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silvaiotti

Autismo. Le app che aiutano a comunicare - 4 views

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    Questo interessantissimo articolo di una cooperativa sociale di aiuto ai ragazzi autistici spiega come sia possibile comunicare con una persona autistica, la quale, attraverso apposite App create ad hoc, riescono, scrivendo, a comunicare il proprio pensiero e anche gli stati d'animo! L'autistico è dunque in grado anch'egli di mentalizzare, di sentire e percepire gli stati d'animo e i pensieri delle persone a lui vicine, e di trasmettere i propri? .. da questo filmato sembrerebbe proprio di sì..
virgiliann

Adolescenti: esplorazione della sessualità, tra social network e dating app - 1 views

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    Questo articolo, del giornale delle scienze psicologiche "State of Mind", mostra come le nuove tecnologie abbiano un ruolo attivo nel modo di vivere l'identità sessuale tra gli adolescenti. Indaga e mette a confronto i dati relativi all'utilizzo di Internet, e allo sviluppo psicofisico dei giovani. Successivamente parla dello studio e della raccolta dati di Lykese e collaboratori, su come i social media e le app di incontri costituiscano delle vie primarie per le relazioni romantiche e sessuali. Vengono citati anche i rischi come catfishing, ma anche le opportunità di connessione coi coetanei, soprattutto per le minoranze isolate. Viene infine sottolineata l'importanza di un educazione più consapevole e sicura ai social, e di una produzione di piattaforme mirate per migliorare gli esiti della salute sessuale dei giovani.
robertobrunelli

Tradizione e innovazione: anche i giochi da tavolo diventano digitali - 6 views

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    Il mondo digitale sta sempre più trasformando i nostri modi di vivere, di pensare e perchè no anche di giocare. Eravamo abituati a concepire i giochi da tavolo come un evento da effettuare tra le mura domestiche, intorno ad un tavolo, con un limitato numero di amici. Con questa evoluzione la platea si amplia, si ha la possibilità di giocare con persone sconosciute, l'unica priorità è che ci sia una connessione alla rete. Attraverso l'aiuto di App. e tecnologia si ricreano tabelloni virtuali anche animati trasformando il gioco in gioco digitale. Naturalmente l'articolo si rivolge a persone che si interessano di tecnologia ed elenca una lista dei vari giochi disponibili, ma rimane fiducioso che da questa spiegazione possano essere interessati anche nuovi partecipanti.
martycorsetti17

Egophonia:come gli smartphone ci stanno rubando il tempo...e la vita. - 2 views

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    La rapida evoluzione dei telefonini ha cambiato completamente la vita e le abitudini della maggior parte delle persone.La nostra società è ormai basata sulla tecnologia ed è impensabile vivere senza cellulare.Sicuramente gli smartphone hanno migliorato il modo in cui viviamo risolvendoci tante operazioni tramite varie App che vi si possono installare ma,purtroppo,l'uso "ossessivo"allontana le persone dalla vita reale portando all'isolamento e provocando insicurezze relazionali,solitudine e appiattimento cognitivo.Viene a mancare la comunicazione verbale ed il rapporto interpersonale,che per me sono fondamentali.E' sicuramente piacevole ricevere un sms da un amico,parente..ma sarebbe tanto più bello trovare il tempo per incontrarsi fisicamente e parlare guardandosi negli occhi.E' proprio questo che manca:la comunicazione"dal vivo",fatta di sguardi e di gesti ed il tempo per incontrarsi e relazionarsi.Quello che ci vorrebbe è sicuramente un'educazione seria sull'utilizo appropriato degli smartphone per riconnetterci alla vita reale! Martina Corsetti.
Marta Collini

Un toolkit per progettare e realizzare atelier digitali – Zaffiria - 0 views

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    Pagina web del centro per l'educazione ai media Zaffiria da cui è possibile scaricare il toolkit relativo al progetto App Your School. Durante il progetto sono stati realizzati atelier digitali per la scuola secondaria con progetti di mostre interattive, realtà aumentata, paesaggi sonori. Oltre a fornire strumenti di lavoro e resoconti di attività, il pdf spiega le premesse metodologiche basate sulla declinazione degli approcci di Alberto Manzi e Bruno Munari tramite le TIC e la Media Education.
aspenga

Mobile learning: esempi di buona pratica basata sull'uso dello smartphone - 1 views

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    La necessità di una didattica che sia inclusiva, motivante, con discenti attivi, può essere colmata con l'uso di un ambiente tecnologico. In questo articolo, redatto da Luigina Maria Gabriella Da Pra che dal 2017 sta svolgendo un dottorato di ricerca presso l'Università per Stranieri di Siena, vengono portati degli esempi sull'uso dello smartphone come un nuovo ambiente di apprendimento grazie all'accessibilità delle funzioni, alla maneggevolezza e alle apps che consentono una buona autonomia e creatività.
giannib71

Microlearning - 3 views

Microlearning Iniziamo con la definizione. La parola fa intuire che si tratti di qualcosa legato a specifici momenti. Brevi fasi in cui è prevista un'esperienza di apprendimento. In un mondo estre...

#apprendimento;#brevità;#learning by doing;#tecnologie

started by giannib71 on 17 Mar 21 no follow-up yet
francescazanoni

Bambini e tecnologie digitali - 6 views

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    L'autore dell'articolo è Donata Ripamonti, il contesto di cui tratta è i bambini e le tecnologie digitali e quali sono i rischi e i benefici che si hanno interagendo con le tecnologie digitali tipo smartphone tablet a partire dai nativi digitali. Nell'articolo si parla di persone cresciute in una società «multischermo», che considerano le tecnologie come un elemento naturale e non provano disagio nel manipolarle e nell'interazione con esse. Eugene A. Geist (2012) ha condotto una ricerca allo scopo di studiare, attraverso osservazioni partecipate, le interazioni spontanee tra bambini di età compresa fra i 2 e i 3 anni e il tablet che avvenivano in contesti sia familiari che educativi. Dallo studio emerge innanzitutto il fatto che i bambini interagiscono facilmente e naturalmente con l'interfaccia touch screen, ricorrendo a modalità che ricordano quelle utilizzate con altri giocattoli e come l'intervento dell'adulto per fornire indicazioni è risultato minimo. Sulla base delle osservazioni riportate negli studi si può affermare che i bambini hanno imparato a utilizzare le app osservando i coetanei più esperti, l'adulto e provando attraverso tentativi ed errori. Al termine dell'articolo lo studioso afferma che provare a limitare l'accesso e l'uso delle tecnologie da parte di questi bambini, che cresceranno e vivranno in una società tecnologica, equivarrebbe a nuotare contro la marea. In controtendenza rispetto alle dichiarazioni provenienti da più parti, che esortano i genitori a tenere lontano i bambini dai touch screen nei primi anni di vita, è anche lo studio condotto da Karmiloff-Smith (2015), secondo il quale giocare con lo schermo non solo non danneggia le abilità sociali dei bambini, ma stimola anche il loro cervello molto di più rispetto a quanto potrebbe fare un libro.
giovanni9

Ma i nativi digitali sono "illetterati digitali": ecco il ruolo della Scuola - 5 views

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    L'articolo apparso il 13 luglio 2018 su Agenda Digitale a firma di Vittorio Midoro, dirigente di ricerca CNR e membro del gruppo di lavoro del MIUR per la valutazione dell'uso dei dispositivi personali in classe, pone l'attenzione sul fatto che crescere all'interno di una società digitale non vuol dire essere "digital literate". Quindi egli continua riflettendo sul possibile ruolo della scuola nell'odierna società. Seppur la maggioranza dei ragazzi mostra padronanza nell'uso dei media digitali, è raro che qualcuno riesca a realizzare app, programmi o siti web per i quali sono richieste competenze specifiche difficili da acquisire informalmente. La scuola dovrebbe aiutare i ragazzi a sviluppare abilità creative, di astrazione e di problem solving fin dai primi anni scolastici. Attraverso la Media Literacy si possono comprendere e valutare i diversi aspetti dei media e dei loro contenuti, nonché migliorare le abilità comunicative nei diversi contesti e creare prodotti mediali. Infatti, la comprensione della comunicazione implica il sapere analizzare e valutare i messaggi e saperli creare e condividere. Bambini e ragazzi sono sempre stati molto curiosi, ma oggi spesso non sono i genitori a rispondere alle loro domande, ma la rete. Alcuni studi hanno dimostrato però che i ragazzi adottano spesso strategie di ricerca delle informazioni piuttosto improvvisate e caotiche e hanno una scarsa capacità di valutare la qualità dell'informazione trovata. Inoltre essere sempre connessi non è detto che migliori la qualità delle relazioni. In rete vi è la tendenza a presentarsi con un'identità diversa dalla propria ed è difficile creare e sostenere relazioni profonde tra le persone. Per quanto riguarda l'apprendimento, l'autore dell'articolo cita Gardner per ricordarci che esistono diversi tipi di intelligenze. Queste vanno assecondate valorizzando quelle possedute e rafforzando quelle meno sviluppate. La scuola dovrebbe capire i ragazzi, i lo
cristinafore

BAMBINI E TECNOLOGIE DIGITALI: OPPORTUNITÀ, RISCHI E PROSPETTIVE DI RICERCA - 9 views

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    L'articolo mette in evidenza come i bambini di oggi, siano esposti ad un uso precoce delle tecnologie e in particolar modo dei dispositivi touchscreen. Partendo dai dati scientifici di alcune ricerche, l'articolo sottolinea gli effetti dell'uso di strumenti, come tablet e smartphone, sullo sviluppo cognitivo, emotivo, linguistico e sociale, nei primi anni del bambino. L'uso prolungato e passivo di queste tecnologie può portare a una trasformazione, in negativo, della relazione bambino- adulto, bambino con altri bambini, nella capacità e desiderio di esplorazione del mondo, ridotta capacità nel ragionamento di tipo induttivo, ecc. Ma, gestita in modo corretto e consapevole da parte del genitore, l'alfabetizzazione digitale, può essere una grande opportunità e una risorsa preziosa.
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    Smartphone, tablet, notebook, sono esempi che caratterizzano la nuova epoca digitale. Ma la diffusione di tanta tecnologia in che modo influisce lo sviluppo dei bambini? Il compito dei ricercatori e degli educatori è quello di conoscere gli stili di esplorazione, di uso, di relazione che il mondo tecnologico suscita in loro e di creare contesti di apprendimento equilibrati, in cui i soggetti più piccoli possano crescere in modo armonico tra rischi e potenzialità.
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    L'articolo, scritto dalla pedagogista Donata Ripamonti, compare sul portale riviste-erickson.it. l'autrice, attraverso una review della letteratura recente inerente le nuove tecnologie digitali, in particolare i media touchscreen, vuole evidenziare come queste ultime, sempre più accessibili grazie ad un sistema immediato e intuitivo ai bambini al di sotto dei tre anni, abbiano determinato una vera rivoluzione dalla quale genitori, educatori e ricercatori non possono sottrarsi. Questo porta ad interrogarsi sulle modalità degli approcci dei bambini con tablet, smartphone ecc, e su come questi strumenti digitali possono essere impiegati nell'educazione e nella formazione dei nativi digitali attraverso delle app che attivano la modalità "mind-on" e stimolano le interazioni sociali.
benedetta95

Cyberbullismo, 'Una vita da social'. - 4 views

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    Una vita da social è una campagna educativa che rientra nell'ambito delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete per i minori. Quest' iniziativa è perciò diretta principalmente ai nativi digitali, insuperabili conoscitori di Pc, smartphone e app, ma che, essendo minori, non comprendono i potenziali rischi e i pericoli che possono nascondersi dietro a uno schermo. E molto probabilmente neanche i cyberbulli si rendono conto del male che fanno né delle possibili conseguenze penali. Obiettivo principale è dunque: 'Evitare che l'uso distorto delle Rete possa continuare a generare il cyberbullismo e addirittura suicidi di alcuni adolescenti. Il web è una risorsa'
federicomarcucci

Digital Storytelling: Cos'è, come utilizzarlo nella didattica, con quali stru... - 5 views

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    Articolo di Gianfranco Marini, insegnante di Storia e Filosofia nel Liceo Scientifico "G. Brotzu" di Quartu Sant'Elena. Laureato in Filosofia presso l'Università di Cagliari e in Tecnologia della comunicazione multimediale presso l'Università di Ferrara, cura un blog e una rubrica dedicata alle nuove tecnologie nella didattica su scoop.it. In questo testo parla di Digital Storytelling ovvero la Narrazione realizzata con strumenti digitali (web apps, webware) che consiste nell'organizzare contenuti selezionati dal web in un sistema coerente, retto da una struttura narrativa, in modo da ottenere un racconto costituito da molteplici elementi di vario formato (video, audio, immagini, testi, mappe, ecc.).
manufoli

Tik Tok: App pericolosa! - 5 views

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    Quest'applicazione è il riflesso di ciò che la società attuale infligge alle ragazzine, e a ciò cui esse sembrano aspirare. Queste ragazze sono sempre piu immerse negli stereotipi sociali che diffondono un concetto di realtà mitigato da filtri e disegnini. Sembra che anche solo semplicemente per esistere ed essere notata, per essere accettata e ben voluta la nuova generazione debba riflettere i miti maschili o suscitare il desiderio degli uomini. La femminilità è tristemente ridotta all'immagine di un corpo ben tornito vestito di abiti sexy. e la mascolinità è ridotta ad un rozzo scimmiottamento di stereotipi senza anima ne volto. Questo è il modello a ci aspirano le nuove generazioni Contro il diktat delle apparenze, tocca agli insegnanti e ai genitori promuovere i valori dello spirito e della benevolenza. Io da mamma di due bambini ancora piccoli per questo mondo ma sicuramente più addentro ai social di me, mi sento davvero inquieta a riguardo. credo sia necessario e doveroso informare i ragazzi dei rischi dei social network cercando il più possibile di controllarne i contenuti. Non credo basti solo applicare tutti i filtri privacy necessari, credo sia doveroso spiegare ai ragazzi cos'è la bellezza della diversità, dell'unicità e dell'essere se stessi anche se per esserlo occorre staccarsi dalla massa..
  • ...1 more comment...
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    Insegnare l'autenticità,Sono d'accordo.Giocare con l'immagine può essere divertente ma è necessario imparare a decidere consapevolmente cosa si vuole far trapelare. L'App di per se è solo un mezzo,tra l'altro molto utile. Molteplici possono essere invece,gli scopi. Grazie Manu per il tuo contributo
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    Non conoscevo questa applicazione, ti ringrazio del contributo. Aggiungerei ai tag "Cyber bullismo"
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    E' un articolo senza riferimenti a ricerche con metodi scientifici e sembra scritto solo con obiettivi #moralistici e per spaventare i genitori, invece che promuovere l'educazione alla #Media Literacy, TikTok come qualunque #tecnologia, compresa la tecnologia della scrittura, può essere usato per scopi #educativi e creativi oppure per danneggiare, come fanno tantissimi genitori pubblicando le foto dei propri figli su Facebook e/o Instagram senza la loro autorizzazione. TikTok piace tanto anche ai giovanissimi, perché è molto divertente, infatti utilizza moltissimo i principi della #gamification, arrivando anche a far guadagnare € reali se ogni giorno si effettuano alcune azioni. Consiglio a tutte/i di provare TikTok prima di farsi contaminare dagli #stereotipi altrui e di cercare di capire la creatività dei #cosplayer e diventare consapevoli che la maggior parte gli utenti di TikTok sono ironici come in questo video: https://vm.tiktok.com/xpdUCL/ Ecco una ricerca scientifica su TikTok da studiare: Understanding User Behaviors of Creative Practice on Short Video Sharing Platforms - A Case Study of TikTok and Bilibili https://etd.ohiolink.edu/pg_10?0::NO:10:P10_ACCESSION_NUM:ucin155421202112545
mgraziacimatti

Le nuove tecnologie nella scuola italiana e l'impatto sulla didattica - 5 views

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    Risulta sempre più evidente che la tecnologia abbia anche dei grandi vantaggi nel favorire un buon apprendimento, a patto ovviamente che venga usata nel modo corretto. Grazie allo sviluppo di varie tecnologie e-learning, infatti, l'apprendimento online è ormai diventato una realtà quotidiana. Oltre a offrire un senso di "comodità" alle nostre vite frenetiche, i dispositivi mobili e i tablet hanno anche fornito un modo ideale per sviluppare un tipo di apprendimento più interattivo. Gli studenti ora possono per esempio accedere ai materiali attraverso una vasta gamma di dispositivi, che offrono un maggior livello di flessibilità e un senso di autonomia e controllo: possono non solo scegliere quando e dove studiare, ma anche imparare secondo il loro ritmo. Via via stanno prendendo piede delle app e dei programmi di apprendimento (ad esempio "Kahoot!") che permettono agli studenti di avere accesso diretto ai materiali e alle risorse online da qualsiasi tipo di dispositivo e soprattutto imparare divertendosi: d'altronde, in una società "gamificata" come la nostra, quale miglior modo di apprendere se non giocando?
nuovavita66

I DIRITTI DEL NATIVO DIGITALE - 4 views

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    Sempre più video di sensibilizzazione cercano di mettere in guardia bambini e famiglie rispetto ai pericoli delle tecnologie della comunicazione, in particolare di internet. Il Centro Studi Erickson ha voluto valorizzare un approccio innovativo, proposto dall'autrice del video, dott.ssa Maria Maura, che disegna letteralmente la tematica in una prospettiva diversa: quali sono i diritti dei bambini nati e cresciuti nell'Era Digitale? Nasce quindi un decalogo, disegnato e vocalizzato da un bambino, montato completamente grazie a un tablet, che rappresenta 10 importanti principi che tutti i genitori, gli educatori e gli insegnanti dovrebbero sempre tenere presenti. Il video è stato patrocinato dall'Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza proprio con lo scopo di poter essere un veicolo di sensibilizzazione e una rapida guida rispetto a queste attualissime tematiche. Bisogna integrare "vecchio" e "nuovo", carta, matita, terra e pittura, ma anche non rinunciare ad App incredibili e alla possibilità di fare un video in modo facile e veloce, di scrivere una mail, di parlare in videochiamata con un'amico dall'altra parte del mondo...Ecco qui una proposta di Decalogo sui: I DIRITTI DEL NATIVO DIGITALE 1. Diritto ad accedere a carta, matita, mouse e touch-screen. 2. Diritto a non essere lasciato solo davanti ad uno schermo. 3. Diritto ad essere tutelato dagli abusi e alla protezione delle informazioni personali. 4. Diritto ad usare in modo critico e creativo le tecnologie senza farsi usare da esse. 5. Diritto ad avere amici veri nella realtà e contatti selezionati on-line. 6. Diritto all'uso di tutti i cinque sensi, la vista non basta. 7. Diritto a sporcarsi le mani e a lavarle prima di toccare un touch- screen. 8. Diritto ad essere guidato con calma, per orientarsi nei complessi intrecci della rete. 9. Diritto ad essere connesso alle cose migliori che la rete e i media possono offrire. 10. Diritto ad avere qualcuno che dica quando è ora di spegnere lo schermo.
chiaraognibene

Gli effetti negativi dei social network: depressione, problemi psicologici e fisici - 1 views

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    La nascita delle tecnologie digitali e dei social network ha portato numerosi vantaggi, come la possibilità di rimanere in contatto con persone lontane, e la nascita di nuove amicizie che danno anche la possibilità di conoscere nuove culture. Però è stato dimostrato che un' eccessivo utilizzo dei social network può causare disturbi dovuti da una sovraesposizione, quali depressione, ansia, stress… Questa sovraesposizione può causare una forte dipendenza dal digitale, spesso le persone si isolano dal mondo esterno, entrando in contatto con gli altri solo tramite i social network. Un altro degli effetti dei social network è la continua ricerca di autostima e approvazione da parte degli altri; si cerca sempre di dare sempre un' immagine di sé che possa soddisfare gli altri, mostrando i lati positivi e nascondendo le imperfezioni. L'innovazione tecnologica, però, può anche aiutare a diminuire questi effetti nocivi dovuti all'eccessivo utilizzo dei social network, ad esempio tramite app che monitorano la nostra permanenza, o che aiutano a gestire lo stress e gli stati di ansia.
beatricefocardi

Smartphone and social media use contributed to individual tendencies towards social med... - 2 views

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    Questo articolo riprende un'estratto dal manuale " Addictive Behaviors" a cura di Davide Marengo ,Matteo Angelo Fabris, Claudio Longobardi e Michele Settanni. Che hanno voluto evidenziare come l'uso degli smartphone e dei social media negli adolescenti italiani, sia peggiorato durante la pandemia di Covid-19 e su come l'istruzione a distanza abbia incrementato ancora di più a una dipendenza dai social media e quali in particolare. Secondo la teoria della compensazione sociale (Valkenburg, Schouten, & Peter, 2005), quando gli adolescenti percepiscono la loro realtà come socialmente deludente , possono ripararsi dietro ai social media come alternativa per mantenere e formare nuovi legami sociali (Badenes-Ribera et al. , 2019, O'Day e Heimberg, 2021). Quindi se da una parte internet accorcia le distanze e riduce la solitudine dall'altra il rischio di dipendenza dai social media si trova dietro l'angolo. Uno studio ha condotto un'esperimento su un campione da 765 adolescenti italiani tra maschi e femmine , che hanno riferito di utilizzare lo smartphone in particolare le piattaforme : Instagram , Snapchat , Telegram , Youtube ,WhatsApp, Tik Tok , Twitter. I risultati hanno riportato che tutti i soggetti che usufruiscono solamente delle piattaforme : WhatsApp, Youtube hanno una minore dipendenza dai social , rispetto ai coetanei che utilizzano piattaforme come : Instagram, Twitter, rivelandosi i più forti predittori della dipendenza dai social media seguiti poi da Facebook e Tik Tok. Concludendo che però l'applicazione più avvincente di tutte durante la pandemia è stata Tik Tok ,mettendo senza dubbio in ombra altre app popolari con offerte visive simili.
marisaccomani

Privacy online: decisioni e consapevolezza nell'utilizzo di Internet - 1 views

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    Questo articolo, tratto dal sito "State of mind", descrive quali sono i pericoli derivanti dalla condivisione dei dati personali on line. Quando ci colleghiamo ad un sito, quando decidiamo di acquistare qualcosa on line o scarichiamo un "app", ci viene richiesto non solo di pubblicare i nostri dati personali, ma di accettare quello che di questi dati ne verrà fatto. La tempestività con cui accettiamo deriva da un processo decisionale che segue la via breve, un processo cognitivo rapido ed economico, non privo di conseguenze. Internet non dimentica, la cancellazione di un applicazione, non implica la cancellazione delle nostre informazioni, Essere consapevoli delle nostre azioni potrebbe aiutarci ad evitare errori e ad imparare ad utilizzare al meglio uno strumento che altrimenti diventerebbe un potenziale nemico.
joevar

Educare ai media - 4 views

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    Puntata del programma TV Generazione Digitale dedicata al tema dell'educazione ai media con la presenza di Massimiliano Andreoletti (Università Cattolica), Nadia Moioli (docente scuola secondaria) e Mario Morcellini (mediologo). Nonostante la puntata sia del 2014 vengono discussi principi tutt'ora validi sull'approccio alla media education come le competenze da acquisire, gli strumenti, i rischi di un uso negativo dei media e i vantaggi della media education per contrastare il cyberbullismo. Tramite il dialogo con i ragazzi presenti in studio sono sollevate possibili obiezioni all'uso di videogiochi come strumento di apprendimento e le risposte. Sono inoltre presentati due casi studio di licei italiani sull'uso dei media per promuovere l'apprendimento della matematica e per spiegare i processi di creazione di un videogioco.
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    La rubrica Rai scuola - Generazione digitale, dedica una puntata al tema 'Educare ai media' nel corso della quale viene presentata un'introduzione chiara, semplice e autorevole alla Media education ovvero ai processi educativi necessari per consentire agli utenti, e in particolare ai giovani, di fruire correttamente e in maniera produttiva delle innumerevoli risorse che si possono trarre dai media. Partecipano alla trasmissione i professori Massimiliano Andreoletti (Università Cattolica del sacro cuore, Nadia Amaroli (Istituto tecnico Valeriani di Bologna) e Mario Morcellini (Università La Sapienza Roma) e alcuni studenti. Tra i temi trattati: Come è possibile educare con i media attraverso un uso consapevole e sicuro; Obiettivo: governarli senza subirli; Organizzazione e dispositivi; Video, apps, videolezioni, videogiochi e al riguardo: pregiudizi e reali potenzialità didattiche educative, sviluppo di molteplici competenze e uso di diverse conoscenze. Funzione stimolatrice, cognitiva ed emotiva (specie se mediata dalla scuola). Nuove dinamiche relazionali tra docenti e studenti. I rischi di cyberbullismo e possibili sopravvalutazioni. Il bullismo, come sostiene il Prof. Morcellini, sembra diminuito da quando ci sono esperimenti di scuola digitale. Viene presentato un esempio di insegnamento della matematica utilizzando i media attraverso il Progetto 'We're ready for the future' - realizzato dagli studenti del Liceo scientifico Francesco Redi - che prevede la partecipazione diretta al processo di formazione. Il coinvolgimento degli studenti nella creazione di contenuti, videolezioni, applicazioni ha determinato una decisa svolta nei risultati didattici. Viene inoltre affrontato il tema del passaggio da una logica sequenziale, tipica del passato, a una ipertestuale sollecitata dall'uso dei media e in particolare dalla necessità di gestire numerose finestre aperte.
mariaclotildespa

Genitori zerosei anni e tecnologie tra percezione d'uso e datificazione: i trend nei Ra... - 1 views

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    Negli ultimi anni il rapporto tra famiglie con bambini 0-6 anni e tecnologia è cambiato profondamente. Non parliamo più di una scelta opzionale, ma di qualcosa di strutturale: siamo davvero dentro la fase della "famiglia postdigitale", dove il digitale è parte della vita di tutti i giorni, quasi inevitabile  si nota più la sua assenza che la sua presenza! Questa trasformazione non è però uguale per tutti. I dati mostrano una polarizzazione crescente: da un lato chi riesce a sviluppare un rapporto più autonomo e consapevole con la tecnologia, dall'altro chi la vive come un obbligo o una costrizione. E proprio tra i genitori di bambini piccoli si vede che la sensazione di dipendenza è di nuovo in crescita, perché il digitale diventa indispensabile per organizzare tempi e impegni familiari. Ci sono differenze generazionali e territoriali: i genitori più giovani la usano come strumento pratico e organizzativo, quelli più grandi la vedono anche come mezzo di connessione sociale. Al Nord la transizione sembra più equilibrata, mentre al Centro e Sud emergono più spesso percezioni di conflitto e dipendenza. Un altro tema che trovo centrale è la diffusione di dispositivi connessi in casa, dagli smart speaker agli elettrodomestici gestiti via app. Se da un lato semplificano la vita, dall'altro raccolgono dati in modo continuo e spesso invisibile. Da qui la domanda: siamo noi ad "addomesticare" gli schermi e la tecnologia o sono loro ad addomesticare noi? Credo che la sfida, come suggeriscono le ricerche, sia accettare che il digitale fa parte del quotidiano e imparare a gestirlo in modo consapevole, approfondendo i temi legati alla media education e di conseguenza alla media literacy. Questo è ancora più vero quando si tratta di bambini piccoli. Non si tratta di demonizzare la tecnologia, ma di dare un senso educativo alla sua presenza. Preparare i genitori in modo che crescano adulti consapevoli, inseriti, capaci di guidare con la tecnologia e
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