria funzione educativa e di orientamento consapevole de
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    L'articolo illustra un'esperienza di ME in un'ottica di curriculum digitale verticale, svolta presso due scuole d'infanzia in due comuni del varesotto, durante gli A.S. 2017/18 e 2018/19. Essa nasce dalla consapevolezza che i bambini in età pre-scolare sono già immersi nelle nuove tecnologie e le utilizzano spesso in maniera impropria, mentre i genitori sembrano poco consapevoli dell'importanza di dare loro delle regole. La sfida è stata quella di intraprendere un simile progetto con bambini così piccoli, coinvolgendo le famiglie attraverso attività pratiche che li aiutino a ragionare e a dare loro consigli utili per un'educazione digitale adeguata da impartire ai loro figli. Le finalità sono: sviluppare una cittadinanza digitale attiva e realizzare specifici obiettivi di apprendimento come saper riconoscere il valore di una foto; prendere consapevolezza della necessità di tutelare la propria immagine e rispettare quella altrui; dare valore al tempo che si dedica ai dispositivi tecnologici e limitare l'uso dei media; ecc.. Il metodo didattico sperimentato è l'EAS di Rivoltella. Il lavoro svolto con i bambini e con i loro genitori è stato significativo; dalla riflessione nei gruppi è stato possibile trarre spunti rilevanti, che sono stati tradotti in un decalogo digitale.
sara_bnd

Analfabetismo funzionale: cos'è, quanto è diffuso, e combatterlo con la Media... - 2 views

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    In questo articolo si parla del problema dell'analfabetismo funzionale in Italia (dove raggiunge l'80% della popolazione): le persone sanno leggere e scrivere ma non sono in grado di comprendere e interpretare a pieno il senso del messaggio che hanno davanti. Questo causa una condizione di disempowerment della persona\cittadino, che si ripercuote sulla dimensione sociale e lavorativa. Spesso l'analfabetismo funzionale alimenta la diffusione di Fake News nel Web. E' un fenomeno da contrastare! La Media Education, in questo caso rappresenta un utile strumento per sviluppare e potenziare pensiero critico e capacità di comprensione, per un empowerment individuale e della comunità intera.
cosciie

YouTube - 3 views

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    Interessante video della BBC (in lingua inglese) riguardante il pericolo delle fake news. Una "pillola" riguardante il fenomeno della trasmissione in rete, i personaggi coinvolti e una breve analisi critica di come una notizia falsa può in pochissimo tempo diventare virale. Uno stimolo al pensiero critico riguardante nello specifico il flusso massiccio di informazioni riguardanti il Covid in questo particolare periodo che tutti a livello globale stiamo vivendo, per imparare a discernere in un oceano di informazioni quelle attendibili dalle "bufale" virtuali.
ardabiola

Storytelling e digital storytelling - 1 views

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    La narrazione rappresenta da sempre uno strumento di costruzione di significati e di interpretazione della realtà che trasmette un sapere di tipo pratico ed evoca un rapporto molto più coinvolgente poiché chiama in causa non solo la dimensione cognitiva ma anche quella affettiva e motivazionale. Più facile è apprendere e ricordare tramite una storia che tramite una spiegazione e l'uso del digital storytelling nella didattica permette non solo di sostenere l'interesse e mantenere il coinvolgimento di chi ascolta ma anche di migliorare in chi lo crea competenze non solo digitali ma di pianificazione, comunicazione, collaborazione, sintesi e problem solving. L'articolo esamina i passaggi fondamentali per la realizzazione di un digital storytelling, i possibili criteri di valutazione degli studenti, l'uso alternativo di case studies e di storyworld (costruzione di scenari) e i loro possibili utilizzi a scopo didattico.
claudiaangelino

Come proteggere i nostri bambini dal cyberbullismo - Psiconet.it - 1 views

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    Il centro Psiconet nasce a Roma nel 2010 per offrire un aiuto psicologico professionale a bimbi,adolescenti, adulti, coppie e famiglie. In questo articolo affrontano il tema del cyberbullismo ed è rivolto ai genitori che intendono supportare e soprattutto insegnare ai propri figli ad usare in maniera costruttiva i media digitali, poichè questo è un tema molto importante ed attuale. Il cyberbullismo è una forma di attacco continuo e ripetuto messo in atto da una persona o da un gruppo, contro un' altra persona, attraverso l'uso di tecnologie digitali. Spesso i genitori hanno difficoltà ad individuare questo tipo di violenza, perchè avviene in maniera poco evidente ( attraverso l'uso di telefoni, pc , tablet o social media) quindi è importante osservare con attenzione il comportamento dei propri figli, e promuovere con essi un dialogo attivo su i rischi ai quali potrebbero essere esposti se per esempio decidessero di condividere online un qualcosa di personale, incoraggiare il bimbo a parlare con gli adulti riguardo messaggi o immagini online che li hanno fatti sentire feriti, ed infine controllare le loro attività sui social media in modo tale da accorgersi subito se diventano vittime di bullismo o se c'è qualche segnale di comportamenti di bullismo nei confronti di altri bambini.
federicavarone

https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/20_maggio_08/milano-navigli-affollati-all-or... - 1 views

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    Questo articolo datato 8/5/20 ha creato al termine della quarantena, non pochi scompigli, dissapori e malumori. Mostrando una foto di una delle sponde del Naviglio accusa i milanesi di essere non curanti delle regole e del distanziamento sociale, prevedendo un repentino ritorno alla quarantena "stretta". Credo che questo articolo sia un perfetto esempio di fake news inerente un fatto sociale situato. Il giornalista, con l'aiuto del fotografo hanno fatto credere al mondo intero, grazie al buon uso della prospettiva, che la movida Milanese fosse ripresa senza alcun rispetto di quanto accaduto e delle istituzioni. I giorni dopo sono stati un susseguirsi di smentite e spiegazioni di come la giusta inquadratura potesse distorcere o modificare la realtà. Personalmente avevo data per attendibile questa informazione in quanto proveniente dal Corriere della Sera.
anonymous

Di Bari Paper ZeroSei - 1 views

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    Il link ci collega al paper di approfondimento "Focus ZeroSei" elaborato dal professor Cosimo di Bari. Lavoro reso necessario dalla riforma della "Buona Scuola" che ha previsto l'istituzione e lo sviluppo di un sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni di età. Il documento tratta delle opportunità e dei rischi dell'utilizzo della tecnologia digitale durante l'infanzia. Riporta i tratti comuni delle ricerche sulle modalità e sulle conseguenze dell'uso degli schermi interattivi nella prima infanzia consentendo di formulare linee guida pedagogiche per promuovere una corretta educazione mediale fin dalla prima infanzia. Sostiene e motiva l'importanza della Media Education oltre che per gli operatori dei nidi e delle scuole d'infanzia anche per i genitori. L'elaborato afferma che le nuove tecnologie, già dalla prima infanzia, possono rappresentare strumenti utili per lavorare sull'identità, sull'autonomia, sulla competenza e sulla cittadinanza.
matragno

"Child 2.0" and media education - by Pekka Mertala - 1 views

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    Il link riporta a uno studio qualitativo condotto su giovani educatori partecipanti a un corso universitario intitolato "Digital Media in Learning and Teaching", obbligatorio per l'insegnamento "prescolare" in Finlandia. Il focus del corso è la conduzione in una scuola materna di un esperienza di produzione di una storia filmata allo scopo didattico di far acquisire ai bambini consapevolezza dell'intertestualità dei prodotti mediatici evidenziando quella contenuta nelle loro stesse creazioni, obiettivo in generale non centrato. I dati rilevati riportano a 3 aspetti problematici: 1. L'enfasi sull'educazione centrata sui bambini in cui l'educatore viene visto solo come facilitatore di un processo a cui non prende parte. 2. Il fatto che l'evidente capacità operativa dei bambini venga vissuta come saggezza generalizzata alla comprensione del mezzo digitale rispetto agli adulti 3. Il fatto che la scarsa familiarità con i testi "noti" ai bambini si traduca in una insicurezza nella propria capacità di educare ai media. In risposta l'autore suggerisce un'educazione iniziata dai bambini (ossia basata sulla loro esperienza), in cui l'interazione con l'insegnante è centrale, e indica perché ritiene un falso limite la differenza culturale tra bambini nativi digitali e adulti rispetto alle competenze richieste nella media education.
emilia73

Comunicazione persuasiva: come agisce e quali rapporti ha con la credibilità - 1 views

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    Non è mistero che i messaggi veicolati dai media abbiano un potere persuasivo molto forte. Oggi più che mai siamo esposti ad un notevole flusso di informazioni,e questo rende necessario sviluppare un pensiero critico, al fine di discernere le informazioni veritiere provenienti da fonti autorevoli, rispetto a informazioni che derivano da fonti poco credibili. E' interessante scoprire i meccanismi alla base della persuasione, e quali fattori incidono su questo fenomeno.
luca-vescio

LE MAPPE CONCETTUALI COME STRATEGIA PER ORIENTARE LA LETTURA DEI DOCUMENTI IPERTESTUALI - 3 views

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    L'uso del web per l'attività di ricerca e studio è sempre più diffuso in ambito scolastico e accademico. Il web è stato concepito dal suo inventore come un ipertesto in cui le pagine web sono i documenti e tramite la navigazione è possibile generare infiniti percorsi di lettura. Il rapporto con gli ipertesti richiede l'uso di un nuovo approccio e nuovi strumenti per la ricerca e la lettura. Il documento propone l'uso delle mappe concettuali per la lettura degli ipertesti e presenta una guida alla loro stesura. Inoltre, chiarisce la differenza fra le mappe concettuali di Novak e Gowin e altri tipi di organizzatori grafici come le mappe mentali di Tony Buzan.
pierina1984

Mooc, la rivoluzione della formazione continua - 4 views

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    I mooc (massive open online courses) sono corsi on line che permettono l'insegnamento capovolto, una forma d'insegnamento che fino ad un ventina di anni fà non avremmo neanche immaginato. Oggi invece un gran numero di partecipanti può fruire di questi corsi, é sufficiente avere la connessione internet e da qualsiasi parte del mondo è possibile parteciparvi per aggiornare le nostre conoscenze ed acquisirne di nuove. Sono corsi brevi corsi promossi dalle migliori università e sono gratuiti, offrono un nuovo modo di apprendere sempre più dinamico e con maggior coinvolgimento dei partecipanti. In questo nuovo scenario le tecnologie hanno un importanza vitale per sviluppare programmi mooc di successo. Questo modello d'insegnamento rappresenta una grande opportunità non solo per gli studenti ma anche per insegnanti, perché consente loro di acquisire un ruolo più collaborativo e al passo coi tempi e ottenere migliori risultati.
pierina1984

https://www.forumpa.it/temi-verticali/scuola-istruzione-ricerca/i-mooc-la-rivoluzione-d... - 1 views

I mooc sono corsi on line che permettono l'insegnamento capovolto, una forma d'insegnamento che fino ad un ventina di anni fà non avremmo neanche immaginato. Oggi invece un gran numero di partecipa...

Apprendimento dinamico collaborazione condivisione flessibilità

started by pierina1984 on 24 Jun 20 no follow-up yet
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La scuola ai tempi del coronavirus / Cultura / Home - Il Cittadino di Genova - 11 views

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    Il fenomeno della globalizzazione non conosce confini, interessa molti aspetti in grado di condizionare la vita delle persone. I processi di globalizzazione hanno prodotto conseguenze rilevanti sulla produzione, sull'occupazione, sui mercati finanziari, sulla modalità di comunicazione, sull'acquisizione di conoscenze, oggi scopriamo che la globalizzazione può favorire un processo di pandemia. Questa emergenza ha causato la sospensione di molte attività , limitato la libertà personale delle persone per cercare di contenere la diffusione del virus e ha causato la chiusura della scuola. Questa imprevista chiusura ha costretto le scuole ad attivare una didattica a distanza, al fine di tutelare la comunità didattica degli studenti. L'attività didattica a distanza si sviluppa con modalità e tempistiche diverse che non coincidono col tradizionale svolgimento dell'ora di lezione. Non è prevedibile di fatto quale potrà essere l'interazione con gli studenti. Forse la scuola fino ad oggi ha mostrato difficoltà ad adeguarsi alle trasformazioni della società, dei comportamenti, delle sfere cognitive e metacognitive dei giovani. Stiamo assistendo ad una evoluzione storica delle modalità di accesso alla conoscenza. Ora le ICT giocano un ruolo fondamentale, in poco meno di un mese il modello didattico tradizionale è stato trasformato. Questo aiuterà gli studenti italiani a un utilizzo più consapevole e critico delle tecnologie. Il cambiamento che sta coinvolgendo il sistema scuola ha delle conseguenze dirette anche su tutti gli elementi che lo costituiscono. Non è sufficiente essere nativi digitali per essere anche digitali consapevoli. Per avviare un percorso didattico è necessario famigliarizzare con l'ambiente digitale, l'insegnante deve riuscire a stimolare, far riflettere gli studenti attraverso la tecnologia. L'azione dell'insegnante deve partire dall'esperienza concreta degli adolescenti. E' d'obbligo, dunque, un'attenzione critica sull'argomento, vagliand
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