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Home/ Groups/ Psicotecnologie e Processi Formativi - Uninettuno
ALESSANDRA ANGELINI

SIM CITY - 0 views

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    Questo è un articolo molto interessante che ho letto su Internazionale sul gioco di simulazione Sim City. Trovate analogie con SL?
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    No, sono due cose sostanzialmente differenti. SimCity è un gioco di simulazione, che consiste nel costruire una città partendo da un certo numero di risorse. L'ambiente in cui la città cresce e si sviluppa può essere scelto: mare. montagna, pianura, ecc. E' un gioco interessante e coinvolgente, probabilmente il migliore mai ideato per PC, ma niente di più. Second life è un ambiente simulato, nel quale si può interagire con gli oggetti e le persone che ne fanno parte. Non è un gioco, ma come dice il nome, una seconda vita realizzata tramite simulazione.
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    d'accordo con Alessandro, sono due tematiche profondamente differenti. Fondamentalmente simcity rientra nel gaming, per quanto evoluto, in SL compaiono, virtualizzate, una serie di tematiche proprie della vita reale.
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    ciao a tutti, mi sono appena iscritto al gruppo e vorrei a questo interessante discussione, conocrdo che sim city sia un gioco mentre second life non ha le dinamiche di un programma dove bisogna raggiungere un traguardo, anche se qualche analogia c'è ad esempio sia in sim city che in SL si costruisce qualcosa, forse in SL è più complicato ma mentre sim è una simulazione SL è qualcosa di reale, nel virtuale, poichè è nato per scopo di business qui l'avatar incontra altri avatar, dietro i quali esiste una persona reale, anche per fare affari, infatti in SL si usano i linden dollars che possono essere ottenuti con soldi reali. per quanto SL non abbia avuto lo sviluppo che i creatori immaginavano, in effetti è complicato come social network, facebook sarà meno creativo ma sicuramente più efficace
andrea cristofalo

How Psychotechnology Works - 0 views

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    Un articolo sulle applicazioni pratiche delle psicotecnologie, dai gadget alla cura delle fobie, fino ai temi etici. Con interessanti link ad approfondimenti sui più importanti temi trattati.
anna colombo

La natura dell'Intelligenza - 42 views

'analisi che Goleman conduce sulla società americana avviene in un periodo storico equiparabile, per molti tratti, alla situazione italiana dal dopo guerra a oggi. L'atmosfera di crisi sociale...

#Intelligence

andrea cristofalo

l'era del tag nelle strategia del clouding di telecom italia - 2 views

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    Dalla community di Telecom Italia sul Cloud, una interessante aggancio alle teorie di De Kerchove, come dall'era del tag si arriva ai nuovi sviluppi di offerta in cloud.
Ylenia Biamonte

LA COGNIZIONE DISTRIBUITA - 20 views

    • brunella romano
       
      da vedere
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    un breve video realizzato da studenti di scienze della comunicazione rende bene l'idea di questo concetto dalla definizione sfuggente
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    Il video è molto chiaro e rende più agevole capire il concetto di cognizione distribuita. Utilizzare come esempio un vigile urbano per chiarire l'argomento è stata una buona idea per semplificare un concetto che altrimenti rischiava di rimanere troppo astratto.
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    La cognizione distribuita è un processo nel quale vengono condivise risorse cognitive socialmente al fine di estendere singole risorse cognitive o per ottenere qualcosa che un agente individuale non potrebbe ottenere da solo. La cognizione distribuita è il tipo di cognizione che esiste nei gruppi di lavoro e si sanno delle cose perchè si è fatto parte di quella squadra quindi non è necessario ripetere tutto, ma le informazioni e l'elaborazione intelligente distribuita tra i membri del team. Le conquiste cognitive dell'umanità si basano su un processo in cui i processi cognitivi di un agente e gli oggetti ed i vincoli del mondo reciprocamente si influenzano a vicenda.Secondo Gabriel Salomon "Le cognizioni sono situate e distribuite, piuttosto che strumenti decontestualizzati e prodotti della mente." La cognizione deve essere vista come un fenomeno distribuito, che va oltre i confini della persona per includere l'ambiente, i manufatti, le interazioni sociali e la cultura. I processi cognitivi possono essere distribuiti tra gli esseri umani e le macchine o tra i membri di un gruppo sociale e possono comportare un coordinamento tra la struttura ambientale e materiale interno ed esterno. I processi cognitivi possono essere distribuiti anche nel tempo, in un modo che i suoi risultati finali, i prodotti o precedenti eventi possano cambiare la natura degli eventi successivi.
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    Si..un video semplice ma a parer mio molto chiaro.
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    spesso le definizioni sono molto difficili da interpretare e difficili da ricordare, con un video rimane molto più impresso ed ho trovato interessante la spiegazione utilizzando l'esempio del vigile urbano.
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    Cosa si intende per cognizione distribuita? Una breve lezione supportata da immagini ed esempi tenta di spiegare il valore e l'importanza di questo concetto per l'apprendimento di nuove conoscenze. La cognizione distribuita si riferisce ad un processo nel quale le risorse cognitive vengono condivise socialmente al fine di estendere singole risorse cognitive o per ottenere qualcosa che un agente individuale non potrebbe ottenere da solo. Siamo in presenza di un approccio in cui si dice che l'attività cognitiva umana non è caratterizzata esclusivamente dall'attività cerebrale ma è distribuita tra il cervello e gli artefatti cognitivi che l'uomo adopera
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    La cognizione umana è distribuita tra le persone e gli artefatti presenti nell'ambiente esterno. Secondo Hutchins per catturare il ruolo e le proprietà di ogni singolo artefatto è necessario prendere in considerazione un'unità di analisi più ampia del compito individuale e cioè l'intero sistema socio-tecnico composto da persone, ruoli, artefatti e regole. Bell e Winn sottolineano che le caratteristiche della "cognizione distribuita" sono la comunicazione e la condivisione di informazioni. Queste, proprio perché comunicate, diventano utili, mentre messe in comune permettono alla persona più preparata di utilizzarle a beneficio di tutti.
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    L'esempio del semaforo e del vigile è assolutamente calzante. Inoltre, secondo voi il semaforo, per astrazione, potrebbe far parte di quella famiglia di simboli che si pone tra l'inequivocabilità distintiva e l'immediatezza interpretativa?
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    la cognizione distribuita ,riguarda la presa in considerazione di tutte le componenti materiali e immateriali dell'ambiente in cui si sviluppa l'apprendimento , questo approccio enfatizza la natura "distribuita nel tempo e nello spazio dei fenomeni della cognizione,ed estende l'ambito di ciò che è considerato cognitivo,,oltre il singolo individuo riconnettendo l'attività di pensare ,con le risorse e i materiali presenti nel contesto sociale e culturale.
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    Una breve lezione esplicativa sull'argomento
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    Mi sembra interessante inserire il link ad un breve video, relativo alla Cognizione Distribuita, realizzato per il corso di laurea in Scienze Della Comunicazione dell'Università di Siena. Il concetto di 'cognizione distribuita' propone un ampliamento del concetto di 'cognizione situata' in quanto prende in considerazione tutte le componenti materiali e immateriali dell'ambiente in cui si sviluppa l'apprendimento. L'idea di distributed cognition è utilizzata da Hutchins (1995) fin dalla metà degli anni '80 per spiegare la complessità dei processi di costruzione di conoscenza poiché si ritiene insufficiente l'interpretazione fornita dagli approcci convenzionali secondo i quali essi sono assimilabili a processi individuali di elaborazione di informazioni e, metaforicamente, localizzati nella mente della singola persona. L'approccio della distributed cognition enfatizza la natura 'distribuita' nel tempo e nello spazio dei fenomeni della cognizione ed estende l'ambito di ciò che è considerato cognitivo oltre il singolo individuo, riconnettendo l'attività del pensare con le risorse e i materiali presenti nel contesto sociale e culturale.
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    il contenuto del video mi ha richiamato alla mente concetti di semiotica, il binomio significante / significato. Perché un significante (semaforo rosso) sia inteso da tutti come "ALT, FERMATI" è necassaria la conoscenza distribuita, condivisa, del segno.
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    Nella vita quotidiana la memoria e il pensiero non sono separati dal 'fare'. Nel fare noi interagiamo costantemente con vincoli e risorse sociali e materiali. Al riguardo, la teoria della 'cognizione distribuita' assegna una rilevanza peculiare allo studio di come l'ambiente materiale, gli strumenti e le tecnologie sostengono i processi cognitivi e interattivi. La cognizione è distribuita non solo nel gruppo e nelle interazioni del gruppo ma anche nella struttura e nell'infrastruttura materiale e tecnologica dell'ambiente. In particolare, una specifica attenzione viene dedicata a come tale infrastruttura è manipolata e utilizzata nelle interazioni fra gli attori sociali, non solo a livello discorsivo, ma, per esempio, anche a livello corporeo e gestuale. Hutchins (1995) sottolinea come nei processi cognitivi del mondo reale vengano create complesse rappresentazioni formate, per esempio, da molteplici strutture visive e uditive. Gesti strumenti e discorsi si integrano nel creare una complessa rappresentazione pubblica che sostiene la cognizione (intesa come costruzione di eventi) e l'azione.
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    Ecco anche per voi una breve lezione sulla cognizione distribuita....
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    E' un video davvero carino che fa capire come la cognizione distribuita opera nell'interazione tra individuo e ambiente, strutture e infrastrutture...
Giulia Ranisi

Rete tra utopia e uso - 2 views

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    La rete tra utopia e uso, riflessioni sulla nascita e lo sviluppo della rete articolo ( non recentissimo) interessante sotto molti aspetti. Rilevante il pensiero di Pier levy delle menti collettive e la visione di Patrice Flichy che guarda l'innovazione tecnologica, come agente di liberazione.
Gianluigi Cosi

RFID Tags: Securing the Internet of Things - 0 views

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    Along with a growing recognition of the benefits this technology can provide in terms of increased accuracy and greater efficiency, an RFID tag provides detailed audit trails of exactly where the mobile items are and when they're due back. RFID tags mitigate the risks inherent to maintaining the authenticity of these documents such as falsifying original text, fraudulently editing signatures, or misattribution through old-fashioned sign-off procedures. As tracking requirements have become ever more stringent and time-pressured, there has been a tangible shift towards RFID tags, as the technology of choice for monitoring mobile assets as they move throughout the supply chain. As the Internet of Things becomes more of a reality, secure NFC services combined with RFID tags will become increasingly popular and be applied more often to fulfill a wide range of requirements.
Gianluigi Cosi

RFID Tags: Securing the Internet of Things - 3 views

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    Ci sono già applicazioni con questa tecnologia. Alcune possono diventare molto invasive dal punto di vista della privacy, altre sono semplicemente utili, cme questa: http://en.wikipedia.org/wiki/Contactless_smart_card
anonymous

Facebook, privacy KO con un "mi piace". Ogni link svela le nostre informazioni. - 0 views

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    Ormai sappiamo benissimo tutti che Facebook non è la casa della privacy. Questo è un dato di fatto, evidente e ben conosciuto a tutti, questo accade anche perchè la maggior parte dei cosiddetti "facebookiani" non leggono le condizioni informative prima di iscriversi al social network. Con le foto, con i commenti, con le condivisioni, con le amicizie, con i post di qualsiasi natura si mette a nudo la propria personalità, le proprie ideologie e non ultimo i sentimenti. Una piccola parte di privacy può essere contenuta usando i filtri disponibili, per la privacy totale non bisogna essere iscritti a network. Anche la semplice navigazione in Internet non garantisce la total privacy.
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    Mi collego alla tua evidenza su Facebook, per sottolinearne la dimensione narcisistica. Ho letto un articolo di Christopher Ketcham, in cui mi ha coinvolto il suo indicare come "Su Facebook si contano i nuovi e i vecchi amici, il numero potrebbe sempre aumentare! Alcuni sono effettivamente "amici", nel senso ormai dimenticato del termine: la persona cui ci si confida, che ci ascolta, e a cui importa ciò che abbiamo da dire, che conosce i nostri segreti e li tiene per sé; la persona che ti conosce nella misura in cui solo un amico può - l'amico, come colui o colei che riesce a guardare nei tuoi occhi e, con affetto e persino amore, vedere in fondo alla nostra anima. Come sappiamo, tuttavia, molti "amici" di Facebook non hanno niente a che vedere con il tipo di relazione appena descritta. Forse sono persone conosciute al lavoro o a scuola, in carne e ossa, ma non possono essere considerati veri e propri amici. Alcuni sono stranieri, conosciuti solo tramite l'interfaccia della macchina, arrivati all'utente grazie a un algoritmo che calcola il databit "Mi piace" e "Non mi piace". Facebook è il luogo di espressione ideale per una società in cui il narcisismo, come Christopher Lasch ha sottolineato tempo fa, è diventato il disturbo di personalità dilagante. Facebook come una patologia sociale, come un sintomo di disordine sociale e di malattia? Forse. La macchina, dice Damon Darlin, un "redattore tecnologico" del New York Times, diventa "una memoria ausiliaria di tutto quello che faccio". t
Gianluigi Cosi

Web e tecnologie 2.0 a scuola: strategie di apprendimento formali ed informali - 3 views

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    Ricerca effettuata su alunni che utilizzano le tecnologie e Web 2.0
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    Oggi giorno i nostri ragazzi comunicano tra loro con Messenger, guardano i video su Youtube, aprono uno spazio su Myspace e aggiornano il proprio profilo su Facebook, cominciano fin da bambini a scrivere nei blog, a elaborare immagini e scaricare musica, giocano con la Wii o la Playstation e lo fanno simultaneamente, tanto che si parla di generazione multitasking. I giovani parlano questi linguaggi, che noi lo vogliamo o no. Da qualche anno anche Internet è cambiato: non è più soltanto una grande banca dati con materiali generati da webmaster, ma uno spazio in cui ogni utente può essere protagonista, alimentandolo con contenuti propri da condividere con il resto del mondo: è il web 2.0. Siamo così di fronte a una rivoluzione epocale, che non può essere semplicisticamente demonizzata. La scuola e la Chiesa hanno già iniziato a coglierla come un'opportunità da valorizzare. E la sfida è ora lanciata soprattutto al mondo degli adulti, agli insegnanti e agli operatori pastorali che hanno più che mai bisogno di essere introdotti a questi nuovi percorsi per veicolare contenuti.
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    Questo articolo presenta uno studio che focalizza le strategie di apprendimento degli alunni della scuola secondaria di primo grado che utilizzano frequentemente le tecnologie e il web 2.0. La ricerca è stata strutturata su tre questioni fondamentali: l'utilizzo del web 2.0 e dei social network supporta negli alunni la motivazione allo studio, la pianificazione e l'autoregolazione dei propri processi di apprendimento e, infine, l'utilizzo di strategie funzionali allo studio? Lo studio sottolinea che alcune potenzialità delle applicazioni 2.0 sono utili per allenare gli alunni ad usare strategie cognitive efficaci, se sostenute da una progettazione e da modelli didattici aperti al problem-solving e alla ricerca-azione.
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    Nel leggere articoli sull'utilizzo delle nuove Tecnologie della comunicazione e informazione volte a - facilitare l'apprendimento e la comunicazione; - rielaborare conoscenze e contenuti appresi in classe; - documentare esperienze didattiche significative anche attraverso la progettazione e realizzazione di percorsi ipermediali da diffondere sul Web., mi sono domandata se le stesse saranno usate per educare, nel senso letterale "tirare fuori", i ragazzi alla consapevolezza delle loro emozioni ed al contenimento delle stesse, al riconoscimento delle stesse negli altri per lo sviluppo di relazioni caratterizzate da spessore e non semplicemente light.
Silvia Mastrodonato

I nativi digitali e il cervello multitasking - 2 views

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    Cosa significa essere nati nell'era digitale? Quali sono gli effetti dell'universo digitale sullo sviluppo cognitivo ed emozionale dei nostri figli? Ho trovato interessante questa intervista al prof. Tonino Cantelmi, anche se è un po' datata (2009).
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    ...Molto interessante Silvia! Il computer, i videogiochi e l'universo digitale in generale hanno rappresentato e rappresentano un importante cambiamento nel modo di approcciarsi alla vita. Concordo pienamente con ciò, frase presa dall'intervista al professore Cantelmi. Molto interessanti anche gli effetti citati sempre dal prof. Gli effetti li notiamo quotidianamente e in ogni luogo, l'universi digitale ha mutato radicalmente la nostra esistenza, siamo diventati un pò troppo dipendenti da questo enorme mondo, la nostra vita è "attaccata" al pc, al cellulare, senza quest'ultimo ci sentiamo isolati......tutto ciò è il nostro " PANE QUOTIDIANO".
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    Mi ha coinvolto l'argomento da te presentato: i nuovi adolescenti sono così catturati dalla liquidità della loro mente, che si adatta al mondo touch e a relazioni sempre più light, e riporto uno stralcio sempre di Cantelmi: o «In fondo, però, - conclude Cantelmi - abbiamo la sensazione che la fine della società di massa e il transito nella tecnoliquidità postmoderna dovranno fare i conti con l'esasperazione della solitudine esistenziale dell'individuo e forse non sarà Facebook, né Twitter o neanche ogni altra forma di "socializzazione virtuale" a placare l'irriducibile bisogno di "incontro con l'altro-da-sé" che è proprio dell'uomo e della donna di ogni epoca: il bisogno di "incontro con l'altro" nell'autenticità è così prepotente e vitale che oltrepasserà il mondo tecnoliquido. E se allora fosse la spiritualità e il suo recupero ad accompagnare l'uomo postmoderno verso una nuova ultramodernità dell'umano, come sostiene l'ultimo Bauman e come, in fondo, speriamo anche noi?».
Ylenia Biamonte

L'INTELLIGENZA EMOTIVA - 0 views

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    Da dove viene l'intelligenza emotiva? E come si impara ad usarla?
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    .....l'intelligenza emotiva....essere un vero leader....
Ylenia Biamonte

APPRENDIMENTO COLLABORATIVO IN RETE..... - 2 views

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    conferenze virtuali
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    Questo articolo parla dell' apprendimento collaborativo in rete, una metodologia per progettare, cooperare e decidere insieme.....
Francesco Galgani

Video bello e particolare per mostrare le potenzialità di Second Life - 4 views

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    Filmato realizzato con Second Life, Blender (un software libero per l'editing video a livello cinematografico) e con musiche con licenza Creative Commons. Il luogo della registrazione su Second Life è riportato nelle note alla fine del video. Un video del genere, secondo me, è la dimostrazione di quanto la realtà di Second Life sia molto più complessa di quanto da noi sperimentata negli incontri nell'Isola del Sapere Uninettuno. Avatar che mangiano, che vanno in bagno, sale bellissime, e poi... buona visione! :)
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    Grazie Francesco per il link, il video è bellissimo, poetico oserei dire. Un esempio di applicazione "artistica" delle potenzialità di SL. Leggendo i commenti al video ho potuto constatare che la "builder" che lo ha prodotto è una creatrice affezionata di SL, rinomata per la sua creatività e conoscenze tecniche. Come diceva anche l'articolo che abbiamo letto per la scorsa aula virtuale su SL l'attività di creazione oggetti, o video come in questo caso, è l'attività principale degli abitanti più assidui. In quest'ottica SL si configura come un luogo espressivo di grandissime potenzialità.
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    Si davvero molo interessante, con scenografie molto belle che catturano chi guarda il video. Così si presenta l'autrice: "Vivo in un mondo tutto mio popolato di sogni, colori e forme ai quali cerco di dare vita attraverso SL. Immagino e creo esattamente come farei nella realtà trasferendo tutto su un album da disegno. Creatività e manualità sono vitali per me sia su SL che in Real Life".
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    E' veramente molto carino questo video, e mi pare di capire che c'è stata una vera e propria evoluzione nel corso degli anni nell'autrice di questo video, Pallina, ha proposto una sceneggiatura che lei quasi adotterebbe nella realtà, piena di colori e forme che rendono il video davvero originale. Ho capito inoltre che Second Life può essere usato in maniera davvero intelligente, tanto che sono state fatte delle raccolte benefiche sul cancro, è un posto che viene utilizzato da diverse università inglese come luogo di incontro e di partecipazione attiva all'insegnamento, un pò è stato preso come modello d'esempio dalla nostra Università Uninettuno che ne ha fatto un utilizzo corretto ai fini educativi.
Chiara Milani

Mappata nel cervello l'intelligenza emotiva - 4 views

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    Interessante scoperta del nuovo anno che va nella direzione del progetto "Brain" che rientra anche nel programma elettorale di Obama e cioè la completa mappatura del cervello umano. Dopo la conclusione del progetto Genoma che ha visto completare la mappa del genoma umano gli scienziati affrontano questa nuova sfida.
alessandra mazzeo

Viaggiare senza navigatore - 4 views

Multitasking

started by alessandra mazzeo on 15 Mar 13 no follow-up yet
Chiara Milani

«Il multi-tasking umano? Non esiste,nè per le donne né per gli uomini» - 2 views

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    A smentire le ricerche precedenti che parlavano di capacità di essere multitasking più sviluppata nelle donne o negli uomini arriva a sorpresa questa recente affermazione di Nick Chater, professore di scienza del comportamento alla britannica Warwick Business School secondo il quale nessuno dei due sessi è particolarmente portato a fare più cose contemporaneamente, quando si fa qualcosa infatti si sottraggono risorse al resto perchè le energie mentali fisiche e sono più connesse di quanto sembri. Secondo questo professore questi limiti influenzano anche i comportamenti economici, attraverso l'impiego di manager e organizzazioni che devono raggiungere troppi obiettivi tutti insieme, la chiave secondo Chater è imparare a fare le cose separatamente e poi allenarsi ad unirle...il cervello infatti maschile o femminile sa fare bene una cosa alla volta.
anonymous

QUANDO SI SVILUPPA IL CERVELLO?LO RIVELANO GLI SBADIGLI DEL FETO - 5 views

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    E' stato pubblicato un interessante articolo dalla rivista Plos One sullo sviluppo del cervello, il feto, nel corso della gestazione sbadiglierebbe e questo sarebbe da attribuire alla maturazione del cervello e non al sonno o alla noia, come si potrebbe pensare...
Chiara Milani

Venite a studiare la Pop Art in Second Life - 1 views

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    Grazie al virtuale è possibile realizzare progetti davvero incredibili, utilizzando passione e ovviamente capacità, è il caso del PAD - Pop Art Display in Second Life, un vero e proprio museo dedicato alla PopArt, inaugurato a novembre del 2010. Un museo "immersivo" dove le opere d'arte vengono vissute al punto di diventare parte di esse.
alfonsina longobardi

Il multitasking - 4 views

Il multitasking è un modo di processare l'informazione, dedicando le risorse di sistema per eseguire contemporaneamente diversi lavori passando da un contesto all'altro. Questa possibilità operativ...

started by alfonsina longobardi on 12 Mar 13 no follow-up yet
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