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sparacello

How to Raise Media-Savvy Kids in the Digital Age | WIRED - 2 views

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    Sono milioni i millennials ad essere ora genitori, il loro essere nativi digitali li ha preparati a curare una dieta mediatica a misura di bambino nel 2020. Alcuni suggerimenti di esperiti di alfabetizzazione digitale che, casualmente, sono anche genitori. 1) Iniziali Subito! (Start'Em early) "È più facile aiutare i bambini a sviluppare abitudini intorno all'uso dei media, all'indagine e alla riflessione nei primi anni di quanto non sia aspettare fino a quando non saranno dei liceali ribelli 2) Non temere l'algoritmo (Don't Fear the Algorithm) "Gli algoritmi prendono decisioni sulle nostre vite. Abbiamo iniziato a chiederci, quando dovremmo iniziare a parlare con gli individui di algoritmi e potere e di fiducia e verità in questi strumenti? Come lo spieghiamo ai nostri figli?" Alcune foto si possono pubblicare, altre no. Chiede ai vostri figli di spiegarvi il perché. 3) Che mi dici degli adolescenti? (What About Teens?) Molti genitori tentano di limitare l'uso dei dispositivi ma è un errore critico. I genitori devono sempre stare accanto ai figli per tutto il percorso, devono diventare loro consulenti nei media. Non si può sottrarre un adolescente dai media perché questi servono a formare la sua identità e, aggiungo io, lo si danneggerebbe nel confronto fra i pari, fino anche alla sua esclusione.
matragno

"Child 2.0" and media education - by Pekka Mertala - 1 views

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    Il link riporta a uno studio qualitativo condotto su giovani educatori partecipanti a un corso universitario intitolato "Digital Media in Learning and Teaching", obbligatorio per l'insegnamento "prescolare" in Finlandia. Il focus del corso è la conduzione in una scuola materna di un esperienza di produzione di una storia filmata allo scopo didattico di far acquisire ai bambini consapevolezza dell'intertestualità dei prodotti mediatici evidenziando quella contenuta nelle loro stesse creazioni, obiettivo in generale non centrato. I dati rilevati riportano a 3 aspetti problematici: 1. L'enfasi sull'educazione centrata sui bambini in cui l'educatore viene visto solo come facilitatore di un processo a cui non prende parte. 2. Il fatto che l'evidente capacità operativa dei bambini venga vissuta come saggezza generalizzata alla comprensione del mezzo digitale rispetto agli adulti 3. Il fatto che la scarsa familiarità con i testi "noti" ai bambini si traduca in una insicurezza nella propria capacità di educare ai media. In risposta l'autore suggerisce un'educazione iniziata dai bambini (ossia basata sulla loro esperienza), in cui l'interazione con l'insegnante è centrale, e indica perché ritiene un falso limite la differenza culturale tra bambini nativi digitali e adulti rispetto alle competenze richieste nella media education.
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