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Piano nazionale per la scuola digitale (PNSD) 2022 - 3 views

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    Il comunicato riguarda l'incontro dell'11 ottobre 2022, al Ministero dell'Istruzione, del Comitato tecnico scientifico relativo al Piano nazionale per la scuola digitale (PNSD). Gli obiettivi descritti nel documento, sono incentrati sull'incremento di risorse riguardo il futuro digitale delle scuole, a quasi 7 anni di distanza dal primo PNSD (2015). Il Decreto Dipartimentale (allegato al testo) n. 2227 del 22.9.2022 prevede azioni e ambiti di intervento, fra i quali la riduzione del gap che ancora esiste fra gli studenti. L'intervento viene giudicato prioritario alla luce delle esigenze dettate dagli ultimi avvenimenti sanitari che hanno costretto la scuola a rivedere le pratiche di erogazione dell'insegnamento rivelando difficoltà strutturali e di accesso a strumenti informatici oggi indispensabili. Il progetto implica il coinvolgimento urgente di tutte quelle figure che ruotano intorno all'istruzione rivelando quanto sia necessaria l'interazione e l'impegno materiale e non per la formazione dei giovani.
psicochiedu

Competenze digitali e Media Education: potenzialità e limiti del Piano Nazion... - 5 views

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    L'articolo del 2019 è stato scritto dalla professoressa Elena Gremigni dell'Università di Pisa, ed è stato pubblicato sulla rivista trimestrale della medesima università. Esso parla delle potenzialità e dei limiti del PNSD, dopo un generale inquadramento della letteratura della media education, dei fenomeni del digital divide, dell'information overload, del cyberbullismo e delle fake news. Tutti fenomeni che hanno bisogno per essere superati di crescenti capacità nell'utilizzo consapevole delle ICTs. Il PNSD si orienta in base a quelle che sono le direttive Europee. Prima di tutto si pone l'obiettivo di favorire le precondizioni necessarie all'utilizzo delle ICTs, poi promuove una forma didattica spendibile sul mercato, attraverso certificazioni comparabili in Europa. Parla inoltre di una formazione specifica sull'insegnamento delle competenze digitali per docenti che vengono definiti con il termine di "animatori digitali" un'espressione, che però rimanda poco alla media education e sembra invece essere orientata verso attività ludiche. Non propone interventi mirati per i soggetti più svantaggiati e non mette nemmeno in discussione il primato delle ICTs nel rafforzare le competenze trasversali. Sicuramente ci si sta muovendo per cercare di incrementare nuove capacità, ma lo si sta facendo in un mare così vasto che molte cose ci sfuggono. Si è così immersi all'interno di questo nuovo mondo che è difficile analizzarlo dall'esterno e in modo critico, ma questo è il passo necessario al fine di riuscire ad educare le nuove generazioni alla consapevolezza della potenza degli strumenti che hanno tra le mani ogni giorno. Strumenti in grado di apportare una crescita senza confini, ma che possono facilmente recare danni mai visti.
massimomoretti

L'innovazione tecnologica nella scuola italiana. Per un'analisi critica e storica - 8 views

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    L'articolo, pubblicato nel 2016, evidenzia la rilevanza dell'introduzione delle tecnologie nella scuola italiana, processo che si è sviluppato negli ultimi quarant'anni. Inizialmente molti insegnanti furono influenzati dalle innovazioni modificando atteggiamenti e metodologie; tuttavia, a mano a mano che l'introduzione delle ITC nella scuola si andava affermando, emersero criticità e contraddizioni provocate da problemi tecnici, incompatibilità, mancanza di tempo e carenza di preparazione degli insegnanti. L'esperienza del passato, a fronte delle difficoltà verificate, rischia di passare in second'ordine o - addirittura - di essere dimenticata, unitamente al portato teorico e didattico caratterizzante la fase precedente. S'impone pertanto una riflessione critica attraverso la presentazione di alcuni lineamenti della storia dell'introduzione delle ITC nella scuola, delle concezioni che l'hanno accompagnata e dei rapporti che spesso, anche all'insaputa degli innovatori, si mantengono tra passato e presente. La tecnologia informatica fu introdotta ufficialmente nella scuola italiana nel 1985 (primo Piano Nazionale Informatica - PNI 1), affiancata agli insegnamenti di matematica e fisica del primo biennio della scuola superiore. Il PNI 1 nacque dall'idea che l'alfabetizzazione informatica costituisse l'unica via d'accesso alla società dell'informazione e dalla fiducia nella possibilità per gli strumenti e le tecniche dell'informatica di favorire lo sviluppo cognitivo degli studenti. In seguito, l'introduzione del linguaggio di programmazione, dei videogiochi e degli ambienti di scrittura indussero a ritenere il computer uno strumento di supporto per l'apprendimento, capace di dilatare la conoscenza e il processo per acquisirla, favorendo l'autonomia e la creatività, secondo un approccio cognitivistico-costruttivista. Negli anni Novanta, con l'avvento dell'ipertestualità, la tecnologia venne accolta nella scuola
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    con lo scopo di avvicinarla alla realtà vissuta dagli studenti a casa e in altri ambienti, contraddistinta dall'interazione tra parola orale, testi scritti, suoni e immagini. Le più recenti iniziative ministeriali da un lato spingono verso limiti più avanzati l'idea della partecipazione sociale, dall'altro sembrano riscoprire il valore di pratiche già sperimentate negli anni Ottanta e in parte dimenticate dalla scuola. L'articolo, in particolare, pone l'accento sulla pratica del coding, vale a dire sul processo finale di programmazione, quello della scrittura del codice attraverso l'uso di un determinato linguaggio. In sostanza, questa analisi storico-critica mette in evidenza come nel nostro Paese la normativa che regola l'introduzione del digitale nella scuola insegua l'innovazione tecnologica, tentando di stare al passo con questo processo fluido, rapido e costante.
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    FORM@RE - Open Journal per la formazione in Rete L'innovazione tecnologica nella scuola italiana. Per un'analisi critica e storica Technological innovation in the Italian school. A critical and historical analysis Camilla Moricca - Università degli Studi di Firenze, camilla.moricca@unifi.it Abstract L'introduzione tecnologica nella scuola è caratterizzata da ondate che si succedono conservando scarsa consapevolezza e ricordo della fase precedente. Il lavoro ripercorre in modo sintetico le principali iniziative istituzionali e le più note teorie di riferimento che le hanno accompagnate nell'ottica di favorire una consapevolezza storico-critica su ciò che l'esperienza ci può aver insegnato. Nell'ultima parte ci si sofferma su riferimenti oggi in voga, quali il coding e la robotica, chiedendoci se siano davvero nuovi e se poggino su criteri pedagogici fondati. Parole chiave: tecnologie dell'educazione; analisi storica; coding; robotica. Abstract Technological introduction into school takes place in the form of innovations that maintaining low awareness and memories of the previous phases. The work recalls briefly the main institutional initiatives and best-known theories of reference in order to foster a historical-critical awareness of what the experience may have informed us. In the last part we focus on references in vogue, such as coding and robotics, wondering if they are really innovations and if they are based on valid educational criteria. Keywords: educational technology; historical analysis; coding; robotics. 1. Introduzione L'introduzione delle tecnologie nella scuola ha rappresentato un avvenimento rilevante negli ultimi quarant'anni e il processo che l'ha accompagnata ha coinvolto direttamente molti insegnanti, influenzando i loro atteggiamenti e le loro concezioni metodologiche. Sembra quindi ragionevolmente importante soffermarsi a riflettere su questo percorso per comprenderne meglio la natura. Tuttavia sono carenti i lavori
simonepoggi

Il Piano nazionale scuola digitale e il digital divide dell'istruzione italiana - 3 views

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    In questo articolo, scritto da Anna Sabatini, direttore dell'Ufficio scolastico regionale del Molise, ad inizio anno scolastico 2016/17, viene spiegato il "piano nazionale scuola digitale" del programma Buona scuola. I punti chiave che la Dott.sa Sabatini sottolinea sono: la responsabilità della scuola di puntare verso l'innovazione e di formare docenti specializzati nel PNSD. L'articolo continua presentando la nascita di una nuova figura all'interno del complesso scolastico: l'animatore digitale e il team di innovazione. Non ultimo è stato definito un importante obiettivo che è la creazione di laboratori e ambienti didattici e innovativi. La Dott.sa Sabatini sottolinea come questo progetto PNSD ha il fine di colmare quel Gap sottolineato dall'Ocse che ha fissato in 15 anni il "digital divide" che separa l'Italia dagli standard della scuola europea.
lauradausilio

Media literacy e digitale: le sfide della scuola italiana - 5 views

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    L'articolo preso in considerazione è stato estrapolato dal sito internet Voice Over, blog della Fondazione Mondo Digitale (FMD), organizzazione che ha come scopo la diffusione della conoscenza coniugando innovazione, istruzione, inclusione e valori fondamentali. FMD descrive la situazione del sistema educativo italiano in relazione alla Media Literacy elencando alcuni progetti promossi dal Piano Nazionale Scuola Digitale (Pnds). Purtroppo nonostante la buona volontà e progettualità dell'amministrazione scolastica italiana la strada per recuperare il ritardo nei confronti di altri paesi Europei è ancora lunga. Infine l'articolo descrive il progetto di creazione di una rete europea relativo all'educazione ai media (progetto Emedus).
alessandracost

Comunicatore scolastico, un ruolo sempre più importante per il media education - 1 views

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    L'articolo proposto è scritto da Dino Galluppi per il sito web "La tecnica della scuola" nel Dicembre del 2020. Lo stesso affronta il cambiamento della scuola, una rivoluzione lenta introdotta dal piano nazionale della scuola digitale "PNSD". Questo cambiamento introduce la figura del "comunicatore scolastco",già affermato in atenei universitari,con l'obbiettivo di curare ed approfondire la comunicazione tra l'istituto scolastico ed il mondo esterno. L'aumento delle fake news e l'evoluzione dei social network impongono maggiore attenzione alla salvaguardia dell'immagine dell'istituto e degli studenti sempre più esposti a fenomeni di cyberbullismo. In questo contesto la figura in oggetto ha il compito di implementare le attività scolastiche collaborando con le realtà locali e salvaguardare la privacy e la serenità degli studenti.
silvia71

Competenze digitali e Media Education nel Piano Nazionale Scuola Digitale - 5 views

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    Già da tempo è stata evidenziata la necessità di adottare, sin nei primi cicli di istruzione, pratiche educative volte all'uso consapevole delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICTs). Nell'articolo si descrive come i nuovi fruitori non possiedono le risorse necessarie per acquisire autonomamente una Digital Media Literacy adeguata alle esigenze del XXI secolo e superare le nuove forme di digital divide che si vanno diffondendo. La diversa posizione sociale degli utenti pare correlata alle differenti forme di digital divide che per molti diventa impedimento o limitazione nell'accedere alle risorse disponibili o, comunque, difficoltà ad affrontare situazioni particolari. Vengono quindi presentate le principali indicazioni provenienti dall'Unione Europea in materia di educazione digitale e la loro ricezione nel contesto italiano, in particolare nella scuola, attraverso il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD).
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