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dpsilvia

Pedagogia speciale - Giovani e media - 5 views

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    È importante saper guidare i bambini ed i giovani ad un uso responsabile delle competenze mediali, in modo che loro stessi possano giudicarne il proprio uso. Pertanto è necessario che vi sia una promozione efficace che permetta una trasmissione consapevole di tali competenze. I media infatti fanno parte della maggior parte della vita quotidiana dei giovani, quindi è opportuno che vi sia un interesse anche da parte di genitori ed istituzioni nella diffusione di competenze mediali, in grado di garantire educazione, cultura e formazione.
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    Grazie della condivisione, ho trovato molto interessante questo articolo. Alcuni punti mi hanno dato ottimi spunti di riflessione, ad esempio l'aspetto della disabilità o degli aspetti giuridici
erikac80

Uso problematico dello smartphone: influenza su bullismo e cyberbullismo - 8 views

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    Numerosi studi hanno dimostrato gli effetti negativi dell'utilizzo prolungato di smartphone tablet, concentrandosi in particolare sui bambini. Il rapporto con la tecnologia, però, è un tema delicato anche quando si ha a che fare con gli adolescenti, coloro che trascorrono più tempo connessi. In questo studio del 2020, Mendez e colleghi si sono focalizzati su come un utilizzo problematico dello smartphone possa portare ad atti di bullismo o cyberbullismo dimostrando che un uso inappropriato delle nuove tecnologie si relaziona con un maggiore coinvolgimento nelle diverse manifestazioni di violenza scolastica, conseguenti al fatto che l'uso del cellulare è collegato alle emozioni intense e alle tensioni dell'adolescente. Alcune soluzioni potrebbero essere quelle di rendere i ragazzi consapevoli dei rischi e coinvolgere scuola e famiglia per una collaborazione nella prevenzione del problema, oltre che nell'attuazione di spazi educativi per un uso responsabile della tecnologia.
luisagarfagnini

Decalogo per l'uso dei dispositivi mobili a scuola - 4 views

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    Il Ministero dell'Istruzione ha recentemente disposto un decalogo per l'uso dei dispositivi mobili personali, come smart phone e tablet a scuola. Consentirne l'utilizzo in classe, senza demonizzarli o considerarli solo veicolo di distrazione e dispersività, è un passo avanti verso l'apertura all'innovazione e la visione fiduciosa del rapporto tra i giovani ed i nuovi strumenti digitali. Ma potrebbe non essere di alcuna utilità, senza un'educazione digitale per insegnanti ed alunni, che li renda alleati nell'utilizzo consapevole e responsabile dei media, come mezzi di apprendimento e di sviluppo di competenze individuali e sociali.
Angelica Petillo

I mille volti della dipendenza da internet e social network: dal cyberbullismo all'isol... - 4 views

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    In questa intervista rilasciata dal Professor F. Tonioni docente dell'Università Cattolica di Roma e responsabile del primo ambulatorio che si occupa della dipendenza da internet e social network presso il Policlinico; si trovano molti spunti di riflessione che mettono in luce come il mondo di internet possa essere uno strumento vantaggioso ma anche pericoloso se utilizzato nella maniera scorretta. Al giorno d'oggi assistiamo sempre più ad episodi di cyberbullismo negli adolescenti, essere presi di mira attraverso la pubblicazione di foto, video, post su un sito come Facebook può genere nella "vittima" un sentimento di oppressione in quanto non sente di avere una via d'uscita a questo problema, siccome tutti gli elementi compromettenti che lo riguardano si trovano in rete senza la possibilità di essere rimossi in maniera definitiva. Come viene spiegato nell'intervista, gli adolescenti sono i soggetti maggiormente colpiti dalla dipendenza da internet e social network, le emozioni vengono annullate, preferiscono una conversazione in chat piuttosto che di persona, sentono il bisogno di pubblicare quasi in modo compulsivo foto e video che li riguardano, ma anche che riguardano gli altri, sono alla ricerca di notizie che alle volte hanno l'intento di deridere un compagno di scuola. I genitori assenti o una situazione familiare complessa possono aumentare questo bisogno degli adolescenti di rifugiarsi in questo mondo virtuale, cercando delle attenzione fittizie, mostrando foto di se stessi in varie situazioni alle volte anche esagerate, come il mostrarsi in intimo oppure in costume. Sono elementi che fanno riflettere a come l'evoluzione della tecnologia e la diffusione continua di Social Network come Facebook, possano essere strumenti dannosi per le persone creando una dipendenza che porta gli adolescenti ad un isolamento, all'inibizione delle emozioni, all'incapacità di allontanarsi dagli strumenti tecnologici che permettono una connessione ad internet; tutto ciò p
altymea

Programma il Futuro. Un nuovo progetto per le nostre scuole. - 1 views

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    Nelle scuole italiane dal 2014 ha preso il via un progetto di Media Education che prevede l'insegnamento di ciò che la dottoressa Jeannette Wing, a capo del Dipartimento di Computer Science della Carneige Mellon University di Pittsburgh, definisce "pensiero computazionale", attraverso la programmazione informatica (Coding). Il progetto, promosso dal MIUR in collaborazione con il Consorzio Interuniversitario Nazionale per l'Informatica, prevede l'introduzione di un'ora all'anno di Coding nelle scuole primarie che scelgono di aderirvi con l'obbiettivo di formare gli studenti sui principi di base dell'informatica fornendo alle scuole gli strumenti adatti e seguendo il paradigma dell'insegnare giocando. Attraverso questo programma integrativo, sempre più diffuso, i bambini potranno essere informati sul funzionamento dei nuovi sistemi di comunicazione e su come utilizzare questi strumenti al meglio. Sebbene forse potrebbe essere fatto molto di più nell'ambito della Media Edication approfondendo rischi e benefici di un utilizzo responsabile, questo progetto rappresenta sicuramente un ottimo punto di partenza in quanto intervento continuativo e svolto direttamente all'interno del sistema scolastico.
umbertobasile

Media literacy: spiegare i mezzi di comunicazione in classe - bSmart Blog - 3 views

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    Nell'arco di una giornata riceviamo moltissimi stimoli informativi, tanto che spesso può diventare difficile distinguere ciò che è davvero rilevante da ciò che non lo è, così come individuare un'informazione veritiera e attendibile da una notizia falsa. E questo è vero a maggior ragione per i più giovani, che a volte non possiedono gli "strumenti" giusti per farlo. L'educazione ai media è un elemento fondamentale della formazione individuale, di cui anche la scuola dovrebbe farsi promotrice; un'educazione che è parte integrante del bagaglio culturale di un cittadino digitale attivo e responsabile.
ilariagiuseppini

Cittadini in Crescita numero unico del 2013-Raccolta di approfondimenti a cura del Cent... - 3 views

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    Questa pubblicazione del Centro Nazionale di Documentazione e Analisi per l'Infanzia e l'Adolescenza raccoglie una serie di contributi significativi sul tema bambini, adolescenti e nuovi media. In particolare la prima parte (fino a pag. 42) riporta: esperienze di innovazione in campo scolastico grazie all'introduzione e utilizzo di media e tecnologia; l'utilizzo di tecnologie e media a supporto di bambini e ragazzi con DSA; punti di vista diversi, supportati da ricerche scientifiche, sul rapporto tra i giovani e i media (in particolare social network); la trasformazione che dovrebbero subire la scuola e il metodo di insegnamento per integrare e sfruttare le possibilità offerte da tecnologia e media; progetti di ricerca-intervento realizzati, volti all'utilizzo responsabile e consapevole della rete da parte dei ragazzi, con attenzione ai rischi connessi; l'azione "Cl@ssi 2.0" promossa dal Miur con lo scopo di portare la tecnologia nelle aule formando il personale docente e coinvolgendo vari attori sul territorio.
sarapetrosino

Il bullismo virtuale è peggio di quello reale - 5 views

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    Il cyber bullismo, dunque, sta sempre più lanciando, agli educatori, la sfida di insegnare come utilizzare in modo consapevole e responsabile tutte le enormi potenzialità del Web, senza trascurare il giusto rispetto che si deve portare in ogni frangente alle persone. Ed Internet, dove corrono spesso molte relazioni tra individui, non costituisce un'eccezione, ma al contrario deve essere un nuovo terreno su cui concentrare l'opera educativa. Serve uno sforzo educativo importante da parte di tutti gli enti preposti, famiglia in primis: affinché la rete, che i giovani frequentano abitualmente, diventi un luogo sicuro, ove possano ampliare le loro conoscenze, e non uno strumento dove poter essere danneggiati o danneggiare.
antonio-daniele

Una legge per portare a scuola l'educazione all'uso dei social media? Parliamone - 19 views

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    Nel PSICOLOGICAL REPORTS possiamo trovare una ricerca condotta da Caci B, Cardaci M, Tabacchi ME, Scrima F. intitolato 'Variabili di personalità come predittori di utilizzo di Facebook.'dove si indaga il ruolo dei fattori di personalità come predittori di utilizzo di Facebook. I dati relativi all' utilizzo di Facebook e dei fattori di personalità da 654 utenti di Facebook sono stati raccolti tramite un sondaggio web. Utilizzando l'analisi del percorso, i risultati hanno mostrato l'apertura come predittore di rapida adozione di Facebook, coscienziosità con uso parsimonioso, Estroversione con lunghe sessioni e le amicizie abbondanti, e Nevroticismo con elevata frequenza delle sedute.Il possibile ruolo di Piacevolezza nel predire bassa frequenza della sessione e le amicizie ha bisogno di una ulteriore convalida.
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    L'articolo tratta tratta "educazione e sviluppo nei social media" nel New Jersey proposto al senato nel 2014/2015. Ma l'educazione all'utilizzo dei nuovi media o social media è qualcosa che dovrebbe essere esteso pure nel sistema scolastico italiano. E' indirizzato agli studenti dagli 11 anni in poi e spiega l'utilizzo responsabile dei social media che diventano sempre più spesso trappole per pedo pornografia o altri utilizzi illeciti cyberbullismo ecc . L'uso consapevole dei social media è importante in quanto ormai la cultura digitale è sempre più diffusa e sicuramente non ci sono solo aspetti negativi ma gli aspetti positivi sono molto di più. Quale opportunità migliore di quella di trattare la materia come argomento di studio anche per rendere una scuola più moderna ed orientata al futuro e non radicata a programmi ormai obsoleti e superati . A.Daniele
CARMELA BELLAVIA

Social network e nuovi media, fra rischi e potenzialità - 4 views

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    3 marzo 2014 - Scienza e tecnologia "I bambini vengono educati da quello che gli adulti sono, non da ciò che dicono" (Carl Jung) Il Centro Infanzia Adolescenza Famiglie "Edda Fagni" (CIAF) del Comune di Livorno ha posto al centro della sua mission il lavoro con le famiglie, le scuole, i bambini e i ragazzi, guardando a una prevenzione primaria delle varie, possibili forme di disagio relazionale, con particolare attenzione ai "climi" delle classi. Nel corso dell'attuale anno scolastico, in collaborazione con Compartimento di Polizia Postale e delle Comunicazioni Toscana - Sezione di Livorno e con il Progetto Trool (Tutti i Ragazzi Ora On Line) della Regione Toscana/Istituto degli Innocenti, per la scuola primaria è stato attivato il Progetto "Sicuri in rete" in cui nei laboratori per genitori/figli attraverso attività creative si offre l'opportunità di condividere esperienze concrete di gestione consapevole di ciò che si incontra in rete, mettendo in evidenza il valore dei contenuti e dei buoni comportamenti da promuovere nella rete stessa. Per la scuola secondaria di secondo grado è stato attivato il progetto "Uso consapevole del web e delle nuove tecnologie" rivolto ai ragazzi e agli adulti coinvolti nella loro tutela (genitori ed insegnanti) per promuove una "navigazione" responsabile e consapevole attraverso incontri-laboratorio sull'uso dei social network, sulla privacy e sul diritto d'autore. La metodologia del progetto prevede interventi della pedagogista del CIAF, degli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni della Sezione di Livorno e dei media educatori del Progetto TROOL. I contenuti affrontati durante il progetto sono: Le comunità e i gruppi di ragazzi si trasformano con la mediazione di internet: pregi e difetti L'accesso alla rete (da computer e da smartphone) e il suo utilizzo consapevole i vantaggi e le insidie della rete per i preadolescenti fornire informazioni per la prevenzione di forme di cybe
manuelademauri

Educazione ai nuovi media in Val di Non: un progetto per dire stop al cyberbullismo - 5 views

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    L'articolo presenta il progetto "Percorsi educativi sui nuovi media", che prendera' il via da gennaio 2016 nella Comunità della Val di Non. Il progetto che verra' attuato nelle classi degli istituti comprensivi di Cles, Revò e Tuenno, si prefigge di educare i ragazzi ad un utilizzo sicuro di internet, coadiuvando l'intervento formativo anche attraverso azioni rivolte a genitori ed insegnanti. I temi trattati saranno internet sicuro, utilizzo consapevole e responsabile della rete e prevenzione del cyberbullismo. Il progetto verra' attuato dalla comunita' della Val di Non, assessorato alle Politiche sociali, Distretto Famiglia e Pari opportunità in collaborazione con la cooperativa EDI onlus. La Cooperativa Sociale E.D.I. Onlus nasce nel 2012 con l'intento di creare un polo di eccellenza nella formazione sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza su iniziativa di alcuni professionisti della formazione e progettazione che da anni collaborano con Save the Children su queste tematiche. Il modello e la cultura della cooperativa sono strettamente collegati a quelli di Save the Children per cui E.D.I. rappresenta il partner privilegiato nella progettazione ed esecuzione di attività formative. Il progetto "Percorsi educativi sui nuovi media", vuole di fatto essere una risposta concreta alla necessità' sempre piu' impellente di fornire ai ragazzi strumenti idonei per un utilizzo appropriato e sicuro dei " Nuovi media", che permeano oramai la quotidianità della nostra società.
anonymous

E' tempo di connettersi! La Nomofobia e la paura di essere offline. - 2 views

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    Interessante articolo del Prof. RUGGIERO Maria Giovanni, medico chirurgo e specialista in Psichiatria e Psicoterapia cognitiva, Direttore di "Psicoterapia Cognitiva e Ricerca", Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitiva, Milano e Bolzano; Responsabile Ricerca di "Studi Cognitivi", Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitiva, Milano, Modena e San Benedetto del Tronto; Professore presso la Sigmund Freud University Milano. L'articolo è stato pubblicato nel 2015 sulla rivista online "State of Mind", giornale di scienze psicologiche, ed offre un breve "ritratto" di una patologia, la nomofobia, legata all'utilizzo indiscriminato dei nuovi media e di internet in particolare. Dapprima pone alcuni interrogativi ai quali, dice, non è facile rispondere: "Siamo davvero drogati di connessione sociale, o siamo da sempre animali politici come scriveva Aristotele, ovvero scimmie bisognose di riconoscimento, di una droga relazionale? Hanno ragione i pessimisti conservatori o gli ottimisti che sperano nel progresso? Sbagliano i disincantati, anche se non lo ammetteranno mai, oppure i fiduciosi, e anche loro non lo ammetteranno mai?"; Infine dettaglia alcuni sintomi che rendono riconoscibile la patologia in questione.
marmandi

Il punto di vista dei genitori sull' uso dei media da parte dei bambini durante la pand... - 2 views

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    La chiusura delle scuole ha portato i bambini a trascorrere più tempo davanti ai media rispetto al passato, anche a causa della didattica a distanza. L'obiettivo di questa ricerca, è quello di capire come i genitori hanno affrontato questa nuova situazione e come percepiscono il consumo dei media da parte dei loro figli. La pandemia covid-19 ha portato profondi cambiamenti e i genitori si ritrovano a ricoprire il ruolo di "insegnanti" dei loro bambini.. Gli autori di questo studio Petra Ambrožová, Petra Eisenkolbová, Iva Junová, Leona Stašová svolto presso University of Hradec Králové (REPUBBLICA CIECA), hanno esaminato 191 genitori con bambini di età compresa tra 6-15 anni. I genitori si differenziavano in base all' età, al livello di istruzione, al tipo di lavoro. La ricerca è stata effettutata durante il periodo del primo lockdown (marzo 2020). I risultati dimostrano che l'87% dei genitori dedicano più tempo ai bambini, grazie al lockdown, l' 81% dei genitori è convinto che il tempo che i propri figli spendono nell'uso dei media sia aumentato, il 43% aiuta i propri figli ogni giorno nell'apprendimento online indipendentemente dal tipo di lavoro, il 57% dei genitori non ha modificato l' utilizzo dei media durante il lockdown e le regole con i propri figli e infine per quanto riguarda il tempo libero, il 60% delle famiglie preferisce passarlo all'aria aperta o passeggiando. In conclusione, l'articolo è molto interessante e dimostra l'importanza dell'educazione ai media. I genitori devono essere in grado di combinare al meglio il lavoro con la cura quotidiana dei loro bambini. I genitori devono diventare " insegnanti efficaci". Bisogna educare e sostenere le famiglie verso una partecipazione attiva nell' influenzare la produzione e la diffusione di programmi di qualità per tutte le età, in modo da rendere l'uso dei media da parte dei bambini, il più proficuo e responsabile possibile.
michelegiaconi2

View of La didattica universitaria a distanza durante e dopo la pandemia: impatto e pro... - 18 views

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    Anderson: definisce la didattica online come una tra le tante possibilità di insegnamento e apprendimento attualmente esistenti, avente come peculiarità la possibilità di offrire un accesso all'esperienza educativa più flessibile per quanto riguarda gli spazi e i tempi, dal momento che non implica la compresenza in un determinato luogo di docente e discenti e contempla la fruizione asincrona; tale caratteristica le consente di essere potenzialmente accessibile a un numero incredibilmente elevato di utenti, raggiungendo soggetti ai quali la frequenza a forme in presenza sarebbe preclusa, per motivi personali, lavorativi, economici, geografici . Sempre secondo Anderson, un ulteriore aspetto che la contraddistingue è il superamento del testo scritto come unico ambiente di apprendimento lineare e la proposta di un approccio multimediale, che sappia "abbandonare la logica sequenziale del manuale" per procedere in modo ipertestuale e reticolare, favorendo l'interazione tra i saperi e una concezione della conoscenza come costante costruzione e ridefinizione attuata dal soggetto in modo attivo, opportunamente sollecitato da stimoli provenienti sia dalla cosiddetta educazione formale, sia da quella informale e non formale. L'efficacia dei percorsi di e-Learning poggia in buona parte sul grado di autonomia che il fruitore sa esercitare e padroneggiare , in quanto egli stesso, libero da controlli e condizionamenti, è responsabile del successo del proprio processo di apprendimento. Arriverà speriamo il prima possibile, il tempo in cui verranno trovate e messe in atto contromisure al coronavirus "Covid-19" e assestamenti organizzativi e logistici efficaci al punto tale da consentire un ritorno alla piena frequentazione delle lezioni in presen
cpugliese1

Saggezza digitale e assenza genitoriale: come affrontare l'educazione - 3 views

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    Nell'articolo pubblicato dalla redazione di Varese news sono illustrate le tematiche discusse nel convegno intitolato "Adolescenti e rete" tenutosi all'Università degli studi dell' Insubria presso l'aula Magno Carlo Cattaneo, in collaborazione con la Fondazione Comunitaria del Varesotto Onlus che si è tenuto nei giorni 20,21 e 26 marzo dell'anno 2019.I principali punti del medesimo convegno affrontano il tema delle nuove frontiere della relazione educativa, della saggezza digitale e l'assenza dei genitori verso i giovani adolescenti che utilizzano la rete virtuale. Viene sottolineato dal Dottor Claudio Tosetto, nonché responsabile scientifico dell'adunata, come gli adulti identifichino con i termini touch generation, nativi digitali e millenials i giovani e bambini che instaurano con la rete e le nuove tecnologie un" rapporto unico e recondito "circoscritto gelosamente;una relazione che si appropria di tutti i loro ambienti,relazioni sociali e campi della loro esistenza.Si discute di come gli adolescenti abbiano sviluppato capacità multitasking nelle diverse situazioni, raccogliendo infinite informazioni, facendo provare e ricercare emozioni in rete che ,prima venivano esperite e misurate esclusivamente nella vita reale di tutti i giorni, ed ora si ricercano nei new media grazie alla facile accessibilità nella rete internet tramite, ad esempio, gli smartphone che tutti i ragazzini possiedono e attraverso un semplice touch portano a qualsiasi fonte di interesse.Se da un certo punto di vista l'accesso al digitale produce benefici, capacità, permette di raccogliere informazioni e creare socializzazioni vi è uno sguardo alla non bontà di queste nuove tecnologie in quanto potrebbero portare a situazioni ambigue,difficili da gestire ed anche pericolose;a tal proposito vi è la necessità che la società spinga verso l'informazione,favorendo ed incoraggiando l'uso della rete in modo adeguato attraverso le principali vie di formazione;scuola,comunità e genitori.
paamthurnax

Empowerment e prevenzione per un Internet migliore: con Happy Onlife si impara giocando - 5 views

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    Happy Onlife è un gioco interattivo sviluppato per conto della Commissione Europea, finalizzato allo sviluppo di competenze digitali attraverso l'acquisizione della consapevolezza su rischi e opportunità legati ai media online. È un mix tra Gioco dell'oca e Quiz, rivolto alla fascia 8-12 anni, che consente di partecipare come singolo o due giocatori/squadre. È il risultato di una ricerca partecipativa che ha permesso agli sviluppatori di calibrare divertimento e coinvolgimento dei ragazzi e di studiare quesiti all'interno di scenari realistici, realizzando così uno strumento ludico-educativo capace di stimolare interesse e al contempo di affrontare tematiche sensibili (interazioni onlife/online, social network, modalità comunicative, fake news, cyberbullismo, protezione dati, ecc). Il videogioco, aggiornato con nuovi contenuti nel Febbraio 2020, è il risultato di studi condotti da vari teams di ricerca a partire dal 2014, sotto un comune progetto europeo (sono reperibili le pubblicazioni tecnico-scientifiche nella sezione "Publications" del menù, al seguente link: https://web.jrc.ec.europa.eu/happyonlife/publications_en.html). Attraverso il gioco, si presenta l'occasione di elaborare esperienze, scambiare opinioni, riflettere criticamente in una cornice co-costruita di apprendimento significativo. In questo clima di partecipazione e reciprocità, la mediazione di genitori e insegnanti può contribuire ad avvalorare l'apprendimento informale, accrescendo l'empowerment di una comunità digitale più responsabile e rispettosa.
massimo61

Media education, come creare il "cittadino scientifico" nella società digitale - 8 views

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    L'orizzonte della Media Education non è riducibile al solo fare qualche "buona esperienza" utilizzando una certa strumentazione tecnologia, ma a come l'organizzazione sociale e le istituzione delegate alla formazione sono in grado di assumere i media come parte integrante della propria fisiologia d'inclusione sociale e di metodologie apprenditive, investendo risorse e competenze per migliorare la formazione nelle conoscenze e nelle competenze di cui la scuola ha la prerogativa pedagogica. La Pedagogia della Media Education mette in evidenza la necessità di uscire dal paradigma difensivista, tipico di una cultura che vedeva nei media soprattutto i caratteri dell'aggressione culturale. La Media Education ,oggi si propone come strategia di empowerment, di emancipazione culturale, persino di uscita dalla subalternità d'una gerarchia sociale cristallizzata.
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    Interessante e attuale articolo scritto dal professore Giovanni Dursi docente di Filosofia e Scienze umane. L'articolo tratta i seguenti punti: - La network society e le sue contraddizioni - La media education vista come capacità di critica e gestione delle tecnologie - L'identità epistemologica della media education: la media literacy e il "pensiero critico" - L'oligarchia planetaria delle produzioni digitali
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    La Media Education concorre alla formazione del "cittadino scientifico" della network society proprio perché l'uso delle nuove tecnologie deve comportare un'attitudine critica e riflessiva nei confronti delle informazioni, l'uso responsabile dei mezzi di comunicazione, un interesse a impegnarsi in reti con scopi culturali
barbara12345

"Media Education: più' consapevolezza,piu'opportunita',piu'futuro - 2 views

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    Al convegno voluto dalla ministra dell'istruzione Azzolina(Febbraio 2020) e' emersa l'urgenza di una educazione ai media che partisse dalla scuola.Come il ministero intende affrontare questa urgenza? Partendo dall'ascolto e dal dialogo portando al centro la formazione a scuola. Docenti universitari hanno portato il loro contributo fornendo spunti per iniziare questa educazione.Si chiede alla politica di dare il buon esempio per l'uso responsabile dei media, ci sono molti strumenti digitali, ma come ci dobbiamo educare oggi? Il governo deve fornire dei punti di riferimento agli insegnati . Come cogliere le opportunita'? Opportunita' che non sono solo lavorative ma riguardano anche la cittadinanza , cioe' la consapevolezza di avere il diritto di costruire e di esercitare il proprio pensiero critico. I media come forme culturali , come linguaggio , come oggetto di studio che richiedono competenze . Queste competenze dovranno sostenere lo studente nella codifica e nella comprensione delle forme testuali che sempre piu' sono fuori dalle scuole nei terzi spazi.I ragazzi elaborano i significati in questi spazi in cui i testi sono mischiati con la vita di tutti i giorni.
robsant

Le tecnologie digitali nei servizi educativi 0-6 anni: il ruolo della Media E... - 3 views

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    Il tema dei media digitali nell'infanzia è sempre stato delicato, in quanto in media digitali sono visti come un fattore di rischio, un pericolo, dal quale proteggere i bambini. Tuttavia, come dice Jenkins, bisogna considerare l'educazione mediale come componente fondamentale per la costruzione di una cittadinanza attiva, partecipativa e responsabile. Il problema principale degli educatori, soprattutto nell'asilo nido, è quello dello scetticismo, derivato da risultati di test contrastanti. Per tale motivo, uno dei primi obbiettivi della Media Education della prima infanzia, è quello di formare inizialmente educatori e genitori, rendendoli consapevoli della presenza e delle potenzialità delle tecnologie nella vita quotidiana. L'Università di Firenze, dal 2016 al 2018, ha svolto alcuni interventi in nidi e scuole per l'infanzia, coinvolgendo bambini e adulti organizzando laboratori, se pur molto limitati da questioni di tempo. I risultati sono stati incoraggianti, le attività hanno coinvolto positivamente i bambini, sperimentando la loro creatività servendosi delle nuove tecnologie. Una delle utilità pedagogiche delle nuove tecnologie, sta nel fatto che esse siano associate all'intrattenimento, "alleggerendo" il peso cognitivo dei metodi classici. I laboratori hanno anche aiutato i bambini a sviluppare uno spirito critico e hanno favorito il dialogo sia fra pari, che con gli adulti. Sebbene siamo solo agli inizi dei metodi della Media Education, può essere molto utile insegnarla, non vietando l'uso delle tecnologie, ma un bilanciamento del loro utilizzo, affinché vengano prevenuti i rischi e facendo in modo che diventino una risorsa formativa.
maurosolimano

Dipendenze comportamentali dal gioco: Quando il gioco si trasforma in sofferenza - 4 views

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    In questo articolo tratto dalla rivista online Educare.it , scritto dalla Dott.ssa Bevelacqua e il Dott. Chiapasco ,viene evidenziato quando il gioco online e il gioco d'azzardo da semplici svaghi si trasformino in sofferenza. Al pari di altre dipendenze quali la tossicodipendenza, la dipendenza per lo Shopping, per il sesso, per le relazioni, la dipendenza dal gioco può portare l'individuo ad innescare comportamenti ossessivi compulsivi, che possono sfociare in un atteggiamento patologico. La dinamica comportamentale vissuta da queste persone sembra avere sempre lo stesso riscontro. Al inizio il giocatore online adotta questa modalità come pratica sociale, o svago, poi diventa parte integrante della vita, nella quale la persona si rifugia da traumi o eventi che con difficoltà riesce ad affrontare nella realtà. Questi tipi ti comportamenti hanno esiti sempre negativi, portano la persona a disinteressarsi del lavoro, della famiglia e ad avere sostanziosi problemi economici. Gli autori di quest'articolo pongono l'enfasi sulla prevenzione e l'informazione dei rischi per gioco online, soprattutto nei giovani. Incoraggiano prima i genitori ad adottare un atteggiamento responsabile verso le nuove tecnologie (ormai indispensabili nella vita quotidiana). Suggeriscono inoltre, di monitorare con attenzione eventuali segnali problematici da parte dei ragazzi e di promuovere attività sociali non solo tecno-mediate.
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