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Un intervento educativo-didattico inclusivo, con l'uso delle tecnologie, per ... - 5 views

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    Questo articolo di G. Filippo Dettori e Barbara Letteri, pubblicato a giugno 2022 nella rivista "MEDIA EDUCATION - Studi, ricerche e buone pratiche", tratta di un intervento educativo-didattico, durato tre mesi, realizzato in una classe III della Scuola Secondaria di I grado con lo scopo di attuare un insegnamento personalizzato motivante, coinvolgente ed inclusivo con l'utilizzo delle nuove tecnologie, rivolto ad un'alunna con disabilità intellettiva lieve. Le attività sono state progettate considerando gli interessi e le propensioni dell'alunna con BES e coinvolgendo l'intera classe, sia per favorire l'inclusione della studentessa, ma anche perché le strategie didattiche attuate favoriscono un apprendimento significativo, fondamentale per un più efficace apprendimento scolastico di tutta la classe. Questo approccio rende l'insegnamento tradizionale più flessibile e adattabile ai discenti. Gli esiti di questa esperienza didattica sono stati positivi: l'alunna con BES ha partecipato col gruppo alla quasi totalità delle consegne; si è creato un clima positivo, partecipativo, cooperativo ed inclusivo; le tecnologie, come compensazione delle abilità residue, hanno reso possibili attività che prima erano precluse all'alunna con BES perché troppo complesse; hanno stimolato i docenti ad arricchire l'insegnamento per tutti gli allievi anche ad intervento concluso.
robertamanfredi

L'uso del Digital Storytelling in contesti di apprendimento cooperativo per l'inclusive... - 4 views

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    La narrazione digitale combina la tradizionale arte di raccontare storie con l'utilizzo di un'ampia gamma di media digitali. Per la sua flessibilità e adattabilità, la narrazione digitale può essere utilizzata con successo per favorire sviluppo delle competenze espressive e socio-relazionali dei ragazzi con BES (Bisogni Educativi Speciali). Attraverso la rimozione degli ostacoli che, spesso, generano rabbia e frustrazione anche i ragazzi con BES possono sperimentare una interazione costruttiva, mettere in gioco abilità sociali e interpersonali, assumere responsabilità individuali e di gruppo, dare luogo a processi meta-cognitivi. Un passo verso la realizzazione di una scuola veramente inclusiva.
simozoli67

L'intelligenza non siede solo nei banchi! - 4 views

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    Questo articolo deriva da una riflessione di alcuni educatori e coordinatori riguardante le attività legate ai bambini e ragazzi etichettati come BES , Bisogni Educativi Speciali, anche in riferimento all'obiettivo numero 4 dell'Agenda 2030 "Fornire un'educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti" (UNESCO, 2015)
Marta Collini

Fair Use in Visual Arts: You Be The Judge! - Center for Media and Social Impact - 1 views

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    Risorsa sul tema dell'educazione all'uso corretto delle immagini e di opere di arte visiva coperte da copyright, rivolta a insegnanti ed educatori, proposta dal CMSI Center for Social and Media Impact interno alla American University's School of Communication di Washington. Agli studenti viene proposta una simulazione in cui sono spinti a riflettere sugli usi legittimi o illegittimi delle immagini che trovano sui media mettendoli nei panni di un giudice. Si ricollega alla valutazione critica propria della Media Education e sulla capacità di valutare diversi punti di vista.
dtomassini

Le tre facce del Digital Divide - 2 views

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    Non tutte le persone hanno accesso alle tecnologie e il Digital Divide indica proprio l'esclusione digitale. Tra le categorie, i gruppi sociali esclusi sono: gli anziani, gli immigrati, le donne disoccupate e detenuti, disabili e persone con poca istruzione. Eppure, in Italia nel 2015 è stata approvata la Dichiarazione dei doveri e diritti in Internet, la quale sancisce il "diritto di accedere a Internet in condizioni di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e aggiornate che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale". E l'esclusione digitale "impedisce anche di usufruire al meglio dei diritti di cittadinanza e di partecipazione" L'esclusione digitale rende difficile accedere e/o integrarsi nel mondo del lavoro, della sanità, della vita quotidiana. Basta pensare alla prenotazione di prestazioni sanitarie, alla home banking, alla emissione di certificati. Ne è un esempio lo SPID non accessibile ad una persona anziana, poco istruita, senza l'aiuto di un figlio o nipote che possa aiutarla o alla riscossione della pensione di anzianità senza un conto bancario o postale al quale poter accedere tranquillamente da casa per gestirne i pagamenti delle utenze domestiche, e il tutto via internet. Tra le cause di questo divario tecnologico troviamo:  mancanza di una rete internet adeguata, scarsa velocità e costi eccessivi (quindi in ambito infrastrutturale);  scarse competenze digitali dovute a questioni generazionali, linguistiche, culturali, mancanza di supporti tecnologici, accesso a dispositivi e scarso reddito (si tratta di divario socioculturale);  assenza di connessione internet e/o centri di servizi e assistenza tecnica (caratteristiche territoriali).
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    Dovendo fare un excursus storico sul Digital Divide si individuano due tappe importanti: la prima risale agli anni '90 - con l'inizio del dibattito pubblico sulla inclusione digitale - e l'altra al 2012, quando l'ONU riconosce l'accesso al web come diritto fondamentale dell'uomo (*). Ogni stato membro è chiamato a promuovere e "facilitare" l'utilizzazione di internet. (*) la rete viene definita "una forza nell'accelerazione del progresso verso lo sviluppo nelle sue varie forme". E nel 2015 in Italia nel 2015 viene approvata la Dichiarazione dei doveri e diritti in Internet. Tale documento sancisce quel diritto di accedere ad internet in "condizioni di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e aggiornate che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale". Nonostante le premesse di cui sopra e nonostante una rilevante transazione digitale, l'Italia: - è posizionata al terzultimo posto fra i ventotto Stati membri, secondo il DESI (Indice di digitalizzazione dell'economia e della società della Commissione Europea - 2020 - 1/3 delle famiglie italiane non ha ancora a disposizione un computer e/o l'accesso a Internet da casa secondo un rapporto ISTAT BES del 2020 (Benessere equo e sostenibile). Tale divario è fortemente legato a fattori socio-economici-culturali e soprattutto nel Sud Italia. Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) prevede di realizzare formazione digitale con destinati 250 milioni di euro e di portare all'inclusione circa il 70% della popolazione entro il 2026. Testo integrale dell'articolo al link riportato all'item URL.
sarinaarmati

Child protection online | Educating 21st Century Children: Emotional Well-being in the ... - 1 views

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    La OECD (Organisation for Economic Co-operation and Development) è un'organizzazione internazionale che da 60 anni lavora con Governi, legislativo e cittadini per trovare soluzioni a sfide sociali, economiche e ambientali. Il capitolo 10 "Child protection online" tratto dalla pubblicazione "Educating 21st Century Children: Emotional Well-being in the Digital Age" del 01.10.2019, si focalizza sui rischi che i bambini incontrano online (bullismo, razzismo, predatori sessuali, ecc.) e sulla necessità che sviluppino skill adatte a riconoscerli. Nel 2017 la OECD ha condotto un sondaggio tra 34 paesi per verificare se le raccomandazioni riguardo la sicurezza online per i bambini del 2012 fossero ancora attuali. Questo capitolo analizza le seguenti tipologie di rischio: rischi legati alle tecnologie di Internet (pornografia, sexting, cyber-grooming e cyber bullismo), rischi legati al consumatore (frode e marketing online) e rischi riguardo le informazioni, la privacy e sicurezza (diverse tipologie di condivisione dei dati personali consapevole e/o inconsapevole). Per ognuno di questi rischi sono presentati esempi legislativi di diversi paesi (anche in risposta al sondaggio del 2017) che spesso si limitano al loro approccio nella vita reale e non alla estensione online e pertanto i Governi negli ultimi anni si sono mossi in tal senso. Di fatto tutti questi rischi, in cui incorrono i bambini in particolare, sono costantemente in evoluzione e sono la trasposizione online di quelli già esistenti nella vita reale, ma che in Internet trovano un ambiente in cui agire, vasto, iperconnesso e spesso indisturbato da sguardi indiscreti.
crossoni

Interventi di cittadinanza digitale. - 5 views

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    In questo articolo, Giuseppe Filippo Dettori, dopo una breve introduzione dove analizza gli obiettivi del PNRR in Italia e spiega brevemente cosa si intende per Media Education, porta all'attenzione una ricerca effettuata su 150 corsisti del corso di specializzazione per il sostegno, svoltosi presso l'Università degli Studi di Sassari nell'A.A. 2019/20. Le domande di ricerca vertono sull'importanza che danno i docenti all'utilizzo delle tecnologie nella didattica, sui punti di forza e le criticità nell'utilizzo di tali tecnologie, e quanto sono conosciuti e utilizzati gli specifici applicativi per favorire l'apprendimento degli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES). Le metodologie utilizzate sono state l'analisi con matrice SWOT e il focus group, i cui contenuti emersi sono stati analizzati tramite il software Atlas.ti. I risultati evidenziano una scarsa capacità dei docenti di offrire, grazie alle TIC, strumenti compensativi utili agli studenti con BES, la diffidenza dei docenti rispetto alle tecnologie e alla rete. In conclusione le TIC rappresentano un'importante risorsa per una didattica, ma è necessario, in primis, investire nella formazione dei docenti, coinvolgendoli in esperienze dirette di sperimentazione.
carmelinagalati

RIVOLUZIONE 5G ALLE PORTE - PRESTO ANCHE IN ITALIA - YouTube - 2 views

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    Il 5G è la nuova tecnologia su cui si baseranno i nuovi media. Condivido questo video di HDblog che, anche se datato a fine 2017, spiega semplicemente ma senza mancare di professionalità, come dovrebbe fare ogni buon contenuto di divulgazione scientifica, la tecnologia 5G: gli step di implementazione a partire dagli esperimenti iniziali all'accensione della rete nel 2019 fino al completamento previsto nel 2020. Questa nuova tecnologia serve per sopperire alla crescita esponenziale del traffico di rete. Il 5G permetterà una serie di servizi come smart cities, internet of things, automobili sempre connesse con possibilità di guida autonoma e garanzie di maggior sicurezza.
anonymous

How Real Is Fake News? | Sharyl Attkisson | TEDxUniversityofNevada - YouTube - 2 views

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    Condivido un video di Sharyl Attkisson sulle Fake News, tenuto per TED presso l'Università del Nevada. Il problema delle Fake News è abbastanza complesso già dalla definizione e identificazione di Fake News, per non parlare poi del loro utilizzo da parte e contro organizzazioni, con molteplici scopi
lidiabonifazi

Noam Chomsky - Il mito dei media liberi - 2 views

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    I media riempiono il nostro quotidiano ormai da moltissimo tempo. Sono perfettamente integrati nelle nostre vite al punto da scandirle e condizionarle senza che ce ne rendiamo conto. Il loro ruolo a differenza di quanto appaia è ben diverso da quello di informare i cittadini e di divulgare notizie. Sia che si definiscano liberali oppure conservatori, i principali media sono delle grandi aziende possedute da società ancor più grandi. Come tutte le imprese vendono un prodotto sul mercato. Il mercato in questione è la pubblicità, il prodotto venduto è il pubblico, l'audience. Il sistema dottrinale produce propaganda di comune accordo con le istituzioni statali, le grandi imprese, il mondo culturale e scolastico. Come tutte le propagande mira a colpire un bersaglio preciso che è diviso in due parti: la prima è quella della classe politica, ovvero gruppo ristretto di individui colti ed istruiti che spesso hanno il compito di amministrare uno Stato; la seconda è quella composta da quelli che Walter Lippmann chiama semplici spettatori, ovvero la maggior parte degli individui, il gregge smarrito, da viziare e coccolare. Da loro ci si aspetta che obbediscano e che ricevano il giusto indottrinamento, in cambio di soap opere, film, Super Bowl, Champions League etc. etc.Insomma, distrazioni. Il linguista e filosofo Noam Chomsky ha riassunto tutto il ruolo dei media e del loro rapporto con il potere in dieci punti essenziali. Sono le dieci regole per il controllo sociale, una spiegazione semplice e mirata in modo da capire perfettamente come i media controllano la nostra vita per riflesso condizionato. Con queste dieci regole,Chomsky ci apre le porte verso il mondo della consapevolezza. Ci invita a non finire come la sua rana bollita, a compiere un grande salto per uscire dal pentolone d'acqua bollente prima che sia troppo tardi. I media, di comune accordo con il potere, gestiscono la nostra vita e influenzano le nostre scelte, soprattutto nella politica. L'unico
elisamaesano

Mediamente-progetto di media education - 2 views

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    Gli obiettivi del progetto "MediaMente" sono: avvicinare gli adulti a tematiche sconosciute e aumentare le competenze degli adolescenti. Vengono coinvolte 11 classi.,per un totale di 850 studenti della scuola primaria e secondaria. Le tematiche trattate durante gli incontri spaziano dal cyberbullismo al sexting, dalla privacy all'adescamento online, dalla web reputation all' assuefazione in rete. Si e' proceduto per prima cosa all'alfabetizzazione di base per poi passare alla produzione di elaborazioni digitali. Cio' al fine di descrivere il proprio rapporto con i media ( io e il mio rapporto con i media). Nella realizzazione del progetto e' stato fondamentale il supporto dei peer educator. Di certo un progetto di questo tipo giova ai nostri giovani e ancor piu' alle famiglie che spesso non conoscono i rischi della rete. Infatti, attuatosi il passaggio dalla modernita' alla post-modernita' e dai mass media ai digital media si e' andati incontro a problematiche sconosciute ai piu'. La sensibilizzazione e la conoscenza possono dunque rappresentare l' unica soluzione per valorizzare cio' che di buono i personal nedia sanno offrirci, tenendo lontani i rischi che essi comportano.
vgaristina

Come riconoscere le notizie false e insegnare agli studenti a gestire i mezzi di comuni... - 5 views

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    Oggi è estremamente facile trovare informazioni e acquisire conoscenze in quanto la nostra vita quotidiana è invasa da notizie, dati e comunicazioni varie che ci arrivano da diverse fonti quali la televisione, facebook, la radio, la stampa e così via. Riceviamo infatti tantissimi stimoli informativi, anche nell'arco di poche ore, e diventa perciò difficile distinguere ciò che è realmente importante da ciò che non lo è, ciò che è vero e attendibile da ciò che invece è falso. Tutto ciò è ancora più vero per i giovani che spesso non possiedono gli strumenti giusti per farlo, le competenze necessarie a comprendere i meccanismi dei mezzi di comunicazione e a saperli usare e interpretare nel modo giusto. In questi ultimi tempi si sente spesso parlare di notizie false, di "bufale", che vengono divulgate volontariamente per generare disinformazione. Questo fenomeno è particolarmente attivo sui social network e questo è molto preoccupante se si pensa che tali strumenti online sono sempre più spesso utilizzate per tenersi informati. E' necessario che tutti, e in particolar modo i più giovani, imparino a interrogarsi su ciò che leggono attraverso domande del tipo: "Chi è l'autore di questo articolo?" L'articolo che ho scelto di condividere con voi propone anche qualche "trucco" per individuare facilmente le notizie false ragionando sulle fonti. Per concludere, è importante e necessario insegnare ai ragazzi ad applicare il pensiero critico alle comunicazioni e ai messaggi che inevitabilmente ricevono quotidianamente e che non sempre riescono a comprenderne appieno il significato.
lindakrohn

Meaningful learning part 1, Joseph Novak - 5 views

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    Questo primo video di due che vi vorrei presentare contiene la parte di una conferenza tenuto da Joseph Novak che. L'ho trovato interessante per noi perché abbiamo la possibilità di sentire lui stesso spiegarci l'origine dell'apprendimento significativo e delle mappe concettuali che come sappiamo ci aiutano ad apprendere meglio. Novak spiega anche perché anche per le mappe concettuali sono funzionanti per noi, basandosi sulla teoria della conoscenza e sulla teoria dell'apprendimento. Vi avviso solo che la frase chiave funziona solo in Youtube. Quando ho usato la stessa frase per cercare il video in Play Tube per poter così salvare il video in una playlist non mi ha dato nessun risultato, non ho idea come sia possibile ma così è stato.
lindakrohn

Meaninful learning part 2, Joseph Novak - 4 views

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    In questo secondo video, Joseph Novak, ci spiega come un apprendimento meccanico porta a non comprendere bene ciò che studiamo e di memorizzare male ciò che abbiamo studiato. Ci presenta esempi di studenti che hanno migliorato il loro modo di studiare e memorizzare, sempre attraverso mappe concettuali ma anche con l'aiuto di scaffholding learning cerando di aprire la nostra mente agli strumenti che ci sono e come poterli utilizzare in un modo ancora più profondo rispetto alle mappe concettuali che abbiamo fatto noi fino ad oggi.
ssabioni

A Manifesto for Media Education - 4 views

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    "Why should media education be mandatory for all children and young people? Australian society should aim for media education that leads to high levels of participation in digital cultures because it is good for democracy.." ho linkato questo documento australiano per mostrare quanto il mondo intero abbia recepito il messaggio contenuto in questo insegnamento, e di quanto esso sia percepito come utile per reggere e far evolvere un sistema culturale intero.
noemigava

Convegno Media Education. Roma, Camera dei Deputati 3 febbraio 2020 - YouTube - 7 views

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    In questo estratto del Convegno per la Media Education del 3 febbraio alla Camera Dei Deputati, interviene Salvatore Giuliano il DS dell'istituto Majorano di Brindisi il quale ritiene che la digitalizzazione nelle scuole non sia da vedere come la sola "elettrizzazione" (come la definisce lui)inserendo LIM oppure modificando i layout delle classi , ma di più, sottolineando più volte l'importanza della consapevolezza nell'utilizzo degli strumenti non solo da parte degli alunni ma dei docenti, dell'amministrazione; quindi una visione molto più ampia della sola modifica dell'ambiente che lo rende dinamico dal punto di vista strutturale (banchi colorati, disposizione banchi e cattedre etc) ma non volto a raggiungere obbiettivi con l'utilizzo consapevole dei contenuti che vengono veicolati dallo strumento, la metodologia utilizzata per acquisire conoscenza. Durante l'intervento, aiuta a capire con un esempio(cambio di viabilità in Svezia) quanta confusione ci sia nella comprensione di cosa sia l'ambiente innovativo e quanto il contesto culturale possa in qualche modo rendere lento questo cambiamento. Poter usufruire dei contenuti che vengono trasmessi, ma non solo trasmessi, anche creati attraverso questi strumenti sono opportunità che il mondo scolastico non puo' veder sfuggire, ci vuole, di nuovo , consapevolezza.
marialauracaste

Taiwan: Schoolkids to Be Taught How to Identify Fake News - 4 views

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    Secondo la definizione dell'Unione Europea, la media literacy è la capacità di accedere, capire e creare attraverso i media. La capacità di capire i contenuti dei media coinvolge sia le capacità personali di distinguere le notizie oggettive da quelle prodotte da soggetti con una forte visione "di parte", sia il saper distinguere i video tecnicamente originali rispetto a quelli creati ad hoc. L'articolo del Time di Nicola Smith illustra l'iniziativa dello stato di Taiwan di implementare un nuovo curriculum scolastico in "Media literacy". Il paese asiatico cerca in questo modo di controllare il fenomeno di disinformazione mediatica particolarmente evidente in una zona del mondo che vive sotto l'influenza ostile della vicina Cina, paese tra l'altro con enormi capacità informatiche.
mirkatempra

Clash-Back, un videogame per dialogare con adolescenti in difficoltà. - 4 views

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    Ci sono giochi e giochi e questo non è un classico gioco bensì giocando vengono simulati comportamenti. Clash Back è un simulatore per adolescenti in difficoltà con l'obiettivo di entrare in contatto sul terreno digitale con i giovani di questa nuova generazione, sempre iperconnessi. Questo gioco mette in risalto un aspetto di oggi dell'era digitale : i rapporti tra figli adolescenti e genitori diventa virtuale, cercando di stabilire un dialogo. C'è il supporto online di uno psichiatra che valuta la situazione e lascia commenti, ovviamente anche lui fornito del suo avatar.
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    Come bene esprime il titolo, è il gioco che dà la chiave d'accesso al mondo ermetico dei giovani, che oggi più che mai è ostico in quanto i giovani oltre a vivere lontano dal mondo adulto la loro adolescenza con le difficoltà annesse al periodo che vivono,sono catapultati nelle loro realtà virtuali. Ritengo che Clash-Back è un valido supporto per il terapista.
cosciie

YouTube - 3 views

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    Interessante video della BBC (in lingua inglese) riguardante il pericolo delle fake news. Una "pillola" riguardante il fenomeno della trasmissione in rete, i personaggi coinvolti e una breve analisi critica di come una notizia falsa può in pochissimo tempo diventare virale. Uno stimolo al pensiero critico riguardante nello specifico il flusso massiccio di informazioni riguardanti il Covid in questo particolare periodo che tutti a livello globale stiamo vivendo, per imparare a discernere in un oceano di informazioni quelle attendibili dalle "bufale" virtuali.
gsoldatich

Chi sono online? Approfondimento su Identità online e Web Reputation - 2 views

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    Webinar dedicato ai docenti, realizzato da Generazioni connesse (https://www.generazioniconnesse.it/site/it/home-page/), associazione italiana della rete internazionale Safer Internet Day (https://www.saferinternetday.org/en-GB/home) con la collaborazione di Telefono azzurro (https://azzurro.it)
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