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massimomoretti

Validità del criterio di activPAL TM e ActiGraph per la valutazione dei tempi... - 3 views

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    L'articolo, pubblicato nel 2016, evidenzia l'efficacia e l'accuratezza di due dispositivi atti a valutare i tempi di seduta e di riposo dei bambini, nonché le posizioni seduto/sdraiato e in piedi assunte dagli alunni in un'aula scolastica. Il primo dispositivo, denominato accelerometro GTX3 di ActiGraph (AG) è preposto alla stima temporale (1° target); il secondo, detto activPAL (aP), valuta le posture dei piccoli soggetti (2° target). I risultati dell'applicazione dei due strumenti, confrontata con l'osservazione diretta (DO), hanno mostrato, in particolare, che l'interruzione del sedentarismo nei bambini di 7-11 anni porta ad una migliore funzionalità metabolica a breve termine. Gli studi condotti hanno pertanto evidenziato scientificamente l'importanza di chiarire i rischi per la salute associati con l'inattività rispetto alla sedentarietà.
anonymous

"Media education": la piccola grande rivoluzione dei giornali scolastici - 9 views

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    L'articolo spiega come un'ottima base di "Media education" nasca dalla rete di testate scolastiche. Due recenti iniziative, "Penne Sconosciute" di Osa Onlus, "GiornaliNoi" promossa dal mensile Okay!, avvalorano questa tesi. Il giornale scolastico, che vede protagonisti docenti, alunni e genitori, rappresenta una valvola di sfogo per le creatività, antidoto alla noia da aula scolastica. Una grande rivoluzione già in atto dentro e le scuole che mira a rafforzare il senso di appartenenza e di partecipazione dei giovani alle attività sociali attraverso una rete definita "buona informazione". E' inevitabile, se le nuove forme di comunicazione vorranno recuperare rapporto con i soggetti destinatari del messaggio, non potranno ignorare questa realtà in grado di unire aspettative e speranze delle generazioni.
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    L'articolo parla di come il giornalismo scolastico sia una concreta applicazione della media education. Esso espone dei progetti che mobilitano la creatività giovanile già da 15 anni. La redazione di un giornale scolastico è un'attività molto utile per avvicinare gli studenti al lavoro del giornalista, per dare spazio a pensieri, constatazioni, notizie, novità, per raggiungere i vertici dell'istituto e farsi portavoce di iniziative, raggiungendo allo stesso tempo ogni singolo studente e creare un senso di appartenenza. Attraverso questo mezzo i giovani possono comprendere e analizzare il senso dei messaggi dei mass media. L'autore di questo articolo fornisce anche dei esempi concreti di come la stampa scolastica abbia rivelato delle realtà sorprendenti, parlando di temi sociali e attuali dal punto di vista di ragazzi giovani. L'articolo, infine, sottolinea l'importanza di che quest'attività ha sugli studenti, che sono prima di tutto cittadini, per metterli a contatto con la buona informazione.
daya46

Media education: the european propositions and the brazilian environment - 3 views

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    In questo documento viene valutata la possibilità di inserire in un contesto di istruzione scolastica brasiliana il modello della Media Education europeo. Precisamente si discute il kit proposto dall'UNESCO con l'obiettivo di ridurre alcune discussioni essenziali nel contesto dei programma multimediale all'interno delle scuole brasiliane. Viene citata "l'idea di protezione" di bambini e giovani, in relazione agli effetti dei messaggi dei mass media, (Buckingham 2007) prima con la negazione poi con la selezione e che la maggior parte delle caratteristiche del XX secolo convivono con altre prospettive dove la prospettiva di "protezione" è sostituita dal concetto di "preparazione". Viene precisato che l'alfabetizzazione ai Media implica sia la possibilità che la disponibilità di utilizzare supporti tecnologici. Educomunicazione,che si avvicina in alcuni punti di vista di Buckingham come l'accento sulla cultura autonoma sviluppata dai giovani con il contatto con i Media ed i loro coetanei, ha alcuni fattori che possono essere problematici per il contesto brasiliano. Ad esempio l 'accelerata espansione in termini di attrezzature tecnologiche non è direttamente proporzionale alla preparazione dei professori per l uso della tecnologia e quindi, in una realtà come il brasile, prevale ancora una "auto-educazione" di insegnati e studenti ed il volontarismo di azioni scolastiche. Quindi per applicare il kit di Media Education Europeo in una realtà scolastica brasiliana è necessario una preparazione sistematica nelle scuole, con tempistiche più lunghe ma soprattutto cambiare il peso politico sull'argomento
bonellina

Riflessioni per i Maestri del tempo presente. Franca Da Re - 1 views

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    L'articolo, scritto da Franca Da Re, psicologa, docente, Dirigente Scolastica e Dirigente Tecnico del MIUR ,offre una riflessione sul ruolo dei maestri alla luce degli avvenimenti accaduti a causa dell'epidemia da Coronavirus. Sono rimasta piacevolmente colpita dall'accento posto sulla qualità e sulla generosità della risposta che migliaia di docenti sono riusciti a dare durante la didattica a distanza offrendo tutto ciò che fosse possibile, con i mezzi presenti al momento dell'emergenza, magari anche in maniera improvvisata e a volte disorganizzata ma sempre animati dal desiderio di rimanere vicino ai loro alunni. L'articolo si sofferma anche sulle difficoltà, che nessuno si sarebbe mai aspettato da questa generazione perennemente online e in vista, che molti ragazzi, anche i più impegnati, hanno avuto nel mostrare la loro intimità domestica , a conferma di quanto sia a volte difficile comprendere la mente degli adolescenti. Sicuramente molto interessante è la parte dell'articolo che si focalizza sulle pratiche da capitalizzare , sarebbe un vero peccato se, terminata l'emergenza ,ci dimenticassimo di tutto quello che abbiamo imparato senza portarlo a regime. Classe rovesciata, materiali da utilizzare da parte degli studenti ma anche a disposizione dell'intera comunità scolastica. Tecnologia e media al servizio della comunità, finalmente mezzo inclusivo e di sostegno verso i più bisognosi di attenzione. Occorre un dibattito nazionale sul valore delle tecnologie, sulle loro potenzialità, sulle criticità da superare, non solo in ambito scolastico, ma dell'intero paese. Occorre animare un confronto nazionale sullo stato delle infrastrutture digitali, sui modi per colmare i divari di competenze, possibilità di accesso non solo per disponibilità di dispositivi, ma anche per possibilità di connessione e accesso alla rete. Discutere le potenzialità della tecnologia per cambiare gli ambienti di apprendimento, in termini di spazio, te
erikac80

Uso problematico dello smartphone: influenza su bullismo e cyberbullismo - 8 views

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    Numerosi studi hanno dimostrato gli effetti negativi dell'utilizzo prolungato di smartphone tablet, concentrandosi in particolare sui bambini. Il rapporto con la tecnologia, però, è un tema delicato anche quando si ha a che fare con gli adolescenti, coloro che trascorrono più tempo connessi. In questo studio del 2020, Mendez e colleghi si sono focalizzati su come un utilizzo problematico dello smartphone possa portare ad atti di bullismo o cyberbullismo dimostrando che un uso inappropriato delle nuove tecnologie si relaziona con un maggiore coinvolgimento nelle diverse manifestazioni di violenza scolastica, conseguenti al fatto che l'uso del cellulare è collegato alle emozioni intense e alle tensioni dell'adolescente. Alcune soluzioni potrebbero essere quelle di rendere i ragazzi consapevoli dei rischi e coinvolgere scuola e famiglia per una collaborazione nella prevenzione del problema, oltre che nell'attuazione di spazi educativi per un uso responsabile della tecnologia.
silvaiotti

Diritti e responsabilità verso una cittadinanza digitale - 6 views

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    L'articolo offre una panoramica globale dei diritti degli utilizzatori dei nuovi media nell'educazione scolastica, per rendere il più possibile autonomi, coscienti e responsabili gli alunni anche nelle scuole primarie, dove sempre più si sta inserendo l'educazione mediale. L'obiettivo è anche quello di offrire agli insegnanti strumenti didattici per intraprendere con i propri alunni, bambini ed adolescenti, un percorso verso la consapevolezza dei propri diritti online nell'utilizzo delle più recenti tecnologie, inparticolare Internet e cellulari, nello spirito dellaConvenzione ONU sui diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza (1989). L'intervento è pensato per gli alunni della scuola primaria (8-10 anni) esecondaria di primo (11-13 anni) e secondo grado ( biennio 14-15 anni). Il manuale, diffuso da Mondadori, è finalizzato a promuovere un uso consapevole dei nuovi media fra i giovani sperimentando forme concrete di partecipazione ( temi affrontati: sicurezza, diritti e strumenti utilizzati, schede di attività da portare avanti con la classe).
bmilena

La Media Education nell'ambito della formazione scientifica STEM (Science, Technology, ... - 7 views

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    L'articolo cita la teoria di Grace Reid e Stephen Norris circa la necessità della "Science Media Education (SME)" in relazione all'educazione scientifica. In particolare si evidenzia la necessità di utilizzare in maniera critica e selettiva i mezzi di comunicazione per un apprendimento corretto. La Media Education dovrebbe essere parte integrante dalla formazione scolastica primaria. All'interno dell'articolo l'autore critica parzialmente tale teoria ritenendo che l' utilizzo della media education in ambito scientifico non sia sufficiente e sostenendo il concetto di Information Literacy in cui gli studenti rafforzino le loro conoscenze attraverso l'applicazione pratica delle conoscenze.
lucaevangelisti

Toolkit "Digital & Media Literacy Education" - 5 views

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    Il toolkit "Digital & Media Literacy Education" è uno strumento che nelle intenzioni degli autori vuole "supportare e arricchire l'azione svolta dalle strutture educative istituzionali, quali quella scolastica, offrendo a insegnanti ed educatori strumenti facilmente utilizzabili in modo autonomo nella didattica quotidiana (schede di documentazione, suggerimenti metodologici...)". Lo strumento intende aumentare la consapevolezza sui media che sono considerati secondo la duplice prospettiva di strumenti educativi e oggetti di studio critico e di uso creativo. Gli studenti sono messi nella condizione di analizzare e valutare le loro attività sia come "lettori" sia come "scrittori" dei media. A partire dall'assunzione di quest'ottica, vengono individuate alcune aree sensibili di intervento e proposte cinque unità corredate da una serie di risorse.
ariannavib

Aula 3.0, la classe flessibile del futuro - 5 views

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    Aula 3.0 è un progetto che ha come obiettivo la trasformazione della classe scolastica in un laboratorio in cui gli studenti possono creare ricerche,indagini e apprendere al meglio attraverso la collaborazione. Quando pensiamo ad una scuola, siamo soliti avere in mente una struttura composta da apposite stanze caratterizzate da una cattedra, da banchi e da una lavagna con gessetto. Proviamo ora ad immaginare uno spazio completamente diverso, in cui non esiste una forma fissa per prendere posto nel banco assegnato, ma una classe componibile a proprio piacimento. La trasformazione dei banchi rettangolari in tavoli di forma circolare consente una migliore interazione tra gli studenti, una partecipazione attiva e lo svolgimento in gruppo degli esercizi assegnati.Immaginiamo ora di sostituire le classiche cartine geografiche sui muri con dei pannelli scrivibili e magnetici e di sostituire la lavagna col gessetto con lavagne interattive connesse ad un computer e accessibili ad internet.I mezzi di comunicazione interattivi e digitali consentono agli studenti di imparare tramite l'apprendimento fondato sull'esperienza e sull'indagine, abolendo cosi' la classica interrogazione che gli studenti sono soliti studiare a memoria. Le esperienze messe in atto dal MIUR hanno dimostrato che l'apprendimento avviene sempre più in ambienti virtuali. Pensare quindi ad un insegnamento di questo tipo è decisamente stimolante e gratificante; gli insegnanti possono sfruttare la loro creatività per realizzare percorsi didattici sempre nuovi con l'obiettivo di stimolare l'attenzione,la collaborazione e il raggiungimento di un obiettivo da parte degli studenti i quali sono più motivati nel condurre ricerche scolastiche in internet e/o attraverso la realizzazione digitale di questionari.I ragazzi si sentono cosi' seguiti e non abbandonati nelle loro insufficienze,si sentono parte di un gruppo sviluppando certezze,una migliore comunicazione e aumentando l'autoefficacia.
dolcipatrizia

Esperienze di Media Education - video - 2 views

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    In collaborazione con il dipartimento di Psicologia della Facoltà di Scienza della formazione di Firenze, il Comune ha patrocinato e divulgato esperienze di Media Education nella scuola dell'infanzia. Le attività proposte, che sono elencate come tags, costituiscono un percorso completo nella programmazione scolastica, del quale colpiscono l'originalità e la valenza educativa. E' un ottimo esempio di come coniugare le attività manuali e intellettive tradizionali con materiali nuovi, mezzi tecnologici semplici e accattivanti. Al centro c'è il bambino, soprattutto nell'attività "Uno scatto all'emozione", che si presenta nella sua naturalezza, pronto a vivere un desiderio di meraviglia e conoscenza.
andreacattaneo

Fare Media Education nella scuola: significati e prospettive - 4 views

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    Il sistema-scuola sta attraversando nel nostro Paese un momento molto critico e di destabilizzazione. L'urgenza di equiparare la scuola italiana agli standard Europei richiede nuove competenze teoriche e metodologiche che coinvolgono le due agenzie educative scuola e famiglia. Dopo decenni di riflessioni e immobilità programmatica, si sta raggiungendo una radicale e Esso disegna una storia lunga sul versante istituzionale che si può documentare una radicale revisione sia dell'istituzione scolastica nella sua struttura, che dei suoi processi formativi. Tra il 1979 e il 1991, ripercorrendo i documenti che il Ministero della Pubblica Istruzione ha pubblicato, emerge come si siano modificati gli orizzonti d'attesa, da una visione ed un utilizzo dei media come un sapere puramente tecnico ed esecutivo ad una concezione dei media come campo di apprendimento esperienziale. Per citare Cesare Scurati (1993) si può comprendere come con "Messaggi, forme e media" viene indicato uno dei campi di esperienza del bambino in cui vengono fatte rientrare "tutte le attività inerenti alla comunicazione ed espressione manipolativo-visiva, sonoro-musicale, drammatico-teatrale, audio-visuale e mass-mediale e il loro continuo intreccio". In questo contesto di profondo cambiamento si pongono le domande di come formare le nuove identità professionali e i loro contesti operativi, come ad esempio il Media Educator, che dovrà veicolare la fruibilità delle nuove competenze.
giovy93

Media education nella scuola primaria - 9 views

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    L'articolo descrive la contrapposizione tra la cultura scolastica e quella dei media. Inoltre evidenzia l'importanza di considerare i due approcci come un'integrazione utile all'apprendimento significativo per i studenti.
fabioconte

La scuola italiana non insegna il pensiero critico - 5 views

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    Significato di crìtica: arte del giudicare. Facoltà intellettuale che rende capaci di esaminare e valutare gli uomini nel loro operato e il risultato o i risultati della loro attività per scegliere, selezionare, distinguere il vero dal falso, il certo dal probabile, il bello dal meno bello o dal brutto, il buono dal cattivo o dal meno buono ecc..(Estratto da www.treccani.it). L'articolo si concentra sul pensiero critico, in cui l'autrice effettuando un paragone tra l'esperienza accademica in UK e le modalità di insegnamento utilizzate in Italia evidenzia la mancanza di applicazione di tale concetto nel nostro paese. Nell'ambito della Media Education si è riscontrato quanto sia importante istruire, ed essere istruiti, a relazionarsi con i contenuti dei media utilizzando il pensiero critico, a patto però che tale modalità cognitiva sia già presente e se ne abbia consapevolezza. A tal proposito l'autrice ritiene che le modalità di studio utilizzate nell'università inglese, che ha frequentato, l'abbiano aiutata al punto da evidenziare l'inadeguatezza delle modalità d'insegnamento della scuola italiana. In modo particolare viene messo in discussione l' apprendimento meccanico che risulta essere la pratica didatticamente eletta nel contesto scolastico italiano e non solo (vedasi critiche di Novak al sistema scolastico USA). Nell'esperienza descritta si evidenzia come la possibilità di simulare ricerche sia risultata utile per prepararsi alle attività post-accademiche e come tutto ciò abbia consentito lo sviluppo di un ragionamento critico e creativo. Questa esperienza così come l'utilizzo e la creazione di mappe concettuali suggeriti da Novak portano a dedurre che per apprendere in maniera ottimale è anche necessario lavorare sui e con i concetti ed il materiale didattico in generale. Tornando al problema dell'educazione scolastica, ci si potrebbe chiedere se questa parola "critico"
vevy92

La Media Education come priorità dell' Animatore Digitale - 2 views

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    In questo articolo viene trattato il ruolo importante che l'animatore digitale (educatore) riveste nelle istituzioni scolastiche. Tale figura sta ricevendo una formazione da parte del ministero al fine di incrementare le sue competenze tecniche e per renderla una figura di riferimento all'interno del sistema scolastico sia per la formazione che per l'innovazione. Il ministero prevede tre linee di intervento: formazione interna, creazione di soluzioni innovative e coinvolgimento della comunità scolastica( genitori, imprese, associazioni culturali etc). A tal proposito la scuola viene considerata uno spazio aperto al confronto con tutti gli altri attori esterni, coinvolti nel processo educativo. La formazione degli animatori digitali all'utilizzo dei vari softward, indirizzati all'innovazione didattica, ha permesso agli studenti di trarne beneficio. Inoltre altro aspetto importante sono state le creazioni di nuovi spazi di apprendimento ad esempio aule aumentate dalle tecnologie ed infine l'introduzione di metodologie didattiche innovative come il "pensiero computazionale". Tuttavia all'interno di questo quadro è necessario ridefinire le priorità mettendo al centro l'educazione ai media ovvero la "media education" poiché nessuno di noi fino ad ora è stato mai educato all'uso consapevole e ragionato dei nuovi strumenti di comunicazione. Occorre invece, sin dalla scuola primaria, educare le nuove generazioni ad un uso sensato e accorto degli strumenti che quotidianamente adoperano (smartphone, tablet, etc.).L' animatore digitale a tal proposito dovrà sviluppare un pensiero critico negli studenti ed una maggiore consapevolezza degli strumenti a loro disposizione. Dal mio punto di vista questo articolo rispecchia molto la realtà del momento, nella quale siamo immersi nell 'utilizzo continuo di tecnologie, senza aver avuto un'adeguata formazione precedente al loro utilizzo. Tecnologie che non abbiamo mai usato adeguatamente in modo didattico e che senza aver a
erikatonelliutiu

Why teachers should embrace digital devices in the classroom - 3 views

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    Questo articolo, scritto da Scott Lingley dell'università di Alberta, sostiene la necessità di utilizzare le nuove tecnologie digitali nell'educazione scolastica. Queste considerazioni vengono fatte riprendendo gli studi di Suzanna Wong e Linda Laidlaw. In particolare, la Wong ritiene sia necessario un "cambiamento mentale" degli insegnanti, orientato all'apprendimento collaborativo con gli studenti, integrando nell'apprendimento in classe i modi efficaci sviluppati dai bambini con l'utilizzo quotidiano dei dispositivi digitali. La funzionalità multimediale di questi dispositivi consente delle "espressioni di apprendimento multimodali". Relativamente alle preoccupazioni di alcuni educatori sulla dipendenza dai dispositivi mobili, la Wong concorda ritenendola una preoccupazione legittima, ma afferma che i benefici educativi sono superiori. Inoltre, si evidenzia la necessità di una "alfabetizzazione critica", mediante la quale l'apprendimento scolastico può aiutare lo sviluppo del pensiero critico negli studenti, necessario per reperire informazioni affidabili dalla rete.
lauradausilio

Media literacy e digitale: le sfide della scuola italiana - 5 views

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    L'articolo preso in considerazione è stato estrapolato dal sito internet Voice Over, blog della Fondazione Mondo Digitale (FMD), organizzazione che ha come scopo la diffusione della conoscenza coniugando innovazione, istruzione, inclusione e valori fondamentali. FMD descrive la situazione del sistema educativo italiano in relazione alla Media Literacy elencando alcuni progetti promossi dal Piano Nazionale Scuola Digitale (Pnds). Purtroppo nonostante la buona volontà e progettualità dell'amministrazione scolastica italiana la strada per recuperare il ritardo nei confronti di altri paesi Europei è ancora lunga. Infine l'articolo descrive il progetto di creazione di una rete europea relativo all'educazione ai media (progetto Emedus).
xhensinatafani

Media education e fake news: la necessità di formazione per sviluppare consap... - 10 views

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    L'autrice Sara Zampieri mette in relazione la penetrazione del mondo multimediale nelle nostre vite quotidiane, e in special modo in quelle dei bambini, con la variabile della consapevolezza circa la veridicità di tutta l'informazione disponibile nei new media. La pervasività dei new media, infatti, ha fatto delle fake news (sempre esistite) un vero e proprio fenomeno comunicativo, rispetto al quale l'autrice illustra il cosiddetto "esagono delle fake news" proposto da Altinier e Pira. Il fenomeno fake news richiede, quindi, un aumento della consapevolezza da parte degli utenti dei new media. Questa consapevolezza può crescere soltanto con la diffusione di quelle che Dieter Baacke definisce competenze mediali: - lettura consapevole dei contenuti - conoscenza dei principali sistemi di comunicazione - miglioramento della capacità ricettiva - capacità di elaborare nuovi messaggi offrendo il proprio apporto come creatori di informazione Anche il MIUR si rifà esplicitamente alle indicazioni di Baacke nel raccomandare l'integrazione della formazione scolastica con le competenze mediali.
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    La società odierna è digitale, viviamo in un epoca in qui siamo costantemente collegati e c'è la necessità di appartenere ad una rete ecco perché è importante attuare progetti di media education e per capire le motivazioni che ci sono dietro alla divulgazione elevata delle fake news. L'identità di ogni individuo al giorno d'oggi è frammentata in molteplici alter ego che convivono su diverse dimensioni, quello virtuale, quello mentale e quella fisica. Le fake news sono inventate ad Hoc e distorte prima di essere pubblicate come vere. Avendo il reale potere di influenzare l'opinione della società cambiando il giudizio dei singoli nei confronti di aziende, politici e istituzioni, è possibile definire le fake news come un vero e proprio mezzo di comunicazione. Per questo motivo è fondamentale studiare le caratteristiche di questo fenomeno, le media education sono delle attività educative e didattiche che hanno la finalità di informare i giovani e sviluppare in loro una natura critica circa l'utilizzo dei media. E' importante fare attività di formazione di media education poiché si vive in un società mediale costantemente connessi, sia in ambito lavorativo che scolastico ma anche sociale. Questo fenomeno spiega anche perché le attività didattiche di media education sono in diffusione. E' evidente come la consapevolezza dei mezzi con i quali ci si approccia costantemente ogni giorno, dei linguaggi che utilizzano per comunicare e della cultura che comportano è raggiungibile solo attraverso un percorso educativo che sia mirato e programmato ad hoc. L'impegno morale di ogni comunicatore e di ogni educatore quello di comunicare sempre in modo etico e costruttivo, con il fine di trasmettere un valore educativo. Oggi è normale vivere in rete e in digitale ma è anche una cosa inevitabile per questo servono dei percorsi che ci formino ed è necessaria un educazione ai media approfondita per formarsi al meglio per poter vivere in questa dimensione.
mimma_gangi

Using a mixed-methods approach to measure impact of a school-based nutrition and media ... - 7 views

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    L'articolo è relativo ad un studio svolto in alcune scuole elementari italiane sul tema della salute legato all'alimentazione. Un progetto di grande importanza in Europa è quello di promuovere la salute, questo per prevenire in futuro problemi sia fisici, sia psichici sia anche per accrescere il benessere individuale. In particolare l'obiettivo è prevenire l'obesità, problema in crescita sia tra bambini che tra adulti. Il 23% dei bambini italiani, tra gli 8 e i 9 anni, è infatti in sovrappeso e l'11% ha il problema dell' obesità, numeri sicuramente significativi. L'Unione Europea invita gli stati membri a sensibilizzare sui rischi legati ad una cattiva alimentazione e le campagne da attuare nei vari paesi membri devono avere come target i bambini con età 0-12. In Italia è stata avviata la campagna: "Scuola e cibo, piano di educazione scolastica alimentare 2009-2015", tema che ha coinvolto tutte le discipline. Questa campagna include anche un'educazione sui Media, perché i bambini italiani, dagli 8 ai 10 anni, tendono a mangiare cibi pubblicizzati in televisione, generalmente molto ricchi di calorie. Studi internazionali mostrano che gli interventi per aumentare il consumo di frutta e verdura sono più efficaci se vengono discussi durante le lezioni scolastiche, se sono coinvolti anche i genitori, se includono la possibilità "dell' assaggio" e se sono trasmessi tramite i media. Uno studio in particolare, della durata di 10 settimane, dove sono state coinvolte le classi quinte di quattro diverse scuole elementari in Veneto, ha avuto l'obiettivo di promuovere un maggiore consumo di frutta e verdura come strumento di prevenzione all'obesità. Tre gli obiettivi principali: promozione della salute, con attività interattiva; educazione sui media per analizzare in modo critico le varie pubblicità sui cibi; infine una campagna di promozione sulla salute con l'utilizzo dei Media.
mcorradini1

Cittadinanza digitale - 9 views

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    Internet, social media,reti wireless alla base della formazione scolastica dello studente, necessari se affiancati allo sviluppo delle competenze relative al pensiero critico, alla risoluzione del problem solving, della creativita', della comunicazione e collaborazione. Questo e' il corredo dei cittadini competenti digitali.
bdeluca72

Internet addiction disorder: nuova emergenza nel mondo dell'infanzia e dell'adolescenza... - 4 views

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    Questo articolo, scritto dagli psicologi e psicoterapeuti F. Russo, R. Ceria, J. Jarach, C. Laglia, L. Lombardi e L. Isola, descrive alcune componenti che riguardano la dipendenza da Internet in infanzia e adolescenza. L'Internet addiction porta gravi disagi psicosociali, fallimenti scolastici, ed è correlato con l'aumento di disturbi depressivi e d'ansia. Gli adolescenti affetti da dipendenza, modificano la propria vita scolastica e le relazioni. Il trattamento di questa tipologia di pazienti richiede programmi di prevenzione principalmente applicati alla scuola e alla famiglia. In particolare, emerge l'importanza di elaborare programmi che aiutino i genitori a sviluppare una comunicazione qualitativa, e ridurre la motivazione adolescenziale a usare i social. È auspicabile che per il futuro si metta a punto un programma chiaro per supportare i genitori a gestire questa emergenza che, essendo soggetta a rapidi e radicali cambiamenti, necessita di continui approfondimenti.
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