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milozzi

Increase in gender gap in the digital sector - Study on Women in the Digital Age | Digi... - 0 views

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    Questo nuovo studio sulle donne nell'era digitale evidenzia l'esistenza di un divario crescente tra la partecipazione degli uomini e delle donne al settore digitale nei diversi campi: dell'istruzione, nella carriera e nell'imprenditorialità. Lo studio, lanciato dalla Commissione europea, ha rilevato che, nonostante la crescente domanda di specialisti ICT e profili digitali, la percentuale di europei con l'istruzione legata alle ICT sta diminuendo. Anche se questa è una tendenza comune per entrambi i sessi, ci sono donne minori rispetto agli uomini che ricoprono posti di lavoro e istruzione correlati alle ICT.
bordigoni

Guida alla valutazione di un programma di educazione ai social media - 18 views

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    Trovo interessante la guida (scaricabile dopo la compilazione del form a cui si accede dal link sopra) perché partendo dai dati emersi da una ricerca sull'uso dei social media nelle imprese (che evidenza un notevole divario tra quello che le imprese si aspettano che i loro dipendenti sappiano e ciò che sanno realmente sui social media), propone un impianto di programma di formazione personalizzabile sui social media basato su: la gestione dei clienti e del mercato, l'uso dei social media, lo sviluppo della leadership. In particolare trovo interessante questa guida perché considera sia l'aspetto dell'addestramento ai social media che l'educazione afferente gli aspetti del mercato e del governo dell'impresa attraverso la lettura delle dinamiche emergenti e di come queste possono essere gestite con la "nuova" tecnologia. La guida inzia con "Empower your Workforce" a sottolineare la finalità principale del programma di educazione. Tutto questo a conferma di quanto viene evidenziato all'interno del ns. corso di studi. La guida è stata pubblicata da Hootsuite, un'impresa leader nel settore dei sistemi di analisi e gestione dei social network; la ricerca citata è stata realizzata da altimeter, società leader nelle ricerca e nella consulenza strategica sulle tecnologie "disruptive".
elyferro

EAS Episodi di Apprendimento Situato - 1 views

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    Oggi la formazione dei ragazzi passa attraverso i media, la famiglia e la scuola. La scuola in alcuni casi integra, in molti sostituisce: non in tutti i contesti famigliari è possibile creare le condizioni per il formarsi di una cultura adatta al mondo di oggi. L'EAS in ogni sua fase può essere diversificata, obbligando a prendere atto che la classe non è mai compatta ma ricca di differenze. Il docente deve essere in grado di trovare elementi interessanti e validi per rendere possibile un uso selettivo e pensato della tecnologia, proponendo molteplici esperienze laboratoriali (learning by doing). Focalizzare l'intervento sull'apprendimento significativo e su una conoscenza situata per stimolare la capacità di recuperare informazioni, di produrre artefatti e di riflettere sui processi attivati (meta cognizione). A fronte del bombardamento di informazioni cui tutti siamo sottoposti bisogna insegnare ai ragazzi a crearsi delle mappe, delle strade e degli spazi di concentrazione. L'EAS favorisce una assimilazione profonda dei contenuti con il ripetuto tornare sulle stesse cose e, di conseguenza, promuove lo sviluppo della consapevolezza critica e della responsabilità delle persone. Oggi, l'educazione consiste nel creare le condizioni perché il soggetto possa fare empowerment, ovvero sviluppi la capacità di controllarsi da sé, di gestirsi da sé, di difendersi da sé.
giuseppe73

NUOVI MEDIA: ABBATTERE LE DISUGUAGLIANZE PARTENDO DALLA RETE - 5 views

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    L'articolo presentato dalla dott.ssa Costantini che lavora presso la Divisione Comunicazione ed Eventi dell'Università di Trento, è una riflessione sulla diseguaglianza di genere che costituisce un ostacolo importante allo sviluppo umano, argomento trattato dalla dott.ssa Pavan, in un seminario tenutosi nella medesima Università, sugli aspetti peculiari dei nuovi mezzi di comunicazione digitale e sull'uso strategico che di questi può essere fatto per promuovere una cultura delle pari opportunità. Secondo l'autrice, i nuovi media, nati per comunicare, hanno per loro natura, la capacità di influenzare in maniera reciproca (biunivoca)sviluppo tecnologico e pratiche sociali. Proprio attraverso questo sistema nasce il potere, di influenzare e determinare il comportamento altrui. Il gender empowerment dovrebbe permettere di modificare il disequilibrio tra potere e pari opportunità cambiando le prospettive di genere. I nuovi media dovrebbero altresì diventare strumenti per combattere le diseguaglianze. L'istruzione, l'educazione all'uso e la valorizzazione dei nuovi media potrebbero divenire la risposta adeguata ad un giusto equilibrio di genere. Secondo l'autrice, un ottimo esempio di buone pratiche, è rappresentato dalla campagna globale, Take Back The Tech, nata alcuni anni fa, che chiede agli utenti di prendere il controllo della tecnologia per porre fine alla violenza contro le donne. Conclusioni: ho trovato interessante questo articolo, cogliendo sottili sfumature che via via diventano pesanti macigni. La semplicità, o forse meglio l'ingenuità con la quale sottovalutiamo strumenti così potenti come i nuovi media, non ci lascia percepire la reale capacità di questi di determinare un condizionamento tanto profondo negli individui. L'articolo conferma l'importanza dell'educazione ai nuovi media affinché siano utilizzati in modo corretto e consentano di diffondere in questo modo la cultura dell'uguaglianza e non della sopraf
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    Salve Potrebbe sistemare i Tags, credo ci siano errori di battitura, e' apprezzata se possibile un numero di tags ridotti. Grazie
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    Grazie mille
paamthurnax

Empowerment e prevenzione per un Internet migliore: con Happy Onlife si impara giocando - 5 views

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    Happy Onlife è un gioco interattivo sviluppato per conto della Commissione Europea, finalizzato allo sviluppo di competenze digitali attraverso l'acquisizione della consapevolezza su rischi e opportunità legati ai media online. È un mix tra Gioco dell'oca e Quiz, rivolto alla fascia 8-12 anni, che consente di partecipare come singolo o due giocatori/squadre. È il risultato di una ricerca partecipativa che ha permesso agli sviluppatori di calibrare divertimento e coinvolgimento dei ragazzi e di studiare quesiti all'interno di scenari realistici, realizzando così uno strumento ludico-educativo capace di stimolare interesse e al contempo di affrontare tematiche sensibili (interazioni onlife/online, social network, modalità comunicative, fake news, cyberbullismo, protezione dati, ecc). Il videogioco, aggiornato con nuovi contenuti nel Febbraio 2020, è il risultato di studi condotti da vari teams di ricerca a partire dal 2014, sotto un comune progetto europeo (sono reperibili le pubblicazioni tecnico-scientifiche nella sezione "Publications" del menù, al seguente link: https://web.jrc.ec.europa.eu/happyonlife/publications_en.html). Attraverso il gioco, si presenta l'occasione di elaborare esperienze, scambiare opinioni, riflettere criticamente in una cornice co-costruita di apprendimento significativo. In questo clima di partecipazione e reciprocità, la mediazione di genitori e insegnanti può contribuire ad avvalorare l'apprendimento informale, accrescendo l'empowerment di una comunità digitale più responsabile e rispettosa.
aless93

Parent empowerment can change media education - 2 views

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    Questo è un articolo del 2023 scritto da Mateja Rek, in cui cita diverse volte Buckingham. L'articolo raccoglie i dati di una serie di questionari rivolti ai genitori di bambini di età prescolare compresa tra 1 e 6 anni nel 2022. La ricerca è stata confrontata con i dati di una precedente ricerca del 2015: i risultati sottolineano un incremento delle capacità e conoscenze delle linee guide nella media education da parte dei genitori. Dall'indagine emerge che l'empowerment dei genitori su tutto ciò che concerne i media ha effetto positivo sulla media education e l'esposizione dei piccoli allo schermo. Sono i genitori ad influenzare in modo significativo la conoscenza e l'esperienza dei media da parte del bambino. I genitori sono modelli che i bambini imitano, per questo negli ultimi decenni sono state fornite raccomandazioni e linee guida per supportare il genitore.
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