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vdipaola

Il Mobile Learning attraverso la nuova rete LoRaWAN... - Google Scholar - 5 views

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    L'articolo pubblicato il 31 dicembre 2020 da Firenze University press (www.fupress.com/sf) nel n. 2-2020 Studi sulla Formazione del Open Journal of Education, è scritto da Giuseppe De Simone Ricercatore di Pedagogia sperimentale - Università di Salerno; Michele Domenico Todino Docente di tecnologie didattiche per l'inclusione - l'Università degli Studi del Sannio di Benevento; Maria Annarumma Ricercatrice di Didattica e Pedagogia Speciale - Università di Salerno. L' articolo cerca di fornire una definizione chiara del Mobile Learning e delle sue caratteristiche, inoltre cerca di descrivere come il Mobile Learning potrebbe aiutare i bambini e gli adolescenti nell'apprendimento nella quotidianità sia in luoghi di apprendimento formale che informale. Infine, questo lavoro esplora l' evoluzione delle tecnologie di telecomunicazione con una descrizione delle IoT -Internet of Things e della Rete LoRaWan per stimare come sarà il Mobile Learning di domani.
matteom3

VICINOLONTANO - 1 views

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    Come socio di Mechrí (Laboratorio di filosofia e cultura) lo scorso 23 settembre 2020 ho partecipato alla conversazione online dal titolo: LE COSE, LE PAROLE, LA VERITÀ IN COMUNE. Un ciclo di conferenze ideato da Towards Constellation L'incipit: uno schermo universale e il linguaggio delle immagini telematiche e dell'inglese internazionale? C'è qualcosa di radicalmente nuovo in tutto ciò o è la ripetizione, in forme nuove, di un antico destino? Di perdizione o di salvezza? Il tema di fondo è quello della "distanza" che il COVID19 ha imposto a tutti noi, tema messo in tensione al polo della "vicinanza" offerto dalle tecnologie digitali. Uno spunto di riflessione profondo e attuale che coinvolge la Media Education. Nella parole di Carlo Sini "dobbiamo creare la comunità di una distanza nuova rendendola vicina, non abbiamo fatto altro da quando si è inventato l'alfabeto; quella tradizione di testi che attraversano spazi e tempi." In questa frase possiamo rivedere le 3 ere della tecnologia identificate da De Kerckhove e come appunto il medium sia il messaggio. Il talk ha toccato anche temi dell'intelligenza collettiva, della cognizione distribuita e della responsabilità che abbiamo come esseri umani di partecipare in modo attivo e critico al cambiamento. Al di là delle teorie, in questo evento si è visto concretamente come la Media Education sia un processo culturale sempre più presente e necessario. VICINOLONTANO tutto attaccato appunto
vianimartina

La Media Literacy nella prospettiva finlandese, nordica ed europea - 5 views

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    Il concetto di "media" è stato utilizzato per riferirsi alla tecnologia ( alla sua funzione e al so significato sociale); mentre con il concetto di literacy si intende, in primis, la capacità di una persona di leggere e scrivere ed è legato alla sopravvivenza di un individuo nella società. In svedese il concetto di media literacy dunque può essere tradotto con due concetti: il primo si riferisce alla capacità di comprendere i messaggi mediali, il secondo indica invece una abilità pratica. Mentre in finlandese lo possiamo interpretare come "sapere leggere i media". Ma secondo due autori, Kupiainen e Sintonen, la media litaracy è considerata come pratica focale che richiede cose fisiche o mentali attorno cui gli individui si raccolgono e creano contesti sociali. Inoltre con la media literacy facciamo riferimento anche al concetto di competenza, cioè capacità e abilità che l'individuo attua nelle prestazioni professionali. Però nei siti dell'Unione europea, non è stato utilizzato solo il concetto di media literacy, ma viene anche utilizzato il concetto di digital literacy distinguendosi con nuovi e vecchi media, ad ogni modo, i requisiti che vengono citati nei vari lavori riguardando il comprendere, il valutare e l'agire. Comunque nel marzo del 2010 la Commissione europea ha lanciato la Strategia Europea 2020 per preparare l'economia dell'unione europea a tutte le possibili sfide dei prossimi decenni, questa è stata proposta per definire il ruolo chiave che le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) svolgeranno. L'Agenda digitale dunque, mira a realizzare un'economia digitale di successo entro il 2020 e a valorizzare il potenziale delle ICT.
macrillocarmela169

Didattica a distanza. - 1 views

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    L'autore dell'articolo, del 17 Marzo 2020 del Sole 24 Ore, richiama sicuramente l'attenzione, su quello che da un mese a questa parte, si sta vivendo nel mondo. La didattica a distanza rappresenta una nuova modalità senz'altro innovativa, di fare scuola. E' per certi versi una sorta di "salvagente" che poi finisce con "il salvare tutti", insegnanti, studenti, famiglie. Questa nuova modalità punta a promuovere un'interazione con gli studenti, garantendo loro il diritto allo studio oltre che quella continuità che per forze maggiori è stata drasticamente, interrotta. Il docente in questa formazione a distanza, guida i suoi alunni prospettandogli una vasta gamma di scelte per apprendere, che siano video lezioni preregistrate, giochi interattivi educativi o videoconferenze, accompagnandolo in una bolla "artificiale" che però gli trasmette "sapere", utilizzando al massimo la tecnologia, come supporto in grado di farli sentire autori, scrittori produttori del proprio "cache" di conoscenze. E' come se la tecnologia oggi stia facendo indossare l'abito giusto all' Istruzione, quello che senza dubbio è importante avere nel "guardaroba" per sentirsi parte integrante di una community virtuale.
annaserroni

Divari digitali e disuguaglianze in Italia prima e durante il Covid-19 - 4 views

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    Chi ha accesso ad internet e sa come usarlo, e chi no: è il divario digitale che riguarda non solo i cittadini ma anche vari settori della pubblica amministrazione e del privato, come ha reso evidente la crisi Covid-19. Donatella Selva analizza la prospettiva sociale del divario digitale, legata alle competenze digitali, alla media literacy e all'inclusione. Nell'articolo confronta i dati del posizionamento dell'Italia rispetto all'indice Desi 2020 che misura la "performance digitale" attraverso cinque dimensioni: connettività, capitale umano, uso di servizi digitali, integrazione della tecnologia digitale, servizi pubblici digitali. La crisi sanitaria ha esacerbato le condizioni di deprivazione di alcuni servizi connessi ai diritti fondamentali dei cittadini, come la scuola, e le differenze di accesso ai servizi digitali in base al reddito delle famiglie. L'attenzione si è spostata dai problemi infrastrutturali ad un ambito più politicizzato e attento agli squilibri socio-economici e all'importanza di una maggiore responsabilizzazione dei cittadini nell'uso dei media digitali. SELVA, D. (2020). Divari digitali e disuguaglianze in Italia prima e durante il Covid-19. Culture e Studi del Sociale, 5(2), 463-483
lidial

Italian lessons: what we've learned from two months of home schooling | Education | The... - 0 views

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    L'articolo pubblicato in inglese su The Guardian e ripreso nel numero del 30 apr/7 mag 2020 del settimanale l'Internazionale, riflette sull'esperienza vissuta in Italia dal giornalista, che è anche insegnante, e dalla sua famiglia, rispetto alla chiusura della scuola durante il lockdown. I fatti divengono spunti di riflessione sull'apprendimento digitale, su come cambi, o debba cambiare, l'approccio dell'insegnante, e anche dell'allievo, nella didattica, a distanza a partire dal contesto italiano poco digitalizzato. L'autore non dimentica di sottolineare sia gli aspetti personali che relazionali implicati in questa nuova didattica evidenziandone sia gli aspetti positivi che le criticità.
draghici

Pandemia, controllo digitale e democrazia: un\'esperienza DaD di Filosofia e Media educ... - 5 views

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    L'articolo è stato pubblicato da '' Firenze University Press'' nel mese di Dicembre del 2020. L'esperienza sulla: Pandemia, controllo digitale e democrazia. L'articolo appartiene a: Media Education: studi, ricerche, buone pratiche. Lo studio è stato svolto da: Lia De Marco al liceo '' G. Bianchi Dottula'' a Bari con due classi : 5A e 5B nei mesi di Marzo- Aprile 2020 attraverso l'esperienza di didattica a distanza(DAD), per il periodo di lockdown a causa di emergenza COVID-19, con la combinazione dei metodi della ricerca -azione che consiste nella trattazione di tematiche filosofiche in un ottica trasversale attraverso l'approccio DAD con altri ausili come: Google Classroom, Meet, Rai scuola ed altri. L'articolo presenta le domande che i ragazzi delle classi si sono poste: la pandemia e l'uso dei big data cambieranno la partecipazione e la democrazia?
aspenga

Educazione in tempo di pandemia: riflessioni di studenti e docenti sull\'educazione vir... - 3 views

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    La globalizzazione, l'interattività, l'accessibilità, ha portato ad un maggior utilizzo di internet, dei social network e questo è risultato molto più evidente con la pandemia dove, in ambito scolastico, ha richiesto un apprendimento della media literacy sia per gli insegnanti che per i discenti, portando alla luce anche i disagi associati alla riprogettazione della didattica, alla disponibilità delle risorse telematiche e la necessità di abilità e competenze nel cyberspazio. Gli autori della ricerca proposta "Education in times of pandemic: reflections of students and teachers on virtual university education in Spain, Italy, and Ecuador" hanno effettuato un sondaggio online con risposte da 300 studenti (100 per nazione) e 196 insegnanti di tre università (Barcellona, Torino e Machala) nel periodo tra Marzo e Aprile 2020, per analizzare la percezione dei docenti e discenti in merito all'insegnamento virtuale durante la crisi del Coronavirus. I risultati della ricerca hanno avuto una valutazione negativa per gli studenti che vedono la formazione virtuale associata ad un maggior carico didattico e la necessità che i docenti siano flessibili nel rinnovare le proposte didattiche adattandosi alla trasformazione della società, dall'altra parte gli insegnanti hanno una valutazione meno critica e abbastanza indifferente a questo cambiamente, ma ritengono che sia necessario un aumento delle competenze, non solo strumentali, ma anche di cittadinanza digitale attiva.
jbarillari

Debunking Handbook 2020 | Center For Climate Change Communication - 5 views

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    Cosa sono le fake news? Quali effetti hanno sulla società? Perchè è importante agire a riguardo? Il Debunking Handbook è un piccolo manuale di 20 pagine completamente gratuito, realizzato dal Prof. Stephan Lewandosky (professore di Psicologia Cognitiva e più volte invitato in Italia dal CICAP) in collaborazione con diversi altri colleghi di università mondiali, in cui viene non solo affrontato il tema delle fake news, spiegando cosa sono e quali effetti nocivi hanno sulla società ma viene anche indicata una strategia per poterle combattere. Le fake news portano le persone a prendere decisioni sulla base di dati sbagliati: quando questo accade in campi delicati - come ad esempio la salute - o di importanza globale - come il surriscaldamento - le conseguenze sono dannose per tutta la società. Comprendere le fake news è vitale in un mondo connesso in cui i media digitali sono degli amplificatori che fanno parte costantemente della vita di ciascuno: chiunque è esposto a notizie false e da esse in qualche modo infettato. Ma proprio come per i virus, anche per le fake news è possibile un vaccino: pensiero critico, verifica delle fonti e conoscenza dei bias cognitivi. Il Debunking Handbook è un piccolo tesoro che presenta il tema con semplicità andando direttamente al punto, senza perdere professionalità.
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    Grazie per questo contributo, mi sarà utile per la stesura della mia tesi sul pensiero critico.
dtomassini

Le tre facce del Digital Divide - 2 views

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    Non tutte le persone hanno accesso alle tecnologie e il Digital Divide indica proprio l'esclusione digitale. Tra le categorie, i gruppi sociali esclusi sono: gli anziani, gli immigrati, le donne disoccupate e detenuti, disabili e persone con poca istruzione. Eppure, in Italia nel 2015 è stata approvata la Dichiarazione dei doveri e diritti in Internet, la quale sancisce il "diritto di accedere a Internet in condizioni di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e aggiornate che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale". E l'esclusione digitale "impedisce anche di usufruire al meglio dei diritti di cittadinanza e di partecipazione" L'esclusione digitale rende difficile accedere e/o integrarsi nel mondo del lavoro, della sanità, della vita quotidiana. Basta pensare alla prenotazione di prestazioni sanitarie, alla home banking, alla emissione di certificati. Ne è un esempio lo SPID non accessibile ad una persona anziana, poco istruita, senza l'aiuto di un figlio o nipote che possa aiutarla o alla riscossione della pensione di anzianità senza un conto bancario o postale al quale poter accedere tranquillamente da casa per gestirne i pagamenti delle utenze domestiche, e il tutto via internet. Tra le cause di questo divario tecnologico troviamo:  mancanza di una rete internet adeguata, scarsa velocità e costi eccessivi (quindi in ambito infrastrutturale);  scarse competenze digitali dovute a questioni generazionali, linguistiche, culturali, mancanza di supporti tecnologici, accesso a dispositivi e scarso reddito (si tratta di divario socioculturale);  assenza di connessione internet e/o centri di servizi e assistenza tecnica (caratteristiche territoriali).
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    Dovendo fare un excursus storico sul Digital Divide si individuano due tappe importanti: la prima risale agli anni '90 - con l'inizio del dibattito pubblico sulla inclusione digitale - e l'altra al 2012, quando l'ONU riconosce l'accesso al web come diritto fondamentale dell'uomo (*). Ogni stato membro è chiamato a promuovere e "facilitare" l'utilizzazione di internet. (*) la rete viene definita "una forza nell'accelerazione del progresso verso lo sviluppo nelle sue varie forme". E nel 2015 in Italia nel 2015 viene approvata la Dichiarazione dei doveri e diritti in Internet. Tale documento sancisce quel diritto di accedere ad internet in "condizioni di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e aggiornate che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale". Nonostante le premesse di cui sopra e nonostante una rilevante transazione digitale, l'Italia: - è posizionata al terzultimo posto fra i ventotto Stati membri, secondo il DESI (Indice di digitalizzazione dell'economia e della società della Commissione Europea - 2020 - 1/3 delle famiglie italiane non ha ancora a disposizione un computer e/o l'accesso a Internet da casa secondo un rapporto ISTAT BES del 2020 (Benessere equo e sostenibile). Tale divario è fortemente legato a fattori socio-economici-culturali e soprattutto nel Sud Italia. Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) prevede di realizzare formazione digitale con destinati 250 milioni di euro e di portare all'inclusione circa il 70% della popolazione entro il 2026. Testo integrale dell'articolo al link riportato all'item URL.
giadaspina28

View of Didattica Inclusiva a Distanza: tecnologie e tecniche per l'Inclusion... - 4 views

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    In questo articolo pubblicato da Lucia Maffione nel dicembre del 2020 si mette in evidenza attraverso il caso di una ragazza ipovedente di 15 anni frequentante la Scuola Secondaria di II grado di Barletta come la sospensione delle attività didattiche in presenza dell'anno scolastico 2019/2020, a causa dell'emergenza sanitaria da CoVID-19, ha rappresentato per tutti i discenti , una barriera al raggiungimento del successo scolastico, ma le tecnologie digitali, opportunamente contestualizzate e valorizzate hanno agito come efficaci facilitatori, rendendo 'digitale' il supporto didattico del docente specializzato, e permettendo così al processo di l'inclusione di non fermarsi. Infatti è stata attivata una didattica inclusiva che come finalità aveva quella di rispondere ai bisogni educativi speciali della studentessa sfruttando a pieno le potenzialità di strumenti informatici e di software didattici specifici, i quali grazie ad un'iniziale alfabetizzazione ed un uso costante nella pratica didattica, hanno permesso di compensare il deficit visivo della discente e di poter raggiungere gli obbiettivi previsti nel P.E.I. ( piano educativo individualizzato ) elaborato. Per verificare infine quali delle tecnologie didattiche utilizzate fossero risultate più efficaci per la studentessa di riferimento, le è stato chiesto di fornire un feedback, rispondendo ad un breve questionario.
ggiovanetto

Digital literacy e università alla prova del lockdown - nuove sfide per il fu... - 21 views

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    Lo sviluppo della "società della conoscenza" implica trasformazioni sociali che coinvolgono i cittadini, sollecitandoli a dotarsi di abilità e competenze nuove. La "media literacy", come concetto che ricomprende ogni campo ed ogni competenza relativa ai media, richiede che gli individui siano dotati delle competenze tecniche di utilizzo delle tecnologie per l'uso delle informazioni e delle comunicazioni - in una parola, la "digital literacy" - unita alle capacità pratiche e teoriche per sviluppare appieno sé stessi all'interno della società dell'informazione. La pandemia ed i lockdown generalizzati che hanno interessato il pianeta nel corso del 2020 hanno imposto ai sistemi educativi di confrontarsi con molteplici cambiamenti dirompenti, cambiamenti che hanno inevitabilmente toccato anche la "digital literacy" sia dei docenti che dei discenti. Al fine di analizzare in quale modo le istituzioni universitarie in particolare si siano mosse per fronteggiare le sfide emerse in questo periodo, gli autori della ricerca qui proposta "Digital Literacy and Higher Education during COVID-19 Lockdown: Spain, Italy, and Ecuador" hanno compiuto uno studio che ha coinvolto 376 studenti di tre università, rispettivamente nelle città di Barcellona, Torino e Machala, nell'arco temporale marzo-maggio 2020. Basandosi sulle linee guida del quadro di riferimento europeo DigCompEdu in materia di "digital literacy", il disegno di ricerca ha evidenziato questi risultati: 1) la necessità per le università di ripensare e reinventare gli ambienti di apprendimento, al fine di sfruttare pienamente le potenzialità delle tecnologie digitali e 2) incrementare e rafforzare le competenze digitali dei docenti come obiettivo da affiancare agli investimenti tecnologici, in modo che questi due aspetti - competenze dei docenti e strumenti digitali - supportino efficacemente le nuove sfide dell'apprendimento.
carmelinagalati

RIVOLUZIONE 5G ALLE PORTE - PRESTO ANCHE IN ITALIA - YouTube - 2 views

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    Il 5G è la nuova tecnologia su cui si baseranno i nuovi media. Condivido questo video di HDblog che, anche se datato a fine 2017, spiega semplicemente ma senza mancare di professionalità, come dovrebbe fare ogni buon contenuto di divulgazione scientifica, la tecnologia 5G: gli step di implementazione a partire dagli esperimenti iniziali all'accensione della rete nel 2019 fino al completamento previsto nel 2020. Questa nuova tecnologia serve per sopperire alla crescita esponenziale del traffico di rete. Il 5G permetterà una serie di servizi come smart cities, internet of things, automobili sempre connesse con possibilità di guida autonoma e garanzie di maggior sicurezza.
sarahmaghetta

La funzione della scuola nella cittadinanza digitale | Agenda Digitale - 7 views

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    "a scuola è arrivata l'ora della cittadinanza digitale" è un articolo di Sandra Troia apparso su "AGENDA DIGITALE" il 31 Marzo di quest'anno. L'autrice afferma che la scuola deve preparare i giovani a diventare cittadini digitali in un mondo caratterizzato dall'interconnessione. Nei programmi scolastici la competenza digitale è sempre stata una sorta di "cenerentola" a causa della carenza di strumenti, ma soprattutto perchè non appartenente alla nostra tradizione culturale e quindi è stata vista con diffidenza. Spesso i progetti scolastici sono stati più orientati al packaging accattivante che alla reale esperienza di information literacy . I media non sono una moda ma "il nastro trasportatore" dell'innovazione del paese. Il piano nazionale digitale stabilisce che attraverso programmi mirati la scuola deve insegnare il valore e il ruolo dei dati immessi in rete e fare in modo che l'utente non sia prigioniero del filter bubble. I programmi devono essere integrati e non solo "aggiunti" a quelli scolastici già esistenti. Il WORLD ECONOMIC FORUM nel 21 st Century Skills individua 16 competenze digitali che devono essere possedute dagli allievi,dai formatori e dai docenti. La scuola deve mettere il cittadino nella condizione di governare autonomamente l'incertezza della fluidità sociale e della grande massa di informazioni accessibili; deve sviluppare la capacità di accedere autonomamente agli ambienti virtuali delle istituzioni italiane e d europee come indicato nella Strategia Europa 2020.
iveta4

MIUR - Scuola Digitale - 5 views

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    Un Piano a valenza pluriennale che indirizza concretamente l'attività di tutta l'Amministrazione, con azioni già finanziate che saranno prese in carico dalle singole Direzioni del Ministero per l'attuazione. Il Piano contribuisce a "catalizzare" l'impiego di più fonti di risorse a favore dell'innovazione digitale, a partire dai Fondi Strutturali Europei (PON Istruzione 2014-2020) e dai fondi della legge 107/2015 (La Buona Scuola).
dmilaniutiu

Le conseguenze dell'uso dello smartphone: uno studio pilota sugli effetti positivi e ne... - 6 views

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    Lo studio analizza le conseguenze della crescente e pervasiva diffusione degli smartphone nella vita lavorativa, educazione, salute, sulla nostra attività neurale e sulla vita sociale. Si stima infatti che dal 2020 circa l'80% del traffico dati passerà attraverso questi dispositivi. Emerge perciò una profonda ambiguità nei risultati che questo dispositivo sta portando nel mondo moderno e che potrà portare nei prossimi anni. Si rende necessaria pertanto un'educazione degli utenti affinché facciano un uso intelligente del dispositivo, mostrando chiaramente sia gli effetti positivi che quelli negativi. In particolare, l'ambiguità è particolarmente evidente negli effetti "psicologici": se la promessa di questo dispositivo è quella di migliorare le nostre relazioni sociali e diminuire lo stress (ad esempio utilizzando i tempi "morti" sui mezzi di trasporto per chiacchierare con qualcuno) crescono anche le dipendenza dall'uso di smartphone. L'educazione dovrebbe rendere le persone coscienti che un dispositivo pervasivo come lo smartphone ha un impatto sul funzionamento del cervello. Non essendo possibile e neanche auspicabile, secondo lo studio, fermare l'utilizzo degli smartphone, è necessario però frenare l'utilizzo errato/eccessivo di questi dispositivi che sta portando, per esempio, alcune aziende e università a cercare di bloccare l'accesso a questi dispositivi ai lavoratori e studenti durante il tempo di lavoro/lezioni.
lauradausilio

Media literacy e digitale: le sfide della scuola italiana - 5 views

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    L'articolo preso in considerazione è stato estrapolato dal sito internet Voice Over, blog della Fondazione Mondo Digitale (FMD), organizzazione che ha come scopo la diffusione della conoscenza coniugando innovazione, istruzione, inclusione e valori fondamentali. FMD descrive la situazione del sistema educativo italiano in relazione alla Media Literacy elencando alcuni progetti promossi dal Piano Nazionale Scuola Digitale (Pnds). Purtroppo nonostante la buona volontà e progettualità dell'amministrazione scolastica italiana la strada per recuperare il ritardo nei confronti di altri paesi Europei è ancora lunga. Infine l'articolo descrive il progetto di creazione di una rete europea relativo all'educazione ai media (progetto Emedus).
geraldavitale

Sergio Vastarella, "Perché è importante il digitale a scuola?" - Yo... - 7 views

shared by geraldavitale on 16 Feb 20 - No Cached
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    Sergio Vastarella presenta una concreta testimonianza di come non viene utilizzato nell'educazione le Lim nelle scuole, spesso poco capaci di usarle i docenti, spesso il timore di non essere all'altezza del sapere degli studenti, spesso non è sufficiente il server del polo scolastico. Insomma molto frequente un pannello presente nelle classi inutilizzato. Invece con le lezioni con Classroom sono molto utili per strutturare un metodo di studio all'avanguardia nel 2020, gli insegnanti presentano il programma attraverso la Lim, collegandosi ad una classe solo per gli alunni e gli stessi, visualizzare materiale di studio, immagini e mappe concettuali, utilizzando magari lo smarphon o tablet, confrontarsi con i compagni di classe, preparare elaborati da affrontare poi in classe, così il professore può dare una valutazione di impegno costante e interesse dei ragazzi, volendo senza più affrontare interrogazioni frontali. Si avrebbe un'educazione sul reale utilizzo della tecnologia a disposizione, possibilità eccezionali per aiutarsi nello studio, si utilizzerebbero i sensi visivo e uditivo e molto ancora. La sua osservazione è poi realistica nel dire che una volta le scuole incuriosivano gli studenti per materiali, progetti, ambiente… Ora a parte la Lim trovano classi vecchio stampo, professori che non sfruttano al meglio quanto hanno a disposizione, vecchi schemi che non vogliono cambiare, questo crea diffidenza e disinteresse negli studenti. Vastarella in collaborazione Università cattolica, insieme al Professor Rivoltella determina di valutare il formale ed informale del bambino con la scuola, cioè formale: ciò che trova e vive nella scuola; informale: ciò che trova fuori con genitori super tecnologici, amici con game e varie apparecchi super tecnologici, qui il bambino deve essere allineato per non arrivare in classe senza più nulla di ciò, annoiatissimi, dispersivi in pensieri e atteggiamento. Mentre trovando gli stessi mezzi potrebbero dare davvero mol
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    Sergio Vastarella è un insegnante di scuola primaria , ricercatore e docente nel Laboratorio delle Tecnologie dell'Istruzione all'Università Cattolica.Questo video tratta l'importanza dell'introduzione delle tecnologie digitali a scuola, al fine di instaurare una didattica innovativa e divertente, vicina agli interessi digitali dei ragazzi. Si distingue una educazione formale attuata a scuola da una educazione informale relativa alle relazioni e attività extrascolastiche. Esiste una frattura tra le 2 realtà e la scuola è rimasta indietro rispetto alla realtà digitale che i discenti vivono a casa.Le poche Lim presenti a scuola molto spesso non vengono usate dagli insegnanti, poco competenti in campo informatico. La Lim è uno schermo tattile di un computer che modifica oggetti digitali, permette di navigare in Internet, vedere video su Youtube,condividere sapere con i ragazzi. La scuola italiana è ancora poco attrezzata, poco competente nella tecnologia digitale.
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    Mio Comento.
noemigava

Convegno Media Education. Roma, Camera dei Deputati 3 febbraio 2020 - YouTube - 7 views

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    In questo estratto del Convegno per la Media Education del 3 febbraio alla Camera Dei Deputati, interviene Salvatore Giuliano il DS dell'istituto Majorano di Brindisi il quale ritiene che la digitalizzazione nelle scuole non sia da vedere come la sola "elettrizzazione" (come la definisce lui)inserendo LIM oppure modificando i layout delle classi , ma di più, sottolineando più volte l'importanza della consapevolezza nell'utilizzo degli strumenti non solo da parte degli alunni ma dei docenti, dell'amministrazione; quindi una visione molto più ampia della sola modifica dell'ambiente che lo rende dinamico dal punto di vista strutturale (banchi colorati, disposizione banchi e cattedre etc) ma non volto a raggiungere obbiettivi con l'utilizzo consapevole dei contenuti che vengono veicolati dallo strumento, la metodologia utilizzata per acquisire conoscenza. Durante l'intervento, aiuta a capire con un esempio(cambio di viabilità in Svezia) quanta confusione ci sia nella comprensione di cosa sia l'ambiente innovativo e quanto il contesto culturale possa in qualche modo rendere lento questo cambiamento. Poter usufruire dei contenuti che vengono trasmessi, ma non solo trasmessi, anche creati attraverso questi strumenti sono opportunità che il mondo scolastico non puo' veder sfuggire, ci vuole, di nuovo , consapevolezza.
dodomartini

Study protocol for a randomized controlled trial to evaluate a web-based comprehensive ... - 4 views

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    Articolo Pubblicato: 08 gennaio 2020 , questo studio approfondito Sull'importanza dell'educazione alla salute sessuale completa a livello scolastico si e' occupato dell'efficacia dei media per mezzo di una sperimentazione controllata randomizzaa di MEDIA AWARE, di promozione della salute sessuale a favore della prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili e gravidanze adolescenziali. Studio-Indagine completa e rigorosa basata sul web per studenti delle classi superiori che utilizza un approccio MLE L'approccio MLE affronta un'influenza comunemente ignorata sulla salute sessuale e delle relazioni degli adolescenti, vale a dire i media. Buona lettura
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